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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 26/10/2016, 14:24 
Vegeta_82 ha scritto:
mik.300 ha scritto:
http://www.corriere.it/esteri/16_ottobre_26/grecia-declino-tsipras-anno-5c5c4a3a-9aef-11e6-97ec-60bd8f16d4a5.shtml

Il declino di Tsipras, un anno dopo «Ma io ho fatto la mia parte»
Al 17% dei sondaggi, quasi doppiato dai conservatori, non rinuncia a sfidare l’Ue. «Si vota nel 2019. Siamo in mezzo al guado, l’unica opzione è andare fino in fondo»

sta fuori come un balcone,
non si è ancora ripreso..



la cosa assurda è che sembrava tirasse dritto fuori dalla UE, ricordo ancora il referendum e le palle quadrate con cui sfidava i banchieri

poi è come se lo avessero sostituito con un clone...

TIENE FAMIGLIA!!!! [V] [V]



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Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 07/11/2016, 16:05 
Cita:
Rifugiati o un esercito di occupazione?

di Maria Polizoidou
5 novembre 2016

Pezzo in lingua originale inglese: Refugees or an Occupation Army?
Traduzioni di Angelita La Spada

"Allah chiede ai credenti di essere padroni della terra in cui vivono e solo loro possono avere proprietà e solamente noi possiamo possedere la terra." – Migranti musulmani a Creta, in Grecia.

I migranti erano pronti a condurre il jihad perché accusavano lo Stato greco e i suoi abitanti di qualcosa di cui non erano affatto responsabili.

In Grecia, l'establishment è una versione in miniatura dell'establishment americano: politici e istituzioni pubbliche corrotti fino al midollo.

Noi greci siamo già stati schiacciati dall'Islam, dal genocidio del XX secolo in Turchia alla più recente occupazione turca di Cipro, ancora una volta con la complicità del mondo.

Quello che sta accadendo in Grecia, come in gran parte dell'Europa, è in realtà una massiccia sostituzione della sua popolazione, dei suoi valori e del suo modo di vivere.

I principali partiti politici obbediscono alle politiche autodistruttive dell'Unione Europea in materia di immigrazione che potrebbero causare la fine dei valori greco-giudaico-cristiani dell'Europa, come la libertà individuale, il pensiero critico e l'indagine spassionata.

Cosa fa un esercito di occupazione quando si installa in un paese? Occupa la terra, costringe i residenti a seguire il suo stile di vita. Attua misure contro gli abitanti del paese, propaganda le sue convinzioni e ricorre all'uso della forza per imporle.

Questo è purtroppo quello che sta accadendo in Grecia da parte dei migranti che sembrano "dimenticare" che sono ospiti nella Repubblica ellenica e costringono i greci a sentirsi ospiti nel loro stesso paese.

Se qualcuno è un rifugiato di guerra o la sua vita è in pericolo nella sua patria, sembrerebbe opportuno che quando arriva nel paese che gli offre asilo sia grato a quel paese, rispetti la sua storia, il suo popolo, i suoi valori e le sue leggi. Lo stesso potrebbe valere per un immigrato che vuole recarsi in un paese in cui spera di trovare un futuro migliore.

In Grecia, al contrario, i migranti clandestini – che i media chiamano "rifugiati", cercando artificialmente di legalizzarli nella coscienza morale dei cittadini – occupano spazi che non gli appartengono, usano la violenza, bloccano le strade, commettono reati contro il patrimonio pubblico, si comportano in modo aggressivo nei confronti dei residenti e della polizia e dicono di sentirsi offesi quando vedono simboli che rappresentano il Cristianesimo. Gli ospiti tentano di impadronirsi della casa.

Poche settimane fa, 200 nordafricani e Pakistani sono insorti nel bel mezzo della notte, chiedendo di lasciare l'isola di Lesbo. Al grido di "Jihad, jihad!", hanno distrutto le auto dei residenti nel centro dell'isola e turbato la comunità locale. I rivoltosi hanno detto che qualcuno li aveva informati della morte di sette migranti su un'imbarcazione e pertanto erano insorti contro le autorità. La polizia e gli operatori delle ONG hanno spiegato loro che la notizia era falsa, ma a quanto pare i 200 migranti non erano interessati ad ascoltarli, erano pronti a condurre il jihad perché accusavano lo Stato greco e i suoi abitanti di qualcosa di cui non erano affatto responsabili. Le autorità non sono riusciti a calmarli e a farli rientrare nella struttura in cui erano ospitati.

