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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 06/03/2016, 10:34 
ArTisAll ha scritto:
Dal Governo omissioni sui dati riguardanti la (o le -chissà quanto celano-) relazione che interessa il grado di inquinamento a Taranto.
Regola fondamentale, non rendere pubblica nessuna analisi.
iL cittadino ignorante deve restare tale.
Ignoranza utile per quando dovrà recarsi alle urne.
E prima di quel giorno, mesi di bombardamento con promesse et soluzioni che mai saranno.
Accidenti, che personaggi orridi. Immagine

Questo aspetto è davvero clamoroso. Loro... che dovrebbero preservare la salute pubblica. Loro... che hanno fatto in modo che l'ARPA di tutte le regioni d'Italia, non sia autorizzata a dare informazioni all'esterno (addirittura i dipendenti hanno un vincolo nel contratto, secondo cui, una eventuale fuoriuscita di dati, autorizza il licenziamento in tronco). Loro... che grazie a Napolitano hanno messo il "segreto di Stato" sulle dichiarazioni dei pentiti di 20 anni fa (vedi Schiavone) in cui si parlava delle TONNELLATE e TONNELLATE di rifiuti tossici e speciali nelle aeree della Terra dei Fuochi che avrebbero generato nel tempo una strage. Non so... definire queste persone come criminali patentati è solo un eufemismo. Come un eufemismo è definire gli itaGliani che non battono ciglio come dei semplici "allocchi".



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 06/03/2016, 14:05 
Napolitano! [:296] ,il peggior Presidente della Repubblica che ha avuto l'Italia. [:(]


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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 06/03/2016, 18:09 
bleffort ha scritto:
Napolitano! [:296] ,il peggior Presidente della Repubblica che ha avuto l'Italia. [:(]


viewtopic.php?p=315669#p315669



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 08/04/2016, 20:35 
Ilva, "la Commissione considera le misure italiane aiuti di Stato"



Il direttore generale di Eurofer spiega la posizione di Bruxelles in una lettera al direttivo dell'associazione delle imprese siderurgiche europee




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MILANO - La Commissione europea sarebbe orientata a considerare le misure dell'Italia in favore del rilancio dell'Ilva come aiuti di Stato. La notizia è contenuta in una missiva interna all'associazione delle acciaierie europee. "La Commissione considera" le misure adottate dall'Italia a favore dell'Ilva "probabilmente aiuti di Stato", scrive il direttore generale di Eurofer, Axel Eggert, in una lettera datata 31 marzo e visionata dall'Ansa, indirizzata al direttivo dell'associazione delle imprese siderurgiche europee per informarle della posizione della Commissione Ue su presunti aiuti di stato dell'Italia all'Ilva. Eurofer è fra i soggetti che hanno fatto ricorso alla Commissione determinando l'avvio della procedura contro l'Italia.

La procedura per presunti aiuti di Stato all'Ilva è stata avviata nel 2014 da due "imprese concorrenti che desiderano che la loro identità non venga divulgata" (così la lettera della Commissione al Governo italiano). Secondo indiscrezioni, potrebbero essere la tedesca Tyssenkrupp e la britannica Tata Steel. Contro le misure adottate dall'Italia per salvare e rilanciare la prima acciaieria d'Europa sono arrivate poi le denunce formali della Wirtschaftsvereinigung (la federazione tedesca dell'acciaio) e quindi di Eurofer (associazione europea della siderurgia). La British Steel Association "ha espresso il proprio sostegno ai due denuncianti".

Nella sua lettera, Eggert avverte il suo direttivo: la Commissione "ritiene che non vi sia alcuna base per ritenere gli eventuali aiuti di Stato all'Ilva compatibili" con le deroghe "di cui all'art. 7 del trattato" fondativo dell'Unione (TFEU). Un altro passaggio del documento Ue evidenziato Eggert è il seguente: "L'Ilva non risulta ammissibile agli aiuti ambientali (...) in quanto impresa in difficoltà" in ossequio alle Linee guida europee sui Salvataggi e le Ristrutturazioni. Il documento Ue - informa ancora la lettera - sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea a metà aprile.

