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MessaggioInviato: 16/05/2014, 10:04 
Due sono le cose: o che gli Alieni non vogliono che estraiamo l'Uranio per evitare che ci facciamo male,o che siamo in competizione con loro per l'utilizzo di questo minerale.[:D]


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MessaggioInviato: 16/05/2014, 14:05 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Che l'oro sia stato da sempre oggetto di interesse da parte dell'uomo, anche in epoca prediluviana per scopi del tutto diversi da quelli previsti dall'archeologia ufficiale per noi del Progetto Atlanticus è una ipotesi assolutamente certa.

Chissà se esistono collegamenti con quanto accade anche oggi...

[:p]

Ma quanto oro sparisce: c’è lo zampino alieno

Bello e interessante, un documentario andato in onda sul canale di Focus (visibile anche in digitale terrestre). Certo, non piacerà a coloro che non sopportano l’idea dell’alieno cattivo, che vede il terrestre come un simpatico e gradito bocconcino per il proprio desco o come un animale da usare per scopi medici (tipo trapianti: se pensiamo, era anche la tesi alla base della serie televisiva Ufo-Shado). Però potrebbe essere uno scenario plausibile, chi può dirlo? Focus, ad ogni modo, non la vede in maniera così truculenta. Invece, si è concentrato sulla tesi che la Terra potrebbe fare gola agli extraterrestri in quanto dotata in abbondanza di risorse utili, dall’acqua ad altre ancora. Tra queste, l’uranio. Ed ecco allora che la puntata ha ricordato la vicenda di Karnes City, località texana dove c’è una miniera di uranio.

Immagine

In una sera d’estate del 1971, alle 23 circa, le attività d’estrazione furono disturbate dall’apparizione in cielo di una luce molto intensa, che calò fin sopra la miniera. Per un paio di minuti fu accecante, poi diminuì d’intensità e i lavoratori poterono notare nitidamente la sagoma di un oggetto ovale. Ad un certo punto, così, come era apparsa, sparì. Ma non senza lasciare “tracce” della sua apparizione: un grosso quantitativo di uranio era irrimediabilmente andato perduto, essendo stato trasformato in gesso. La storia è riassunta (in inglese) a questo link. La domanda, ovviamente, è semplice: l’Ufo s’è “mangiato” la radioattività per alimentare la propria propulsione? Sul tema dello sfruttamento delle risorse terrestri, c’è anche la tesi che gli alieni siano a caccia dell’oro: la questione è stata anche affrontata in un convegno internazionale tenuto nel 2011 a Pretoria (trovate maggiori informazioni qui). Ed ecco allora la teoria nella teoria, formulata con questo quesito: al netto di ladri, truffatori e malandrini, ci sono forse relazioni “non umane” con le imponenti sparizioni del metallo pregiato? Qualcuno lo comincia a pensare. E un amico mi ha passato una serie di link, che vi metto a disposizione, nei quali si racconta di oro falso (placcato al tungsteno) o sparito nel nulla, come nel caso di un cargo Usa che ne trasportava la bellezza di 700 tonnellate. A voi la documentazione, divertiteviMa quanto oro sparisce: c’è lo zampino alieno

Bello e interessante, un documentario andato in onda sul canale di Focus (visibile anche in digitale terrestre). Certo, non piacerà a coloro che non sopportano l’idea dell’alieno cattivo, che vede il terrestre come un simpatico e gradito bocconcino per il proprio desco o come un animale da usare per scopi medici (tipo trapianti: se pensiamo, era anche la tesi alla base della serie televisiva Ufo-Shado). Però potrebbe essere uno scenario plausibile, chi può dirlo? Focus, ad ogni modo, non la vede in maniera così truculenta. Invece, si è concentrato sulla tesi che la Terra potrebbe fare gola agli extraterrestri in quanto dotata in abbondanza di risorse utili, dall’acqua ad altre ancora. Tra queste, l’uranio. Ed ecco allora che la puntata ha ricordato la vicenda di Karnes City, località texana dove c’è una miniera di uranio.

In una sera d’estate del 1971, alle 23 circa, le attività d’estrazione furono disturbate dall’apparizione in cielo di una luce molto intensa, che calò fin sopra la miniera. Per un paio di minuti fu accecante, poi diminuì d’intensità e i lavoratori poterono notare nitidamente la sagoma di un oggetto ovale. Ad un certo punto, così, come era apparsa, sparì. Ma non senza lasciare “tracce” della sua apparizione: un grosso quantitativo di uranio era irrimediabilmente andato perduto, essendo stato trasformato in gesso. La storia è riassunta (in inglese) a questo link.

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La domanda, ovviamente, è semplice: l’Ufo s’è “mangiato” la radioattività per alimentare la propria propulsione? Sul tema dello sfruttamento delle risorse terrestri, c’è anche la tesi che gli alieni siano a caccia dell’oro: la questione è stata anche affrontata in un convegno internazionale tenuto nel 2011 a Pretoria (trovate maggiori informazioni qui). Ed ecco allora la teoria nella teoria, formulata con questo quesito: al netto di ladri, truffatori e malandrini, ci sono forse relazioni “non umane” con le imponenti sparizioni del metallo pregiato? Qualcuno lo comincia a pensare. E un amico mi ha passato una serie di link, che vi metto a disposizione, nei quali si racconta di oro falso (placcato al tungsteno) o sparito nel nulla, come nel caso di un cargo Usa che ne trasportava la bellezza di 700 tonnellate. A voi la documentazione, divertitevi

http://www.wallstreetitalia.com/article ... i-usa.aspx
http://www.ilgiornale.it/news/venzuela- ... a-ugo.html
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/ar ... ordo.shtml
http://numistoria.altervista.org/blog/?p=4172

http://misterobufo.corriere.it/2014/05/ ... ino-alieno


Ci hanno prodotto per estrarlo e nessuno mi leva dalla testa che stiamo lavorando per loro, magari inconsapevolmente, ancora oggi ^_^ Si crea manda così diventa vantaggioso per noi "umani" estrarlo ma al tempo stesso se ne tiene alto il prezzo in modo da renderlo non utilizzabile in maniera massiccia così che questo venga di fatto stoccato in grandi quantità, in bunker segreti. Poi quando scade la il periodo di raccolta si passa a prelevare dall'"oromat" terra. E nel caso manchi qualche spicciolo cosa c'è di meglio di una bella crisi per costringere la gente a privarsi del proprio oro e quindi limitarne ancora di più la dispersione?

Per quel che riguarda l'uranio, perchè avrebebro dovuto sostituirlo col gesso? qual'è il nesso?



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MessaggioInviato: 25/05/2014, 01:24 
Cita:
Bufera sul mercato dell'oro: il fixing è stato manipolato. Multa da 32 milioni di sterline a Barclays

È troppo presto per dire se si tratta di un caso isolato o della punta di un iceberg. Ma ormai è certo che almeno una volta nella sua storia centenaria il fixing dell'oro è stato manipolato. L'ha fatto un trader di Barclays, all'indomani del giorno in cui la banca britannica aveva ammesso le sue colpe nello scandalo dei tassi interbancari, pagando una supermulta da 290 milioni di sterline.

