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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 27/02/2019, 14:08 
sottovento ha scritto:
Cita:
Dopo averci sottratto 4300 miliardi di euro, la UE boccia la manovra

http://www.imolaoggi.it/2019/02/26/dopo ... a-manovra/

E perchè noi lo abbiamo permesso e dovremmo permetterlo ancora???
Non ci sono bene teteski, belgi, francesi, olandesi e via dicendo da sequestrare in Italia??
Tra parentesi, francesi e teteski in primis, si sono fottuti un patrimonio di beni d'arte nostri, quando ci hanno fatto "visita".



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Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 28/02/2019, 14:54 
Cita:
SE TORNA IL GOLD STANDARD – NON ABBIAMO NIENTE DA METTERCI

https://www.maurizioblondet.it/se-torna ... -metterci/



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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 28/12/2019, 09:08 
Il premio Nobel per l’economia:
“L’Italia può uscire dall’euro, la Germania vi rovina”


Ce l’ha a morte con la Germania, la considera arrogante, ritiene che l’Italia potrebbe tranquillamente uscire dall’euro senza avere grossi contraccolpi e invita l’Europa a cambiare tutto del suo sistema monetario. No, non è Paolo Savona, il ministro anti-euro ricusato in un primo momento dal Quirinale, e non è neanche Matteo Salvini, tantomeno Giorgia Meloni. L’euro-arrabbiato è un premio Nobel per l’economia, conseguito nel 2001, Joseph Stiglitz, che già lo scorso anno, quando l’alleanza grillo-leghista non era neanche prevedibile, aveva detto, in un convegno a Bologna: “Io credo che sia veramente difficile per l’Italia sopravvivere nell’Eurozona senza che la Germania cambi radicalmente la sua politica. Perché l’austerity è la strada sbagliata, questo è chiaro».

CONTINUA>>> https://www.secoloditalia.it/2018/06/il ... qiWg81Yyq0



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 28/12/2019, 11:50 
Il premio Nobel per l’economia:
“L’Italia può uscire dall’euro, la Germania vi rovina”


Versione riveduta e corretta TTE:

"La Germania vi ha rovinati, ora l'Italia può uscire dall'Euro a piedi stesi, è quello che vogliono loro per tornare a stampare Marchi".



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Correte correte... che per pagare i mercanti e i loro camerieri dovrete rubare sempre di più, e attenti a non dimenticarvi la carta di credito a casa... che se vi rompete il muso per strada neppure il carroattrezzi viene più a prendervi.
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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 28/12/2019, 12:49 
Considerando che ne destra ne sinistra vogliono uscire dall'euro, (escludendo neo-comunisti e neo-fascisti da zero virgola), siamo già spacciati.

Se ne usciremo, lo faremo da cadaveri. Successivamente, con una moneta svalutata, gli "investitori esteri" potranno acquistare i ns. immobili a prezzo stracciato.



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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 28/12/2019, 13:10 
ah beh ci sei arrivato finalmente [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 29/12/2019, 09:45 
MaxpoweR ha scritto:
ah beh ci sei arrivato finalmente [:246]

Eh certo, dovevamo uscire dalla gabbia 10 anni fa, Berlusconi l'aveva pure preso in considerazione, ma essendo ricattabile, totalmente sputtanato e ed egoista ha preferito salvaguardare la sua Mediaset lasciando fare a Monti.
Ed è stato solo il primo di una lunga serie di simil-tsipras dediti ad accumulare consenso per poi portarlo su un binario morto, vedi 5stelle e Lega. Tante chiacchere, poi quando arrivano al dunque si inginocchiano all'Ue e l'euro non si tocca.

Ma è comprensibile: il "sistema" controlla le agenzie di rating, i media, e ci compra i titoli, per cui risulta più facile trovare un compromesso e tirare a campare, piuttosto che fargli la guerra.
Però ormai non ci sono più spazi di manovra: non ci lasciano più fare deficit, e gli unici soldi vanno presi dalle nostre tasche, ergo ogni governo, di qualsiasi colore esso sia, è costretto a introdurre nuove tasse raccontando balle una dietro l'altra, e di conseguenza a pagarne le conseguenze a livello elettorale, per poi andare a casa e lasciar fare all'opposizione, costretta a fare le stesse cose.

