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MessaggioInviato: 03/07/2012, 19:15 
L’euro ha svolto benissimo la sua funzione…

… perchè fu creato per distruggere le nazioni europee
e in soli 10 anni ha raggiunto l’obiettivo!


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http://www.glollo.com/site/index.php/ho ... a-funzione

"L’idea che l’Euro sia un fallimento è stupidamente errata, l’euro sta provocando ciò per cui è stato progettato dal suo ideatore e da quel 1% di oligarchi che l’hanno imposto".

Così ha scritto il giornalista americano Greg Palast sul Guardian del 26 giugno, ricordando che "l’ideatore", Robert Mundell, ha sempre visto l’euro come l’arma che avrebbe spazzato via norme e regolamenti sul lavoro; "Ho conosciuto Mundell tramite il mio docente universitario Milton Friedman".

Palast descrive bene l’idea di Mundell:


"L’Euro inizia davvero a svolgere il suo compito in tempi di crisi, infatti la moneta unica sovranazionale toglie ai governi democraticamente eletti la possibilità di usare politiche creditizie e fiscali capaci di uscire dalla crisi, in quanto pone le politiche monetarie al di fuori dalla portata dei governi eletti dai cittadini e, senza queste prerogative, l’unico modo per cercare di mantenere i posti di lavoro è quello di ridurre regole e diritti verso imprese e lavoratori, tutto nel nome della concorrenza". (Clicca qui per la fonte: http://movisol.org/12news134.htm)


La crisi viene fatta pagare ai lavoratori europei, compresi i tedeschi, perchè anche loro hanno subito una riduzione incredibile di salario negli ultimi anni ed i giovani che si affacciano sul mercato del lavoro possono contare su stipendi ridicoli rispetto a quelli di chi è stato assunto oltre 10 anni fa (clicca qui http://www.glollo.com/site/index.php/ho ... erzo-mondo).

L’articolo originale del The Guardian
http://www.guardian.co.uk/commentisfree ... enius-euro



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 05/07/2012, 09:54 
Napolitano: 'L'Italia deve farcela. Uscire dall'Euro?
Sciocchezze o peggio pura demagogia'


05 luglio, 08:49

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 41855.html

L'ITALIA DEVE FARCELA - "Io so soltanto che dobbiamo farcela": "hanno provato ad aprire nuove strade, e con successo, a fine giugno a Bruxelles Monti, Hollande, Rajoy, Draghi e altri". Uscire dall'euro? "Sciocchezze o peggio pura demagogia". Lo dice Napolitano in un colloquio su Repubblica con Eugenio Scalfari. Napolitano invita ad intraprendere la via dello Stato federale europeo: "Gli Stati nazionali - spiega - garantiscono una tradizione, una cultura, una storia, ma soltanto l'unione politica dell'Europa, secondo l'originaria ispirazione federale, garantisce la speranza del futuro". Con la cancelliera Angela Merkel il capo dello Stato dice di aver avuto sempre "scambi di opinioni" di "reciproca comprensione e fiducia". "Sono in giuoco questioni complesse - prosegue -, si sono manifestati disaccordi non lievi, ma il rapporto tra l'Italia e la Germania, e quindi tra i due governi e le rispettive rappresentanze e opinioni pubbliche, rimane un pilastro fondamentale della costruzione europea".




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MessaggioInviato: 06/07/2012, 13:04 
Finlandia: meglio fuori da euro che pagare debiti di altri

La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare per gli altri partner dell'Eurozona. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze Jutta Urpilainen. No a mutualizzazione di rischi e debiti.

Pubblicato il 06 luglio 2012

http://www.wallstreetitalia.com/article ... altri.aspx

La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare i debiti degli altri partner dell'Eurozona. Lo dice, in una intervista al quotidiano finanziario finlandese Kauppalehti, il ministro delle finanze Jutta Urpilainen. ''La Finlandia vuole rimanere nell'euro e sappiamo quali siano i benefici per il nostro paese. Tuttavia, la Finlandia non vi restera' a qualsiasi prezzo e siamo pronti a tutti gli scenari, compreso l'abbandono della moneta unica'' ha detto il ministro.

Il ministro respinge qualsiasi idea di mutualizzazione dei rischi e dei debiti. Helsinki ha criticato i risultati del vertice europeo dello scorso 28-29 luglio, in particolare le modalita' di ricapitalizzazione diretta della banche spagnole senza che venga riconosciuto lo status di creditore privilegiato al fondo salva stati europeo.

