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Re: Il declino dell'Unione Europea

29/06/2015, 20:43

Wolframio ha scritto:
Russia: in vendita carta igienica con testo sanzioni

Ha iniziato a produrla un gruppo di imprenditori siberiani, che l'hanno anche inviata alle ambasciate Usa, Gran Bretagna e Germania


MOSCA - Rotoli di carta igienica con il testo delle sanzioni europee ed americane contro la Russia per la crisi ucraina: li ha cominciati a produrre e a vendere un gruppo di imprenditori siberiani.

Vogliono far capire ai governi occidentali che Mosca non ha rispetto per tali sanzioni e per sostenere la politica estera del Cremlino, come ha spiegato uno degli organizzatori dell'iniziativa, Kirill Koliasin, al sito Ngs della citta' di Omsk.

Il gruppo ha mandato i rotoli di carta igienica alle ambasciate di Usa, Gran Bretagna e Germania.

Source: CdT.ch - Mondo - Russia: in ve...ta igienica con testo sanzioni


Geniale!! [:)]
In poche parole...sapete cosa ne facciamo delle vostre sanzioni?..... ci puliamo il sedere.


Buahahahahahahaha..... ma è fantastico!!! [:D] [:D] [:D]

Re: Il declino dell'Unione Europea

29/06/2015, 20:45

Come volevasi dimostrare...... [:305]

Timori Grexit, Borse europee bruciano 287 miliardi

Milano chiude a -5,17%, Francoforte a -3,56%. In calo anche Parigi e Londra.
Euro tiene, guadagna su dollaro a quota 1,119. Spread chiude a 159 punti.
Wall Street avanti negativa, Dj -1,29%, Nasdaq -1,54%

http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... e146a.html

Re: Il declino dell'Unione Europea

30/06/2015, 14:41

deve venire giù tutto!

Re: Il declino dell'Unione Europea

30/06/2015, 16:06

... a meno che la facciano rientrare ... (Il modo lo trovano sempre ...) [8D] Più che altro bisogna vedere il popolo cosa dirà! [^]

Re: Il declino dell'Unione Europea

30/06/2015, 20:09

Più chiaro di così !!!!!!!
Allegati
unione europea.jpg
Siamo nella m.....

Re: Il declino dell'Unione Europea

30/06/2015, 20:17

Commissione Ue diffida Italia: “Permetta di produrre formaggio anche senza latte”

Pubblicato su 30 Giugno 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI - CM in POLITICA

L'esecutivo europeo chiede alla Penisola di adeguarsi alla normativa degli altri Paesi, dove l'industria casearia ricorre normalmente a succedanei come il latte in polvere. Coldiretti: "Siamo di fronte all'ultimo diktat dell'Europa, pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi"

Dare il via libera anche in Italia al formaggio prodotto senza latte: a chiederlo è l’Europa. La Commissione europea ha infatti inviato a Roma una diffida in cui definisce troppo stringenti le leggi italiane in materia e auspica che la Penisola metta fine al divieto di utilizzo di latte in polvere concentrato e ricostituito per la fabbricazione del formaggio. La normativa italiana, che proibisce l’uso di surrogati, è considerata un ostacolo alla “libera circolazione delle merci”, dato che nel resto dell’Unione europea i “latticini senza latte” (formaggio ma anche yogurt) sono di uso comune.

Se passasse l’adeguamento al ribasso è evidente il rischio di conseguenze per l’intera filiera dell’industria caseariaitaliana. “Siamo di fronte all’ultimo diktat di un’Europa che tentenna su emergenze storiche come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari difesi da generazioni di produttori”, ha commentato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti.

Secondo il numero uno dei coltivatori diretti occorre “salvaguardare le aspettative dei consumatori per quanto concerne l’autenticità e la qualità delle materie prime adoperate”. Si tratta, aggiunge Moncalvo, “di una scelta che ha garantito fino ad ora il primato della produzione lattiero casearia italiana, che riscuote un apprezzamento crescente in tutto il mondo dove le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate del 9,3 per cento nel primo trimestre del 2015″.

Tratto da:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/28/commissione-ue-diffida-litalia-permetta-di-produrre-formaggio-anche-senza-latte/1823097/


A me queste cose fanno incazzare [}:)]

Re: Il declino dell'Unione Europea

30/06/2015, 20:50

Una cosa è certa... il 5 Luglio è un bivio epocale.

