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MessaggioInviato: 22/01/2014, 15:33 
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MaxpoweR ha scritto:

Cita:
vorrei che fosse in mano mia..
Prova il triangolo con l’occhio al centro
fa figo e va di moda…


Io mi sono soffermato su questa parte della strofa a dire il vero :)




Incuriosisci... e la gente magari si informa.

Poi è la gente chiamata a dover scegliere.. ma intanto gli hai offerto la possibilità di scoprire qualcosa. Io ti apro uno spiraglio, sta a te poi guardarci dentro.

Altrimenti significa che anche tutto ciò che abbiamo approfondito noi sulla questione di Enki, Enlil, gli Anunnaki e tutto l'insieme sia soltanto pilotato dalla massoneria per condurci là dove vogliono loro.

Ma allora non esisterebbe nessuna consapevolezza a cui dobbiamo ambire se anch'essa è strumentale al piano di un Player C che a questo punto non avrebbe nessun antagonista.

Lo so è un pensiero un po' contorto che ho nel cervello e che faccio fatica a esternare.

[:(]



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MessaggioInviato: 22/01/2014, 15:50 
Dipende sotto che luce la metti. Dal mio punto di vista messa in quei termini è più un atto di proselitismo perchè ne viene fuori una visione che affascina e che può indurre in "tentazione" :) Non è informazione è propaganda. Almeno questo è il senso che a me danno quelle parole.

Avevo notato anche io una certa tendenza sui temi quali la massoneria le banche ecc. ecc. da parte di Fabri Fibra ed ho iniziato ad ascoltare qualcosa ma non essendo un fan non mi ero mai soffermato a guardare i video nè conosco tutte le canzoni. Ma da quanto leggo in questi articoli ai miei occhi è chiaro che non si tratta di vera denuncia visto che è egli stesso un ingranaggio della sistema che SI DICE egli voglia denunciare. Insomma nel migliore dei casi è uno che sputa nel piatto in cui mangia e ciò non gli farebbe comunque onore.


Ultima modifica di MaxpoweR il 22/01/2014, 15:54, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 22/01/2014, 16:13 
Molto probabilmente ognuno di noi interpreta un messaggio in funzione del proprio atteggiamento mentale.

Un inguaribile pessimista (come MaxpoweR) applica un metro di giudizio quale filtro nell'interpretazione e lettura del messaggio diverso da chi ha ancora un briciolo di speranza (come lo sono io) che magari in queste produzioni discografiche riscontra un tentativo di 'risveglio' delle coscienze.

Ai posteri l'ardua sentenza. Concludo però con una domanda e una riflessione.

Se neppure nell'arte possiamo trovare tracce della strategia del Player B... DOVE potremo mai individuarle?!

Io sono convinto che nel passato fosse evidente il segno del Player B nella produzione artistica e letteraria... Oggi siamo più rassegnati e non la vediamo più...

[;)]



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MessaggioInviato: 22/01/2014, 16:23 
Io non dico che l'arte non conservi in se tracce del Player B anzi penso che l'arte sia una delle migliori espressioni del genere umano, io facevo un discorso specifico sul testo di Fibra e di qualche altro. anche perchè di tutta l'enorme quantità di musica presente sul pianeta dubito la si possa definire ARTE in senso stretto. Secondo me solo un 10% penso possa rientrare nella categoria.

E' come se definissimo ARTE una produzione in serie di sedie. Di tutte le sedie del mondo quante possono essere definite produzioni artistiche in senso stretto? Poche. Il resto è produzione di massa, idem la musica, idem Fabri Fibra :)


Ultima modifica di MaxpoweR il 22/01/2014, 16:24, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 22/01/2014, 16:40 
Ok... hai chiarito perfettamente. Grazie.

[;)]

Cita:
MaxpoweR ha scritto:

... anche perchè di tutta l'enorme quantità di musica presente sul pianeta dubito la si possa definire ARTE in senso stretto. Secondo me solo un 10% penso possa rientrare nella categoria.



Io invece non sono così restrittivo sulla quantità di arte nel panorama musicale in giro per il mondo.

Questione di punti di vista

[;)]

Felice di sapere invece che come me riconosci nell'arte l'opera del Player B che per me essa si riconosce nell'utilizzo della simbologia dell'occhio di Horus.

Proprio perché nella storia di Horus e nella leggenda a lui legata, potrebbero nascondersi alcune delle risposte ai misteri che affondano le proprie radici nella notte dei tempi. In questi video, Rebus affronta un viaggio attraverso la simbologia e i percorsi iniziatici dell'Egitto dei Faraoni così da riportare la discussione su Horus e sul significato del suo simbolo utilizzato nei millenni a venire dalla massoneria e dai circoli esoterici in generale.