Ad accertarlo è stata la Financial Conduct Authority (Fca), equivalente britannica della Consob, che stavolta ha comminato una sanzione molto più mite: 26 milioni di sterline (32,1 milioni di euro), che Barclays deve pagare perché colpevole di «non essere riuscita a gestire in modo adeguato i conflitti di interesse con i clienti» tra il 2004 e il 2013. Sfruttando la debolezza dei sistemi di controllo interni un dipendente, Daniel James Plunkett – anch'esso multato per 96.500 sterline e radiato dalla professione – è riuscito il 28 giugno 2012 a manovrare a proprio favore il fixing dell'oro, un riferimento di prezzo che esiste fin dal 1919 e di cui all'epoca dei fatti si occupavano cinque banche: oltre a Barclays, Hsbc, Scotiabank, Société Générale e Deutsche Bank (quest'ultima ha da poco abbandonato il campo senza trovare un erede).

«Le azioni di Plunkett – ha sottolineato Tracey McDermott, responsabile della divisione crimini finanziari dell'Fca – si sono verificate proprio nel giorno in cui è stato pubblicato il nostro intervento contro Barclays in relazione a Libor ed Euribor. L'indagine e i suoi risultati implicano che l'azienda e lo stesso Plunkett erano chiaramente sull'avviso riguardo al potenziale insorgere di conflitti di interesse relativi ai benchmark».
«La mancanza di controlli da parte di un istituto e il disprezzo di un trader per gli interessi di un cliente – è l'amara conclusione di McDermott – hanno permesso di infangare di nuovo la reputazione dell'industria dei servizi finanziari».

Nel caso di Barclays, coinvolta anche nelle indagini sulla manipolazione dei mercati valutari, è l'ennesimo colpo alla reputazione. Il ceo Antony Jenkins – subentrato 18 mesi fa a Bob Diamonds, che si era dimesso per lo scandalo Libor – ha espresso «profondo dispiacere» per la vicenda. «Queste situazioni – ha aggiunto – rafforzano la nostra determinazione a migliorare». Era stata d'altra parte la stessa banca, allertata da un cliente, ad avvertire l'Fca e a collaborare nella ricostruzione dei fatti, guadagnandosi così uno sconto del 30% sulla sanzione.

Plunkett non era uno qualunque all'interno di Barclays: dirigeva infatti il desk metalli preziosi ed era responsabile del pricing dei prodotti finanziari ad essi collegati. La sera del 27 giugno 2012 aveva informato via e-mail alcuni colleghi che il giorno dopo avrebbe cercato di fare «una mini-schifezza per il fixing a 1.558 dollari». Se l'oro fosse stato fissato a un valore superiore a 1.558,96 $/oncia Barclays avrebbe dovuto versare 3,9 milioni a un cliente, titolare di un contratto derivato. Poiché il fixing è stato inferiore, la banca non ha versato nulla e Plunkett è riuscito a gonfiare il suo trading book di 1,8 milioni.
Al fixing si arriva con una conference call durante la quale le banche incrociano ordini propri e dei clienti finché non riescono a determinare una sorta di prezzo di equilibrio dell'oro. Plunkett aveva inserito falsi ordini di vendita, per influenzare al ribasso il risultato finale.

La vicenda accertata dalla Fca potrebbe anche restare isolata. Ma getta comunque benzina sul fuoco delle polemiche che ormai da tempo investono il fixing, giudicato un meccanismo obsoleto e rischioso. Negli Usa ci sono almeno una ventina di class action in cui le banche sono accusate di aver manipolato di concerto il benchmark dell'oro. Per il fixing dell'argento è invece già suonato il de profundis: dopo il ritiro di Deutsche Bank terminerà il 14 agosto.


http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=ABQXfdKB


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MessaggioInviato: 25/05/2014, 04:07 
Cita:
«Queste situazioni – ha aggiunto – rafforzano la nostra determinazione a migliorare»


Nel senso che la prossima volta cereranno di non farsi scoprire?

Cita:
Plunkett è riuscito a gonfiare il suo trading book di 1,8 milioni.

Daniel James Plunkett – anch'esso multato per 96.500 sterline


Deve essersi strappato i capelli di testa dopo questa ingente multa a fronte del piccolissimo guadagno...



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MessaggioInviato: 25/05/2014, 09:01 
MaxpoweR [8)] [8)] [8)] alle 04:07 stai a fare queste considerazioni .....!!! Facci assaggiare un po di quella raba che prendi !! [:107] [:107] [:107] [:284]


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MessaggioInviato: 25/05/2014, 17:46 
di notte si ragiona meglio, c'è meno rumore di fondo, molte coscienze stanno sognano e quindi il mio flusso è più puro ^_^



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MessaggioInviato: 28/06/2014, 16:11 
sabato 28 giugno 2014
La riserva aurea della Germania potrebbe essere scomparsa!



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CLAMOROSO / E' FALSO CHE LA GERMANIA SIA ''SODDISFATTA'' DEL PROPRIO ORO ALLA FED DI NEW YORK. POTREBBE ESSERE SCOMPARSO!

Continua a far discutere l’articolo dell’agenzia Bloomberg sull’annullamento del rimpatrio di una parte dell’oro della Germania depositato presso la Federal Reserve di New York. Secondo Chris Powell, del GATA (Gold antitrust action committee), si tratta di pura invenzione.

Powell si è spiegato in un’intervista sul portale d’informazione King Worldnews.com: “L’articolo apparso di recente su Bloomberg è propaganda pura. Pretendeva che il governo tedesco sia soddisfatto di avere le sue riserve di oro negli Stati Uniti e non intende più chiederne il rimpatrio. Non vi è alcun elemento per convalidare questa affermazione. Ho l’impressione che qualcuno alla Federal Reserve o alla Bundesbank abbia chiesto a Bloomberg di scrivere un articolo per far credere che nel mercato dell’oro tutto vada bene e sia normale".

"Sappiamo - ha proseguito Powell - che molte banche centrali, fra cui la Federal Reserve e la Banca d’Inghilterra, hanno in deposito l’oro di altre nazioni. Sappiamo anche che grandi quantità di questo oro sono state prestate ai mercati, il che significa che è stato venduto o che è difficilmente recuperabile. Fino a quando non avremo accesso a un audit serio delle banche centrali e ai loro libri contabili per vedere quali quantità di oro hanno preso in consegna, è difficile sapere cosa resta nelle casseforti. Ho preso parte a una denuncia depositata contro la Federal Reserve sulla base del Freedom for Information Act per poter accedere ai suoi registri sull’oro. Abbiamo ricevuto la lettera di un membro del comitato, Kevin M. Warsh, che ci ha detto che fra i documenti che la Fed non intendeva mostraci vi erano i suoi swaps relativi all’oro con le banche estere. Visto il loro rifiuto di comunicare, deve per forza esserci qualcosa di poco chiaro”.

