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Astronave
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 Oggetto del messaggio: GUERRA?
MessaggioInviato: 26/03/2009, 11:13 
VI METTO A CONOSCENZA DI UN ARTICOLO CHE ORMAI CHIARISCE IL SUCCO DELLA QUESTIONE ECONOMICA MONDIALE.

USA: 2 OPZIONI PER SALVARE L'ECONOMIA...
...DICHIARARE L'INSOLVENZA O SCATENARE UNA GUERRA

di Ekaterina Yevstigneyeva

Gli Stati Uniti sono i maggiori mutuatari al mondo. Il debito pubblico degli USA ha già superato il livello di 11 trilioni di dollari all'inizio del 2009 e continua a crescere come una valanga. Gli esperti sostengono che gli USA hanno soltanto due modi per risolvere il problema: dichiarare l'insolvenza o scatenare una guerra.
Secondo stime di esperti, al momento la probabilità di insolvenza sui buoni del tesoro USA è molto alta. Le voci non sono affatto nuove. Inoltre, gli esperti affermano che gli USA hanno già iniziato a lavorare alla possibilità di rifiutare il dollaro per evitare i pagamenti del debito.

Dmitry Abzalov, un esperto del Centro per la Congiuntura Politica della Russia afferma che attualmente i governi si addossano i debiti delle grandi società. La crisi del debito societario diventa così la crisi dei debiti governativi. All'inizio del 2009 il debito degli USA ammontava a $10,6 trilioni. Prendendo in considerazione l'attuale deficit di bilancio degli Stati Uniti, come pure le prospettive per il deficit di bilancio durante il corrente anno, diventa chiaro che il mercato dei buoni del Tesoro USA non importa cosa non è basato su nessuna alternativa. Per gli investitori non vi è nessun altro modo per investire i loro fondi essendo i buoni del tesoro l'unica opzione", ha raccontato l'esperto a Bigness.ru.

Quando l'economia mondiale si riprenderà, gli investitori si renderanno conto che vi è grande quantità di altre possibilità per gli investimenti, per esempio i buoni europei (naturalmente, se anche l'economia europea si riprende dalla crisi) o i buoni dei paesi in via di sviluppo.

"In questo caso la piramide dei buoni USA crollerà. La percentuale del debito cresce ogni giorno, il che quotidianamente fa prendere in prestito agli USA sempre di più. L'America non avrà nessuna possibilità di saldare il debito", ha dichiarato l'esperto.

Inga Foksha, un'analista della Aton Investment Company, concorda che l'insolvenza degli USA è alquanto possibile, sebbene sia certa che non avverrò a meno che il mondo non trovi un'alternativa al debito USA. In caso d'insolvenza il dollaro crollerà immediatamente, che è assolutamente inaccettabile, perché il 63% delle riserve mondiali sono mantenute in dollari. Il loro crollo scatenerà un crollo economico globale.

"Tecnicamente, l'insolvenza degli Stati Uniti può avvenire nel corso di tre o cinque anni, sebbene sia troppo presto per dire che potrà essere possibile. Gli USA possono stampare nuovi dollari per pagare con questi i loro debiti", ha affermato.

Nondimeno, i buoni del governo USA godono ancora del sostegno degli investitori e vengono ancora considerati un investimento sicuro.

Dmitry Abzalov ritiene che la situazione attuale con il debito nazionale USA possa terminare con una nuova guerra. La guerra distruggerà l'eccessiva liquidità e l'attuale debito.

"La guerra in Iraq iniziò per ritardare la crisi degli USA, che cominciò a fermentare nell'economia USA alla fine del 2000", ha affermato.

Da decenni, dalla Grande Depressione degli anni '30, gli americani tentano di sollevare la loro economia con l'aiuto delle azioni militari. Una guerra solleva l'industria della nazione, anche se una ripresa è fondata sugli ordinativi della difesa.


Fonte: http://english.pravda.ru/world/americas ... omy_debt-0



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MessaggioInviato: 29/03/2009, 11:16 
E' una tesi che detta così ha la sua attendibilità... in effetti tutte le guerre scatenate di recente dagli USA appaiono come qualcosa assolutamente privo di senso. Pensare che sono state fatte solo perché gli USA avevano un presidente dedito al bere e di scarso livello intellettivo è una giustificazione penosa.
La giustificazione economica è l'unica che si può trovare.
Purtroppo io non capisco un piskius di economia, e quindi non so se sia la solita "boutade" metropolitana o se davvero abbia un fondamento... vale la pena di approfondire, comunque.


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Stellare
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MessaggioInviato: 29/03/2009, 13:48 
Non conviene più loro scatenare guerre a scopo economico, ormai sono stati messi a nudo e si ritroverebbero contro tutta l' opinione pubblica mondiale. Si salvano se dichiarano bancarotta e smettono di far pagare pedaggi colonialisti, con la solita scusa che solo loro sono i salvatori del mondo. L' umiltà è la panacea di tutti i mali.


