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MessaggioInviato: 07/09/2010, 19:55 
Bossi: subito alle urne per uscire dal pantano

Il leader della Lega insiste: chiederemo incontro al Colle
per parlare del presidente della Camera

07 settembre, 19:21

''Alla fine - aggiunge infatti il Senatur - bisognera' andare alle elezioni. Fini si e' tirato fuori dal partito di maggioranza. C'e' la Lega, ma quando non ci sono i numeri cosa dobbiamo fare?''. Il Carroccio, dunque, sembra determinato: o le cose si chiariscono in fretta o si va al voto. Quando? Anche prima della fine dell'anno, dice Bossi, visto che esiste ''la possibilita' tecnica di andare alle urne prima di Natale'', anche se - aggiunge - ''e' un po' piu' complesso''.

Al tavolo di Arcore, in effetti, si e' ragionato sulla data del 27-28 novembre. Ma al momento e' solo un ipotesi, prima si tentera' la via della richiesta di dimissioni di Fini. Nessuno pero' crede veramente che la visita a Giorgio Napolitano possa far scendere l'ex leader di An dallo scranno piu' alto di Montecitorio. Ecco perche' quella emersa stasera sembra un compromesso strappato dal Cavaliere a Bossi nel tentativo di guadagnare qualche settimana.


Continua>>>
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 35082.html




Emhm.... ma della legge PORCATA, nessun politico ne parla?
Meglio lasciarla così com'e....... [xx(]



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MessaggioInviato: 07/09/2010, 20:47 
Italia: un paese che si indebita sempre più


Mentre nel governo è in atto una resa dei conti senza esclusione di colpi di cui è protagonista la stessa maggioranza che lo sostiene, giungono gli ultimi dati inerenti lo stato di salute della nostra economia, da cui emerge impietosamente l'impennata dei debiti delle famiglie italiane: nell'arco di un anno tali debiti sono aumentati di oltre cento miliardi di euro, cioè del 20,8%. Si tratta di debiti inerenti per lo più prestiti a lunga scadenza, come i contratti per l'acquisto della casa. Bisogna inoltre considerare che, chi riesce ancora a sostenere la forza d'urto di tali impegni economici sul proprio bilancio familiare, è da considerarsi fortunato, in quanto moltissimi nuclei familiari della società italiana si trovano in una situazione di collasso che non permette loro neanche di contrarli, i debiti. I numeri forniti dalla Banca d'Italia parlano di una realtà debitoria passata da 479,7 miliardi di euro a 579,4 miliardi e si riferiscono alla data del luglio 2010. Il credito al consumo è crollato: moltissimi non riescono più a pagare le rate di rimborso dei prestiti su cui si erano impegnati. Chiaramente i mezzi di informazione televisivi, soprattutto quelli pubblici, condizionati dalla situazione di assoggettamento ai poteri forti e orgogliosi della nuova forma di servilismo che li contraddistingue, non danno spazio a queste notizie, preferendo soffermarsi sulle parole d'ordine espresse dal ministro delle finanze Tremonti inerenti uno stato di uscita dalla crisi che nessuna categoria sociale in questo momento riesce a vedere con i propri occhi. Non aver voluto o saputo risolvere il grave conflitto d'interesse in cui si trova da moltissimo tempo il nostro premier Berlusconi, non poteva del resto portare a conclusioni diverse: se da una parte il presidente della Camera, Gianfranco Fini è particolarmente arrabbiato in questa fase per i duri attacchi che sta subendo da parte dei media del suo alleato padrone di Mediaset, figuriamoci il danno che sta subendo l'intera collettività italiana per le notizie di importanza fondamentale che le sono nascoste o fornite in modo manipolato.

