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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 27/05/2018, 00:49 
lox1 ha scritto:
Nemmeno un ferito sotto un attacco simile?Ma stavano girando Rambo 5?Quante balle.....

[:302] [:302]


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 27/05/2018, 10:41 
Bleff,leggo che i democratici Usa hanno avvertito Damasco dal guardarsi bene di operare nei territori da loro occupati....Io non riesco a crederci.....


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 27/05/2018, 11:00 
lox1 ha scritto:
Bleff,leggo che i democratici Usa hanno avvertito Damasco dal guardarsi bene di operare nei territori da loro occupati....Io non riesco a crederci.....


Vuoi dire Territori Siriani ??


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 27/05/2018, 11:05 
Mah, basta che un americano metta piede in un qualsiasi posto (LUNA COMPRESA) e immediatamente il suolo sottostante diventa "America"... [:292]



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 27/05/2018, 11:15 
Si Bleff.Io,non riesco a crederci!E noi dovremmo riuscire ad allontanarli cortesemente dal nostro territorio?


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 27/05/2018, 11:23 
lox1 ha scritto:
Nemmeno un ferito sotto un attacco simile?Ma stavano girando Rambo 5?Quante balle.....


Le cose ... serie non le rivelano MAI! [;)] [8D]

(Quanti suicidi nelle nostre caserme avvengono? Se possono non te lo dicono ...) [8D]


Come diceva il mio amico:


Così diceva Thomas Jefferson, più di 200 anni fa.

Ecco una progressione dei pensieri di Jefferson, in un periodo di 20 anni:

“La nostra libertà dipende dalla libertà della stampa e che non può essere limitata senza perdere (di credibilità ndr)” (28 gennaio 1786)

“La base del nostro governo è il parere della gente, il primo obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere ciò giusto; e mi è stato lasciato decidere se dovremmo avere un governo senza giornali, o giornali senza un governo, non esiterei un momento a preferire quest’ultimo. Ma dovrei dire che ogni uomo dovrebbe ricevere quei documenti e essere in grado di leggerli “(16 gennaio 1787)

“Ora non si può credere a quel che si veda in un giornale. La stessa verità diventa sospetta se viene messa in quel veicolo inquinato. La vera estensione di questo stato di disinformazione è conosciuta solo a coloro che sono in situazioni per affrontare i fatti nella loro conoscenza con le bugie del giorno . . . Aggiungo che l’uomo che non guarda mai in un giornale è meglio informato di chi li legge; in quanto colui che non conosce nulla è più vicino alla verità di chi la cui mente è piena di menzogne ​​e errori” (11 giugno 1807)



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 27/05/2018, 11:37 
Ufologo,io mi limito ai fatti ed alla logica.L'ultimo attacco Usa in Siria è avvenuto in risposta ad un presunto attacco chimico di Assad.L'unica cosa certa delle due qual'è stata?


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 27/05/2018, 11:40 
...quien sabe ...? [:291]



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 28/05/2018, 13:18 
Siria: i segreti della guerra sotterranea nei tunnel

I terroristi in Siria sin dall’inizio della guerra hanno impiegato tunnel sotterranei.


Inizialmente l'esercito ha scoperto una rete di passaggi nascosti a marzo 2011 nella città di Dar'a. I combattenti scendevano sottoterra tramite la moschea al-Omari e riuscivano a raggiungere inosservati altre zone della città. In un secondo periodo i tunnel comparvero in tutti i quartieri controllati dai terroristi e divennero un'arma potentissima nelle mani dei combattenti che mise i bastoni fra le ruote all'esercito siriano.

I tunnel sono impiegati in Siria per la guerra già da 100 anni

I tunnel in Siria vennero impiegati per la prima volta a fini bellici nel 1920 durante la lotta contro gli occupanti francesi. Gli ultimi 7 anni sono stati l'apice dell'arte dei passaggi sotterranei.

Una città sotto la città

Con l'aiuto delle moderne tecniche edilizie e di migliaia di civili i combattenti hanno costruito vere e proprie città sotterranee. Nascondendosi in questi rifugi sotterranei, i terroristi potevano aspettare in tutta sicurezza che passassero i colpi aerei che andavano a colpire solo gli edifici e i civili rimasti in superficie. Tutte le attrezzature di valore si trovavano sottoterra, era possibile dispiegare i propri uomini agendo in segretezza e rapidità, il che rendeva la già difficile guerra civile ancora più complicata. Vista la situazione l'esercito siriano ci ha messo anni per liberare le città occupate dai combattenti. L'esercito si è sempre posto come priorità la salvaguardia delle vite dei civili e delle infrastrutture cittadine.