Vale la pena ricordare cosa crisse in gennaio di quest'anno uno dei principali quotidiani tedeschi al riguardo.

"A un anno circa dalla decisione della Banca centrale tedesca di rimpatriare 674 tonnellate di oro depositato presso la Federal Reserve americana e la Banca centrale francese, la Germania è riuscita a portare a casa solo 37 tonnellate". E’ quanto scrive il giornale tedesco Die Welt, una notizia che non ha mancato di alimentare numerose polemiche in Germania.

"Molti tedeschi sostengono - proseguiva l'articolo - che la lentezza del rimpatrio è dovuta al fatto che gran parte dell’oro non si trova più nei forzieri delle due banche centrali. Esiste il forte sospetto che gran parte dell’oro della Germania sia stato liquidato o venduto, soprattutto dalla Federal Reserve. Infatti, delle 37 tonnellate di lingotti rientrati in Germania, solo 5 tonnellate sono arrivate dai forzieri della banca centrale americana. Presso la Federal Reserve, la Germania aveva depositato almeno 300 tonnellate di oro".

La situazione al riguardo dell'oro tedesco, a questo punto, sta per diventare incandescente.

Fonte notizie Ticinolive.ch e Die Welt - che ringraziamo.

[align=right]Source: nocensura.com: La riserva aure...nia potrebbe essere scomparsa! [/align]



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MessaggioInviato: 16/08/2014, 15:01 
Se volete capire quando la guerra sarà imminente monitorate il prezzo dell'oro...

Grottesca Montatura per trascinare la Russia in Guerra (Guardate il prezzo dell’Oro)

Intanto partiamo dal mattino di questo grottesco ferragosto 2014: anche sui telegiornali nostrani è stato dato conto di uno “strano” (a mezzogiorno) dettaglio, ovvero che il ministro degli Esteri lituano Linas Linkevicius avrebbe rivelato alla odierna riunione dei Ministri degli Esteri Europei che una “colonna” di mezzi blindati Russi sarebbe entrata in territorio Ukraino. Ovvero “ben” 23 APC, cioè robetta buona per farsi massacrare persino dall’esercito Ukraino.

Poi verso le 13.00 ora italiana accade questo al prezzo dell’oro:

Immagine

Cioè un bel crollazzo del prezzo dell’Oro SENZA alcun motivo.

E ve lo confesso, quando l’ho visto e visto il precedente crollo giusto prima dell’abbattimento del volo MH17 , ho pensato “e ora che si inventeranno?”.

Perchè l’ORO è un problema enorme per il dollar standard, e deve essere tenuto sotto controllo e sotto pressione PRIMA che accada qualcosa.

Ok, quindi verso le 18.00 ora italiana arriva il flusso di notizie sulla presunta distruzione di mezzi presunti armati, che proverrebbero dalla Russia in territorio Ukraino:
Bloomberg:

*UKRAINE FORCES ATTACK ARMED CONVOY FROM RUSSIA: LYSENKO
*UKRAINE TROOPS ‘DESTROY’ PART OF ARMED CONVOY: LYSENKO
*UKRAINE’S POROSHENKO: CONFIRMED APC INCURSION TO CAMERON

Reuters:

UKRAINIAN MILITARY SPOKESMAN SAYS UKRAINE FORCES ENGAGED RUSSIAN ARMOURED COLUMN ON UKRAINIAN SOIL AND “PART OF IT NO LONGER EXISTS”

E il prezzo dell’Oro ovviamente si impenna ma rimane perfettamente sotto controllo.

Poi?

E poi le cose si fanno nebulose, ovvero la Russia smentisce di avere mandato al massacro una “colonnina” di blindati (e il che ha senso, la Russia quando si muove usa altri ordini di grandezza).ì, l’Ukraina afferma ufficialmente di avere distrutto un convoglio Russo Armato, e poi supercavolola prematurata con scappellamento a Kiev.

A mente fredda posso affermare che si è trattato di un madestro False Flag, preparato in fretta e furia e con un attacco preventivo al prezzo dell’Oro all’ultimo momento. Se vi ricordate il prezzo dell’Oro fu schiantato per 3 giorni consecutivi con volumi enormi prima che il volo MH17 fosse abbattuto.

Quindi da ora in poi. Guardate il prezzo dell’Oro se all’improvviso si schianta sappiate che succedrà qualcosa di interessante che riguarda un teatro di guerra.

E a proposito, l’unica nazione che ha interesse a controllare il prezzo dell’oro è gli Stati Uniti d’America (tutti in piedi sul divano una mano sul cuore e l’altra sul culo)

http://www.imolaoggi.it/2014/08/16/grot ... o-delloro/



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MessaggioInviato: 23/09/2014, 17:45 
La Russia compra tonnellate di oro e vende i titoli di stato americani

Vladimir Putin oltre ad essere un eccellente stratega è anche un uomo che preferisce l’azione alle parole, tant’e’ vero che è sempre al lavoro alla ricerca di soluzioni che possano accrescere il potere e il prestigio del suo paese. Per tale motivo, non deve sorprendere il fatto che mentre i parassiti di Bruxelles insistono nell’imporre inutili sanzioni contro il governo russo, la Russia si imbottisce d’oro e a luglio ne ha comprate quasi 10 tonnellate per un valore di 400 milioni di dollari. A tanto ammontano gli acquisti di metallo giallo effettuati dalla Banca centrale russa che ora è tra le prime cinque al mondo per riserve auree detenute, dietro Usa, Germania, Italia e Francia.

Immagine

Ma come si spiega questo shopping senza precedenti?

In pratica, mentre la risposta di Vladimir Putin alla UE è stata l’embargo di prodotti alimentari provenienti dalla UE, la rappresaglia nei confronti di Washington consiste nel disfarsi dei suoi titoli di Stato, i Treasuries, e usarne il ricavato per comprare oro. E difatti negli ultimi cinque mesi Mosca ha venduto circa un quinto dei titoli di Stato americani che deteneva, per un totale di 149,5 milioni. Dietro a questa corsa all’oro c’e’ sicuramente una possibile guerra finanziaria contro l’Occidente in risposta alle iniziative americane non solo nel Medio Oriente ma contro i cosiddetti paesi Bric, cioè Brasile, Russia, India e Cina, ma e’ anche possibile che la Russia voglia sostituire il dollaro americano come valuta di riserva, anche per evitare di cadere, così come fatto da Pechino, nella trappola della dipendenza finanziaria dei titoli di Stato di Washington.

