Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 4 messaggi ] 
Autore Messaggio

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1774
Iscritto il: 05/12/2008, 09:36
Località:
 Oggetto del messaggio: Acab
MessaggioInviato: 29/01/2012, 21:59 
ACAB, viaggio nel mondo deformato della celere
gen 29 2012 Marialuisa Di Simone Film consigliati, Newsletter, Recensioni no comments
Tratto dal libro del giornalista Carlo Bonini (Einaudi) e basato su una storia vera, ACAB (acronimo di All Cops Are Bastards coniato dagli skinhead inglesi), in questi giorni nelle sale con 300 copie, ricorda i film polizieschi degli Anni Settanta con l’aggiunta di un sottotesto sociale. E’ questo un genere in cui Stefano Sollima, già regista del “Romanzo criminale” (televisivo), eccelle in tutti gli aspetti: il ritmo è incalzante, le scene vistose ma realistiche, gli attori credibili. Praticamente una specie di viaggio nel mondo chiuso e oscuro del reparto mobile, tenuto spesso a distanza dagli altri poliziotti e guardato con diffidenza dai cittadini, in cui viene analizzato il punto di vista dei protagonisti senza prenderne le parti e senza giudicarli.
Cobra (Pierfrancesco Favino), Negro (Filippo Nigro) e Mazinga (Marco Giallini) sono tre “celerini bastardi” che vivono il lavoro come una missione. Ogni giorno si trovano a fronteggiare la violenza senza freni, con gli ultras delle tifoserie da una parte e gli skinheads razzisti dall’altra, in nome di una legge spesso violata da loro stessi. Mentre vengono sopraffatti da una vita che sempre più li allontana dalla normalità, il privato va alla deriva: Cobra è un uomo solo che ha in camera il ritratto del Duce e finisce sotto processo per aver “forzato la mano” con un tifoso, Negro viene allontanato dalla sua bambina perché incapace come genitore, Mazinga ha un figlio sedicenne che lo disprezza e finisce con gli skinheads che hanno accoltellato il padre. I tre prendono sotto l’ala protettiva una giovane recluta del reparto (il bravo Domenico Diele), il “futuro” da educare alla legalità e allo spirito della fratellanza, in nome della quale tutto è lecito.
Costruito a ridosso della cronaca – sullo sfondo passano il G8 di Genova, l’omicidio di Giovanna Reggiani e quello di Giuseppe Raciti, fino alla morte del tifoso Sandri ad opera di un poliziotto – il film vuole essere lo specchio deformato di una società sempre più violenta, dove chi dovrebbe far rispettare la legge non è certo migliore di chi la infrange. Sollima giura che la Polizia, quella vera, non ha né appoggiato né ostacolato il film. Mossa giusta, verrebbe da dire, meglio evitare ogni tipo di pubblicità visto che il ritratto tracciato è tutt’altro che edificante. Al di là delle polemiche, va sottolineato come ACAB getti una luce diversa su uno spaccato di realtà da non dimenticare, con un giusto equilibrio tra stile asciutto e spettacolarità, e attori sempre perfettamente in parte. Da vedere.

