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MessaggioInviato: 22/07/2012, 11:51 
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gippo ha scritto:

Penso che si stia trascurando un dettaglio molto importante: la natura dell'uomo.
Se non cambia l'indole dell'uomo il cambiamento sarà inutile.
Secondo me è indispenabile una rivoluzione culturale/spirituale che formi l'uomo nuovo altrimenti la nuova tecnologia sarà solo un nuovo strumento di distruzione.



Perfettamente daccordo.



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MessaggioInviato: 22/07/2012, 16:47 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

Cita:
gippo ha scritto:

Penso che si stia trascurando un dettaglio molto importante: la natura dell'uomo.
Se non cambia l'indole dell'uomo il cambiamento sarà inutile.
Secondo me è indispenabile una rivoluzione culturale/spirituale che formi l'uomo nuovo altrimenti la nuova tecnologia sarà solo un nuovo strumento di distruzione.



Perfettamente daccordo.


Mi accodo al pensiero di gippo. Ma come è possibile cambiare l'indole umana? Ci hanno provato in molti a insegnarci come 'stare al mondo', ma dopo l'avvento del denaro la realizzazione di questo 'rivoluzionario sogno' di una evoluzione culturale/spirituale non è mai stato possibile.

Dobbiamo dunque eliminare il denaro per potere tornare allo stato in cui vivevamo durante l'età dell'oro?

Temo sia una transizione impossibile, senza un qualche aiuto... esterno!?

[;)]



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MessaggioInviato: 01/09/2012, 10:43 
Non manca poi molto alla fine del 2012, l'anno terribilis per l'economia mondiale e concomitante con la profezia maya la quale preannunciava un grande cambiamento. Gli scettici il 22 Dicembre potranno forse dire "non è successo nulla", ma io credo che qualcosa sia già successo.

La crisi, volente o nolente, ha modificato molto (e lo sta ancora facendo) la nostra società e le nostre priorità a livello di pensiero/azione. Tutti i dibattiti sono incentrati sulla crisi e non si parla più di tematiche importanti, ma meno pragmatici, come il senso della vita, la felicità (che anzi sembra negata), e il senso del bello. Forse qualcosa a livello intangibile sta cambiando radicalmente.

Non lasciamo che il 2012, l'anno del cambiamento, trascorra senza agire da PROTAGONISTI: potrebbe essere l'ultima occasione che abbiamo per cambiare VERAMENTE le cose.

Forse il 22 Dicembre a molti sembrerà che non sia successo nulla e continueranno a vivere tranquilli al di sotto del velo di maya, deridendo i profeti di sventura... ma se non agiamo presto, o se non ci mettiamo nelle condizioni di agire nei prossimi anni, potremmo avere perso per sempre.

Questa non e' una crisi, ma la fine del mondo!
di Gianni Tirelli

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La gente in mancanza di risorse, sta riducendo i consumi all’essenziale e, parallelamente, prende coscienza dell’inutilità e inefficacia di tutti quei beni che acquistava meccanicamente al mercato del Grande Malfattore, in virtù di un sistematico lavaggio del cervello indotto dalla propaganda di regime. “E tu che lavori per produrli, li devi anche acquistare – altrimenti la fabbrica chiude e tu vai a spasso”.

Le varie ricette e strategie, che i cervelloni dell’economia e della politica mettono in campo, immaginando di contrastare gli effetti di quella che persistono a definire, una “crisi”, non sono che un mucchio di fesserie prodotte da menti malate prive del più remoto senso della realtà. Quelle poche persone, ancora oggi, dotate di buon senso, di logica e di consapevolezza e in grado di interpretare gli avvenimenti, concordano con la tesi che non si tratta di una comune crisi fisiologica ad un meccanismo perfettibile, ma l’apice di un Sistema che si è trovato a sbattere il testa contro il muro di una realtà volutamente rimossa – un sistema che si riteneva invulnerabile e refrattario ad ogni pericolo esterno ed interno ad esso e che oggi, nonostante il fallimento evidente e conclamato, persiste in maniera diabolica a decantare gli straordinari risultati e benefici prodotti, rigettando ogni accusa e negando l’evidenza dei fatti e degli effetti catastrofici sulla società. Ergo, definire tutto questo “UNA CRISI” é un maldestro esercizio di contraffazione. Ciò che sta accadendo, in verità, è la fine di un sistema, la fine di un’epoca: la fine del mondo.

Oggi il Sistema è saturo; bloccato. Ogni tentativo di rianimarlo, immettendo sul mercato nuova mercanzia, non fa che peggiorare il suo stato. Sarebbe come se un medico, per curare una pericolosa indigestione, costringesse il suo paziente ad una solenne abbuffata. Il Sistema, come il paziente indigesto, in preda a crampi, conati e nausee, sarà più propenso a vomitare, per liberarsi dalla schiavitù di un disagio non più sopportabile, e dal rischio di collassare. L’indigestione, in questo caso, è simbolica di un consumismo sfrenato, selvaggio e senza regole che ha congestionato ogni settore della nostra società. Nel bisogno di espellere per liberarsi, possiamo individuare l’ineludibile necessità di fare ritorno ad un passato, regolato dall’impianto etico originario; dalla consapevolezza, dalla conoscenza e dalla ragionevolezza.

