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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 16:25 
La cosa che evidenzia le grosse differenze come statisti tra Putin e Trump è che Trump non capisce un tubo di politica estera e non è tantomeno uno stratega militare. Infatti Putin dopo la vittoria in Siria sta stringendo un formidabile asse di intesa con la Turchia cioè con una nazione facente parte della Nato
http://www.lastampa.it/2017/09/13/ester ... agina.html

https://it.sputniknews.com/mondo/201711 ... nazionali/

In altre parole gli Usa si stanno giocando il Medioriente, a parte Siria, Iran e Turchia, ci stanno dentro anche Egitto e Arabia Saudita, questi ultimi col nuovo principe saudita che sembra andare molto d'accordo con Putin http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=AEosMpeC

In altre parole gli Usa potrebbero giocarsi anche i sauditi e pure il Venezuela....
https://www.money.it/Venezuela-default- ... ussia-Cina



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 16:28 
... allora richiamiamo ... Obama! [:302]

(Ormai il danno è stato fatto!) [:291]



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 16:32 
Gli equilibri cambiano e gli Usa si sono scelti un presidente tutto chiacchiere e distintivo. E' un dato di fatto che Putin ha saputo giocare bene le sue carte e i risultati si vedono. Sta ora agli Usa non giocarsi altre cose (in Corea del Nord si sono certamente giocati la reputazione).



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 16:57 
La differenza è che Putin cerca alleati, gli Usa cercano vassalli. Con l'Europa gli va bene, ma gli altri soprattutto in medioriente, mi pare che si siano rotti le balls, chi piu chi meno..
Pure la Turchia non so per quanto tempo ancora resterà nella Nato.
https://www.repubblica.it/esteri/2017/1 ... 74605/amp/



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 17:09 
Il grosso problema è che se la Turchia passa alla "concorrenza" non so come andrà a finire con la "rotta balcanica" degli immigrati ma a mio avviso Erdogan gioca come l'Italia della prima repubblica: sposa americana e amante in questo caso russa.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 17:17 
Da buon turco, insomma...



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 19:53 
Capito Putin ....? [8D] (Grazie a Obama) ...




Così la Russia pianifica una Siria divisa in tre

L’idea di confini lungo linee etnico-religiose. Curdi inclusi nei negoziati.

Immagine
Soldati russi controllano il confine Nord della Siria verso la Turchia L’ipotesi di una «repubblica federale siriana» prevederebbe tre blocchi: Nord ai curdi, Sud con Damasco capitale che ospiterebbe alawiti, drusi, cristiani e Centro ai sunniti


La Russia non esclude un futuro federale per la Siria. E sarebbe pronta a uno «scenario bosniaco» per il futuro, calcato sugli accordi di Dayton del 1995 che fissarono la frammentazione del Paese lungo tre linee etnico-confessionali. Scavalcando con un balzo lo spauracchio del «Piano B» agitato dagli Usa. Lo ha ammesso Sergey Riabkov, viceministro degli Esteri russo: se l’idea di una repubblica federale soddisfa i partecipanti ai negoziati, e «garantisce di mantenere una Siria unita, indipendente e sovrana, allora chi potrebbe fare obiezioni?».



Finora il Cremlino aveva dribblato simili piani. La stessa portavoce degli Esteri, Maria Zakharova, ha di recente ribadito che presupposto di qualsiasi pacificazione è «il rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità siriana». Ma parlando del ruolo dei curdo-siriani alleati sia di Mosca che degli Usa, pur rifiutando un «Grande Kurdistan», ha dichiarato che il loro desiderio di autonomia «va preso in considerazione».



E al centro della svolta diplomatica per Mosca ci sarebbero proprio i curdo-siriani. Nei giorni scorsi alcuni loro leader hanno parlato ai giornalisti russi della «desiderabilità» di una «decentralizzazione» della Siria, per porre fine alla guerra. Il giorno dopo lo scattare della tregua Ilham Ahmed, membro del Consiglio esecutivo del Democratic Society Movement del Kurdistan siriano ha rivelato che ci sarebbe già una «comprensione» in proposito tra Stati Uniti e Russia e parti interessate. Delineando una mappa composta da tre entità: Nord ai curdi; Sud con Damasco capitale che ospiterebbe alawiti, drusi, cristiani e altri; e Centro ai sunniti. Tutti e tre avrebbero i loro parlamenti e distinti sistemi elettorali. Non solo: secondo fonti vicine al Cremlino anche Assad sarebbe d’accordo perché i curdi sono suoi alleati indispensabili.


