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 Oggetto del messaggio: STORIA DELL' UNITA' D' ITALIA. NORD E SUD
MessaggioInviato: 29/12/2009, 17:17 
Lo spunto nasce dagli ultimi post di :

http://www.ufoforum.it/topic.asp?rand=7 ... 4841#79961


cit da bleffort

Mi ripeto ancora:

Guardate che,sotto i Borboni nel Sud si viveva meglio di come è la condizione in cui siamo oggi.



//////////////////////////////////

Cip di apertura.


zio ot [;)]



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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=57
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MessaggioInviato: 29/12/2009, 18:21 
caro barionu,
unlibro di unmio compaesano, piemontese! [;)]

http://roccobiondi.blog.espresso.repubb ... savoi.html

ciao
mauro



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MessaggioInviato: 29/12/2009, 18:36 
Grazie zio per aver aperto il topic in questione. Argomento spinoso e non esente da rischi, mi riprometto di postare il prima possibile le mie opinioni.
Mi raccomando serietà e educazione, nessuna contrapposizione nord vs sud, ma un analisi serena.



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MessaggioInviato: 29/12/2009, 18:45 
la mentalita` piemontese fa danni anche OGGI..

MARCHIONNE :"investiremo 8 mld di euro.."

si ma dove ?

e intanto termini imerese chiude..
ma sono talmente gobbi che non la cederanno
a TATA motors o ai cinesi..
piuttosto la fanno fallire o le fanno produrre giocattoli..
avete presente quella pubblicita`:
"ti piace vincere facile..?"
ecco..
->piagnoni di stato..
la chrysler l`ha regalata obama alla fiat,
la opel voleva vedere soldi veri sul piatto,
e infatti marchionne & Co sono spariti subito

-> c`e` poco da fare i Galletti..


bah..


Ultima modifica di mik.300 il 29/12/2009, 18:47, modificato 1 volta in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 30/12/2009, 00:47 
Ragazzi, l' argomento è immenso e complesso.
Cominciamo con un po' di materiale , con calma-

Vi consiglio questo libro


CONTROSTORIA DELL'UNITA' D'ITALIA


http://libreriarizzoli.corriere.it/libr ... 8817018463




Una presentazione del libro :

http://www.adsic.it/2007/10/31/controst ... a-ditalia/

Fatti e misfatti del Risorgimento

di Gigi Di Fiore

Esiste una memoria omologata che, per creare da zero un’identità nazionale, ha coperto o rimosso scomode verità su come venne unita l’Italia tra il 1848 e il 1870? Attraverso documenti inediti e consultando numerosi archivi anche privati, Gigi Di Fiore, studioso del Risorgimento e del brigantaggio post-unitario, racconta, con agile stile giornalistico, gli anni fatidici in cui fu costruita l’Italia, svelandone i falsi miti e le mistificazioni. Ne emerge un quadro diverso da quello che si è insegnato e si insegna ancora frettolosamente a scuola, dove l’ansia di creare radici condivise e di “far diventare italiani” intere generazioni di piemontesi, lombardi, veneti, napoletani, toscani, siciliani ha rimosso non solo numeri e crudeltà della prima guerra civile nazionale, quella del brigantaggio, ma anche le corruzioni, le bugie, le rappresentazioni eroiche dove i buoni erano sempre gli unitari da una parte e i cattivi antiunitari dall’altra. Non a caso, molti problemi di cui si dibatte oggi in Italia sono diretta eredità degli anni in cui fu realizzata la Nazione da appena il 2 per cento dei 21 milioni di abitanti della penisola: nel libro, ricco di retroscena inediti su quel periodo, si scopre, pagina dopo pagina, che molti dei temi politici, culturali ed economici di attualità erano già dibattuti agli albori dell’unità. Qualche esempio, tra i tanti contenuti nel testo:



1) Mafia e camorra – Nella mitizzata avanzata di Garibaldi ebbe un ruolo importante la criminalità organizzata già presente nel Sud d’Italia. I picciotti siciliani e i camorristi napoletani prepararono il terreno e aiutarono le camicie rosse, sperando e spesso ottenendo benefici dal nuovo governo. “Naturale che quando si doveva fare una rivoluzione non si badasse tanto per il sottile alle fedi di perquisizione di coloro cui si ricorreva; per me qui sta l’origine della maffia”, dichiarò il duca siciliano Gabriele Colonna di Cesarò. E l’ex ministro borbonico Liborio Romano, poi deputato italiano, raccontò: “Pensai prevenire le tristi opere dei camorristi, offrendo ai più influenti di loro capi un mezzo per riabilitarsi”.