Come poi si è scoperto non c'erano migranti morti. La rivolta è stata un "errore", ma la polizia e la gente del posto hanno dovuto trascorrere la notte a rintracciare i profughi e i migranti che si erano riversati per le strade di Mitilene.

I clandestini hanno detto che l'informazione sui sette migranti morti l'avevano ricevuta attraverso telefonate ricevute durante la notte. Secondo fonti ufficiosi della polizia, questo episodio ha tutti i tratti di "un'operazione segreta".

Qualche giorno dopo, il 19 settembre 2016, sull'isola di Lesbo è scoppiata una nuova rivolta da parte dei migranti, nel paesino di Moria. Anche stavolta, l'informazione fatta giungere loro era falsa e riguardava un loro ritorno in Turchia. Immediatamente, essi hanno dato fuoco a 16 acri di alberi di ulivo e al campo in cui erano ospitati.

Trecento migranti, che avevano cercato di organizzare una protesta per le strade centrali dell'isola, hanno appiccato il fuoco alla struttura di accoglienza e all'area circostante, per poi essere bloccati dalla polizia che li ha fatti rientrare nel centro, dove hanno cercato di nuovo di bruciare tutto.

I residenti hanno visto le loro piante di ulivo trasformarsi in cenere, così come gran parte dell'hotspot, tre container, capi d'abbigliamento e calzature.

Alcuni degli immigrati irregolari hanno scattato dei selfie durante l'incendio e gridavano: "Allahu Akbar" [Allah è il più grande!"].

Il porto di Mitilene è stato trasformato in un campo di battaglia, dove i migranti e parecchi "militanti della sinistra" greca hanno cercato di impedire al contingente militare di abbassare la bandiera greca davanti al vecchio porto della città. Molti greci odiano il vessillo nazionale. Sembrano preferire gli Stati multinazionali senza alcun riferimento alle fondamenta nazionali dello Stato. Hanno scandito slogan e provocato il contingente militare e gli abitanti di Mitilene che guardavano stupiti dal lato opposto della strada. È stata una dimostrazione di potere da parte dei "militanti della sinistra" e dei migranti irregolari. Molti cittadini di Mitilene non hanno tollerato la provocazione e pertanto alcuni residenti hanno aggrediti i contestatori, ingaggiando una guerriglia in strada.

Ogni domenica mattina a Mitilene i soldati issano la bandiera e la sera, un'ora prima del tramonto, l'abbassano. Una settimana dopo questo episodio, migliaia di greci si sono radunati al porto di Mitilene intorno ai soldati e al vessillo greco e hanno intonato l'inno nazionale ellenico, mostrando la loro fede e rendendo onore al simbolo della nazione. Questo perché la gente è spaventata. Si sono raccolti tutti intorno perché preoccupati di perdere il loro paese e la sovranità a favore di migliaia di clandestini che hanno occupato la loro isola.

Il 28 settembre 2016, a Tympaki nell'isola di Creta, la gente ha trovato ovunque per strada volantini con citazioni tratte dal Corano. Il testo, firmato "Fratelli musulmani dell'isola di Creta", diceva tra l'altro:

"Voi siete i più importanti del mondo, Solo la vostra fede conta e nessun altro esercita il diritto di vita e di morte e di proprietà su ogni altra persona che osa sfidare la vostra egida e non abbraccerà la vostra fede.
"Allah chiede ai credenti di essere padroni della terra in cui vivono e solo loro possono avere proprietà e solamente noi possiamo possedere la terra.
"Allah ha detto che dobbiamo conquistare tutto il pianeta, i credenti devono essere padroni della terra, delle coltivazioni e dei raccolti.
"I miscredenti non possono avere terreni e raccolti perché appartengono solo a noi, i credenti.
"I miscredenti avranno da noi – come ci assicura il sacro Corano – solo l'elemosina".

Quello stesso giorno, il 26 settembre, nella regione di Asprovalta, nei pressi della città di Salonicco, un francese di 49 anni, arrivato in Grecia dalla Turchia, è stato inseguito dalla polizia perché sospettato di essere un jihadista. L'uomo ha speronato l'auto dei poliziotti, al grido di "Allahu Akbar". L'aggressore è stato arrestato e il procuratore distrettuale ha ordinato la sua espulsione.

