Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3 messaggi ] 
Autore Messaggio

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1474
Iscritto il: 03/12/2008, 18:35
Località: Burgum Finarii
 Oggetto del messaggio: Ancora DC9 - I-TIGI
MessaggioInviato: 26/06/2011, 13:26 
Mi rifiuto di nominare ancora Ustica che in fin dei conti è solo un'isola, un'entità geografica, mentre il DC9 dell'Itavia I-TIGI era un aeromobile con 81 persone a bordo... tutte morte.

Solo per cronaca posto questo artiocolo di Andrea Purgatori sul Corriere ben sapendo che "il muro di gomma" non è stato nemmeno scalfito in tre decenni.

Ancora una mia annotazione.
Questo è l'ultimo messaggio radio del Comandante Domenico Gatti:

"«Allora siamo a discorsi da fare... [...] Va bene i capelli sono bianchi... È logico... Eh, lunedì intendevamo trovarci ben poche volte, se no... Sporca eh! Allora sentite questa... Gua...»"

Quel "Gua..." finale è probabilmente da interpretarsi con un "Guarda" rivolto al co-pilota... ma cosa ci fosse da "guardare" nessuno lo sa.


(27 giugno 1980)

La strage DI 31 anni fa
Ustica e quei quattro aerei nascosti
Gli indizi portano ai francesi, 31 anni dopo

di Andrea Purgatori

La vera «bomba» della strage di Ustica sono le tracce radar di quattro aerei militari ancora formalmente «sconosciuti» - due/tre caccia e un Awacs - su cui la Nato, dopo una rogatoria avanzata un anno fa dalla Procura della Repubblica di Roma (con il sostegno operativo ma silenzioso dell'ufficio del consigliere giuridico del capo dello Stato), sta decidendo in questi giorni se apporre le bandierine d'identificazione. Tutti gli indizi portano allo stormo dell'Armée de l'air che nel 1980 operava dalla base corsa di Solenzara. Lo stesso contro cui puntò il dito pubblicamente (poi anche a verbale) Francesco Cossiga. Forse dopo aver saputo che i caccia francesi avevano lasciato le loro impronte su un tabulato del centro radar di Poggio Ballone (Grosseto), miracolosamente non risucchiato dal buco nero che dalla sera dell'esplosione del DC9 Itavia aveva ingoiato nastri, registri e persino la memoria di tanti testimoni.

La questione non è più militare ma sostanzialmente politica. E non solo perché la risposta ai magistrati italiani deve prima ottenere il benestare dei 28 paesi membri dell'Alleanza, nessuno escluso. Il fatto è che, come in un surreale gioco dell'oca, dopo trentun anni gli attori tirati in ballo nella strage (Italia, Francia, Stati Uniti) si ritrovano insieme alla casella di partenza. Alleati in una guerra (stavolta dichiarata) a Gheddafi, vittima designata oggi come allora, e al solito con posizioni tutt'altro che sovrapponibili. In più l'identificazione certa dei caccia francesi non sarebbe cosa facile da digerire nei rapporti bilaterali, visto che Parigi ha sempre negato che il 27 giugno 1980 i suoi aerei fossero in volo nel cielo di Ustica e, persino contro l'evidenza delle prove raccolte dalla magistratura italiana, ha sostenuto che nella base di Solenzara le luci furono spente alle cinque e mezza del pomeriggio. Il 2 ottobre del 1997, il segretario generale della Nato Javier Solana graziò Parigi consegnando al nostro governo la relazione di sei pagine di un team di specialisti dell'Alleanza atlantica che aveva incrociato tutte le tracce radar sopravvissute al buco nero, identificando in una tabella dodici caccia in volo quella sera (americani e britannici) ma evitando di apporre la bandierina su una portaerei e quattro aerei la cui presenza nella zona e all'ora della strage non veniva comunque messa in discussione. Un lavoro ripetuto più e più volte con i sistemi informatici in dotazione alla Difesa aerea dell'Alleanza e definito dagli stessi specialisti Nato senza alcuna possibilità di errore. Però reticente su un unico punto, cruciale: l'identificazione dei caccia francesi.

Ma il radar di Poggio Ballone (Grosseto), all'epoca uno tra i più efficienti, aveva visto che tre di quegli aerei provenivano da Solenzara e a Solenzara erano rientrati dopo l'esplosione del DC9 Itavia. E il quarto - un aereo radar Awacs - era rimasto in volo sopra l'isola d'Elba registrando tutto ciò che era accaduto nel raggio di centinaia di chilometri, quindi anche a Ustica. Sarà un caso che il registro della sala radar con cui si sarebbero potuti incrociare i dati del tabulato non fu trovato durante il sequestro ordinato dal giudice istruttore Rosario Priore e che l'Aeronautica lo consegnò cinque giorni dopo senza il foglio di servizio del 27 giugno 1980? Sarà un caso che Mario Dettori, uno dei controllori, dichiarò a moglie e cognata che si era arrivati «a un passo dalla guerra» e poi fu trovato impiccato a un albero? Sarà un caso che il capitano Maurizio Gari, responsabile del turno in sala radar e perfettamente in salute, sia morto stroncato da un infarto a soli 32 anni? Sarà un caso che i capitani Nutarelli e Naldini, morti anche loro nella disastrosa esibizione delle Frecce tricolori nel 1988 a Ramstein, con il loro TF 104 abbiano incrociato quella sera tra Siena e Firenze il DC9 sotto cui si nascondeva un aereo militare sconosciuto e siano rientrati alla base di Grosseto segnalando per tre volte e in due modi diversi l'allarme massimo come da manuale (codice 73)?

C'è grande fibrillazione intorno a questa perizia della Nato su cui molti hanno cercato inutilmente di mettere le mani, in alcuni casi negandone addirittura l'esistenza. Ma il documento, un macigno sulle parole di chi ha sostenuto che il DC9 sia esploso per una bomba in un cielo deserto, ora è tornato a galla e ha consentito ai magistrati della Procura di Roma di preparare la partita finale di quest'indagine. Cinque rogatorie che potrebbero finalmente rendere giustizia alle 81 vittime di quella strage e di un segreto ancora inconfessabile.



_________________
"...e il mio maestro m'insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire"
Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Non connesso


Messaggi: 3020
Iscritto il: 07/05/2011, 21:43
Località: rovigo
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/06/2011, 13:43 
Beh, Giovanardi (l'unico italiano che ancora sostiene la tesi della bomba a bordo) domani dovrebbe andare a Bologna a parlare proprio di queste cose, ad un convegno organizzato dai parenti delle vittime. Chissà se ripeterà che la si deve smettere di parlare di "fantasiose ricostruzioni di battaglie aeree".


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 41080
Iscritto il: 22/06/2006, 23:58
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/06/2011, 14:55 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Beh, Giovanardi (l'unico italiano che ancora sostiene la tesi della bomba a bordo) domani dovrebbe andare a Bologna a parlare proprio di queste cose, ad un convegno organizzato dai parenti delle vittime. Chissà se ripeterà che la si deve smettere di parlare di "fantasiose ricostruzioni di battaglie aeree".


Giovanardi è davvero un incompetente totale. Su ogni fronte [xx(]

Per The Guardian: c'è già una discussione sul tema.... se ti interessa:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... ichpage=22



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

UfoPlanet Informazione Ufologica - Ufoforum Channel Video
thethirdeye@ufoforum.it
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3 messaggi ] 

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 17/05/2025, 23:17
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org