Sui fondi dovrebbero arrivare alla Spagna dall'Efsf, il fondo temporaneo salva stati, che non e' creditore privilegiato, Helsinki ha detto che chiedera' a Madrid delle garanzie da negoziare su base bilaterale, come gia' accaduto nel caso del secondo prestito alla Grecia.

Se invece i fondi dovessero successivamente arrivare dal fondo permanente salva stati (Esm), sia per le banche spagnole e sia come scudo anti-spread, Helsinki vuole che l'Esm mantenga lo status di creditore privilegiato.



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MessaggioInviato: 06/07/2012, 13:19 
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Thethirdeye ha scritto:
La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare per gli altri partner dell'Eurozona.[b] Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze Jutta Urpilainen. No a mutualizzazione di rischi e debiti. [/b]

Pochi giorni e cambierà idea...[8D]



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MessaggioInviato: 07/07/2012, 10:59 
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Thethirdeye ha scritto:


Finlandia: meglio fuori da euro che pagare debiti di altri

La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare per gli altri partner dell'Eurozona. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze Jutta Urpilainen. No a mutualizzazione di rischi e debiti.

Pubblicato il 06 luglio 2012

http://www.wallstreetitalia.com/article ... altri.aspx

La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare i debiti degli altri partner dell'Eurozona. Lo dice, in una intervista al quotidiano finanziario finlandese Kauppalehti, il ministro delle finanze Jutta Urpilainen. ''La Finlandia vuole rimanere nell'euro e sappiamo quali siano i benefici per il nostro paese. Tuttavia, la Finlandia non vi restera' a qualsiasi prezzo e siamo pronti a tutti gli scenari, compreso l'abbandono della moneta unica'' ha detto il ministro.

Il ministro respinge qualsiasi idea di mutualizzazione dei rischi e dei debiti. Helsinki ha criticato i risultati del vertice europeo dello scorso 28-29 luglio, in particolare le modalita' di ricapitalizzazione diretta della banche spagnole senza che venga riconosciuto lo status di creditore privilegiato al fondo salva stati europeo.

Sui fondi dovrebbero arrivare alla Spagna dall'Efsf, il fondo temporaneo salva stati, che non e' creditore privilegiato, Helsinki ha detto che chiedera' a Madrid delle garanzie da negoziare su base bilaterale, come gia' accaduto nel caso del secondo prestito alla Grecia.

Se invece i fondi dovessero successivamente arrivare dal fondo permanente salva stati (Esm), sia per le banche spagnole e sia come scudo anti-spread, Helsinki vuole che l'Esm mantenga lo status di creditore privilegiato.




Finlandia: meglio fuori da euro. E intanto Italia minaccia boicottaggio

La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare per gli altri partner dell'Eurozona. Lo ha dichiarato la ministro delle Finanze Jutta Urpilainen (foto). Nouriel Roubini: italiani infuriati, "i politici minacciano di boicottare Nokia".

http://www.wallstreetitalia.com/article ... aggio.aspx

Roma - Hanno fatto "infuriare" l'Italia le minacce della Finlandia di uscire dall'euro e di imporre un ipotetico veto sullo scudo anti spread, tanto che secondo l'economista Nouriel Roubini in maniera riservata la penisola avrebbe minacciato Helsinki di boicottarne i prodotti.

"Rischi di guerra commerciale", afferma l'economista in uno messaggio dal social network Twitter. "Con la Finlandia che blocca l'utilizzo del Esm-Efsf per acquistare titoli di Stato di Italia e Spagna, riservatamente - scrive Roubini - i politici italiani minacciano di boicottare Nokia".



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MessaggioInviato: 07/07/2012, 11:26 
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Thethirdeye ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:


Finlandia: meglio fuori da euro che pagare debiti di altri

La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare per gli altri partner dell'Eurozona. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze Jutta Urpilainen. No a mutualizzazione di rischi e debiti.

Pubblicato il 06 luglio 2012

http://www.wallstreetitalia.com/article ... altri.aspx

La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare i debiti degli altri partner dell'Eurozona. Lo dice, in una intervista al quotidiano finanziario finlandese Kauppalehti, il ministro delle finanze Jutta Urpilainen. ''La Finlandia vuole rimanere nell'euro e sappiamo quali siano i benefici per il nostro paese. Tuttavia, la Finlandia non vi restera' a qualsiasi prezzo e siamo pronti a tutti gli scenari, compreso l'abbandono della moneta unica'' ha detto il ministro.

