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MessaggioInviato: 20/04/2013, 17:23 
Quando la vecchia via e il modello socio-economico-inconsapevole dello status quo porterà a questo anche in Italia

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=279045

http://www.corriere.it/esteri/13_aprile ... 3cbe.shtml

Fammi un fischio... io spero di avere già intrapreso quella nuova.



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MessaggioInviato: 20/04/2013, 17:27 
si e qual'è? Cambi pianeta?



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MessaggioInviato: 20/04/2013, 17:39 
Cita:
Sociali?
I cambiamenti sociali possibili quali sono? Se consideriamo che i cambiamenti sociali sono spesso provocati da cambiamenti economici, almeno negli ultimi 2\3 secoli, siamo fregati. A meno che tu non intenda cose come il razzismo, i diritti per le donne per le coppie di fatto ecc. ecc. per queste cose a me pare che qualcosa si stia muovendo anche in maniera rapida (soprattutto per come vanno le cose in italia) e presto si arriverà ad una soluzione che tenga conto dei diritti umani in maniera equa.


Non andiamo a cercare il complicato.

I cambiamenti sociali possono essere il riappropriamento delle conquiste sociali che ultimamente sono state depredate e che stanno mettendo in miseria tutti.
Il poter continuare la strada intrapresa dai nostri vecchi per dare una vita dignitosa indistintamente a tutti.

Cita:
consapevolezza... Cos'è la consapevolezza?
Io sono consapevole, tu lo sei, in questo forum ognuno ha una propria consapevolezza, auspichi che tutti sviluppiamo lo stesso tipo di consapevolezza? A me non piacerebbe affatto.


La consapevolezza è semplicemente il rendersi conto che tutto il sistema messo in piedi dall'eurozona è fallimentare.
Che si lavora per vivere e non il contrario per pagare i danni arrecati dal sistema politico-finanziario messo in piedi da criminali.


Ultima modifica di Wolframio il 20/04/2013, 17:42, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/04/2013, 17:40 
questa consapevolezza ce l'ha il mondo intero, come si risolve? E' questo il punto.



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MessaggioInviato: 20/04/2013, 17:45 
Non certo continuando rassegnati su questa strada.



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MessaggioInviato: 20/04/2013, 17:55 
Certo ma il punto è sempre lo stesso. La strada, che a quanto leggo\vedo è l'unica ed è sbagliata che si fa? Ci suicidiamo?



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MessaggioInviato: 20/04/2013, 18:16 
Per chi ha il paraocchi e segue solo la strada che vede,
è già un suicidio.
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Le alternative sono già state indicate e ripetute anche qui sul forum


Ultima modifica di Wolframio il 20/04/2013, 18:23, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/04/2013, 18:23 
tu invece che strada vedi? In concreto però non con le solite ed abusate parole come cambiamento :)


Non ce ne è nemmeno una plausibile e fattibile purtroppo, indicamene una sola :)


Ultima modifica di MaxpoweR il 20/04/2013, 18:25, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/04/2013, 19:22 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

tu invece che strada vedi? In concreto però non con le solite ed abusate parole come cambiamento :)


Non ce ne è nemmeno una plausibile e fattibile purtroppo, indicamene una sola :)


Tanto per iniziare, esigere il pieno rispetto dei primi 4 Articoli della Costituzione italiana incluso il 16. La Costituzione esiste già e basta applicarla alla lettera ed il popolo deve vegliare opponendosi a qualsiasi violazione perpetuata da parte dei governanti, presidente incluso.

Si sà benissimo chi, cosa e come questi articoli sono stati violati.
Il primo passo per uscire dal baratro è rimuovere queste cause.

Troppo difficile?. Per chi è consapevole, no, per chi non lo è, si.
L'attuazione sarà possibile solo se tutti sono consapevoli che c'è una Costituzione sistematicamente violata.


Oppure gli articoli della Costituzione si devono far rispettare alla lettera solo quando è qualche cittadino che li viola?