Le riserve auree russe, che quest’anno hanno superato quelle di Svizzera e Cina, sono quasi triplicate dalla fine del 2005 (secondo i dati del Fondo monetario internazionale) e rappresentano ormai quasi il 10% delle riserve complessive mondiali. Ancora una volta il leader russo dimostra di essere una persona piena di buon senso mentre i parassiti di Bruxelles confermano di essere dei perfetti idioti, visto che non hanno capito che non riusciranno mai a piegare la Russia, mentre le loro politiche stanno solo danneggiando l’economia del Vecchio Continente.

http://www.morasta.it/la-russia-compra- ... americani/



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MessaggioInviato: 23/09/2014, 20:01 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

La Russia compra tonnellate di oro e vende i titoli di stato americani

Vladimir Putin oltre ad essere un eccellente stratega è anche un uomo che preferisce l’azione alle parole, tant’e’ vero che è sempre al lavoro alla ricerca di soluzioni che possano accrescere il potere e il prestigio del suo paese. Per tale motivo, non deve sorprendere il fatto che mentre i parassiti di Bruxelles insistono nell’imporre inutili sanzioni contro il governo russo, la Russia si imbottisce d’oro e a luglio ne ha comprate quasi 10 tonnellate per un valore di 400 milioni di dollari. A tanto ammontano gli acquisti di metallo giallo effettuati dalla Banca centrale russa che ora è tra le prime cinque al mondo per riserve auree detenute, dietro Usa, Germania, Italia e Francia.

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Ma come si spiega questo shopping senza precedenti?

In pratica, mentre la risposta di Vladimir Putin alla UE è stata l’embargo di prodotti alimentari provenienti dalla UE, la rappresaglia nei confronti di Washington consiste nel disfarsi dei suoi titoli di Stato, i Treasuries, e usarne il ricavato per comprare oro. E difatti negli ultimi cinque mesi Mosca ha venduto circa un quinto dei titoli di Stato americani che deteneva, per un totale di 149,5 milioni. Dietro a questa corsa all’oro c’e’ sicuramente una possibile guerra finanziaria contro l’Occidente in risposta alle iniziative americane non solo nel Medio Oriente ma contro i cosiddetti paesi Bric, cioè Brasile, Russia, India e Cina, ma e’ anche possibile che la Russia voglia sostituire il dollaro americano come valuta di riserva, anche per evitare di cadere, così come fatto da Pechino, nella trappola della dipendenza finanziaria dei titoli di Stato di Washington.

Le riserve auree russe, che quest’anno hanno superato quelle di Svizzera e Cina, sono quasi triplicate dalla fine del 2005 (secondo i dati del Fondo monetario internazionale) e rappresentano ormai quasi il 10% delle riserve complessive mondiali. Ancora una volta il leader russo dimostra di essere una persona piena di buon senso mentre i parassiti di Bruxelles confermano di essere dei perfetti idioti, visto che non hanno capito che non riusciranno mai a piegare la Russia, mentre le loro politiche stanno solo danneggiando l’economia del Vecchio Continente.

http://www.morasta.it/la-russia-compra- ... americani/





Ma che bel giochino [:)]


Ultima modifica di Wolframio il 23/09/2014, 20:02, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/09/2014, 20:13 
PER TUTTO L'ORO DEL MONDO

Se l'uomo è stato creato per estrarre l'oro come riportato nelle traduzioni di Sitchin allora non è escluso che il suo compito stia per esaurirsi... Ma andiamo con ordine.

Già in passato Progetto Atlanticus si era concentrato sul ruolo del biondo metallo nella storia remota e nel sistema economico dei giorni più recenti specialmente nell’articolo “L’Oro, il metallo degli Dei” e il thread aperto su UfoForum “La Corsa all’Oro”, nei quali era stata puntata l’attenzione in modo particolare alle applicazioni del prezioso elemento più specifiche di una civiltà tecnologicamente avanzata come potrebbe essere la nostra rispetto alle applicazioni storicamente e tradizionalmente acclarate di semplice ornamento o cerimonia per i nostri antenati preistorici, perlomeno prima che venisse attribuito ad esso un valore ‘economico’.

Vi è inoltre da osservare che la bramosia e l’interesse dell’uomo, anche in epoche molto antiche, riguardo l’oro trova parziale giustificazione nelle interpretazioni fornite dal discusso studioso azero Zacharia Sitchin il quale afferma di come la discesa sulla Terra degli Anunnaki sia stata stimolata proprio dalla necessità che questi avevano di reperire la preziosa risorsa presente in abbondanza sulla superficie del nostro pianeta diventando successivamente per gli uomini simbolo di collegamento con il ‘divino’.

Perché? Non per gioielli, certo. Il loro saccheggio delle forniture d'oro della terra è stato necessario per raggiungere un solo fine. Avevano bisogno di pompare il materiale nell'atmosfera di Nibiru per proteggere il loro mondo il quale rischiava di diventare inabitabile.

Immagine

Questo è forse uno dei più strani aspetti della storia molto strana che Sitchin ha reso così familiare. Oggi, abbiamo tutti familiarità con l'idea di minacce ambientali, di imminente collasso ecologico entro un paio di generazioni. Ma quando Sitchin scrisse il suo '12th Planet Theory 'nel 1976 non vi era alcuna preoccupazione, al di là preoccupazioni dei prezzi del petrolio e il controllo dell'OPEC di economia del mondo.

Ai giorni nostri siamo invece più abituati all’idea di una seria minaccia climatica e molto spesso assistiamo a dibattiti sui nostri problemi moderni del riscaldamento globale e sulle possibili soluzioni suggeritedagli scienziati su ciò che i governi del mondo dovrebbero fare per evitare il rischio di un global warming anticamera di nuove ere glaciali o comunque di violente modificazioni in grado di mettere a repentaglio la sopravvivenza della società umana per come la conosciamo. In una implicita accettazione della minaccia del riscaldamento globale scienziati statunitensi hanno raccomandato particolari soluzioni hi-tech.

Tra questi sono stati proposti degli specchi nello spazio per deviare l'1% della luce del Sole dalla Terra. Riflettendo luce a distanza dal nostro pianeta solo da una piccola quantità sarebbe, a quanto pare, di compensare gli effetti dei gas serra in corso a causa di produzione industriale e domestico di gas serra.

Uno dei modi per riflettere la luce nello spazio potrebbe essere quella di introdurre materiale riflettente nella parte più alta dell'atmosfera terrestre. Tale soluzione è stata seriamente presa in considerazione. I suggerimenti includono la liberazione di milioni di palloncini riflettenti nell'atmosfera superiore.

Un altro metodo, che certamente susciterà l’interesse degli amanti del fenomeno delle “chemtrails” coinvolge invece i gas di scarico degli aerei rivolti a produrre scie bianche e di più lunga durata. Per esempio, rilasciando gocce di solfato nell'alta atmosfera, che mimano l'azione di raffreddamento eruzioni vulcaniche. Come tutti i farmaci non testati, gli effetti collaterali del rilascio di goccioline di solfato restano sconosciuti.