Il ministro respinge qualsiasi idea di mutualizzazione dei rischi e dei debiti. Helsinki ha criticato i risultati del vertice europeo dello scorso 28-29 luglio, in particolare le modalita' di ricapitalizzazione diretta della banche spagnole senza che venga riconosciuto lo status di creditore privilegiato al fondo salva stati europeo.

Sui fondi dovrebbero arrivare alla Spagna dall'Efsf, il fondo temporaneo salva stati, che non e' creditore privilegiato, Helsinki ha detto che chiedera' a Madrid delle garanzie da negoziare su base bilaterale, come gia' accaduto nel caso del secondo prestito alla Grecia.

Se invece i fondi dovessero successivamente arrivare dal fondo permanente salva stati (Esm), sia per le banche spagnole e sia come scudo anti-spread, Helsinki vuole che l'Esm mantenga lo status di creditore privilegiato.




Finlandia: meglio fuori da euro. E intanto Italia minaccia boicottaggio

La Finlandia preferisce l'uscita dall'euro alla prospettiva di pagare per gli altri partner dell'Eurozona. Lo ha dichiarato la ministro delle Finanze Jutta Urpilainen (foto). Nouriel Roubini: italiani infuriati, "i politici minacciano di boicottare Nokia".

http://www.wallstreetitalia.com/article ... aggio.aspx

Roma - Hanno fatto "infuriare" l'Italia le minacce della Finlandia di uscire dall'euro e di imporre un ipotetico veto sullo scudo anti spread, tanto che secondo l'economista Nouriel Roubini in maniera riservata la penisola avrebbe minacciato Helsinki di boicottarne i prodotti.

"Rischi di guerra commerciale", afferma l'economista in uno messaggio dal social network Twitter. "Con la Finlandia che blocca l'utilizzo del Esm-Efsf per acquistare titoli di Stato di Italia e Spagna, riservatamente - scrive Roubini - i politici italiani minacciano di boicottare Nokia".



Noi esportiamo sicuramente in Finlandia, ma chi chiedo cosa mai importiamo per proferire simili minacce.[xx(]



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MessaggioInviato: 15/07/2012, 01:44 
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Wolframio ha scritto:

Italia Torni alla Lira! La Salvezza Fuori da Euro

Italia e Irlanda hanno più motivo di lasciare la zona euro rispetto alla Grecia. Le rispettive economie ne beneficerebbero. Questa la conclusione cui è giunta Bank of America (BofA) Merrill Lynch. Un ritorno alla lira salverebbe il paese


L’ITALIA, il cui rating sovrano è stato declassato di due tacche de Moody’s, potrebbe trovare la salvezza fuori dalla zona euro? Il paese, secondo l'agenzia di rating statunitense, è esposta al pericolo di contagio di Grecia e Spagna, e al rischio di non essere in grado di ottenere finanziamenti dai mercati dei capitali a causa di una crescita debole e di un tasso di disoccupazione elevato. Eppure Venerdì, l'Italia non ha avuto difficoltà a collocare 5,25 miliardi di euro sui mercati obbligazionari nel corso dell'asta Btp.

MENTRE molti esperti si aspettano una "Grexit", "gli investitori sottovalutano la volontà di un paese di uscire dalla zona euro. David Woo e Athanasios Vamvakidis, due strateghi esperti di mercato dei cambi presso Bank of America Merrill Lynch hanno concluso che l'Italia sarebbe il paese che maggiormente beneficerebbe di una simile operazione tra gli i 11 paesi che hanno adottato la moneta unica.

APPLICANDO una analisi costi-benefici, gli analisti hanno stabilito una classifica rispondendo a quattro domande.

- Quali sono le possibilità di uscire in maniera ordinata?
- Quali sono gli effetti di un'uscita sulla crescita economica?
- Quali sono gli effetti sui tassi di prestito?
- Qual è l'impatto sul bilancio economico del paese?

NEL PRIMO CASO, in cui sono considerati lo stato del bilancio pubblico e di quello corrente come misure del rischio di uscita senza una grave crisi nel settore, l'Italia occupa il terzo posto. Il paese è in effetti l'unico a realizzare un avanzo primario insieme alla Germania, che si colloca al primo posto mentre la Francia è nona, come l'Irlanda.

PER LA SECONDA DOMANDA, che si basa sull'evoluzione delle esportazioni in caso di un effetto di cambio più favorevole, l'Irlanda potrebbe trarre i maggiori benefici con un incremento del 7% della sua produzione, l'Italia seguirebbe con il 3%. La Germania sarebbe particolarmente penalizzata con una riduzione dell'11% della sua produzione. La Francia si colloca al quinto posto con un guadagno dell'1%.