Democrazia? Una barzelletta ormai... Chi controlla l'emissione del denaro controlla i governi, il resto è fuffa di contorno.
Il bello è che dopo vent'anni la maggior parte della gente non l'ha ancora capito, e crede veramente alla storiella secondo cui "non ci sono le coperture", e che bisogna "fare le riforme", colpa di Salvini, colpa dei comunisti, colpa di Putin, ecc!!

Tanto di cappello agli usurai di professione, che si sono inventati un sistema pressoché perfetto per farci il mazzo, senza usare carri armati ne mortai...



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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 29/12/2019, 11:21 
TheApologist ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
ah beh ci sei arrivato finalmente [:246]

Eh certo, dovevamo uscire dalla gabbia 10 anni fa, Berlusconi l'aveva pure preso in considerazione, ma essendo ricattabile, totalmente sputtanato e ed egoista ha preferito salvaguardare la sua Mediaset lasciando fare a Monti.
Ed è stato solo il primo di una lunga serie di simil-tsipras dediti ad accumulare consenso per poi portarlo su un binario morto, vedi 5stelle e Lega. Tante chiacchere, poi quando arrivano al dunque si inginocchiano all'Ue e l'euro non si tocca.

Ma è comprensibile: il "sistema" controlla le agenzie di rating, i media, e ci compra i titoli, per cui risulta più facile trovare un compromesso e tirare a campare, piuttosto che fargli la guerra.
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Analisi perfetta Apologist, l'unico rimedio è acchiappare tutti questi parassiti e criminali giallorossi e metterli come concime nei campi, in modo che spariscano per sempre dalla Terra. Sarà fatto.



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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 29/12/2019, 12:49 
TheApologist ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
ah beh ci sei arrivato finalmente [:246]

Eh certo, dovevamo uscire dalla gabbia 10 anni fa, Berlusconi l'aveva pure preso in considerazione, ma essendo ricattabile, totalmente sputtanato e ed egoista ha preferito salvaguardare la sua Mediaset lasciando fare a Monti.
Ed è stato solo il primo di una lunga serie di simil-tsipras dediti ad accumulare consenso per poi portarlo su un binario morto, vedi 5stelle e Lega. Tante chiacchere, poi quando arrivano al dunque si inginocchiano all'Ue e l'euro non si tocca.

Ma è comprensibile: il "sistema" controlla le agenzie di rating, i media, e ci compra i titoli, per cui risulta più facile trovare un compromesso e tirare a campare, piuttosto che fargli la guerra.
Però ormai non ci sono più spazi di manovra: non ci lasciano più fare deficit, e gli unici soldi vanno presi dalle nostre tasche, ergo ogni governo, di qualsiasi colore esso sia, è costretto a introdurre nuove tasse raccontando balle una dietro l'altra, e di conseguenza a pagarne le conseguenze a livello elettorale, per poi andare a casa e lasciar fare all'opposizione, costretta a fare le stesse cose.

Democrazia? Una barzelletta ormai... Chi controlla l'emissione del denaro controlla i governi, il resto è fuffa di contorno.
Il bello è che dopo vent'anni la maggior parte della gente non l'ha ancora capito, e crede veramente alla storiella secondo cui "non ci sono le coperture", e che bisogna "fare le riforme", colpa di Salvini, colpa dei comunisti, colpa di Putin, ecc!!

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Si sono stati molto bravi, bisogna fargli i complimenti, hanno salvaguardato i loro interessi molto meglio di noi ******** che abbiamo mandato a rappresentarci nostri simili facendoci comprare per un piatto di lenticchie o per 10\20€.



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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 06/03/2020, 13:52 
Cita:
Uscita dall'euro. Italia dovrebbe veramente restituire 430 miliardi alla Bce?