Un mese fa, gli abitanti di Vavilon, un piccolo villaggio di Chios, un'altra isola che ha accolto un gran numero di immigrati irregolari, hanno deciso di farsi giustizia da soli per mancanza di tutela da parte dello Stato. I residenti si sono organizzati per proteggere le loro famiglie e le loro proprietà dai migranti. In una settimana, avevano subito più di dieci furti e vasti danni alla proprietà.

I media si occupano di questi disordini solo quando causano disastri di vasta portata. Lo stesso accade per i problemi quotidiani causati dai migranti. Gli organi di informazione divulgano notizie sui traffici di droga, sui conflitti esistenti tra migranti di differenti dottrine islamiche, sulle rivolte scoppiate nei centri di accoglienza e di minori stuprati. Il 24 settembre, a Moria, quattro migranti pakistani di 17 anni hanno violentato un loro connazionale 16enne riprendendo lo stupro con i loro telefonini. La polizia ha arrestato i quattro, che ricattavano il ragazzo prima della violenza.

Inoltre, i migranti bloccano la circolazione stradale in molte città, anche per ore. Occupano le strade quando gli pare, la polizia non interviene e non ci sono arresti.

Il governo greco è ben disposto verso i migranti. Gli immigrati irregolari chiedono, in quella che sembra essere una dimostrazione di potere, agli automobilisti greci di esibire i documenti di identità e la patente di guida. Stabiliscono posti di blocco come fa un esercito di occupazione. Il governo e la polizia non fa nulla per fermarli. La gente mostra i documenti per paura del gran numero di migranti presenti; gli automobilisti temono per la propria vita e la loro auto e non vogliono che la situazione degeneri. Se si pensa che la polizia sta lì a guardare passivamente, alla gente non rimane molta scelta.

È anche successo che i migranti hanno bloccato una strada perché nel "centro profughi non c'era una buona connessione a internet".

Come la prenderebbero gli americani se i migranti irregolari musulmani che vivono in America dicessero di sentirsi offesi dalla Statua della Libertà perché non indossa il burqa?

L'arcivescovo ortodosso Geronimo di Atene e di tutta la Grecia, lo scorso marzo ha rimoso la sua croce pettorale, simbolo del Cristianesimo, dall'abito talare durante la visita compiuta al porto del Pireo, per "non offendere", egli ha detto, i migranti musulmani.

Immagine

L'arcivescovo Geronimo di Atene e di tutta la Grecia viene fotografato mentre distribuisce cibo ai migranti al porto del Pireo. Durante la visita, l'arcivescovo ha rimosso la croce pettorale dall'abito talare per "non offendere", egli ha detto, i migranti musulmani. (Fonte dell'immagine: HellasNewsTv video screenshot)



Chi lo ha avvertito del fatto che i migranti musulmani si sarebbero sentiti offesi dalla croce? Cosa avrebbero fatto se non l'avesse rimossa? L'avrebbero ucciso? Avrebbero bruciato la città del Pireo?

Avrebbero condotto un jihad contro il popolo greco?

Perché nascondiamo i simboli della nostra fede davanti a persone che arrivano nei nostri paesi illegalmente e senza essere invitate? Quale potere potrebbe far rimuovere a un arcivescovo i simboli della sua fede, se non un potere politico del paese?

Il problema in Grecia non è solo il governo o la cattiva gestione del problema dell'immigrazione clandestina. Tutti i principali partiti politici tradizionali del paese, direttamente o meno, incoraggiano l'immigrazione illegale e il trasferimento in massa di musulmani nella società greca. Essi obbediscono alle politiche autodistruttive dell'Unione Europea in materia di immigrazione che potrebbero causare la fine dei valori greco-giudaico-cristiani dell'Europa, come la libertà individuale, il pensiero critico e l'indagine spassionata.

Noi greci siamo già stati schiacciati dall'Islam, dal genocidio del XX secolo in Turchia – che ora colpisce chi non è musulmano come i cristiani, gli aleviti e i curdi – alla più recente occupazione turca di Cipro, ancora una volta con la complicità del mondo.

Ma nonostante questo, i principali partiti politici ovviamente non si preoccupano di proteggere la nazione, la sua identità o la sicurezza dei cittadini.