Sembrano restare validi gli aitui, ma se si tratta di questioni ambientali: la Commissione Ue "non intende opporsi ad eventuali azioni immediate che le autorità italiane ritengano necessarie e urgenti per tutelare la salute dei cittadini (...) nella città di Taranto". Il finanziamento "delle spese per gli interventi di decontaminazione del sito dell'Ilva e delle aree circostanti" non è da considerarsi aiuto di Stato illegale, dice infatti il rapporto inviato il 20 gennaio scorso all'Ue che ha avviato la procedura per "presunti aiuti di Stato illegali" all'Ilva. Nella procedura, la Commissione ha messo sotto la lente i fondi dei Riva (1,2 miliardi) attualmente sotto sequestro e bloccati in conti svizzeri, i 156 milioni conferiti da Fintecna a Ilva, i 400 milioni di euro previsti dal decreto Salva-Ilva e gli 800 milioni previsti dalla legge di Stabilità. Nelle argomentazioni della Commissione riportate nel rapporto, fino a poco tempo fa rimasto riservato, ci sono osservazioni inedite che riguardano sia le azioni di risanamento ambientale sia la procedura di cessione dell'Ilva attraverso una gara pubblica attualmente nella fase di due diligence.

Se da una parte la Commissione afferma che "alla luce dell'emergenza ambientale e sanitaria (...) che caratterizza la città di Taranto" sono ammessi finanziamenti per "interventi urgenti e necessari", in attesa che "venga individuato il responsabile dell'inquinamento"; in un altro punto la Commissione scrive che "Ilva non risulta ammissibile agli aiuti ambientali (...) configurandosi come impresa in difficoltà".

Quanto alla gara in corso per la cessione ai privati del gruppo Ilva, la Commissione avverte che chi vincerà la gara rischia di dover restituire eventuali finanziamenti se questi saranno considerati aiuti di Stato illegali. "L'acquirente dei beni e degli attivi di un'impresa che ha ricevuto aiuti di Stato (...) può essere chiamato a restituire tali aiuti" si legge nel documento. Preoccuperà i sindacati il passo in cui la Commissione osserva che il fatto di preferire (nella scelta dell'acquirente del gruppo Ilva) "l'azienda che garantirà la continuazione" della produzione e i "posti di lavoro", come previsto dal bando, questo aumenta il rischio di dover, eventualmente, restituire gli aiuti di Stato ricevuti, perché i due elementi aumentano "il rischio di continuità fra l'Ilva e la potenziale futura impresa acquisita che gestirebbe in futuro i suoi attivi".


fonte








Cita:
La Commissione europea sarebbe orientata a considerare le misure dell'Italia in favore del rilancio dell'Ilva come aiuti di Stato. La notizia è contenuta in una missiva interna all'associazione delle acciaierie europee. "La Commissione considera" le misure adottate dall'Italia a favore dell'Ilva....






Ma siii, a favore del rilancio dell'ILVA. Che felicità.
Figuriamoci, la salute di chi si ammala (poi muore) con l'ILVA e l'ambiente non contano mai nulla.

Gira e ri-gira non si cambia di una virgola.
iL menefreghismo in una situazione già troppo grave come quella di Taranto è sempre alto.

Complimenti alla gentaglia! Immagine





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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 09/04/2016, 09:49 
Thethirdeye ha scritto:
Questo aspetto è davvero clamoroso. Loro... che dovrebbero preservare la salute pubblica. Loro... che hanno fatto in modo che l'ARPA di tutte le regioni d'Italia, non sia autorizzata a dare informazioni all'esterno (addirittura i dipendenti hanno un vincolo nel contratto, secondo cui, una eventuale fuoriuscita di dati, autorizza il licenziamento in tronco). Loro... che grazie a Napolitano hanno messo il "segreto di Stato" sulle dichiarazioni dei pentiti di 20 anni fa (vedi Schiavone) in cui si parlava delle TONNELLATE e TONNELLATE di rifiuti tossici e speciali nelle aeree della Terra dei Fuochi che avrebbero generato nel tempo una strage. Non so... definire queste persone come criminali patentati è solo un eufemismo. Come un eufemismo è definire gli itaGliani che non battono ciglio come dei semplici "allocchi".



Eh Già Thethirdeye. Pienamente d'accordo con te.

iN più, se hai letto l'ultimo articolo che ho riportato....... aspetta, cito la parte........