Milioni di lavoratori e di famiglie dei paesi industrializzati, per decenni sono sopravvissuti acquistando e consumando tutti quei beni che la stessa classe operaia ha concorso a produrre in totale solitudine, al chiuso di caotiche e maleodoranti fabbriche fumanti. Un perverso meccanismo (circolo vizioso), in virtù del quale, se intendi mantenere il lavoro, devi acquistare ciò che hai contribuito a produrre per assicurarti il salario o lo stipendio – risultato ultimo di una condizione delirante di moderna schiavitù a piede libero, che ha defraudato l’individuo del suo sacrosanto tempo libero e di una vita degna, omologandolo all’idea dominante di sfruttamento sistematico, imposta dal Sistema Padrone Schiavista.

Partendo dal televisore, lavatrice, frigorifero, play station e cellulare, passando per tutto quel luna park di tecnologia ludica e infantile, fino all’ultimo più schifosissimo yogurt snellente e cremina rassodante, rappresentano tutti quanti insieme, il frutto velenoso di un lavoro sporco derivante da un’occupazione che ha privato l’uomo di ogni barlume di dignità e di prospettiva culturale, trasfigurandolo in una macchina che respira, senza un’anima e una logica!

Se non fosse la stessa “massa” (tutti noi) ad avere alimentato per decenni gli stomaci senza fondo “dell’imprenditoria dell’effimero”, le fabbriche avrebbero già chiuso da tempo e l’economia derivante dalla catena di montaggio, non sarebbe mai divenuta. Il risparmio dei cittadini che oggi, agli occhi del Sistema é visto come una sciagura planetaria, è stato per millenni il vero punto di forza di ogni società sensata e civile che, in ragione di questo, proiettava nel futuro la sua continuità.

Il Sistema dunque non si è auto/generato ma è cresciuto e si è sviluppato fino a questo punto, perché sistematicamente e metodicamente alimentato dall’insensatezza complice dei nostri comportamenti individuali e quotidiani.

Nel frattempo gli imprenditori delocalizzano le loro fabbrichette di ********** nei paesi poveri, per incrementare i loro profitti speculando sui bisogni primari e ineludibili della gente. Il tasso di disoccupazione nazionale sale di ora in ora e molto presto, quando la cassa di integrazione, la mobilità, i sussidi assistenziali e ammortizzatori sociali, avranno prosciugato le ultime speranze di sopravvivenza dei lavoratori, il Sistema Bestia dichiarerà candidamente che il lavoro è un ritorno al passato, e la morte per inedia, il futuro.

Per tanto, quando sento ancora parlare di crescita e di sviluppo come i soli strumenti idonei per combattere la crisi del capitalismo, mi vengono i brividi e, ancora di più, prendo coscienza di quanto, le “conquiste” di questo secolo, siano state nefaste per tutta l’umanità. Oggi abbiamo toccato il picco massimo di ogni bene prodotto e più fantasiosa aberrazione, e qualsiasi tentativo a proseguire e perseverare in questa direzione, si è reso impraticabile e suicida. La nostra relativa salvezza, diversamente, sta nella “decrescita”: una riduzione netta e pragmatica dell’attività economica industriale e tecnologica, fino al suo azzeramento.

Tornare al passato, dunque, è il percorso più praticabile e meno utopico, contrariamente del perseverare in questa direzione. Solo con un radicale intervento di riconversione del Sistema, potremo limitare i danni di una tragedia annunciata dai contorni apocalittici! Alla disoccupazione dilagante del comparto industriale, dobbiamo rispondere con un ritorno, alla terra. Altre soluzioni non ce ne sono e, “chi tardi arriva, male alloggia”.

http://terrarealtime.blogspot.it/2012/0 ... e-del.html


Ultima modifica di Atlanticus81 il 01/09/2012, 10:49, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/10/2012, 16:24 
A dispetto di tutti gli scettici che dicono che nel 2012 non succederà nulla... IL CAMBIAMENTO STA GIA' SUCCEDENDO! Certo, diverso da quello che ci hanno abituato a immaginare, fatto di cataclismi universali o di apocalittiche fini del mondo (anche se io dico... mai dire mai [;)]).

Un GRANDE CAMBIAMENTO è già in atto, ed è sotto i nostri occhi. Dipende da noi la strada che prenderà...

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L' Europa delle banche, questo mostro che sta per divorare il futuro nostro e dei nostri figli
di Gianni Fraschetti

Ebbene eccoci qui, alla vigilia di una seconda tangentopoli che dovra' spazzare via l'attuale classe dirigente, espressione dei partiti, e sostituirla con Funzionari di Banca, esattamente come Monti ha gia' fatto alla Rai con quel bel pezzo di manza della Tarantola. E siamo anche in spending review, che dietro questo accattivante nome in inglese, divenuta ormai la nostra lingua ufficiale ed il cui suono fa pensare a qualcosa di piacevole, tipo orsetti di gomma, nasconde invece l'ennesimo massacro sociale da parte di questo Governo pronto a tutto pur di portare a termine la missione affidatagli dai suoi padroni.

Adesso stiamo per salvare le Banche spagnole ed a noi italiani questo scherzetto costera' una ventina di miliardi di euro, da sommare ai cinquanta del patto di stabilita' ed alla cifra ancora indeterminata che occorrera' per mantenere il bilancio in pareggio. E non preoccupatevi, tante volte ce ne dimenticassimo provvedera' l'Unione Europea direttamente, prelevandoli forzosamente dalle nostre casse, che a tanto sono stati autorizzati dai trattati che i nostri parlamentari hanno ratificato a larghissima maggioranza, senza avere naturalmente letto una riga di cosa stavano approvando. Troppo impegnati a pensare al loro di futuro per aver tempo di pensare anche a quello degli italiani.

