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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 14/07/2020, 07:37 
Assad, adesso chiamatelo Don Bashar, Boss, trafficante di droga


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Proprio così, ieri Repubblica, titolava un articolo: "La droga dell'Isis non era dell'Isis": quelle 14 tonnellate di anfetamine sequestrate in Italia e il legame con la Siria di Assad".


Insomma, dove non possono le sanzioni e le guerre e tante menzogne diffuse in questi anni, il mainstream portavoce di chi vuol mettere in ginocchio la Siria, dal cilindro trova un colpo a sorpresa: Assad e la sua famiglia sono in pratica un clan mafioso che traffica droga.

Poco tempo fa era toccato anche al Presidente del Venezuela Nicolas Maduro ad essere incriminato dagli USA per traffico di droga, con tanto di taglia di 25 milioni di dollari.

Ormai, l'occidente e i suoi lacchè sono alla frutta, le fake news sono arrivate oltre il mondo alla rovescia.

Tornando ad Assad, si dice, che data la quantità di metanfetamine, 14 tonnellate, come è stata impacchettata e il luogo dove sono partite, il porto di Latakia, sono tutti indizi che conducono al presidente siriano e alla sua famiglia come gestori di questo traffico.

Gli esperti de "noialtri", sostengono che l'ISIS è troppo debole adesso per organizzare un tale traffico. Debole? E allora perché gli USA sono ancora in Siria a difendere il petrolio rubato ai siriani dall'ISIS?

Perché il Gico della Guardia di Finanza non ha subito evidenziato che l'ISIS non poteva essere il promotore di questo traffico? L'Italia è in prima fila nelle sanzioni alla Siria, non riconosce il governo di Assad, ha sospeso le relazioni diplomatiche, quale interesse avrebbe il governo italiano a difendere la reputazione di Assad omettendo il ruolo nel presunto traffico di droga del presidente siriano?

Il mainsteam italico supera ogni decenza quanto cita la smentita del gruppo terroristico: "Per l'Isis la droga sequestrata in Italia è 'un affare tra Assad e la mafia' ".

Ci vuole una grande organizzazione, o uno Stato, è vero, per organizzare un tale traffico. Infatti, furono gli stati Uniti, servendosi della ,CIA, a diffondere l'allucinogeno LSD negli anni '60 del 900, per indebolire i movimenti di protesta contro la guerra in Vietnam.
Giancarlo de Cataldo, all'AGI, ha raccontato: "In Italia - aggiunge l'autore di L'agente del caos - abbiamo avuto Ronald Stark, un importante agente provocatore americano. È stato il più grande trafficante mondiale di LSD ma anche un personaggio che ha dato un grande contributo al radicalizzarsi dei movimenti rivoluzionari armati". Erano gli anni tra il '66 e il '69. Anni in cui il traffico mondiale di LSD coinvolgeva CIA, FBI e altri importanti segmenti dell'amministrazione americana.

Riguardo la provenienza, ovvero il porto di Latakia, luogo di origine della partenza del carico di droga, come indizio schiacciante della colpevolezza di Assad, dato che la sua famiglia è originaria di questa provincia, è altrettanto surreale. Qualcuno ha mai accusato il governo colombiano o quello italiano per le tonnellate di droga smerciate dalla Colombia al Porto di Gioia Tauro?


Questa ultima fake news sulla Siria serve a nascondere il vergognoso atteggiamento dell'Occidente nei confronti della Siria per metterla in ginocchio, colpevole di aver resistito a 10 anni di guerra per procura.
In questo momento, contemporaneamente, in Siria sono state messe in campo tutti gli strumenti di aggressione usate in questi anni per rovesciare i governi indipendenti.

In tempi di Covid-19, gli USA hanno inasprito le sanzioni con il 'Caesar Act', l'UE ha prorogate le sue. La Turchia e i suoi mercenari bloccano sempre più spesso le stazioni del pompaggio dell'acqua per 1 milioni di persone nella provincia di Hasaka. I mercenari turchi stanno bruciando decine di ettari di coltivazioni nel nord-est della Siria. Per non parlare di Israele che continua i suoi bombardamenti.

