Ma di cosa è morto? Si parlava di infarto fulminante e ora non si dice più neanche quello.

Si sono dispiaciuto anche io della sua morte, ha fatto delle gran belle canzoni che meritano di essere elogiate, ma credo che sia deceduto in seguito al suo stile di vita poco sano, la differenza tra lui e altri è che Dalla era più riservato.

Stamattina ero dal parrucchiere e guarda caso è venuto fuori il discorso Lucio Dalla perché il salone fa parte di un gruppo di saloni collegati anche a centri estetici, a loro volta facenti capo al gruppo Cesare Ragazzi. Il titolare mi ha detto che era lì due mesi fa per farsi "sistemare" il parrucchino ed avevano fatto anche delle foto insieme. Riguardo a possibili problemi di salute, il parrucchiere ha parlato di Helzeimer perché diceva che aveva notato un evidente tremolio, quindi, probabilmente aveva una forma di Parkinsonismo (non so perché molti confondono Helzeimer e Parkinson...). Di questo parla anche Red Ronnie in questo articolo http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spett ... 51593.html
ma non credo che il Parkinson possa essere una causa di morte, specie nelle fasi iniziali.

Il parkinson è riconoscibile perchè chi ne è affetto sembra si muova e parli al ralentatore e non mi sembra il caso di Lucio.
Mia suocera ha la malattia in fase iniziale ed è inconfondibile.

Ciao

I famosi "canta-untori" di sinistra.......

Non avevo letto questa discussione, rispondo ora come sempre senza peli sulla lingua. Non mi è mai piaciuto Lucio Dalla ne tantomeno Venditti e tutta la musica che si schiera politicamente, in questo caso a sinistra (Dalla, Venditti, Bertoli, Vecchioni e compagni mi hanno fatto 2 palle così negli anni delle medie e delle elementari quando mia sorella già maggiorenne mi rompeva gli zebedei con questi canta-untori). Non nego che siano stati/siano dei bravi artisti/compositori/cantanti/musicisti, ma francamente proprio perché è una forma d'arte credo che la musica dovrebbe totalmente dissociarsi dalla politica. Per me l'unico vero, grande, cantautore italiano era Fabrizio De Andrè. Anarchico per nulla comunista (anche se la sinistra ha provato ad accaparrarselo dopo che era morto, pace all'anima sua). De Andrè era anarchico nel vero senso del termine nel senso che il suo pensiero era proteso ad isolarsi e a dissociarsi dai mali della società.