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06/03/2014, 01:21

MaxpoweR ha scritto:

"La banca canadese specializzata in moneta virtuale ha comunicato che la decisione si è resa necessaria dopo che pirati informatici hanno rubato dal suo caveau online 896 bitcoin, il che al cambio attuale si traduce in una perdita di circa 600 mila dollari. "

cosa c'è da capire? Si sono fatti fregare i soldi :)


Vero, ma non e' la frase che avevo quotato.

06/03/2014, 01:36

E cosa non ti torna di quella frase? Non mi pare che una qualunque banca si sia fatta penetrare e fregare i soldi da gente seduta comodamente in casa propria davanti ad un pc... Sbaglio?

06/03/2014, 03:29

MaxpoweR ha scritto:

E cosa non ti torna di quella frase? Non mi pare che una qualunque banca si sia fatta penetrare e fregare i soldi da gente seduta comodamente in casa propria davanti ad un pc... Sbaglio?


Riporto:

MaxpoweR ha scritto:
Voglio proprio vedere se un Hacker riesce ad entrare nei sistemi di JP Morgan e cancellarne tutti i crediti\debiti


Questo paragone non e' proponibile in quanto la natura del bene coinvolto e' fortemente differente. I bitcoin sono una implementazione del concetto di cryptocurrency. Si tratta quindi di una valuta virtuale, anonima e al portatore. Ne consegue che un hacker puo' realmente introdursi in un sistema e portarsi letteralmente via i soldi, agendo solo per via digitale. Una volta presi i file, i soldi sono suoi.

Quindi, il paragone che proponi con i sistemi di JP Morgan non e' per nulla appropriato in quanto per ottenere i soldi alla fine ti devi sempre presentare ad uno sportello per ritirare.

A questo si aggiunga anche che per rendere possibile le transazioni (che avvengono in modalita' peer-to-peer) e' necessario porre i sistemi in rete con tutto quello che ne consegue. Nel sistema bancario invece questa modalita' non e' necessaria e quindi l'esposizione di rischio relativa non esiste.

Tornando poi alla questione dei furti, la cosa fondamentalmente dipende da un uso scellerato da parte degli utenti (a dire il vero quasi la totalita' dei problemi di sicurezza dipende dagli utenti dei sistemi piu' che dalle falle dei sistemi, ma questa e' un'altra storia). I bitcoin vanno infatti conservati nei wallet e buona norma vorrebbe che tali wallet vengano conservati in computer NON connessi in rete. E invece l'utente/utonto cosa fa? Non solo non si cura di questa elementare precauzione, ma addirittura si affida a dei servizi di wallet online (quelli appunto che hanno causato le perdite), sicuramente piu' comodi, ma decisamente, per definizione, carenti dal punto di vista della sicurezza. E infatti cosi e' successo. Violati i wallet online, fregati i soldi, e chi si e' visto si e' visto.

06/03/2014, 14:22

perchè se si penetra in un sistema bancario e si fregano i dati dei conti correnti non si usa di fatto moneta virtuale senza averla materialmente presa allo sportello? qual'è la differenza?

09/07/2014, 19:56

Pupazzoni......... [:D]

Allarme del Pg di Roma, da bitcoin rischi riciclaggio e terrorismo
'Servono norme che assicurino tracciabilità e identificazione'

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... 6e0d1.html

12/07/2014, 19:23

Thethirdeye ha scritto:


Pupazzoni......... [:D]

Allarme del Pg di Roma, da bitcoin rischi riciclaggio e terrorismo
'Servono norme che assicurino tracciabilità e identificazione'

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... 6e0d1.html[/f]



[wbf]
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Risposta al documento UIF di Banca D'Italia da parte di Bitcoin Foundation Italia

July 10, 2014

Facendo seguito alla “Presentazione del Rapporto sull’attività svolta nel 2013#8243; dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, pubblicata dalla Banca d’Italia in data 9 Luglio 2014 (http://www.bancaditalia.it/UIF/interventi/InterventiUIF/rapp_uif_2013.pdf), l’Associazione Bitcoin Foundation Italia si dichiara sorpresa dalle dichiarazioni a pagina 12, in un paragrafo riguardante il Bitcoin e tutte le monete digitali.