Le organizzazioni dei consumatori, che già da tempo monitoravano la situazione economica delle famiglie, mettendo in guardia sulla precarietà verso cui ci si stava dirigendo, davanti ai nuovi dati di Bankitalia hanno, chiaramente, confermato lo stato d'allarme inascoltato dei loro rappresentanti, aggravandolo del giudizio che esso è indice di una forte caduta della fiducia nelle prospettive del Paese. Che, tra l'altro, nelle prossime settimane dovrà affrontare una crisi politica senza precedenti che potrebbe portare ad una fase di forte instabilità le cui vie d'uscita appaiono al momento molto complicate. In questo contesto, come già si intravedono le prime avvisaglie, criminalità organizzata e poteri occulti non possono che gridare vittoria ed alzare il tiro delle loro pretese nei confronti dei comuni cittadini che si affidano ancora allo Stato. Mentre varie categorie sociali, castigate duramente dalla nuova legge voluta dall'attuale governo per contenere l'espansione della spesa pubblica, si apprestano ad invadere strade e piazze italiane per lanciare il loro urlo di dissenso. E ad aggiungersi presto alla lista di coloro che ormai, indebitati e senza prospettive, contribuiscono soltanto ad arricchire le statistiche elaborate da istituzioni come la Banca d'Italia.

Gigi Trilemma



http://www.laveracronaca.com/index.php? ... &Itemid=29



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MessaggioInviato: 08/09/2010, 17:40 
Tratto da:
http://www.beppegrillo.it/




BASTA!

Immagine

Non devono esistere i politici, ma che mestiere è? Deve esistere la politica come "servizio civile", cittadini a tempo determinato che si dedicano al loro Paese. I quotidiani sono diventati gossip, Casini onnipresente, Fini l'uomo nuovo e lo psiconano e Bersani e D'Alema. Basta. Questa gente è responsabile dello sfacelo del Paese, vive da trent'anni di stipendi pubblici e non si è ancora tolta dalle palle da sola. E ci parla di soluzioni, di strategia europea, di alleanze programmatiche? Non sono riusciti neppure a far funzionare i servizi minimi, come le Poste e la Scuola e la Giustizia e il Fisco e la Salute.
L'altro giorno hanno riaperto le scuole. Il servizio del Tg1, il telegiornale fogna di Stato, ha fatto vedere un liceo romano, i marciapiedi invasi dalle macchine, i muri e persino le porte della scuola completamente imbrattati e nessuno che si vergognava. Che educazione, che esempio diamo ai nostri ragazzi? Come fa la Repubblica di oggi a dedicare da pagina 1 a pagina 9 alle salme della politica, da "Fini incompatibile con la sua carica" a "Quelle cene del lunedì ad Arcore" al "Poker di alternative così si può rompere la legge Porcellum" con dotti riferimenti a Calderoli, D'Alema e Casini e SOLO pagina 10 all'assassinio di una persona perbene, il sindaco Angelo Vassallo? Che informazione di ********** date ai vostri lettori, cari giornalisti, stuoini dei politici di riferimento? In Italia non funziona nulla e tutto costa di più, dall'acqua, alle autostrade, alle Poste. Se viaggi ti ritrovi bloccato ogni mezz'ora dai lavori stradali, se ti connetti a Internet fai tempo a morire.
Basta con questa classe politica! Con questi nomi ammorbanti. Hanno indebitato ogni italiano con 30.000 euro, distrutto l'industria che poteva garantire un futuro alle nuove generazioni, dall'Olivetti, alla Telecom, all'Italtel, distrutto il territorio, consegnato quattro regioni alle mafie e anche gran parte del resto d'Italia. E ci vengono a far lezioni? E mi si deve chiedere cosa penso di un governo di coalizione destra-centro-sinistra o di elezioni con una legge anticostituzionale in cui non posso scegliere il candidato? Se la Nuova Destra salverà l'Italia o se la coalizione de noantri ci libererà dallo psiconano? Il cittadino deve prendere possesso della politica, della sua vita e questa massa di incapaci, nutriti dalla greppia pubblica, uscire dalla porta per non dover trovarsi a saltare dalla finestra. BASTA! Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.



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MessaggioInviato: 09/09/2010, 15:10 
Napoli (Fli): forse alcune onorevoli
si sono prostituite. E scoppia polemica

Reazioni accese da parte di alcune parlamentari


09 settembre, 14:48

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 53214.html

di Teodoro Fulgione

ROMA - ''Non escludo che senatrici o deputate siano state elette dopo essersi prostituite''. L'accusa e' durissima, di quelle che non passano inosservate, ma Angela Napoli, deputata di Fli, non si aspettava di creare un caso. La parlamentare calabrese, d'altronde, intervenuta a 'KlausCondicio', intendeva soltanto affossare il 'porcellum', inteso come sistema elettorale, e non offendere - come precisa quando ormai la 'bomba' e' gia' scoppiata - ''la stragrande maggioranza delle deputate che ha conseguito meritoriamente il seggio''.