Ultima modifica di Wolframio il 20/04/2013, 19:30, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 20/04/2013, 20:40 
quindi chi l'ha violata andrebbe arrestato e processato per alto tradimento? E chi sono queste persone consapevoli che possono cambiare l'italia ed il mondo in maniera radicale? Facciamo i nomi e soprattutto spiegami come si fa a far rispettare in maniera ONESTA, come tu affermi, la costituzione e perchè dici che non lo è stata fino ad oggi. Perchè altrimenti ciò che dici è solo l'individuazione del problema che conoscono tutti non la sua soluzione :)



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MessaggioInviato: 21/04/2013, 21:56 
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Appena ho letto questa riflessione che condivido, ho pensato subito a queste ultime chiacchierate e perciò la inserisco qui: [:)]
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domenica 21 aprile 2013

Come ci giudicheranno?

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Francesco Salistrari.

Mentre tutti parlano delle bombe di Boston, quando ancora non si sa nulla, ma proprio nulla, su chi, come e perchè, mentre tutti parlano di banche, di crisi, suicidi, governo, PDL, PD, Movimento 5 Stelle, elezioni del Presidente della Repubblica, voglio andare controtendenza e parlare di altro.

In effetti, gli argomenti da trattare sarebbero tanti, come tante le opinioni da esprimere, ma siamo davvero sicuri che siano quelle le cose importanti? Beh, forse si, sono importanti. Ma, per esempio, 3 morti americani a Boston, contro 60 bambini maciullati in Siria, quali sono i più meritevoli di attenzione? O un attentato (Boston), contro 15 (solo quelli di ieri) a Bagdad? C'è una scala di valori?

Per questa pseudo cultura occidentale, certamente si. Alcuni morti hanno più importanza di altri. Alcuni episodi vengono condannati, altri meno, altri nemmeno considerati. Ed in questa morale autoreferente occidentale, si scorda sempre più spesso che è il mondo intero a soffrire, a vivere una crisi che non è solo economica, a vivere situazioni orribili, sofferenze indicibili, soprusi, sfruttamento, devastazione ambientale ed umana. Cose tutte il più delle volte causate, volute ed alimentate proprio dal nostro “evoluto” occidente.
Quindi di cosa dovrei parlare?Di tutto e di niente, in fondo.

Perché, basta guardarsi intorno e scorgere la decadenza di una civiltà intera, mentre il resto del mondo cerca disperatamente di mettersi al passo, di imitare quella stessa civiltà, di ricalcarne i passi (accelerandone i tempi), di ricreare situazioni, modelli sociali, mentalità. Ed una intera civiltà, quella occidentale, oggi appare realmente in crisi. Ma non per i debiti delle banche, i debiti pubblici, la corruzione, i politici incapaci e asserviti. E' in crisi di valori, di prospettive, di idealità, di fini.

Qual'è oggi lo scopo della civiltà occidentale?
Bella domanda...

L'unico che appare, dai movimenti di capitali, dalle borse, dagli investimenti delle multinazionali, dalle guerre in corso (per difendere ed ampliare quegli interessi), dalle politiche sociali ed economiche che si portano avanti, l'unico, è quello di continuare a garantire profitto e controllo a chi detiene i cardini del sistema nelle proprie mani. Che non è un'organizzazione alla “Spectre”, che si, si riunisce in circoli e gruppi più o meno segreti, ma è in realtà una classe sociale ben definita, sorta dalle ceneri di quella borghesia che Marx tanto stigmatizzava. Una classe sociale di super ricchi che vantano posizioni acquisite nel corso dei secoli di questo capitalismo occidentale che ha infettato il mondo intero e che è diventata l'unica prospettiva dell'organizzazione sociale a qualsiasi latitudine. Che tristezza!

E quanti, quanti, anche in buona fede sono così ciecamente convinti che non ci siano alternative! Quanti insistono nel dire che il capitalismo non solo è inevitabile, ma necessario!