Dal paragrafo si apprende quanto segue:
“L’interesse dell’Unità è stato pure rivolto al possibile uso per finalità illecite di monete virtuali: sono in corso approfondimenti sul potenziale di rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo dei Bitcoin”.
Mentre quindi il resto del mondo è in corsa per creare sulle solide fondamenta matematiche di questo strumento nuove opportunità imprenditoriali e di lavoro, in Italia sembra venga adottata una linea di condotta vecchia almeno di due anni, già abbandonata da moltissime tra le altre istituzioni governative e finanziare mondiali.

L’associazione vuole quindi esprimersi sull’argomento in tre sintetici punti:

1 - questo tipo di dichiarazione rivela un grave ritardo nel dare attenzione al fenomeno, in quanto numerose istituzioni internazionali (finanziarie e non) hanno già analizzato gli usi illeciti del Bitcoin e altre criptovalute da almeno due anni. E mentre i mercati già sono pronti ad accogliere i primi strumenti finanziari basati sul Bitcoin, l’Italia non ha ancora letto nulla da Banca d’Italia all’infuori di questo paragrafo.

2 - l’Associazione si chiede che tipo di verifiche sono state effettuate e quali metodi di giudizio sono stati applicati alle “alcune segnalazioni di operazioni sospette ricevute su anomale compravendite di tale strumento” in quanto, a più riprese nei mesi passati, c’è stato il tentativo di interpellare direttamente e indirettamente Banca d’Italia, per informare e condividere informazioni, senza ricevere alcuna risposta formale o informale.

3 - chi è un minimo informato sul funzionamento di questa tecnologia, sa bene che ogni singola transazione viene registrata sulla banca dati Blockchain, in maniera condivisa, pubblica e liberamente scaricabile su tutta la rete dei nodi. Ogni transazione (lecita o illecita che sia) rimane visionabile a costo zero e “per sempre” su questa banca dati; pertanto ogni operazione se analizzata con gli adeguati strumenti può essere facilmente tracciata e dimostrata nelle sedi competenti. A riguardo si cita la ricerca della Cornell University, scaricabile a questo indirizzo: http://arxiv.org/abs/1405.7418v3
Questa ricerca dimostra, in poche parole, che utilizzare il Bitcoin per scopi illeciti è perfino più rischioso di usare denaro elettronico o trasferimenti bancari.

L’Associazione Bitcoin Foundation Italia si impegna quotidianamente per la diffusione e la conoscenza di questa tecnologia, riunendo persone da tempo impegnate in questo campo. L’associazione offre alle varie istituzioni, in modo neutrale e disinteressato, quante più informazioni possibile per conoscere a fondo questa tecnologia/strumento. Il Bitcoin e tutte le monete matematiche riuniscono sia tematiche tecnologiche e funzionali (che provengono dal protocollo) sia tematiche legate all’utilizzo, che ad oggi sono ascrivibili a quello di un mezzo di pagamento simile ad una moneta. Ignorare uno o più di questi punti potrebbe condurre a conclusioni errate o superficiali, con ripercussioni per imprese e istituti che intendono operare in questo nuovo e promettente settore.