Continua.... [:255]
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 53214.html



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MessaggioInviato: 09/09/2010, 15:16 
Parentopoli in Piemonte: la giunta Cota piazza i parenti in Regionedi Dario Ferri


La figlia di un capogruppo che lavora con il governatore. I gruppi consiliari che assumono fratelli di consiglieri e assessori. Coppie “sistemate”. Per la serie: quando la politica tiene famiglia.

La giunta Cota tiene famiglia. E fa di tutto per piazzarla in Regione. Senza escludere nessuno: fratelli, figli, mariti e mogli. parenti di esponenti sia PdL che Lega, indistintamente. C’è un po’ di tutto nella “parentopoli” che prende corpo nelle stanze della Regione Piemonte, raccontata stamane da Tommaso Labate de Il Riformista: “La figlia del capogruppo che lavora col presdiente, la moglie dell’assessore assunta alle dipendenze di un altro assessore, la sorella di un onorevole che ha un contratto col gruppo consiliare“. Gli organigrammi consiliari sembrano davvero un gigantesco stato di famiglia. Ed è divertente scorrere l’elenco dei fortunati familiari dei politici eletti in Piemonte assunti con contratti a tempo determinato, contratti di collaborazione e consulenze.

I PARENTI DEGLI AMICI – C’è Michela Carossa, figlia del capogruppo della Lega Mario, che lavora nella segreteria del governatore Roberto Cota, come “addetto collaboratore dell’ufficio comunicazione“. C’è Paola Ambrogio, moglie dell’assessore all’Ambiente Roberto Ravello, che lavora alla segreteria dell’assessore regionale ai Trasporti William Casoni, dove svolge “attività di direttiva istruttoria complessa a supporto dell’assessore nelle materie delegate“. Piazzata pure Maria Cristina Toselli, sorella del consigliere regionale Francesco, lavora al gruppo del Popolo delle Libertà. Una delle sue colleghe è Daniela Rasello, figlia del consigliere regionale Rosanna Costa. Con loro siede in scrivania anche Giovanna Armosino, sorella di Maria Teresa, presidente della provincia di Asti, e deputata nazionale per il partito berlusconiano.

FAMIGLIE INTERE IN REGIONE – In Regione c’è pure Sabrina Giovine, sorella del capogruppo dei Pensionati con Cota, Michele, che lavora a stretto contatto col suo familiare. Anche il gruppo degli ambientalisti di centrodestra, i Verdi Verdi, ha avuto la stessa idea. A lavorare in regione ha piazzato i parenti del leader nazionale Maurizio Lupi (omonimo del più noto parlamentare PdL): la moglie Lorella, la figlia Sara, i fratelli Alberto e Alessandro. Ci sono anche le famiglie non imparentate coi politici ma adeguatamente accontentate. Sorprendente la cura con cui è stato affidato un incarico a due coniugi: Giuseppe Cortese e Isabella Arnoldi. Il primo è responsabile dell’Ufficio comunicazione di Cota, la seconda è responsabile dell’Ufficio comunicazione di Massimo Giordano, braccio destro del governatore e Assessore allo Sviluppo Economico. Coincidenze?

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... i-regione/



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MessaggioInviato: 09/09/2010, 15:53 
Il presidente dei matrimonialisti: «Provvedimento che suscita allarme e sconcerto»
Troppo povera, le tolgono la neonata
Dopo due mesi la bimba è già adottabile

Fa discutere la sentenza del Tribunale dei minori di Trento. L'avvocato della donna: faremo ricorso

http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_09/trento-tribunale-minori-nenoata-sottratta-madre-troppo-povera_75ba5b18-bc14-11df-8260-00144f02aabe.shtml

Invece di aiutare la madre a mantere la figlia gliela si strappa...

Tanta solerzia può essere indicatore di un fanatismo cieco e idiota o molto più cinicamente di un giro di soldi nel mercato delle adozioni.



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MessaggioInviato: 09/09/2010, 16:11 
Orribile.



