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 Oggetto del messaggio: Benvenuti ad azzardopoli
MessaggioInviato: 02/02/2012, 10:46 
Benvenuti ad Azzardopoli


L’Associazione Libera presenta un dossier sul gioco d’azzardo in Italia: il giro d’affari, le connivenze con la mafia, i malati e la spesa sociale. Ma lo Stato continua a non far niente. Anzi

È la mafia l’11° concessionario occulto del monopolio. È di 10 miliardi il giro d’affari illegale. Sono 41 i clan seduti al tavolo verde. Sono 10 le procure distrettuali antimafia che hanno condotto indagini e 800mila i “malati” di giochi d’azzardo e 2milioni quelli a rischio. È quanto emerge dal dossier “Azzardopoli” presentato dall’Associazione Libera che fotografa una Italia che ama giocare, tentare la Fortuna, considerata l’unica alternativa possibile alla crisi economica che ha colpito il Paese. Ma la matematica, ancora una volta, ci dice esattamente il contrario: a vincere è sempre il banco.

Ma andiamo per gradi

Secondo il dossier, ogni anno, a testa, compresi i neonati, spendiamo circa 1260 euro tra videopoker, slot-machine, gratta e vinci, sale bingo. Il fatturato legale è stimato in 76,1 miliardi di euro, cifra alla quale si devono aggiungere i dieci miliardi di quello illegale, che vede sedersi ai tavoli verdi i soliti nomi: dai Casalesi di Bidognetti ai Mallardo, da Santapaola ai Condello, dai Mancuso ai Cava, dai Lo Piccolo agli Schiavone.

Per lo Stato, dunque, l’azzardo rappresenta “la terza impresa”, con un bilancio sempre in attivo e che non risente della crisi.

Il settore offre lavoro a 120.000 addetti e muove gli affari di 5.000 aziende, grandi e piccole. E mobilita il 4% del Pil nazionale con il contributo, secondo le stime più attendibili, di circa 30 milioni di italiani, fosse anche di quelli che nel corso dell’anno comprano solo il tradizionale tagliando della Lotteria Italia, peraltro in netto calo (-15%).

A inizio 2011 l’ottimismo spingeva a una previsione d’incasso del mercato dei giochi pari a 80 miliardi, poi una frenata autunnale aveva ridimensionato la previsione a 73 miliardi. Ma l’Italia, nell’ultimo trimestre del 2011, ha raccolto ancora di più e alla fine dell’anno il guadagno si sarebbe attestato a 76,1 miliardi, pari alla somma del debito finanziario dei Comuni a fine 2010. L'Italia, dunque, con questa cifra occupa il primo posto in Europa e terzo posto tra i paesi che giocano di più al mondo.

Italia povera che gioca

Secondo il Censis nel 2010 gli italiani erano persone “fragili, spaventate, dipendenti”. La povertà relativa riguardava 8.272.000 connazionali, il 13% dell’universo totale, investendo 2.734.00 famiglie. Risultava che una famiglia di due membri spendeva mensilmente meno di 992 euro, un singolo meno di 595, una famiglia di 4 tra genitori e figli si attestava a 1617. L’Italia era nelle retrovie del primo gruppo europeo a 15 e non se la passava neanche bene in assoluto. L’indagine Istat relativa al biennio 2009-2010 e diffusa a fine dicembre 2011 ha messo in evidenza che un italiano su quattro è a rischio povertà e che il 16% delle famiglie ha dichiarato di avere difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Eppure si spende il doppio di quanto le famiglie spendono per la salute e otto volte di più di quanto viene riversato sull’istruzione.

La proposta di Libera

Libera, al riguardo, fa proprie le proposte avanzate al Governo e al Parlamento nel dicembre del 2010 dall’Alea (Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio) e dal CONAGGA (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’azzardo).