Cita:
Se da una parte la Commissione afferma che "alla luce dell'emergenza ambientale e sanitaria (...) che caratterizza la città di Taranto" sono ammessi finanziamenti per "interventi urgenti e necessari", in attesa che "venga individuato il responsabile dell'inquinamento"; in un altro punto la Commissione scrive che "Ilva non risulta ammissibile agli aiuti ambientali (...) configurandosi come impresa in difficoltà".




....... in attesa che venga individuato il responsabile dell'inquinamento?????????


Hahahaha, - Ai confini della realtà -.

Ma come, è palese chi è il responsbile/chi sono i responsabili di quel disastro.
Ora si “gioca” anche a fare gli gnorri?

Hmmmmm in questo sporco “gioco” qualcuno bara di brutto. Immagine

Prossimamente chissà cosa si inventeranno (già quella delle sigarette fu una delle più grandi boiate, concepita sapendo di spararla grossa).



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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 22/04/2016, 23:06 
VISTA DAL DRONE - LA COLTRE SCURA SU ILVA E TARANTO

Guarda su youtube.com




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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 18/05/2016, 11:03 
Ilva di Taranto, Italia sotto processo a Strasburgo: "Non ha difeso cittadini dall'inquinamento"


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La Corte europea dei diritti umani accusa lo Stato di "non aver protetto la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto dagli effetti negativi delle emissioni del siderurgico". Il tutto mentre nel tribunale del capoluogo jonico si celebra il processo 'Ambiente svenduto': l'ex governatore pugliese Vendola fra gli imputati




L'Ilva sotto processo a Taranto. E l'Italia sotto processo a Strasburgo. Destini incrociati che riaffermano il dilemma fra diritto alla vita e diritto al lavoro, produzione e impatto ambientale, profitto e sicurezza. Da Strasburgo arriva la notizia che lo Stato italiano è formalmente sotto processo di fronte alla Corte europea dei diritti umani: l'accusa è di non aver protetto la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto e dei comuni vicini dagli effetti negativi delle emissioni dell'Ilva. Le denunce erano state presentate fra il 2013 e il 2015. Alcuni cittadini rappresentano i congiunti deceduti, altri i figli minori malati.


Nel ricorso si sostiene che "lo Stato non ha adottato tutte le misure necessarie a proteggere l'ambiente e la loro salute" e si contesta al governo il fatto di aver autorizzato la continuazione delle attività del polo siderurgico attraverso i cosiddetti decreti 'salva Ilva'. Concetto espresso peraltro anche dal governatore pugliese Michele Emiliano a margine del processo 'Ambiente svenduto' nell'aula Alessandrini del tribunale di Taranto.




Ilva, i ricorrenti: ''Ci sentiamo impotenti, per questo ci siamo rivolti a Strasburgo''

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La Regione si è costituita parte civile e la presenza di Emiliano in aula ha catalizzato l'attenzione, quasi spostando la scena. Perché tra gli imputati c'è anche il suo predecessore Nichi Vendola, fondatore di Sel, che della questione ambientale a Taranto aveva fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. "Questo non è - ha spiegato Emiliano ai giornalisti - un piccolo processo per limitati episodi di inquinamento ambientale. Bisogna sanare un'apparente incongruità: com'è possibile che un impianto continui a funzionare nonostante la magistratura accusi i precedenti gestori di reati così gravi? Tutto questo può accadere grazie ai decreti che hanno sospeso le possibilità di tutelare la salute dei cittadini tarantini".


Il processo è cominciato con il lungo ed estenuante appello da parte del presidente della Corte d'assise, Michele Petrangelo, nei confronti del quale è stata riproposta una istanza di ricusazione da parte dei legali dell'ex assessore provinciale Michele Conserva. Altre decine di costituzioni di parte civile sono state presentate nel corso dell'udienza dall'Asl di Taranto, da familiari di operai e cittadini morti di tumore, dal Fondo antidiossina, da rappresentanti di cooperative e di organizzazioni onlus, dal Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, dal Codacons, dall'Enpa (Ente nazionale protezione animale).