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=VPHRHlQc3OE[/BBvideo]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=rfTUPGfKEU8[/BBvideo]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=gJAu9LjwJaU[/BBvideo]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=Au6nLrT5-MM[/BBvideo]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 22/01/2014, 17:15, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 02/02/2014, 00:50 
L'OCCHIO di HORUS (DIO UOMO - UOMO DIO)

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Uno dei simboli più famosi e conosciuti del Mito Osirideo resta indubbiamente l’Occhio di Horus,

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Osiride,una volta reintegrate le membra disperse da Seth, grazie all’opera di Iside e Neftis, dona al figlio Horus allorquando, emergendo dal mondo della luce velata, la Duat, lo abbraccia trasmettendogli il potere della conoscenza,della consapevolezza e della trasformazione. Simbolo, il cui nome significa essere sano, ebbe grande importanza e diffusione nella civiltà egizia e venne posto, di regola, all'interno dei bendaggi che avvolgevano il corpo del defunto, oltre che su amuleti, rilievi, incisioni e papiri, e in quanto simbolo di rigenerazione e di rinascita rappresentava altresì i 5 sensi più conosciuti: vista, udito, olfatto, tatto e gusto, anche se l'occhio di Ra simboleggia pure quei sensi sconosciuti che permettono di accedere a quella chiamata "energia oscura".

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Il simbolo dell'occhio di Ra, "colui che tutto vede", fu rinvenuto sotto il dodicesimo strato di bende della mummia di Tutankhamon, essendo considerato un amuleto di aiuto per una nuova vita, ma soprattutto per la rinascita.

Graficamente è costituito da un occhio sovrastato da un sopracciglio mentre sotto le ciglie è disegnata una spirale, che scivola da destra a sinistra verso il basso. Per alcuni rappresenterebbe il tratto residuo del piumaggio del falco, animale del quale Horus prende le sembianze.

Le leggende relative a questo simbolo profondamente esoterico risalgono alle prime fasi della storia egizia ed hanno subito notevoli cambiamenti nel corso dei secoli.
La tradizione più antica lo mette in relazione con il Dio Horo, i cui occhi erano ritenuti essere il Sole e la Luna.

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Comprendiamo quindi chi fosse quel dio “nascosto nelle braccia del sole” evocato nella celebrazione dei Due Occhi di Horus, come riferisce Plutarco: “Negli inni sacri di Osiride viene invocato – colui che sta nascosto nelle braccia del sole – e il trenta del mese di Epifisi (27 maggio - 26 giugno, quindi al solstizio) si festeggia la nascita degli Occhi di Horus: in questo giorno, infatti, anche la luna e il sole si trovano sulla stessa retta, e per gli egiziani non solo il sole, ma anche la luna sono Occhio e luce di Horus” (Iside e Osiride 52).

Che questa simbologia egizia sia rintracciabile trasversalmente nel cammino dei riti lo dimostra la sua persistenza teologica nella Stele di Metternich (IV secolo a.C.).

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In essa sono espresse alcune chiavi iniziatiche d’accesso alla simbologia del Dio Horus, che indirettamente danno luce al simbolo della Fenice inquadrandolo nella sua valenza cosmologica:

#10146; La protezione di Horus è colui che è nel suo disco ( Ra), che illumina la terra con i suoi Due Occhi.
#10146; La protezione di Horus è il Leone della Notte che viaggia nella Montagna di Manu (l’Occidente)
#10146; La protezione di Horus è la Grande Anima Nascosta che circola nei suoi Due Occhi.
#10146; La protezione di Horus è il Grande Falco che attraversa volando il Cielo ,la Terra, l’Aldilà.
#10146; La protezione di Horus è lo Scarabeo Sacro, il Grande Disco Alato che è nel Cielo.
#10146; La protezione di Horus è l’Aldilà, il paese dove i visi sono rivolti indietro, dove le cose sono invisibili.
#10146; La protezione di Horus è la Divina Fenice che risiede nei suoi Due Occhi.

Nella Stele di Metternich il segreto di queste attribuzioni si fa infatti esplicito: una “Grande Anima Nascosta” si sottende e circola all’interno dei periodi luni-solari rappresentati dai “Due Occhi di Horus”. Essa, attraverso la palingenesi delle forze celesti nel periplo retrogrado, si manifesta prima come “Falco”, poi come “Scarabeo”, infine si codifica come “Divina Fenice”, che “risiede” nei Due Occhi di
Horus.

