Veramente i Sauditi nemmeno ci credono che sia stato l'Iran, di che parli?
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Aramco, attacco droni: i sauditi non credono alle accuse Usa contro l'IranI sauditi sconfessano gli Usa e le loro accuse all’Iran per l’attacco all’Aramco avvenuto sabato scorso. Gli Stati Uniti hanno condiviso le informazioni in loro possesso sull’attacco con i sauditi, ma questi hanno affermato che non erano sufficienti ad accusare l’Iran.
Ne scrive l’autorevole Wall Street Journal, in un articolo nel quale si legge che esponenti della Sicurezza “statunitensi hanno condiviso con l’Arabia Saudita i rapporti di intelligence e la loro valutazione secondo la quale sabato l’Iran ha lanciato più di 20 droni e almeno una dozzina di missili contro alcuni impianti petroliferi sauditi”.
Ma, continua il Wsj, “i sauditi hanno affermato che gli Stati Uniti non hanno fornito prove sufficienti per concludere che l’attacco è stato portato dall’Iran, indicando che le informazioni statunitensi non erano esaustive. Gli esponenti degli Stati Uniti hanno dichiarato che condivideranno maggiori informazioni con i sauditi nei prossimi giorni”.
C’è qualcosa, anzi tanto, che non quadra.
Se non ci sono prove esaustive, perché accusare subito l’Iran? Il rischio di una manipolazione è sempre più alto, dato che le pressioni per incolpare l’Iran – già condannato prima ancora che sia iniziato il processo -, sono fortissime. A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina.
Certo, domani i sauditi, ora increduli, potrebbero diventare credenti, ma ad oggi, nonostante la loro accesa rivalità con Teheran, hanno respinto di aderire al dogma di fede anti-iraniano. Vedremo.
Tutte gliele devono far saltare le raffinerie a sti beduini a cavallo. Tra l'altro immagino la felicità USA che grazie a questa "guerra locale" vedono il prezzo del petrolio salire garantendo un florido mercato anche al loro costosissimo SHALE OIL derivante principalmente dal Fraking.
qui per approfondire la questione petrolio:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-cambi_di_scenario_nel_mercato_petrolifero/82_30684/Un estratto:
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Nel breve periodo, la soluzione esiste e può arrivare solamente dalla geopolitica.
Da questo punto di vista, il licenziamento del Consigliere per la Sicurezza Nazionale USA, John Bolton (fortemente anti-iraniano), da parte del Presidente Donald Trump avvenuto il 10 settembre, rivela che la maggioranza dell’attuale Amministrazione a Washington desidera raggiungere un accordo con Pechino, allentando le tensioni, sia con l’Iran (paese fondamentale nel progetto della Via della Seta), sia nel Mar cinese Meridionale.
Nel contempo, non è stato un caso se l’Amministrazione statale cinese dei cambi ha implementato nuove misure finanziarie, specificando che d’ora in poi il tetto degli investimenti nel mercato finanziario cinese da parte degli investitori stranieri sarà illimitato, mentre in precedenza era di 300 milioni di dollari.
Da un punto di vista politico, questi due aspetti potrebbero voler dire finanza in cambio di – un arco di tempo (dalla durata ignota) – di pace!
Il 16 settembre, il Brent è schizzato verso l’alto a 71,15 $/b e il WTI a 64,41 $/b in seguito all’attacco con droni all’impianto petrolifero saudita di Abqaiq e al giacimento di Khurais. Tuttavia, questa volta la produzione dell’Arabia Saudita è crollata di 5.700.000 b/g, circa il 5% della produzione mondiale, con il rischio che i prezzi aumentino sino a 100 $/b.
Il Segretario di Stato USA, Mike Pompeo, ha immediatamente puntato il dito contro l’Iran. Dopodiché, il Presidente Donald Trump ha autorizzato il rilascio di un ammontare non ben precisato dei 645 milioni di barili di Riserve Strategiche Petrolifere.
Premesso che non è ancora chiaro se gli attacchi siano giunti dallo Yemen, dall’Iran o dal Kurdistan iracheno o siriano, probabilmente, gli Houthi ricevono droni militarmente equipaggiati dall’Iran, ma non si può nemmeno escludere che qualcuno desideri boicottare l’ipotizzato faccia a faccia tra il Presidente Donald Trump e il suo omologo iraniano, Hassan Rouhani, a latere della conferenza ONU che si terrà alla fine di settembre.