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Astronave
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 07/09/2017, 17:11 
Come volevasi dimostrare:
Gli americani hanno evacuato i comandanti ISIS da Deir ez-Zor

Nel mese di agosto la US Air Force dalla zona di Deir ez-Zor hanno evacuato nel nord della Siria oltre venti comandanti e loro sottoposti legati ai militanti del sedicente Stato islamico. Lo riferisce RIA Novosti citando una fonte militare-diplomatica.

Washington pianifica di impiegare l'esperienza dei militanti evacuati "in altre direzioni", ha detto la fonte.

"Il 26 agosto da una zona vicino Treyf, a nord-ovest di Deir ez-Zor, un elicottero della US Air Force, nottetempo, ha evacuato due comandanti dell'ISIS insieme alle loro famiglie", racconta la fonte.

Anche il 28 agosto dalla zona di Alba Leil, a sud-est di Deir ez-Zor, altri elicotteri USA avrebbero evacuato una ventina di ufficiali e i loro sottoposti nel nord della Siria.

"Bisogna notare che, privati dei loro comandanti grazie agli americani, i militanti della maggior parte dei casi vanno allo sbando. Tutto questo, in ultima analisi, contribuisce ulteriormente al successo dell'offensiva delle truppe governative siriane nella Siria orientale", ha detto la fonte.

Secondo questi, la sconfitta dei terroristi nella zona di Deir ez-Zor è un'ulteriore prova "del profondo coinvolgimento dei servizi speciali della cosiddetta coalizione internazionale e in particolare degli Stati Uniti" nel sostegno dei militanti dell'ISIS in Siria.

I militanti catturati, durante l'interrogatorio avrebbero ammesso di essere stati appoggiati dall'intelligence statunitense, sia durante la precedente amministrazione che dopo l'elezione di Donald Trump.

La fonte ha affermato che l'evacuazione di agosto non è stata la prima. Se ne sarebbero tenute altro a maggio nella provincia di Deir ez-Zor e, in giugno e luglio, nella provincia di Rakka.

Deir ez Zor e un aereoporto militare a due chilometri di distanza sono rimasti completamente circondati dai terroristi per più di tre anni. Nonostante gli attacchi regolari da parte di kamikaze e autobombe, la guarnigione ha continuato a resistere, ricevendo i rifornimenti per via aerea. Questa settimana i soldati dell'esercito siriano, supportati dall'aviazione russa, hanno rotto l'accerchiamento a sud-ovest di Deir ez-Zor e si sono incontrati con i difensori della città.

https://it.sputniknews.com/mondo/201709 ... anti-isis/


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 07/09/2017, 18:28 
Cita:
Gli americani hanno evacuato i comandanti ISIS da Deir ez-Zor

Ad evacuare quei miliziani è stato Hezbollah e a riportarlo è la stessa emittente satellitare al Manar (cioè la Tv di Hezbollah), che tutto sono tranne che amici degli americani http://spondasud.it/?p=12084



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 07/09/2017, 19:46 
Cavolo Sottovento,quando ci si avvicina troppo agli Usa(un pò come i loro aerei fecero al Cermis),snoccioli numeri ed articoli di tutto rispetto,non c'è che dire.Hai un articolo di fonte indipendente e dici a noi tutti cosa accadde a Fallujah nel 2004?Sembra che gli Usa democratici abbiano usato armi proibite....


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 07/09/2017, 20:24 
sottovento ha scritto:
Cita:
Gli americani hanno evacuato i comandanti ISIS da Deir ez-Zor

Ad evacuare quei miliziani è stato Hezbollah e a riportarlo è la stessa emittente satellitare al Manar (cioè la Tv di Hezbollah), che tutto sono tranne che amici degli americani http://spondasud.it/?p=12084


dove kaz.zo leggi che gli hezbollah
hanno prelevato quelli dell'isis
e li hanno portati in salvo??

devi essere proprio fuori di testa..
la pratica dell'esercito siriano e hezbollah
(che dovrebbero essere i brutti e i cattivi della situazione)
di consentire la ritirata dei miliziani
in cambio dell'abbandono delle città occupate e la fine delle ostilità
è perseguita da anni..
onde evitare combattimenti strada per strada
e salvare il salvabile..

