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MessaggioInviato: 25/04/2012, 21:35 
Destra... Sinistra... sono ormai concetti che dovremmo riuscire a superare poiché incarnano il vecchio detto dividi et impera che tanto fa comodo all'oligarchia.

Finché staremo qui a scannarci tra di noi cercando di definire cosa sia di destra e cosa sia di sinistra continueremo a fare esclusivamente il loro gioco... mi viene in mente una canzone di gaber.

L'unione europea fu fin da subito lo strumento per l'oligarchia finanziaria di gettare i propri artigli sull'intero continente e lo dimostrano perfettamente gli step citati proprio da sezione9:

unità monetaria, unità economica, unità sociale e unità politica.

L'unità monetaria doveva essere l'ultima cosa da raggiungere. Sarebbe dovuto essere evidente che il farlo come prima cosa significava consegnare la sovranità monetaria a organismi terzi, privati e perciò non democratici, non eletti, non rappresentativi del volere popolare e quindi privi di qualsiasi obiettivo politico, se non il profitto. Fatto ciò tutto si bloccò... per forza, i poteri forti avevano già raggiunto il loro obiettivo.

No, era proprio l'unità politica e sociale la prima a dovere essere costruita. Prima facciamo un parlamento europeo che non deliberi esclusivamente sul diametro delle banane, poi costruiamo una unità economica adeguando i sistemi fiscali e di welfare di tutti i paesi, attraverso l'espressione politica di parlamentari eletti dai popoli d'europa e solo infine creiamo una moneta unica, al servizio dell'europa e non viceversa, gestita da una BCE, pubblica e non privata.

Solo in questo modo saremmo giunti a un'Europa dei popoli così come ci era stata venduta all'epoca (ero bambino ma mi ricordo il 'lavaggio del cervello' anche sui fumetti di Topolino con i discorsi europeisti) e non alla schifezza cui siamo giunti.

Riguardo a Prodi, perdonami sezione, ma io giudico sulla base dei fatti e non delle parole... sono certo che possa aver detto che il patto di stabilità fosse una cosa stupida, e allora? Opponiti. Dì di no. Fai campagna di informazione attraverso il tuo partito. I fatti dicono che oggi il patto di stabilità è valido e oltre a questo ce ne sono anche di peggiori in vigore.

Per cui, siccome dal punto di vista dei popoli d'Europa questa Europa non è quella che vogliamo (e qui credo siamo tutti d'accordo) abbiamo il diritto/dovere di chiedere un cambiamento, radicale.

Per cui, tornando nuovamente al tema del thread ecco gli step nel giusto ordine:

unità politica, unità sociale, unità economica, unità monetaria

Se l'unità politica è impossibile per via degli interessi particolari nazionali significa che non siamo maturi per costruire una Unione Europea.



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MessaggioInviato: 25/04/2012, 21:58 
Sarò ripetitivo, ma conditio sine qua non per consentire una Rinascita Sociale Globale è ritornare in possesso della nostra libertà e della nostra sovranità.

Per farlo vi propongo il seguente articolo, caricato da Marco Saba in data 15 Marzo al seguente link

http://miccolismauro.wordpress.com/2012 ... aldo-moro/

Cita:
Se recuperassimo l’idea di Aldo Moro di emettere biglietti di stato a corso legale senza bisogno di chiedere banconote in prestito via Bankitalia-Bce, potremmo non soltanto assolvere i vari bisogni del popolo italiano, ma anche varare un bel corso gratuito di criminologia monetaria e bancaria.

Fu infatti così che i governi Moro finanziarono le spese statali, per circa 500 miliardi di lire degli anni ‘60 e ‘70, attraverso l’emissione di cartamoneta da 500 lire “biglietto di stato a corso legale” (emissioni “Aretusa” e “Mercurio”). La prima emissione fu normata con i DPR 20-06-1966 e 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat per le 500 lire cartacee biglietto di Stato serie Aretusa, (Legge 31-05-1966). La seconda emissione fu regolata con il DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Mercurio, DM 2 aprile 1979.

Questa moneta di stato tra l’altro aveva l’importante funzione di immettere denaro senza debito che rendeva solvibile – almeno in parte – il sistema usuraio poiché serviva per pagare gli interessi per i quali il sistema bancario NON emetteva moneta e strozzava il paese (come invece ora fa).

L’idea era stata copiata dal periodo fascista in cui tante opere pubbliche vennero finanziate a questo modo. Mentre l’analoga operazione di emettere Am-Lire da parte degli occupanti alleati fu una vera e propria opera di falsari che imposero la loro moneta a suon di bombardamenti addebitandola per lo più a debito pubblico (una perdita di circa 300 miliardi di lire dell’epoca 1943-1952, oltre a tutti i beni di cui si erano appropriati con questo denaro falso).