Immagine

Tutto questo improvvisamente suona piuttosto familiare. Diffusione del materiale alla rinfusa in una atmosfera del nostro pianeta? Come ha fatto notare Lee Corvino, questo è esattamente quello che diceva Sitchin! Ed è ciò che gli Anunnaki hanno fatto con il nostro oro.

Oro che indirettamente ha rappresentato, sempre per Sitchin, l’origine e la creazione del primo Sapiens, creato dagli scienziati genetisti Anunnaki, guidati da Enki e da Ninmah, attraverso una operazione di ingegneria genetica ibridando il DNA di un primate autoctono terrestre con quello di un Anunnako. Questa nuova creatura, il Lulu, aveva lo scopo di liberare i lavoratori Anunnaki dalle fatiche del lavoro.

A prescindere dalla veridicità e dalla concretezza scientifica di questa teoria è impossibile non osservare che quanto rappresentato nell’Inuma Ilu Awilum, il testo sumero che descrive la nascita del genere umano, non è soltanto un mito descrivente l’antropogonia dell’uomo, ma anche la descrizione della separazione tra ‘aristocrazia’ e ‘servitù’. Una dicotomia che nei secoli, nei millenni, avrebbe assunto forme diverse, restando di fatto immutata nella sostanza:

- Schiavi vs Padroni
- Sudditi vs Sovrani
- Servi vs Aristocratici
- Proletari vs Industriali
- Lavoratori vs Capitali

Non a caso è stato utilizzato il termine “aristocrazia”, in quanto è convinzione ferma del Progetto Atlanticus che le potenti famiglie di cui fa cenno David Icke nelle sue trattazioni e le casate nobiliari che passano attraverso i re franchi medioevali merovingi affondino le loro origini genealogiche proprio in quei Nephilim, seconda stirpe di Anunnaki, di cui si parla nel passo biblico relativo ai Giganti.

Cita:
“... Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle figlie, avvenne che i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte... In quel tempo c’erano sulla terra i giganti, e ci furono anche in seguito, quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini, ed ebbero da loro dei figli. Questi sono gli uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi...”


Uomini potenti che fin dai tempi antichi sono stati famosi è un sufficientemente chiaro riferimento a un lignaggio, un patrimonio di sangue, riconducibile proprio al concetto di aristocrazia.

E non a caso i grandi accumulatori di oro nel corso della storia sono sempre stati i sovrani, i religiosi e gli aristocratici.

Di oro ne esiste molto meno di quanto si pensi, sino alla fine del 2011 ne erano state estratte 171.300 tonnellate di cui il 66,5% dal 1950 ad oggi. Praticamente il quantitativo di oro nel mondo costituisce un cubo di meno di 21 metri per lato, meno del volume d’acqua contenuto in 4 piscine olimpioniche.

Meno ancora sono le riserve accertate: sotto terra si stima che vi siano circa solo 25.000 tonnellate estraibili con profitto alle tecnologie correnti; queste rappresentano un piedistallo di circa 3 metri al cubo di 20,73 metri (si veda la figura).

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Nel 2011 sono state estratte 2.800 tonnellate, mentre nei primi 9 mesi del 2012 ne sono state estratte 2.100; al ritmo attuale di estrazione, fra 9 anni la produzione di oro potrebbe terminare.

In realtà il metallo giallo non finirà mai, perché molto prima che ciò accada ci penseranno i prezzi a razionarlo; ma allo stesso tempo è abbastanza presumibile che nuovi giacimenti verranno scoperti.

Un ragionamento senz’altro di buon senso, che però si scontra con una realtà un po’ più complicata. Gli alti prezzi dell’oro hanno spinto le compagnie minerarie ad investire sempre di più nella ricerca di nuove vene d’oro; nel 2002 venivano destinati alla ricerca 2,5 miliardi di dollari, nel 2009 la cifra era raddoppiata e l’anno scorso si sono raggiunti 8 miliardi di dollari.

I risultati di questo poderoso investimento alla ricerca del metallo prezioso sono visibili nella figura successiva: un costante ed inesorabile calo, tanto che le nuove scoperte nel 2009 ammontavano a circa 1.000 tonnellate l’anno, poco più di un terzo del ritmo di estrazione.

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Il successivo processo di raffinazione comporta una serie di ulteriori passaggi piuttosto costosi..
Anche questi aspetti, prettamente industriali, portano a prevedere prezzi tendenzialmente in crescita per l’oro, a prescindere dalle argomentazioni di politica monetaria e di debito sovrano.

Ora facciamo due calcoli: come detto di oro sulla faccia della terra ne esiste per 171.300 tonnellate, aggiungiamo anche quello estraibile con le attuali tecnologie (e a questo prezzo) cioè altre 25.000 tonnellate e raggiungiamo la cifra di 196.300 tonnellate di oro.

Se andiamo a osservare le riserve auree dei paesi del mondo così come pubblicato nel WORLD OFFICIAL GOLD HOLDINGS - International Financial Statistics, di Ottobre 2011 osserviamo che la sommatoria di tutte le riserve auree nazionali arrivano a quotare poco meno di 31.000 tonnellate d’oro, che diventano 32-33.000 tonnellate aggiungendoci le maggiori private.

Il che starebbe a voler significare che 150.000 tonnellate di oro risulterebbero flottanti sui mercati internazionali. Possibile.

Eppure le notizie che arrivano da Fort Knox lasciano quantomeno perplessi sulla reale consistenza dei volumi di oro censiti dai principali organi economici.
Nell’articolo di Raffaele Binelli pubblicato su Wall Street Italia il 24 Agosto 2012 si individua un vero e proprio campanello d’allarme riguardo la veridicità di questi dati con particolare riferimento all’oro tedesco custodito presso Fort Knox, negli USA. I tedeschi hanno un vero e proprio tesoro. La Bundesbank, infatti, custodisce all'incirca 3.400 tonnellate di oro (la quantità esatta è un segreto di Stato).

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Ne hanno di più solo gli Stati Uniti (8.100) o tutti gli stati dell'Eurozona messi insieme (10.800). Anche questo, oltre agli indicatori economici (Pil e spread) e al peso nelle trattative politiche internazionali (vedi i vincoli sul salvataggio della Grecia) è il segno della forza economica della Germania. Anche se, ormai da diverso tempo, non c'è più relazione tra l'oro posseduto e la moneta circolante. Qualcuno, in Germania, si è posto questa domanda: ma tutto questo oro dove si trova fisicamente? La risposta sembrerebbe ovvia: è nei forzieri della Bundesbank custoditi dalla Federal reserve americana.

A sollevare il caso è stato un giornalista, Stefan Aust, ex direttore dello Spiegel. Rincara la dose la Augsburger Allgemeine, con un articolo intitolato così: "Un tesoro dimenticato in cantina". I controlli delle riserve (che la legge prevede ogni tre anni), non sarebbe così puntuali. Si parla, addirittura, del 2007 come l'anno dell'ultima ispezione dei funzionari della Bundesbank alla Federal reserve.