Ultima modifica di greenwarrior il 29/03/2009, 13:49, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/03/2009, 10:23 
ne parla piu di qualcuno di una possibile guerra
fonte asianews.it

Tramonta il dollaro? Al G20 si vuole parlare di una moneta unica e globale
Ne vuole parlare la Cina, ma anche Russia, Brasile, India, Corea del Sud e Sud Africa, delusi dalla gestione Usa della crisi. Ma la moneta unica non risolverebbe tutti i problemi. C’è anche chi parla di una possibile guerra.


Milano (AsiaNews) – È probabile che al G20 in programma ai primi di aprile a Londra, si possa parlare della “fine dell’era del dollaro” come moneta di riferimento. La crisi finanziaria globale spinge a ripensare alcune riforme dell’economia mondiale e prima fra tutti la nascita di una moneta unica planetaria. Ciò significa mettere la parola fine sulla dipendenza dal dollaro americano. La proposta è venuta giorni fa da Zhou Xiaochuan, governatore della Banca centrale di Cina, ma è un’idea che ogni tanto affiora nelle menti della finanza internazionale.

In un suo discorso pubblicato il 24 marzo scorso sul sito on-line della sua istituzione, Zhou afferma che il sistema monetario mondiale sogna di “creare una moneta di riserva internazionale, che sia staccata da nazioni singole e sia capace di rimanere stabile a lunga distanza, togliendo perciò le tipiche deficienze causate dall’uso di monete nazionali basate sul credito”.

Zhou suggerisce di usare come “moneta internazionale” gli Sdr (Special drawing right), un’unità di misura introdotta 40 anni fa dal Fondo monetario internazionale, e che si basa su un paniere di monete che comprende il dollaro Usa, l’euro, lo yen giapponese e la sterlina britannica. La Cina sembra suggerire anche di allargare il paniere, inserendo pure lo yuan.

Le parole di Zhou sembrano essere una mossa indispettita di Pechino verso il modo in cui gli Stati Uniti stanno affrontando la crisi economica, e cioè stampando carta moneta e titoli di Stato che rischiano di far precipitare il valore del dollaro. Essendo il più grande possessore di valuta estera, in maggior parte americana, Pechino teme che la politica di Washington possa decurtare la sua ricchezza.

Altri Paesi domandano di rivedere il riferimento al dollaro. Oltre ad alcuni Paesi dell’euro (Francia e Germania), vi sono in particolare anche Russia, India, Brasile, Sud Corea e Sud Africa. Mosca, in particolare, ha chiesto che al G20 si possa discutere dell’introduzione di una moneta sopra-nazionale per riformare il sistema monetario internazionale.

Il problema che molti analisti fanno notare (v. anche AsiaNews.it, 09/12/2008 Crisi economica: Stati Uniti e Cina, tempesta valutaria all’orizzonte) è che una riserva di valuta internazionale richiede una banca centrale che avrebbe il compito di gestire le riserve nazionali. Ma ciò significherebbe molta burocrazia, conflitti di interessi e conflitti politici e di dominio. E magari anche una guerra. Secondo alcuni analisti ci si prepara a una guerra nel Nord Asia (penisola coreana) o nel Medio Oriente (Iran).



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MessaggioInviato: 30/03/2009, 12:27 
Cita:
Enkidu ha scritto:

... Pensare che sono state fatte solo perché gli USA avevano un presidente dedito al bere e di scarso livello intellettivo è una giustificazione penosa.


Non credo proprio che gli USA affidino certe scelte unicamente al loro presidente.
Un uomo solo al comando era Coppi... non Bush...



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MessaggioInviato: 01/04/2009, 01:18 
A mio avviso Obama non vede l'ora di radere al suolo l'Iran e ben presto troverà una scusa per farlo,cosa accadrà dopo aver iniziato questa nuova guerra non lo so con esattezza ma sarà soltanto l'inizio di qualcosa più grande e devastante.


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MessaggioInviato: 01/04/2009, 11:01 
questo sembra interessante

http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... e&sid=5730


LO SAPEVATE CHE NEGLI USA CI SONO PIU' DI 800 CAMPI DI CONCENTRAMENTO?
Postato il Martedi 31 Marzo 2009 (14:45) di marcoc

A CURA DI BOLPRESS – INSURGENTE

Questa non è fantascienza. Negli Stati Uniti sono stati costruiti più di 800 campi di concentramento tutti pienamente operativi e pronti a ricevere i detenuti. Seguendo lo stesso percorso adottato da Hitler, i vari governi degli Stati Uniti grazie all’inestimabile aiuto dei clan delle corporations, hanno costruito più di 800 campi di detenzione (alcuni dei quali equipaggiati con speciali installazioni per possibili cremazioni) in tutto il territorio degli Stati Uniti, e fuori da esso. Questo è quello che la società multinazionale incaricata della costruzione, la Halliburton, pubblica sulla sua pagina web insieme al dato dei profitti derivanti dall’incarico. Le installazioni sono provviste di ferrovia, strade che portano da e per i centri di detenzione, alcuni sono collegati ad aeroporti. Come Auschwitz, alcuni campi sono provvisti di edifici ermetici e forni. La maggior parte dei campi hanno una capacità di accoglienza di 20.000 detenuti. Attualmente, il più grande è quello nelle vicinanze della cittá di Fairbanks, Alaska. Questa installazione chiamata di “salute mentale”, può ospitare migliaia di persone.