SUL TERZO PUNTO, relativo ai rendimenti dei titoli, la Grecia si prende una rivincita: il paese trarrebbe infatti vantaggio da un'uscita, con una diminuzione del tasso di ben 2.200 punti base (bps), logicamente seguita da Portogallo e Irlanda, i tre paesi che hanno più accesso ai mercati dei capitali. L'Italia è al quinto posto (- 20 bp) davanti alla Spagna (-80 bps). La Germania avrebbe molto da perdere, con un aumento dei tassi di interesse di 80 bps.

INFINE, per quanto riguarda il bilancio del paese, stabilito tenendo conto della posizione netta d’investimento estero e applicando un deprezzamento della valuta, l'Irlanda si collocherebbe al primo posto, mentre la Germania all’ultimo.

COMBINANDO questi quattro criteri, Italia e Irlanda si classificano al primo posto, mentre la maglia nera spetta alla Germania. In altre parole, la Germania, che potrebbe facilmente uscire dalla zona euro, non avrebbe alcun interesse a farlo, perché si troverebbe ad affrontare una crescita più debole, oneri finanziari più elevati mentre i suoi bilanci accuserebbero un duro colpo. Al contrario, per l'Italia un ritorno alla lira sarebbe persino auspicabile in quanto si tradurrebbe in maggiore competitività, più crescita e migliori finanze pubbliche

L’ANALISI mette inoltre in luce come “mentre la Germania potrebbe ‘corrompere’ l’Italia a rimanere nella zona euro ed evitare le conseguenze di una uscita, la possibilità che ciò accada è limitata. Questo perché l’Italia ha più motivi rispetto alla Grecia di uscire e ogni compensazione potrebbe divenire troppo costosa per la Germania oltre al fatto che gli italiani potrebbero essere più riluttanti dei greci ad accettare le condizioni per rimanere”.

PRIMA di riflettere su un possibile abbandono di un paese si dovrebbe forse pensare a ciò che si vuole fare a (e con) questa moneta unica. Serve una maggiore integrazione europea (Italia compresa) o il crollo di Eurolandia potrebbe risolvere i problemi di molti paesi?

http://www.professionefinanza.com/scheda.php?id=6275


Eeeehhhhh..... e mo chi lo dice a Bersani? [:o)]



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MessaggioInviato: 18/07/2012, 19:40 
Prima ancora di uscita euro va riformato sistema finanziario

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Il ritorno alla sovranità nazionale diventa un passo necessario, ma se non si affronta il problema nell'ottica "di sistema", l'uscita dall'euro rischia di avere un effetto devastante sul destino dei paesi più deboli. Parla l'economista di Wall Street Italia Lidia Undiemi.

di: Lidia Undiemi
Pubblicato il 18 luglio 2012| Ora 16:52

http://www.wallstreetitalia.com/article ... iario.aspx

Roma - Fino a quando i settori produttivi strategici dell'economia "reale" continueranno ad essere governati da potenti "affaristi" gli interventi monetari e/o fiscali non potranno incidere in modo determinante sulla crisi per il semplice fatto che queste manovre, da sole, non sono in grado di spiegarla.

In questo senso, gli effetti dell'uscita dall'euro da parte di uno dei paesi aderenti possono essere concretamente misurati soltanto se si attua una riforma strutturale del settore finanziario che possa consentire l'effettiva destinazione delle risorse in favore del rilancio delle PMI ed un forte contrasto al potere spropositato delle multinazionali, che si avventurano in "casinò" finanziari, talvolta gestendoli, salvo poi addebitare il costo del "gioco d'azzardo" alla collettività.

Di sicuro non è possibile continuare con questa gestione della politica monetaria, incredibilmente orientata a salvaguardare gli interessi dei "padroni" delle banche. Sotto questo punto di vista il controllo democratico è pressoché assente.

L'elaborazione di possibili scenari sul destino dell'Europa richiede accurate analisi e notevoli passi in avanti rispetto al classico dibattito "austerità/investimenti".

E' tuttavia possibile fare delle proiezioni partendo da un assunto fondamentale. Quella che stiamo vivendo oggi è una crisi "di sistema" dove le contraddizioni sociali, politiche, economiche e finanziarie stanno assumendo la forma di uno Tsunami. La politica troppo spesso utilizzata per scopi "privati", la finanza che si sostituisce all'economia svuotandola e radendo al suolo milioni di posti di lavoro, la moneta utilizzata per salvare gli istituti di credito che a loro volta chiudono i "rubinetti" alle imprese, quelle vere. La pubblica amministrazione vittima di sprechi, inefficienze e logiche clientelari.