Non è una stranezza che l'oro tedesco sia in America: risale alla Guerra fredda. Motivi di sicurezza. Negli anni, però, qualcuno ha iniziato a chiedere di riportarlo in patria. Che senso ha tenerlo negli Usa, visto che la Cortina di ferro non esiste più?
In Italia qualche mese fa si era parlato della possibilità di utilizzare le nostre riserve auree per fronteggiare la crisi. Ipotesi poi scartata perché quelle risorse servono, prima di tutto, come garanzia. Poi si era accesa qualche polemica sulla diminuzione della nostra riserva, pari a circa sei miliardi di euro. Ma la Banca d'Italia aveva chiarito che si trattava solo della variazione del prezzo dell'oro.

L'argomento, come si vede, continua a essere molto caldo.

In tempi di crisi ovviamente tutto è possibile. A metà anni Settanta il governo italiano, presieduto da Aldo Moro, per fronteggiare una pesante crisi valutaria fece ricorso proprio alle riserve auree (circa 540 tonnellate d’oro) come garanzia per un prestito di 2 miliardi di dollari concesso dalla Germania. Corsi e ricorsi della storia.

I tedeschi pretesero - e ottennero - una garanzia forte. Oggi sono ancora loro a guidare le danze dell'economia. Ma sulla loro ricchezza, stranamente, c'è un alone di mistero... E c'è chi avanza un'ipotesi inquietante: l'oro tedesco c'è, ma solo sulla carta.

Ma allora la differenza tra il valore nominale indicato sui libri contabili e l’effettiva riserva fisica che fine ha fatto? Chi detiene realmente l’oro se esso non è disponibile nei forzieri di fort knox? Che fine ha fatto?

Se a questo aggiungiamo che nel recente passato sono stati scoperti diversi lingotti d’oro falsi la questione diventa ancora più delicata. Nel senso che sono stati scoperti e intercettati lingotti in tungsteno placcato con una sottile lamina d’oro puro. Nella realizzazione dei lingotti falsi, la scelta del tungsteno non è casuale: questo metallo ha un peso specifico molto simile a quello dell’oro (la densità dell’oro è di 19.320 kg/m³, mentre quella del tungsteno è di 19.250 kg/m³), ma ovviamente costa molto meno. Ne consegue che è impossibile distinguere dal solo rapporto peso/volume un lingotto d’oro da uno di tungsteno.

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Le prime falsificazioni avvennero proprio negli Stati Uniti all’epoca della presidenza Clinton (1993-2001), quando il governo degli Stati Uniti produsse circa 1.500.000 lingotti di tungsteno da 400 once (12,44 kg) l’uno, pari a circa 18.600 tonnellate.

Successivamente 640.000 di questi lingotti (circa 8000 tonnellate) furono placcati in oro e spediti a Fort Knox, dove dovrebbero trovarsi ancora oggi: esistono copie dei documenti di spedizione che attestano date, quantità e peso dei lingotti consegnati a Fort Knox.

I restanti lingotti, dopo essere stati placcati, vennero immessi sul mercato. Alcuni osservatori avanzano l’ipotesi che la falsificazione sia avvenuta in seguito alle richieste di pagamento dei Buoni del Tesoro USA da parte della Cina, la quale iniziava a temere il deprezzamento dei dollari presenti nei suoi depositi valutari.

E se invece la questione coinvolgesse proprio quegli Anunnaki e la stirpe aristocratica nobiliare dei Nephilim da essi scaturita attraverso l’unione sessuale di Anunnaki con femmine umane descritto nella Bibbia?

Forse che inconsapevolmente l’umanità riveste ancora il ruolo di ‘raccoglitore’ d’oro che gli fu attribuito centinaia di migliaia di anni fa dalla famiglia Anunnaka la quale, attraverso i propri emissari terreni Nephilim, controlla ancora la complessa società umana?

C’è chi afferma che la chiesa cattolica, sia in grado di controllare direttamente e indirettamente circa 60.350 tonnellate d’oro ovvero circa il 30% di tutto l’oro mai prodotto/estratto.

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Il che avrebbe del tuttto senso, essendo l’istituzione cattolica null’altro che l’antico culto pagano babilonese di estrazione sumera rilocato in quel di Roma. Esegeti dell’Apocalisse, senza nemmeno troppo sforzo, riconoscono nella chiesa romana la grande meretrice di Babilonia ricollegandosi anche alla figura dell’Impero Romano.

L’impero romano, formalmente caduto nel 476 d.c. ha in realtà continuato ad esistere fino ai giorni nostri tramite uno stato Pontificio prima e Vaticano poi che, seppur ormai territorialmente ridottissimo, ha conservato nei secoli le stesse caratteristiche dell'impero romano originario.

Basta pensare alla suddivisione territoriale in “Diocesi” o alla “Curia”, ovvero strutture tipiche dell'impero romano e alla lingua ufficiale che è rimasta il latino. Un impero la cui somiglianza principale con l'originario è che la sua testa è a Roma, ed è retto da un Imperatore-Pontefice massimo suo capo politico e religioso.

In questo la chiesa di Roma non è altro che la prosecuzione dell’Impero Romano, peraltro nato secondo il mito dai discendenti di Enea fuggito dalla
Possiamo pertanto tracciare una semplice linea aristocratica che collega la mesopotamia con gli Etruschi, la nascita dell’Impero Romano, la Chiesa di Roma fino ai tentativi di ricostruzione dello stesso, non escludendo l’attuale Unione Europea.

Linea genetica supportata peraltro dalla presenza di un particolare aplogruppo, l'aplogruppo Eib1b1 ritrovato nel patrimonio genetico della famiglia di Hitler che dovrebbe essere una caratteristica comune a un insieme di popoli tra cui ashkenazi e etruschi.

E tra le altre cose c'è chi sostiene che l'origine degli etruschi sia da ricercare in Lidia, Turchia anatolica meridionale, il che riconduce immediatamente a Gobekli Tepe, Kisiltepe, occhi azzurri e quant'altro.

Infatti se ritorniamo con la memoria ai nostri sussidiari scolastici il mito della fondazione di Roma ci parla di Romolo, discendente dalla stirpe reale di Alba Longa, a sua volta discendente da Silvio, figlio di Lavinia e di Enea, l'eroe troiano giunto nel Lazio dopo la caduta di Troia.

E proprio gli Etruschi potrebbero essere gli ex-troiani guidati da Enea, portatori di saperi esoterici mesopotamici da cui poi ebbe origine Roma e l'Impero. Ancora i sussidiari ci ricordano che i primi dei sette re di Roma erano proprio Etruschi.
Impero Romano che, in un modo o nell'altro, è sempre stato presente nella storia occidentale, fino ad oggi.

Bisognerebbe, a questo punto poter verificare l'aplogruppo degli imperatori romani per vedere se siano in qualche modo tutti collegati alla stirpe mesopotamica "nephilitica" ashkenazita per chiudere definitivamente il cerchio attorno al Player C!