Fu Giovanni Leone a firmare l’ultimo DPR con cui si emettevano le 500 lire. Sia Moro che Leone non ebbero gran fortuna e sappiamo come vennero ringraziati da Bankenstein… Ma ora c’è internet, ora sarebbe molto più facile impedire la reazione della bancocrazia totalitaria diffondendo la conoscenza della materia. Infatti, col senno di poi, non è difficile capire a cosa doveva portare il disegno del terrorismo nel nostro paese: gli anni di piombo si chiusero con due stragi nell’anno del Trattato di Maastricht, il 1992… Questo trattato è un papello tra “Stati” e banchieri mannari, il cui risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Ci ha portato al golpe morbido del governo Monti…

La bancocrazia ci aveva anche provato prima a ricattare lo Stato, emettendo i famosi miniassegni per erodere il signoraggio che lo stato guadagnava con la propria moneta, ma poi, non essendo la “misura” sufficiente, ricorsero ai mitra e bombe. Ricordatevi che il terrorismo in Italia inizia con due attentati dinamitardi negli anni ‘60 contro due banche di Stato (all’epoca): Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano e BNL a Roma… Oggi lo Stato guadagna decisamente spiccioli con il conio delle monetine, dove i margini e la quantità di signoraggio sono niente rispetto all’emissione di cartamoneta e denaro virtuale, proprio una mancia per salvare le apparenze. Dobbiamo proporre di introdurre con vigore una cartamoneta complementare nazionale chiamata Biglietto di stato, con cui soddisfare i bisogni interni del paese.

Questa cartamoneta non influirebbe sui parametri di Francoforte, non creerebbe debito e darebbe la libertà al paese di soddisfare tutte le esigenze di base della cittadinanza. La Moro-nomics è un’alternativa degna di essere seriamente presa in considerazione.


Non devo certo ricordarvi la fine che fece Moro...


Ultima modifica di Atlanticus81 il 25/04/2012, 21:59, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/04/2012, 23:27 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Destra... Sinistra... sono ormai concetti che dovremmo riuscire a superare poiché incarnano il vecchio detto dividi et impera che tanto fa comodo all'oligarchia.


Hai ragione da vendere. Personalmente la cosa l'ho superata da tempo ed è per questo che, oltre che non condividere queste "etichette" del menga, non ho problemi a dire che ci sono cose eventualmente corrette (o eventualmente sbagliate) sia da una parte che dall'altra della barricata. Tuttavia, la cosa che sezione ancora non ha capito, o fa finta di non capire, è che CHI STA SOPRA LA POLITICA, mette le pedine di qui o di là senza nessun tipo di problema. Se poi qualcuno vuole ancora continuare a scannarsi sulla Roma o su la Lazio o a credere che sia la politica a determinare le dinamiche che muovono l'Economia, lo faccia nei topics dedicati o lo faccia decisamente altrove. Per quanto mi riguarda, da questo momento in poi, mi asterrò da questo genere di dibattiti.

Cita:
Finché staremo qui a scannarci tra di noi cercando di definire cosa sia di destra e cosa sia di sinistra continueremo a fare esclusivamente il loro gioco... mi viene in mente una canzone di gaber.

L'unione europea fu fin da subito lo strumento per l'oligarchia finanziaria di gettare i propri artigli sull'intero continente e lo dimostrano perfettamente gli step citati proprio da sezione9:

unità monetaria, unità economica, unità sociale e unità politica.

L'unità monetaria doveva essere l'ultima cosa da raggiungere. Sarebbe dovuto essere evidente che il farlo come prima cosa significava consegnare la sovranità monetaria a organismi terzi, privati e perciò non democratici, non eletti, non rappresentativi del volere popolare e quindi privi di qualsiasi obiettivo politico, se non il profitto. Fatto ciò tutto si bloccò... per forza, i poteri forti avevano già raggiunto il loro obiettivo.

No, era proprio l'unità politica e sociale la prima a dovere essere costruita. Prima facciamo un parlamento europeo che non deliberi esclusivamente sul diametro delle banane, poi costruiamo una unità economica adeguando i sistemi fiscali e di welfare di tutti i paesi, attraverso l'espressione politica di parlamentari eletti dai popoli d'europa e solo infine creiamo una moneta unica, al servizio dell'europa e non viceversa, gestita da una BCE, pubblica e non privata.

Solo in questo modo saremmo giunti a un'Europa dei popoli così come ci era stata venduta all'epoca (ero bambino ma mi ricordo il 'lavaggio del cervello' anche sui fumetti di Topolino con i discorsi europeisti) e non alla schifezza cui siamo giunti.

Riguardo a Prodi, perdonami sezione, ma io giudico sulla base dei fatti e non delle parole... sono certo che possa aver detto che il patto di stabilità fosse una cosa stupida, e allora? Opponiti. Dì di no. Fai campagna di informazione attraverso il tuo partito. I fatti dicono che oggi il patto di stabilità è valido e oltre a questo ce ne sono anche di peggiori in vigore.

Per cui, siccome dal punto di vista dei popoli d'Europa questa Europa non è quella che vogliamo (e qui credo siamo tutti d'accordo) abbiamo il diritto/dovere di chiedere un cambiamento, radicale.