[align=right]Source: Risposta al documento UIF di B...ia | Bitcoin Foundation Italia [/align]





Bitcoin non è il paradiso dei terroristi e della criminalità organizzata

Un simile allarme è sostanziato da fatti concreti? Da dati specifici? Poiché questi dati non ci sono, o almeno finora non sono emersi, proviamo a fare il punto della situazione

Pubblicato luglio 11, 2014

Continua...........
[align=right]Source: Bitcoin non è il paradiso dei...iminalità organizzata - Wired [/align]



Mi riferisco a coloro che hanno dato l'allarme [:)]
Dalle mie parti si dice: Parla quando pisciano le oche

Re: Bitcoin, la moneta degli hacker che spaventa CIA

01/07/2015, 18:46

Mi sono riletto tutta la discussione e mi sono accorto che non era stata riportata questa notizia, di grande importanza:


FBI il più grande possessore di Bitcoin

Da: http://www.tomshw.it/news/silk-road-2-bloccato-da-fbi-ed-europol-62241

Da cui:

Silk Road 2 è stato chiuso ieri grazie a un'operazione congiunta di FBI, DHS (Homeland Security) ed Europol, denominata Onymous.
Come il suo predecessore il sito era specializzato nella vendita di droghe sul Dark Web.
La stessa operazione ha portato alla chiusura di altri siti simili come per esempio Hydra e Cloud9.

Ci saranno altre chiusure nelle prossime ore, inoltre, nell'ambito di un sostanzioso giro di vite verso questo mercato illegale.
Per il momento gli arresti sono tre, uno negli Stati Uniti e due in Irlanda,
e c'è stato anche il sequestro di 250.000 dollari in droghe
e 2,5 milioni di dollari in Bitcoin.
Si stima che Blake Benthall, che gestiva Silk Road 2, guadagnasse 8 milioni al mese.


Non riesco a ritrovare l' articolo dove si spiegava che questo evento del 2013 ha reso l' FBI il più grande possessore di Bitcoin ma ho una buona memoria e ricordo questo fatto.

Re: Bitcoin, la moneta degli hacker che spaventa CIA

01/07/2015, 18:47

La Grecia risponde al default con i Bitcoin?di Valerio Porcu - 1 Luglio 2015, 13:49 Fonte: La Stampa

La crisi economica della Grecia potrebbe essere legata a un recente rialzo nel valore dei Bitcoin. Non tutti gli osservatori sono d'accordo su tale ipotesi, ma è vero che la moneta digitale è l'unica che resta in circolazione con il blocco dei capitali nella penisola ellenica.

Il default controllato della Grecia ha portato a blocco dei capitali e alla chiusura temporanea delle banche. Questo significa che i cittadini non possono prelevare contanti né fare spese online con carte di credito o di debito. Quindi (anche) niente spese con Paypal, acquisti su Amazon o cose del genere.

Il blocco dovrebbe ammorbidirsi da martedì 7 luglio, ma c'è chi ha già trovato una soluzione alternativa, vale a dire i Bitcoin. La moneta digitale, slegata da banche e autorità nazionali, infatti continua a funzionare nonostante i divieti, e chi ne ha può anche cambiarla in contanti.

La prima indicazione di questo fenomeno è di un paio di giorni fa, quando un utente su Twitter ha notato che l'unico bancomat ancora in funzione nel Paese era proprio un ATM in Bitcoin. A stretto giro di posta Barbara D'Amico ha approfondito la questione su La Stampa.

Il citato articolo svela che le operazioni greche in Bitcoin avevano già cominciato a crescere sostanzialmente (+124%) nei giorni scorsi. "Questo non vuol dire necessariamente che Atene stia scegliendo i bit come valuta rifugio", sottolinea però D'Amico, che cita poi un "esperto" che si è pronunciato su Reddit.

"Nessuno in Grecia sa cosa siano davvero i bitcoin - riporta D'Amico - Nella mia esperienza so che un consumatore non cambia abitudini nemmeno in condizioni di panico, figuriamoci convertirsi a una moneta che non conosce". Un'opinione che si ritrova anche in un articolo sull'autorevole Fortune.

