In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

Re: Il caso di Yara Gambirasio

30/01/2016, 13:32

ma il quarantenne con la ventenne,
(semplifico..)
o la quarantenne con il ventenne
è un classico..normale..

poi c'è chi concretizza, chi no..
e non c'è nulla di male..
-> minorenne intendo adolescente, giovane,
non pedofilia, ecc..

secondo il c.p. italiano è pedofilia <14 anni,
>14 anni è regolare..
si è puniti x prostutuzione minorile
(vedi rubi e berlusca)
solo se c'è scambio di danaro (marchetta)
o beni suscettibili di valutazione economica
(gioielli, ecc.)

Re: Il caso di Yara Gambirasio

30/01/2016, 20:52

Massimo Bossetti: dai giudici decimo no alla scarcerazione

Pubblicato il 30 gennaio 2016 20:14 | Ultimo aggiornamento: 30 gennaio 2016 20:15



MILANO – Massimo Bossetti: dai giudici decimo no alla scarcerazione. La tenacia dei difensori di Massimo Bossetti, unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio, per fargli riottenere la libertà o almeno i domiciliari con il braccialetto elettronico si scontra con il decimo no. Questa volta quello del Tribunale del Riesame di Brescia che ha respinto la richiesta dei domiciliari mentre in precedenza la stessa decisione era stata presa tre volte dal gip, due dalla Corte d’Assise, due dalla Cassazione e altre due dallo stesso Riesame.

Per i giudici bresciani, in questo caso, la questione delle esigenze cautelari non si pone, dal momento che già esiste un giudicato dalla Cassazione e il periodo di circa sei mesi dalla decisione della Suprema Corte la quale aveva stabilito che per Bossetti l’unica misura adeguata è il carcere: “è molto breve e per ciò del tutto inidoneo” ai fini della difesa che chiedeva i domiciliari per il muratore accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. E “questa particolare brevità esclude che possa concretamente prospettarsi un significativo nuovo atteggiamento psichico dell’imputato di spontaneo affidamento alle norme e prescrizioni, a fronte di una condotta illecita tanto grave e consolidata con l’abbandono della vittima dopo l’aggressione”.

Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini si rifacevano all’introduzione del comma 3 bis dell’articolo 275 del Codice di procedura penale che, spiegavano, “mira ad incentivare il ricorso agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, onerando il giudice della cautela di spiegare perché non applica all’indagato/imputato tale misura in luogo di quella carceraria. La decisione della Corte d’assise di Bergamo, che aveva detto un primo no, invece, si è “nascosta” dietro al muro del “giudicato cautelare”, così decidendo di non decidere autonomamente, pur a fronte di una situazione normativa assai differente rispetto a quella vigente al momento di tutte le precedenti pronunce di merito”.

Nel ricorso anche pesanti accuse alla stampa: “La presente vicenda ha assunto un tale clamore mediatico da far temere, come sta avvenendo, condizionamenti extraprocessuali da parte di un’opinione pubblica forcaiola, alimentata sin dall’arresto dell’imputato da informazioni distorte a senso unico, che stanno emergendo in dibattimento, peraltro soltanto all’inizio di una lunga istruttoria”. I legali di Bossetti, però, non sono i soli a non aver gradito quanto scritto o raccontato in tv. Il comandante del Ris, Giampietro Lago, ha presentato infatti una denuncia per diffamazione contro 18 giornalisti. L’oggetto della denuncia la questione del video fornito alla stampa con la sintesi delle immagini delle telecamere di sorveglianza di un furgone bianco, per gli investigatori quello di Bossetti, passato più volte intorno alla palestra dalla quale Yara scomparve il 26 novembre del 2010. Qualcuno aveva parlato di manipolazione o, più esplicitamente, di “tarocco”.

Source: Massimo Bossetti: dai giudici decimo no alla scarcerazione


Cane non mangia cane.