la soluzione alternativa è radere al suolo la città,
per stanare ogni singolo combattente,
ma non so se conviene..

quindi se se ne vanno di loro volontà
non è l'optimum,
ma c può anche stare..


http://spondasud.it/?p=12084

Siria, al Manar: incominciata l’evacuazione dei terroristi dell’ISIS al confine con il Libano

E’ cominciata l’evacuazione da una regione a cavallo del confine tra il Libano e la Siria di centinaia di miliziani dell’Isis e delle loro famiglie, dopo un cessate il fuoco entrato in vigore domenica 27 settembre. Lo riferisce la televisione Al Manar del movimento sciita libanese Hezbollah, le cui milizie hanno preso parte all’offensiva contro lo Stato islamico sul versante siriano della frontiera. I jihadisti, ha precisato Al Manar, vengono evacuati attraverso il valico di Drumiet in direzione dell’est della Siria, verso la città di Deyr az Zor. Venticinque feriti sono stati presi in consegna dalla Mezzaluna rossa siriana.

Per una settimana l’esercito libanese sul proprio territorio e quello di Damasco e le milizie Hezbollah su quello siriano hanno condotto un’offensiva contro le forze dell’Isis presenti nell’area dal 2014. Ieri un accordo è stato raggiunto per l’evacuazione dei jihadisti, in cambio della restituzione dei corpi di nove soldati libanesi che erano stati rapiti nel 2014. L’accordo è stato concluso con i miliziani in rotta, dopo l’offensiva scatenata una settimana fa dai libanesi e dagli Hezbollah sciiti. Secondo l’esercito libanese, sono circa 600 i combattenti dell’Isis nell’area di Arsal ai quali, dopo le pesanti sconfitte subite, viene permesso di ritirarsi.


Ultima modifica di mik.300 il 07/09/2017, 20:30, modificato 2 volte in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 07/09/2017, 20:26 
alcar ha scritto:
Come volevasi dimostrare:
Gli americani hanno evacuato i comandanti ISIS da Deir ez-Zor

Nel mese di agosto la US Air Force dalla zona di Deir ez-Zor hanno evacuato nel nord della Siria oltre venti comandanti e loro sottoposti legati ai militanti del sedicente Stato islamico. Lo riferisce RIA Novosti citando una fonte militare-diplomatica.

Washington pianifica di impiegare l'esperienza dei militanti evacuati "in altre direzioni", ha detto la fonte.

"Il 26 agosto da una zona vicino Treyf, a nord-ovest di Deir ez-Zor, un elicottero della US Air Force, nottetempo, ha evacuato due comandanti dell'ISIS insieme alle loro famiglie", racconta la fonte.

Anche il 28 agosto dalla zona di Alba Leil, a sud-est di Deir ez-Zor, altri elicotteri USA avrebbero evacuato una ventina di ufficiali e i loro sottoposti nel nord della Siria.

"Bisogna notare che, privati dei loro comandanti grazie agli americani, i militanti della maggior parte dei casi vanno allo sbando. Tutto questo, in ultima analisi, contribuisce ulteriormente al successo dell'offensiva delle truppe governative siriane nella Siria orientale", ha detto la fonte.

Secondo questi, la sconfitta dei terroristi nella zona di Deir ez-Zor è un'ulteriore prova "del profondo coinvolgimento dei servizi speciali della cosiddetta coalizione internazionale e in particolare degli Stati Uniti" nel sostegno dei militanti dell'ISIS in Siria.

I militanti catturati, durante l'interrogatorio avrebbero ammesso di essere stati appoggiati dall'intelligence statunitense, sia durante la precedente amministrazione che dopo l'elezione di Donald Trump.

La fonte ha affermato che l'evacuazione di agosto non è stata la prima. Se ne sarebbero tenute altro a maggio nella provincia di Deir ez-Zor e, in giugno e luglio, nella provincia di Rakka.