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Coniare Rivolta*

Spesso e volentieri nel dibattito sul ruolo e il destino dell’Unione europea il sistema mediatico dominante lancia anatemi sugli enormi rischi derivanti da un’eventuale uscita. Si tratta di una strategia preventiva volta a chiudere il dibattito sul nascere presentando ogni opzione di eventuale rottura, o anche solo ogni voce critica, come un’irresponsabile e puerile fuga in avanti irrealizzabile o terribilmente dannosa. Di recente ci ha pensato Floris, noto presentatore “Di martedì”, a terrorizzarci con un elenco dei costi che l’Italia dovrebbe sostenere se qualche folle si mettesse in testa di uscire dall’Unione europea. E lo ha fatto ricorrendo ad un breve schema ad effetto.



obbligo di restituzione di 430 miliardi alla BCE;
fuga di investitori e capitali, rischio default banche;
maxi-inflazione, crollo potere acquisto salari e pensioni;
mutui in euro più cari da ripagare in lire;
aumento costo materie prime, aumento bollette.

Lo schemino di Floris ci fornisce lo spunto per fare chiarezza in particolare sul primo punto, quello relativo alla presunta restituzione di 430 miliardi alla BCE. Ci si riferisce al saldo di un conto, aperto presso la BCE, noto come Target 2. Cosa è il Target 2? Come spiega la stessa BCE, è “la principale piattaforma europea per il regolamento di pagamenti di importo rilevante; viene utilizzato sia dalle banche centrali sia dalle banche commerciali per trattare pagamenti in euro in tempo reale” e permette “alla moneta di fluire liberamente attraverso i confini”.


L’Italia ha, in effetti, un saldo negativo sul Target 2 di circa 430 miliardi di euro. Dunque, se usciamo dall’euro dobbiamo pagare il conto? Proviamo a fare quello che Floris non può fare, proviamo a capire di cosa stiamo parlando.


Partiamo dal caso più semplice, lo scambio di merci. Il Target 2 è uno strumento attraverso cui la BCE crea moneta e la inietta nel sistema economico europeo. I Paesi appartenenti all’area dell’euro commerciano tra loro. La Germania, ad esempio, compra merci dalla Grecia, e la Grecia ne compra dalla Germania. Questi scambi danno vita a flussi di denaro che vanno nella direzione opposta ai flussi di merci: un flusso di euro andrà a pagare le merci greche acquistate in Germania, dunque muoverà dalla Germania alla Grecia, ed un altro andrà in senso contrario, dalla Grecia alla Germania, per pagare le merci tedesche acquistate dai greci. Ma ci sono economie più forti di altre. La Germania è un esportatore netto, cioè esporta più merci di quelle che importa dagli altri Paesi; la Grecia è un importatore netto, cioè importa dagli altri più merci di quelle che riesce ad esportare. Rivolgendo l’attenzione ai flussi di denaro, che vanno in senso opposto rispetto ai flussi di merci, noteremo dunque che la Grecia deve dare ogni giorno alla Germania più denaro di quello che la Germania versa alla Grecia per pagarne le sue merci. Quando questi due Paesi avevano monete diverse questo squilibrio commerciale incontrava precisi vincoli monetari: la Grecia aveva bisogno di più marchi (questa la moneta tedesca prima dell’euro) di quelli che riceveva come pagamento delle proprie esportazioni in Germania, e dunque doveva chiedere in prestito marchi, indebitandosi con le banche tedesche. Il debito che la Grecia contraeva in marchi si dice ‘debito estero’, perché il Paese si indebita in una valuta che non ha il potere di emettere, in una moneta straniera. Il debito estero non può crescere all’infinito, perché va ripagato in una moneta estera che scarseggia nel Paese. Questo vincolo monetario imponeva, paradossalmente, dei limiti agli squilibri commerciali tra Paesi europei: la Germania poteva fare l’esportatore netto fino ad un certo punto, perché la Grecia poteva fare l’importatore netto solo nei limiti in cui riusciva a raccogliere marchi sui mercati finanziari. In altre parole, vincoli valutari contenevano le dimensioni degli squilibri commerciali interni all’Europa.


Una delle ragioni per cui nasce l’Unione europea è abbattere questo limite, consentendo ai paesi industrializzati più avanzati (Germania e Olanda, su tutti) di conquistare definitivamente tutto il cosiddetto ‘mercato comune’, cioè a dire tutti i mercati europei, al di là dei vincoli che diverse valute necessariamente imporrebbero. Uno degli strumenti di questa conquista è proprio il Target 2. Attraverso questo conto, la BCE crea ogni giorno tutti gli euro di cui la Grecia ha bisogno per comprare le merci tedesche, cioè per pareggiare lo sbilanciamento nei flussi monetari che discende dallo squilibrio commerciale tra i due Paesi. Dunque, la BCE inietta euro in Grecia, ma non per la Grecia: quel denaro transita dalla Grecia ed è diretto in Germania, finendo nel fatturato dell’industria tedesca. Questo sistema di creazione di moneta (dalla periferia al centro) non genera maggiore reddito nella periferia, ma vi genera solo maggiore capacità di indebitamento.