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Il lascito di questa tradizione simbolica è attestato da Orapollo, che così si esprime: “La Fenice è simbolo del Sole e nulla nell’universo è più grande di esso; il Sole infatti sovrasta e scruta ogni cosa ed è per questo che viene chiamato dai molti occhi” di Horus".(I Geroglifici I, 34)

Da qui l’Occhio della Fenice inteso come illuminazione consapevole di Osiride che rinascendo incarna il rinnovamento dei cicli celesti. Parimenti Orapollo attesta: “Gli Egiziani quando vogliono simboleggiare il grande rinnovamento ciclico degli astri, raffigurano un Bennu” (I geroglifici II, 57), l’uccello dalle brillanti piume rosse, sacro ad Heliopolis, identificato con l’Airone, per il suo becco lungo e diritto e la testa adorna di due piume, che i Greci più tardi chiamarono Fenice.

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Grande uccello purpureo - Fenice in greco significa appunto rosso - con le sembianze a metà fra un’aquila e un airone. di grande fascino, messaggera della luce e incarnazione di divinità immortali-

Il suo colore e le sue modalità ne fanno un’immagine solare per eccellenza, associata com’è al rosso e al fuoco. Era considerata levarsi con l’aurora sulle acque del Nilo, come un Sole.

Come il Sole quindi si levava e come il Sole si spengeva nelle tenebre della notte per rinascere dalle sue stesse ceneri.

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Lo avevano perfettamente compreso i Faraoni della XVIII dinastia Amenophis III e IV < il famoso Akhenaton, che valorizzarono il culto del Dio Unico Solare - Lunare al contempo, identificandolo con il Dio Atun, che prese il posto del Dio Amon-Ra , che, grazie alla casta sacerdotale tebana, aveva progressivamente preso il sopravvento sulle molteplici divinità del composito Pantheon egizio. A differenza delle altre divinità egizie Aton non è rappresentato in forma antropomorfa, ma sempre come un Sole i cui raggi sono braccia terminanti con mani, alcune delle quali reggono l’Anck , il simbolo della vita

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Il monoteismo del culto di Aton, racchiudeva comunque in sé, senza rinnegarlo, il complesso politeismo egizio in cui ogni città era legata a diverse divinità e, spesso, la divinità della città che prendeva il sopravvento diventava la divinità principale (almeno fino a quando quella città continuava a detenere il potere). Quando la città di Heliopoli ebbe il sopravvento religioso su Menfi Horo fu assimilato a Ra e il Sole venne associato all'occhio di quest'ultimo, lasciando ad altra divinità l'occhio lunare, divinità, che alcuni egittologi ritengono sia Thot divinità egizia della Luna, della sapienza, della scrittura, della magia.

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Al Duplice Occhio di Horus è connessa una numerazione e una simbologia iniziatica.

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In base alle antiche tecniche di misurazioni egiziane, il disegno dell’occhio è composto da differenti frazioni ognuna con un suo significato:
- ½ rappresenta l’odore ( forma di naso al lato dell'occhio)
- ¼ rappresenta la vista e la luce (pupilla)
- 1/8 rappresenta il pensiero (sopracciglio)
- 1/16 rappresenta l’udito (freccia sul lato dell’occhio che punta verso l’orecchio)
- 1/32 rappresenta il gusto, il germogliare del frumento (coda curva)
- 1/64 rappresenta il tatto (piede che tocca terra) .

Il racconto egizio riferisce che un allievo scriba della Casa della Vita, facendo notare al suo maestro che il totale delle frazioni ottenute sommando i valori dell’Occhio di Horus si dava nell’espressione 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 + 1/32 +1/64 = 63/64 ebbe per risposta che il sessantaquattresimo mancante a completare l’unità sarebbe stato donato dal dio Thoth allo scriba che si fosse messo sotto la sua protezione.

Thot le sue qualità di mago le dimostrò allontanando da Horus il veleno letale di Seth,riuscendo a farsi restituire dal Dio del male > l’occhio sinistro < di Horus strappatogli in combattimento ed ad inserirlo nuovamente nell’orbita vuota.

Questa leggenda nasconde il segreto del cammino iniziatico, che Akhenaton ebbe l'ardire di "svelare" e i Suoi successori di "ri-velare", come attestano "le immagini criptate" del cammino seguito dalla Regina Nefartari, la moglie del Faraone Ramsete II, cammino inciso sui quattro pilastri, posti ai quattro lati del suo sepolcro.

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Ma che rapporto simbolico c'è tra l'occhio destro e quello sinistro?