Immagine


Per l’ex generale Ivashov, capo dell’Accademia di Problemi Geopolitici, la Russia ha bisogno con le parti siriane e iraniane di risolvere il problema dei curdi-siriani che «combattono contro i terroristi, ma non combattono perché Assad rimanga al potere». Unica soluzione ragionevole è la federalizzazione, «perché non possiamo respingere i curdi, né accettare che escano dalla composizione della Siria: costituirebbe un cattivo esempio». Federalismo come valida alternativa per evitare una balcanizzazione.



Da fine gennaio la Russia insiste per includere i curdo-siriani nei colloqui di Ginevra. E guarda caso a Mosca il 10 febbraio esponenti del Rojawa hanno inaugurato la loro prima sede all’estero: non una rappresentanza diplomatica ufficiale, ma la speranza poco velata è ottenere sostegno dal Cremlino per una regione autonoma curda in ogni accordo post-bellico. Ricordando l’aiuto dato dall’Urss al Pkk contro la Turchia. Oggi come ieri. Il rischio è uno scontro frontale con Ankara. Lavrov ieri ha ribadito che la Russia vuole chiudere il confine tra Siria e Turchia. Il ruolo di gendarme potrebbe essere stato già assegnato.

http://www.lastampa.it/2016/03/01/ester ... agina.html

AMEN !



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 22/11/2017, 22:06 
Quello che avrebbero dovuto fare gli americani in Iraq... Invece hanno "seminato" ed è venuto fuori l'Isis.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 25/11/2017, 13:31 
"Netanyahu a Macron: Israele si trova pronto per attaccare obiettivi iraniani in Siria"



Nel corso di una conversazione mantenuta con il presidente francese, Emmanuel Macron, il premier israeliano ha affermato che le attività dell'Iran in Siria possono trasformarsi in "obiettivo" delle sue forze, come riportato dal "The Times of Israel".
Secondo la trascrizione della chiamata che è stata divulgata dal Canale 10 della Tv israeliana, il capo del regime di Israele ha avvisato il mandatario francese che le sue forze armate potrebbero lanciare attacchi copntro obiettivi iraniani in Siria, sempre e quando così lo considerino necessario.

"A partire da adesso, Israele vede le attività dell'Iran in Siria come un obiettivo. Non dubiteremo ad operare se le nostre necessità di sicurezza ci obbligheranno a farlo", ha avvisato Netanyahu.

Inoltre lo stesso premier di Israele ha manifestato la sua preoccupazione per il rafforzamento militare di Hezbollah.

Natanyahu ha segnalato che Tel Aviv ha cercato fono ad ora di non intervenire in quello che sta accadendo in Siria ma "la situazione è cambiata" dopo la vittoria sul Daesh.

L'Iran avverte Israele di un possibile conflitto militare

Un comandante d'alto rango delle Forze Armate Iraniane ha avvisato Israele che l'inizio di una guerra potrebbe far precipitare la fine del regime di occupazione israeliano in Palestina.

"Per loro (gli israeliani), il minor errore sarà anche l'ultimo: qualsiasi nuova guerra potrebbe finire con la sparizione di questo regime dalla geografia politica mondiale", ha avvisato il Mercoledì il comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamicas (CGRI) dell'Iran, Mohamad Ali Yafari.


Il militare persiano ha segnalato che l' emarginazione degli USA dalle equazioni politiche e di sicurezza della regione, le eliminazione dei terorristi e l'impotenza dei regimi come quello di Israele, dimostrano la progressiva disintegrazione della "implacabile" egemonia di Washington.
Un altro comandante della CGRI, il generale de brigata Husein Salami (vice comandante del corpo), nel commentare le sconfitte subite dai terroristi in Siria, ha assicurato che in Siria ed in Iraq sono stati gli USA ed Israele ad aver creato ed armato la banda terrorista dell'ISIS (Daesh in arabo) per dividere le popolazioni arabe e limitare l'influenza dell'Iran nella regione.

