Allora, siccome sono stanco di ripetere, posto quello che dicono altri utenti:
L'elemento chiave perché vapore e acqua nelle nuvole si trasformino in pioggia si chiama nucleo di condensazione: un insieme di particelle, il ghiaccio secco nel caso di Schaefer, che faccia da elemento coagulante per le goccioline sospese nell'atmosfera. Queste particelle nell'ambiente possono avere varie origini: dalla terra e dal mare, sotto forma di polveri erose e sollevate dal vento, dagli incendi di boschi e prati, dalle eruzioni vulcaniche e anche dal materiale particolato derivante dalle attività industriali. L'inseminazione delle nubi: Oggi il reagente più usato per far piovere o, come si dice in gergo, “inseminare” le nuvole, è lo ioduro di argento. Una sostanza facilmente reperibile, dai bassi costi e che, una volta bruciata, libera delle particelle che hanno la stessa struttura a cristallo del ghiaccio. Come si fa a far piovere allora ? Innanzitutto bisogna attendere le condizioni favorevoli in natura: la presenza di importanti formazioni nuvolose con molte gocce di acqua o vapore in stato metastabile (la cosiddetta acqua sopraffusa e il vapore soprassaturo).
Poi si comincia a far circolare all'interno della nuvola i fumi della combustione di ioduro d'argento grazie a razzi e diffusori piazzati sotto le ali di piccoli aeroplani. In particolare per fare questo esistono diversi sistemi. C'è quello “israeliano”, dalla nazionalità di coloro che lo brevettarono, che consiste nel disseminare i fumi alla base della nuvola facendo zigzagare l'aereo a un'altezza di solito non superiore ai 1500/1700 metri, in maniera che i moti convettivi, ovvero le correnti ascensionali, portino naturalmente lo ioduro d'argento bruciato all'interno delle nubi. Negli Stati Uniti invece è diffuso un metodo più rischioso e costoso, particolarmente adatto contro le formazioni di tornado e uragani, basato sull'utilizzo di sali igroscopici (che attirano l'acqua) come agenti coagulanti. I piloti infatti rilasciano questi sali in cima alla nube, dovendo così penetrare, in caso di forte turbolenze, nell'occhio del ciclone, fino a salire anche a quote di 7/8000 metri. Infine è anche possibile lanciare razzi all'interno della nuvola, ma solo quando le nubi sono compatte e grosse. Per cui l'obiettivo è limitato e facilmente centrabile. Il risultato di queste diverse tipologie di intervento è che lo ioduro di argento o i sali igroscopici fanno aggregare le diverse particelle di vapore e le gocce d'acqua fino a farle ghiacciare. Le gocce così appesantite vincono la forza dei moti convettivi e cadono verso il basso, fino a sciogliersi durante la caduta e trasformarsi in pioggia. Anche l'Italia è pronta: Attualmente sono una trentina gli Stati che ufficialmente stanno sperimentando o già attuando interventi per modificare il clima.
la teoria si basa sull'aggiungere nuclei di condensazione (aerosol) favorendo in tal modo la condensazione del vapor d'acqua in gocce che si accrescano fino a raggiungere le dimensioni di gocce precipitanti. Come hanno già detto lo Ioduro d'argento è tra le sostanze più usate e coloro che sono più credibili in tali pratiche (forse non a caso da loro piove molto più che nelle nazioni limitrofe) sono gli israeliani, che vantano da molto tempo una grande tradizione nello studio della meteorologia e della fisica delle nubi.
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Questo riguardo l'IRRORAZIONE CHE CONOSCO E CHE VIENE USATA NORMALMENTE (che non ha nulla a che vedere con le scie permanenti (come ho già spiegato); riguardo il bario, TTE, non mii risulta essere usato per le irrorazioni.
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