Per chiarire meglio, facciamo un esempio pratico. Un cittadino greco decide di comprare un prodotto tedesco. Se, per semplicità, supponiamo che questa sia l’unica transazione che avviene tra i due Paesi, cioè in altri termini se quel flusso di denaro coincide con il disavanzo commerciale della Grecia verso la Germania. La transazione economica viene registrata nel Target 2? La risposta è sì. Ciò avviene perché, per regolare transazioni tra Paesi diversi, occorre base monetaria. Questo ci fa capire due cose: a) il cittadino greco deve avere i soldi per comprare la macchina (non è che il Target 2 gli regala i fondi); b) dal conto corrente del cittadino greco si va alla Banca di Grecia, e da lì – anziché privarsi di preziosa base monetaria – si chiede quella somma in prestito alla BCE, che la versa alla fabbrica tedesca. Tutto questo, ovviamente, avviene in automatico: il Target 2, a fine giornata, registra gli squilibri nei flussi tra i Paesi ed eroga quella somma per rendere possibile il regolamento (settlement) della transazione. In questo modo, il sistema economico greco si è indebitato con quello tedesco attraverso la mediazione della BCE: il Target 2 è quella mediazione.


Al sistema Grecia resterà, quindi, un debito che probabilmente in marchi non sarebbe riuscita ad accumulare a questi livelli e che invece la BCE è ben felice di concedere, rendendo possibile l’ampliamento degli squilibri commerciali tra i Paesi centrali e i Paesi periferici. Infatti, il denaro iniettato in Grecia si registra come un prestito della BCE alla Grecia proprio sul Target 2. Specularmente, il maggiore denaro incamerato dal sistema economico tedesco nel gioco del commercio intra-europeo viene depositato presso la BCE, generando un saldo positivo della Germania sul Target 2. Si tratta di una semplice registrazione contabile dell’operazione che, occorre precisare, richiedeva il prestito alla Grecia di base monetaria in euro: se questa esigenza viene soddisfatta da chi ha il potere di creare moneta, non vi sono limiti all’espansione di questa particolarissima (finché siamo nell’euro) forma di debito estero. Non a caso, i più accaniti critici del Target 2 sono le banche private tedesche, che si sono viste sottrarre l’affare della intermediazione del commercio: prima i greci dovevano passare per loro, chiedere loro marchi (e per questo il tutto aveva un limite, perché una banca privata non presta mai all’infinito). Da quando c’è il Target 2 la BCE salta completamente quel passaggio: un ottimo esempio di come il progetto di integrazione europea sia molto più attento alle esigenze dell’industria che non della finanza. Favorisce gli esportatori, sfavorisce le banche.


Questo conto, in ultima analisi, riflette esattamente la suddivisione dell’Europa tra esportatori netti, Paesi in surplus commerciale intra-europeo come Germania e Olanda, e Paesi importatori netti, cioè in deficit commerciale intra-europeo come Grecia e Spagna. Ai saldi negativi con segno meno dei Paesi della periferia europea registrati sul Target 2 corrispondono esattamente i saldi positivi dei Paesi centrali, vinti e vincitori nell’organizzazione del commercio intra-europeo imposta dall’Unione europea.


Questo basta per capire che il Target 2 è uno strumento dell’opera di colonizzazione commerciale che i Paesi centrali hanno imposto ai Paesi periferici in Europa: è un meccanismo al servizio delle industrie più forti per rendere sostenibile un modello di crescita fondato sull’esistenza di squilibri commerciali tra periferia e centro. Il debito accumulato dai Paesi periferici sul Target 2 fornisce la misura di questa operazione di colonizzazione dei mercati periferici: senza il Target 2, i greci e gli italiani sarebbero stati costretti – da vincoli valutari – a indirizzare i propri acquisti al mercato nazionale, contribuendo così allo sviluppo interno e al rafforzamento dell’industria domestica, esattamente come avveniva prima che partisse il progetto di integrazione europea. I prestiti della BCE che passano per il Target 2 sono uno strumento di politica monetaria utile a finanziare le esportazioni dei Paesi centrali verso quelli periferici, tutt’altro che una regalia della BCE ai Paesi periferici.