Perchè queste disposizioni entrino in vigore serve solo un decreto presidenziale e l'elenco dei nomi firmato dal Procuratore Generale degli Stati Uniti. Il Programma REX 84 [vedi anche qui N.d.r.] venne promulgato ipotizzando un esodo massiccio di persone al confine tra USA e Messico; questi stranieri illegali verrebbero isolati ed inviati ai centri di detenzione FEMA. REX 84 prevede che le basi militari, in caso di bisogno, possano essere convertite in prigioni. Due sotto-programmi - “Operation Cable Splicer” e “Garden Plot” – riguardano, il primo, il rimpiazzo delle autoritá statali civili con il governo federale e, il secondo, il controllo della popolazione. La FEMA dirigerà le operazioni.

I campi di detenzione dispongono di installazioni ferroviarie, strade, aeroporti o si trovano vicino ad aeroporti. Qualcuno di essi può arrivare a contenere fino a 20.000 persone. Il più grande si trova vicino a Fairbanks, Alaska. Si tratta di un’imponente struttura sanitaria psichiatrica che pùo contenere fino a 2 milioni di persone.

Bisogna segnalare che tutto ebbe origine circa 30 anni fa’. Doveva servire ad affrontare stati “d’emergenza” provocati da catastrofi naturali o guerre; tutto ciò che si richiede per l’attivazione di uno stato marziale è la firma presidenziale. Questo decreto autorizza il governo, fra le altre cose, a:

controllare tutti i mezzi di trasporto, autostrade, porti lacustri, fluviali e di mare, incluse imbarcazioni e veicoli;
censurare i mezzi di comunicazione:
controllare le fonti e distribuzione di energia;
espropriare la produzione e la distribuzione di alimenti, incluse le fattorie familiari;
mobilitare la popolazione civile per organizzare brigate di lavoro;
assumere il controllo di centri di salute, educativi e per il benessere sociale;
instaurare un sistema di identificazione nazionale;
espropriare veicoli aerei, inclusi quelli stranieri, e controllare tutte le operazione aeroportuali;
possibilità di ordinare l’abbondono di aree e la riubicazione di comunità;

Una volta che la FEMA (l'Agenzia Federale che gestisce le emergenze) abbia posto in marcia il piano di emergenza, il congresso non avrà tutela né controllo sugli ordini dell’Esecutivo per un periodo di sei mesi.

I campi di detenzione.

Non si conosce l’ubicazione di tutti i campi. Tra quelli che si conoscono possiamo menzionare la riattivazione del campo di detenzione dei cittadini giapponesi e dei loro discendenti; un altro vicino a Salem, Oregon e la costruzione di nuove installazioni nella località di Umatilla. E naturalmente, caserme, basi e reggimenti sparsi per il territorio nazionale statunitense.

Sono stati individuati possibili luoghi dove potrebbero esserci installazioni che indicano la possibile presenza di campi di detenzione: ospedali psichiatrici, aeroporti regionali, aree verdi protette, vecchi campi militari chiusi, aree tossiche, complessi industriali abbandonati, etc.

Si ipotizza che basi e stabilimenti militari canadesi verrebbero usati con questo proposito, perfino alcuni oltre il Circolo Polare Artico.

Oltremare esiste, e funziona come campo di concentramento, la base della marina a Guantánamo e potrebbe venire utilizzata la prigione federale di Guayanabo, in Portorico.

La domanda è: chi sarà a mettere in moto questo piano? Una catastrofe naturale, o una causata dall’attività dell’uomo? Un attacco terroristico? Un terremoto? Il collasso finanziario? Quale che sia la causa, una volta che si scatena, entrerà in vigore la lagge marziale e il paese starà in mano della FEMA. Si avranno restrizioni delle libertà personali dei cittadini e non sapremo chi è che verrà “considerato” pericoloso. Coloro che hanno armi da fuoco in casa? Quelli che fanno molte domande? Quelli che vorranno sapere ciò che realmente accade? Coloro che credono nella libertà d’espressione? Quelli che vogliono esprimersi nel modo che ritengono giusto?

Descrizioni delle immagini:










[Molti campi già sono forniti di personale di vigilanza anche se non ci sono detenuti.]




[Treni blindati per il trasporto dei detenuti]


Link interessanti: “La FEMA e il Dipartimento di Sicurezza Nazionale preparano fosse comuni e legge marziale vicino Chicago?”; Elenco e mappa dei campi FEMA.

Titolo originale: "¿Sabía usted que en EE.UU hay más de 800 campos de concentración?"

Fonte: http://www.insurgente.org/
Link
25.03.2009

Scelto e tradotto per http://www.comedonchisciotte.org a da LILIANA BENASSI

VEDI ANCHE: I CAMPI DI CONCENTRAMENTO FEMA NEGLI STATI UNITI



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