In Grecia, l'establishment è una versione in miniatura dell'establishment americano: politici e istituzioni pubbliche corrotti fino al midollo, media mainstream e sostenitori oligarchici della globalizzazione. Del resto, la Grecia viene pagata 198 milioni di euro per i rifugiati.

L'establishment greco presenta gli stessi sintomi di cui soffrono il sistema politico americano e quello dell'Europa occidentale. Non crede più nelle fondamenta della Repubblica: "Vox populi, vox Dei", voce di popolo, voce di Dio.

L'establishment politico, quando l'opinione pubblica non è d'accordo con le sue politiche in materia di immigrazione clandestina e riguardo alla protezione dell'identità nazionale, preferisce tacciare gli elettori di immaturità, stupidità o fascismo. Così, mentre l'elettorato continua a non cambiare idea in merito all'identità nazionale e a dirsi contrario all'immigrazione clandestina, le élite del paese sostituiscono la popolazione nativa dando la cittadinanza ai migranti irregolari.

È questa la loro soluzione alla crisi migratoria e al tracollo economico della Grecia, a causa delle fallimentari politiche autoritarie della burocrazia non eletta, inaffidabile e poco trasparente di Bruxelles. Quello che sta accadendo in Grecia, come in gran parte dell'Europa, è in realtà una massiccia sostituzione della sua popolazione, dei suoi valori e del suo modo di vivere. Esiste un unico modo per salvare ciò che resta della Grecia: la via scelta dalla Gran Bretagna: il Grexit, l'uscita della Grecia dall'Eurozona. Adesso.



https://it.gatestoneinstitute.org/9268/ ... ccupazione


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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 03/01/2017, 19:42 
Cita:
Il Collasso della Sanità Pubblica in Grecia: “Stanno morendo pazienti che potrebbero sopravvivere”

Il Guardian racconta la situazione da terzo mondo del sistema sanitario greco. Negli ospedali mancano personale, materiali e attrezzature. Migliaia di pazienti sono morti a causa di infezioni evitabili se si fossero potute attuare le necessarie misure igieniche. I medici più specializzati, specialmente giovani, continuano a emigrare in massa non trovando in Grecia alcuna opportunità. Nel sentire comune è ancora diffusa l’idea che la colpa di tutto stia negli sprechi, la corruzione e l’evasione fiscale – eppure sempre più persone si accorgono delle responsabilità di un governo che ha tradito il proprio mandato e si è volontariamente sottomesso al potere imperiale europeo (oltre a tutto questo, ricordiamo che quasi un quarto dei greci non ha alcuna copertura sanitaria).

di Helena Smith – Atene, 01 gennaio 2017


L’austerità portata avanti da Alexis Tsipras ha trasformato gli ospedali in “zone a rischio”, dicono i medici, e molti temono che il peggio debba ancora arrivare.

La crescita dei tassi di mortalità, l’aumento delle infezioni potenzialmente letali e la scarsità di personale e di apparecchiature mediche stanno paralizzando il sistema sanitario greco, mentre l’ostinato perseguimento dell’austerità colpisce la fasce più deboli della popolazione del paese.

I dati e gli aneddoti, riportati da medici e sindacati, suggeriscono che il paese più problematico della Ue si trovi al collasso della sanità pubblica. “In nome di obiettivi fiscali molto duri, stanno morendo persone che altrimenti potrebbero sopravvivere”, ha detto Michalis Giannakos, capo della Federazione Panellenica dei Lavoratori degli Ospedali Pubblici. “I nostri ospedali stanno diventando zone a rischio“.

I dati recentemente pubblicati dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie rivelano che circa il 10 percento dei pazienti ospedalizzati in Grecia sono a rischio di contrarre infezioni potenzialmente letali, e ci sono già 3.000 morti attribuiti a questo problema.

Il tasso di incidenza è drammaticamente alto soprattutto nelle unità di terapia intensiva e nei reparti neonatali. Sebbene i dati si riferiscano ad epidemie avvenute tra il 2011 e il 2012 – essendo i dati disponibili più recenti – Giannakos dice che da allora il problema si è solo aggravato.

Come anche altri medici che hanno lavorato nel sistema sanitario nazionale greco da quando è stato istituito, nel 1983, il capo del sindacato attribuisce la responsabilità di questa situazione alla mancanza di personale, all’inadeguatezza delle misure igieniche e all’assenza di prodotti per la pulizia. I tagli sono stati aggravati da un uso eccessivo di antibiotici, ha detto.