Alcuni commenti della critica:
“ACAB è un film su un gruppo di poliziotti che menano molto, odiano tutti e si divertono pure. Quasi un kolossal, ma troppo compiaciuto del ‘machismo’ di destra che affiora un po’ ovunque”.
Roberto Escobar, Espresso.Repubblica.it
“Stefano Sollima da il via alla sua avventura sul grande schermo, imponendo ad ACAB – All cops are Bastards uno stile che trova forza e vigore nel coraggio di raccontare una storia finalmente necessaria”.
Tiziana Morganti, Movieplayer.it
“Abbattuti sui marciapiedi della Magliana i criminali fascinosamente famelici di De Cataldo, Stefano Sollima ‘archivia’ la televisione e debutta al cinema con un film che produce uno spiazzamento e mette in circolo altre visioni. Profondamente buio, ubiquo e pervasivo, ACAB attenta il gusto dominante, aprendo uno squarcio, soggettivo, parziale, ideologico, estetizzante e tutto ciò che si vuole, su una realtà altrimenti muta”.
Marzia Gandolfi , MYmovies.it
“(…) Ciò non toglie che il film sia realizzato con eleganza e cognizione di causa. Dalla regia all’ottima interpretazione di Favino, passando per i comprimari Nigro e Marco Giallini, a dire il vero forse un po’ troppo monoespressivo, il film vanta uno stile cupo e interessante, adatto a sottolineare il chiaroscuoro dei diversi personaggi (…)”.
Laura. C., Screenweek.it
“Il cinema italiano degli ultimi decenni difficilmente riesce ad essere davvero duro e spietato e quando ci prova solitamente è ancora peggio. A.C.A.B. scarta la violenza fisica (paradossalmente non ce n’è molta) e va subito al cuore della questione, la violenza psicologica, in questo centrando già a livello di intenti l’obiettivo (…) ACAB guarda nello stomaco di ogni spettatore e tira fuori quello che non vorrebbe provare, facendolo manifestare ai personaggi (…)”.
Gabriele Niola, Badtaste.it

Leggendo queste righe mi scorreva il G8 di Genova come un film in bianco e nero distante eppure vicino quanti Acab si aggirano per l'Italia.....



_________________
Ogni cosa che sia fuori dal comune è generalmente una guida, e non un ostacolo

Sherlock Holmes
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 19763
Iscritto il: 06/06/2009, 15:26
Località: VARESE
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/01/2012, 10:51 
Cita:
Messaggio di nemozero

ACAB, viaggio nel mondo deformato della celere
gen 29 2012 Marialuisa Di Simone Film consigliati, Newsletter, Recensioni no comments
Tratto dal libro del giornalista Carlo Bonini (Einaudi) e basato su una storia vera, ACAB (acronimo di All Cops Are Bastards coniato dagli skinhead inglesi), in questi giorni nelle sale con 300 copie, ricorda i film polizieschi degli Anni Settanta con l’aggiunta di un sottotesto sociale. E’ questo un genere in cui Stefano Sollima, già regista del “Romanzo criminale” (televisivo), eccelle in tutti gli aspetti: il ritmo è incalzante, le scene vistose ma realistiche, gli attori credibili. Praticamente una specie di viaggio nel mondo chiuso e oscuro del reparto mobile, tenuto spesso a distanza dagli altri poliziotti e guardato con diffidenza dai cittadini, in cui viene analizzato il punto di vista dei protagonisti senza prenderne le parti e senza giudicarli.
Cobra (Pierfrancesco Favino), Negro (Filippo Nigro) e Mazinga (Marco Giallini) sono tre “celerini bastardi” che vivono il lavoro come una missione. Ogni giorno si trovano a fronteggiare la violenza senza freni, con gli ultras delle tifoserie da una parte e gli skinheads razzisti dall’altra, in nome di una legge spesso violata da loro stessi. Mentre vengono sopraffatti da una vita che sempre più li allontana dalla normalità, il privato va alla deriva: Cobra è un uomo solo che ha in camera il ritratto del Duce e finisce sotto processo per aver “forzato la mano” con un tifoso, Negro viene allontanato dalla sua bambina perché incapace come genitore, Mazinga ha un figlio sedicenne che lo disprezza e finisce con gli skinheads che hanno accoltellato il padre. I tre prendono sotto l’ala protettiva una giovane recluta del reparto (il bravo Domenico Diele), il “futuro” da educare alla legalità e allo spirito della fratellanza, in nome della quale tutto è lecito.
Costruito a ridosso della cronaca – sullo sfondo passano il G8 di Genova, l’omicidio di Giovanna Reggiani e quello di Giuseppe Raciti, fino alla morte del tifoso Sandri ad opera di un poliziotto – il film vuole essere lo specchio deformato di una società sempre più violenta, dove chi dovrebbe far rispettare la legge non è certo migliore di chi la infrange. Sollima giura che la Polizia, quella vera, non ha né appoggiato né ostacolato il film. Mossa giusta, verrebbe da dire, meglio evitare ogni tipo di pubblicità visto che il ritratto tracciato è tutt’altro che edificante. Al di là delle polemiche, va sottolineato come ACAB getti una luce diversa su uno spaccato di realtà da non dimenticare, con un giusto equilibrio tra stile asciutto e spettacolarità, e attori sempre perfettamente in parte. Da vedere.