Qualsiasi sarà il risultato sarà un punto di non ritorno per tutti... ovviamente confido nella vittoria del "NO"

PIAZZA SYNTAGMA STRACOLMA. ATENE DICE NO AL RICATTO DELLA TROIKA

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“Non sarà niente uguale d‘ora in poi. Il grande NO lo dice il popolo”. Con questo slogan piazza Syntagma è stata già riempita da centinaia di migliaia di ateniesi che continuano ad affluire per sostenere il governo del Paese e rifiutare i ricatti, gli ultimatum e le minacce.

Il popolo della piazza di Syntagma è ritornato oggi protagonista per sottolineare a Merkel e ai suoi complici socialisti e socialdemocratici, i banchieri e gli speculatori che di fronte a loro non hanno un governo ma un popolo che lotta da cinque anni per cacciare dalla sua vita l’austerità e la barbarie neoliberista che ha provocato una crisi umanitaria in Grecia.

Non a caso uno dei nuovi slogan che si sentono in questi giorni ad Atene e si sente ora in piazza Syntagma dice: “Voi con il capitale, noi con il popolo, i nostri NO vinceranno la povertà e il fascismo”.

La manifestazione di oggi è stata convocata attraverso un messaggio sulla rete dove si legge: “Si alla proposta dei creditori significa austerità e recessione, il nostro paese e la nostra società avrebbero il cappio al collo”.

https://luciogiordano.wordpress.com/201 ... la-troika/

Re: Il declino dell'Unione Europea

01/07/2015, 09:15

Al Parlamento Europeo c’è chi ZITTISCE la Merkel… Senza peli sulla lingua.

Guarda su youtube.com


.............. [:304]

Re: Il declino dell'Unione Europea

01/07/2015, 09:59

... bisogna solo attendere l'esito del referendum ... La cosa sembra alquanto incerta ...

Re: Il declino dell'Unione Europea

02/07/2015, 13:08

La Bank of England ammette che il sistema bancario attuale è una truffa
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Quella dose di onestà della Banca d’Inghilterra che butta dalla finestra le basi teoriche dell’austerità

Sembra che Henry Ford, negli anni 30, avesse osservato come fosse una buona cosa il fatto che la maggior parte degli americani ignorassero come funzioni davvero il mondo bancario, perché altrimenti “avrebbero dato inizio ad una rivoluzione prima di domani mattina”.

La scorsa settimana è successo qualcosa di notevole. La Banca d’Inghilterra ha vuotato il sacco. In un documento intitolato “La creazione della moneta nell’economia moderna”, redatto da tre economisti del dipartimento di Analisi Monetaria della banca, hanno dichiarato in maniera inequivocabile che le convinzioni generali riguardanti le modalità con cui lavorano le banche sono sbagliate, e che invece le posizioni del tipo più eterodosso e populista, più comunemente associate a gruppi come ad esempio Occupy Wall Street, sono corrette. In questo modo, hanno di fatto gettato dalla finestra l’intera teoria alla base dell’austerità.
Per rendersi conto di quanto siano radicali le nuove posizioni della Banca d’Inghilterra, considerate il punto di vista convenzionalmente accettato, che continua ad essere alla base di tutti i rispettabili dibattiti della politica.
La gente mette i suoi soldi in banca. Le banche prestano poi questo denaro a un certo tasso di interesse sia al consumatore finale che agli imprenditori che vogliano investire in qualche attività redditizia. E’ vero: il sistema della riserva frazionaria permette alle banche di prestare somme considerevolmente superiori a quelle che detengono nelle riserve, ed è anche vero che, se i risparmi dei correntisti non bastano, le banche possono farsi prestare altro denaro dalla banca centrale. La banca centrale può stampare tutto il denaro che vuole. Ma deve anche fare attenzione a non stamparne troppo. Infatti, ci sentiamo spesso ripetere che questo è il motivo principale per il quale le banche centrali sono state rese indipendenti. Se i governi avessero il potere di stampare moneta, sicuramente ne metterebbero troppa in circolazione, e l’inflazione che ne risulterebbe porterebbe l’economia al caos. Istituzioni quali la Banca d’Inghilterra o la US Federal Reserve vennero create per regolare con attenzione la creazione della moneta allo scopo di prevenire l’inflazione. Ed è per questo che è loro vietato dare direttamente il denaro al governo, ad esempio comprando titoli di stato, e finanziano invece l’attività economica privata che il governo semplicemente tassa.
E’ questo che ci porta a continuare a parlare del denaro come se fosse una risorsa limitata, alla stregua della bauxite o del petrolio, a dire che “semplicemente non c’è abbastanza denaro” per finanziare lo stato sociale, a parlare dell’immoralità del debito pubblico o di una spesa pubblica che “svuota le tasche” al settore privato.
Quello che la Banca d’Inghilterra ha ammesso, questa settimana, è che niente di questo è vero. Per citare la loro stessa presentazione iniziale: “Le banche non ricevono i risparmi dai privati per poi successivamente prestarli, sono i prestiti delle banche a creare i depositi“…”In condizioni normali, la banca centrale non determina l’ammontare della moneta in circolazione, e la moneta della banca centrale non è nemmeno ‘moltiplicata’ sotto forma di prestiti e depositi”.