Alla sbarra ci sono 47 imputati (44 persone fisiche e tre società). Tra questi, i fratelli Fabio e Nicola Riva, della proprietà Ilva (oggi in amministrazione straordinaria); l'ex governatore Vendola; il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano; Gianni Florido, ex presidente della Provincia; l'ex prefetto Bruno Ferrante, ex presidente dell'Ilva; Girolamo Archinà'ex responsabile dei rapporti istituzionali dell'Ilva; gli ex direttori di stabilimento Luigi Capogrosso e Adolfo Buffo.


L'udienza è andata avanti a singhiozzo fra deposizione di atti, eccezioni, repliche e controrepliche. E' stata rigettata la richiesta dell'avvocato Giandomenico Caiazza, difensore di Archinà, impegnato in un altro processo in Cassazione, di soprassedere sulle decisioni che riguardavano la regolarità delle parti civili. La Corte d'assise, dopo una camera di consiglio di oltre tre ore, ha aggiornato l'udienza al 14 giugno prossimo per un difetto di notifica.


Le notifiche erano arrivate al vecchio difensore dell'imputato, che aveva invece eletto il proprio domicilio presso Riva Fire. In aula si è affacciato anche l'ex procuratore Franco Sebastio, che ha ammesso il rammarico per non aver aver potuto rappresentare l'accusa fino al termine del dibattimento. "Ma questo - ha detto ai giornalisti - non significa che il processo non lo debba seguire lo stesso. Noi riteniamo che la capacità inquinante di questo stabilimento sia stata riconosciuta dallo Stato attraverso l'Aia e le 9 leggi che via via sono state emesse".


E per il vescovo di Taranto, monsignor,Filippo Santoro, quello di Strasburgo "è un attacco diretto e formale allo Stato italiano in cui si chiede che venga fatta luce sulla questione in maniera adeguata. Ci si chiede inoltre se in questi anni, dal 2012 a oggi, siano state portate avanti le bonifiche sul territorio. Allo stesso tempo resta aperta anche la questione occupazionale", oltre che quella dell'assetto societario.


Il gruppo Marcegaglia e il gruppo Arcelor-Mittal hanno comunicato la volontà di presentare un'offerta insieme per l'acquisizione dell'Ilva. Secondo fonti vicine all'operazione, i due concorrenti hanno manifestato ai commissari la volontà di costituire una joint venture per presentare un'offerta. La cordata che avrebbe come capofila Arcelor potrebbe accogliere anche altri soci: nel contempo i due gruppi sono anche pronti a partecipare da soli. E proseguono in maniera serrata i contatti tra il gruppo Arvedi e Erdemir per chiudere il loro accordo di partnership in vista di un'offerta per l'acquisto. A questa seconda cordata potrebbe partecipare anche Leonardo Del Vecchio attraverso la sua holding Delphin.
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fonte



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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 11/06/2016, 22:27 
Taranto, Michele Emiliano impugna davanti alla Consulta il 10° decreto salva-Ilva: “La nostra pazienza è finita”

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Il provvedimento varato dal cdm il 31 maggio scorso prevede che la società che vincerà la gara per l’acquisizione del gruppo siderurgico italiano potrà rinviare il piano per il risanamento ambientale al 31 dicembre del 2019



10 giugno 2016

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Il decreto è stato varato dal Consiglio dei ministri il 31 maggio scorso ed oggi è entrato in vigore. Il contenuto è semplice: il piano per il risanamento ambientale dell’Ilva rischia di essere spostato al 31 dicembre del 2019. Un provvedimento che ha mandato su tutte le furie Michele Emiliano, ancora una volta non tenero quando si tratta di criticare l’operato del governo e del presidente del Consiglio.

La misura è colma. La pazienza dei tarantini e dei pugliesi è finita – ha attaccato Emiliano – Siamo stanchi di vedere i bambini di Taranto ammalarsi di tumore nella misura del 30% in più rispetto agli altri bambini italiani”.


A spingere l’ex segretario regionale del Pd al muro contro muro è la possibilità che viene data alla società che vincerà la gara per l’acquisizione del gruppo siderurgico italiano di modificare il Piano delle misure di risanamento ambientale dell’Ilva predisposto dal governo Renzi nel 2014. Le modifiche con il nuovo piano ambientale saranno valutate da un comitato di esperti che avrà 120 giorni di tempo. Approvato il piano, i nuovi acquirenti avranno tempo fino al 31 dicembre 2019 per realizzarlo, 18 mesi in più rispetto al termine del 30 giugno 2017, a sua volta già prorogato. Se si fossero rispettati i tempi previsti in origine, il risanamento del Siderurgico di Taranto doveva essere fatto entro il 4 agosto 2016 cioè fra poco meno di due mesi.