Deir ez Zor e un aereoporto militare a due chilometri di distanza sono rimasti completamente circondati dai terroristi per più di tre anni. Nonostante gli attacchi regolari da parte di kamikaze e autobombe, la guarnigione ha continuato a resistere, ricevendo i rifornimenti per via aerea. Questa settimana i soldati dell'esercito siriano, supportati dall'aviazione russa, hanno rotto l'accerchiamento a sud-ovest di Deir ez-Zor e si sono incontrati con i difensori della città.

https://it.sputniknews.com/mondo/201709 ... anti-isis/


Qualcosa mi dice che queicomandanti isis
prelevati dagli elicotteri americani
sono ufficiali sionisti, agenti infiltrati
o spie al soldo di israele..

SCOMMETTIAMO??



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 07/09/2017, 20:30 
sottovento ha scritto:
Cita:
Gli americani hanno evacuato i comandanti ISIS da Deir ez-Zor

Ad evacuare quei miliziani è stato Hezbollah e a riportarlo è la stessa emittente satellitare al Manar (cioè la Tv di Hezbollah), che tutto sono tranne che amici degli americani http://spondasud.it/?p=12084


Perchè gli Hezbollah sciiti dovrebbero evacuare i comandanti nemici sunniti dell'ISIS ?
Possbile che cia dietro solo la resituzione dei corpi ? [:291]



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Per ogni problema complesso c' è sempre una soluzione semplice.
Ed è sbagliata.
(George Bernard Shaw)
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 07/09/2017, 20:52 
Magari hanno contrattato la loro liberazione in cambio di soldi? Vado per ipotesi.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 01/10/2017, 09:45 
Assad o il trionfo della verità: 600 mila profughi siriani rientrano a casa
Ago 22, 2017
by admin_LS
in Editoriale

Arriva dalle agenzie stampa ufficiali un’informazione che probabilmente non sarà gradita a tutti ,  specialmente a quelli che incoraggiano e favoriscono  l’immigrazione verso il continente europeo  e serve a mettere finalmente ordine nella congerie di cifre riguardanti i profughi  che fuggono o son fuggiti effettivamente dalle zone sconvolte dai combattimenti.
Ricordando i dati pubblicati da fonti di contro-informazione , necessaria e non allineata, i  media ufficiali non fanno altro che confermare la tesi secondo la quale piu’ dell’80% dei flussi migratori sia costituito proprio da migranti economici,- i ragazzotti in jeans e t-shirt firmate – e solo il rimanente scarso 20% sia invece costituito da gente che fugge da guerra e distruzione .
Secondi fonti OIM, agenzia ONU,   sembrerebbe che la guerra,  in Siria e alla confluenza dei due fiumi, come succede d’altronde in iraq , stia cambiando di vincitore.
Gli orgogliosi combattenti del califfato islamico, come le milizie anti-assad, pare stiano perdendo , giorno dopo giorno, parte di quei territori che avevano conquistato a danno delle imbelli popolazioni cristiane , sciite, e jazide.
L’Organizzazione internazionale delle migrazioni, OIM, agenzia delle onnipresenti e multidisciplinari Nazioni Unite, conferma infatti in un comunicato ufficiale che , durante i primi mesi dell’anno, 600 mila rifugiati siriani sono rientrati nelle loro case.
Il numero esatto sarebbe di 602 .759 profughi, l’84% dei quali sarebbe costituito da siriani rifugiati nella stessa Siria. Il restante 16%  rimane formato da chi era invece fuggito nelle zone limitrofe,  in Turchia, in Libano, in Giordania e persino in Iraq.
Secondo le fonti ONU pero’,  5 milioni di siriani restano ancora oggi al di fuori del Paese e, sempre secondo le stesse fonti, 6 milioni – a conferma del fatto che nessuno  privilegerebbe  l’ipotesi di abbandonare parenti , amici e i suoi  luoghi consueti, pur sconvolti da guerra e distruzione , per fuggire verso l’avventura e l’ ignoto, ma piuttosto cercherebbe di impegnarsi personalmente per combattere la distruzione di casa –  hanno preferito rimanere rifugiati nei loro stessi territori , in villaggi distrutti e occupati da daech  o dai ribelli della jahd, in attesa della liberazione, o di partecipare essi  stessi attivamente  a questa  liberazione .
Il  97 % di questi  rifugiati ha quindi ripreso possesso della sua abitazione , anche se in parte distrutta e sta procedendo alla necessaria ricostruzione. Attività che sembra  piu’ alacre nella zona di Aleppo dove,  nella parte Est della città martire, di casa in casa tutta la popolazione è impegnata nella riparazione di strade e palazzi con un solo obiettivo dopo i lutti e le tragedie: riprendere possesso della  propria casa in modo da  riprendere la normalità del loro quotidiano  precedente  alla guerra .
Fonti giornalistiche internazionali riportano reportage con le accuse di questi profughi  che hanno dichiarato di non aver mai sofferto privazioni di libertà prima della guerra che i sedicenti combattenti della libertà hanno spacciato come guerra di liberazione dal “tiranno” Assad , portando , invece della libertà,   sofferenze, solitudine, povertà e morte.
Nessuno degli intervistati, soprattutto le donne, ha accettato di venire fotografato per paura di  tradire i  mariti ,i  fratelli, i familiari che, contrariamente a quelli che fuggono e soprattutto  a quanto riferiscono  i media europei e quelli usa, uniti da tempo  nella demonizzazione di Assad ,-come lo erano stati nel caso di altri pseudo satrapi mediorientali-  hanno deciso di arruolarsi  nelle truppe regolari governative per combattere le milizie islamiche e liberare il loro Paese.
Eugenio Preta
http://www.laltrasicilia.org/4605/assad ... no-a-casa/