In buona sostanza, la ricchezza viene assorbita dalle varie lobbies appoggiate da precise scelte politiche.

In questa Europa il ritorno alla sovranità nazionale diventa un passo necessario, ma se non si affronta il problema nell'ottica "di sistema" allora l'uscita dall'euro rischia di avere un effetto devastante sul destino delle nazioni più deboli che decidono di intraprendere tale scelta o che la subiscono a causa dell'evolversi degli eventi.

Lo spread, in fondo, misura la credibilità economica e politica di un paese rispetto ad un altro. Quanto più il sistema produttivo di una nazione risulta inconsistente tanto più lo spread sarà in balia di fluttuanti scelte finanziarie e speculative.

La crisi è dunque una scelta politica, e l'attuale leadership europea sta di fatto approfittando delle carenze strutturali del sistema economico e politico dal momento in cui piuttosto che cambiarlo, facendo pagare la crisi a chi l'ha generata, decide di presentare il conto ai cittadini pretendendo inoltre di invadere la sovranità nazionale mediante la realizzazione di alcuni accordi intergovernativi dai contorni "oscuri".

Il sistema non regge più, e poiché la finanza dei poteri "forti" è intrecciata a livello comunitario (e più in generale internazionale), al punto che il crollo di un contesto finanziario nazionale è in grado di trascinare con sé gli altri paesi, l'unico modo per salvare i grandi centri di interesse e consolidare il loro potere consiste nel ridurre "alla fame" intere popolazioni. Questo scopo può essere raggiunto soltanto se si attua una unificazione politica che affianchi quella monetaria ed economica già in atto da diverso tempo. E' chiaro che gli ultimi interventi, in particolare ESM e Fiscal Compact, rappresentano ulteriori tasselli di un piano strategico ampio e complesso.

L'austerity è il più importante strumento politico per il raggiungimento di tale obiettivo. Privando le imprese, le famiglie e la pubblica amministrazione di risorse si spinge verso la vendita delle attività produttive e dei beni pubblici in favore di chi possiede liquidità.

Probabilmente se questo disegno andrà a buon fine le lobbies internazionali inizieranno a rimettere liquidità nei (propri) territori.
L'unificazione monetaria ed economica non serve a molto se non si completa il "quadro" con quella politica mediante cui legittimare i "poteri forti" a sostituirsi apertamente agli stati sovrani.

In questa delicata fase storica, un passo importante è sicuramente la ratifica del trattato ESM per dei motivi già ampiamente espressi in precedenti scritti. Essendo i Parlamenti nazionali della maggior parte dei paesi coinvolti favorevoli a questa organizzazione intergovernativa, l'unico ostacolo alla sua entrata in vigore è la decisione della Corte Costituzionale tedesca che potrebbe rimettere in discussione la politica espansionistica dell'intera Europa. Non è escluso che si possa aprire un simile scenario anche in Italia. In caso di esito negativo, la mancata attuazione dell'ESM potrebbe determinare nel brevissimo termine la fine dell'euro, e a questo punto si aprirebbero spazi non indifferenti per la realizzazione "democratica" nelle varie nazioni di alternative "di sistema" in grado di estirpare il "male" speculativo alla radice.

Per fare ciò è chiaro che occorre un cambiamento radicale dell'attuale rappresentanza politica nazionale, che da destra a sinistra sta agendo in favore del "governo delle banche".

Lidia Undiemi è l'economista di Wall Street Italia. E' in prima linea con WSI nella battaglia contro l'ESM e il Fiscal Compact.



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Potessimo decidere noi..........[B)]



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Esatto. Va riformato il sistema finanziario prima di uscire dall'euro.

Io non riesco a capire la gente che dice che è una pazzia uscire dall'euro, i politici che dicono che è un pazzia lo dicono per questioni politiche non economiche.. sia chiaro.. bruxelles perderebbe il controllo.


E' bene sapere che il debito non può essere ripagato, in quanto non esistono i soldi per farlo.
Quindi restare nell'euro e essere prosciugati lentamente nel 2000 poteva avere un senso, seppure un senso non ce lha mai avuto questa finanza, ma ora, in queste condizioni perchè bisogna accettare tali condizioni?