In particolare Libera propone di: 1) definire e approvare una legge quadro sul gioco d’azzardo, affinché lo Stato recuperi il governo e la programmazione politica sulle attività di gioco d’azzardo; 2) limitare i messaggi pubblicitari e di marketing e fare invece corretta informazione; 3) destinare il 5% degli introiti da gioco, come avviene in Svizzera, e il 5% dei premi non riscossi ad attività di ricerca/prevenzione/cura sul tema del gioco d’azzardo; 4) promuovere iniziative di sensibilizzazione ai rischi collegati al gioco d’azzardo; 5) promuovere iniziative di formazione per gli esercenti mirate alla prevenzione degli eccessi nel gioco d’azzardo; 6) recepire l’indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che vede nel gioco d’azzardo compulsivo una forma morbosa chiaramente identificata e che può rappresentare un’autentica malattia sociale; 7) consentire ai giocatori d’azzardo patologici e ai loro familiari (oggi abbandonati a se stessi) il diritto alla cura; 8) emanare un atto di indirizzo che sostenga le iniziative a livello regionale per la messa in atto di misure di prevenzione, cura e riabilitazione della patologia collegata al gioco; 9) avviare studi e ricerche di carattere epidemiologico per monitorare la situazione; 10) realizzare iniziative sperimentali di prevenzione del gioco d’azzardo tra i giovani e di trattamento e cura per chi risulta già dipendente dal gioco.

Quando il gioco diventa una malattia

Secondo una Ricerca nazionale sulle abitudini di gioco degli italiani del novembre 2011 curata dall’Associazione “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII” e coordinata dal CONAGGA (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo), volta ad indagare le abitudini al gioco d’azzardo, è stimato che in Italia vi siano 1 milione e 720 mila giocatori a rischio e ben 708.225 giocatori adulti patologici, ai quali occorre sommare l’11% dei giocatori patologici minorenni e quelli a rischio. Il che significa che vi sono circa 800 mila dipendenti da gioco d’azzardo all'interno di un'area di quasi due milioni di giocatori a rischio. I giocatori patologici dichiarano di giocare oltre tre volte alla settimana, per più di tre ore alla settimana e di spendere ogni mese dai 600 euro in su, con i due terzi di costoro che addirittura spendono oltre 1.200 euro al mese.

Sguardo retrospettivo: il Governo Berlusconi e il potenziamento del gioco d'azzardo

Lo scorso agosto, Maroni nella Manovra economica in un unico articolo potenziò molti giochi d’azzardo in grado di coinvolgere nuovi target di giocatori: dai giovanissimi alle anziane casalinghe. Il decreto legalizzava il gioco d’azzardo online senza alcuna limitazione di gioco e inseriva nuove possibilità di gioco. È stato istituito il gioco del Bingo a distanza, l’apertura di ben mille sale da gioco, con tornei di poker dal vivo; è stata data la possibilità di aumentare il numero delle VideoLottery fino al 14%; si è data disposizione per l’apertura di 7mila nuovi punti vendita di scommesse ippiche e sportive.

Oggi la tassa Monti

Nuova stangata dal Governo Monti: ci sarà d’ora in poi un prelievo del 6% sulle vincite superiori a 500 euro, ossia in pratica su chi vince a Superenalotto, Gratta e Vinci o Win for life. Per far capire con un esempio pratico quanto sia grande questa tassazione, se si applicasse alla vincita più alta mai registrata in Italia, 178 milioni di euro (con il Superenalotto dell’ottobre 2010), la trattenuta fiscale sarebbe stata di 10,6 milioni di euro! Tassate anche le vincite-rendite, come quelle di Win for Life, che passeranno da 6000 euro a 5640 euro. La nuova tassa si applicherà anche ai contratti acquistati nel 2011.

La percentuale da tassare non è stata specificata dalla legge, che ha affidato tale compito di regolazione al Monopolio di stato, che ha poi deciso per un’aliquota del 6%, come previsto già per altre categorie come il Lotto e 10&Lotto. Riguardo ad un possibile calo delle scommesse Lottomatica ha spiegato che comunque il 95% delle vincite dai propri concorsi sarà esente dalla tassazione, per cui la tassa sulla fortuna non dovrebbe influenzare la domanda di gioco.

La parola ai matematici

“Sensibilizzare si può o si potrebbe, anche se spesso il primo a ostacolare, o meglio, a non far nulla per aiutare, è lo Stato, che è il principale fornitore di slot-machine, poker on line, gratta e vinci e chi più ne ha più ne metta! Anzi: i giochi d’azzardo con tutte le loro declinazioni sono sistemi creati ad hoc per dare ossigeno alle casse sanguinate dello Stato”.