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MessaggioInviato: 09/09/2010, 16:13 
Cita:
rmnd ha scritto:

Il presidente dei matrimonialisti: «Provvedimento che suscita allarme e sconcerto»
Troppo povera, le tolgono la neonata
Dopo due mesi la bimba è già adottabile

Fa discutere la sentenza del Tribunale dei minori di Trento. L'avvocato della donna: faremo ricorso

http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_09/trento-tribunale-minori-nenoata-sottratta-madre-troppo-povera_75ba5b18-bc14-11df-8260-00144f02aabe.shtml

Invece di aiutare la madre a mantere la figlia gliela si strappa...

Tanta solerzia può essere indicatore di un fanatismo cieco e idiota o molto più cinicamente di un giro di soldi nel mercato delle adozioni.





L'ennesimo episodio della repubblica delle banane [xx(]


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MessaggioInviato: 09/09/2010, 18:01 
Rosarno milionaria. Un centro per integrare gli africani ribelli
di Antonello Mangano


Sulla città della Piana pioveranno due milioni di euro per un `centro di formazione` destinato agli immigrati. Ci saranno spazi per bambini (ma i braccianti africani non vengono con le famiglie), corsi di formazione professionali, sportelli. Dove dormiranno i lavoratori che d`inverno raccolgono le arance? L’accoglienza è un`emergenza da almeno vent`anni. A un mese dall`inizio della stagione agrumaria, non è stato previsto nessun intervento. Integrazione e sicurezza sono le parole d`ordine del ministero di Maroni. Peccato che la realtà dica tutt`altro.


“Integrazione: completamento di qualcosa attraverso l`aggiunta di ciò che è mancante, necessario o serve a migliorare”. Sabatini – Coletti, Dizionario della lingua italiana


ROSARNO (RC) - Chiariamo un punto. L’idea secondo cui i migranti di Rosarno sono “un serbatoio di braccia a cui spesso accede la malavita organizzata” non è soltanto falsa. E’ offensiva nei confronti di centinaia di ragazzi che non hanno mai fatto da manovalanza alle ‘ndrine, preferendo il durissimo lavoro nei campi. Al contrario, gli africani si sono ribellati due volte contro la violenza mafiosa, collaborando in almeno cinque occasioni con le forze di polizia e la magistratura (la rapina del dicembre 2008, i “fatti di Rosarno” di gennaio 2010, le tre inchieste sul caporalato, tra cui quella denominata “Migrantes”, rese possibili dalla collaborazione e dalle testimonianze dei lavoratori stranieri).

Eppure, l’idea del “serbatoio di braccia” è contenuta nel comunicato ufficiale del PON Sicurezza (http://www.sicurezzasud.it) che presenta il progetto del “Centro di formazione per gli immigrati” – due milioni di euro di stanziamento del Ministero dell’Interno e dell’Unione Europea -, giustificandolo come un argine allo sfruttamento. “Il centro di formazione sarà costruito interamente” ci spiega Rosario Fusaro, uno dei tre commissari prefettizi che reggono il Comune. “L’edificio sorgerà ex novo, due piani fuori terra. La fabbrica esistente” – la “Beton Medma” confiscata al clan dei Bellocco – “sarà demolita, il sito ristrutturato. Il progetto definitivo è in via di approvazione, prevede circa 60 posti letto nella foresteria. Contiamo di completare i lavori in un anno”.

A ottobre dovrebbe essere avviato il cantiere, giusto l’inizio della stagione agrumaria, che coincide con l’autunno e l’inverno. Da due decenni, i raccoglitori stranieri arrivano nella Piana, molti provengono dai campi di pomodori in Puglia e Basilicata. Anche quest’anno avranno il solito, banale, problema: “Dove dormiamo, questa notte?” Con quello che guadagnano fanno fatica a pagare un affitto. “Sono 60 euro al mese per un posto letto nelle case in centro”, ci dicono alcuni ragazzi. “Le leggi sono molto restrittive”, ribadisce Giuseppe Pugliese dell’Osservatorio Migranti. “Chi affitta case agli stranieri rischia tanto. Gli africani devono anche mandare i soldi a casa, a differenza dei comunitari che in genere si spostano con le famiglie.”

