Le centrali nucleari cadono a pezzi? Sono già due gli impianti nucleari che hanno problemi strutturali in Belgio, ma questo non ferma la corsa all'atomo
I reattori invecchiano come tutte le macchine e si prova a prolungarne la vita prevista, ma saranno i nuovi impianti a far la parte del leone.
L’ALLARME - Dopo che su uno dei reattori della centrale di Doel erano state rilevante numerose crepe e fessurazioni, è oggi confermato che anche uno dei reattori della centrale di Tihange, a 25 chilometri da Liegi, soffre degli stessi problemi. La scoperta di Doel aveva allarmato le autorità, perché si tratta dell’impianto europeo costruito nell’area più densamente popolata di tutti, visto che nel raggio di 75 chilometri dall’impianto vivono quasi dieci milioni di persone.
UN BRUTTO COLPO - La conferma che anche a Tihange un reattore costruito dalla stessa azienda olandese presenta gli stessi problemi, potrebbe invece portare a una revisione del programma energetico belga, che prevede o spegnimento dell’ultima centrale nel 2022. A comunicare la ferale notizia per il business è stata Electrabel, una costola locale della francese GDF Suez che gestisce le centrali. L’agenzia belga per la sicurezza nucleare deciderà quindi a breve la chiusura di due dei sette reattori (4 a Doel e 3 a Tihange) operanti in territorio belga, a meno che il gestore non annunci improbabili quanto imponenti investimenti per consentire ai vecchi reattori di durare un’altra decina d’anni in sicurezza.
DIVERSI CLIENTI - Reattori identici si trovano in altri impianti, negli USA, in Francia, Svizzera, Olanda, Germania, Spagna, Svezia e Gran Bretagna, ma le autorità di questi paesi, pur allertate, non hanno segnalato anomalie, alcuni dei reattori erano comunque stati costruiti con processi di fusione diversi da quelli usati per i reattori in Belgio.
OTTIME PROSPETTIVE PER IL BUSINESS – Nonostante l’incidente di Fukushima abbia congelato o quasi i progetti per nuovi reattori in Europa e in Giappone, nonostante gli incidenti continuino a ripetersi e e ad aumentare di frequenza con l’invecchiare degli impianti, il futuro del nucleare è quello di un settore in pieno boom, nel 2030 il pianeta ospiterà 90 reattori in più degli attuali 443 secondo le stime più prudenti, ma potrebbe arrivare anche ad averne 350 in più se si materializzeranno le previsioni più ottimistiche.
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