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 08/10/2017, 13:09 
SIRIA. L’ESERCITO ASSALTA MAYADIN, CAPITALE DE FACTO DELLO STATO ISLAMICO

All’inizio dell’attacco a Raqqa da aprte dell’alleanza curdo-araba Sdf, appoggiata dalla coalizione a guida Usa e tuttora in corso, l’amministrazione dello stato islamico si è trasferita lungo la valle dell’Eufrate, in provincia di Deir Ezzor.
Il luogo scelto è stato identificato in Mayadin, città sul fiume collocata tra Deir Ezzor e il centro di frontiera Abu Kamal.

L’esercito siriano, dopo aver rotto l’assedio di Deir Ezzor e nonostante un pesante contrattacco Isis lungo l’autostrada Sukna-Deir Ezzor. ha sferrato un attacco verso sud lungo la strada per Mayadin.
L’offensiva, guidata dalle note truppe di élite denominate Forze Tigre, si è rivelata una vera e propria Blitzkrieg con il determinante contributo russo.
L’aviazione russa infatti, unitamente agli effetti devastanti di 10 missili Kalibr lanciati da sottomarini operanti nel Mediterraneo, ha aperto la strada ai governativi per raggiungere l’ingresso occidentale di Mayadin.

Dopo aver liberato l’area del mercato, la panetteria automatica e i granai nonché il castello arabo, è iniziato l’assalto al centro abitato.


http://www.notiziegeopolitiche.net/siri ... -islamico/



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 08/10/2017, 14:16 
Speriamo che l'aviazione USA alleata dello stato islamico rimanga a terra e non rompa le palle.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 08/10/2017, 14:20 
Ma non ti permettere, sai? Sono i russi che bombardano i poveri ribelli con i loro monoelica sovietici!



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 08/10/2017, 14:38 
Cita:
L’Organizzazione internazionale delle migrazioni, OIM, agenzia delle onnipresenti e multidisciplinari Nazioni Unite, conferma infatti in un comunicato ufficiale che , durante i primi mesi dell’anno, 600 mila rifugiati siriani sono rientrati nelle loro case.
Il numero esatto sarebbe di 602 .759 profughi, l’84% dei quali sarebbe costituito da siriani rifugiati nella stessa Siria.

Premesso che i profughi siriani ammontano a circa 9 milioni per cui 600 mila non sono niente al confronto, ma caro Bleffort almeno leggi gli articoli che posti? Cosa significa che 600 mila siriani sono "rientrati nelle loro case" se ben l'84% come cita lo stesso articolo "sarebbe costituito da siriani rifugiati nella stessa Siria"???? Ma allora che profughi sono?



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 08/10/2017, 18:59 
Solamente Usa ed Israele(che vive sotto la perenne minaccia missilistica palestinese),non sbagliano mai un colpo.....Sottovento,non cercare di essere eccessivamente capzioso.Non saranno profughi,ma probabilmente rifugiati.Comunque sia,anche tu,spesso confondi le forme di governo con i paesi considerati.In Turchia,per esempio,secondo te c'è la democrazia....