A parlare così i responsabili del progetto “Fate il Nostro gioco”, Diego Rizzuto e Paolo Canova (http://www.fateilnostrogioco.it). I due studiosi da anni lavorano con le scuole e con le Asl per informare sui pericoli del gioco e, soprattutto, per far capire che è il banco a vincere sempre e non il giocatore!

Come sta procedendo il vostro progetto?

“Dal 2012 è nata l’idea di far partire un progetto per le scuole articolato in tre punti: l’analisi della malattia, che portiamo avanti con l’aiuto delle Asl e degli assistenti sociali; l’analisi matematica, che è il nostro ambito, con un lavoro di informazione e sensibilizzazione; e last but not least analizzare l’aspetto delle mafie che stiamo progettando di portare avanti con Libera. Grazie a questa operazione, che in realtà stiamo avviando in Piemonte - la nostra Regione è particolarmente ricettiva -, spieghiamo come guadagnano, chi c’è dietro alcune delle società di gioco… Pensa che una delle società che gestiscono le slot sarebbe riferibile a Antonio Corallo, figlio di Gaetano Corallo, amico di Nitto Santapaola condannato in primo grado all’ergastolo per la strage di Capaci…”.

Dove vi porterà il progetto?

“La campagna, cominciata a gennaio, ci sta portando nelle scuole e nei teatri. In tutto parleremo a oltre 5mila ragazzi, da ora fino a maggio! Nel progetto sono compresi i ragazzi delle scuole superiori, perché dalle medie in giù i ragazzi spesso hanno solo sentito parlare del gioco, ma sono ancora “digiuni” da questo punto di vista ed è meglio che lo rimangano, finché è possibile”.

In quali scuole andrete?

“Il progetto è finanziato dalla provincia di Torino. Quindi questo sarà il nostro ambito. Sulla pagina Facebook “Fate il Nostro gioco”, via via, inseriremo le date. Fino ad ora abbiamo già fissato una cinquantina di date. E poi gireremo, ma soprattutto al nord, tra Torino, Asti, Milano, Venezia, Varese. La cosa interessante è che i Sindaci, in alcuni comuni, si sono consultati cercando di capire quali fossero le emergenze. E hanno notato che questa del gioco d’azzardo lo era. Il punto è che le richieste ci vengono dai singoli, dalle Associazioni, dalle Asl o dai Sindaci. Ma non c’è una volontà centrale di risolvere il problema. Noi lavoriamo sul passaparola e notiamo che le amministrazioni locali incontrano non pochi problemi nel tentativo di arginare il gioco dilagante, perché in questo campo la competenza è ministeriale e il Ministero non intende chiudere… Anzi!”.

Leggendo il dossier Azzardopoli, si nota una concentrazione delle sale da gioco in zone popolari delle città…

“E’ vero! Anche a Torino, in una zona storicamente degradata, quella di Porta Palazzo, hanno aperto una delle più grandi sale di slot machine… Negli anni Settanta lì ci vivevano gli immigrati meridionali, ora c’è una grossa concentrazione di extracomunitari”.

Rispetto ad un anno fa come è cambiata la situazione?

“La situazione è drammaticamente peggiorata: il numero di euro giocati dagli italiani è cresciuto. Da 61miliardi, adesso sono più di 70 miliardi. Negli altri Paesi d’Europa è un po’ diminuito. Da noi no. Passeggiando oggi in una panetteria ho letto “si fanno panini economici”: Ecco, pure sul panino si risparmia. Però poi si investono 5 euro per un gratta e vinci! Si taglia sul pane e non sul gioco. Si è convinti, erroneamente, che non ce la si fa con il lavoro e allora ce la si può fare con i gratta e vinci.