Alcuni commenti della critica:
“ACAB è un film su un gruppo di poliziotti che menano molto, odiano tutti e si divertono pure. Quasi un kolossal, ma troppo compiaciuto del ‘machismo’ di destra che affiora un po’ ovunque”.
Roberto Escobar, Espresso.Repubblica.it
“Stefano Sollima da il via alla sua avventura sul grande schermo, imponendo ad ACAB – All cops are Bastards uno stile che trova forza e vigore nel coraggio di raccontare una storia finalmente necessaria”.
Tiziana Morganti, Movieplayer.it
“Abbattuti sui marciapiedi della Magliana i criminali fascinosamente famelici di De Cataldo, Stefano Sollima ‘archivia’ la televisione e debutta al cinema con un film che produce uno spiazzamento e mette in circolo altre visioni. Profondamente buio, ubiquo e pervasivo, ACAB attenta il gusto dominante, aprendo uno squarcio, soggettivo, parziale, ideologico, estetizzante e tutto ciò che si vuole, su una realtà altrimenti muta”.
Marzia Gandolfi , MYmovies.it
“(…) Ciò non toglie che il film sia realizzato con eleganza e cognizione di causa. Dalla regia all’ottima interpretazione di Favino, passando per i comprimari Nigro e Marco Giallini, a dire il vero forse un po’ troppo monoespressivo, il film vanta uno stile cupo e interessante, adatto a sottolineare il chiaroscuoro dei diversi personaggi (…)”.
Laura. C., Screenweek.it
“Il cinema italiano degli ultimi decenni difficilmente riesce ad essere davvero duro e spietato e quando ci prova solitamente è ancora peggio. A.C.A.B. scarta la violenza fisica (paradossalmente non ce n’è molta) e va subito al cuore della questione, la violenza psicologica, in questo centrando già a livello di intenti l’obiettivo (…) ACAB guarda nello stomaco di ogni spettatore e tira fuori quello che non vorrebbe provare, facendolo manifestare ai personaggi (…)”.
Gabriele Niola, Badtaste.it

Leggendo queste righe mi scorreva il G8 di Genova come un film in bianco e nero distante eppure vicino quanti Acab si aggirano per l'Italia.....


il punto non è NON bastonare..
ma bastonare quelli giusti..

le battaglie tra acab e antagonisti,
sono battaglie tra poveracci..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1774
Iscritto il: 05/12/2008, 09:36
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/01/2012, 11:01 
Non occorre BASTONARE basta idranti ad acqua ghiacciata e NON fomentare i poveracci



_________________
Ogni cosa che sia fuori dal comune è generalmente una guida, e non un ostacolo

Sherlock Holmes
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 19763
Iscritto il: 06/06/2009, 15:26
Località: VARESE
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 30/01/2012, 13:54 
Cita:
nemozero ha scritto:

Non occorre BASTONARE basta idranti ad acqua ghiacciata e NON fomentare i poveracci


il mio era un discorso generale..
mentre antagonisti e celerini si bastonano,
qualcuno conta i soldi e se la spassa..

QUESTO intendevo..

e nel film,
in quei pochi spezzoni che ho visto,
a un certo punto emerge
questa realtà...



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 4 messaggi ] 

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 16/05/2025, 22:35
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org