Insomma, non tutti sono convinti che i greci stiano mettendo in pratica una fuga in avanti verso i Bitcoin. Di certo è difficile valutare con precisione cosa accade in un contesto tanto caotico come quello in cui si trova oggi la Grecia. Sta di fatto che nelle ultime ore c'è stato un rialzo del valore di scambio dei BTC, dovuto con ogni probabilità proprio a un repentino aumento degli scambi. Che poi c'entri la Grecia, come si legge su Reuters, resta da dimostrare.

Per innescare un effetto simile, suggerisce la reporter de La Stampa, basterebbero in effetti anche solo le voci che qualcuno in Grecia sia sul punto di fare in grosso investimento in Bitcoin. Non tutti sono convinti di questa ipotesi, ma nessuno può escluderla a priori.

Nel caos di questi giorni, tuttavia, si possono trovare alcuni elementi di chiarezza. A proposito di Bitcoin, in particolare, vale la pena di notare un dettaglio: questa moneta può spaventare banche e autorità nazionali perché è una valuta che esiste senza di loro, che le delegittima parzialmente o totalmente.

Bitcoin in altre parole può instillare la paura di una rivoluzione profonda, concettuale, culturale. Una paura che nasce perché si mina un'idea che riteniamo incontestabile, quella secondo cui il potere bancario, l'assolutismo della moneta, l'egemonia dell'economia sulla politica sono tutti valori prefissati e indiscutibili. Bitcoin e l'accettabilità di un default, tutto sommato suggeriscono che forse non è così.

http://www.tomshw.it/news/la-grecia-risponde-al-default-con-i-bitcoin-68020

Re: Bitcoin, la moneta degli hacker che spaventa CIA

02/07/2015, 09:23

Aztlan ha scritto:
La Grecia risponde al default con i Bitcoin?di Valerio Porcu - 1 Luglio 2015, 13:49 Fonte: La Stampa

La crisi economica della Grecia potrebbe essere legata a un recente rialzo nel valore dei Bitcoin. Non tutti gli osservatori sono d'accordo su tale ipotesi, ma è vero che la moneta digitale è l'unica che resta in circolazione con il blocco dei capitali nella penisola ellenica.

Il default controllato della Grecia ha portato a blocco dei capitali e alla chiusura temporanea delle banche. Questo significa che i cittadini non possono prelevare contanti né fare spese online con carte di credito o di debito. Quindi (anche) niente spese con Paypal, acquisti su Amazon o cose del genere.

Il blocco dovrebbe ammorbidirsi da martedì 7 luglio, ma c'è chi ha già trovato una soluzione alternativa, vale a dire i Bitcoin. La moneta digitale, slegata da banche e autorità nazionali, infatti continua a funzionare nonostante i divieti, e chi ne ha può anche cambiarla in contanti.

La prima indicazione di questo fenomeno è di un paio di giorni fa, quando un utente su Twitter ha notato che l'unico bancomat ancora in funzione nel Paese era proprio un ATM in Bitcoin. A stretto giro di posta Barbara D'Amico ha approfondito la questione su La Stampa.

Il citato articolo svela che le operazioni greche in Bitcoin avevano già cominciato a crescere sostanzialmente (+124%) nei giorni scorsi. "Questo non vuol dire necessariamente che Atene stia scegliendo i bit come valuta rifugio", sottolinea però D'Amico, che cita poi un "esperto" che si è pronunciato su Reddit.

"Nessuno in Grecia sa cosa siano davvero i bitcoin - riporta D'Amico - Nella mia esperienza so che un consumatore non cambia abitudini nemmeno in condizioni di panico, figuriamoci convertirsi a una moneta che non conosce". Un'opinione che si ritrova anche in un articolo sull'autorevole Fortune.

Insomma, non tutti sono convinti che i greci stiano mettendo in pratica una fuga in avanti verso i Bitcoin. Di certo è difficile valutare con precisione cosa accade in un contesto tanto caotico come quello in cui si trova oggi la Grecia. Sta di fatto che nelle ultime ore c'è stato un rialzo del valore di scambio dei BTC, dovuto con ogni probabilità proprio a un repentino aumento degli scambi. Che poi c'entri la Grecia, come si legge su Reuters, resta da dimostrare.