Allo stesso modo il generale Salami ha aggiunto che Teheran è riuscita a trasformare le minacce progettate dagli USA e da Israele in opportunità.

Per gli israeliani il minor errore sarà anche l'ultimo: qualsiasi nuova guerra potrebbe finire con la sparizione di questo regime dalla geografia politica mondiale", ha detto il comandante del CGRI dell' Irán, Mohamad Ali Yafari.

Il vice comandante della CGRI ha messo in risalto che la risoluzione della crisi nella regione non è possibile senza la presenza del paese persiano, e il nemico si trova sempre più debole, mentre l'Iran risulta ogni giorno più possente.

https://www.google.it/amp/s/it.sputnikn ... -in-siria/



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 25/11/2017, 14:44 
TheApologist ha scritto:
"Netanyahu a Macron: Israele si trova pronto per attaccare obiettivi iraniani in Siria"



Nel corso di una conversazione mantenuta con il presidente francese, Emmanuel Macron, il premier israeliano ha affermato che le attività dell'Iran in Siria possono trasformarsi in "obiettivo" delle sue forze, come riportato dal "The Times of Israel".
Secondo la trascrizione della chiamata che è stata divulgata dal Canale 10 della Tv israeliana, il capo del regime di Israele ha avvisato il mandatario francese che le sue forze armate potrebbero lanciare attacchi copntro obiettivi iraniani in Siria, sempre e quando così lo considerino necessario.

"A partire da adesso, Israele vede le attività dell'Iran in Siria come un obiettivo. Non dubiteremo ad operare se le nostre necessità di sicurezza ci obbligheranno a farlo", ha avvisato Netanyahu.

Inoltre lo stesso premier di Israele ha manifestato la sua preoccupazione per il rafforzamento militare di Hezbollah.

Natanyahu ha segnalato che Tel Aviv ha cercato fono ad ora di non intervenire in quello che sta accadendo in Siria ma "la situazione è cambiata" dopo la vittoria sul Daesh.



https://www.google.it/amp/s/it.sputnikn ... -in-siria/



ah ecco..
finchè c'era l'isis andava tutto a gonfie vele..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 25/11/2017, 14:59 
Certamente la perdita della Siria è un boccone molto amaro per americani, sionisti e sunniti che ora avranno il dente avvelenato, c'è da scommetterci e ciò aumenta i rischi che quella rabbia si sfoghi contro il nemico sciita cioè l'Iran e cioè la prossima (grande) guerra del Medioriente.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 25/11/2017, 15:13 
E OVVIAMENTE, noi in caso di guerra, come al solito, saremo in prima linea.

Dimenticandoci del fatto che con l'Iran abbiamo strettissimi rapporti commerciali.

www.agi.it/rubriche/asia/iran-iran_ripresa_interscambio_roma_torna_primo_partner_ue-1804274/news/2017-05-23/

Faremo i Tafazzi come con la Libia: sanzioni, concessioni basi aeree e addio al mercato iraniano.
D'altronde quando si è SUCCUBI...
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 01/01/2018, 13:14 
Siria, Erdogan attacca Assad: ” È solamente un terrorista”

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Erdogan e Assad, da amici a nemici giurati, poi in pace armata almeno fino alla risoluzione della questione curda nella guerra di Siria. Il presidente turco non ha mai fatto mistero di considerare la guerra siriana un mezzo utile per espandere il proprio sogno egemonico sul Medio Oriente, colpendo allo stesso tempo il governo di Assad, l’asse sciita, gli interessi dell’Iran e potenziali avanzamenti della Russia. Poi è cambiato tutto: il fallito golpe e il sostegno della coalizione internazionale a guida Usa ai curdi hanno fatto sì che la Turchia scivolasse fra le braccia di Mosca e di Teheran e cambiasse idee sul futuro del conflitto. Ma il blocco di Astana che si è formato, e che ha certificato lo sganciamento almeno temporaneo della Turchia dall’Occidente, non deve far dimenticare che Erdogan sia stato uno dei protagonisti del tentativo di rovesciamento di Bashar al Assad, che ha evitato di contrastare lo Stato islamico quando questo poteva essere utile per colpire curdi e Siria e che continua a sfruttare l’emorragia di siriani per avere una leva importante nel futuro del post-conflitto.