“Abbiamo un solo infermiere per ogni 40 pazienti“, ha detto, menzionando il caso di una donna senza particolari problemi di salute che il mese scorsa è morta dopo un’operazione di routine alla gamba in un ospedale pubblico a Zacinto. “I tagli sono tali che perfino nelle unità di terapia intensiva abbiamo perso 150 posti letto“.

“Succede spesso che i pazienti siano messi su letti che non sono stati preventivamente disinfettati. Il personale è talmente oberato di lavoro da non avere tempo di lavarsi le mani e, anche se fosse, spesso manca il sapone antisettico“.

Non c’è altro settore dell’economia greca che sia stato colpito in modo così duro. Sovradimensionato, spendaccione e corrotto, secondo molte persone il sistema sanitario era indicativo di tutto ciò che non funzionava nel paese e, di conseguenza, si riteneva che avesse assoluto bisogno di riforme.

Riconoscendo le carenze, lo scorso mese il governo ha annunciato di avere un piano per assumere 8.000 tra medici e infermieri nel 2017.

In base ai dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), dal 2009 a oggi la spesa pro capite per la sanità pubblica è stata tagliata di circa un terzo – cioè per un totale di oltre 5 miliardi di euro. Dal 2014 è scesa al 4,7 percento del PIL, dal 9,9 percento che era prima della crisi. I tagli hanno causato 25.000 licenziamenti di personale, e le forniture sono diventate così scarse che gli ospedali si trovano spesso senza medicine, guanti, garze e lenzuola.

All’inizio di dicembre Giannakos, che è infermiere, ha guidato una marcia di protesta, che è partita dal sudicio edificio che ospita il ministero della sanità, ed è arrivata a destinazione davanti all’ufficio in stile neoclassico del primo ministro Alexis Tsipras. Di fronte al ministero i tecnici ospedalieri hanno posto dei blocchi di cemento a cui hanno appeso un cartellone con la scritta “Il ministero si è trasferito a Bruxelles“.

Poche altre economie occidentali avanzate hanno messo in atto aggiustamenti fiscali pesanti come quelli greci. Nei sei anni da quando ha ricevuto il primo dei tre bailout (per evitare la bancarotta) a oggi, il paese ha attuato misure draconiane per stringere la cinghia in cambio di oltre 300 miliardi di euro di prestiti di emergenza. La perdita di oltre il 25 percento del prodotto nazionale – e una recessione che ha spinto sempre più persone a ricorrere all’assistenza sanitaria di base – ha aggravato gli effetti corrosivi dei tagli che, nel caso degli ospedali pubblici, sono stati spesso tanto profondi quanto indiscriminati.

Le pressioni per soddisfare gli obiettivi di bilancio imposti dai creditori hanno fatto sì che nel solo 2016 la spesa in questo settore sia diminuita di 350 milioni di euro, e questo sotto l’amministrazione di Syriza, il partito di sinistra che un tempo si batteva contro l’austerità; così ha detto Giannakos citando i dati del governo.

Più di 2,5 milioni di greci non hanno più alcuna copertura sanitaria. La carenza di pezzi di ricambio è tale che macchinari e altre complesse apparecchiature diagnostiche risultano sempre più difettosi. Nella maggior parte degli ospedali non vengono più fatti nemmeno i più basilari esami del sangue, perché i fondi per i laboratori sono ormai esauriti. I tagli agli stipendi hanno abbattuto ulteriormente il morale, già basso.

“Il problema più grosso è la carenza di personale, perché i lavoratori vanno in pensione e non c’è nessuno a sostituirli“, ha detto Yiannis Papadatos, che gestisce l’unità di terapia intensiva in uno dei tre ospedali pediatrici di Atene. “Poi c’è il problema delle attrezzature e, periodicamente, il problema della mancanza di guanti, cateteri e salviette per la pulizia“.

Piccoli atti di eroismo hanno contribuito a mantenere il piedi il sistema: medici e infermieri che lavorano fuori orario, donatori e filantropi che contribuiscono.

Papadatos ha detto: “Sono cresciuto per una parte della mia vita in Kenya, tirato su da genitori che enfatizzavano la virtù dell’aiuto reciproco. In questi giorni sto passando molto tempo a chiedere agli amici e al settore privato di aiutarci, dato che l’ospedale sta esaurendo le forniture di materiali. Alla gente piace donare. Li fa sentire bene“.