I tunnel sono pericolosi anche per i terroristi

La zona est di Ghouta è stata liberata dai terroristi un mese fa. Tuttavia ancora oggi alcune zone sono pericolose perché non tutti i tunnel presenti in grande quantità sono stati scoperti. Lì potrebbero essere ancora conservati depositi di armi, bombe e materiale esplosivo. È pericoloso tornare a casa perché potrebbe essere fatta saltare in aria da sottoterra in qualsiasi momento.

Mappa sotterranea

Una fonte nelle forze di sicurezza di alto livello siriane ha dichiarato a Sputnik che "gli esperti russi che hanno condotto con i combattenti le trattative sull'interruzione dell'assedio, hanno richiesto loro mappe dei tunnel e informazioni sul luogo in cui erano state collocate le bombe e le mine. Ma i combattenti hanno negato l'esistenza di mappe del genere perché dicono di ricordarselo e di non aver bisogno di fissarlo su carta".

Il governo siriano 5 anni fa ha costituito una commissione speciale incaricata di studiare e elaborare delle mappe di tutti i tunnel scoperti. Oggi sappiamo che ben 278 passaggi sotterranei collegavano la periferia della capitale a Damasco. Era in programma un massiccio attacco alla capitale per tenere sotto controllo le città conquistate e unirsi ai combattenti di Kalamun est. Così vi sarebbe stata una divisione del Paese in zona nord e zona sud.

Le fonti affermano che i collaboratori della commissione rischiano spesso la vita e la salute quando entrano in tunnel sconosciuti. Ci sono stati casi in cui dei combattenti situati nelle vicinanze hanno fatto esplodere deliberatamente il tunnel nel quale erano entrati collaboratori del governo. Queste persone si sono trovate praticamente sepolte vive.

Tunnel: da rete di trasporto a mercato

Una fonte che conosce bene la situazione della sicurezza a Gouta est ha rivelato a Sputnik che la rete di tunnel viene ancora oggi studiata perché vengono continuamente aperti nuovi passaggi. Senza esagerare possiamo dire che questi tunnel percorrono ogni zona della città e sono adibiti alle più varie funzioni. La più diffusa è quella di rifugi dai bombardamenti aerei. Dai tunnel i combattenti potevano inviare non solo persone ma anche macchine con munizioni.

"Nella zona periferica di Ein Tarma è stato scoperto un tunnel di alcuni kilometri ad una profondità di 15 metri. Il tunnel ha diverse ramificazioni che permettono di raggiungere i centri abitati vicini. Sopra questo tunnel vi è quello per le automobili attraverso il quale passano le comunicazioni, sono collocate le officine di manutenzione, i quartier generali dei combattenti e ovunque sono presenti telecamere per la videosorveglianza", ha rivelato una fonte.

Inoltre, "di recente a Douma è stato scoperto un tunnel enorme che veniva usato dai combattenti come grande mercato. Là i terroristi e i membri delle loro famiglie potevano comprare di tutto. E nel frattempo in superficie gli abitanti delle zone occupate soffrivano per la mancanza dei beni più elementari che i combattenti cercavano di vendere loro a prezzi astronomici".

Va detto che la stragrande maggioranza dei tunnel è stretta: ci può passare una sola persona alla volta. I tunnel più larghi per le automobili sono stati costruiti solo in quei quartieri che erano sotto il controllo dei combattenti. Questo perché per la costruzione di grandi tunnel veniva utilizzata una tecnica speciale il cui rumore era chiaramente percepibile in superficie.

Braccia di schiavi e tecniche occidentali

Alcune stime hanno rivelato che la costruzione di un metro di tunnel sotterraneo costa più di 50000 lire siriane. Se si moltiplica questa cifra minima per i kilometri di passaggi fino ad ora scoperti, si ottiene una cifra incredibile. A questa vanno poi aggiunti i materiali impiegati: cemento, ferro, cavi, telecamere, dispositivi di illuminazione. Gli abitanti locali e gli ingegneri riferiscono che per i tunnel sono stati impiegati i migliori materiali disponibili.

Le fonti dell'esercito siriano hanno dichiarato a Sputnik che per la trivellazione dei grandi tunnel venne impiegata una tecnica speciale di origine occidentale. Le macchine trivellatrici sono arrivate dalla Turchia e dall'Arabia Saudita in Siria da Nord, Sud e Ovest. Tutte queste macchine furono fatte esplodere dai combattenti prima che lasciassero Guta. È rimasta solo una trivellatrice che è ora nelle mani dell'esercito siriano.