Un intervento è sempre più urgente. Il gioco non è la via per guadagnare o risolvere i problemi. Qualche uomo politico, in maniera trasversale, da destra a sinistra, ha dimostrato attenzione al problema. Un deputato dell’Italia dei Valori ha presentato alcune risoluzioni e ha partecipato all’inchiesta presentata da Report su RaiTre. Ma questi tentativi sporadici, in realtà, non si sono tradotti in nessuna azione concreta da parte del Governo. In realtà non dovremmo occuparcene noi o le singole Asl, ma il Ministero della Salute… Speriamo che prima o poi se ne accorgano da Roma!

Qui a Torino, in Comune, stanno provando a far qualcosa, per esempio proponendo una campagna di sensibilizzazione e la riduzione dell’orario dei luoghi in cui si può giocare con le slot-machine, ma sono cose delicate, se riduci il loro orario probabilmente lo devi fare anche con altre attività commerciali. Anche altri comuni hanno provato a fare qualcosa. Nel consiglio regionale del Piemonte si parlava addirittura di togliere le slot-machine, ma questo non si può fare e non pensiamo neanche che sia la strada giusta! In realtà se si facesse sistema, si potrebbe proporre qualcosa a Roma. E questo è l’obiettivo. Fare rete! E non disperdere le forze con azioni sporadiche”.

Nuovi giochi in arrivo?

“Tanti purtroppo: a luglio è stato introdotto legalmente il poker on line. E pensiamo che non si sia compreso come questo abbia creato una emergenza adolescenti. Ora basta una carta di credito ricaricabile e un maggiorenne che ne sia il titolare per permettere ad un minorenne di giocare on line… Alla domanda che comparirà sullo schermo del computer “sei maggiorenne?” cosa scriveranno i minorenni? La cosa drammatica è che anche i genitori sono spaesati e non sanno cosa fare o a chi rivolgersi quando scoprono che i figli spendono centinaia, in alcuni casi anche migliaia di euro on line!

Non c’è un filo diretto tra la scuola e le Asl, o meglio, nessuno sa che il gioco on line, il giocare troppo è una malattia! E poi il “cominciamo bene”! Chi crea questi sistemi è un genio. Si tratta di un nuovo gratta e vinci… Vai al bar, prendi un cappuccino, un cornetto e un gratta e vinci che ti dà l’idea di “cominciare bene” la giornata… In realtà la colazione ti verrà a costare 8 euro! E in cambio non avrai niente! E poi c’è un’altra novità: non contenti dei milioni di giocatori, hanno pensato di attirare anche i non giocatori. Ma i problema di gratta e vinci et similia è proprio questo: quando giochi una volta, poi non ne sai fare più a meno! Quindi questo è lo slogan visto al Pam ed anche da Panorama: se compri 5 prodotti portafortuna ti regaliamo un gratta e vinci”.

Chi è dietro il marketing del gioco è davvero arguto. Basta andare a vedere una pubblicità, creata per la rete, che per fortuna avendo ricevuto un numero indefinito di “non mi piace” e pollici versi, è stata ritirata.

“Si associava la prima volta di un adolescente con una schedina al far l’amore per la prima volta… Un'idea squallida che gioca sulla “legalità”. Ti fa passare un messaggio negativo come positivo, come portatore di valori sani: il giocare responsabile e solo dopo i 18 anni! Dopo tutte le critiche il regista dello spot lo ha tolto dai suoi lavori… E poi c’è il Superenalotto “Si vince tutto”… E poiché è andato bene si continua! Il Superenalotto si gioca il martedì, il giovedì e il sabato, il “Si vince tutto” ogni ultimo mercoledì del mese!”.

E intanto la vecchia cara lotteria perde sempre più appeal!

“Quest’anno hanno venduto solo 8milioni di biglietti. Un tempo ne vendeva 32!”.