Infine, lo strumento mediatico, hanno messo in campo il mainstream: Assad trafficante di droga.

La Siria, come il Venezuela, l'Iran, ormai, hanno le spalle larghe e resisteranno perché hanno consapevolezza che bisogna essere preparati ad ogni genere di guerra, oltre quella tradizionale di armi e bombe, ovvero, quella mediatica ed economica.
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 18/07/2020, 13:20 
Siria: non si difendono i principi affamando dei bambini


In Siria, le sanzioni internazionali si aggiungono alle devastazioni di una guerra senza fine. Ferocemente, la comunità internazionale persiste nel confrontarsi nel Levante: russi, americani, cinesi, turchi o iraniani adducono tutti considerazioni etiche nel rafforzamento dei loro interessi strategici. Ma il risultato è chiaro: secondo il Programma Alimentare Mondiale, nove milioni di siriani vivono oggi nell'insicurezza alimentare.


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Di Charles de Meyer, presidente di SOS Chrétiens d'Orient . Tradotto da ORA Pro Siria
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Punire lo Stato Siriano è punire tutti i Siriani

Militarmente, Damasco ha vinto la guerra. Disastro per alcuni, sollievo per altri, questo fatto contraddice le proiezioni di una coorte di esperti che gli aveva dato solo poche settimane prima di cadere all'inizio del conflitto. Nelle città, la vita ha ripreso i suoi diritti e i siriani hanno organizzato la loro vita quotidiana senza reale preoccupazione per l'enormità delle poste in gioco che li sovrastava. Hanno concordato con le comunicazioni internazionali, la mano sul cuore, che deploravano la carneficina, le privazioni, le ferite psicologiche e fisiche inflitte alle giovani generazioni. In breve, volevano riconnettersi con il loro destino.

La nuova serie di sanzioni Cesar imposte dagli Stati Uniti amplia notevolmente la cerchia di persone che sosterrebbero lo stato siriano. È importante capire che sotto il termine "regime", è lo Stato a essere preso di mira, e quindi l'intera popolazione dipendente da questo Stato. Che ci piaccia o no, punire lo Stato è punire tutti i siriani.

La domanda posta allora è la seguente: fino a quale punto le democrazie liberali sono disposte ad andare, per provocare la caduta di Bashar Al Assad, come fecero fino a far cadere Saddam Hussein? Agiscono in nome del diritto internazionale? Della morale pubblica? Dei diritti umani ? Ma allora, perché aver spinto il caleidoscopio degli islamismi a fare la guerra?


I regimi sanzionatori dimostrano regolarmente sia la loro parzialità che la loro inefficacia

No, queste sanzioni, come quelle dell'Unione Europea rinnovate alla fine di maggio, sono uno strumento di pressione, diplomatico. Dietro alcune voci sincere che portano le loro opzioni politiche per la Siria, si trovano una coorte di diplomatici falliti, di professori dipendenti dalle loro sovvenzioni eterogenee e dei veri ideologi. Per loro, non è la Siria che conta, è il fallimento di Bashar Al Assad, che essi hanno descritto come un nuovo Hitler.

Non discutiamo qui la pertinenza della loro opinione. Concentriamoci sul loro metodo. A livello internazionale, i regimi sanzionatori dimostrano regolarmente sia la loro parzialità che la loro inefficacia. Se fingono di concentrarsi su segmenti, persone o aziende, in realtà stanno creando un sistema a due livelli tra coloro che hanno il capitale per adattarsi agli accordi e quelli che non possono. In una parola, il loro vero effetto è rafforzare le posizioni di pochi, impoverendo la maggior parte. Per quanto riguarda la loro istituzione, che dipende dai servizi di intelligence, in sostanza non è trasparente e soggetta a tutte le manovre.