I sindacalisti sostengono che il sistema sanitario è un bersaglio facile perché un governo dopo l’altro si è rifiutato di affrontare seriamente l’evasione fiscale, che causa la maggiore perdita per le casse dello stato. In una rara ammissione pubblica, il Fondo Monetario Internazionale ha ammesso che i tagli sono stati così brutali che “i servizi pubblici fondamentali, come i trasporti e l’assistenza sanitaria, sono stati compromessi“.

Ma in un momento in cui la crisi del debito greco è riesplosa, dopo che Tsipras ha fatto un controverso annuncio su una serie di sostegni assistenziali, molti temono che il peggio debba ancora venire.

Uno di questi è Michalis Samarakos, che ha studiato in Gran Bretagna, e ritiene che nonostante il sistema sanitario abbia effettivamente bisogno di ulteriori riforme, le cliniche corrono il rischio di rimanere prive di specialisti e di tirocinanti. C’è già stata una fuga massiccia di medici verso l’estero, per lo più verso Germania e Gran Bretagna, in conseguenza della mancanza di opportunità.

“I migliori se ne stanno andando perché qui il loro potenziale non si può sviluppare“, ha detto. “Lo vedo io stesso insegnando agli studenti del sesto anno nell’Università di Atene, sono tutti in cerca di qualche aggancio, tutti vogliono andarsene“.

“È un problema in costante crescita. Non abbiamo nefrologi, per esempio, perché non viene data alcuna prospettiva agli specialisti, né dentro né fuori dal sistema pubblico [cioè nel sistema privato]“.

“I tirocinanti di medicina sono la spina dorsale di tutti gli ospedali – senza di loro nessun ospedale potrebbe funzionare. A meno che non ci sia un grosso cambiamento in vista, temo seriamente che le cose possano solo peggiorare“.


http://vocidallestero.it/2017/01/02/il- ... um=twitter


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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 03/01/2017, 19:46 
Ricordi come si osannava a Tsipras sul Forum? [;)] (Un altro ...Grillo!)



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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 03/01/2017, 19:52 
Mi ricordo si, prima del famoso referendum ero diventato simpatizzante anch'io... poi sono subito rinsavito. [:295]


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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 03/01/2017, 19:54 
... quello è come Bertinotti! [:o)] [;)]



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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 03/01/2017, 20:00 
almeno quel bolscevico senza-Dio alla fine pare si sia parzialmente convertito, se non pentito... [:246]
Comunque il comunismo oggi è più vivo che mai, si chiama UE [:292]

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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 03/01/2017, 20:03 
...Ah! Ecco perché è contento bleffort! [:D] (I compagnucci non "muoiono" mai ...)



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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 17/05/2017, 22:06 
Cita:

Grecia paralizzata da sciopero generale contro l’austerity


ATENE (WSI) – La Grecia scende di nuovo in piazza contro le nuove misure di austerity che il governo guidato da Alexis Tspiras ha concordato con i creditori dell’ex Troika.

Si tratta dell’ennesima ”ricetta” depressiva dell’economia della Grecia che dal 2010 ha devastato il tessuto sociale e ha portato la disoccupazione a oltre il 24%. Così i sindacati del settore pubblico e privato hanno indetto per la giornata di oggi 24 ore di sciopero generale. Trasporti in bilico con metro, bus, tram a singhiozzo per tutta la giornata di oggi, collegamenti marittimi fra le isole a singhiozzo, molti voli annullati, ma anche scuole, edifici pubblici e privati oggi son chiusi.

Una crisi lunga sei anni è quella che sta infuocando il paese e questa settimana arriverà la svolta decisiva. Domani infatti in parlamento Tspiras presenterà il pacchetto di misure concordato con i creditori che prevedono un’imponente riforma previdenziale nel 2019 con il taglio di 2,49 miliardi di spesa e più tasse per 1,9 miliardi nel 2020 e tagli anche alla sanità pubblica. Dall’altra parte però verranno adottate una serie di contromisure sociali di pari importo ma solo se Atene rispetterà gli obiettivi di bilancio.