Ma a fronte di questo, considerando che restano soltanto 25.000 tonnellate stimate di oro da estrarre e che le scoperte di nuovi giacimenti si è ridotto drasticamente negli ultimi anni, così come abbiamo potuto vedere nei grafici pubblicati nelle prime pagine di questo articolo, è possibile che lo scopo dell’Uomo, almeno dal punto di vista degli Anunnaki, sia quasi giunto al termine e che, una volta consegnato loro tutto il possibile biondo metallo raccolto nel corso dei decenni, compreso quello in possesso delle famiglie attraverso crisi economiche sapientemente pilotate, l’esistenza stessa dell’Umanità risulti inutile, dannosa e pericolosa.

Se pensiamo a come le piccole proprietà private di oro negli ultimi anni di crisi siano state intaccate dai cittadini si spiega il boom dei “Compro Oro”, secondo un’indagine dell’Adoc nell’ultimo anno sono aumentati del 15%, solo a Roma ci sono circa 250 negozi. Rispetto allo scorso anno il 20% in più dei consumatori ha venduto i propri gioielli presso un “Compro Oro”, un’attività che è cresciuta del 15% nell’ultimo anno, arrivando a contare oltre 5mila negozi in tutta Italia.

Due sono i motivi del boom: la crisi economica e il rialzo del prezzo dell’oro.

Negli ultimi 5 anni, difatti, il prezzo è salito del 160%. Di conseguenza la corsa a vendere l’oro ha accelerato e oggi i Compro Oro sono frequentati da ogni tipologia di consumatore, dal pensionato al dipendente, dal padre di famiglia allo studente. Il giro d’affari è enorme, ogni attività genera un flusso economico di circa 350mila euro l’anno, in totale vengono mossi quasi 2 miliardi di euro l’anno su tutto il territorio.

Vi è in atto un rastrellamento di tutto l’oro del mondo dagli strati bassi della piramide a quelli sempre più apicali, proprio a fronte di un apocalittico orizzonte temporale in cui non ci sarà più oro da estrarre, o meglio in cui diventerà del tutto antieconomico estrarlo.

Un rastrellamento la cui spiegazione potrebbe risiedere proprio nel tentativo dell’elite aristocratica occulta di impossessarsi di tutto l’oro del mondo da poter offrire ai padroni Anunnaki in occasione del loro ritorno. Un ritorno, quello degli “Antichi Dei” peraltro prospettato nella quasi totalità delle religioni del mondo, sia quelle monoteistiche sia quelle descritte come pagane.

Se tutto questo è vero cosa ne sarà dell’Uomo, una volta assolto totalmente il suo compito di raccolta dell’oro?

Soddisfatti i bisogni degli “dei” verrà pertanto liberato dalle sue catene di servitù, secondo l’auspicio di quello che abbiamo imparato a identificare come Player B?

Oppure risulterà una presenza scomoda e pertanto soppresso, come invece minacciato dal Player A, secondo le istruzioni peraltro contenute nelle Georgia Guidestones dove possiamo leggere: “Mantieni l’Umanità sotto 500 000 000 in perenne equilibrio con la natura”.

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E se invece questo accumulo d’oro risultasse essere una sorta di pagamento da parte del Player C, una sorta di riscatto dell’Umanità ceduta dagli Anunnaki ai “Rettiliani” fautori del NWO? In quest’ultimo caso probabilmente non ce ne accorgeremmo nemmeno, passando da un padronato all’altro, restando nella nostra originaria condizione di schiavi/servi.

Fonti:
http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=9406
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=13885
http://www.progettoatlanticus.net/2013/ ... miche.html
http://ningizhzidda.blogspot.it/2011/04 ... e-gli.html
http://www.rischiocalcolato.it/2013/01/ ... terra.html
http://www.wallstreetitalia.com/article ... -knox.aspx
http://numistoria.altervista.org/blog/?p=4172
http://www.adocnazionale.it/2013/03/com ... le-truffe/
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=17005
http://www.progettoatlanticus.net/2014/ ... orgia.html

Ricordiamo il sito dell'autore
http://progettoatlanticus.net

E il podcast collegato
http://atlanticast.com


Ultima modifica di Atlanticus81 il 26/09/2014, 20:16, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 04/10/2014, 15:53 
LE MAGGIORI POTENZE MONDIALI STANNO COMPRANDO LINGOTTI (A TONNELLATE). COSA STA PER ACCADERE?

In settembre la United States Mint, l’organismo incaricato di produrre la moneta in circolazione negli Stati Uniti, ha venduto quasi 50’000 once d’oro, ossia il doppio rispetto ad agosto, attraverso i suoi American Eagles.

Immagine

Il calo del prezzo dell’oro e le tensioni geopolitiche hanno notevolmente aumentato le richieste presso i venditori di oro fisico. In Germania, nell’ultima settimana di settembre i venditori di oro confermano cifre d’affari in netto aumento rispetto alle settimane precedenti. “Possiamo confermare che da settimana scorsa la richiesta dei nostri clienti è considerevolmente aumentata – ha dichiarato Dominik Kochmann, responsabile della società ESG Edelmetalle di Rheinstetten. Daniel Marburger, direttore di Coininvest GmbH a Francoforte, ha ugualmente dichiarato che negli ultimi sette giorni si è assistito a un enorme aumento della richiesta di oro. Christian Brenner, di Philoro Edelmetalle GmbH : “In agosto avevamo già assistito a un aumento del numero di comande rispetto al mese precedente, ma settembre ha battuto ogni record. In Germania è stato il mese migliore del 2014.” In Australia le vendite di lingotti d’oro sono aumentate del 45% in agosto, rispetto a luglio e del 19.5% rispetto all’agosto 2013. Gli acquirenti privati non sono i principali protagonisti di questo aumento delle richieste, ma la loro azione ha un certo peso.

In settembre la Cina ha aumentato di circa il 30% rispetto ad agosto le importazioni di oro, per far fronte all’aumento delle richieste degli acquirenti. In India la richiesta dovrebbe prima delle festività di inizio settembre. In luglio la Russia ha acquistato circa 9 tonnellate di oro. La banca centrale del paese potrebbe aumentare le sue riserve di oro sino a 500 tonnellate entro la fine dell’anno. Fonte notizia ticinolive.ch - che ringraziamo.

http://terrarealtime.blogspot.it/2014/1 ... tanno.html



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L’oro cinese manda in bancarotta l’occidente?