E quanto pusillanimi e inconcludenti siano oggi i moderni Spartaco, lo vediamo ogni giorno. Quanto assente sia l'elaborazione concettuale di un modello alternativo! Quanto fermo e stagnante sia il dibattito su cosa, come e quando fare quello che è necessario per cambiare, per dare una sterzata importante a questo modo di produrre, di consumare, di gestire la ricchezza, di distribuirla, di utilizzare le risorse! Come se quest'ultimo fosse l'unico possibile. Come se non ci fossero alternative.

E' davvero possibile che, fallito il “socialismo reale” (unico tentativo storicamente affermatesi di modello alternativo al capitalismo) sia completamente naufragata con esso qualsiasi possibilità di costruire un modello sociale ed economico diverso?

La cosa davvero grave, del tempo in cui viviamo, non è tanto essersi rassegnati a vivere sotto a questo regime economico, ma di considerarlo come l'unica prospettiva del genere umano.

E' un po' come convincersi che arrestare la ricerca scientifica alla scoperta della pennicillina, perchè sembra impossibile trovare altro, sia una cosa sensata da fare. Come fermarsi alla scoperta della macchina a vapore, credendo che altre alternative tecniche non siano possibili. Come fermarsi al treno, immaginando che poter costruire qualcosa che sia in grado di volare e trasportare merci e passeggeri, sia utopistico.

In questo, si, davvero il capitalismo ha stravinto. Ha completamente asservito ai suoi interessi, la classe intellettuale mondiale e i pochi che cercano e tentano di sviscerare modelli e proposte alternative, vengono zittiti dalla grancassa mediatica della televisione, delle università, dei circoli culturali, dell'intellettualità fraccomoda di questo tempo.

E' un'epoca di decadenza, non solo perché il modello che abbiamo accettato come l'unico possibile è distruttore di valori e di umanità, ma perché con esso abbiamo rinunciato alla comprensione di quello che siamo e allo scopo per il quale siamo venuti al mondo.

Rinunciando alla ricerca di una prospettiva diversa per il genere umano, abbiamo rinunciato alla nostra evoluzione, bloccandola e deprimendola dentro schemi preconfezionati e autoreferenti assolutamente inaccettabili e distruttivi.

Rinunciando a pensare un mondo diverso, abbiamo rinunciato alla prospettiva di un Uomo diverso, accettando come reale, immutabile la natura dell'uomo venuta fuori da questi tre secoli di capitalismo. Considerando come principi naturali l'egoismo, la cattiveria, la violenza, il sopruso, abbiamo completamente abdicato come specie, non più soltanto come civiltà, stato o nazione o classe sociale.

Tra qualche secolo, coloro che di questa umanità sulla via dell'autodistruzione si salveranno, non potranno che guardare al nostro tempo con profonda tristezza e risentimento.
Questa è l'unica certezza che abbiamo, fidatevi.

francescosalistrari.blogspot.it

Source: La Crepa nel muro: Come ci giudicheranno?


Ultima modifica di Wolframio il 21/04/2013, 22:05, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 22/04/2013, 19:16 
Circoscrivendo l'analisi all'Italia vorrei fare notare a tutti che lo status-quo che indirettamente si va a tutelare e difendere anche in alcuni commenti caricati in questo thread, è fatto da:

- centinaia di aziende che chiudono ogni giorno
- migliaia di persone che ogni giorno perdono il proprio posto di lavoro
- un debito pubblico che continua ad aumentare
- un PIL che continua a diminuire
- una capacità di consumo e di risparmio delle famiglie che continua a diminuire
- un'età pensionabile che continua ad allontanarsi
- una pressione fiscale sempre più pesante e un fisco sempre più aggressivo che non esita a portarti via tutto (anche gli animali domestici sono oggetto di pignoramento da parte della Autorità Giudiziaria)
- cervelli in fuga e giovani volenterosi costretti ad emigrare
- gente che si suicida perché non sa come tirare avanti: imprenditori, lavoratori, disoccupati, anziani

Il tutto condito da una casta di politici caratterizzata da ruberie e privilegi inconcepibili collusa con i potentati economici (vedi il caso Monte Paschi di Siena, vedi il caso intercettazioni telefoniche Napolitano-Mancino, etc.etc...)