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 16:10 
Una Yalta per il Medio Oriente

Ecco come viene “divisa” la Siria



È la grande vittoria della Russia e dei suoi alleati. Il conflitto siriano iniziato nel 2011 sembra essere ormai alla fase finale. Ieri, il generale Qassem Soleimani, capo delle forze Al Qods, ha annunciato la fine delle bandiere nere in Siria e in Iraq. Una mossa astuta, quella degli iraniani, che ha permesso a Hassan Nasrallah di dire che i soldati del Partito di Dio potranno tornare in Libano, togliendo così ogni appiglio ai sauditi per accusare il movimento sciita di interferire con gli affari degli Stati della regione.

Immagine

Ma, dicevamo, che quella in Siria è anche, e verrebbe da dire soprattutto, una vittoria della Russia. Quando i caccia di Mosca cominciano a bombardare le postazioni jihadiste nel settembre del 2015, il presidente siriano Bashar al Assad è appeso a un filo. Controlla le zone occidentali del Paese, mentre lo Stato islamico avanza indisturbato a conquistare città e i ribelli resistono nelle loro roccaforti. Putin interviene nel conflitto – almeno ufficiante – per sconfiggere il terrorismo. In realtà, l’obiettivo principale è tenere in piedi l’alleato siriano, indispensabile per rimanere in Medio Oriente e, soprattutto, nel Mediterraneo (lo scorso gennaio, i russi hanno ottenuto il permesso di rimanere nella base di Tartus fino al 2091). Ma non solo. Di fatto, Putin ha soffiato la pace, se di pace si può parlare in un conflitto che ha fatto mezzo milione di morti, alle Nazioni Unite. I colloqui di Astana hanno di fatto sostituito quelli di Ginevra e gettato le basi per la spartizione del Paese con Turchia e Iran. Come scrive La Stampa, “il pomo della discordia al momento è però la questione curda: Putin ha invitato i curdi al Congresso di Dialogo nazionale da lui sponsorizzato. Ma i turchi non hanno gradito e hanno fatto saltare una riunione inizialmente in programma il 18 novembre”.

E gli americani? Gli Stati Uniti non sono stati in grado di cavalcare la crisi siriana come avrebbero voluto. Avrebbero voluto sfrattare Assad, ma non ce l’hanno fatta. Hanno sostenuto i gruppi ribelli senza accorgersi – o, forse, chiudendo di proposito un occhio – che questi andavano ad ingrossare le file dei jihadisti. Trump per ora è un’incognita, anche se sembra che sia in sintonia con Putin. Durante il loro primo incontro, infatti, sono arrivati ad un accordo per il cessate il fuoco nel sud ovest della Siria. Poi, qualche settimana fa, Trump e Putin si sono incontrati, seppur brevemente, in Vietnam dove è stata diffusa una nota congiunta in cui i due Paesi si impegnavano nella lotta contro lo Stato islamico e la ricerca della stabilità in Siria. E, infine, ieri: dopo l’incontro con Assad, il presidente russo ha chiamato il tycoon per aggiornarlo sugli sviluppi del conflitto. Durante la conversazione, Trump e Putin, secondo quanto ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, hanno sottolineato “l’importanza della cooperazione in Siria” tra i due Paesi “nella fase di passaggio a una soluzione politica”.
Un incontro cruciale

Difficile pensare, fino a poco tempo fa, che Recep Tayyip Erdogan e Hassan Rohani attorno allo stesso tavolo per discutere della fine del conflitto in Siria. Ma è quello che sta accadendo in queste ore a Sochi. “Sarà un vertice cruciale per il futuro dell’intera regione – ha affermato il Reìs prima di partire- Gli ultimi sviluppi ci impongono di trovare risposte e soluzioni”. Soluzioni che passano da due punti fondamentali: il futuro di Assad e la presenza dei curdi nel Paese, malvisti, per usare un eufemismo, da Erdogan: “Al posto di un gruppo terroristico ora ne è arrivato un altro”.