Lo scorso anno c’erano almeno 2500 stranieri nella Piana. Distrutta dalle ruspe la “Rognetta”, sgomberata un anno fa la “Cartiera”, chiusa da mesi l’“Opera Sila” (tutte fabbriche in disuso), sgomberate nelle scorse settimane anche le piccole masserie, rimane irrisolto il problema dell’accoglienza. In realtà, la legge dice che spetta ai datori di lavoro, ma non è applicata da nessuna parte, figurarsi nella Piana del lavoro nero e dell’illegalità diffusa. “Ognuno deve trovarsi dove stare, non siamo un tour operator”, chiarisce Fusaro, che ci tiene a delimitare la competenza territoriale dell’intervento. Solo una parte dei migranti ricade nel territorio rosarnese. “Noi cerchiamo di fare formazione e avviamento al lavoro. L’ospitalità non è nostro compito. E poi non è semplice risolvere dall’oggi al domani, per venti anni è mancata la programmazione. Il lavoro nero? Non dipende noi, ci sono gli organi competenti che se ne devono occupare, anche se tutti devono concorrere a eliminare l’illegalità diffusa”. “Il problema principale nei territori resta l’accoglienza, nessuno parla di una sistemazione”, risponde Pugliese. “Rimango perplesso, sento parlare solo di corsi di formazione”.

Ma gli africani torneranno a Rosarno? “Non abbiamo previsioni su quanti ne arriveranno”, dice Fusaro. “In questo momento sono pochi. L’importante è che non si creino le situazioni che hanno dato origine ai fatti dell’anno scorso”. “Abbiamo ricevuto diverse telefonate di africani che vogliono venire a lavorare”, ci racconta un produttore. “Ma adesso siamo noi ad avere paura. Dei controlli, degli arresti. Non assumeremo nessuno che non sia in regola”.

A lavori terminati, il centro sarà diviso in tre grandi spazi. Ci sarà la sezione per l’intrattenimento e il supporto scolastico dei bambini, l’area degli sportelli e quella per la formazione professionale con aule e laboratori. Il primo è poco utile (i braccianti non vengono con le famiglie e si fermano solo d’inverno), mentre da due anni sono aperti gli info point del progetto ASSI della Provincia. E veniamo all’inserimento lavorativo. Si agisce a valle e non a monte. Come se il problema fossero i braccianti - da formare attraverso i corsi - e non un sistema economico prosciugato dalla ‘ndrangheta, dominato da sciacalli che si sono arricchiti con le truffe, drogato dai falsi braccianti, bloccato dai “monopoli ambientali” dei criminali che impediscono lo sviluppo. Annientato dal “darwinismo sociale” che vede nel lavoratore un limone da spremere, nel fisco un vampiro da ingannare.

La paura e il sospetto

“Con l’integrazione e l’inserimento lavorativo si migliorano le condizioni di vita degli stranieri e si combatte quel senso di xenofobia nei cittadini che nasce dalla paura e dal sospetto”, spiega il comunicato ufficiale. Secondo il dizionario della lingua italiana, il termine “integrazione” indica il “completamento di qualcosa attraverso l’aggiunta di ciò che è mancante”. Oppure “l’assimilazione di gruppi in una comunità”. E’ evidente che la ribellione degli africani è stata possibile solo grazie allo scarso livello di integrazione. “Se gli hanno sparato solo alcune persone, perché se la sono presa con tutto il paese?”, ci chiese una signora, nella corsia dell’ospedale di Gioia Tauro, mentre nella stanza accanto c’erano quattro africani con le gambe piene di pallini di piombo. Erano i giorni dei “fatti di Rosarno”. Il 7 gennaio del 2010, alcuni sconosciuti avevano sparato contro tre lavoratori africani. La rivolta dei migranti causerà la reazione dei violenti del paese: una feroce caccia all’uomo, decine di feriti, migliaia di uomini di colore sgomberati in poche ore. Gli africani avevano comunque scelto la soluzione collettiva (la ribellione dell’intera comunità) per affrontare un problema individuale, contrariamente alla cultura del luogo dove un fatto analogo sarebbe stato risolto con una vendetta privata.

La rivolta non ha avviato la stagione dei progetti, ha solo incrementato le attività. Nel 2007, con un solenne protocollo alla Prefettura di Reggio Calabria si decise di trasformare la “Cartiera” in un centro d’aggregazione sociale. Non se ne fece nulla e per anni gli africani passarono gli inverni dormendo tra i cartoni e sperando –inutilmente - che qualcuno riparasse il tetto sfondato. Maroni stanziò 200 mila euro utilizzati per i box doccia dell’Opera Sila. Un piccolo intervento senza esito, non paragonabile a quanto fatto dalla società civile con mezzi di gran lunga inferiori. Anche la provincia di Vibo Valentia ha presentato nei mesi scorsi un progetto per l’integrazione, sempre con il PON, cui parteciperanno piccoli paesi in cui è davvero difficile rinvenire presenze significative di stranieri.