E “questa particolare brevità esclude che possa concretamente prospettarsi un significativo nuovo atteggiamento psichico dell’imputato di spontaneo affidamento alle norme e prescrizioni, a fronte di una condotta illecita tanto grave e consolidata con l’abbandono della vittima dopo l’aggressione”.


Finora dal processo non è emersa nessuna prova contro di lui e già lo hanno condannato.
Che giustizia da talk show.

Re: Il caso di Yara Gambirasio

31/01/2016, 15:50

Ris, Lago querela 18 giornalisti per il «video tarocco»

Non è mai sceso in polemica, ma ora il colonnello va all’attacco contro chi ha definito ritoccato il filmato del furgone che la sera del delitto girava attorno alla palestra

di Giuliana Ubbiali

Immagine

Il polverone era stato sollevato dopo l’udienza del 30 ottobre. Il comandante del Ris di Parma, Giampietro Lago, parlava per la terza volta di fila. Di Dna e poi, incalzato dagli avvocati di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, del video dell’autocarro Iveco Daily che girava attorno alla palestra dato alla stampa «per esigenze di comunicazione». Apriti cielo. Il primo novembre e, a rimbalzo, nelle settimane successive, sono usciti articoli in cui veniva definito «video tarocco». L’indiscrezione è circolata ieri a margine del processo: Lago, che non è sceso in polemica, ora ha querelato. Il comandante era in aula all’udienza in cui il consulente della difesa ha parlato delle «fibre sul furgone di Bossetti». «No comment», ha stoppato la voce. Ma che sia corretta è una questione logica: i tre mesi di tempo per la querela scadono lunedì. Nel mirino ci sarebbero 18 giornalisti.

Source: Ris, Lago querela 18 giornalis...�video tarocco» - Corriere.it


Che le sequenze usate per assemblare il video da consegnare alla stampa, nessuno mette in dubbio che non siano originali.
Tarocco è il messaggio che la procura ha voluto far passare alla pubblica opinione, cioè fornire ai media una prova che su quei furgoni irriconoscibili c'era alla guida il Bossetti intento a sequestrare Yara.

Inutile voler querelare i 18 giornalisti che resisi conto di essere stati presi per i fondelli, hanno espresso pubblicamente il loro disappunto marchiando quel video come tarocco.

Colonello Lago lei lo sà bene e noi sappiamo anche chi è che la spinge controvoglia a presentare questa inutile querela che finirà con fare le pulci sulla parola tarocco usata dai giornalisti.
Perchè tarocco... come spiegato sopra è il messaggio di quel video che la procura le ha chiesto di montare usando sequenze originali estratte dalle varie telecamere di sicurezza.
Tarocco perchè quegli automezzi che si vedono passare sotto le telecamere non è dimostrato che appartengano a Bossetti, come la Ruggeri pretendeva di far credere alla stampa.

Colonello Lago, lasci perdere e prenda le distanze da quella donna che finirà con trascinare anche lei nel fango del ridicolo e della vergogna.
Non getti inutilmente alle ortiche anni di onorata carriera.

Re: Il caso di Yara Gambirasio

02/02/2016, 21:41

Yara, il genetista: "Sul dna c'è stato un errore"



Il consulente della difesa: "Non è possibile che sia sparito il dna mitocondriale"



Chiara Sarra - Mar, 02/02/2016 - 14:21



Sul dna trovato sul corpo di Yara Gambirasio c'è stato un errore". Ne è convinto il genetista Marzio Capra in un'intervista al settimanale Oggi, in edicola da domani.