I numeri Azzardopoli

76,1 miliardi di euro fatturato mercato legale del gioco nel 2011, primo posto in Europa e terzo posto nel mondo tra i paesi che giocano di più 1260 euro procapite, (neonati compresi) la spesa per i giochi

10 miliardi di euro il fatturato illegale

41 clan si spartiscono la torta del mercato illegale del gioco d'azzardo

800mila persone dipendenti da gioco d'azzardo e quasi due milioni di giocatori a rischio

10 le Procure della Repubblica direzioni distrettuali antimafia che nell'ultimo anno hanno effettuati indagini

22 le città dove nel 2010 sono stati effettuate indagini e operazioni delle Forze di Polizia con arresti e sequestri direttamente riferibili alla criminalità organizzata

25mila - 50mila al giorno ricavo clan Valle-Lampada per gestione videopoker e macchinette slot-machine

400mila slotmachine in Italia, una macchinetta "mangiasoldi" ogni 150 abitanti

3.746 i videogiochi irregolari sequestrati nel 2010, alla media di 312 al mese

120.000 addetti che lavorano nel settore e muove gli affari di 5.000 aziende

Lombardia regione dove si spende di più

Tre volte alla settimana la media di gioco per i giocatori patologici, più di tre ore alla settimana e per una spesa ogni mese dai 600 euro in su

5 -10% il soprapprezzo che i clan pagano i biglietti vincenti del Gratta e Vinci per riciclare soldi

294 sale e più di 50mila slot machine distribuite tra Roma e provincia


Tratto da Agora vox Italia.



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Che cosa triste...... [V]



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Raga' come faccio a condannare questi poveretti... forse rimane l'ultima speranza x parecchie famiglie a poter aspirare ad una vita migliore ... lo stato dovrebbe reclamizzare pero quanto sono inique le possibilità di vincita .... partendo lal gioco dell'8.


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Ho conosciuto una psicologa che si occupa di dipendenze (alcool, fumo, droga, ecc.), che mi ha detto che il fenomeno è piuttosto importante, diffuso e poco appariscente rispetto ad altri.
Io vedo spesso dai tabaccai tirare fuori 50/100 Euro come se niente fosse per buttarli nel gioco ma ci sono quelli online che credo siano ancora peggio.



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Cita:
jean ha scritto:

Raga' come faccio a condannare questi poveretti... forse rimane l'ultima speranza x parecchie famiglie a poter aspirare ad una vita migliore ... lo stato dovrebbe reclamizzare pero quanto sono inique le possibilità di vincita .... partendo lal gioco dell'8.


ultima speranza o no si dovrebbe essere razionali e cercare di giocare con parsimonia senza magari doversi indebitare pure con gli strozzini,coma capita abbastanza spesso....[;)]


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Non è per niente l'ultima speranza, questa! [8)]



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@ubatuba
A chi lo dici...ho un mio cugino che per pagare i cravattari ha dovuto licenziarsi pre poter utilizzare a questo scopo la buonuscita inutile dirti che la sua famiglia è allo sbando!! [:(] [:(] [:(]


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Cita:
jean ha scritto:

@ubatuba
A chi lo dici...ho un mio cugino che per pagare i cravattari ha dovuto licenziarsi pre poter utilizzare a questo scopo la buonuscita inutile dirti che la sua famiglia è allo sbando!! [:(] [:(] [:(]


senza pensare all'incolumita'fisica pure dei familiari se non si regola i conti in tempo debito [;)]


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Cita:
jean ha scritto:

Raga' come faccio a condannare questi poveretti... forse rimane l'ultima speranza x parecchie famiglie a poter aspirare ad una vita migliore ...


Non è una speranza.... ma solo la certezza di andare matematicamente a vivere sotto i ponti. Perché ci sono famiglie con stipendi da fame che "investono" (si fa per dire) cifre cospicue nei vari giochi dello stato. E questo non farà che peggiorare la situazione......

E' un vero scandalo il fatto che lo STATO, da una parte, non faccia nulla per la creare opportunità di lavoro e sviluppo per il paese e che dall'altra non faccia altro che dissanguare i cittadini con queste forme subdole di "tassazione indiretta".



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Su Agoravox avevo scritto anch'io qualche tempo fa, chiedendo, tra l'altro che fine fanno i soldi del gioco cosiddetto "legale" http://www.agoravox.it/Una-domanda-da-d ... di-di.html



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Nei paesi in crisi, il gioco d' azzardo aumenta in modo proporzionale alla povertà.
E' una brutta droga, ho visto famiglie strozzarsi per quelle maledette macchinette mangiasoldi o per i gratta e vinci.
Si vince se non si gioca !!!!!!!! [;)]



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e purtroppo ci sono persone che piuttosto si spolpano nel gioco rinunciando al cibo........e al benessere familiare,diciamo pure che pur di guadagnare lo stato e' complice......