Oltre alle macchine i combattenti possedevano apparecchiature speciali per orientarsi sottoterra perché le bussole normali là sotto non funzionavano. Si sono recati in Siria ingegneri stranieri che hanno insegnato ai combattenti a lavorare con queste macchine speciali e li hanno aiutati a organizzare il sistema di ventilazione dei tunnel sotterranei.

Il lavoro dei prigionieri siriani non costava praticamente nulla. Gli abitanti del luogo raccontavano che davano da mangiare pane e riso agli operai una sola volta al giorno.

La guerra dei tunnel a Homs

Il colonnello dell'esercito siriano Saleh ha partecipato alla costruzione dei tunnel nel centro storico di Homs. Ha raccontato a Sputnik:

"Abbiamo cominciato a scavare i tunnel dal punto di raccolta dei combattenti. Avevamo il compito di collegarci alla loro rete di tunnel. Facendo alcuni calcoli ci riuscimmo. Penetrammo nelle posizioni del nemico e facemmo esplodere diversi passaggi sotterranei. Questo fu d'aiuto nell'evacuare i terroristi dal centro di Homs".

L'ingegnere Yaser ha lavorato alla costruzione di quei tunnel per l'esercito siriano.

"I combattenti hanno scavato molti tunnel in quella zona. Hanno utilizzati una vecchia rete di approvvigionamento idrico, hanno creato delle uscite negli scantinati di vecchie case. Ai tunnel hanno lavorato gli abitanti del posto in cambio di cibo e soldi. Alcuni Il colonnello dell'esercito siriano Ahmed ha raccontato a Sputnik che "alcuni tunnel nella provincia di Homs uscivano sul confine col Libano perché dal Paese confinante ricevevano materiale di contrabbando. Inoltre proprio in questo modo i combattenti feriti riuscivano ad andare a curarsi, arrivavano in Siria terroristi freschi, foreign fighters ed esperti qualificati. In quella zona sono stati anche scoperti magazzini, locali per soggiorni prolungati, rifugi da colpi aerei e d'arma da fuoco", ha raccontato il colonnello siriano.


Il futuro dei tunnel


Una fonte proveniente dal ministero siriano che gestisce i comuni ha raccontato a Sputnik che per mantenere l'ordine è stato deciso di chiudere temporaneamente tutti i tunnel dei combattenti.

"Ora si sta valutando la possibilità di utilizzare i tunnel creati in periodo di pace. Dopo aver rinforzato i muri e i soffitti e aver rispettato tutte le norme di sicurezza, i tunnel più grandi potranno essere usati come garage e piattaforme commerciali, si potrà creare un museo dedicato ai crimini dei combattenti, aprire una strada sotterranea nei quartieri più densamente popolati. Per quanto riguarda, invece, i tunnel più piccoli, questi saranno impiegati per ripristinare le necessarie linee di comunicazione andate distrutte. I tunnel non necessari saranno chiusi", ha aggiunto la nostra fonte. sono stati arruolati con la forza, altri non avevano scelta", ha raccontato l'ingegnere a Sputnik.

Fonte



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 31/05/2018, 13:43 
Ve la ricordate questa notizia di un mesetto fa [?]

Cita:
Riad, spari vicino al palazzo reale: «Era un drone, è stato abbattuto»
Forse un’azione dei ribelli Houthi, il re portato in salvo in un luogo protetto
di Francesco Giambertone
Fonte


Secondo Gordon Duff le cose sarebbero andate diversamente...se la notizia verrà confermata provocherà enormi reazioni...

Cita:
Sources: Bin Salman Killed in Coup, Announcement said to be Imminent
By
Gordon Duff, Senior Editor -
May 30, 2018
Fonte

Traduzione Google



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 31/05/2018, 14:44 
Ma magari...



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 16/06/2018, 14:13 
[:291]


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Al largo della costa della Siria torna la portaerei americana Uss Harry S. Truman, la nave da cui è partito lo strike del 14 aprile scorso. Il gruppo di battaglia della portaerei a propulsione nucleare è entrato nel Mediterraneo orientale la scorsa settimana. Fa parte della nuova strategia voluta da James Mattis, Segretario alla Difesa degli Stati Uniti. Il capo del Pentagono vuole continua mobilità della sua flotta, niente rotte eccessivamente predefinite, turnazione costante, per non dare vantaggi agli avversari.