Per cui, tornando nuovamente al tema del thread ecco gli step nel giusto ordine:

unità politica, unità sociale, unità economica, unità monetaria

Se l'unità politica è impossibile per via degli interessi particolari nazionali significa che non siamo maturi per costruire una Unione Europea.


Più semplice e conciso di così, si muore.... [^]



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MessaggioInviato: 25/04/2012, 23:50 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Sarò ripetitivo, ma conditio sine qua non per consentire una Rinascita Sociale Globale è ritornare in possesso della nostra libertà e della nostra sovranità.

Per farlo vi propongo il seguente articolo, caricato da Marco Saba in data 15 Marzo al seguente link

http://miccolismauro.wordpress.com/2012 ... aldo-moro/

Cita:
Se recuperassimo l’idea di Aldo Moro di emettere biglietti di stato a corso legale senza bisogno di chiedere banconote in prestito via Bankitalia-Bce, potremmo non soltanto assolvere i vari bisogni del popolo italiano, ma anche varare un bel corso gratuito di criminologia monetaria e bancaria.

Fu infatti così che i governi Moro finanziarono le spese statali, per circa 500 miliardi di lire degli anni ‘60 e ‘70, attraverso l’emissione di cartamoneta da 500 lire “biglietto di stato a corso legale” (emissioni “Aretusa” e “Mercurio”). La prima emissione fu normata con i DPR 20-06-1966 e 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat per le 500 lire cartacee biglietto di Stato serie Aretusa, (Legge 31-05-1966). La seconda emissione fu regolata con il DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Mercurio, DM 2 aprile 1979.

Questa moneta di stato tra l’altro aveva l’importante funzione di immettere denaro senza debito che rendeva solvibile – almeno in parte – il sistema usuraio poiché serviva per pagare gli interessi per i quali il sistema bancario NON emetteva moneta e strozzava il paese (come invece ora fa).

L’idea era stata copiata dal periodo fascista in cui tante opere pubbliche vennero finanziate a questo modo. Mentre l’analoga operazione di emettere Am-Lire da parte degli occupanti alleati fu una vera e propria opera di falsari che imposero la loro moneta a suon di bombardamenti addebitandola per lo più a debito pubblico (una perdita di circa 300 miliardi di lire dell’epoca 1943-1952, oltre a tutti i beni di cui si erano appropriati con questo denaro falso).

Fu Giovanni Leone a firmare l’ultimo DPR con cui si emettevano le 500 lire. Sia Moro che Leone non ebbero gran fortuna e sappiamo come vennero ringraziati da Bankenstein… Ma ora c’è internet, ora sarebbe molto più facile impedire la reazione della bancocrazia totalitaria diffondendo la conoscenza della materia. Infatti, col senno di poi, non è difficile capire a cosa doveva portare il disegno del terrorismo nel nostro paese: gli anni di piombo si chiusero con due stragi nell’anno del Trattato di Maastricht, il 1992… Questo trattato è un papello tra “Stati” e banchieri mannari, il cui risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Ci ha portato al golpe morbido del governo Monti…

La bancocrazia ci aveva anche provato prima a ricattare lo Stato, emettendo i famosi miniassegni per erodere il signoraggio che lo stato guadagnava con la propria moneta, ma poi, non essendo la “misura” sufficiente, ricorsero ai mitra e bombe. Ricordatevi che il terrorismo in Italia inizia con due attentati dinamitardi negli anni ‘60 contro due banche di Stato (all’epoca): Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano e BNL a Roma… Oggi lo Stato guadagna decisamente spiccioli con il conio delle monetine, dove i margini e la quantità di signoraggio sono niente rispetto all’emissione di cartamoneta e denaro virtuale, proprio una mancia per salvare le apparenze. Dobbiamo proporre di introdurre con vigore una cartamoneta complementare nazionale chiamata Biglietto di stato, con cui soddisfare i bisogni interni del paese.

Questa cartamoneta non influirebbe sui parametri di Francoforte, non creerebbe debito e darebbe la libertà al paese di soddisfare tutte le esigenze di base della cittadinanza. La Moro-nomics è un’alternativa degna di essere seriamente presa in considerazione.


Non devo certo ricordarvi la fine che fece Moro...



Hai fatto bene a citare questa cosa, Atlanticus81......

Domanda: perchè quasi nessuno ha mai messo in evidenza
questi aspetti della vicenda Moro?

E se mi è consentito il parallelo: perchè quasi nessuno, citando
il famoso omicidio Kennedy, non cita questa precisa "coincidenza"?

L'assassinio di j. F. Kennedy

A ritentare l'ardua impresa di liberare il popolo dalla sudditanza nei confronti dei banchieri privati ci pensò un grande presidente USA, John Fitzgerald Kennedy. Anche lui, però, esattamente come il suo storico predecessore, venne assassinato per avere osato mettersi contro i piani dell'elite. Nel 1963, infatti, un decreto presidenziale virtualmente sconosciuto alle masse, ovvero l'Ordine Esecutivo 11110 venne firmato da J. F. Kennedy per impedire alla Federai Reserve Bank di continuare a prestare soldi gravati da interesse al Governo Federale degli Stati Uniti. Con un semplice autografo, il presidente Kennedy stava quindi per porre fuori combattimento la Federai Reserve Bank e con essa l'elite globale che controlla l'alta finanza. Se il suo audace progetto fosse andato in porto prima che fossero riusciti ad assassinarlo con la farsa del terrorista solitario, tutti gli altri Paesi del mondo avrebbero presto seguito l'esempio americano, liberando l'umanità dai suoi peggiori parassiti.

