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Marziano
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 Oggetto del messaggio: 1969 Usa avevano dubbi sull'impresa?
MessaggioInviato: 03/12/2011, 22:10 
da http://zengakuren64.blogspot.com/search ... -results=7

È sempre più evidente che il progetto di far arrivare un Americano sulla Luna entro il 1970 è stato concepito affrettatamente e con scarso criterio. Il Congresso degli Stati Uniti dovrebbe metter fine a un tale enorme spreco di denaro e di talento scientifico.


Alla base aerea Edwards nel deserto californiano di Mojave si può sentire il fragore del più grande motore a razzo del mondo, la cui potenza equivale quella di 48.000 locomotive. [...] In Florida, si sta costruendo un hangar, destinato ai tre stadi del missile Saturno V, che sarà l'edificio più vasto del mondo, molto più vasto del Pentagono.
In tutti gli Stati Uniti, lavori in appalto per il progetto Apollo, cioè la grande impresa americana per fare arrivare uomini sulla Luna entro il 1970, stanno trasformando paesi in città e città in metropoli.
Nel progetto Apollo sono interessati in un modo o nell'altro tutti i 50 Stati della Confederazione americana, migliaia d'imprese indipendenti e milioni di lavoratori. Si calcola che comporterà una spesa tra i 20 e i 40 miliardi di dollari, l'impresa più costosa che sia stata mai affrontata dall'umanità.
Il Congresso americano approvò il progetto nel 1961 dopo il volo intorno alla terra del cosmonauta sovietico Yuri Gagarin e dopo il disastro della Baia dei Porci a Cuba. Si sperava con ciò di ristabilire il prestigio dell'America. Nel 1962, il Congresso ribadì il suo consenso al progetto raddoppiando il bilancio delle imprese spaziali. Ora, però, esperti militari, scienziati, parlamentari e contribuenti hanno dubbi in proposito. [...]

Eccone i loro principali motivi:

1. Lanciare un uomo sulla Luna non è essenziale alla difesa della nazione.
[...] Nessuno pensa che il possesso della Luna - distante 385.000 chilometri - procurerebbe un vantaggio strategico.
I Russi potrebbero approfittare del fatto che gli Americani sono impegnati nell'impresa lunare per perfezionare le loro operazioni nelle zone militarmente importanti, tra i 150 e i 750 chilometri al di sopra della Terra.
[...] i critici della corsa alla Luna sono del parere che il denaro destinato a questo programma dovrebbe essere speso invece per sfruttare lo spazio a scopi militari o che, per lo meno, gli Stati Uniti dovrebbero creare un sistema di spionaggio globale, in cui siano inclusi satelliti con uomini a bordo, per scoprire, osservare, seguire, registrare e analizzare ogni movimento nello spazio.

2. Il valore scientifico che ci si aspetta di ricavare da quest'impresa non ne giustifica il costo.
[...] ci siamo imbarcati nell'esplorazione dello spazio non per i vantaggi scientifici o militari che potrebbero derivarne, ma per ragioni di prestigio nazionale. È uno sforzo che richiede una tale concentrazione di risorse umane e finanziarie da compromettere seriamente l'avvenire della nazione.

3. I vantaggi che l'economia potrebbe ricavare dai "sottoprodotti" tecnologici dell'impresa sono stati sopravvalutati.
Le conoscenze acquisite incidentalmente nel corso del progetto Apollo daranno certamente alcuni preziosi "sottoprodotti". Ma fino a che punto giustificheranno la spesa che il progetto stesso comporta? [...]

4. Fare del lancio sulla Luna una questione di prestigio nazionale è un'assurdità.
[...] Se alla fine di questo decennio, i Russi saranno arrivati sulla Luna e noi no, ma noi saremo riusciti invece a rinnovare le nostre città e i nostri mezzi di trasporto, ad abolire in pratica i tuguri e la delinquenza, ad attuare il miglior ordinamento scolastico, chi avrà maggior prestigio e chi sarà più ammirato nel mondo?



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MessaggioInviato: 04/12/2011, 01:06 
Lo scetticismo sulla riuscita del primo sbarco sulla Luna era tale che fu preparato anche un discorso che Nixon avrebbe dovuto leggere alla nazione ed al mondo in caso di fallimento.

Ecco il testo.
« Il destino ha voluto che gli uomini che sono andati sulla Luna per esplorarla in pace, rimarranno sulla Luna per riposare in pace. Questi uomini impavidi, Neil Armstrong ed Edwin Aldrin, sanno che non c'è speranza per il loro recupero. Ma sanno che c'è speranza per l'umanità nel loro sacrificio.

Questi due uomini stanno donando le loro vite per l'obiettivo più nobile dell'umanità: la ricerca della verità e della conoscenza. Si addoloreranno le loro famiglie ed i loro amici; si addolorerà la loro nazione; si addolorerà tutta la gente del mondo; si addolorerà la Madre Terra per avere mandato due dei suoi figli verso l'ignoto.

Nella loro esplorazione, hanno unito le popolazioni del mondo come se fosse una; nel loro sacrificio, hanno legato ancora più strettamente la fratellanza tra gli uomini. Nei giorni antichi, gli uomini hanno guardato le stelle ed hanno visto i loro eroi nelle costellazioni. Oggi, noi facciamo lo stesso, ma i nostri eroi sono uomini in carne e ossa.

Altri seguiranno e certamente troveranno la loro via di casa. La ricerca dell'Uomo non verrà negata. Ma questi uomini erano i primi, e i primi resteranno nei nostri cuori.
Ogni uomo che guarderà la Luna nella notte, saprà che c'è da qualche parte un piccolo angolo che sarà per sempre l'umanità. »



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MessaggioInviato: 04/12/2011, 17:22 
Comunque, visto che segui molto a quei tempi tutte le notizie sulla preparazione della "missione", non tralasciarono assolutamente nulla; ben sapendo che , contrariamente ai sovietici, sarebbero tra l'altro stati sotto gli occhi del mondo.
Non fanno nulla se non dispongono di una alto coefficiente di sicurezza, in qualsiasi campo; fa parte della loro mentalità. La tragedia dello "Shuttle Columbia", al decollo, fu dovuta alla Ditta che risparmiò sulle ... guarnizioni! (Erano più sicuri sotto i militari ...)



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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