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Essere Interdimensionale
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 Oggetto del messaggio: Re: Migliaia di piccole e medie imprese chiudono.
MessaggioInviato: 20/09/2021, 18:39 
Addio Carlo Vichi, papà delle TV Mivar e re del tubo catodico italiano



Si è spento a 98 anni l'imprenditore Carlo Vichi, il padrone della Mivar, tra le realtà che in particolare negli anni '80 e '90 hanno favorito l'ingresso delle TV nei salotti degli italiani.



È deceduto all'età di 98 anni Carlo Vichi, il re dei televisori made in Italy, conosciuti con il marchio Mivar. L'imprenditore, nato nel 1923 a Montieri (Grosseto), rappresenta un pezzo del capitalismo italiano, di quell'Italia rampante nei decenni del dopoguerra vide un grande periodo di crescita, quando la globalizzazione non era ancora feroce come oggi.

Vichi, dopo essersi trasferito a Milano con la famiglia e aver conseguito il diploma in elettrotecnica, entra nel mondo del lavoro e dopo alcune esperienze fonda nel 1945 fonda la Vichi Apparecchi Radio (VAR), originariamente impegnata nella costruzione artigianale di radio a valvole. L'azienda, diventata Mivar (Milano Vichi Apparecchi Radio), si espande trasferendosi ad Abbiategrasso, dove arriva a impiegare 800 dipendenti e inizia a produrre televisori.

Il periodo di maggior gloria lo si registra tra gli anni '80 e '90, quando la Mivar diventa il primo produttore nazionale di TV e leader del settore. Probabilmente chi ha qualche capello bianco o era bambino in quel periodo, si ricorda le TV Mivar in casa propria o di qualche parente. Una crescita che, al 1998, portò lo stabilimento di Abbiategrasso a produrre oltre 900.000 TV a tubo catodico.

Immagine

La corsa di Mivar porta Vichi a realizzare un nuovo stabilimento a Naviglio di Bereguardo nel 2001, uno spazio di 120.000 metri quadrati mai entrato in funzione. Vichi, a un certo punto, lancia persino un appello per concederlo in uso gratuito a chiunque sia disposto a realizzare TV in Italia, assumendo oltre mille dipendenti.

"Se una società di provata serietà accetta di fare televisori in Italia, io gli offro la mia nuova fabbrica, pronta e mai usata, gratis. Non voglio un centesimo. Ma chiedo che assuma mille e duecento italiani, abbiatensi, milanesi. Questo chiedo. Veder sorridere di nuovo la mia gente", disse.

Nel 2017 l'invito viene esteso al nuovo leader di mercato, Samsung, ma l'offerta cadde nel vuoto. "Signori Imprenditori asiatici, siete gli unici costruttori della componentistica elettronica. Venite a rendervi conto dei vantaggi che potreste avere assemblando in Italia 3 milioni all’anno dei vostri televisori, la Mivar vi concederebbe l'uso gratuito di un complesso industriale unico al mondo in provincia di Milano, come pure il supporto necessario a una vostra presenza in Italia. Il governo stesso darà il benvenuto a una Industria costruttrice di televisori. Signor Presidente della Samsung, mandi un suo incaricato a verificare personalmente come stanno le cose, non le costerà nulla", si leggeva in un annuncio sul sito.

Con il nuovo secolo, infatti, Mivar non riesce a tenere il passo dell'avanzamento tecnologico, in una battaglia impari con aziende che operano dove il costo del lavoro è molto più basso. L'azienda inizia il suo declino di vendite, di mercato, di dipendenti e nel 2013 dice addio al comparto TV per darsi alla progettazione di arredamento. "Non posso più produrre televisori. Spendo 10 e posso vendere a 8", disse Vichi.

Testardo, burbero e tenace, Carlo Vichi è famoso per le posizioni contro i sindacati - tanto che il nuovo stabilimento non entrò in funzione proprio per non aprirne le porte ai rappresentanti dei lavoratori -, ma anche per l'ammirazione verso i dittatori Benito Mussolini e Adolf Hitler.

"L'Italia è morta nel 1945", disse una volta. "Finita la guerra siamo stati superati da tutti. Dovremmo lavorare come i cinesi, con onestà e intelligenza. Il problema invece è che non sappiamo più lavorare. E i prodotti fatti senza utilizzare tutte le possibilità che la tecnologia offre vengono rifiutati dal mercato", spiegò a La Repubblica.

Se ne va quindi un personaggio molto controverso, ma un pezzo di storia italiana, in qualunque modo lo si veda.


https://www.hwupgrade.it/news/web/addio ... 00838.html


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