Speriamo di dimostrare la superiorità dei nostri valori aumentando il prezzo dei farmaci? Ci auguriamo di convertire le persone ai benefici delle nostre concezioni vietando loro di ricevere beni di prima necessità? I principi non si difendono affamando dei bambini.
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 18/07/2020, 18:30 
ArTisAll ha scritto:
Siria: non si difendono i principi affamando dei bambini


In Siria, le sanzioni internazionali si aggiungono alle devastazioni di una guerra senza fine. Ferocemente, la comunità internazionale persiste nel confrontarsi nel Levante: russi, americani, cinesi, turchi o iraniani adducono tutti considerazioni etiche nel rafforzamento dei loro interessi strategici. Ma il risultato è chiaro: secondo il Programma Alimentare Mondiale, nove milioni di siriani vivono oggi nell'insicurezza alimentare.


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Punire lo Stato Siriano è punire tutti i Siriani

Militarmente, Damasco ha vinto la guerra. Disastro per alcuni, sollievo per altri, questo fatto contraddice le proiezioni di una coorte di esperti che gli aveva dato solo poche settimane prima di cadere all'inizio del conflitto. Nelle città, la vita ha ripreso i suoi diritti e i siriani hanno organizzato la loro vita quotidiana senza reale preoccupazione per l'enormità delle poste in gioco che li sovrastava. Hanno concordato con le comunicazioni internazionali, la mano sul cuore, che deploravano la carneficina, le privazioni, le ferite psicologiche e fisiche inflitte alle giovani generazioni. In breve, volevano riconnettersi con il loro destino.

La nuova serie di sanzioni Cesar imposte dagli Stati Uniti amplia notevolmente la cerchia di persone che sosterrebbero lo stato siriano. È importante capire che sotto il termine "regime", è lo Stato a essere preso di mira, e quindi l'intera popolazione dipendente da questo Stato. Che ci piaccia o no, punire lo Stato è punire tutti i siriani.

La domanda posta allora è la seguente: fino a quale punto le democrazie liberali sono disposte ad andare, per provocare la caduta di Bashar Al Assad, come fecero fino a far cadere Saddam Hussein? Agiscono in nome del diritto internazionale? Della morale pubblica? Dei diritti umani ? Ma allora, perché aver spinto il caleidoscopio degli islamismi a fare la guerra?


I regimi sanzionatori dimostrano regolarmente sia la loro parzialità che la loro inefficacia

No, queste sanzioni, come quelle dell'Unione Europea rinnovate alla fine di maggio, sono uno strumento di pressione, diplomatico. Dietro alcune voci sincere che portano le loro opzioni politiche per la Siria, si trovano una coorte di diplomatici falliti, di professori dipendenti dalle loro sovvenzioni eterogenee e dei veri ideologi. Per loro, non è la Siria che conta, è il fallimento di Bashar Al Assad, che essi hanno descritto come un nuovo Hitler.

Non discutiamo qui la pertinenza della loro opinione. Concentriamoci sul loro metodo. A livello internazionale, i regimi sanzionatori dimostrano regolarmente sia la loro parzialità che la loro inefficacia. Se fingono di concentrarsi su segmenti, persone o aziende, in realtà stanno creando un sistema a due livelli tra coloro che hanno il capitale per adattarsi agli accordi e quelli che non possono. In una parola, il loro vero effetto è rafforzare le posizioni di pochi, impoverendo la maggior parte. Per quanto riguarda la loro istituzione, che dipende dai servizi di intelligence, in sostanza non è trasparente e soggetta a tutte le manovre.

Speriamo di dimostrare la superiorità dei nostri valori aumentando il prezzo dei farmaci? Ci auguriamo di convertire le persone ai benefici delle nostre concezioni vietando loro di ricevere beni di prima necessità? I principi non si difendono affamando dei bambini.
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Come al solito i pezzi di mer.da che comandano, di qualsiasi genìa siano, LORO campano e bene, ma sempre e solo i poveracci schiattano, soffrono e muoiono. [:186] [:186] [:186] [:186] [:186] [:186] [:186]
La colpa comunque è dei poveracci, sono FESSI, mica come i FUBBI.
E pensare che la proporzione è di 90 a 10.
Sembra strano , ma con tutte le povere persone che ci sono.... [:303]



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11 comandamento...

Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
La carta NON È tutta uguale.
C'è chi è pergamena e chi carta igienica!
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