Non vedo il benessere all'orizzonte con questo sistema.
E' da qui che nasce l'idea di abbandonare l'euro, ovvero il grande ricatto a cui siamo sottoposti.
Non bisogna guardare la Lira che è meno forte dell'Euro, anzi togliendoci da questo ricatto del debito, potremmo guadagnare in Lire di piu che con gli Euro in termini di stipendio, diminuendo enormemente le pressioni fiscali e quant'altro.


Va ridimensionato l'euro o eliminato, i paesi in difficoltà devono uscire e va cancellato il loro debito in quanto è un debito fraudolento su soldi mai esistiti ed erogati con l'infame metodo della riserva frazionaria.

Sopra a queste enormi bolle finanziarie hanno pensato bene di fissare degli interessi.

E' ora di finirla.

Il controllo nasce dai soldi non dall'uomo politico, a monte ci sono i soldi che controllano l'uomo politico.. quindi bene togliere gente corrotta, ma il cancro è la finanza con queste regole da far west.



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Cita:
sanje ha scritto:

Esatto. Va riformato il sistema finanziario prima di uscire dall'euro.

Io non riesco a capire la gente che dice che è una pazzia uscire dall'euro, i politici che dicono che è un pazzia lo dicono per questioni politiche non economiche.. sia chiaro.. bruxelles perderebbe il controllo.


E' bene sapere che il debito non può essere ripagato, in quanto non esistono i soldi per farlo.
Quindi restare nell'euro e essere prosciugati lentamente nel 2000 poteva avere un senso, seppure un senso non ce lha mai avuto questa finanza, ma ora, in queste condizioni perchè bisogna accettare tali condizioni?

Non vedo il benessere all'orizzonte con questo sistema.
E' da qui che nasce l'idea di abbandonare l'euro, ovvero il grande ricatto a cui siamo sottoposti.
Non bisogna guardare la Lira che è meno forte dell'Euro, anzi togliendoci da questo ricatto del debito, potremmo guadagnare in Lire di piu che con gli Euro in termini di stipendio, diminuendo enormemente le pressioni fiscali e quant'altro.


Va ridimensionato l'euro o eliminato, i paesi in difficoltà devono uscire e va cancellato il loro debito in quanto è un debito fraudolento su soldi mai esistiti ed erogati con l'infame metodo della riserva frazionaria.

Sopra a queste enormi bolle finanziarie hanno pensato bene di fissare degli interessi.

E' ora di finirla.

Il controllo nasce dai soldi non dall'uomo politico, a monte ci sono i soldi che controllano l'uomo politico.. quindi bene togliere gente corrotta, ma il cancro è la finanza con queste regole da far west.




Ti quoto.......



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Sull'uscita dall'euro



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MessaggioInviato: 19/07/2012, 18:43 
Cita:
sanje ha scritto:

Esatto. Va riformato il sistema finanziario prima di uscire dall'euro.

Io non riesco a capire la gente che dice che è una pazzia uscire dall'euro, i politici che dicono che è un pazzia lo dicono per questioni politiche non economiche.. sia chiaro.. bruxelles perderebbe il controllo.


E' bene sapere che il debito non può essere ripagato, in quanto non esistono i soldi per farlo.
Quindi restare nell'euro e essere prosciugati lentamente nel 2000 poteva avere un senso, seppure un senso non ce lha mai avuto questa finanza, ma ora, in queste condizioni perchè bisogna accettare tali condizioni?

Non vedo il benessere all'orizzonte con questo sistema.
E' da qui che nasce l'idea di abbandonare l'euro, ovvero il grande ricatto a cui siamo sottoposti.
Non bisogna guardare la Lira che è meno forte dell'Euro, anzi togliendoci da questo ricatto del debito, potremmo guadagnare in Lire di piu che con gli Euro in termini di stipendio, diminuendo enormemente le pressioni fiscali e quant'altro.


Va ridimensionato l'euro o eliminato, i paesi in difficoltà devono uscire e va cancellato il loro debito in quanto è un debito fraudolento su soldi mai esistiti ed erogati con l'infame metodo della riserva frazionaria.

Sopra a queste enormi bolle finanziarie hanno pensato bene di fissare degli interessi.

E' ora di finirla.

Il controllo nasce dai soldi non dall'uomo politico, a monte ci sono i soldi che controllano l'uomo politico.. quindi bene togliere gente corrotta, ma il cancro è la finanza con queste regole da far west.




riformiamolo con politici e governo,all'altezza della situazione,e non con accoliti assoldati dal potere finanziario come quellli attuali [;)]


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