Ma alla strategia di Mattis, si aggiunge anche un forte segnale politico e militare: gli Stati Uniti sono tornati a poche miglia dalla costa siriana. E son tornati proprio con quella nave da cui hanno colpito l’esercito di Damasco insieme a Francia e Gran Bretagna dopo il presunto attacco chimico di Douma.

Il comandante della task force statunitense, Rear Adm. Eugene Black, ha annunciato che l’arrivo del gruppo “invia un segnale forte ai nostri partner che ci impegniamo a mantenere la pace e la sicurezza nella regione e ovunque ci sia una minaccia di terrorismo”. Black ha parlato di lotta allo Stato islamico, per aumentare il contributo della marina usa alla coalizione internazionale. Ma è soprattutto quel “messaggio ai partner” che va interpretato anche alla luce di quello che sta succedendo nel sud della Siria.

Da alcune settimane, l’esercito siriano, insieme alle forze alleate, sta concentrando gli sforzi per la liberazione del sud della Siria, in particolare per sconfiggere le ultime roccaforti ribelli di Quneitra e Daraa. L’avvicinamento delle forze legate a Bashar al Assad al confine con Israele e Giordania preoccupa (e molto) gli Stati Uniti e tutti i partner regionali.

La Russia sta cercando di dirimere la questione attraverso i suoi canali diplomatici con Israele. Gli incontri di Vladimir Putin con Benjamin Netanyahu e le successive negoziazioni più o meno segrete fra iraniani e israeliani con l’ausilio della Giordania, hanno portato a una sorta di tregua fra Tel Aviv e Teheran. Ieri una nuova telefonata tra Putin e il premier israeliano è servita per chiarire la messa in sicurezza del confine israelo-siriano.

Assad e Putin sembrano orientarsi verso un’unica difficile scelta: convincere gli iraniani e le milizie sciite a ritirarsi per evitare che da Israele tornino a colpire por piro nella fase finale dell’assedio.

Gli aerei di Israele non bombardano in territorio siriano da settimane dopo i raid che hanno colpito in maniera profonda l’infrastruttura dell’Iran in Siria. Un segnale che, evidentemente, l’accordo sta dando i suoi primi frutti. Ed Hezbollah, effettivamente, non sembra più impegnato in prima linea, anche se da Israele accusano che si tratti di una messa in scena, mentre Assad ribadisce l’alleanza con il Partito di Dio.

Ma il rischio che il livello di tensione possa rialzarsi è molto alto. E la scelta degli Stati Uniti di inviare la portaerei Truman non lontano da dove infuria la battaglia, è certamente un segnale di come il Pentagono voglia vederci chiaro. Soprattutto perché a pochi chilometri da dove si svolge l’offensiva, c’è la fondamentale base Usa di Al-Tanf. E ha già minacciato Assad in caso di avvicinamento.

La base militare a cavallo tra Siria, Giordania e Iraq è il nodo fondamentale della strategia usa nel sud della Siria. Stabilizzato il nord-est con l’appoggio delle forze curde, il sud resta ancora un mistero per il futuro. Il governo siriano, legittimamente, pretende che gli Usa si ritirino da al-Tanf e lasciano il territorio alle forze nazionali. Ma il Pentagono ha sempre smentito un suo ritiro, quantomeno nell’immediato. Gli interessi sono molto alti.

http://www.occhidellaguerra.it/truman-siria/



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 16/06/2018, 22:54 
Ci sono giacimenti in quella zona?Se si,Assad rassegnati:non andranno più via e se attaccherai,diranno che sarà un'aggressione e si saranno dovuti difendere.....Vi rendete conto?


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 17/06/2018, 00:05 
Ho appena finito di guardare il film Syriana, di qualche anno fa.

Non c'entra con la Siria, ma è un bel film: sono descritti bene i vari interessi riguardanti il petrolio di cui è oggetto il medioriente, e la fine che fanno i leaders che si oppongono ai 'piani prestabiliti' di qualcuno...



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 17/06/2018, 10:55 
(Invece, ieri sera, mi sono rivisto il film "Regole d'onore"; si capiscono tante cose e come un po di gentaglia con qualche pietra e fucile possa mettere in crisi soldati ben equpiaggiati (leggi Isrele e palesiinesi) come l'altro film: "Black Hawk down" ........... [8D]
Infatti fli americani furono costretti ad abbandonare la Somalia! Figuriamoci uno staterello quale Israele contornato da .. arabi! Da lì le risposte "esagerate" ... [;)]



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