Non deve dunque sorprendere che, nell’ultima settimana, il presidente turco abbia usato parole dure nei confronti del suo omologo siriano, mostrando un’ostilità nei confronti dell’attuale leader di Damasco che contrasta con l’immagine di unità data dagli incontri di Sochi con Vladimir Putin e il presidente iraniani Rohani. “E ‘impossibile trovare una soluzione alla crisi siriana con Assad. È un terrorista che gestisce uno stato di terrore”, ha detto mercoledì scorso Erdogan in conferenza stampa congiunta con il suo omologo tunisino, Beji Caid Essebsi, durante il suo viaggio a Tunisi. Secondo Erdogan, il presidente siriano non può far parte della soluzione al conflitto siriano. Una tesi non troppo distante da quelle promosse dalla Casa Bianca e che rappresentano una breccia negli accordi presi tra Astana e Sochi con Russia e Iran. Dopo aver assicurato che nel futuro della Siria non c’è posto per l’attuale presidente, Erdogan ha poi spiegato che permettergli di rimanere al potere sarebbe un atto di tradimento verso la memoria delle sue vittime e dei loro familiari. Parole che sembrano far tornare le lancette dell’orologio indietro, quando il leader turco tuonava contro Erdogan e finanziava i gruppi ribelli nel nord del Paese, e che arrivano proprio mentre al vertice di Tunisi il presidente ha di nuovo mostrato al mondo la sua vicinanza alla Fratellanza musulmana.

Le parole del sultano non sono certo passate inosservate a Damasco. L’agenzia di stampa Sana, ha riportato una dichiarazione ufficiale del ministero degli Esteri della Siria. “Ancora una volta il presidente turco continua a ingannare l’opinione pubblica in un disperato tentativo di giustificarsi dei crimini commessi contro il popolo arabo siriano attraverso il suo supporto illimitato e ben noto a gruppi terroristici in Siria” – si legge nella nota – “e quindi lui è il primo responsabile dello spargimento di sangue siriano e l’aggressione e l’ingresso delle sue truppe nel territorio siriano sono solo alcune delle immagini di questo sostegno al terrorismo e la conferma delle sue ambizioni espansionistiche”. Ma è soprattutto da Mosca che si attendevano le reazioni più importanti. Le risposte non sono arrivate né da Putin né da Lavrov, ma dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, volto sempre più noto della diplomazia russa. La portavoce ha ricordato a Erdogan che i rappresentanti del governo siriano sono membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e che rappresentano il governo del Paese. “Sul fatto che il presidente turco abbia definito il presidente siriano Bashar al-Assad, un terrorista, i rappresentanti del governo siriano sono all’Onu e rappresentano il governo siriano nel Consiglio di sicurezza. Quindi [quanto detto] non ha alcuna base legale”, ha dichiarato la diplomatica russa in una conferenza stampa a Mosca, la quale ha concluso ribadendo che, dal punto di vista legale, tali valutazioni sono “senza fondamento”, senza tener conto dell'”aspetto morale” di questi commenti riguardo al presidente siriano. Parole non particolarmente dure nella forma, ma estremamente chiare nella sostanza. Per la Russia, Assad è, almeno per adesso, intoccabile, alla luce della difficile situazione siriana. Mosca non può abbandonare né privarsi di un alleato così importante in Medio Oriente finché non si assicura il proseguimento dell’alleanza anche qualora Assad dovesse fare un passo indietro. Erdogan negli ultimi tempi sta muovendosi molto, fra Africa, Gerusalemme e Siria, e questo dinamismo eccessivo con ideali neo-ottomani comincia a diventare scomodo per tutti. Con una precisazione: la Turchia, ancora formalmente, è membro della Nato. E questo, soprattutto a Mosca, è un dato che difficilmente dimenticano.

http://www.occhidellaguerra.it/siria-er ... errorista/

(Adesso è contro ... la Russia!) [:306] [:o)]



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 01/01/2018, 14:19 
Erdogan è un Gheddafi turco, è scomodo ma fa comodo a molti.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 01/01/2018, 14:34 
e i russi vorrebbero vendere ai turchi
il sistema anti-missile s-400..
ma io non c credo..



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