Il decreto Calenda-Galletti, del resto, è la decima “disposizione urgente” che interviene sul percorso di risanamento dell’acciaieria di Taranto.

Di fatto le novità introdotte estendono i tempi sia della procedura di cessione dell’Ilva ai privati sia dei lavori per il risanamento ambientale che Taranto aspetta. La principale novità riguarda appunto il Piano Ambientale che – come peraltro intende fare ArcelorMittal – potrà essere modificato dagli offerenti, rispettando, ovviamente, i limiti di emissioni previsti dall’Unione Europea (c’è già una procedura di infrazione in corso per gli errori commessi negli anni passati).

Le modifiche dovranno essere poi valutate da un comitato di esperti nominato dal Ministero dell’Ambiente che saranno remunerati dall’Amministrazione Straordinaria. Il comitato, come detto, avrà 120 giorni per esprimere le proprie valutazioni e per proporre eventuali correzioni. Correzioni che gli offerenti dovranno accettare a pena dell’esclusione dalla gara.

A questo punto la parola passerà a un “esperto indipendente” che ha 30 giorni per valutare “la compatibilità delle offerte vincolanti” con i “criteri di mercato”.


La società che vincerà la gara – quasi certamente una newco creata dalla cordata prescelta con la partecipazione finanziaria di minoranza di cassa Depositi Prestiti, che ancora oggi, per bocca del suo amministratore delegato Fabio Gallia, ha rinnovato il suo impegno per il turnaround dell’Ilva – avrà tempo fino al 31 dicembre del 2019 per realizzare il suo Piano Ambientale che verrà recepito con un Dpcm.

Sempre secondo il decreto, l’acquirente dell’Ilva non dovrà più restituire allo Stato il prestito ponte da 300 milioni di euro, come previsto dal decreto Guidi dello scorso gennaio, e concesso per garantire la prosecuzione delle attività continuando il risanamento ambientale nelle more della procedura di trasferimento.

Ora toccherà all’Amministrazione Straordinaria restituirlo, con gli interessi di mercato (Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread pari al 3 per cento), il debito sarà “anteposto agli altri della procedura” rendendo ancora più precaria la posizione dei creditori non assistiti da privilegio.

Al nuovo acquirente viene poi ora concesso la stessa immunità penale, civile e amministrativa, riconosciuto ai commissari straordinari “per le condotte poste in essere in attuazione del Piano Ambientale”.
[hl]Un salvacondotto che ha spinto il Movimento Cinque Stelle a definire “criminale” il decreto, annunciando battaglia in Parlamento[hl].
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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 07/07/2016, 20:29 
Taranto, la Asl: “Ridurre l’inquinamento non basta, picco di tumori impossibile da calcolare”



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L’aggiornamento dei dati del locale Registro Tumori, pubblicati poche ore fa dall’Azienda sanitaria locale, conferma sostanzialmente che il danno causato dal disastro ambientale e sanitario nel tarantino è già fatto e che se ne pagheranno le conseguenze ancora per anni. Ad aggravare la situazione, anche un sistema sanitario carente; “L’assistenza – dice la coordinatrice – va decisamente migliorata"


di Maria Teresa Totaro | 7 giugno 2016

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“Indipendentemente dall’eventuale riduzione dell’esposizione all’inquinamento ambientale risulterà evidente ancora per molti anni l’eccesso delle patologie oncologiche nell’area a rischio”.


È quanto riportato nell’aggiornamento dei dati del Registro Tumori di Taranto, pubblicati poche ore fa dall’Asl ionica, che conferma sostanzialmente che il danno causato dal disastro ambientale e sanitario nel tarantino è già fatto


I tarantini, cioè, stanno pagando e pagheranno ancora per i veleni che per oltre 50 anni l’industria siderurgica, prima di Stato e poi privata, ha riversato nella loro vita. Come spiega la dottoressa Antonia Mincuzzi, coordinatrice del Registro Tumori Asl di Taranto, “calcolare quando sia avrà il picco del numero dei malati è impossibile. Si tratta di patologie con una latenza varia, i cui fattori scatenanti sono diversi per ciascuna”. I dati aggiornati fanno riferimento agli anni 2009-2011 e parlano chiaro.