In Italia, il deficit registrato sul Target 2 è solo parzialmente spiegabile attraverso gli squilibri commerciali intra-europei. In buona parte, esso si spiega sulla base di un differente fenomeno, legato ai movimenti dei capitali e non ai movimenti delle merci. Abbiamo visto che il Target 2 registra gli squilibri tra i flussi monetari che si verificano tra i Paesi dell’euro; tali flussi, tuttavia, non sono solo il pagamento di merci ma potrebbero anche essere meri trasferimenti di denaro (sposto il mio conto corrente in Germania, mentre nessun tedesco sposta il proprio in Italia) oppure il corrispettivo di un’attività finanziaria acquistata (compro titoli di Stato tedeschi mentre nessun tedesco compra BTP italiani). Dunque, vediamo che il Target 2 non fa sorridere solamente l’industria dei Paesi centrali, ma anche il settore finanziario europeo tutto, che può muoversi da un Paese all’altro senza i vincoli che la frammentazione valutaria imponeva in passato. Uno speculatore può muoversi agilmente tra Bund tedeschi e BTP italiani senza alcun vincolo monetario, perché il Target 2 è lì a disposizione per creare tutti gli euro necessari a fare sì che il capitale abbandoni rapidamente un Paese per un altro. Il ricatto dello spread usato contro i Paesi periferici ha creato un’elevatissima instabilità finanziaria che si traduce nella fuga di capitali verso i lidi sicuri, ovvero le attività finanziarie dei Paesi centrali, che hanno tutto il sostegno della BCE e non temono alcun attacco speculativo. Questo enorme movimento di capitali dalla periferia al centro ha prodotto ampi disavanzi sul Target 2, in particolar modo in Italia. E di nuovo, come nel caso degli squilibri commerciali, si tratta di un meccanismo che favorisce il settore finanziario nei suoi movimenti speculativi, non certo la stabilità dei Paesi periferici: è un debito utile a oliare i meccanismi del continuo ricatto finanziario – che richiede rapidi e illimitati spostamenti di capitale intraeuropei – imposto ai Paesi periferici.


E dunque, in caso di uscita, cosa accadrebbe? Dovremmo davvero pagare il conto come suggerisce Floris? Ovviamente no. In caso di uscita dell’Italia dalla moneta unica, quel conto si tradurrebbe in un debito estero – esattamente come avveniva prima dell’introduzione dell’euro. E col debito estero si possono fare tante cose, ma mai nella storia è stato ripagato integralmente in un’unica soluzione. Si entra in una dimensione negoziale che può avere esiti diversi: si può ripagare ordinatamente e lentamente nel tempo, accumulando surplus commerciali (una strada che l’industria italiana dimostra ancora oggi di poter mettere in pratica), oppure si può ristrutturare – cioè ripudiare almeno parzialmente – sulla base della considerazione che quel debito è servito più ai Paesi centrali che ai periferici, più agli esportatori tedeschi che ai greci, più ai grandi speculatori che ai lavoratori italiani. Quel che è certo è che, in caso di uscita dell’Italia dall’euro, il saldo negativo del Target 2, quei 430 miliardi di euro, resterebbe una voce contabile, esattamente come è oggi, tra la BCE e la nostra Banca Centrale.


Mario Draghi ci ha offerto una simpatica testimonianza dell’uso terroristico e strumentale che si fa del Target 2. Simpatica perché questo ricatto del Target 2 (al grido di ‘se esci, paghi’) gli si è ritorto contro. A fronte di un’interrogazione di europarlamentari italiani sul tema, l’allora Presidente della BCE rispose: “Se un paese lasciasse l’Eurosistema, i crediti e le passività della sua Banca Centrale Nazionale nei confronti della BCE dovrebbero essere regolati integralmente”. Insomma, l’Italia avrebbe dovuto saldare il conto all’uscita, tutto insieme. Per ironia della sorte, sentendo quelle parole, un europarlamentare olandese si fa venire l’acquolina in bocca: l’Olanda ha un credito sul Target 2 di circa 100 miliardi di euro, se dunque uscisse dall’euro potrebbe passare alla cassa a ritirare? Panico a Francoforte, poi la risposta caustica di Draghi: “Lasci che le risponda nello stesso modo in cui ho risposto a domande simili al Parlamento europeo. L’euro è irrevocabile, e questo è nei trattati. Non farò speculazioni su ipotesi che non hanno possibilità di avverarsi alla luce degli attuali accordi. Inoltre, l’euro è stato un successo per l’eurozona e specialmente per i paesi come l’Olanda”. C’è altro da aggiungere?