"Comunque finisca questo processo, se il mistero (dell'assenza di dna mitocondriale dell'imputato sulla traccia dove fu isolato il suo Dna nucleare, [i]ndr) non sarà chiarito avremo una sentenza con un buco nero…[/i]", ha detto il genetista consulente dei difensori di Massimo Bossetti e che per un mese ha analizzato i cosiddetti dati grezzi, "Il più sincero è stato il colonnello Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma, quando in aula ha ammesso: [i]Non so spiegarmelo. Non mi era mai capitato. Gli altri avanzano solo ipotesi. Ma non hanno saputo dare una spiegazione scientifica. Non basta dire: è una anomalia. Perché in laboratorio le anomalie vanno contro le regole e le conoscenze. Vanno contro la scienza. E se per l’accusa il dna è la prova regina io dico che la prova regina manca. Non c’è. Vogliamo far finta di niente? Non si può. Io ho cercato i punti fermi, quelli dimostrabili. E sono arrivato a una conclusione: c’è stato un errore… Come mai è sparito il mitocondriale che è la parte più resistente del dna? Mi rifiuto di pensare a una manipolazione. L’unica alternativa è l’errore umano[/i]".

Source: Yara, il genetista: "Sul dna c...ato un errore" - IlGiornale.it



ImmagineImmagineImmagine


Marzio Capra:
Mi rifiuto di pensare a una manipolazione. L’unica alternativa è l’errore umano

Chiediamolo ad Alfano, ai ROS, al consiglio dei ministri, all'HackingTeam, dove stà l'inghippo.

Immagine

Un lavoretto gratuito di HT per sdebitarsi? http://www.huffingtonpost.it/2015/07/10 ... 68788.html

Re: Il caso di Yara Gambirasio

13/02/2016, 20:09

ImmagineImmagineImmagine
Dal 1:20:58
http://www.video.mediaset.it/video/quar ... 94404.html

E ridaglie con l'arpia ed i suoi metodi di attacchi personali ai consulenti della difesa

Re: Il caso di Yara Gambirasio

14/02/2016, 12:18

chissà quanti altri ne hanno incastrati in italia e nel mondo con il programmino infame dell'acking team

Re: Il caso di Yara Gambirasio

14/02/2016, 14:18

MA SE VOLEVANO INCASTRARE UNO
avrebbero incastrato il marocchino,
no?

Re: Il caso di Yara Gambirasio

14/02/2016, 14:30

Fikri aveva un alibi di ferro, confermato dal suo datore di lavoro

Re: Il caso di Yara Gambirasio

18/02/2016, 21:20

Al processo yara, la pm ruggeri: 'la scomparsa del dna di bossetti. puo' rimanere un mistero'

Immagine

17 feb 2016 18:05
AL PROCESSO YARA, LA PM RUGGERI SI ARRENDE: “LA SCOMPARSA DEL DNA MITOCONDRIALE DI BOSSETTI? POSSIAMO ANCHE ASPETTARCI DI NON TROVARE UNA SPIEGAZIONE. PUÒ RIMANERE UN MISTERO” - IL DNA ERA LA CARTA VINCENTE NEL PROCESSO, OGGI NON È PIÙ COSÌ

Il consulente della difesa Marzio Capra: “Yara aveva subìto un’aggressione selvaggia ma sotto le sue unghie non avete trovato nulla. Forse avete usato dei tamponi non adatti. Sui calzini di Yara non sono presenti tracce di liquidi cadaverici, come sostenete, ma di sangue. Basta esaminare i campioni. Come lo spiegate?”… -
Condividi questo articolo

Giangavino Sulas per http://www.oggi.it]“OGGI”


Immagine
MARZIO CAPRA

«La scomparsa del Dna mitocondriale di Bossetti? Possiamo anche aspettarci di non trovare una spiegazione. Può rimanere un mistero». È una dichiarazione di resa quella che il Pm Letizia Ruggeri ha fatto durante l’ultima udienza? Il Dna era considerato la carta vincente nel processo per l’omicidio di Yara. Oggi non è più così. Quel Dna è un pozzo pieno di misteri. Eppure, per il confronto con il consulente della difesa Marzio Capra, il pm ha schierato in aula, come consiglieri e suggeritori, tutta l’artiglieria pesante a sua disposizione.