Uno status-quo che, non dimentichiamolo mai, oltre confine genera:
- miseria, come ad esempio i bambini affamati in Grecia
- crisi economiche (vedi Portogallo, Spagna, Irlanda)
- prelievi coattivi sui c/c (Cipro)

E' questo lo status-quo che involontariamente andate a difendere in taluni vostri commenti!

Io personalmente (e con questo vorrei rispondere anche a tutti coloro che richiamano il vecchio adagio "Chi lascia la vecchia via per quella nuova, sa quel che perde e non sa quel che trova) trovo infinitamente più pericoloso il perpetuarsi dello status quo piuttosto che un tentativo di cambiamento.

E onestamente non riesco a capire cosa vi conduca a proteggere un Sistema che si è rivelato dannoso per tutti noi e per il 99% della popolazione mondiale.



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MessaggioInviato: 22/04/2013, 19:21 
Approvo al 100% [:)]



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MessaggioInviato: 29/06/2013, 21:14 
Cita:
Wolframio ha scritto:



...

La cosa davvero grave, del tempo in cui viviamo, non è tanto essersi rassegnati a vivere sotto a questo regime economico, ma di considerarlo come l'unica prospettiva del genere umano.

...

Rinunciando alla ricerca di una prospettiva diversa per il genere umano, abbiamo rinunciato alla nostra evoluzione, bloccandola e deprimendola dentro schemi preconfezionati e autoreferenti assolutamente inaccettabili e distruttivi.

Rinunciando a pensare un mondo diverso, abbiamo rinunciato alla prospettiva di un Uomo diverso, accettando come reale, immutabile la natura dell'uomo venuta fuori da questi tre secoli di capitalismo. Considerando come principi naturali l'egoismo, la cattiveria, la violenza, il sopruso, abbiamo completamente abdicato come specie, non più soltanto come civiltà, stato o nazione o classe sociale.

Tra qualche secolo, coloro che di questa umanità sulla via dell'autodistruzione si salveranno, non potranno che guardare al nostro tempo con profonda tristezza e risentimento.
Questa è l'unica certezza che abbiamo, fidatevi.



Non se continueremo a sperare e a batterci per qualcosa di diverso sia nel nostro microcosmo personale/famigliare, sia nel macrocosmo globale/sociale.

Cita:
Immagine

Gmork: Sei uno sciocco e non sai un bel niente di Fantàsia. È il mondo della fantasia umana. Ogni suo elemento, ogni sua creatura scaturisce dai sogni e dalle speranze dell'umanità e quindi Fantàsia non può avere confini.

Atreyu: Perché Fantasia muore?

Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga.

(La storia infinita)


Non permettiamo al Nulla di dilagare - o non avremo nessun attenuante per il "giudizio" richiamato da Wolframio.

[^]



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MessaggioInviato: 07/10/2013, 21:28 
Segno dei tempi che cambiano...

GLI STATI UNITI NON FANNO PIÙ PAURA

Mentre l’Assemblea generale del’ONU doveva dibattere della realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, era tutta un’altra questione a preoccupare i diplomatici: gli Stati Uniti sono ancora la superpotenza che sostengono di essere dopo il crollo dell’Unione Sovietica, oppure è giunto il tempo di liberarsi dalla loro tutela?

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«Sotto i nostri occhi», cronaca di politica internazionale n°52.

