La nuova casta italiana degli installatori di routerAssoprovider è sul piede di guerra contro la nuova normativa che riguarda gli installatori di prodotti di rete. Si rischiano aumenti di prezzi e ostacoli al libero mercato. In ogni caso bisognerà aspettare il parere del Consiglio di Stato.
La patente che abilita all'istallazione di dispositivi di rete rischia di favorire la casta dei professionisti della vecchia scuola. Questo in sintesi il parere di Assoprovider, l'associazione dei piccoli provider. Secondo il presidente Bortolotto le nuove regole per l'istallazione e manutenzione degli apparati di rete (Montare un router in casa? Sì, ma solo alle prese) non solo aumenteranno i costi per le aziende e i consumatori, ma disattendono gli stessi principi della UE in materia di libero mercato.
Attualmente la consultazione pubblica, che precede il vaglio definitivo del Consiglio di Stato, ha raccolto il parere negativo sia delle associazioni dei consumatori che dei piccoli operatori. Il problema è che secondo Bortolotto solo i vecchi installatori saranno avvantaggiati da questa normativa. Sebbene in molti casi le operazioni si siano estremamente semplificate, viene richiesta l'iscrizione a un albo. L'effetto collaterale è quello di consolidare la casta degli specialisti e sottendere al loro volere l'intero mercato.
Assoprovider stima un prezzo di 70/80 euro a chiamata per i privati, anche di fronte a "semplici" (gli spazi di manovra sono indicati nel testo, NdR) operazioni di configurazione. Il testo normativo insomma andrebbe modificato: perché oltre i 10 apparati connessi bisognerebbe chiamare un tecnico. Qual è la ratio?
http://www.tomshw.it/cont/news/la-nuova ... =tomshw.itPer installare i router devi essere iscritto all'AlboLa legge che vuole l'iscrizione a un albo per tutti coloro che vogliono montare router o altri dispositivi di rete è ancora in vigore, nonostante l'indignazione generale di qualche mese fa.
La norma che prescrive l'iscrizione a un albo per tutti coloro che vogliono montare router o altri dispositivi di rete, pena sanzioni comprese tra 15mila e 150mila euro, non è mai stata abrogata. A nulla è servita l'ondata d'indignazione seguita all'approvazione del Decreto Legislativo 26 ottobre 2010, n.198: l'albo degli installatori di router e certificatori di Rete Intranet è vivo e lotta insieme a noi. Un'altra chicca, per i registi dell'Agenda Digitale Italiana.
Secondo Alessandro Feltrin, esperto di sicurezza informatica, "una delle ragioni per cui questa legge non sia stata ancora modificata o rimossa sia in buona parte dovuta al fatto che non se ne conosce ancora il suo dannoso contenuto e le verifiche ispettive non sono ancora cominciate". Ne vedremo delle belle quando gli ispettori busseranno alla porta di migliaia e migliaia di aziende.
"Con questa norma - scrive ancora Alessandro Feltrin - viene a rendersi obbligatoria la certificazione della rete intranet da parte di un'azienda abilitata e appartenente ad un certo registro (peraltro non meglio specificato). In pratica qualsiasi azienda che disponga di un'uscita verso Internet e abbia un minimo di infrastruttura informatica a valle del Router dell'ISP deve fare i conti con questa legge. Vengono fatte distinzioni tra un'architettura 'semplice', per la quale il proprietario può permettersi di fare da sé, e architettura 'complessa' dove invece diventa obbligatorio rivolgersi ad un'azienda abilitata".
"Cosa si intende per "architettura semplice"? Si intende un'infrastruttura a valle del Router dell'ISP che sia limitata ad un massimo di 10 punti rete. In pratica un'abitazione o un piccolo studio professionale".
"Tutto ciò che eccede i 10 punti è da considerare 'complesso'. Quindi qualsiasi cosa che si intenda mettere a valle del Router perimetrale, che sia un Firewall, uno o più switch, PC, Server, Stampanti, Access Point Wi-Fi, eccetera, deve essere contato a livello unitario e se la somma supera il valore di 10 … ecco che bisogna farsi certificare l'impianto (o farselo realizzare ex-novo)".
Fini qui Alessandro Feltrin. Aggiungo che si tratta di una norma assurda, anacronistica, medievale, che non tiene conto del contesto economico e tecnologico, oltre che del buon senso. È un ulteriore freno allo sviluppo. Qualcuno si metta in contatto con la cabina di regia di Agenda Digitale Italiana e glielo racconti!
Chi vuole approfondire può consultare camera.it, installatoritelefonici.it e consulenti-ict.it.
http://www.tomshw.it/cont/news/per-inst ... =tomshw.it ![Emoticon [:22]](./images/smilies/UF/22.GIF)