Nel territorio della provincia di Taranto per alcune patologie ci si ammala molto più che nel resto d’Italia e del mezzogiorno. Come si legge nel report “si evidenziano tassi standardizzati più elevati in provincia di Taranto rispetto al pool nazionale e al pool sud per mesotelioma, carcinoma epatico, vescicale e polmonare nel sesso maschile a conferma della probabile responsabilità di esposizioni professionali”.


“Il numero di casi di mesotelioma riscontrati è tra i più alti d’Italia”, spiega a ilfattoquotidiano.it la dottoressa Mincuzzi: 99 gli uomini, 22 le donne che hanno contratto questa malattia, nella provincia di Taranto, nel periodo preso in esame


Un tasso quindi di quasi 6 uomini ogni 100mila e di 1,2 donne ogni 100mila: un dato considerato particolarmente elevato rispetto al tasso europeo di 4,3 nel sesso maschile e di 0,8 in quello femminile. I dati, però, appaiono ancora più preoccupanti se si prendono in considerazione gli operai dell’Ilva: secondo quanto affermato dalla dirigente dell’Arpa Puglia Lucia Bisceglia nel corso del processo che ha condannato in primo grado 27 ex dirigenti della fabbrica per la morte di 28 ex operai, i lavoratori del siderurgico “rischiano di morire per mesotelioma pleurico più del doppio rispetto alla media pugliese”.


I casi di tumore riscontrati nella provincia di Taranto negli anni 2009-2011 sono oltre 18mila. Per quanto riguarda la popolazione maschile, più colpita rispetto alle donne, il tumore più frequente è quello del polmone e dei bronchi (16,8 %), della prostata (16,2 %), della vescica (13,2 %), del colon e del retto (11,4 %). Come si legge nel report “si evidenziano tassi standardizzati più elevati in provincia di Taranto rispetto al pool nazionale e al pool sud per mesotelioma, carcinoma epatico, vescicale e polmonare nel sesso maschile a conferma della probabile responsabilità di esposizioni professionali”.


Insomma gli uomini si ammalano al lavoro. Mentre il tumore della mammella è la tipologia più frequente tra tutti i casi di tumore individuati nella popolazione femminile: il 29,6 per cento dei tumori nelle donne, quindi, colpisce la mammella.


Ad aggravare questa situazione, anche un sistema sanitario carente. “L’assistenza – racconta la dottoressa Mincuzzi – va decisamente migliorata. Manca un reparto di chirurgia toracica. Da poco tempo abbiamo un primario che effettua interventi di chirurgia toracica, prima bisognava recarsi altrove anche per l’asportazione di un piccolo nodulo.


E’ un passo in avanti, ma non basta. Così come vanno potenziati gli screening per la diagnosi del tumore alla mammella”. Il report, che sarà aggiornato nei prossimi mesi con i dati sulla sopravvivenza, conferma il quadro precedentemente disegnato dal Registro Tumori 2006-2008. Anche il periodo 2009-2011 è pieno di “record negativi”.


I dati provinciali, si legge nel documento, presentano tassi più elevati rispetto al tasso del Meridione anche nei casi di “carcinoma di fegato, rene, linfoma non Hodgkin, prostata e stomaco nei maschi, mammella nelle donne, colon, melanoma, tiroide, encefalo in entrambi i sessi”. Le aree più colpite della provincia ionica restano ancora i comuni di Taranto e Statte, cioè quelli più vicini allo stabilimento siderurgico: è qui, afferma il report, che risulta necessario “porre particolare attenzione in termini di assistenza e sorveglianza ai residenti nell’area a rischio ambientale”.