C’è un aspetto positivo. Tutto questo, per una volta, è responsabilità di una sola persona: Roberto Maroni. Il comune è stato sciolto per mafia dal 10 dicembre 2008, per due volte consecutive. Nel prossimo novembre, finalmente, si voterà. Finora ci sono stati tre commissari prefettizi, dunque direttamente collegati al ministero dell’Interno, da cui dipende il PON Sicurezza. Gli stanziamenti non sono il frutto dell’azione di politici calabresi, ma del leghista pronto ad affermare, nelle prime ore della rivolta di gennaio, che il problema era “il degrado prodotto dai clandestini”. In realtà i migranti erano un argine al degrado. Ma quelle furono le parole che legittimarono le ronde, gli assalti, la pulizia etnica. E’ difficile, ministro, ammettere di aver sbagliato rotta. Ma perseverare può essere ancora peggio.

Scontro etnico?

Il problema è molto semplice: l’agricoltura del Sud si basa sul lavoro stagionale dei migranti, i quali però sono costretti a vivere in condizioni drammatiche. Dopo la rivolta, i media hanno raccontato qualunque paese che ospita un po’ di migranti come un’altra Rosarno, una potenziale Rosarno, una nuova Rosarno. Il paese della Piana poteva diventare il simbolo della ribellione contro la violenza mafiosa e lo sfruttamento bestiale, invece è diventato sinonimo di tensioni interrazziali che possono sfociare nello scontro.

La “sindrome Rosarno” ha inciso profondamente sugli interventi nelle campagne del Sud. A Nardò, in Salento, ha convinto l’amministrazione comunale a ristrutturare una masseria affidata a un’associazione e utilizzata come centro d’accoglienza per i raccoglitori di angurie che operano in agosto. A Palazzo San Gervasio, invece, il comune ha deciso di non aprire lo stabile – tra l’altro un bene confiscato – che per anni è servito a dare rifugio a un migliaio di migranti impegnati nella raccolta del pomodoro, al confine tra le province di Potenza e Foggia. Ad Alcamo, la vendemmia di settembre la fanno i maghrebini, e spesso si sono ritrovati a dormire nelle strade del paese in provincia di Trapani o nei giardini pubblici. Da un paio d’anni, il sindaco ha fatto impiantare una tendopoli al campo sportivo.

In tutte le campagne è emergenza, non c’è coordinamento e neppure confronto tra le varie esperienze. Il governo è assente, gli enti locali improvvisano. Eppure, non si tratta di profughi ma di semplici lavoratori. Basterebbe dare loro un documento, come accaduto per bulgari e rumeni con l’ingresso nell’Unione Europea, per rendere la loro situazione meno precaria, ed eliminare la ricattabilità strutturale creata da leggi discriminatorie. Caporalato e salari da fame sono le vere emergenze, ma combatterle non porta voti, né soldi. Meglio dunque interventi a pioggia, stanziamenti assistenziali, provvedimenti d’emergenza, progetti milionari.

http://www.terrelibere.org/terrediconfi ... ni-ribelli



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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Rosarno milionaria. Un centro per integrare gli africani ribelli
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Calafrica contro Africa..una bella lotta

[:o)]



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Rmnd occhio alle battute di cattivo gusto. L'agricoltura meridionale è un serbatoio di risorse alimentari per il paese. Capire bene come funziona questo tipo di economia e come fare per migliorarla è importante quanto sostenere le industrie.



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« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

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MessaggioInviato: 09/09/2010, 18:30 
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Blissenobiarella ha scritto:

Parentopoli in Piemonte: la giunta Cota piazza i parenti in Regionedi Dario Ferri


La figlia di un capogruppo che lavora con il governatore. I gruppi consiliari che assumono fratelli di consiglieri e assessori. Coppie “sistemate”. Per la serie: quando la politica tiene famiglia.

