mauro ha scritto:
cari amici,
in più, secondo DAVID ICKE , fumandola, avrebbe l'effetto di annullare la schermatura dei ..rettiliani
tipo nel film ESSI VIVONO
https://it.wikipedia.org/wiki/Essi_vivonociao
mauro
Mah... Io non ho mai visto rettili
argla ha scritto:
mauro ha scritto:
cari amici,
in più, secondo DAVID ICKE , fumandola, avrebbe l'effetto di annullare la schermatura dei ..rettiliani
tipo nel film ESSI VIVONO
https://it.wikipedia.org/wiki/Essi_vivonociao
mauro
Sarebbe un' ulteriore spiegazione del perché tanta "guerra"...
Se si potesse, proverei subito. Mal che vada mi si allevierebbe il dolore alla cervicale...
Volendo potresti, c'è una sentenza della cassazione di qualche mese fa che afferma che la coltivazione per uso personale di "modiche quantità" non è considerabile reato. E il suo utilizzo è già sperimentato e somministrato nella terapia del dolore, soprattutto il dolore cronico che flligge i malati terminali di tumore, e spesso è consigliato in quanto ha come "effetto collaterale" aumento dell'appettito e miglioramento dell'umore invece degli effetti devastanti dei cocktail di analgesici a base di oppio che di solito si danno.
Ecco l'articolo che parla della sentenza:
https://www.repubblica.it/cronaca/2019/12/26/news/cannabis_la_cassazione_coltivazione_in_casa_non_e_reato_-244430759/Cita:
La sentenza epocale è del 19 dicembre scorso. Le Sezioni Unite hanno deliberato che chi produce per uso domestico non commette un atto illegale
26 dicembre 2019
Non costituirà più reato coltivare, in minima quantità e solo per uso personale, la cannabis in casa: è la pronuncia epocale delle sezioni unite penali della Cassazione, il massimo organo della Corte. Il 19 dicembre scorso, infatti, è stato deliberato per la prima volta che "non costituiscono reato le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica. Attività di coltivazione che per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante ed il modesto quantitativo di prodotto ricavabile appaiono destinate in via esclusiva all'uso personale del coltivatore". Viene propugnata così la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo che decide di coltivare per sè qualche piantina di marijuana.
I kit per la coltivazione dei semi di cannabis sul balcone di casa sono ormai assai diffusi (in alcuni casi si vendono anche su internet) ma fino al 19 dicembre scorso la pratica era del tutto illegale: prima di questa sentenza non c'era mai stata un'apertura vera in questa direzione. La Corte costituzionale in passato è intervenuta più volte sul tema, sposando una linea rigorosa, e così la giurisprudenza ha assunto - dopo alcune isolate sentenze controverse sul tema - una posizione netta. Il principio stabilito era semplice: la coltivazione di cannabis è sempre reato, a prescindere dal numero di piantine e dal principio attivo ritrovato dalle autorità, anche se la coltivazione era per uso personale. Si affermava che "la condotta di coltivazione di piante da cui sono estraibili i principi attivi di sostanze stupefacenti" potesse "valutarsi come pericolosa, ossia idonea ad attentare al bene della salute dei singoli per il solo fatto di arricchire la provvista esistente di materia prima e quindi di creare potenzialmente più occasioni di spaccio di droga". La Cassazione, adattandosi a quanto chiarito dalla Consulta, ha finora sostenuto che la coltivazione di marijuana, anche se per piccolissime dosi (una o due piantine) è sempre reato, a prescindere dallo stato in cui si trovi la pianta al momento dell'arrivo del controllo.
Ora, anche si attendono le motivazioni della pronuncia del 19 dicembre, c'è stato un ribaltamento del principio fin qui stabilito. Sono le sezioni unite penali a mettere un punto fermo dettando un'unica linea e uniformando il trattamento per i coltivatori di "erba" in casa. "Il reato di coltivazione di stupefacente - si legge nella massima provvisoria emessa dalla Corte dopo l'udienza del 19 dicembre - è configurabile indipendentemente dalla quantità di principio attivo ricavabile nell'immediatezza, essendo sufficienti la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche per le modalità di coltivazione, a giungere a maturazione e a produrre sostanza stupefacente". "Devono però ritenersi escluse - ed è qui il punto di svolta - in quanto non riconducibile all'ambito di applicazione della norma penale, le attività di coltivazione di minime dimensioni, svolte in forma domestica che per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell'ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate i via esclusiva all'uso personale del coltivatore".
Poi oh... mica te la devi fumare per forza la si può assumere in tanti modi diversi. L'ideale sarebbe su prescrizione medica e quindi assumerla proprio come "medicinale e quindi su dosi specifiche ma non so se in italia la cura del dolore con la marijuana è nel SSN.