Un ulteriore ed estremamente significativo passo in avanti verso la fine. Ecco cosa hanno approvato.

A differenza loro invece, Monti sa molto bene cosa sta facendo ed e' assolutamente consapevole che in fondo al viale sul quale ci ha portato, gremito da un pubblico gaudente, formato dalla peggior classe politica che l' Italia abbia espresso dal dopoguerra e disseminato da cartelloni pubblicitari multicolori, dai nomi esotici ed accattivanti.....salvaitalia....crescitalia...etc.. non vi e' invece alcuna resurrezione. Non vi e' nulla ma proprio nulla di quanto viene preannunciato nei ciclici proclami dentro i quali si esaurisce l' attivita' di questo governo. C'e' solo il nostro certificato di morte come stato nazionale.

L'austerity, o rigore dei conti che dir si voglia, è stata una significativa accellerazione in questa mortifera direzione. Una accellerazione fortemente voluta e che ha peggiorato di parecchio le cose, aumentando le tasse e tagliando la spesa sociale. Chiunque mastichi un minimo di economia. anche uno studente del primo anno, era in grado di comprenderlo. Non ci voleva un Nobel per capire che la riduzione del deficit con simili misure è un errore tragico per l'economia. Una mossa sbagliata che fa lievitare il tasso di disoccupazione, e fa aumentare anche il deficit in realtà.

E per chi avesse dubbi la Grecia e' li' a dimostrarlo. [dal post di Wolframio http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=250389]

Quando aumenti le tasse e tagli le spese in questo modo scellerato, l'economia crolla e con essa crolla la capacita' esattiva dello Stato, perché la gente non e' piu' in grado di fare fronte al carico fiscale ed anche la spesa pubblica aumenta a causa della disoccupazione. Quindi, alla fine, questa idiozia che chiamiamo rigore dei conti fa solo aumentare il deficit. Lo sanno tutti, ripeto e quella faccia di tolla di Monti lo ha pure recentemente confessato, "....le misure adottate peggioreranno la situazione nell'immediato salvo dare i loro frutti nel medio periodo..."

A prescindere che non e' assolutamente vero, infatti peggiorano nell'immediato ed uccidono in prospettiva, se anche lo fosse, nel medio periodo siamo comunque tutti morti. Le misure adottare sono un veleno dagli effetti abbastanza immediati, un disastro per l'economia e per le persone. Questa e' la verita'. Se qualcuno capisse cosa realmente ci stanno facendo sarebbe legittimato a chiamare i nostri governanti criminali. Altro che miracolo Monti, come qualche imbecille ha definito questi mesi di devastazione.

Avremmo potuto avere una disoccupazione al sette per cento lasciando salire tranquillamente il deficit [Kirchner docet, ndr] tanto e' salito comunque e continua a farlo col rispettabile trend di venti miliardi al mese, immettendo di contro liquidita' nel sistema e stimolando la crescita, invece questi mascalzoni (io non ho timori a dirlo) hanno operato l'esatto contrario.

Hanno cioe' fatto salire il tasso di disoccupazione fino a percentuali inaudite ed hanno sistematicamente distrutto l'economia reale, lasciando che il sistema bancario fagocitasse fino all' ultimo centesimo dei cinquecento miliardi ricevuti in prestito dalla BCE, col bellissimo risultato di essere comunque rimaste impantanate in una crisi che le uccidera', pur costandoci miliardi ed il caso del MPS di quel figuro di Profumo e' sintomatico. Insieme a loro sta pero' morendo la piccola e media industria italiana, ossia la spina dorsale della nostra economia. E questa e' la vera strada senza ritorno, la strada che porta alla perdita totale della sovranita' ed alla fine dell' Italia come Stato nazione. Torniamo ad essere una espressione geografica. Questa e' la missione di Mario Monti.

L' Europa delle banche, questo mostro che sta per divorare il futuro nostro e dei nostri figli, passa infatti, anche e soprattutto, attraverso la morte dei singoli Stati nazionali e Monti e' un fedele ed abile esecutore delle direttive che ha ricevuto. Un kapo' messo apposta per uccidere l' Italia in fretta e bene, un mascalzone che si sta impegnando a fondo per riuscirci, accompagnato ed assistito in cio' da una classe politica che meriterebbe la galera. Solo per questo e senza voler entrare in altri vezzi che la contraddistinguono.

Ma nemmeno tanto viscido servilismo la salvera'. Ormai non fa piu' parte dei progetti dei signori del denaro e puo' essere quindi liquidata senza problemi ed a tale riguardo credo che nelle prossime settimane avremo una proliferazione di Batman impressionante.

Quanto agli italiani, rispetto a pochi mesi fa hanno ormai maturato alcune certezze, due delle quali definitive ed agghiaccianti. La mancanza di qualsiasi prospettiva per le nuove generazioni, che non hanno nessuna ipotesi seria di percorso umano e lavorativo di fronte a loro e la mancanza di qualsiasi ipotesi di sopravvivenza futura per coloro che hanno da cinquanta anni a scendere, forse anche cinquantacinque.