La giunta Cota tiene famiglia. E fa di tutto per piazzarla in Regione. Senza escludere nessuno: fratelli, figli, mariti e mogli. parenti di esponenti sia PdL che Lega, indistintamente. C’è un po’ di tutto nella “parentopoli” che prende corpo nelle stanze della Regione Piemonte, raccontata stamane da Tommaso Labate de Il Riformista: “La figlia del capogruppo che lavora col presdiente, la moglie dell’assessore assunta alle dipendenze di un altro assessore, la sorella di un onorevole che ha un contratto col gruppo consiliare“. Gli organigrammi consiliari sembrano davvero un gigantesco stato di famiglia. Ed è divertente scorrere l’elenco dei fortunati familiari dei politici eletti in Piemonte assunti con contratti a tempo determinato, contratti di collaborazione e consulenze.

I PARENTI DEGLI AMICI – C’è Michela Carossa, figlia del capogruppo della Lega Mario, che lavora nella segreteria del governatore Roberto Cota, come “addetto collaboratore dell’ufficio comunicazione“. C’è Paola Ambrogio, moglie dell’assessore all’Ambiente Roberto Ravello, che lavora alla segreteria dell’assessore regionale ai Trasporti William Casoni, dove svolge “attività di direttiva istruttoria complessa a supporto dell’assessore nelle materie delegate“. Piazzata pure Maria Cristina Toselli, sorella del consigliere regionale Francesco, lavora al gruppo del Popolo delle Libertà. Una delle sue colleghe è Daniela Rasello, figlia del consigliere regionale Rosanna Costa. Con loro siede in scrivania anche Giovanna Armosino, sorella di Maria Teresa, presidente della provincia di Asti, e deputata nazionale per il partito berlusconiano.

FAMIGLIE INTERE IN REGIONE – In Regione c’è pure Sabrina Giovine, sorella del capogruppo dei Pensionati con Cota, Michele, che lavora a stretto contatto col suo familiare. Anche il gruppo degli ambientalisti di centrodestra, i Verdi Verdi, ha avuto la stessa idea. A lavorare in regione ha piazzato i parenti del leader nazionale Maurizio Lupi (omonimo del più noto parlamentare PdL): la moglie Lorella, la figlia Sara, i fratelli Alberto e Alessandro. Ci sono anche le famiglie non imparentate coi politici ma adeguatamente accontentate. Sorprendente la cura con cui è stato affidato un incarico a due coniugi: Giuseppe Cortese e Isabella Arnoldi. Il primo è responsabile dell’Ufficio comunicazione di Cota, la seconda è responsabile dell’Ufficio comunicazione di Massimo Giordano, braccio destro del governatore e Assessore allo Sviluppo Economico. Coincidenze?

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... i-regione/



bliss..
federalismo fiscale,
padania,
pontida,
buon governo,
decentramento
ecc. ecc.

sono tutte fesserie..
a quelli della lega interessano gli sghèi..
vogliono pappare loro i soldi del nord..

tutto lì..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 09/09/2010, 18:39 
E' anche il mio timore mik.
A 'sto giro rovinano tutti.



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MessaggioInviato: 09/09/2010, 18:55 
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rmnd ha scritto:

Il presidente dei matrimonialisti: «Provvedimento che suscita allarme e sconcerto»
Troppo povera, le tolgono la neonata
Dopo due mesi la bimba è già adottabile

Fa discutere la sentenza del Tribunale dei minori di Trento. L'avvocato della donna: faremo ricorso

http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_09/trento-tribunale-minori-nenoata-sottratta-madre-troppo-povera_75ba5b18-bc14-11df-8260-00144f02aabe.shtml

Invece di aiutare la madre a mantere la figlia gliela si strappa...

Tanta solerzia può essere indicatore di un fanatismo cieco e idiota o molto più cinicamente di un giro di soldi nel mercato delle adozioni.





Questo grazie all'invenzione degli Assistenti Sociali.


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Blissenobiarella ha scritto:

Rmnd occhio alle battute di cattivo gusto. L'agricoltura meridionale è un serbatoio di risorse alimentari per il paese. Capire bene come funziona questo tipo di economia e come fare per migliorarla è importante quanto sostenere le industrie.


Peccato che annualmente distruggono tonnellate di frutta e verdura per le assurde quote volute dalla comunità europea.
Di battute di cattivo gusto ne ho lette tante, peccato che alcune vengano accettate.[V]



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