Un’attenzione che da tempo viene sbandierata, ma che a distanza di quattro dall’esplosione della vicenda Ilva e del disastro ambientale e sanitario del capoluogo ionico stenta ancora a dare i suoi frutti.
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MessaggioInviato: 16/07/2016, 12:43 
Accendiamo i riflettori sull'Ilva di Taranto


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Grazie al Movimento 5 Stelle il Parlamento europeo ha organizzato una missione ispettiva all'Ilva di Taranto. Bisogna fare chiarezza e terminare al più presto questa farsa che dura ormai da troppo tempo. Lo stabilimento di Ilva produce ogni anno 4.000 tonnellate di polveri, 11.000 tonnellate di diossido di azoto e 7 tonnellate di acido cloridrico. A causa di queste emissioni nocive, tra il 1998 e il 2010, sono morte 386 persone, 237 sono state colpite da un tumore maligno, 247 ricoverate per problemi coronarici, 937 per problemi respiratori. La maggior parte delle persone coinvolte sono bambini. Rispetto alle altre province della Puglia, a Taranto si registra un aumento del 10-15% dei morti per cancro, del 30% dei morti per tumore ai polmoni, del 45% dei morti per problemi respiratori. Oltre a uccidere le persone, queste emissioni sono fuorilegge e vengono approvate leggi che esonerano lo stabilimento dal rispettare le leggi stesse e le direttive europee.


Bisogna restituire al più presto un futuro a Taranto e alla Puglia abbandonata dalle Istituzioni, che si svegliano solo quando bisogna salvare gli interessi economici dei proprietari.


GLI OBIETTIVI DELLA MISSIONE


Fa parte della missione del Parlamento europeo il portavoce Piernicola Pedicini. Il Movimento 5 Stelle entrerà dentro l'Ilva di Taranto e ne uscirà solo con risposte chiare e precise. Il Movimento 5 Stelle vuole sapere:


A) quali progressi siano stati fatti per rispettare i vincoli dell'autorizzazione integrata ambientale.

B) quali siano i piani di compensazione per tutti i cittadini che stanno soffrendo i danni dell'inquinamento.

C) se le Istituzioni abbiano messo a punto un piano di sviluppo del territorio alternativo all'Ilva.


I 10 decreti sfornati negli ultimi 5 anni non hanno risolto il problema Ilva, ma prendono solo in giro i cittadini. L'ultimo del Governo Renzi riesce a essere peggiore dei precedenti perché non prevede nessuna garanzia occupazione, abbandona migliaia di lavoratori a nuovi privati senza un progetto per il futuro, regala l'immunità penale e amministrativa ai nuovi acquirenti e concede una ulteriore proroga per l'attuazione delle prescrizioni AIA (autorizzazione integrata ambientale).


Lo stabilimento dell'Ilva non è più sostenibile: ha 3 miliardi di euro di debiti, uccide cittadini e lavoratori, compromette l'ambiente e l'ecosistema marino. Il Movimento 5 Stelle vuole creare lavoro e sviluppo economico attraverso una gestione appropriata dell'ambiente e delle attività produttive. Siamo al lavoro per costruire un futuro oltre l'Ilva. Il nostro obiettivo è salvare Taranto e i suoi cittadini. Ecco le nostre proposte per ricollocare TUTTI i lavoratori che oggi sono impiegati nell'Ilva:


- bonifiche dell'area.
- piano di riconversione industriale che punta su ricerca, innovazione, energie rinnovabili, turismo sostenibile e archeologia industriale.
- cessione delle aree a canone zero ad attività legate esclusivamente alle energie rinnovabili.
- scommettere su economia circolare potenziando la filiera dei rifiuti. Uno studio dell'agenzia di protezione ambientale degli Stati Uniti stima che 10.000 tonnellate di materiali creano 1 posto di lavoro negli inceneritori, 6 posti di lavoro in discariche, 36 posti di lavoro in centri di riciclo e fino a 296 posti di lavoro nel settore del riuso. Ecco cosa fare per creare nuovi posti di lavoro. CAMBIAMO TUTTO anche a Taranto.


L'EVENTO M5S


Subito dopo questa missione del Parlamento europeo, il Movimento 5 Stelle organizza l'evento ILVA - UNA FARSA CONTINUA che si terrà oggi 15 Luglio, alle ore 19, in via Ludovico De Vincentis (quartiere Tamburi) a Taranto. Vi aspettiamo!
SCARICA LE LOCANDINE DELL'EVENTO


VIDEO. Le proposte del Movimento 5 Stelle per salvare Taranto e i suoi cittadini.