Per innescare un effetto simile, suggerisce la reporter de La Stampa, basterebbero in effetti anche solo le voci che qualcuno in Grecia sia sul punto di fare in grosso investimento in Bitcoin. Non tutti sono convinti di questa ipotesi, ma nessuno può escluderla a priori.

Nel caos di questi giorni, tuttavia, si possono trovare alcuni elementi di chiarezza. A proposito di Bitcoin, in particolare, vale la pena di notare un dettaglio: questa moneta può spaventare banche e autorità nazionali perché è una valuta che esiste senza di loro, che le delegittima parzialmente o totalmente.

Bitcoin in altre parole può instillare la paura di una rivoluzione profonda, concettuale, culturale. Una paura che nasce perché si mina un'idea che riteniamo incontestabile, quella secondo cui il potere bancario, l'assolutismo della moneta, l'egemonia dell'economia sulla politica sono tutti valori prefissati e indiscutibili. Bitcoin e l'accettabilità di un default, tutto sommato suggeriscono che forse non è così.

http://www.tomshw.it/news/la-grecia-risponde-al-default-con-i-bitcoin-68020


http://www.corriere.it/economia/15_lugl ... db58.shtml

Varoufakis ha già parlato a Tsipras del suo progetto, in piena contraddizione con la promessa di entrambi che la Grecia resterà nell’euro. L’idea è quella di un nuovo «veicolo monetario» parallelo, solo in teoria convertibile alla pari con l’euro, ma necessario per ricapitalizzare le banche e permettergli di riaprire prima che ad Atene scoppi una rivolta. «Ucrainizzazione» è il modo in cui Varoufakis definisce quest’ultimo scenario, e per evitarlo si sta studiando come funziona il Bitcoin (la monete online).

Re: Bitcoin, la moneta degli hacker che spaventa CIA

02/07/2015, 10:15

 ! zakmck ha scritto:
Cerchiamo di evitare pubblicita' a pratiche illegali.

Grazie.

Re: Bitcoin, la moneta degli hacker che spaventa CIA

02/07/2015, 10:39

Ehm... non credo che sia in linea con le regole del forum questo genere di contenuti. Non sono sicuro almeno... [:I]

Re: Bitcoin, la moneta degli hacker che spaventa CIA

02/07/2015, 14:20

ok excuse mua [:264]

Re: Bitcoin, la moneta degli hacker che spaventa CIA

02/07/2015, 14:25

Figurati [:)]

BITCOIN

01/12/2017, 13:00

adesso c'è questa mania dei bitcoin,
lo sapete no?
qualcuno c capisce qualcosa
e mi spiega con 2 parole
il funzionamento?
non è che voglio speculare,
partecipare a questo casinò virtuale..
la mia è solo curiosità..
portafoglio virtuale, siti exchange..
un casino..
da quello che ho capito è che è come il peer to peer
solo che invece di scambiarsi file
c si scambia moneta virtuale..
come quelle del monopoli..

solo che sotto c'è del denaro vero, sembra..

comunque diciamo che le banche creano moneta dal nulla,
qui è peggio..

chi ha introdotto i primi bitcoin?
c sarà stato il primo che li ha messi in circolo, no?
avevano già un valore corrispondente a valuta reale
o quello era arbitrario?
boh..

ps.tra un pò TASSANO PURE QUELLI..
scommettiamo?

Immagine

Re: BITCOIN

01/12/2017, 14:34

caro MIK,
https://it.wikipedia.org/wiki/Bitcoin
è una moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto (UFFICIALMENTE, MA... [;)] )

https://www.disclosurenews.it/la-bolla-del-bitcoin/

ciao
mauro
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