Gli ultimi che se la caveranno, male ma se la caveranno, sono forse i sessantenni, che stanno sicuramente vivendo nella loro viva carne le brillanti iniziative sociali di Monti e della Fornero ma se non sono rimasti impigliati nella rete pelagica degli esodati e se riusciranno ad evitare i filaccioni che questa banda di macellai sta disseminando, hanno qualche chance di riuscire a sopravvivere fino al termine naturale della loro vita. Per tutti gli altri il Big Ben ha detto stop ed il loro futuro si prospetta popolato da streghe e spettri.

Dunque, se oggi pensate che vada male, le prospettive per il futuro, prossimo e remoto, sono veramente pessime ed appare chiaro che la attuale classe politica non solo non ha alcuna capacita' per cambiare lo stato delle cose in meglio ma fino ad ora e per decine di anni non ha fatto altro che peggiorarlo in maniera consapevole, fino a condurci all' attuale situazione. Se poi volessimo comunque illuderci del contrario, immediatamente dopo dovremmo chiederci per quale motivo questi cialtroni dovrebbero mettersi a combattere duramente, rischiando l' osso del collo e non solo metaforico, quando e' palese che l' unico vero interesse che li muove e' mantenere almeno una posizione di stallo, uno statu quo che consenta loro di continuare a lucrare una rendita di posizione infame.

L' atto piu' eroico del quale questa gentaglia e' capace, e' andare a fare i sindaci di qualche grande citta' per sfilarsi dal mucchio selvaggio ed ormai imbizzarrito della politica nazionale e raggiungere la greppia da un angolo meno affollato. Per continuare a tenere il culo su una poltrona e continuare ad ingozzarsi nella maniera oscena che emerge ormai implacabile dalle cronache giudiziarie. Si sono gia' sacrificati in molti in tal senso.

Dunque gli ingredienti per far tracimare lo sdegno popolare verso il punto di non ritorno, varcato il quale, di solito e se ci riescono, i governanti fuggono dai palazzi assediati in elicottero, ci sarebbero tutti.....ma non da noi. Da noi non avviene nulla di tutto cio'. Le cause di questa "anomalia" sono principalmente due. Una endogena e l' altra esterna, di carattere internazionale.

Gli italiani sono pesci strani, abituati ad autogovernarsi da secoli ed ammaestrati dalle contingenze a conformarsi sempre al vecchio e mai tramontato motto, Franza o Spagna purche' se magna Da noi nessuno brilla mai troppo per virtu' civiche, coscienza collettiva e sentimento nazionale.

Siamo infatti un popolo che non si sente nemmeno tale, che e' pervenuto ad una strana unita' piu' per favorire gli altrui progetti di riassetto del bacino mediterraneo che per un anelito di indipendenza, arrivandoci in maniera poco chiara, passando per un saccheggio osceno ed una guerra civile sanguinosa (l'annessione del Sud) che ha prodotto una ferita che non si e' ancora rimarginata e seguendo un percorso tortuoso e servile fin dalle prime battute. Un percorso che fin da allora lasciava intuire quali fossero le forze che realmente contavano in questo paese.

Un popolo dunque abituato a tutto, che ha visto tutto, che e' sopravvissuto a tutto e che si e' temprato alla forgia della malizia, dell' opportunismo, dell' ignoranza, dell' indifferenza e dell' egoismo.

Fa parte della nostra storia e della nostra personalita' anche questo aspetto immondo del nostro carattere collettivo. Un popolo che fu guerriero e domino' il mondo e' ormai regredito fino a ridursi ad un gregge belante, capace delle piu' ignobili efferratezze. E cosi' uccidere il padre di certo non ci spaventa piu' di tanto, ove per padre si intende l'uomo che potrebbe dare il via al riscatto collettivo. Cola di Rienzo, Masaniello, qualcuno dei capi briganti che guidarono la guerriglia al Sud, tutti puntualmente venduti ai piemontesi dalla loro stessa gente. La nostra storia e' piena di questi umili personaggi, venuti dal popolo e dal popolo fatti a pezzi dietro istigazione dei veri padroni di sempre. Uccidere il padre nell'illusione di salvare se stessi.

L' italiano, ormai da secoli, si e' tramutato in un vigliacco schifoso, un verme che punta sempre e soltanto al suo tornaconto personale...

Me ne frego e Franza o Spagna purche' se magna......

Ma cosa mai potevamo pretendere da un popolo che cosi' mirabilmente ha definito le proprie ambizioni ed il proprio orizzonte ? Con simili premesse che altro ci potevamo aspettare se non quanto ci e' capitato?

Anche ora, mentre leggete, molti di voi stanno sorridendo sotto i baffi e mi stanno dando del cretino, ognuno pensando di possedere la propria personale ricetta per cavarsela, di avere comunque la conoscenza giusta, nella convinzione granitica che bastera' una parolina detta al momento opportuno ed i giochi, anche stavolta, saranno fatti. E che gli altri si fottano.

Mi dispiace deludervi cari amici ma temo che questa volta le cose stiano andando molto diversamente dal solito. Intanto vi e' da dire che a furia di fregarcene ecco poi come ci siamo ridotti ed inoltre temo che Franza e Spagna, e mettiamoci pure la Germania e tutto il resto del Circo equestre mondiale, con i chiari di luna che corrono, abbiano ben altre rogne da grattarsi ed altro da pensare che dare da mangiare a noi, posto che lo abbiano mai fatto poi ma si sa, le convinzioni piu' stupide a volte sono quelle radicate piu' profondamente.