Il problema del Target 2, in caso di un’eventuale uscita dell’Italia dalla zona euro, è un problema di debito estero, e come tale deve essere affrontato. Nello specifico, sarebbe parte integrante del debito italiano denominato in una valuta diversa da quella nazionale: in euro anziché in nuove lire, così come l’Italia ha già debiti nelle principali valute mondiali, dal dollaro allo yuan. Nessun nuovo conto da saldare nell’immediato, certamente un nuovo capitolo della lotta tra sfruttatori e sfruttati. Con buona pace di Floris.


*Pubblichiamo su gentile concessione degli autori
Notizia del: 05/03/2020


Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-uscita_dalleuro_italia_dovrebbe_veramente_restituire_430_miliardi_alla_bce/11_33440/



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MessaggioInviato: 21/03/2020, 10:19 
Guarda su youtube.com



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Buongiorno e ben ritrovati! (spero per ognuno tutto bene) [:264]

Per come vedo io questa questione (sforamenti vari per la situazione emergenziale del ns paese), avevo letto che quei 25 mld iniziali si sarebbero finanziati col quantitative easing (ergo acquisto di btp da parte della Bce).

Ciò che al contrario mi preoccupa è un eventuale (Iddio ce la scampi), ricorso al Fondo Salvastati poiché si dice che in tal caso l'Italia potrebbe poi subire la cosiddetta ristrutturazione del debito pubblico (che molti leggono come una Troika in stile Grecia... remember???).

Nb: purtroppo per uscire dal guado (lo dicono i più esperti), occorreranno molti quattrini (pensiamo soltanto che in Italy il solo settore del turismo vale circa, se non ho letto male, 12,5 mld l'anno).

Nb2: per quanto mi riguarda il mio parere è che se la UE non ci aiuterà in questa fase critica allora tanto vale uscire e ognuno per se.



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MessaggioInviato: 21/03/2020, 13:03 
ciao sottovento ben ritrovato!

Cita:
La Corte costituzionale tedesca deciderà il futuro di euro e UE il 5 maggio

di Antonio Di Siena

La notizia sta passando sotto silenzio praticamente in tutta Europa (specialmente in Italia) per questo parlarne è di fondamentale importanza.

Il 5 maggio la Corte Costituzionale tedesca si pronuncerà definitivamente sulla compatibilità del quantitative easing dell’era Mario Draghi con i principi fondamentali dello stato tedesco.

Una sentenza già prevista per il 24 marzo e rinviata (con molte resistenze) solo a causa dell’emergenza coronavirus a cui i tedeschi tengono molto e che potrebbe decidere una volta per tutte le sorti dell’UE e quindi dell’Italia.

La Corte di Karlsruhe non è nuova a gudizi di questo tipo, già nel 2013 infatti aveva sottoposto a vaglio il programma OMT (Outright monetary transactions), il famoso “scudo antispread” ipotizzato (e mai utilizzato) dalla BCE, che prevedeva acquisto illimitato di titoli di Paesi membri con spread fuori controllo.

Un giudizio che fu promosso dai falchi della CDU e doveva sostanzialmente occuparsi di accertare se: 1) la BCE stesse travalicando le sue funzioni (garanzia della stabilità dei prezzi); 2) se il meccanismo OMT fosse un modo fraudolento di aggirare il divieto di finanziamento degli Stati membri.

Dopo un lungo conflitto di competenze, nel 2016, la Corte dichiarò legittimo lo scudo antispread a patto che la BCE si attenesse scrupolosamente al rispetto di limiti di utilizzo molto stringenti. Fra questi il principale era che il loro volume dovesse essere estremamente limitato e preordinato.