Come risultato del suo provvedimento vennero stampati più di quattro miliardi di dollari direttamente dal Dipartimento del Tesoro, ma ben poche banconote fecero in tempo a entrare in circolazione, a causa della sua morte. La nuova moneta statale approvata da Kennedy era stata emessa come valuta non gravata da interesse e priva di debito, ma con la copertura delle riserve d'argento in possesso della Tesoreria degli Stati Uniti. Egli tentò in questo modo di sostituire le banconote della Federal Reserve emesse dalla banca centrale privata con delle banconote di proprietà degli Stati Uniti, stampate dalla Tesoreria statale americana. I suoi provvedimenti di politica estera e monetaria si rivelarono essere gli unici effettivamente in grado di porre fine al problema del debito pubblico, ovvero far rapidamente cessare la guerra con il Vietnam (una delle ennesime guerre volute dall'elite proprio per indebitare il popolo americano) e restituire il pieno esercizio della sovranità monetaria allo stato. Il suo impegno per far abbandonare il Vietnam all'esercito americano entro il 1965 congiuntamente all'ordine esecutivo 11110 avrebbero distrutto i profitti e il controllo dei banchieri sulle nazioni.
Ecco spiegato il vero motivo per cui il presidente Kennedy venne assassinato il 22 novembre del 1963 e le sue "banconote del popolo" furono immediatamente tolte dalla circolazione. Un delitto che finì per costituire anche l'ennesimo monito di avvertimento per tutti i presidenti che gli sarebbero succeduti a non interferire sui meccanismi di controllo della creazione della ricchezza. Kennedy insomma condivise lo stesso amaro destino di Lincoln e la macchina su cui viaggiava il giorno della sua morte portava "guarda caso" il nome di quest'ultimo. Si trattava infatti di una Lincoln! J.F. Kennedy proveniva da una famiglia tradizionalmente appoggiata dall'elite e quindi conosceva tutti i retroscena più oscuri dell'economia, della guerra e della politica. Anche lui infatti venne eletto grazie ai voti sporchi della mafia e la sua campagna elettorale fu finanziata dai soliti "generosi mecenati" dell'alta finanza. Kennedy si avventurò così in un pericoloso doppio gioco con l'elite per accedere alla stanza dei bottoni e tentare poi di cambiare il corso della storia.

Tratto da:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=185070



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MessaggioInviato: 26/04/2012, 00:49 
Allora, per completezza di info, dovresti citare anche proprio il caso del presidente Lincoln [;)]

http://www.disinformazione.it/lincolnkennedy.htm

Cita:
... Lincoln creò le banconote "green-backs", e venne ucciso poco dopo, nel 1865. Durante la guerra civile americana, i Rothschild di Londra finanziarono il Nord, e i Rothschild di Parigi il Sud. Per ridurre il livello del debito che il suo governo avrebbe affrontato, Lincoln fece quel denaro.

Le banconote "green-backs" erano come dovevano - e come dovrebbero - essere, e cioè prive di interessi bancari. Ciò si rilevò potenzialmente disastroso per le banche, e se la cosa fosse continuata dopo la guerra e si fosse diffusa in altri paesi, le banche e i banchieri avrebbero perso il loro potere.

Lincoln fu assassinato da John Wilkes Booth che, secondo alcuni studiosi, era un agente della Casa Rothschild. Dopo la morte di Lincoln cessò ovviamente anche la stampa dei green-backs...


Sempre dallo stesso articolo:

Cita:
...Le uccisioni di Lincoln e di Kennedy testimoniano dunque che per conservare ed aumentare debiti non dovuti, per questa mega truffa planetaria, non vi è solo lo strumento della guerra. Per evitare l'estinzione dei debiti bancari, cioè per evitare l'estirpazione del cosiddetto "debito pubblico", sostituendolo con un credito sociale o col reddito di cittadinanza che ne scaturirebbe attraverso l'emissione di biglietti di stato, vi è anche l'assassinio...


Ma tornando a Kennedy:

Cita:
Kennedy aveva infatti capito che l'egemonia dell'usura poggiava sull'idea truffaldina della banca centrale: emettere moneta prestandola al popolo, il quale, creandone il valore con l'accettazione, avrebbe invece dovuto esserne il proprietario fin dall'emissione. Per semplice logica umana, tutti infatti possono prestare denaro, ma non chi lo emette. Se io ti presto una banconota devo averla. Se non ce l'ho e te la stampo, ti presto casomai la carta, non il valore che stampo su di essa.