I genetisti Emiliano Giardina e Carlo Previderè, il comandante del Ris di Parma Giampietro Lago e i due capitani che hanno scoperto il Dna nucleare sugli slip di Yara. Ma nessuno di loro, come era già capitato ad altri illustri genetisti, è riuscito a spiegare il mistero. Capra, solo contro tutti, ha tenuto testa, ha controbattuto punto per punto, ha spiegato e ha posto domande rimaste senza risposta. Alla fine il più convincente è stato lui quando ha insinuato: «Io non faccio nessun atto di fede sul lavoro del Ris. Solo in una traccia costruita in laboratorio il Dna mitocondriale può sparire. Ecco perché pongo domande e attendo risposte. Ma non arrivano».

Immagine
BOSSETTI

«Manipolazione?», ha chiesto Andrea Pezzotta avvocato della famiglia di Yara. «No. Contaminazione. Sui reagenti accidentalmente è finito dentro qualcosa d’altro. Quindi contaminazione», ha replicato Capra, «del resto se si usano kit scaduti da un anno e mezzo può capitare. Perché le prime due analisi hanno dato un risultato che è una schifezza e la terza un risultato buono? Quell’analisi andava ripetuta. Perché i dati del Ris non corrispondono. Sulla traccia 31G20, che è il reperto migliore, l’analisi fatta lo stesso giorno ha dato due risultati diversi».


Immagine
letizia ruggeri pubblico ministero del processo yara bossetti

UNA SUPERPERIZIA PER CHIARIRE I DUBBI

«Ma il Dna mitocondriale non identifica una persona», taglia corto il pm. La risposta è scontata: «E allora perché nel settembre 2011 avete affidato una consulenza privata al colonnello Lago che si è rivolto a un istituto di medicina legale di Firenze per avere il mitocondriale di Ignoto 1? A cosa vi serviva? Forse c’erano dei problemi con il nucleare».

Nel muro contro muro, le risposte potrebbero arrivare da una superperizia che i difensori di Bossetti si apprestano a chiedere. Ma il materiale biologico è stato consumato tutto. Impossibile qualunque perizia. «E allora ci sarà un colpo di scena. Alla ricerca di altre tracce, chiederemo che siano riesaminati gli abiti che Yara indossava quando è scomparsa. Sempre che siano stati conservati», dice a Oggi l’avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni.


«A disposizione, infatti, non c’è altro, dopo che si è consentito che il corpo di Yara fosse cremato. Con i progressi che la scienza ha fatto in questi anni sarebbero state possibili ben altre analisi». Ma i problemi non sono solo questi.

«Yara aveva subìto un’aggressione selvaggia ma sotto le sue unghie non avete trovato nulla. Forse avete usato dei tamponi non adatti. Io su una prostituta uccisa che era rimasta per tre mesi nelle acque del Po ho trovato tracce di Dna», ha aggiunto Marzio Capra, «Sui calzini di Yara non sono presenti tracce di liquidi cadaverici, come sostenete, ma di sangue. Basta esaminare i campioni. Come lo spiegate?».


http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 118787.htm



Per Alfano: è il caso di iniziare a trovare un lavoro da cameriera alla Ruggeri e far approvare dal consiglio dei ministri un credito per risarcire Bossetti ?

Re: Il caso di Yara Gambirasio

20/02/2016, 17:17

Immagine
Dal minuto 2:01:32



Il team difensivo di Massimo Giuseppe Bossetti perde pezzi: l’unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio, infatti, è stato abbandonato dai sui consulenti informatici. I periti nominati dalla difesa nel processo hanno deciso di rinunciare all’incarico.