2) Corruzione – Furono ben 16 gli ufficiali borbonici che avrebbero dovuto fermare i garibaldini, relegati a Ischia e processati per codardia e negligenza. Su molti di loro, i sospetti di tradimento e corruzione: ufficiali della marina e dell’esercito, dalle storie diverse, in una guerra in cui l’armata piemontese non si fece scrupolo di bombardare città piene di civili, come a Capua e Gaeta, dove a centinaia rimasero sepolti sotto le macerie delle loro case, come risulta dagli archivi comunali. Solo a Gaeta, i danni stimati furono di due milioni di lire del 1861; 109 le case inagibili su 2400 in gran parte danneggiate.


3) Disavanzo di bilancio – All’unità d’Italia già il nuovo Stato pagava lo scotto delle guerre risorgimentali con un enorme deficit di bilancio: 500 milioni nel 1861, che si sperava di colmare attraverso le casse degli Stati conquistati e riuniti al Piemonte. In quel momento, il debito pubblico piemontese era di 64 milioni di lire contro i 26 delle Due Sicilie. Nel 1862, il bilancio di previsione stimava un disavanzo di più di 308 milioni di lire. Furono necessarie nuove tasse, sconosciute al Sud, come quelle sulle successioni e donazioni, o sui bolli. O vendere dei beni pubblici, come lo stabilimento metallurgico di San Pier d’Arena. Come si vede, le ricette delle attuali Finanziarie non contengono nulla d’originale, così come i problemi dei disavanzi non sono una scoperta recente.


4) Divario tra Nord e Sud – Lavori di ampliamento ferroviario partiti al Sud solo nel 1865, stillicidi di licenziamenti e chiusure di attività: alla Zecca napoletana, al Lotto, all’Arsenale, ai Cantieri navali di Castellammare. Più tasse e meno commesse per le aziende meridionali che nell’ex regno borbonico erano tutelate dalle restrizioni doganali. Furono 800 gli operai che persero il lavoro a Pietrarsa, 1000 tra l’arsenale di Napoli e Torre del Greco. Nuova disoccupazione, anche per l’introduzione dell’imposta sui redditi di ricchezza mobile che era inesistente nel regno borbonico. I capitali raccolti al Sud venivano investiti al Nord attraverso l’apertura di filiali della Banca nazionale. Al Banco di Napoli, penalizzato dall’imposizione del corso forzoso, si impedì invece l’apertura di filiali al centro-nord: le riserve auree della banca meridionale passarono da 78 milioni nel 1863 a 41 nel 1866.


5) La guerra civile – Ben 80 anni prima della Resistenza, l’Italia unita visse la sua prima guerra civile nel Mezzogiorno: la guerra armata contadina del brigantaggio, che insanguinò il Sud per dieci anni dal 1860 al 1870. Nel solo periodo compreso tra il 1861 e il 1863, i documenti ufficiali parlano di 2413 morti in combattimento, 2768 arrestati, 923 costituitisi tra i briganti. I militari, mandati a reprimere la rivolta e a fare i gendarmi, raggiunsero negli anni il numero di 120 mila nel Sud. Nel primo anno, morirono in combattimento in 412, con 269 feriti. Fu il tempo degli eccidi; dei paesi distrutti (6 solo nel 1861), come Pontelandolfo; delle leggi speciali con potere repressivo, ma anche amministrativo concentrato nelle mani degli ufficiali quasi tutti di origine piemontese. Molti si sentivano estranei al Sud e avevano addirittura bisogno di interpreti per tradurre le conversazioni con i prigionieri, come risulta dai documenti dell’Ufficio storico dell’esercito. Si era in guerra, guerra civile, ma non si poteva dirlo: che figura si sarebbe fatto con l’Europa? Eppure, alla fine, ai militari in azione nel Sud furono assegnate 7391 ricompense.