In altre parole, se mi presti la tua rete per pescare e mi indebiti perennemente anche dei pesci che pescherò in futuro, non posso accettare, perché io devo restituirti solo la tua rete, magari con un grazie o con gli interessi per l'usura (della rete).

Eppure oggi non è così e questi esempi descrivono esattamente l'attuale sistema bancario mondiale, che tutti ancora accettiamo, mentre persone e governi stanno affogando in un mare di guai.


P.S.:
Se leggete l'articolo da cui ho estratto quanto sopra riportato vedrete che è precedente al 2008!!!


Ultima modifica di Atlanticus81 il 26/04/2012, 01:06, modificato 1 volta in totale.


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Ma ovviamente verrà detto che si tratta di folli teorie cospirazionistiche ...

http://it.wikipedia.org/wiki/Teorie_del ... ignoraggio

[}:)] [}:)] [}:)]



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MessaggioInviato: 26/04/2012, 10:48 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Ma ovviamente verrà detto che si tratta di folli teorie cospirazionistiche ...

http://it.wikipedia.org/wiki/Teorie_del ... ignoraggio

[}:)] [}:)] [}:)]



A questo punto, infatti, per una Rinascita Sociale Globale, diventa davvero necessario, tra l'altro, rendere legittimi e in qualche modo "ufficiali" gli aspetti sopra menzionati. Bisognerebbe parlarne nelle scuole, nelle tv, nei dibattiti pubblici. E bisognerebbe cominciare a denunciare e/o combattere questi debunkers patentati "in stile attivissimo" che proteggono lo status quo (ANCHE attraverso wikipedia) e che preservano questo sistema corrotto, infame e criminale. Quindi divulgare il più possibile questi temi per fare in modo che i "cittadini del mondo" vengano corretamente informati. Anche perchè, la corretta informazione sul tema del Signoraggio Bancario (e non solo), è quasi completamente ASSENTE in ambito puramente politico. Non si parla infatti di questi temi in tv, come non se ne parla in Parlamento. Si ha paura... o forse ci si rende conto (ma qui sono io ad essere troppo ottimista) che senza una presa di posizione transpolitica o trasversale nulla potrà mai cambiare.



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Svolta nella 'guerra del debito': crollerà la trama speculativa?

Non è di eurobonds o di spread che ha bisogno l’Europa, occorrono scelte politiche mirate a proteggere l’economia reale e lo Stato sociale dall’aggressione finanziaria. Gli imprenditori non si suicidano per l’art. 18, decidono di farla finita perché la politica pretende che essi rimborsino allo Stato, con tasse insostenibili, un debito creato dagli speculatori e dai politici corrotti che hanno fatto scempio di risorse pubbliche.

Opinione di Lidia Undiemi

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ativa.aspx

"L’intera Europa, non solo l’area euro, è destinata a un decennio di bassa crescita", sostiene Carlo Bastasin in un articolo pubblicato in prima pagina su Il Sole 24 ore.

Se la politica continua a proteggere la finanza con l’austerity non c’è alcun dubbio che le cose vadano esattamente in questa direzione. E non c’è da stupirsi che basti il rischio di non entrata in vigore del Fiscal Compact per mettere in crisi i mercati finanziari, visto che l’unica concreta forma di integrazione economica europea è quella del debito pubblico e della finanza, un gioco ad "effetto domino" che fa tremare le tasche degli speculatori.

Non è di eurobonds o di spread che ha bisogno l’Europa, occorrono scelte politiche mirate a proteggere l’economia reale e lo Stato sociale dall’aggressione finanziaria. Gli imprenditori non si suicidano per l’art. 18, decidono di farla finita perché la politica pretende che essi rimborsino allo Stato, con tasse insostenibili, un debito creato dagli speculatori e dai politici corrotti che hanno fatto scempio di risorse pubbliche.

Vincolare gli Stati a rispettare precisi e rigidi parametri di contenimento della spesa pubblica togliendo risorse agli "incopevoli" non significa ridurre il debito pubblico. Per raggiungere tale obiettivo, favorendo contemporaneamente la crescita economica e occupazionale nel rispetto dei principi democratici, occorre attuare una politica legislativa volta a far pagare il conto a coloro che lo hanno generato, i poteri forti, e a creare delle barriere protettive in favore dell’economia reale dei conti pubblici contro il "governo della finanza".

ESM e Fiscal Compact sono misure di gestione e riduzione del debito pubblico che tendono ad attribuire il peso della crisi ai cittadini europei salvaguardando gli interessi della casta.

E’ su questo piano che si gioca la "guerra del debito pubblico". Opporsi alla ratifica dei suddetti trattati assume un preciso significato politico che in molti fingono di ignorare, ossia rifiutarsi di continuare ad alimentare il "buco nero" della finanza speculativa. Non si tratta dunque di ignorare l’esistenza di un problema, ma di spingere la politica a risolverlo mettendo al centro il rispetto della persona umana mediante la promozione di una economia sana e virtuosa.


Le recenti contestazioni contro l’asse franco-tedesco, si pensi al successo di "Hollande" in Francia, pare stiano spingendo verso un cambio di rotta rispetto all’attuale ruolo della politica europea nell’economia.