A darne notizia è il programma tv “Quarto Grado”. I consulenti informatici della difesa di Massimo Giuseppe Bossetti sarebbero dovuti arrivare in aula oggi, ma avrebbero avuto una discrepanza con la linea difensiva scelta dai legali di Bossetti e così hanno rinunciato all’incarico. “Non intendiamo rilasciare dichiarazioni, e precisiamo che non ci sono stati dissapori o diversità di vedute con la difesa di Bossetti”, ha detto Giuseppe Dezzani a L’Eco di Bergamo. Proprio oggi ì consulenti della difesa avrebbero dovuto deporre in aula nella Procura di Bergamo sui risultati delle analisi sui computer di Bossetti.

“RICERCHE SU TREDICENNI VERGINI” – Gli esperti informatici dei Ris e del Racis dei carabinieri, intanto, hanno confermato gli esiti dell’analisi dei dispositivi informatici di Massimo Bossetti, secondo cui dal computer del muratore di Mapello sono state effettuate ricerche a sfondo sessuale con le parole chiave “ragazzine con vagine rasate” e “ragazze vergini rosse”. L’unica data che è stato possibile accertare per tali ricerche è quella del 29 maggio 2014, quindi dopo il ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio. Sul personal computer analizzato del tenente Giuseppe Specchio e dal maresciallo Rudi D’Aguanno, entrambi specializzati in “digital forensics”, è stata trovata una “copiosa quantità di materiale pornografico”. I carabinieri hanno anche accertato che il computer portatile di Bossetti è stato acceso il 26 novembre 2010, giorno della sparizione di Yara Gambirasio, senza che questa accensione possa però “essere condotta ad attività dell’utente”.“



Questa mossa me l'aspettavo.
Sarebbe emerso che queste ricerche sono opera di HackingTeam comissionate dalla procura.

Quindi:
Cari consulenti rinunciate al mandato e vi faremo lavorare a vita.
Se non accettate, gli attuali incarichi per le varie procure che sono in corso verranno revocati ed avrete finito di lavorare per chiunque.

Vigliacchi.

Re: Il caso di Yara Gambirasio

03/03/2016, 21:24

Massimo Bossetti, quel Dna “lievitato” in laboratorio

3 marzo 2016


L’ombra degli errori di laboratorio dietro le anomalie nel caso Massimo Bossetti, l’uomo imputato per la morte di Yara e che domani potrebbe deporre in aula

Immagine

Dott. Marzio Capra
«Non è comprensibile una cosa che ad oggi è passata completamente sotto silenzio, ovvero una provetta di Dna, tra le due più importanti, ha un quantitativo pari a 1 e dopo tre mesi ha un quantitativo di Dna pari a 5. Io non riesco a capire come sia possibile che si passi da 2 nanogrammi/microlitro a 12,7 nanogrammi/microlitro (ng/ml). Si è forse autoreplicato?». Sono le parole del genetista forense Marzio Capra, consulente della difesa di Massimo Bossetti, proferite il mese scorso durante una delle puntate di Quarto Grado.

Passata in secondo piano rispetto alle differenze tra Dna mitocondriale e Dna nucleare, il punto si rivela però di un certo interesse. Come potrebbe accadere che un Dna si “autoreplichi”? Forse una possibile risposta potrebbe trovarsi in quanto già ipotizzato in merito alle discordanze sul Dna mitocondriale.

Immagine

Massimo Bossetti
In quel caso, per saperne di più sulla vicenda che vede Massimo Bossetti imputato per la morte della tredicenne Yara Gambirasio, rinvenuta cadavere il 26 febbraio 2011 tre mesi dopo la scomparsa a una decina di chilometri da Brembate di Sopra, avevamo consultato la genetista forense Marina Baldi. Il tema era un altro punto evidenziato dal Dott. Marzio Capra, ovvero la non corrispondenza tra il Dna nucleare attribuito a Massimo Bossetti e il fatto che Dna mitocondriale non avesse il ceppo materno di Bossetti.