6) Cattolici e laici – L’integrazione tra cultura laica dello Stato e cultura cattolica non fu semplice. Negli anni del Risorgimento si arrivò per legge a sopprimere 2099 enti religiosi, escludendone 7871 frati, monache e sacerdoti. Portarono all’allora Stato piemontese rendite per tre milioni e 651 mila lire. Molti arcivescovi furono imprigionati, perché ritenuti antitaliani. A Torino, come a Cagliari, Napoli o Avellino. A unità avvenuta, Pio IX chiese ai cattolici di non partecipare alle competizioni elettorali. L’Italia unita era già divisa: cattolici contro laici; meridionali trattati con leggi speciali e repressione militare rispetto al resto della Nazione; repubblicani mazziniani e democratici contro destra cavouriana. Fratture che si rifletteranno sulla cultura, la tradizione, la politica e il sentire comune degli italiani fino ai giorni nostri.
7) Controllo della stampa – Nulla fu risparmiato al cinismo per unire l’Italia: corruzioni di funzionari, uso spregiudicato dei carabinieri per aizzare la folla e simulare proteste di piazza spontanee in Emilia, come in Toscana, fasulle e pilotate consultazioni elettorali (i plebisciti) per dare formale legittimità giuridica ad annessioni ottenute con la forza: a Firenze, poi Bologna, Napoli, Venezia, Roma. Nel Veneto, la cessione tra Austria, Francia e Italia fu sancita in una camera d’albergo prima del plebiscito. E, naturalmente, Cavour intuì anche la forza della propaganda e dei giornali. Finanziò l’agenzia di stampa nazionale, la Stefani, e molti giornali, imponendo spesso loro cosa scrivere. Nulla di nuovo sotto il sole, una storia vecchia per l’Italia. In una lettera poco conosciuta, Cavour scrisse a Guglielmo Stefani, che stava per fondare l’omonima agenzia di stampa che verrà chiusa solo alla caduta del fascismo: “La ringrazio dell’offerta dei suoi utili servizi, dei quali sappia che io tengo conto e memoria”.



INTERVISTA ALL' AUTORE






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MessaggioInviato: 30/12/2009, 00:53 
Cominciamo a focalizzare .

LA STRAGE DI PONTELANDOLFO DEL 1861





http://www.youtube.com/watch?v=KWkRpgar ... re=related



ALTRI LINK

http://www.brigantaggio.net/brigantaggi ... ndolfo.PDF

http://www.pontelandolfonews.com/index.php?id=151




zio ot [V]


Ultima modifica di barionu il 30/12/2009, 00:56, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/12/2009, 02:51 
Visto l'ora non ho tempo di leggere i post precedenti, ma intanto vorrei buttare giù i pezzi della scacchiera o se preferite, vorrei iniziare a elencare gli attori principali della commedia risorgimentale/unitaria in ordine sparso:



Immagine
Camillo Benso di Cavour

Immagine
Massimo d'Azeglio

Immagine
Carlo Cattaneo

Immagine
Giuseppe Mazzini

Immagine
Giuseppe Garibaldi

Immagine
Pio IX

Immagine
Napoleone III

e ancora...
  • Benedetto Cairoli
  • Francesco Crispi
  • Felice Cavallotti


Immagine
Cristina Di Belgioioso

per ora ..notte..



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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MessaggioInviato: 30/12/2009, 10:18 
Secondo me l'Italia è uno straordinario miracolo, un incredibile miscuglio di culture diverse, di etnie diverse, di storie diverse, eppure, nonostante tutto, "funziona" da quasi 150 anni. Un Italiano di Predoi non ha nulla in comune con un Italiano di Lampedusa e Linosa, come un Italiano di Otranto non ha nulla in comune con un Italiano di Bardonecchia. Ci unisce solo la storia degli ultimi 150 anni. Pensate che se un Italiano di Predoi volesse andare a Lampedusa e Linosa dovrebbe percorrere circa 1950 Km...La stessa distanza che separa Milano da Oslo, attraversando tutta la Svizzera, tutta la Germania, tutta la Danimarca fino ad attraversare il mare e arrivare in Norvegia...
Quindi non pensiamo al passato, a come questo "miracolo di collage" sia avvenuto, ma guardiamo al futuro, sperando che il divario fra Nord e Sud un giorno possa essere colmato. In fondo l'Italia, storicamente, è un Paese molto giovane, rispetto ai 1.150 anni circa della Francia oppure ai 210 circa del Regno Unito oppure ai 230 circa degli Stati Uniti.
Comunque...VIVA L'ITALIA!



