I debiti di Telepadania saranno pagati dagli italiani, anche dai terronihttp://www.settimopotere.com/index.php? ... &Itemid=14 Non tira una bell’aria sul fronte Lega Nord. In questi giorni, il giornale “Libero” ha reso pubblica una notizia inerente alla crisi dell’emittente televisiva “Telepadania”. Un fallimento che sarà pagato dagli italiani.
L’emittente padana è infatti sommersa dai debiti. Debiti che non riesce e non ha intenzione di pagare. Debiti che riguardano un’emittente televisiva che quasi nessuno guarda se non qualche oltranzista padano. Debiti che dovranno pagare anche i contribuenti del meridione che non solo non usufruiscono del servizio, ma che sono oggetto del disprezzo del partito leghista.
La Celticon S.r.l., la società leghista di produzione televisiva e raccolta pubblicitaria, il 16 dicembre scorso ha infatti presentato alla sezione fallimentare del Tribunale di Milano, la richiesta di concordato preventivo e di ristrutturazione del debito. Cosa vuol dire?
Significa che, su 708.033 euro di debiti previdenziali e tributari, la società è intenzionata a pagarne solo 577.824 facendosi abbonare dall’Inps e dall’Enpals oltre 100mila euro. E tutto questo per evitare il fallimento. La richiesta è stata già accettata da tutti gli enti pubblici creditori.
L’emittente televisiva ha sempre avuto una redditività molto bassa e, nell’ultimo periodo di crisi, le entrate pubblicitarie sono diminuite drasticamente mettendo la Celticon di fronte alla necessità di ridurre le spese. Cosa che l’amministratore, nonché responsabile comunicazione del partito leghista, Davide Carlo Caparini, non ha fatto.
Fino a poco tempo fa, l’insuccesso di Telepadania veniva coperto grazie a ingenti offerte versate dai soci. Oggi che i soci non sono più in grado di finanziare la società, è subentrato lo stato di crisi della Celticon.
Per evitare il fallimento della società, il fisco italiano, dunque, si rivolgerà ai contribuenti italiani già ampiamente salassati dalla riforma finanziaria “Salva Italia”. Paradossale il fatto che una Società, il cui maggiore socio azionario è la Fingroup, una holding interamente controllata dalla Lega, ricorra ai soldi di cittadini anche meridionali. Se ci fosse coerenza con le idee di partito, e soprattutto di propaganda politica, Bossi dovrebbe rifiutare quei soldi.
E pensare che il partito potrebbe tranquillamente coprire l’intera somma dovuta. Il Carroccio, infatti, ha nelle sue casse un attivo pari a 39,7 milioni di euro derivanti per l’80% da contributi statali e per il 20% da autofinanziamento.
Inoltre, rincara la dose “Libero”, non solo la Celticon accetta di far pagare a quei pensionati che la Lega ha più volte dichiarato di voler proteggere, ma ha anche chiesto di allargare le proprie attività avvalendosi dell’autorizzazione datagli dal Ministero dello Sviluppo Economico il 5 agosto del 2011 e dell’attribuzione della numerazione automatica dei canali liguri del passaggio al digitale terrestre.
In un momento così critico per l’economia italiana, si dovrebbe avere la coscienza di tagliare le spese superflue. Far pagare i debiti di un servizio di cui quasi nessun italiano usufruisce anche a quei contribuenti che la Lega Nord vuole tagliare fuori dalla propria storia, è oltraggioso.
Giuseppina Ocello