OCCHIO SINISTRO > L’occhio cieco di Horus < DIO Uomo - Uomo DIO

Ma cosa vediamo nel complesso degli occhi di Horus ed in particolare nell’Occhio sinistro ?
Vediamo che il Suo Occhio destro, il sano, l’Occhio divino, resta suo, mentre l'altro, quello sinistro 'imperfetto, è destinato all'uomo. Occhio che, nella leggenda, Horus perde nello scontro con Seth, il Dio del male, che vive ed opera sulla terra, avendo usurpato il potere al suo legittimo Re > Osiride, ucciso e tagliato in 14 pezzi.

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Occhio Sinistro, che Horus, nel corso del suo passaggio terreno, deve assolutamente trovare e reimpiantare nel bulbo oculare vuoto. Infatti nel Libro dei Morti, cap.LXVI si legge: “ Io sono Horus, il figlio primogenito di Osiride, che dimora nel mio occhio destro. Giungo dal cielo e rimetto Maat ( la Dea della verità e della giustizia) nell’occhio di Ra (il Dio Sole)”,che, per gli egiziani, è appunto

"il sinistro"

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La riconquista della vista dell’occhio sinistro può avvenire quindi solo se l’uomo o la donna, nel loro cammino terreno, hanno praticato le 42 prescrizioni indicate dalla Dea Maat e valutate, nella > cerimonia di pesatura del cuore < dal Dio Thot, che assume una veste altrettanto importante durante l’esperienza che ogni individuo compie nel Suo tragitto terreno, soprattutto quando decide di intraprendere un cammino iniziatico teso alla conquista della Vera Vista:

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> apertura del Terzo occhio secondo lo schema scelto nel mondo orientale.

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> apertura dell’occhio sinistro secondo l’insegnamento misterico egizio, che rappresentava questo stato psicofisico con il simbolo dell'occhio destro, da cui sgorga l'energia del serpente, rappresentato da un cobra femmina, che è la manifestazione della dea che personifica l'occhio ardente di Ra

L’ureo, posto sul copricapo dei Faraoni da solo o più spesso insieme ad un avvoltoio, ovvero un grifone, rapprentava, agli occhi dei sudditi,il simbolo vivente del potere divino dei Faraoni e indicava appunto il possesso della Terza Vista.

Il cobra, la cui coda forma il simbolo dell'infinito, ripetuto per tre o più volte,si solleva verso il cielo oltre l’infinito. Posto sulla fronte del Faraone mostra che si è svegliato dal letargo terreno per raggiungere il mondo ultraterreno.

L'ureo, posto non a caso sul copricapo della regina Nefertiti, moglie del Faraone Amenophi IV detto Akenathon, voleva indicare che anche Lei possedeva questo potere.

Questo occhio appare disegnato anche sul braccio della Regina Nefartari, su uno dei quattro piloni della stanza dove era stato posto il suo sarcofago funerario, con un chiaro significato misterico segreto del tutto incomprensibile anche ai più esperti eggittologi.

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Si tratta infatti dell’occhio sinistro in comune tra Horus e l'Uomo, occhio che è stato reso cieco alla visione del mondo degli Dei e che solo con l’aiuto di un Dio, appunto Thot, potrà tornare a “vedere”<>“simile ad un falco d’oro dalla testa di Fenice

E’ infatti in questa differenza di comportamento in vita che si rivela la natura dell'annunciata magia di Thot > il Sacro Ibis < dalle piume purpuree, come quelle dell’Airone, che aiuta l’iniziando a compiere “il miracolo” di riuscire nuovamente a vedere durante l’esistenza terrena con > ambedue gli occhi < il mondo terreno e quello celeste, in modo da superare brillantemente e senza difficoltà la prova della > pesatura del cuore < e spiccare il volo – nuovamente -

http://soscollemaggio.com/it/locchio-di ... o-dio.html



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Occhio di Horus
MessaggioInviato: 22/06/2015, 01:35 
Cita:
Tutti gli esseri umani sono dotati di un altro occhio

Tutti gli esseri umani hanno un cosiddetto occhio 'addizionale' (inutilizzato) dentro i loro cervelli. Ha una struttura simile agli occhi esterni, con tessuti retinici e una propria sensibilità alla luce.

Quest’occhio, conosciuto come ghiandola pineale o corpo pineale, è stato oggetto di numerosi dibattiti, sia in filosofia che in medicina. Ecco qua alcune delucidazioni sul ruolo svolto dall’occhio nel tuo cervello, partendo dalla funzione di «terzo occhio» che può percepire cose che non possiamo vedere con gli occhi esterni, fino al ruolo di produrre melatonina ed altro.