Senza prospettive di crescita e senza la possibilità di potere far gravare le proprie responsabilità sulle spalle degli altri la finanza rischia di fare i conti con se stessa e di polverizzarsi da un momento all’altro. Questa incertezza turba i mercati, qualcuno deve pur pagare, chi?

In questo contesto, anche la riduzione dei tassi di interesse si rivela uno strumento insufficiente per risollevare le sorti di una economia reale indifesa. Ciò è dimostrato anche dai deboli risultati prodotti dalla politica monetaria espansiva statunitense: liquidità non significa necessariamente crescita, perché? E’ la risposta a questa domanda che ci farà uscire dalla crisi.



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:

A questo punto, infatti, per una Rinascita Sociale Globale, diventa davvero necessario, tra l'altro, rendere legittimi e in qualche modo "ufficiali" gli aspetti sopra menzionati. Bisognerebbe parlarne nelle scuole, nelle tv, nei dibattiti pubblici. E bisognerebbe cominciare a denunciare e/o combattere questi debunkers patentati "in stile attivissimo" che proteggono lo status quo (ANCHE attraverso wikipedia) e che preservano questo sistema corrotto, infame e criminale. Quindi divulgare il più possibile questi temi per fare in modo che i "cittadini del mondo" vengano corretamente informati. Anche perchè, la corretta informazione sul tema del Signoraggio Bancario (e non solo), è quasi completamente ASSENTE in ambito puramente politico. Non si parla infatti di questi temi in tv, come non se ne parla in Parlamento. Si ha paura... o forse ci si rende conto (ma qui sono io ad essere troppo ottimista) che senza una presa di posizione transpolitica o trasversale nulla potrà mai cambiare.


Per quanto possa essere piccolo il contributo fornito dalle pagine del Progetto Atlanticus il mio impegno in questo momento è proprio quello di cercare di diffondere il più possibile queste informazioni.

Se ci sarà da contribuire con maggiore vigore e con altri strumenti alla Rinascita Sociale Globale, eccomi, io sono pronto!!!



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MessaggioInviato: 26/04/2012, 16:30 
Una interessante provocazione fornita da EddyCage nel thread intitolato "EUROPA" mi ha dato spunto per approfondire un elemento che, a mio parere, ben si confà al tema della Rinascita Sociale Globale.

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=12700

Relativamente all'Europa EddyCage chiede: "Come la vorresti?"

Ecco la prima risposta (a cui segue nuovamente EddyCage)

Cita:
EddyCage ha scritto:

Cita:
illlusionista ha scritto:

senza euro


[:D]

A sto punto la sceglierei propio senza soldi! Si insomma, w il baratto!

[:D]

A ogni modo a me basterebbe avere la possibilità di poter decidere sulle scelte del mio ipotetico paese...
O per lo meno avere la possibilità che qualcuno scelto da me e magari con più conoscenze mi spiegasse quello che avviene ai livelli più alti e mi dicesse:" ok, voi che proponete sapendo che le cose stanno così così e così?"

Ma non credo che questo ce lo permetteranno mai...!


Ma è davvero possibile un'Europa senza Euro? Certamente sì, basterebbe creare una nuova moneta la cui gestione e politica non sia nelle mani di organismi sovranazionali privati come è la BCE: il nome da attribuire a questa nuova moneta è irrisorio, anche se io proporrei "democrat", per ricordare che la moneta deve fungere in primo luogo come strumento di democrazia.

E, come il cacio sui maccheroni:

http://www.beppegrillo.it/2012/04/quando_si_mette.html

Ma è possibile un'Europa senza moneta alcuna? Certamente no, direbbe il 99,99%, ... e se invece fosse possibile pensare a un modello sociale dove l'uso della moneta non fosse più indispensabile?

D'altronde se è vero che le prime applicazioni pratiche dello strumento monetario nascono solo nel VII secolo a.C. (l'elettron di Creso in Lidia), significa che le grandi e potenti civiltà precedenti a quella data furono in grado di fondare il proprio sistema sociale su modelli economici privi di moneta.

E stiamo parlando di sumeri, babilonesi, egizi... che non erano proprio sparute tribù ma vere e proprie società strutturate e creatrici di grandi e potenti imperi, la cui durata è invidiabile agli occhi delle nazioni odierne.

Anche i Maya prima, gli Aztechi poi e i nativi americani, credo, non conobbero l'uso della moneta fino all'arrivo degli Occidentali.

Ciò significa che il sistema economico basato sulla moneta non è l'unico possibile in grado di creare modelli socio-economici di gran successo.

Ma non solo. Le culture che non conoscevano l'uso della moneta e che nonostante ciò sono state in grado di creare floride civiltà secolari sono anche quelle soggette a quel momento storico che io definisco nei miei studi come "Rinascita", contrapposte a quelle di origini indoeuropee come gli Ittiti, gli Achei e appunto i Lidi:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TO...+Clipeologia

Ora, se la "Rinascita", così come descritto nel libro "Genesi di un Enigma" muove dall'ispirazione di una civiltà madre antecedente alla fine della glaciazione di Wurm, è possibile che questa ipotetica civiltà, propria dell'età dell'oro, fu caratterizzata da un modello economico privo dell'uso di moneta?!