Dunque siamo soli e con un governo, guidato da un Quisling che non sembra nemmeno umano con quella voce metallica e quella manina meccanica. Rendiamocene conto finalmente. Rendiamoci dunque conto che questo ciclo economico-esistenziale e' arrivato alla fine. Non ci saranno ne' amici, ne' tantomeno amici degli amici con la capacita' taumaturgica di risolvere con un tocco la nostra esistenza e checche' ne dicano a giorni alterni, non ci sara' risoluzione della crisi e non torneremo in ogni caso a rivedere la luce.

Ogni ulteriore e torbida fascinazione della politica attuale su di noi, ivi comprese le new entry, che Dio ce ne liberi, rappresentera' solo un allungamento dell' agonia, una nuova penosa stazione della Via Crucis che stiamo percorrendo.

Accorrere nuovamente alle urne, quando e se ci chiameranno, per dare il nostro inutile voto ad una parte o all'altra che pur cambiando il nome, rappresentano lo stesso identico potere che ci ha ridotto nelle attuali condizioni, appare totalmente demenziale. Eppure molti italiani lo faranno, anzi, non vedono l' ora che la kermesse cominci per poi magari andare a clacksonare come pazzi nella notte, plaudendo alla vittoria della propria squadra politica del cuore e sventolando bandiere che sembrano arrivare direttamente dalla coldiretti o dalle associazioni animaliste e che rappresentano invece cio' a cui si sono ridotti i partiti. A cui ci siamo ridotti noi.

Querce, spighe, gabbiani e giu' di li', un caravanserraglio patetico, che rende ridicoli solo a nominarli, figurarsi a votarli. Eppure lo faranno, li voteranno ancora. lo lo so e lo sapete anche voi.

...

In un mio vecchio articolo - E' l' ora dei cuori impavidi - su Informare Overblog, ponevo l' accento sul fatto che comunque anche i signori re di denari, i padroni del creato, di errori ne hanno commessi a bizzeffe ed il bacino mediterraneo non appare piu' la loro personale vasca da bagno.

Le navi russe, iraniane e cinesi vi sono gia' entrate in pianta stabile, per chi non se ne fosse accorto. Dunque la situazione e' fluida, certamente ha poco o nulla a che vedere con l' acqua stagnante e paludosa degli anni della guerra fredda, del mondo diviso a blocchi, del mega ricatto nucleare, dove realmente ogni ipotesi di cambiamento, anche minimale, era pura follia. Un' unico elemento ci tiene agganciati al carro internazionale e ci vincola, obbligandoci a questa discesa agli inferi.

Lo stramaledettissimo euro. Tramite l' euro abbiamo interferenze gigantesche non solo sulla nostra sovranita' ma anche nel ventaglio delle possibili opzioni percorribili. Scelte radicali in eurozona non sarebbero consentite a costo di impiegare anche mezzi estremi. A tale proposito Sarkozy, fu molto chiaro durante una conferenza stampa con la Merkel. Parlo' apertamente di guerra ed era evidente che ce l' aveva con noi.

Con Hollande le cose non stanno per nulla cambiando, al di la' delle pie illusioni dei soliti inguaribili imbecilli. Il direttorio franco tedesco e' piu' solido che mai e Mario Monti ha , se possibile, peggiorato di molto la nostra situazione. Ormai abbiamo battuto tutti i record negativi, da quello sulla disoccupazione a quello del costo del denaro, dalla tassazione piu' elevata del mondo al 50% di giovani disoccupati...Insomma ovunque ti giri e' un disastro, il costo della spesa, del carburante e delle tariffe ha raggiunto livelli insopportabili ed a furia di predicare il comandamento "Non finiremo come la Grecia" e' esattamente quello che abbiamo fatto. Che hanno fatto. Con provvedimenti talmente pesanti da uccidere un toro.

L'euro ci uccide e ci tiene avvinti a se, prigionieri del mantra montiano dell'indissolubilita' del vincolo che ci lega a questa Europa dei banchieri e dei mercanti ed a questa moneta che sta avvelenando la nostra societa' e le nostre vite. Il legame attuale con l' Europa ci riporta ad una situazione simile a quella degli anni di piombo, quando la logica dei blocchi impediva ogni soluzione di ricambio, anche quelle estreme, portate eventualmente avanti da eventi traumatici temporanei che potevano sbloccare la situazione. In questa ottica vanno lette le minacce del fu Sarkozy... Non vi illudete, non vi permetteremo mai di sganciarvi da questo treno.... e per esserne sicuri hanno messo il Professore a Kapo' del vagone Italia e per la prima volta nella storia un militare a Ministro della Difesa. Associando e rendendo complici le Forze Armate a questa ignominia.

Ma se l' euro dovesse crollare (e negli ambienti finanziari che contano, dopo il vertice UE, si danno sei, massimo otto mesi di vita alla moneta unica), sarebbe come un secondo crollo del muro di Berlino, con alcuni paesi occidentali, tra cui il nostro, nella parte dei paesi dell' Est di allora.