Quali sono tali misure? 600 milioni di incentivi per la prima casa per i più poveri, 450 milioni per le mense e l’istruzione e un taglio fiscale per redditi più bassi e aziende. In tal modo Alexis Tspiras potrebbe così recuperare consensi visto che sta guadagnando terreno il centrodestra di Nea Demokratia con un distacco di oltre 10 punti. L’ok in Parlamento dovrebbe far sì che l’Eurogruppo possa annunciare il taglio al debito ellenico e sbloccare gli aiuti per 7,4 milioni necessari per pagare i prestiti in scadenza a luglio.



http://www.wallstreetitalia.com/grecia- ... austerity/


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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 18/05/2017, 14:45 
Ufologo 555 ha scritto:
...Ah! Ecco perché è contento bleffort! [:D] (I compagnucci non "muoiono" mai ...)

Il Sistema politico dell'UE è il Comunismo?. [:302] [:302] [:302] [:302] vatti a confessare,anche le bugie e le calunnie sono dei peccati mortali! [:D]
Se confronti il PD = Comunismo e come dire che tu dato che sei amico degli amici dei terroristi e sai per chi parlo [;)] ,allora tu sei uno che li appoggia. [:D]


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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 22/05/2017, 03:05 
La Grecia è stata colonizzata


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di MoVimento 5 Stelle Europa
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La Grecia si prepara a sottoscrivere la sua condanna a morte. Una fine lenta e inesorabile, sancita dai creditori e dalla Troika che continuano a imporre misure lacrime e sangue per punire le malefatte degli ellenici. Assieme alla vendita a prezzi di sconto di asset fondamentali, il Governo Tsipras ha ufficialmente scelto di diventare il passacarte dei falchi dell'austerità. È stato infatti ratificato dal Parlamento l'accordo tecnico che prevede la cosiddetta "agenda globale di riforme": 140 provvedimenti che dovranno essere obbligatoriamente attuati. Il popolo, però, è allo stremo delle forze e si sta mobilitando nelle piazze e nelle strade per dire (ancora una volta, dopo il referendum) basta a questi assurdi tagli e a questa colonizzazione mascherata dai memorandum d'intesa.

I prossimi step che i greci dovrebbero fare sono riforme asfissianti su: occupazione, crediti deteriorati, banche in generale e mercati finanziari. La Troika vuole anche cambiare il mercato dell'energia attraverso la solita ricetta delle liberalizzazione e privatizzazioni selvagge. Ma non basta, si metteranno mano anche alle tasse e alle pensioni, sforbiciando per quest'ultime in maniera lineare e senza alcun raziocinio. Si parla di un taglio fino al 18% a partire dal 2019 e una riduzione del reddito non imponibile di un terzo a partire dal 2020.

Ora la palla passa all'Eurogruppo del 22 maggio, che dovrebbe presentare il suo piano per il taglio al debito ellenico (in una minima percentuale, per permettere ai creditori di spremere lo spremibile) e così da concedere i famosi aiuti. Se non è una colonizzazione questa, di cos'altro si può parlare?
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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 22/05/2017, 10:13 
Varoufakis capo del governo
E uscita dall'euro x davvero,
Mica x finta..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 22/05/2017, 10:52 
mik.300 ha scritto:
Varoufakis capo del governo
E uscita dall'euro x davvero,
Mica x finta..

Usciranno con quattro stracci, poveri in canna e con debiti quarantennali.
La krande Cermania ha fatto e vinto una guerra, non dichiarata, ottenendo un bel bottino.
Noi siamo sulla stessa strada.



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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 22/05/2017, 12:28 
la cosa tragica è che i creditori aguzzini non si fermano..

cioè quelli intelligenti si premurano
di non far morire il debitore..
questi no..
vanno avanti fino all'ultima goccia di sangue..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Ciao Grecia ciao
MessaggioInviato: 22/05/2017, 17:05 
Cita:
Grecia: confisca immediata di beni non dichiarati e cassette di sicurezza

Oggi i ministri delle finanze della zona euro e il Fondo monetario internazionale (FMI) affronteranno il tema del debito greco e un suo taglio che permetterà di elargire i nuovi prestiti per Atene


http://www.wallstreetitalia.com/grecia- ... sicurezza/

In pratica dopo averli spremuti come limoni per risanare il debito il ciclo dei prestiti ricomincerà d'accapo. La situazione greca dovrebbe far aprire gli occhi su ciò che rappresenta la Troika......



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