In quel caso, secondo la Dott.ssa Marina Baldi poteva essere avvenuto un errore di laboratorio. Forse anche per il Dna “lievitato” potrebbe esserci la stessa spiegazione? Se è vero quanto asserisce il Dott. Marzio Capra, sommato alla questione del Dna mitocondriale-Dna nucleare, si aprirebbe un problema serio nel processo a carico di Massimo Bossetti, legato alla produzione di quelle che sono le attuali prove sulle quali si basa l’accusa contro di lui. Se non sottoposto a trattamento, il Dna non può certo moltiplicarsi in autonomia. Dunque come sarebbe stata possibile tale “moltiplicazione” da 2 nanogrammi/microlitro a 12,7 nanogrammi/microlitro? Questione tutt’altro che secondaria nell’economia del processo e che potrebbe inficiare l’accusa nei confronti dell’imputato.

Immagine

Intanto domani potrebbe essere il giorno della deposizione di Massimo Bossetti; la madre, la sorella e la moglie sono state invece già interrogate. Le prime due si sono avvalse della facoltà di non rispondere; solo la moglie ha risposto alle domande poste in aula, specificando un punto finora oggetto d’indagine, ovvero le ricerche pornografiche compiute attraverso il pc presente in casa di Massimo Bossetti. La moglie, Marita Comi, ha affermato di avere navigato assieme a Massimo Bossetti su siti pornografici. Affermazioni che sminuiscono il peso che tali ricerche avrebbero potuto avere nell’economia della vicenda qualora fossero state effettuate dal solo Massimo Bossetti. Ora l’attesa è tutta per le dichiarazioni di quest’ultimo per un caso complesso dal punto di vista forense e che potrebbe riservare ancora importanti colpi di scena.

articolo di Andrea B.

Source: Massimo Bossetti, quel Dna “lievitato” in laboratorio -

Re: Il caso di Yara Gambirasio

03/03/2016, 21:38

Un miracolo ^_^

Re: Il caso di Yara Gambirasio

05/03/2016, 12:32

Yara, Bossetti spiato da "Hacking team": prove a rischio

Immagine

di Claudia Guasco

Il computer di Massimo Bossetti spiato grazie al sistema Galileo, attaccano gli avvocati del carpentiere. Un sistema intrusivo in grado di scaricare file ma anche di caricarli all'insaputa dell'utente. Hacking team, la societa' che ha ralizzato e venduto Galileo ora al centro di un'inchiesta per hackeraggio della Procura di Milano, irrompe nel processo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Stefano Camporini e Claudio Salvagni, legali di Bossetti, hanno sollevato il caso della società e delle mail interne diffuse online nei mesi scorsi da Wikileaks, organizzazione no profit che mette allo scoperto documenti riservati.
Non solo: in una di queste mail ci sarebbe l’indicazione di un Paese, Israele, e dei costi per la creazione di un dna artificiale.

"COMPLIMENTI DAI ROS"
Nei mesi scorsi il software di Hacking Team e' stato spento dalla polizia postale. La società italiana leader nel campo dello spionaggio online infatti e' stata hackerata e tutti i documenti riservati sono stati pubblicati online da Wikileaks. Tra questi, un carteggio che riguarda proprio il caso Yara. In una mail di giugno del 2014 Claudio Vincenzetti, amministratore delegato di Hacking Team, scrive: "Naturalmente non posso dirvi molto. Naturalmente non conosco i dettagli. Ma, come'è già successo numerose volte in passato per casi celeberrimi e molto più grandi di questo, il merito del successo di questa indagine va a una certa tecnologia investigativa informatica prodotta da un'azienda a noi molto nota". Vincenzetti, insomma, si mostra entusiasta della sua "tecnologia", grazie alla quale sarebbe stato incastrato Bossetti. "Insomma - prosegue la mail - ci hanno appena chiamato i Ros di Roma. Per complimentarsi e ringraziarci. Davvero queste sono cose che riempono il cuore di gioia e di soddisfazione professionale". I toni dei messaggi inviati ai dipendenti interni e agli investitori, il giorno dopo l'arresto di Bossetti, sono autocelebrativi: "Diamoci una pacca sulla spalla. I Ros ci hanno telefonato per la buona riuscita dell'operazione". Questo scambio di mail riportato da Salvagni e' intitolato "Il caso Yara" e viene citato insieme alla documentazione del Ministero degli Interni sull'acquisto del sistema Galileo per 120 mila euro. "Questo sistema puo' controllare chi e' sotto indagine e puo' farlo in maniera invisibile, con un monitoraggio passivo e attivo. Permette anche di caricare e scaricare file. Insomma, puo' essere usato per intrusioni illegali", attacca l'avvocato.