Tutto lo scenario cambierebbe di colpo, non ci sarebbe piu' l'Europa, questa stramaledetta Europa delle banche, dell' acciaio, del burro e dei dirigenti eletti da nessuno, che fanno e disfano a loro piacimento, l'America sarebbe improvvisamente lontana e si aprirebbe una finestra di opportunita' nella quale saremmo liberi di operare qualsiasi scelta, anche le piu' radicali, anche le piu' impensabili, almeno attualmente. Il tutto in un contesto europeo ed internazionale dove ognuno sarebbe troppo impegnato a tentare di sopravvivere per occuparsi di altro. La fine dell' Euro rappresenterebbe la rottura delle catene, la lacerazione della camicia di forza che indossiamo da settanta anni. La fine dell'Euro coinciderebbe esattamente con la liberta'. Con la nostra liberta'.

____________________________________________________________

Il cambiamento è in atto, ed è un punto di non ritorno, come il bivio che condusse il Cessna a scontrarsi con l'MD80 della Scandinavian Airlines nella nebbia di quella tragica mattina della tragedia di Linate.

Se scegliamo la strada sbagliata il nostro destino sarà segnato.

Se scegliamo la strada giusta ci potremo salvare e quindi decollare.


Ultima modifica di Atlanticus81 il 13/10/2012, 16:25, modificato 1 volta in totale.


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Se il popolo non và alla strada giusta è la strada sbagliata che và al popolo (Wolframaometto 2012)


Ultima modifica di Wolframio il 13/10/2012, 17:10, modificato 1 volta in totale.


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Quoto.

Il 21-12-2012 segnerà il raggiungimento della massa critica di un certo pensiero, quello che si sta divulgando in tutto il mondo.
Consapevolezza nel mondo in cui ci troviamo e se tutto ciò che l'uomo ha costruito nasce da un idea, se l'idea cambia, cambia anche il mondo.

QUesto è stato possibile grazie alla crisi, che ha rotto il giocattolo su cui eravamo tanto impegnati a giocare e ci ha spronato ad uscire dalle nostre case per osservarle dall'esterno prendendo coscenza su dove abbiamo vissuto finora.

Che dio ci guardi. Non so dove finiremo sinceramente.


Ultima modifica di sanje il 13/10/2012, 22:34, modificato 1 volta in totale.


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mercoledì 24 ottobre 2012

[b]Tutte le Volte che il Mondo Non è Finito[/b]

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di Verge
Traduzione di Anticorpi.info[/b]
Come andiamo con il nervosismo da 21 Dicembre? Io sono tutto un brivido! Tuttavia esaminiamo queste altre date in cui la gente si innervosì per una imminente fine del mondo.

1- Verso il 30 dC: qualcuno prese il Nuovo Testamentoalla lettera, in quanto era questo il lasso di tempo previsto da Gesù prima che giungesse il suo Secondo Avvento. "Questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute." (Matteo 24:34). La data è basata sulla presunta aspettativa di vita in quel periodo: 30 anni.

2- 500 dC: Ippolito di Roma, teologo del III secolo, previde che la fine del mondo sarebbe giunta in quella data, e a suffragio della sua teoria usò delle interpretazioni alternative di alcuni passi della Bibbia (tra cui una basata sulle dimensioni della Arca dell'Alleanza). La convinzione che il mondo sarebbe finito nel 500 dC fu molto popolare, e l'opinione di Ippolito fu avallata da molti colleghi teologi tra cui Sesto Giulio Africano e Irenus.

3- 1000 dC: Fu la prima vera mania globale da "Fine dei Tempi". Si sviluppò vero panico di massa. Molti cristiani si liberarono di tutti i personali possedimenti. Le guerre contro i pagani si esacerbarono ed i soldati cristiani combatterono le guerre 'sante' con maggiore impeto, nel tentativo di convertire quante più anime possibili prima della Seconda Venuta di Cristo.

4- circa nel 1184 alcune profezie paventarono la imminente instaurazione di un "Nuovo Ordine Mondiale", istruendo i cittadini a rinchiudersi in grotte e accumulare provviste per fronteggiare carestie, terremoti e altri disastri naturali che sarebbero seguiti. Interrompetemi pure, se avete già sentito qualcosa di simile (il problema è che stavolta il Nuovo Ordine Mondiale sembra essere già realtà e sotto gli occhi di tutti, fin dalla sua inaugurazione, il giorno 11 Settembre 2001 - n.d.t.).

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5- 1284: Papa Innocenzo III vaticinò quella data come fatale, in quanto giungeva a 666 anni dalla fondazione dell'Islam.

6- 1346: la Peste Nera sterminò un terzo della popolazione europea, inducendo molti a credere che fosse giunta la Fine del Mondo. Almeno quella volta il panico fu motivato da qualcosa di concreto.

7- 1496: 1500 anni dopo la nascita di Gesù, costituì un'altra popolare data della Fine dei Tempi per la escatologia dell'epoca.

8- 1669: Temendo l'avvento dell'Anticristo 20.000 Vecchi Credenti in Russia si diedero fuoco tra il 1669 ed il 1690.

9- 1792: Altra data che alcuni profeti vaticinarono essere la fine del mondo. All'epoca, praticamente ogni gruppo religioso era convinto di essere depositario della vera data della Apocalisse.

10- 21 Marzo 1843: William Miller, fondatore del movimento Millerite, predisse la seconda venuta di Gesù in questa data. Tale convinzione si diffuse capillarmente nella popolazione. Poi però Gesù non tornò, e Milner pensò bene di ...

