Cita: Le soluzioni della Scienza per ridurre i conflitti nel mondoIl Progetto Science for Peace, promosso dalla Fondazione Umberto Veronesi, segna i primi risultati del suo impegno. Saranno parte integrante della terza Conferenza Mondiale di Science for Peace, realizzata assieme all'Università Bocconi, in programma a Milano il 18 e 19 novembre prossimo MILANO - Il primo Codice di Responsabilità sul finanziamento all'industria degli armamenti, la condanna dell'uso della robotica in guerra, nuovi investimenti nella ricerca agroalimentare, medica e sanitaria nelle aree di conflitto armato: il Progetto Science for Peace 1, promosso dalla Fondazione Umberto Veronesi 2, a soli tre anni dalla nascita segna i primi risultati concreti del suo impegno. I temi saranno parte integrante della terza Conferenza Mondiale di Science for Peace, realizzata in collaborazione con l'Università Bocconi, in programma a Milano il 18 e 19 novembre prossimo, presentata oggi da Umberto Veronesi, Presidente della Conferenza, Giancarlo Aragona e Alberto Martinelli, Vicepresidenti Science for Peace, Guido Tabellini, Rettore dell'Università Bocconi, Gianmarco Veruggio, Dirigente di Ricerca CNR, Responsabile IEIIT- U. O. di Genova, Francesco Vignarca, Coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo. 3 Industria delle armi in espansione. Il Codice di Responsabilità in materia di finanziamento al settore degli armamenti, messo a punto da un gruppo di lavoro composto da esperti della società civile, dell'ambito militare e degli istituti di credito, stabilisce che gli istituti di credito rendano esplicite le pratiche e le procedure di finanziamento all'industria
militare fornendo un set di strumenti continuamente aggiornati utili a valutare le operazioni relative al settore. L'industria delle armi - in continua espansione nonostante la crisi - è un business lucrativo che si autoalimenta, grazie anche agli investimenti assicurati dal sistema finanziario che lo privilegia, quanto a sicurezza e margini, rispetto a settori fondamentali per lo sviluppo come ricerca, sanità ed educazione. Obiettivo del Codice è quello di intervenire in questo circolo vizioso disincentivando gli investimenti in ambiti a forte rischio etico e reputazionale.
Un riferimento per la trasparenza. Il Codice si propone di diventare riferimento internazionale per la trasparenza finanziaria nel settore delle armi e dal novembre prossimo, dopo la presentazione ufficiale alla Conferenza Mondiale e la sottoscrizione da parte di primari Istituti di credito e delle principali organizzazioni governative del terzo settore, operatori e investitori non lo potranno ignorare, grazie anche alle azioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle Istituzioni che verranno messi in campo a livello nazionale e internazionale.
Investimenti: il divario armi-ricerca. E' in continua crescita e, nonostante qualche segno di crisi inizi a intravedersi anche qui, si allarga la forbice del divario con gli investimenti in ricerca per la salute e la salvaguardia del pianeta.Le stime più attendibili relativamente alle spese militari mondiali dimostrano come nel 2010 si siano superati per la prima volta i 1.600 miliardi di dollari complessivi: una crescita in termini reali dell'1,3% rispetto al 2008 e del 50% nel decennio iniziato con il 2001..[size=200] L'impegno dei Governi per eserciti e armamenti ammonta al 2,6% del prodotto interno lordo del pianeta, con una spesa media di circa 240 dollari a persona. Tutto questo mentre continuano a diminuire gli investimenti per la ricerca scientifica e a ristagnare i fondi effettivamente spesi per la lotta alla povertà impiegati principalmente per rispondere ad emergenze e non per attuare una strategia concreta di sviluppo e superamento dell'emarginazione. Nel 2010 le nazioni più sviluppate hanno stanziato meno di 130 miliardi di dollari di investimenti in aiuti allo sviluppo (dati OCSE), mentre se consideriamo l'investimento complessivo di tutti gli stati in cooperazione internazionale arriviamo a circa 150 miliardi di dollari nell'intero anno, vale a dire meno del 10% delle spese militari dello stesso periodo. La scienza e l'etica della pace. Anche la scienza ripensa la sua etica per la pace. "La robotica sta diventando uno dei campi più importanti della scienza e della tecnologia ed è uno strumento straordinario di progresso - ha dichiarato Veruggio - In un futuro non lontano convivremo con umanoidi, sistemi di intelligenza artificiale, robot di servizio per ogni impiego, e il trasferimento di alcune funzioni della mente umana alla macchina (come la capacità di apprendere e di decidere) ci pone con urgenza problemi etici fondamentali. Nel caso di robot militari autonomi i dilemmi sono particolarmente evidenti. Uno sopra tutti: sarà consentito dare ai robot la "licenza di uccidere"? Io credo che questo sia inammissibile. E penso che sia dovere degli scienziati stessi, a mano a mano che aumentano le capacità di intervento della tecnologia, preoccuparsi delle conseguenze delle proprie ricerche". Per questo nel 2004 è nata la "Roboetica", un termine coniato dallo stesso Veruggio, per promuovere uno sviluppo della robotica verso la pace e il benessere e prevenirne l'impiego contro gli esseri umani. Gli sviluppi di questa iniziativa saranno presentati alla Conferenza Mondiale di novembre. http://www.repubblica.it/solidarieta/vo ... -23514819/[/size]
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