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Ufetto
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 Oggetto del messaggio: Il vero Jazz ha bisogno di spazi vitali
MessaggioInviato: 25/04/2009, 10:11 
Jazz è un'altra musica!!!va oltre alla semplice esecuzione, va a toccare i nostri spazi più intimi dell'anima, peccato che questo genere sia gestito molto male, non dovrebbero esitere le differenze di classe almeno qui, e poi ci dovrebbe essere più spazio per tutti per suonare in pubblico, invece i pochi che riescono ad avere accesso a qualche locale, non lasciano più accesso agli altri, amici questo non è Jazz!!!
Le Jam guidate per esempio non le ho mai capite, è un modo per far guadagnare il locale ed un solo musicista "guida"mettendo in coda chi ha voglia di esibirsi, chi ama il Jazz ha bisogno del pubblico qualche volta perchè il dialogo è fondamentale in questo genere e non bisogna approfittarne di questo, e poi i musicisti Jazz "affermati "dovrebbero essere loro i primi a lasciare spazio un pò per tutti, insomma tra tasse inadeguate e musicisti INGORDI il Jazz vero langue.
Per il musicista vero Jazz suonare in pubblico rappresenta una necessità primaria come il nutrirsi tramite il mangiare, o per uno scrittore lo scivere ecc. la nostra evoluta società dovrebbe dare più spazi a queste esigenze spontanee e naturali per chi le sente, e gli stessi musicisti "professionisti" dovrebbero collaborare al fine di creare tali spazi vitali, senza speculazioni varie.......


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Essere Interdimensionale
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MessaggioInviato: 25/04/2009, 17:32 
caro nuages47,
premetto che non seguo il jazz, tuttavia , ricordo che, Franco Cerri , uno dei migliori chitarristi jazz,divenne "famoso," in Italia, perchè...faceva la pubblicità ad un detersivo, immerso nell'acqua vestito!!! [8D] [;)]
ciao
mauro



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sono lo scuro della città di Jaffa
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Marziano
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MessaggioInviato: 25/04/2009, 18:08 
Quoto tutto il tuo discorso e lo espanderei alla musica tutta.

PS: non amo il Jazz. Alla fine lo trovo ripetitivo, checchè se ne dica, e fin troppo freddo in molti passaggi. :)


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Ufetto
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MessaggioInviato: 26/04/2009, 10:33 
Tutta la vera musica langue in Italia a colpa di tante questioni, non per ultimo l'assoluta miopia di tanti "Professionisti" che si chiudono a riccio a difesa dei loro territori.....invece di dare spazio a tutti gli amatori del settore. Il lissscio dove si fa finta di suonare è l'unico capitolo dove c'è un pò di movimento.....povera Italia.....


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Stellare
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MessaggioInviato: 26/04/2009, 21:07 
Purtroppo ho notato che nel mondo della musica va forte la raccomandazione, questo è molto deleterio perchè i veri Geni rimangono all'ombra.


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MessaggioInviato: 26/04/2009, 21:21 
Bene la Musica è come La Danza rispecchia l'anima, l'emozioni che si sentono in quel momento, scrivo così perchè provengo da una famiglia che in arte sono musicisti e tra l'altro sono una Ballerina.... Amo tutti i tipi di musica è il Jazz e semplicemente divino.... Condivido a pieno Nuages [:)]



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MessaggioInviato: 27/04/2009, 09:34 
sarebbe bello vedere almeno in questo settore un pò di collaborazione tra i musicisti delle varie elevature invece per quanto riguarda il Jazz almeno in zona Torino la situazione è veramente penosa, si fa la guerra tra poveri, e poi quei pochi che riescono a piazzarsi in qualche locale non lasciano più spazio agli altri, le jam session guidate sono poi una questione veramente antipatica perchè il gestore del locale paga solamente il musicista "guida" (che di solito è un professionista o li vicino) e gli altri si pagano la consumazione e stanno li con lo strumento in mano in attesa di essere chiamati sul palco per la loro esibizione. il jazz ha bisogno di aria libera, è una delle più alte forme espressive e non è giusto a relegarlo in questo stato......


