Ufologo 555 ha scritto:
[B)] .. abitava a non più di un km da dove sono io (ce ne sono molti).
Massacrata dalla famiglia
Sgozzata in Pakistan dal padre e dal fratello perché voleva sposare un italiano
La ragazza viveva a Brescia. Al ritorno in patria la "punizione"
Sgozzata dalla sua stessa famiglia. Sana Cheema, giovane di origini pakistane che da sempre viveva a Brescia, è stata barbaramente uccisa mentre si trovava nel suo Paese di origine. A porre prematuramente fine all'esistenza della ragazza sarebbero stati il padre e un fratello - riporta il Giornale di Brescia - che sarebbero già stati arrestati dalle autorità pakistane. A scatenare la furia dei parenti sarebbe stata la volontà della ragazza, che lavorava in una scuola guida di Brescia, di sposare un italiano.
http://www.iltempo.it/cronache/2018/04/ ... o-1062495/Cita:
Per l’omicidio di Sana indagate anche mamma e zia
Svolta nel caso della 25enne residente a Brescia uccisa in Pakistan
Per l’omicidio di Sana Cheema, la giovane uccisa in Pakistan prima di rientrare a Brescia dove viveva, sarebbero indagate anche la mamma e la zia oltre al padre della ragazza, Mustafa Ghulam Cheema, e al fratello Adnan che sono in carcere. Lo riporta il “Giornale di Brescia” spiegando che il capo della polizia locale, quando ha riferito della confessione del padre, ha comunicato che tra gli indagati ci sono le due donne. Anche per questo, gli inquirenti hanno chiesto una proroga di 15 giorni delle indagini, in attesa del risultato di tutti gli esami sul corpo della donna.
«È giusto che i responsabili paghino per quello che hanno fatto», dicono gli amici di Brescia, che abitano nel quartiere Fiumicello dove Sana Cheema abitava e dove fino a novembre gestiva un’agenzia per le pratiche automobilistiche. «Sono ancora sotto choc, continuo a pensare a lei», dice un’amica che è stata tra le prime a mobilitarsi quando ha saputo dal Pakistan della morte della 25enne. «Era una ragazza piena di vita ma che sapeva di vivere a cavallo tra due culture completamente diverse»
«Mi fa rabbia - aggiunge - pensare che ci siano uomini miei connazionali che, guardando a questa vicenda, dicono alle donne: le ragazze che scelgono di vivere la loro vita fanno questa fine». Nella comunità pakistana di Brescia, che sta organizzando una manifestazione in ricordo di Sana, c’è chi, soprattutto i giovani, non nasconde di aver paura. «Temiamo che qualcuno possa farci del male sapendo che abbiamo chiesto la verità», è il pensiero di un amico che ha sul telefono le fotografie di Sana fuori dalla palestra che frequentava in centro città.
Aveva rinnovato l’abbonamento fino a gennaio 2019 perché amava curare la propria immagine e il proprio corpo. «Viveva come i suoi coetanei, nulla di più». Ma troppo evidente per la sua famiglia ancorata a tradizioni come quella del matrimonio combinato, che Sana ha rifiutato. L’ultima volta lo ha fatto poche ore prima di salire sul volo che, il 19 aprile, avrebbe dovuto riportarla in Italia. Un rifiuto che le è costato la vita.
http://www.lastampa.it/2018/05/11/itali ... agina.html