L’importanza dell’incontro tra Iran, Turchia e Russia, è sottolineata dalla presenza del capo di Stato maggiore turco Hulusi Akar che ha incontrato i capi degli eserciti di Mosca e Teheran. Durante il vertice le tre potenze hanno convenuto sulla necessità di eliminare le sacche di resistenza dello Stato islamico e di Al Nusra dal nord della Siria.

Quello di Akar non è stato l’unico incontro preparatorio al viaggio di Erdogan e Rohani da Putin. La scorsa domenica, infatti, i ministri degli Esteri di Turchia, Russia e Iran si sono incontrati ad Antalya, nel sud della Turchia.

http://www.occhidellaguerra.it/putin-gu ... o-oriente/



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 16:12 
.. per cui ........


Israele aumenta budget della difesa: “Preoccupati dagli sviluppi in Siria”


Mentre in questi giorni in Iran si festeggia la distruzione dello Stato Islamico, all’interno dei confini israeliani aumenta la tensione per i successi ottenuti nei paesi limitrofi dall’asse sciita guidato da Teheran, tanto che il 21 novembre il ministro della difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha richiesto al parlamento un incremento delle spese militari pari a circa 1.37miliardi di dollari. Lo stesso giorno il presidente iraniano Hassam Rohani e il comandante delle Forze Quds Qassem Soleimani hanno annunciato – con un discorso trasmesso dall’emittente televisiva della Repubblica Islamica – “la fine dello Stato Islamico guidato dall’autoproclamato califfo al-Baghdadi”.

Secondo i quotidiani israeliani la richiesta di Lieberman è una conseguenza dei recenti sviluppi in Siria da dove ormai Assad, sostenuto da Russia, Iran e Hezbollah libanesi, non sembra aver intenzione di andarsene. Sempre secondo il ministro della difesa, la situazione è cambiata da quando era stato firmato l’ultimo budget, nel 2015, dall’allora ministro della Difesa Moshe Ya’alon e dal ministro delle Finanze Moshe Kahlon; nonostante nel 2016 e nel 2017 il budget annuale per la difesa sia stato pari a quasi 19.9 miliardi di dollari – un quarto dei quali provenienti da Washington – ora questa cifra “non basta più ad assicurare la sicurezza di Israele”. Ed è stata proprio questa la formula usata da Lieberman per tentare di convincere la Knesset ad accettare la sua richiesta di aumento di budget: “Gli equilibri nella regione stanno cambiando e per garantire la sicurezza dei nostri cittadini dobbiamo aumentare il bilancio.”

Sono tre gli elementi che più preoccupano il ministro della Difesa e che l’hanno spinto a chiedere un incremento dei fondi che il suo ministero può gestire. Il primo elemento – che gioca a favore dell’alleanza storica tra Tel-Aviv e Washington – è la presenza sempre più importante dei russi in Siria. Il secondo è l’aumento esponenziale di armi che sono confluite nella regione durante la battaglia contro le milizie dello Stato Islamico; e qui Lieberman si riferisce soprattutto ai movimenti di Hezbollah lungo i confini israeliani e alle continue schermaglie nei pressi delle Alture del Golan tra Forze di difesa israeliane e i combattenti del Partito di Dio. Terzo elemento, che secondo Lieberman giustifica la richiesta di un aumento di 1.37 miliardi di dollari per le spese militari, è l’Iran sciita e la sua progressiva espansione dopo le vittorie a danno dei miliziani dell’Isis in Iraq e Siria. L’Iran sta tentando di creare un corridoio, spesso indicato come “Mezzaluna sciita”, che potrebbe assicurare alle sue forze un terreno di transito attraverso l’Iraq e la Siria fino ad arrivare al Libano e al Mar Mediterraneo. Tentativo a cui Israele sta cercando di opporsi in ogni modo.

In questa cornice è sempre di oggi la notizia dello schieramento dell’esercito libanese ai confini meridionali del paese “per affrontare le minacce del nemico israeliano.” La tensione è in aumento e la situazione sempra poter degenerare da un momento all’altro. Ora le super-potenze impegnate nella regione dovrebbero impegnarsi per scongiurare, attraverso la diplomazia, l’inizio di un nuovo conflitto in una regione che ancora non si è ripresa dalla battaglia contro i miliziani del sedicente Stato Islamico. Ma forse è proprio questo uno dei motivi per cui non si vuole aspettare.

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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
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Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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