Nel 1991, gli Stati Uniti avevano considerato che la fine del loro grande rivale liberava il loro budget militare e permetteva loro di sviluppare la propria prosperità. Il presidente George H. Bush (il padre) aveva cominciato, dopo l’operazione Desert Storm, a ridurre le dimensioni delle sue forze armate. Il suo successore, Bill Clinton, rafforzò questa tendenza. Tuttavia, il Congresso repubblicano, eletto nel 1995, rimise in questione questa scelta e impose un riarmo senza nemici da combattere. I neo-conservatori lanciarono il loro paese all’assalto del mondo per creare il primo impero globale.

Fu solo in occasione degli attentati dell’11 settembre 2001 che il presidente George W. Bush (il figlio ) decise di invadere successivamente l’Afghanistan e l’Iraq, la Libia e la Siria, poi la Somalia e il Sudan, e di terminare con l’Iran, prima di volgersi verso la Cina.

Il bilancio militare degli Stati Uniti ha raggiunto oltre il 40 per cento delle spese militari del mondo. Tuttavia, questa stravaganza ha una fine: la crisi economica ha costretto Washington a fare delle economie. In un anno, il Pentagono ha licenziato un quinto del suo esercito e ha fermato diversi suoi programmi di ricerca. Questo drastico calo è appena all’inizio e ha già disarticolato l’insieme del sistema. È chiaro che gli Stati Uniti, nonostante la loro potenza superiore a quella dei venti più grandi paesi del pianeta, Russia e Cina incluse, non sono più in grado di dedicarsi attualmente a delle vaste guerre convenzionali.

Washington ha così rinunciato ad attaccare la Siria non appena la flotta russa è stata dispiegata lungo la costa mediterranea. Per lanciare i suoi missili Tomahawk, il Pentagono doveva a quel punto farli partire dal Mar Rosso sorvolando l’Arabia Saudita e la Giordania. La Siria, ei suoi alleati non statali, avrebbero risposto con una guerra regionale, facendo precipitare gli Stati Uniti in un conflitto troppo grande per loro.

In un articolo pubblicato dal New York Times, il presidente Putin ha aperto il fuoco. Ha sottolineato che «l’eccezionalismo americano» è un insulto all’uguaglianza degli esseri umani e può portare solo al disastro. Sul podio delle Nazioni Unite, il presidente Obama gli ha risposto che nessun’altra nazione, nemmeno la Russia, avrebbe desiderato portare sulle proprie spalle il fardello degli Stati Uniti. E che se facevano la polizia del mondo, era proprio per garantire l’uguaglianza degli esseri umani.

Questo intervento non ha nulla di rassicurante: questo perché gli Stati Uniti si dichiarano superiori al resto del mondo e non considerano l’uguaglianza degli esseri umani se non come quella di chi gli è assoggettato.

Ma l’incantesimo si è rotto. La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, si è fatta applaudire nel reclamare delle scuse da Washington per il suo spionaggio universale, mentre il presidente della Confederazione elvetica ha denunciato la politica della forza USA. Il presidente della Bolivia, Evo Morales, evocava la traduzione del suo omologo USA davanti alla Giustizia internazionale per crimini contro l’umanità, mentre il presidente serbo, Tomislav Nikoli#263;, ha denunciato la farsa dei tribunali internazionali che condannano solo i nemici dell’Impero, ecc.

Si è passati così da una critica proveniente da alcuni Stati antimperialisti a una rivolta generalizzata che comprendeva gli alleati di Washington.
Mai, l’autorità dei padroni del mondo era stata così pubblicamente contestata, segno che dopo la loro ritirata siriana, non fanno più paura.

Thierry Meyssan, 29 settembre 2013.
Traduzione a cura di Matzu Yagi.

http://www.nexusedizioni.it/geopolitica ... piu-paura/

Quali pesanti implicazioni e conseguenze potrà avere questo profondo riassetto geopolitico internazionale?

Quali ripercussioni potrebbe subire l'Europa e l'Occidente dal ridimensionamento degli Stati Uniti che, nel bene e nel male, hanno influenzato pesantemente la storia economico-politica dell'ultimo secolo?

Quali prospettive future ci attendono?



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