In altre parole, tutto ciò che pensiamo di sapere non solo è sbagliato, è arretrato. Quando le banche prestano, creano soldi. E questo è il motivo per il quale il denaro non è veramente nient’altro che un pagherò. Il ruolo della banca centrale è quello di presiedere questo ordine legale che garantisca effettivamente alle banche il diritto esclusivo alla creazione di pagherò di un certo tipo, un tipo che il governo riconoscerà come valuta legale dal fatto che sarà favorevole ad accettarli in pagamento delle tasse.
Non c’è davvero alcun limite alla quantità di denaro che una banca può creare, a patto che trovi persone che vogliano prendere in prestito quel denaro. Non rischieranno mai di finire senza soldi, per il semplice motivo che, in genere, i loro mutuatari non prenderanno mai il denaro per metterlo sotto al materasso: alla fine, tutto il denaro che una banca presta tornerà indietro in qualche modo in qualche altra banca.
Perciò, per il sistema bancario nel complesso, ogni prestito diventa semplicemente un altro deposito. Inoltre, nel caso le banche avessero bisogno di prelevare denaro dalla banca centrale, possono prenderne in prestito quanto ne vogliono; tutto ciò che fa quest’ultima è determinare il tasso di interesse, il costo del denaro, non la sua quantità.
Fin dall’inizio della recessione, le banche centrali degli USA e della Gran Bretagna hanno ridotto questo costo a quasi nulla. Infatti, attraverso l’”alleggerimento quantitativo” hanno pompato quanto più denaro potevano nelle banche, senza produrre alcun effetto inflattivo. Il significato di tutto questo è che il tetto dell’ammontare della moneta in circolazione non è dato da quanto le banche centrali siano disposte a prestare, ma da quanto denaro siano disposti a prendere in prestito governi, aziende, e cittadini ordinari.
La spesa dei governi ha il ruolo principale in tutto ciò (e il documento ammette, leggendolo con attenzione, che alla fine le banche centrali forniscono denaro ai governi).
Perciò non c’è alcuna spesa pubblica che “svuoti le tasche” al settore privato. E’ esattamente l’opposto. Perché, così all’improvviso, la Banca d’Inghilterra ammette tutto ciò? Beh, uno dei motivi è perché ovviamente è vero. Il ruolo delle banche è per la precisione quello di far andare avanti il sistema, e ultimamente il sistema non è che stia andando molto bene.
E’ probabile che la Banca d’Inghilterra decida che mantenere in vita la versione ‘fantasilandia’ dell’economia che si è rivelata così conveniente per i ricchi, sia semplicemente un lusso che non si può più permettere. Ma, politicamente, si sta prendendo un rischio enorme. Immaginate cosa potrebbe succedere se i titolari dei mutui si rendessero conto che il denaro che la banca ha prestato loro non proviene in realtà dai risparmi di una vita di qualche pensionato parsimonioso, ma sia invece un qualcosa creato dal nulla da una bacchetta magica in loro possesso, che noi gli abbiamo consegnato.

Storicamente, la Banca d’Inghilterra tende a essere un precursore, esternando quelle che possono sembrare posizioni radicali ma che poi finiscono per diventare la nuova ordotossia. Se questo è ciò che sta accadendo, potremmo trovarci presto nella posizione di scoprire se Henry Ford aveva ragione.

Fonte: The Guardian Tradotto da Michele Cucca (ME-MMT)

“Il nostro problema è un sistema bancario sbagliato… nel 1851 era considerato un crimine capitale, potevi venire impiccato per questo” Godfrey Bloom in Europarlamento

Fonte www.pressnewsweb.it
Guarda su youtube.com

Re: Il declino dell'Unione Europea

02/07/2015, 14:29

Questo ormai è chiaro, una volta capito cos'è il debito pubblico tutto discende facilmente. E' matematica di base, siamo a livello di analisi 1 di livello elementare ^_^
Il problema è che non lo capiscono tutti. Ci sono laureati in economia che quando gli parli di queste cose cadono dalle nuvole.
un pò come quando parli ad un FEDELE delle incongruenze lampanti della sua fede... UGUALI.

Cosa studiano nelle facoltà di economia? Si laureano raccogliendo i punti del latte? Bah

Il problema è che non studiano, IMPARANO solamente.