Guarda su youtube.com

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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 28/07/2016, 14:40 
Lettera al premier non eletto Matteo Renzi dei portavoce M5S pugliesi in Parlamento italiano, europeo e in consiglio regionale

A Taranto non è aria, caro Matteo,

sembra sia tutto pronto per la messa in scena della farsa iniziata con Monti, proseguita con Letta e entrata nel vivo grazie a lei. Il suo arrivo a Taranto, annunciato, rinviato, disannunciato come si usa in radio e tv, e adesso ri-annunciato per domani 29 luglio, sembra studiato a tavolino per permettere al premier di camminare sulle acque dei Due Mari di Taranto.

Ma qui a Taranto non è aria, caro Matteo. Dovrebbe esserle giunta notizia che qui non è aria in senso stretto e in senso lato. Lei arriva nella città che la politica del PD contribuisce a soffocare, deprimendone le aspettative di riscatto. Il suo Pd alle recenti elezioni amministrative ha perso in tutti gli 11 Comuni ionici dove si è votato. E altre due giunte della sua coalizione sono cadute ventiquattro ore più tardi. Non è aria. Lo chieda a chi vive in Puglia sin dalla nascita. Il decimo decreto Ilva ha sancito quanto di peggio si potesse ipotizzare per il futuro degli operai Ilva e dei cittadini: chi comprerà potrà violare la legge godendo di una proroga per il risanamento ambientale. Chi comprerà potrà non dare garanzie occupazionali. Chi comprerà (e tra questi c’è Marcegaglia che già presiede Eni!) potrà sentirsi padrone della città proprio come nel 1995 accadde a Riva, con la differenza che almeno Riva la galera la rischiava, e infatti ci è finito. Il Governo Renzi si è inventato l’immunità per chi adesso gestisce e domani acquisterà le acciaierie velenose di Taranto.
Lo scenario è pessimo. Il porto singhiozza in attesa della agenzia pubblica (altro carrozzone in arrivo) con i 500 lavoratori che in queste ore sperano in una proroga della loro condizione precaria. La sanità ridimensionata dalla Regione e dimenticata dal ministero. A Taranto si muore più che altrove (lo studio Sentieri parla chiaro) ma le liste d’attesa sono uguali o peggiori che altrove! A Taranto i bambini non possono giocare sotto casa, il pascolo è impedito in un largo raggio intorno all’industria, alcuni spazi di mare non sono coltivabili, la Soprintendenza viene portata a Lecce, la Banca d’Italia e la sede distaccata della Corte d’Appello preparano le valigie. Taranto svuotata di tutto e riempita di fumi e veleno. Il Governo Renzi gioca sulla pelle dei tarantini. Domani verrà ad inaugurare il secondo piano del museo archeologico, prendendosene i meriti. Oggi i suoi funzionari presentano il sito web del Contratto Istituzionale. Ieri, intanto, ha incassato il Si del Senato al decreto "salva Ilva svenduta" e a Roma i sindacati si sono accontentati delle nuove promesse sul porto, mentre il progetto Tempa Rossa non si ferma. Si aspetta gli applausi. Ma qui non è aria, caro premier. Taranto è stanca ma non vinta. Chieda al suo Pd, quello di Taranto, si faccia spiegare l’aria che tira, sempre che l’abbiano capito.


Fonte: http://www.beppegrillo.it/2016/07/a_tar ... _aria.html



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MessaggioInviato: 28/07/2016, 22:13 
ma la soluzione qual'è?



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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 29/07/2016, 12:19 
Pubblicato il 29 lug 2016

Renzi a Taranto. L'accoglienza tra striscioni e passeggini vuoti

Le immagini della protesta organizzata da movimenti e associazioni in Piazza Garibaldi, proprio di fronte all'ingresso del Museo MarTa


Guarda su youtube.com



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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 29/07/2016, 17:28 
RENZI LINCIATO A TARANTO - LA TV ve lo nasconderà... [:246]
https://www.facebook.com/pierrecantagal ... 472346214/



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 Oggetto del messaggio: Re: ILVA e l'incuria nel Golfo di Taranto
MessaggioInviato: 29/07/2016, 17:30 
TARANTO



Dal rione Tamburi, i veri Ori di Taranto per Renzi

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Renzi a Taranto, dai nastri ai fischi

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Renzi contestato a Taranto

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