SITI PORNOGRAFICI
Proprio il contenuto dei computer di casa Bossetti e' stato al centro del controesame dei due consulenti informatici dei Carabinieri: il sottotenente Giuseppe Specchio e il maresciallo Rudi D’Aguanno del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche di Roma (Racis), che parlano di "copioso materiale pornografico". Si tratta di tracce di navigazione su siti a luci rosse, sia attraverso il computer fisso - nel quale è stata rilevata anche una "assenza di attività nel periodo a cavallo della scomparsa di Yara" - sia con il portatile con l’unico profilo utente attivo chiamato "Massimo". Tra i dati dei pc sono stati rintracciati contenuti pornografici e ricerche con parole chiave riconducibili anche a materiale pedopornografico.

Venerdì 4 Marzo 2016, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 17:19

[Source: Yara, Bossetti spiato da "Hacking team": prove a rischio

Re: Il caso di Yara Gambirasio

05/03/2016, 14:19

Il computer di Massimo Bossetti spiato grazie al sistema Galileo, attaccano gli avvocati del carpentiere. Un sistema intrusivo in grado di scaricare file ma anche di caricarli all'insaputa dell'utente. Hacking team, la societa' che ha ralizzato e venduto Galileo ora al centro di un'inchiesta per hackeraggio della Procura di Milano, irrompe nel processo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Stefano Camporini e Claudio Salvagni, legali di Bossetti, hanno sollevato il caso della società e delle mail interne diffuse online nei mesi scorsi da Wikileaks, organizzazione no profit che mette allo scoperto documenti riservati.
Non solo: in una di queste mail ci sarebbe l’indicazione di un Paese, Israele, e dei costi per la creazione di un dna artificiale.


ùmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

Ci sono arrivati finalmente, tu sono mesi che lo dici!

Re: Il caso di Yara Gambirasio

06/03/2016, 19:35

Immagine
http://www.video.mediaset.it/video/matr ... 98952.html

Giangavino Sulas a Matrix del 02-03-16 dice di avere una idea tutta sua, cioè (riporto a memoria) che Yara quella sera non doveva morire, è morta per una disgrazia, Yara secondo lui doveva ritornare a casa sfregiata, il perchè non lo sà.

E questo mi pare che lo avevamo già detto all'inizio di questa discussione. Anche se Sulas ha terminato semplicemente con un "perchè non lo sò".
Si intuisce che Yara è stata rapita e sfregiata per dare un chiaro avvertimento a chi sà.
In aggiunta a questa telefonata:

Yara è sparita da quattro giorni quando suo padre, Fulvio Gambirasio, secondo quanto riportato dal giornale lascia questo messaggio vocale alla segreteria telefonica del cellulare della figlia:

Sono passati quattro giorni, devo cominciare a preoccuparmi? Fatti sentire. Fatevi sentire


Questa possibilità dello sfregio per mandare un chiaro avvertimento, potrebbe trovare consistenza, oltre che la telefonata del padre, anche interpretando il silenzio ed a mio modo di vedere una ostentata riservatezza dei genitori.
In aggiunta al modus operandi del legale di parte civile che sembra piu interessato a far condannare il Bossetti, piuttosto che cercare la verità.


Poi il trollaggio della procura e dei media ci ha dirottati a ragionare sulle piu svariate ipotesi.
Rispondi al messaggio