Re: Il declino dell'Unione Europea

02/07/2015, 14:35

MaxpoweR ha scritto:Il problema è che non studiano, IMPARANO solamente.


E così vengono "istituzionalizzati"...

[:264]

Re: Il declino dell'Unione Europea

03/07/2015, 01:12

Grecia, Sapelli: "Occidente suicida con Merkel e suoi vassalli"

Ciò che stanno facendo la cancelliera tedesca Angela Merkel e "i suoi vassalli" in relazione alla Grecia "è suicida per l'Occidente". Invece, servirebbe "una Conferenza Internazionale con Cina e Russia, per risolvere la questione greca, che è una questione geostrategica". A sostenerlo è Giulio Sapelli, docente di Storia Economica all'Università Statale di Milano, saggista e consulente aziendale con la Sapelli & Partners. "In altri tempi - continua - come quando nel 1932 la Grecia fece default, si tenevano delle Conferenze internazionali, dove tutte le potenze si riunivano e tentavano di risolvere i problemi del debito greco, che è una cosa secolare". Debiti che venivano riscadenziati e dilazionati.

La Grecia ha una lunga storia di crisi finanziarie: "Non appena il Paese conquistò l'indipendenza dall'Impero Ottomano, i default si susseguono - ricorda Sapelli all'Adnkronos - si arrivò al punto di affidare il sistema bancario greco alle banche inglesi, ma erano soluzioni frutto di conferenze internazionali". Questo per un motivo semplice: "La Grecia è lì, sullo Stretto dei Dardanelli, davanti alla Turchia", ricorda.

Il conflitto greco-turco "è secolare, ma in epoca contemporanea inizia nel 1974, con l'invasione turca di Cipro, come ho spiegato nel mio libro 'Southern Europe: Politics, Society and Economics Since 1945', recentemente ripubblicato. Pochi ricordano che il presidente della Repubblica di Cipro, la parte greca, e quello della parte turca si sono abbracciati, perché stanno preparando un trattato per dare alla Russia una base a Cipro".

Insomma, secondo lo storico "in altri tempi la questione sarebbe stata affrontata con un approccio geopolitico, non dal punto di vista dei conti della serva". Inoltre, se la Grecia "facesse veramente default, non è vero che non succederebbe niente. Dimenticano tutti che i debiti oggi sono tutti collateralizzati: si appoggiano sui derivati. E quando ero presidente dei comitati audit cercavo di impedire queste nefandezze". Pertanto "l'onda d'urto sarebbe immensa, arriverebbe fino in Cina. Non è il Pil che conta, ma la collateralizzazione del debito e il debito greco è molto collateralizzato. Far fare default alla Grecia è pericolosissimo".

Gli Usa, dal canto loro, "stanno lavorando ma hanno una contraddizione: serve un accordo con i russi. Premono sulla Merkel, sui baltici e sui polacchi perché siano più morbidi, ma hanno in corso una guerra fredda con Vladimir Putin, per la quale il leader russo dà loro tutti i motivi del mondo, intendiamoci". In Medio Oriente "combattono l'Isis, ma poi cercano l'accordo con l'Iran, con il risultato che i sauditi appoggiano l'Isis ancora di più". Insomma, la crisi greca, per Sapelli, "è una prova del grande disordine internazionale ed europeo. Io la vedo molto male".

Il premier greco Alexis Tsipras ha fatto "un errore tattico" a indire un referendum, continua lo storico, perché se vince il 'no', "passa per un messaggio anti euro e le Borse si innervosiscono". Se invece vince il sì, "i tedeschi lo costringerebbero a dimettersi e metterebbero un loro fantoccio come Antonis Samaras. Va ricordato che costrinsero Georgios Papandreou alle dimissioni: fanno fare a Tsipras la fine che hanno fatto fare a Silvio Berlusconi, parliamoci chiaro". Secondo lo storico dell'Economia "siamo di fronte a persone senza idee, ma purtroppo senza scrupoli". E in Europa si assiste a "un crollo terribile della leadership. Quindi, purtroppo vedo nero"


http://www.adnkronos.com/soldi/finanza/ ... refresh_ce

Re: Il declino dell'Unione Europea

03/07/2015, 19:52

Africa: l’Europa scappa e i cinesi si espandono


http://www.ilprimatonazionale.it/econom ... ono-26443/


..mentre noi accogliamo i profughi senza una logica ,i cinesi fanno affari impossesandosi delle ricchezze africane [:294] [:294]

Re: Il declino dell'Unione Europea

03/07/2015, 19:53

Ma ... non erano gli americani ...?! [:246]
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