11- 2 Ottobre 1844: ... posticipare di un anno la data ufficiale della Fine del mondo.Ancora una volta un numero enorme di fedeli cristiani gli credettero, vendettero le loro proprietà, lasciarono il lavoro, e si misero in attesa. Questa data è anche nota come"La Grande Delusione."

12- 1874: Fu una delle molte date apocalittiche indicate dai Testimoni di Geova (v. post correlati). Dopo che mancò di avverarsi anche la ennesima previsione del 1975, tale culto subì una forte emorragia di seguaci ed un brusco calo di nuovi aderenti.

13- 1891: Madre Shipton, una mistica del XVI secolo avrebbe scritto la seguente rima:"The world to an end shall come; in eighteen hundred and eighty-one." Il fatto che io abbia usato il condizionale, dovrebbe significare molto.

14- 17 dicembre 1919: il meteorologo Albert Porta predisse che un allineamento cosmico di 6 pianeti avrebbe provocato la esplosione del sole. In realtà in quel fine settimana nemmeno piovve.

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15- 1973: il leader dei Children of God - David Berg - predisse che la cometa Kohoutek avrebbe distrutto gli Stati Uniti. Il che ovviamente significava che il mondo intero sarebbe finito, in quanto gli USA sono troppo importanti ...

16- 1980 a seguire: ci si avvicinava al fatidico anno 2000, e gli anni Ottanta furono il decennio giusto per iniziare a preoccuparsi dello imminente nuovo avvento di Gesù. Ad esempio, la nota veggente Jeanne Dixon predisse che la Terra sarebbe stata colpita da una cometa a metà degli anni '80. Predisse anche che gli USA avrebbero avuto il primo presidente donna in quello stesso periodo. Semplice coincidenza?

17- 25 Maggio 1981: 50 membri della Assemblea di Yahweh si riunirono presso Coney Island - New York - per attendere la fine del mondo che sarebbe giunta tra le ore 03:00 e il tramonto (ora degli Stati Uniti). Ebbene si: quella notte si udirono risuonare i tam tam dei bongo.

18- 1988: Edgar C. Whisenant, nel libro "88 ragioni per cui la ascensione avverrà nel 1988" stabilì un perioso di tre giorni nei quali i credenti sarebbero stati fatti ascendere, in previsione della Fine dei Tempi. Quando il 1988 trascorse senza che fosse accaduto alcunché Whisenant imitò il metodo di molti aspiranti profeti e procrastinò la data di qualche altro anno.

19- 6 settembre 1994: L'evangelista radiofonico Harold Camping scrisse in un libro della imminente fine del mondo: "se questo studio è accurato, e in cuor mio sono certo che lo sia, non ci saranno proroghe a questo termine ultimo. Quando giungerà la fine - il 6 Settembre 1994 - nessun altro potrà essere salvato. In seguito Camping fissò una nuova data per il 21 ottobre 2011.

20- 1999: Cito Nostradamus: "Nell'anno 1999 e sette mesi (Luglio) / Il Gran Re del Terrore giungerà dal cielo / Risorgerà Gengis Khan / Prima e dopo la guerra dominerà incontrastata" (X,72)

21- 2000: Il cosiddetto millennium bug tenne il mondo con il fiato sospeso la notte di Capodanno 1999.

22- Nell'ambito dell'anno 2000 è possibile scegliere tra un numero spropositato di previsioni apocalittiche. Il sito web Religious Tolerance ne ha contate ben 42.

Detto questo, preparatevi, perché il mondo finirà nel 2012. O al massimo nel 2013.
[:17]

Articolo in lingua inglese pubblicato sul sito The Daily 23
Link diretto:
http://thedaily23.blogspot.it/2010/04/23-end-of-world-dates-that-have-expired.html

Traduzione a cura di Anticorpi.info

Source: Difficile cercare la verità i...lte che il Mondo Non è Finito



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MessaggioInviato: 27/10/2012, 00:53 
Il 2012 è davvero l'anno del cambiamento

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Dovremmo scriverlo su tutte le banconote in nostro possesso, scatenando una diffusione virale!!!

[:D]



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Il 2012 si sta per chiudere... nessuna fine del mondo, nessuna catastrofe globale. E' comunque tempo di bilanci.

Mi piacerebbe condividere con voi le vostre impressioni riguardo a come considerate le posizioni che i player B e C hanno acquisito nel corso dell'anno.

Sicuramente molto è stato fatto da parte del Player C relativamente all'accelerazione fatta su operazioni volte a garantire il loro predominio, specialmente per quanto riguarda l'area politico-finanziaria in Europa.

Altrettanto penso che il Player B abbia finalmente gettato le basi per dare inizio al cambiamento (da cui il titolo del thread).

Riprendo il mio pensiero che ha dato origine alla discussione:

[quote]

Facciamo allora che il 2012 sia un cambiamento positivo: liberiamoci dei vincoli di lor signori, riprendiamoci la nostra sovranità e iniziamo a percorrere un percorso di rinascita spirituale della società che ci condurrà a una nuova età dell'oro... se aspettiamo che sia il potere a promuovere ciò siamo solo degli illusi. Poichè esso auspica l'esatto contrario...
[/br]

Secondo voi, alla fine del 2012, a che punto siamo rispetto alla rinascita spirituale della società? Siamo riusciti a evitare lo scacco matto da parte del Player C?



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Provo a darti una risposta terra-terra...