1. GALENO IL GRECO AFFERMA CHE È SOLO UNA GHIANDOLA

Nella seconda metà del secolo, il promettente fisico greco Galeno di Pergamo fu il primo a descrivere la ghiandola pineale. Affermò che, come le altre ghiandole, la sua funzione era quella di aiutare i vasi sanguigni.

Respinse il pensiero più comune al tempo, dicendo: alcuni pensano che il corpo pineale regoli il passaggio dello pneuma psichico (un materiale che si pensa essere il veicolo delle sensazioni) proprio come l’esofago regola il movimento del cibo fino allo stomaco.

Il modo di vedere di Galeno rimase indiscusso per molti secoli.

2. CARTESIO DICE CHE È LA SEDE DELL'ANIMA E DEL PENSIERO

Il corpo pineale giocò un ruolo importante alla fama di un filosofo francese del 17° secolo, Renato Cartesio.

Cartesio lo vide come l’origine del pensiero. Disse che quella è la sola zona del cervello ad essere unica, non duplicata all’interno del cervello. Disse che, perciò, quello doveva essere il posto dove sono centralizzate tutte le informazioni, un posto dove la nostra coscienza può lavorare sulle informazioni concentrandole, e da dove la nostra coscienza può inviare tutti i messaggi al resto del cervello e al resto del corpo.

«Dato che quella è l’unica parte solida dell’intero cervello, deve necessariamente essere la sede del buonsenso, cioè del pensiero» scrive in accordo con l’Enciclopedia Filosofica di Stanford.

La deduzione sull’ubicazione del corpo pineale all’interno del cervello era sbagliata ma la descrizione di Descartes sulla sua singolare natura era corretta.

Questo suo punto di vista è stato poi ripreso in molte discipline spirituali.

In alcune filosofie orientali, il corpo pineale si allinea proprio con la posizione del Chakra della corona, un punto fondamentale per arrivare alla coscienza e all’illuminazione di alto livello oppure alla comprensione dei regni superiori.

3. IL TERZO OCCHIO

Molti hanno associato il corpo pineale con il terzo occhio conosciuto nelle religioni e nelle pratiche spirituali.

In un libro autobiografico scritto del lama tibetano Lobsang Rampa nel 1950, intitolato «Il terzo occhio», Rampa descrive come il suo terzo occhio fu chirurgicamente aperto da dei professionisti di una scienza esoterica tibetana.

L’editore scrive nella copertina del libro che loro avevano presentato la trascrizione di quasi venti esperti e che «le loro opinioni erano cosi contraddittorie che non emerse nessun risultato positivo. Qualcuno ebbe dei dubbi sull'accuratezza di una sezione, alcuni su un'altra. Ciò che era messo in dubbio da un esperto veniva accettato senza discutere da un altro».

Hanno scritto: «Possiamo percepire che qui e là si superano i limiti delle credenze occidentali, anche se il modo di vedere occidentale qui difficilmente può essere decisivo».

Gli editori continuano: «Lobsang Rampa ha fornito la prove di essere laureato in medicina all'Università di Chungking e in quei documenti viene descritto come un Lama del Monastero Potala di Lhasa. Le numerose conversazioni personali che abbiamo avuto con lui hanno provato che egli è un uomo con un inusuale potere e con inusuali risultati ai test».

Rampa descrive come fu operato chirurgicamente al di sopra della radice del naso, dove si pensa ci sia il passaggio del terzo occhio, o ghiandola pineale.

Successivamente ottenne abilità speciali di percezione che non aveva prima.

4. CENTRO DI PRODUZIONE DELLA MELATONINA

Nel 1950 gli scienziati scoprirono che il corpo pineale, che si pensava avesse funzioni rudimentali, possedeva anche una funziona percettiva. Rileva la luce e produce melatonina.

La melatonina è la sostanza che influenza la riproduzione e il sistema immunitario oltre ad essere un antiossidante, perciò può effettivamente combattere il cancro e ridurre gli effetti dell’invecchiamento. Il corpo pineale produce melatonina in un ambiente illuminato, mentre ferma questa produzione negli ambienti bui.

Qualcuno suppone che sia proprio il corpo pineale il centro di controllo principale nel cervello. Elabora le informazioni esterne e controlla i ritmi importanti nel corpo.

Come per molte altre parti del cervello umano, l'avere una conoscenza definitiva sul corpo pineale è ancora un sogno lontano.


http://www.ecplanet.com/node/4680


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