Ultima modifica di nuages47 il 27/04/2009, 09:36, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 27/04/2009, 09:55 
Cita:
nuages47 ha scritto:


sarebbe bello vedere almeno in questo settore un pò di collaborazione tra i musicisti delle varie elevature invece per quanto riguarda il Jazz almeno in zona Torino la situazione è veramente penosa, si fa la guerra tra poveri, e poi quei pochi che riescono a piazzarsi in qualche locale non lasciano più spazio agli altri



Nella Capitale il discorso non è diverso e sono convinto che questo, in definitiva, sia un problema dell'Italia intera. Tu parli giustamente di collaborazione tra i musicisti. Io penso che questa mancanza di solidarietà sia fondamentalmente un bug culturale.... dettato dal concetto che "in Italia non vince chi è bravo.... ma è bravo chi vince". Cioè "vince" chi conosce il titolare del Club di turno, o il critico che scive nel giornale di grido, ecc. Insomma..... il concetto di raccomandazione colpisce il mondo dell'arte a 360°. Quindi non riguarda solo il Jazz... ma la musica intera. E non riguarda la musica e basta, ma la pittura e la scultura (con gli spazi espositivi dati solo ai "grandi"), il teatro (con le compagnie capaci ma "emergenti" che non riescono ad entrare in cartellone), il cinema (che se non conosci il "padre eterno" non vai da nessuna parte, ecc ecc ecc.....)

Prova a paragonare questa mentalità al resto del mondo.... e poi ti renderai conto del motivo reale per il quale (ad esempio nel mondo della musica) coloro che scrivono la storia, provengono al 90% dalla Gran Bretagna o dagli Stati Uniti.

In quei paesi sono quelli bravi che passano....
Qui invece... passano solo quelli che hanno le spalle coperte.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 27/04/2009, 18:28 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
nuages47 ha scritto:


sarebbe bello vedere almeno in questo settore un pò di collaborazione tra i musicisti delle varie elevature invece per quanto riguarda il Jazz almeno in zona Torino la situazione è veramente penosa, si fa la guerra tra poveri, e poi quei pochi che riescono a piazzarsi in qualche locale non lasciano più spazio agli altri



Nella Capitale il discorso non è diverso e sono convinto che questo, in definitiva, sia un problema dell'Italia intera. Tu parli giustamente di collaborazione tra i musicisti. Io penso che questa mancanza di solidarietà sia fondamentalmente un bug culturale.... dettato dal concetto che "in Italia non vince chi è bravo.... ma è bravo chi vince". Cioè "vince" chi conosce il titolare del Club di turno, o il critico che scive nel giornale di grido, ecc. Insomma..... il concetto di raccomandazione colpisce il mondo dell'arte a 360°. Quindi non riguarda solo il Jazz... ma la musica intera. E non riguarda la musica e basta, ma la pittura e la scultura (con gli spazi espositivi dati solo ai "grandi"), il teatro (con le compagnie capaci ma "emergenti" che non riescono ad entrare in cartellone), il cinema (che se non conosci il "padre eterno" non vai da nessuna parte, ecc ecc ecc.....)

Prova a paragonare questa mentalità al resto del mondo.... e poi ti renderai conto del motivo reale per il quale (ad esempio nel mondo della musica) coloro che scrivono la storia, provengono al 90% dalla Gran Bretagna o dagli Stati Uniti.

In quei paesi sono quelli bravi che passano....
Qui invece... passano solo quelli che hanno le spalle coperte.

Quoto,queste sono esperienze che ho vissuto anch'io,dato che sono un chitarrista con parecchi anni di musica alle spalle insieme a vari gruppi musicali locali.


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