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MessaggioInviato: 30/12/2009, 13:01 
MANCA UNA FIGURA IMPORTANTE :

GIUSEPPE VERDI


DI QUELLA PIRA DA




SENSO


DI LUCHINO VISCONTI









http://www.youtube.com/watch?v=gnJliUutkWQ







zio ot [^]


Ultima modifica di barionu il 30/12/2009, 13:02, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/12/2009, 14:31 
Cita:
strombidur ha scritto:

Secondo me l'Italia è uno straordinario miracolo, un incredibile miscuglio di culture diverse, di etnie diverse, di storie diverse, eppure, nonostante tutto, "funziona" da quasi 150 anni. Un Italiano di Predoi non ha nulla in comune con un Italiano di Lampedusa e Linosa, come un Italiano di Otranto non ha nulla in comune con un Italiano di Bardonecchia. Ci unisce solo la storia degli ultimi 150 anni. Pensate che se un Italiano di Predoi volesse andare a Lampedusa e Linosa dovrebbe percorrere circa 1950 Km...La stessa distanza che separa Milano da Oslo, attraversando tutta la Svizzera, tutta la Germania, tutta la Danimarca fino ad attraversare il mare e arrivare in Norvegia...
Quindi non pensiamo al passato, a come questo "miracolo di collage" sia avvenuto, ma guardiamo al futuro, sperando che il divario fra Nord e Sud un giorno possa essere colmato. In fondo l'Italia, storicamente, è un Paese molto giovane, rispetto ai 1.150 anni circa della Francia oppure ai 210 circa del Regno Unito oppure ai 230 circa degli Stati Uniti.
Comunque...VIVA L'ITALIA!



Sia pur giovane, l' Italia è stata fatta, non cosi gli italiani purtroppo.



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MessaggioInviato: 30/12/2009, 14:33 
Cita:
rmnd ha scritto:

Visto l'ora non ho tempo di leggere i post precedenti, ma intanto vorrei buttare giù i pezzi della scacchiera o se preferite, vorrei iniziare a elencare gli attori principali della commedia risorgimentale/unitaria in ordine sparso:

[...]


L' Italia, come la maggior parte degli stati, è stata costruita sulla carta dalla massoneria, ovviamente senza chiedere il parere degli autoctoni.


Ultima modifica di Lawliet il 30/12/2009, 15:09, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/12/2009, 15:06 
caro barionu,
ti ringrazio!!! [:D]
Di quella pira...è il pezzo che preferisco in assoluto! [:D] [:D]
conosci il libro che ho postato precedentemente?
e altro
http://www.unilibro.it/find_buy/findres ... renzo_.htm
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 30/12/2009, 23:28 
Secondo mè l'unico politico che ha creduto veramente all'Unità d'italia,fu lo statista Francesco Crispi.
Il bello è che la storia si è ripetuta con lo sbarco degli Americani in Sicilia! e con il successivo Piano Marchall istituito per aiutare a sollevare l'economia dell'Italia e che in realtà sotto sotto, ha aiutato solo le regioni del Nord,abbandonado a se stesso tutto il Sud.[;)]
Ancora milioni di Italiani non sanno la storia di una delle regioni del proprio Paese:Sapevate che ai tempi dell'Impero Romano vi fù una rivolta di schiavi in Sicilia epocale,la quale arroccati a Caltabellotta prima di capitolare sconfissero più volte l'Esercito Romano?,altro che Spartaco!..
"" Dal 104 al 99 a.C. gli schiavi di tutta la Sicilia, con a capo Salvio-Trifone, Atenione ed in ultimo Satiro, la scelsero come roccaforte ( Caltabellotta ) per la rivolta contro l’imperialismo di Roma scrivendo una delle più sublimi pagine della storia dell’umanità """.


Ultima modifica di bleffort il 31/12/2009, 00:01, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/04/2010, 23:45 
Un oscuro e recente episodio

http://it.wikipedia.org/wiki/Li_chiamarono..._briganti!

( vedere post dopo di San Mauro protettore dei link [;)] )


Sul combattente eroe rivoluzionario e partigiano

Carmine Crocco.

http://www.colombre.it/crocco

http://it.wikipedia.org/wiki/Carmine_Crocco


zio ot


Ultima modifica di barionu il 10/04/2010, 23:59, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/04/2010, 23:52 
caro barionu,
http://it.wikipedia.org/wiki/Li_chiamarono..._briganti!
non funziona il tuo link perchè il punto esclamativo è nero
ciao
mauro


Ultima modifica di mauro il 10/04/2010, 23:54, modificato 1 volta in totale.


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