Nei giorni antecedenti il 21,sino al 24,ero convinto che qualcosa si stesse muovendo,non so dire se una presa di coscienza o una volontà di cambiamento più radicata del solito,poi....poi nei giorni di natale ho avuto modo di confrontarmi con familiari e amici che non vedo quasi mai, mi e' crollato il mondo...mi sono reso conto che "al di fuori" manco vogliono farli sto discorsi.nemmeno prendono in considerazione il discorso di un cambiamento di direzione.E' chiaro che parlo per la cerchia di persone che conosco,in scala più ampia mi auguro che non sia cosi,ma ho dei dubbi.
Ho provato a più riprese ad intavolare discussioni su questo argomento,ma ho ricevuto picche costantemente.

comincio a farmi l'idea che ahimè,dovremo arrivare allo "scacco matto" per ottenere una reazione dai più



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Secondo me A B e C hanno trovato un compromesso...

Quoto inoltre Laston: anche durante il mio natale il discorso è andato sulla volontà di cambiamento a livello generale di come vanno le cose su questo mondo.
La maggior parte delle persone si è detta favorevole a che le cose rimangano così...
Anche qualora ci sia l'input a cambiare, secondo me sono troppo pochi quelli che ragionano "oltre il proprio cortile e i propri interessi personali"
Per Il salto evolutivo serviranno centinaia d'anni temo....


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MessaggioInviato: 27/12/2012, 14:29 
caro laston,
Cita:
in scala più ampia mi auguro che non sia cosi,ma ho dei dubbi

per quanto mi riguarda, amici parenti e colleghi di lavoro,praticamente
"tutti" vorrebbero un cambiamento! [;)]

ciao
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MessaggioInviato: 27/12/2012, 14:36 
Cita:
mauro ha scritto:

caro laston,
Cita:
in scala più ampia mi auguro che non sia cosi,ma ho dei dubbi

per quanto mi riguarda, amici parenti e colleghi di lavoro,praticamente
"tutti" vorrebbero un cambiamento! [;)]

ciao
mauro


Si si,per carità! Non intendevo dire che alla gente sta bene cosi,e ci mancherebbe.
Intendevo che parlando di come poter cambiare,mi sono sentito rispondere le solite due o tre risposte......"vota destra vota sinistra....vai in questa o quella banca perché. E meglio "etc etc....se provo ad abbozzare un argomento tipo quelli di cui si discute qui,vedo che la gente e' ancora molto distante...intendevo questo



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MessaggioInviato: 27/12/2012, 14:36 
Un cambiamento verrà dal voto dei Siciliani,vedrete!.[;)]


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MessaggioInviato: 27/12/2012, 16:46 
«UNA RIVOLUZIONE IN ATTO»
Crisi, in Francia dilagano gli orti collettivi
Chi può coltiva frutta, verdura e legumi e li mette a disposizione del prossimo. Utilizzati anche gli spazi pubblici

PARIGI - Crisi economica? Pochi soldi? Se hai un pezzo di terra, anche piccolo, puoi aiutare te stesso e il tuo prossimo a mangiare. Come? Coltiva un orto e condividi i prodotti con i vicini. L’idea sta diffondendosi in Francia: il movimento che pianta legumi ed ortaggi, non nel cortile di casa, ma in luoghi pubblici accessibili a tutti si chiama Incroyables comestibles. Complici la comunicazione veloce via «facebook» e le nuove spinte alla solidarietà sociale messe in moto dalla crisi. A dire il vero non si tratta di un’iniziativa nuova. Si ispira piuttosto al movimento nato dall'altra parte della Manica, in Gran Bretagna, nel 2008 e chiamato Food to share (cibo da condividere). La disoccupazione stava colpendo alcune cittadine industriali del nord. Allora gli abitanti in particolare del centro di Todmorden, nell’Inghilterra settentrionale, decisero di mettere a disposizione di tutti i prodotti dei loro orti. Patate, carote, insalata, legumi di ogni tipo e frutta all’improvviso non furono più scarsi. Il movimento si allargò ai luoghi pubblici. Parchi e giardini in pochi mesi non furono più solo località di svago, piuttosto divennero posti di produzione e di incontro.

Ora è il turno della Francia. Il quotidiano Le Monde ha inviato un suo giornalista nelle regioni della Loira e lungo la costa atlantica dove gli «orti aperti» stanno avendo grande diffusione. Complici i social network. «Cibo da condividere», ha scritto sul piccolo orto di fronte alla porta di casa Cedric Derouin, un abitante 34enne di Saint-Nazare. Nel villaggio gli abitanti hanno cominciato a zappare nei giardinetti, nella zona cintata della scuola locale, persino attorno al commissariato. Ortaggi al posto dei fiori. «In questo modo si rinsaldano i legami comunitari. Si creano nuovi momenti di socialità», dicono i nuovi agricoltori-cittadini. In Alsazia parlano di «una rivoluzione in atto». Pare che sia tra l’altro anche un ottimo modo per coinvolgere gli anziani. Non più solitudine in casa. Ma nei giardini pubblici con zappe e vanghe.

http://www.corriere.it/cronache/12_dice ... 346e.shtml

La crisi è anche una opportunità. Opportunità di osservare e sperimentare nuovi/vecchi modi di concepire l'economia e la società.

L'esempio citato nell'articolo mi serve per sostenere che non puoi battere il Player C sul proprio campo di battaglia... quindi è meglio condurlo su territori a lui ostili [;)]



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