Ora il problema è che alla luce di questo un QE da 750 mld rischia di far saltare il banco.

Sia per l’importo complessivo dell’operazione, sia perché un piano di acquisti forzati e cadenzati nel tempo determinerà per forza di cose un ulteriore scostamento dalle quote imposte dal capital key, in un contesto già fortemente sbilanciato in favore dei Paesi meno “virtuosi”.

Detto in altre parole si rischia che in pochissimo tempo non ci siano più bund tedeschi da comprare. Quindi per poter efficacemente attuare questo nuovo gigantesco QE la BCE dovrebbe necessarimente cambiare le regole, in modo da poter procedere ad acquisti massicci di titoli degli Stati con debiti più alti (Spagna e Italia in primis).

Ma questo inevitabilmente non solo violerebbe quei paletti posti dalla giurisprudenza di Karlsruhe in tema di OMT, ma farebbe al contempo aumentare la percezione di un QE esclusivo strumento di sostegno ai PIIGS.

Come è evidente quindi la questione è tutt’altro che una bazzecola.

Perché in uno scenario in cui per salvare l’Europa l’unica strada realmente percorribile è quella di una Germania che accetta politicamente (e pacificamente) di modificare ancora una volta le capital key (o magari di rinunciarvi definitivamente), i tedeschi stanno facendo l’esatto contrario.

Con la scusa che la questione dei limiti del mandato della Bce è orma diventata troppo centrale nella giurisprudenza costituzionale infatti, i tedeschi stanno di fatto demandando la decisone su QE e capital key al loro potere giurisdizionale. E il ricambio di organico in seno alla Corte di Karlsruhe lascia ipotizzare che insieme ad esso stia avvenendo un contestuale cambio di orientamento rispetto al passato.

Se così fosse o il piano Lagarde finirebbe vincolato agli stessi limiti posti a suo tempo per il piano OMT diversamente Berlino si chiamerebbe fuori.

Per questo affermare che il nuovo QE rischia di saltare per davvero non è un’assurdità.

In questo quadro quindi assume tutta un’altra logica e coerenza la notizia trapelata stanotte (e non ancora smentita) di Conte che avrebbe chiesto l’attivazione del MES.

Detto in parole più semplici.

Non ha nessun senso chiedere il MES se la BCE ha realmente cambiato orientamento di politica monetaria ed è pronta a creare dal nulla 750 mld di €. Se lo si fa evidentemente questo cambio di paradigma non è avvenuto.

Con tutta evidenza quindi, e consci dell’imminente decisione della giurisprudenza tedesca, alla BCE non hanno fatto altro che orchestrare un grande bluff (resta solo da capire se con o senza la complicità del Governo italiano).

In ogni caso fra un mese in mezzo il piano salva Europa potrebbe saltare per aria. E qualcuno rischia di restare col cerino in mano e la Troika in casa. Indovinate chi è.

Fonte:https://comedonchisciotte.org/la-corte-costituzionale-tedesca-decidera-il-futuro-di-euro-e-ue-il-5-maggio/




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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 21/03/2020, 13:32 
Beh, mi pare che tutti i partiti di opposizione si siano, appunto, opposti!!! e, non credo che qualcuno potrebbe approvare senza il loro voto un provvedimento del genere.

Però la domanda da porsi è: di soldi (e tanti), ne abbiamo bisogno... chi ce li da???
Ci vendiamo il Colosseo, Pompei e le spiagge romagnole? o magari pure l'isola di Capri o la Sardegna intera per far cassa???

NB: un'idea che peraltro avevo già letto da qualche parte sarebbe che la Bce crea dei bond (obbligazioni), ad alto tasso d'interesse per gli acquirenti (facciamo un 6-8%), per finanziare tutti questi miliardi di euro. In tal maniera i quattrini li cacciano i compratori (banche, privati facoltosi e Stati vari), e a nessuno viene imposta la Troika.



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 Oggetto del messaggio: Re: Come si esce dall'Euro? Alcuni pareri...
MessaggioInviato: 21/03/2020, 13:49 
A dire il vero gli unici partiti a favore sono stati PD e Forza Italia... Quindi un partito di governo ed uno di opposizione. gli altri si sono giustamente opposti. PER FORTUNA.



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