Insomma, la mia domanda è: ma gli atlantidei usavano la moneta?! E se la Rinascita Sociale Globale si ponesse come obiettivo ultimo e aulico di ricondurre l'umanità alla perduta età dell'oro, fornendo all'uomo nuovi modelli sì economici, ma anche spirituali?

La chiave per un futuro migliore potrebbe essere nascosta in quel passato la cui verità ci è stata volutamente tenuta nascosta. Provate a pensare a cosa significherebbe scoprire che la civiltà madre dell'età dell'oro non sapeva cosa fosse la moneta...

(forse sto esagerando... [:)] - torniamo pure a concentrarci sul modello socio-economico [:p])


Ultima modifica di Atlanticus81 il 26/04/2012, 16:52, modificato 1 volta in totale.


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http://www.beppegrillo.it/2012/04/quando_si_mette.html

Cita:
Il tabu' dell'euro

Quando si mette in discussione l'euro, la reazione indignata e corale è "Non possiamo uscire dall'Europa", come se l'Europa si identificasse con l'euro. Si può rimanere tranquillamente nella UE senza rinunciare alla propria moneta.

Su 27 Stati aderenti alla UE, dieci hanno mantenuto la loro divisa, tra questi Gran Bretagna, Svezia, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca che non rischiano alcun default. Un altro trucco è l'utliizzo ripetitivo del termine "moneta unica", non vi è assolutamente alcuna moneta unica europea, l'euro è limitato a 17 Stati e chi è fuori si guarda bene dall'entrare nella zona euro.

Chi è oggi in crisi in Europa? In assoluta prevalenza i Paesi che hanno adottato l'euro con economie cosiddette "deboli". La domanda è "Deboli rispetto a chi?", ovviamente rispetto alla Germania.

Stati come Portogallo, Italia, Irlanda, Spagna, Grecia e forse in futuro Francia e Olanda non possono reggere il passo dell'economia tedesca. Una moneta dovrebbe riflettere il valore dell'economia di un Paese, ma l'euro rappresenta al più il valore del marco. E' necessario un piano B nell'eventualità che si debba tornare alla lira.

Non si tratta di essere ostili in principio all'euro, ma di poterselo permettere. Per rimanere nell'euro stiamo affamando il Paese, strangolando le aziende, trasferendo la ricchezza privata a copertura degli interessi sul debito pubblico che è (purtroppo) in euro.

Se fosse in lire potremmo risolvere il problema del debito con la svalutazione della nostra moneta. Da quando Rigor Montis ha deciso di applicare la sua manovra di lacrime e tasse per salvare l'Italia siamo sprofondati, hanno chiuso circa 140.000 aziende nel primo trimestre, la disoccupazione è alle stelle e gli imprenditori suicidi non si contano più, il valore degli stipendi è ritornato al 1983. L'IMU, l'IMU bis e il Super IMU sono alle porte. L'Italia boccheggia come una balena spiaggiata. Lo ha capito persino Draghi che di fronte alla possibile serrata del Paese ha invocato meno tasse e forti tagli alla spesa pubblica.

Se per rimanere nell'euro e pagare gli interessi sul debito alle banche, in prevalenza tedesche e francesi, dobbiamo uccidere l'economia del nostro Paese forse è il caso di fermarsi a riflettere. In particolare se il debito pubblico e lo spread aumentano comunque mentre veniamo strangolati. L'euro non può essere un tabù.



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Vi ricordate l'Argentina e i tango-bond?! Guardate ora...

http://www.eugeniobenetazzo.com/espropr ... Q.facebook

Cita:
In pochi ne sono a conoscenza, ma Cristina Fernandez de Kirchner, attuale primo ministro argentino (in vero il titolo è Presidente della Nazione) è con grande presunzione uno tra i primi cinque migliori governatori al mondo. L'Argentina sotto la sua guida, emanazione e continuazione di quella del defunto marito Nestor Kirchner, sta sorprendendo il mondo, in tutti i sensi. Il programma di governo, di impronta socialista se non nazionalista, sta consentendo una impensabile recupero e trasformazione per l'economia del paese dei Tango Bond che fino a dieci anni fa veniva denigrato ed odiato da quasi tutto il mondo per il suo salutare default finanziario (salutare per la sua popolazione). Sotto la guida di Cristina, l'Argentina ha in meno di cinque anni dimezzato il tasso di povertà (su base demografica) e raddoppiato al tempo stesso il tasso di istruzione, aumentando la percentuale del PIL (dal 3% al 6%) investito in miglioramenti infrastrutturali per l'educazione scolastica proponendo ad esempio l'accesso al web a tutti.