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Cita:
ubatuba ha scritto:

e purtroppo ci sono persone che piuttosto si spolpano nel gioco rinunciando al cibo........e al benessere familiare,diciamo pure che pur di guadagnare lo stato e' complice......


[8)] [:264]



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Questa è davvero clamorosa... (e il mainstream tace diligentemente).... [xx(]



Le lobby del gioco d'azzardo evadono 98 MILIARDI
DI EURO e ricevono sconto del 96%. E nessuno ne parla...


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Umberto Rapetto non è più un colonnello della Guardia di Finanza. Ufficialmente e formalmente si è trattato di dimissioni. In verità, pare che desse parecchio fastidio ai “poteri forti”, alla politica e alla criminalità organizzata. Per questo è stato “gentilmente invitato” a farsi da parte.

http://www.nocensura.com/2012/11/conosc ... nello.html

“Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma sono stato costretto a dare le dimissioni“, ha scritto su Twitter l’ex colonnello. ”Qualche modulo e una dozzina di firme sono bastati per cancellare 37 anni di sacrifici e di soddisfazioni”, ha aggiunto il militare qualche ora dopo. Parole più che eloquenti. Ma chi è Umberto Rapetto? Per i più si tratta di un nome insignificante. Eppure siamo di fronte a un super esperto di informatica e lotta alle frodi. Autore di numerose pubblicazioni, è anche docente universitario. Gli Stati Uniti ce lo invidiano. Le sue competenze e la sua intensissima attività hanno consentito al nostro Stato di individuare migliaia di evasori fiscali. Peccato che poi le somme concretamente recuperate sono minime.

Per cinque anni, Rapetto ha seguito tutti i componenti delle organizzazioni che gestivano il gioco d’azzardo in Italia senza pagare le imposte. Finchè un giorno, ha chiuso il dossier, facendolo arrivare ai carabinieri: ha fatto arrestare quindici persone. Rapetto si è presentato in giudizio con migliaia di pagine di prove e con conti precisi: le società dei videopoker sotto accusa devono allo Stato di 98 miliardi, 456 milioni, 756 mila euro. Cifra mostruosa, superiore persino alle ultime quattro manovre finanziarie messe assieme. Gli imputati che sono stati tutti condannati penalmente hanno patteggiato, anche se Rapetto era contrario: il colonnello sosteneva che dovevano restituire fino all’ultimo centesimo di euro.
Alla fine i giudici si sono rivolti alla Corte dei Conti la quale ha preso atto della condanna penale della Cassazione e ha imposto agli imputati il pagamento di appena 2,5 miliardi di euro. Lo sconto è di quelli che nemmeno nel più pazzo dei supermercati: 96,5%!

Qualcuno ne ha parlato in tv? Ovvio che no, la farfallina di Belen, i dettagli delle cenette simpatiche di Arcore o il sole in Primavera sono argomenti ben più importanti. Non è così?

In sintesi, l’attività del colonnello Rapetto consente di accertare 98 miliardi e mezzo di evasione fiscale da parte delle società che operano nel gioco d’azzardo. E che fa lo Stato? Concede uno sconto del 96,5%! Già, perché se a non pagare le imposte è un piccolo imprenditore o un normale cittadino, si interviene con i carri armati. Se a evadere sono le grandi società, si va coi guanti, c’è il super premio. Quel premio che non c’è stato per Rapetto. Costretto a dimettersi perché faceva fin troppo bene il proprio mestiere. Proprio sicuri che una Repubblica in cui l’immoralità è la norma debba essere festeggiata? Fate voi.


fonte: controcopertina.com


Per conoscere TUTTI I REGALI e benefici concessi alla "casta delle slot machine" leggi l'articolo
ECCO TUTTI I REGALI ALLE LOBBY DELLE SLOT...
http://www.nocensura.com/2012/06/ecco-t ... delle.html



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 02/11/2012, 19:14 
vedi mo dove si potrebbero ragranellare qualke miliardino di euro,anziche'spolpare i soliti noti.......................ma nessuno ci pensa...[;)]


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