La Fernandez è un premier da invidiare: il suo operato di stampo peronista è volto a far crescere il paese ed a proteggerlo al tempo stesso. Con il neocostituito Ministero della Produzione e la detassazione dei capitali provenienti dall'estero, Cristina dimostra di avere le idee molto chiare: la nuova politica industriale argentina deve essere volta a creare occupazione incentivando le grandi multinazionali ad insediarsi per creare nuovi posti di lavoro attraverso benefits fiscali allettanti (noi italiani facciamo il contrario). La politica nazionalista non trova miglior paese al mondo in cui manifestarsi ed esprimersi arrivando persino ai piani di rimpatrio dei ricercatori argentini trasferitisi all'estero: sostanzialmente si richiamano in patria gli argentini che se ne sono andati perchè non remunerati o gratificati in patria (anche qui noi italiani potremmo fare scuola). L'ultima provocazione (da ammirare e copiare) è il piano di nazionalizzazione (per non dire esproprio) della partecipazione detenuta dal gigante petrolifero spagnolo Repsol sulla YPF (Yacimientos Petrolíferos Fiscales), l'azienda petrolifera dello stato argentino.

Quest'ultima, prima privatizzata e dopo acquistata interamente nel 1999 dalla Repsol appunto. In buona sostanza la Kirchner vuole riprendersi con un atto di sovranità popolare una risorsa strategica per la nazione: il petrolio argentino. Vai Cristina facci sognare. Magari anche in Italia ci fossero leader e rappresentanti degli interessi della nazione di questa portata. Sulla scia dell'esempio argentino infatti il nuovo e futuro leader italiano (non Mario Monti che ormai si è trasformato di fatto da tecnico a politico) dovrebbe replicare questo operato, espropriando per motivazioni di interesse nazionale le partecipazioni che detengono le varie fondazioni nelle due grandi banche italiane (Unicredito e IntesaSanPaolo). Nello specifico, il nuovo premier italiano dovrebbe nazionalizzare le quote detenute da Fondazione Cariverona e Fondazione Caritorino in Unicredit Banca rispettivamente del 3,5 % ciascuna, trasformando lo Stato Italiano nel primo azionista assoluto (la Libia sarebbe al 7,5% mettendo insieme Libia Investment Authority e la Banca Centrale Libica).

Uguale operazione si dovrebbe implementare con IntesaSanPaolo nazionalizzando le quote detenute dalle Fondazioni San Paolo (10%), Cariparo (5%), Cariplo (4,7%) e Caribo (2,7%) arrivando a controllare quasi il 25% della banca. A quel punto spingere a una fusione tra i due istituti orchestrata dallo Stato per costituire la più grande banca italiana privata (ma soggetta a controllo e governance pubblico) e la terza in Europa per patrimonio netto tangibile dopo Deutsche Bank e Credit Agricole (stando almeno ai dati di Giugno 2011). La banca così costituita potrebbe migliorare notevolmente la propria redditività complessiva riducendo corposamente i costi operativi, rafforzando il suo patrimonio attraverso dismissioni di immobili (pensate a quante filiali verrebbero smantellate a parità di assets e impieghi complessivi postfusione). A quel punto avendo una banca a controllo statale rafforzata nel patrimonio e più competitiva (che detiene oltre il 60% del mercato dei servizi bancari) si potrebbero intraprendere tutte le nuove riforme che necessita oggi il mercato del credito rivedendo le modalità di supporto ed affiancamento alla piccola e media impresa, certi che la nuova banca diverrebbe uno straordinario strumento di politica economica non convenzionale sotto l'egida dello Stato nell'interesse della nazione.


Strade alternative, volendo, ce ne sono, ma finchè i nostri 'insigni' economisti/politici continueranno a seguire la strada del debito ci aspettano soltanto anni di crisi perenne.


Ultima modifica di Atlanticus81 il 26/04/2012, 18:32, modificato 1 volta in totale.


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Anche ammettendo che la cosa sia possibile secondo la legislazione europea, la nazionalizzazione non funziona con un semplice atto di imperio ("adesso la banca è dello Stato"), occorre PAGARE quello che si nazionalizza. E quanti miliardi costerebbe comperare (COM-PE-RA-RE) le quote che vengono indicate? Per ottenere cosa, poi, la principale partecipazione di minoranza di banche piene di debiti?


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Ma non ti rendi conto che finché ragioni nell'ambito dello status quo creato dal sistema non potrai mai riformare il sistema?!

Ammesso che sia possibile secondo la legislazione europea?! Ma se la legislazione europea è emanazione della tirannia mi dici tu come fai a risolvere i problemi?!

E' come chiedere alla rivoluzione francese di sovvertire il sistema operando nel quadro di riferimento dell'assolutismo...

In Russia la rivoluzione mosse anche attraverso l'esproprio proletario, ma non credo che la 'legislazione' zarista contemplasse una tale eventualità...



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Blocchiamo l'ESM condividendo questo appello!

ESM The European Stability Mechanism una sigla che hai più non dice niente, ufficialmente un innocuo fondo salva stati, nella realtà l'ennesima perdita di sovranità nazionale seguendo logiche che ci stanno portando ad un lento logoramento finanziario.




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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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