Bill Holter Global Research, 3 novembre 2014

ImmagineAlisdair Macleod di Goldmoney.com in un recente articolo suggerisce che la Cina potrebbe aver già accumulato 20000-25000 tonnellate d’oro fin dal 2002. Si prega di leggere con molta attenzione in quanto è molto sensato e mette una tessera del puzzle che mancava da tempo. Vorrei inoltre aggiungere che se ciò risulta essere vero, allora è la maggiore novità finanziaria dal 15 agosto 1971 quando gli Stati Uniti mandarono in default il gold standard.
Macleod ritiene che la Cina abbia velato le proprie riserve auree. Se vi ricordate, la Cina annunciò nel 2009 di aver accumulato 1054 tonnellate d’oro. La notizia fu una grande sorpresa e portò al rialzo del mercato dell’oro, mentre la Cina era allora un acquirente netto. Il totale delle proprie riserve la portava ai vertici della serie A dell’oro. Se Macleod ha ragione sulle 20-25000 tonnellate dal 2003, perché mai la Cina “mente” su quanto ne ha accumulato? E’ importante capire la mentalità dei cinesi e il pensiero profondamente radicato instillatovi dal generale Sun Tzu. L'”inganno” è una strategia fondamentale nella guerra, in questa categoria rientra il pensiero “aiuta il tuo avversario a sottovalutarti“. Perché i cinesi dovrebbero annunciare enormi riserve se fosse loro intenzione continuarne l’accaparramento? Non lo farebbero. Ho scritto diversi mesi fa delle riserve auree della Cina individuate in almeno 8000 tonnellate, ma i miei calcoli partono solo dal 2009, dalle 1054 tonnellate, per essere precisi. Ho ipotizzato che se siano state aggiunte le 1054 tonnellate annunciate nel 2009, oltre a 3000-4000 tonnellate negli ultimi 2-3 anni, e aggiungendo altre 2000 tonnellate di produzione nazionale, prevedendo facilmente 7000 tonnellate per il 2009-2011. Ho postulato forse altre 1000 tonnellate in questi tre anni, arrivando a 8000 tonnellate. Si ricordi questo numero nel successivo calcolo. Quindi, è anche possibile che la Cina abbia accumulato 30000 tonnellate nei 20 anni del 1983-2002? Penso che sia possibile ed ecco perché. Ciò significherebbe che la Cina acquistava 1700-2000 tonnellate all’anno da un mercato che ne produceva poco più di 2000 all’anno. Dal punto di vista monetario, ciò era pari a solo 20/25 miliardi di dollari all’anno, mentre l’oro era venduto in media a circa 350 dollari in quel periodo, una somma considerevole allora, ma ricordate, la Cina attirava “caldo” capitale d’investimento straniero e aveva un surplus commerciale ogni anno. Se la Cina o meno potesse permetterselo, credo che sì, sia possibile.
Immagine L’altra faccia della medaglia è se questa “quantità” d’oro sia disponibile o meno? E’ possibile che la Cina abbia acquistato 20000 tonnellate e allo stesso tempo fatto decadere il prezzo sul mercato in 20 anni? Penso che sia possibile per diversi motivi. In primo luogo, sappiamo per certo che molte banche centrali occidentali sono venditori netti (l’accordo di Washington, ad esempio). Sappiamo anche di società minerarie e banche centrali che prestano l’oro (venduto nel mercato) da Frank Veneroso, che ha stimato un totale tra 10000 e 16000 tonnellate in leasing nel 2002. Le banche centrali per lo più poggiano sul fatto che l’oro è come il denaro, anche la Svizzera ha venduto gran parte del proprio oro. Un paio di altri aneddoti riguardano tedeschi e italiani. S’è pensato per anni che agli LTCM mancassero 300 tonnellate o più di oro italiano prestato. Inoltre, perché la Germania non ha potuto rimpatriare il proprio oro dalla FED di NY? Ora la domandona, “come poteva scendere il prezzo se la Cina ne era un grande acquirente?” In primo luogo, la Cina potrebbe avere operato “fuori mercato”, assorbendo l’oro prestato e venduto? E’ possibile che la Cina (tramite fiduciari) non abbia mai, proprio mai, avanzato “offerte” per l’oro? Avrebbe potuto semplicemente farlo mentre il mercato veniva limitato (alcuni di voi ricorderanno la regola dei 6 dollari, come la regola attuale del 2%) aspettando le azioni quotidiane per occupare posizioni? Avrebbe potuto anche far ridurre la liquidità per deprimerne il prezzo? Ha forse perso denaro cartaceo pur di accumulare prodotto fisico? Alcuni di voi potrebbero anche ricordare Jim Sinclair che parlava di “Phat Hung e Dr. No“, dieci anni fa,… erano forse di origine cinese? C’è un’altra fonte su offerta o domanda di oro di cui non abbiamo ancora parlato, gli arabi e in particolare i sauditi. Alisdair Macleod ipotizza che gli arabi fossero grandi acquirenti di oro tra il 1983 e il 2002, come lo furono nei primi anni ’80. Ma cosa succede se fossero stati in realtà venditori netti per tutto quel tempo? E se gli Stati Uniti in qualche modo convinsero i Saud con un “accordo che non potevano rifiutare”? Siamo i protettori dell’Arabia Saudita in questi anni, è possibile che gli abbiamo detto che se non scaricavano tale peso, la “protezione” poteva scomparire? Penso solo ad alta voce qui, perché se la Cina avesse accumulato un così grande quantitativo di oro, esso doveva provenire da qualche parte, una combinazione di approvvigionamenti da miniere, vendite delle banche centrali e forse altri venditori blanditi. Vorrei anche ricordare che negli anni ’80 e ’90 molti giovani arabi s’istruirono nelle università occidentali, dove appresero che il loro nuovo status dell’oro era una “barbara reliquia” contribuendo a farli allontanare dalle generazioni più anziane?
In precedenza ho detto del mio dato secondo cui la Cina ha accumulato 8000 tonnellate dal 2009, se seguiamo Alisdair Macleod ma dimezzando le sue stime a 10000 tonnellate… quindi abbiamo di certo quasi 20000 tonnellate o più del doppio di quello che gli Stati Uniti “pretendono” di avere! Un altro piccolo frammento d’informazione è la Cina che ha permesso alla popolazione di acquistare oro dal 2003, perché? Secondo Macleod aveva colmato i fondi sovrani, quindi decise che era il momento che la popolazione accumulasse oro? La Cina è in realtà più capitalista di quanto abbiamo mai creduto e l’ha nascosto per anni per accumulare oro? Credo che sia molto probabile. Voglio dire che se ciò è vero, allora la nostra teoria che la Cina, tramite proxy, frequenti da tempo il mercato dell’argento rifiutandosi di abbandonarlo, acquista molta credibilità. La Cina avrebbe prestato 300 milioni di once d’argento (forse anche 600 milioni o più) agli Stati Uniti nel 2003. Gli Stati Uniti, a corto di argento allora, l’avrebbero preso in prestito dalla Cina. Forse la Cina presta l’argento per continuare a drenare oro occidentale? Ha avuto indietro l’argento ed ora è arrabbiata perché é stata truffata? Ha sacrificato l’argento per i veri e propri gioielli della corona, il nostro oro? La Cina ha nuove infrastrutture e anche città fantasma già costruite. Chi era il pazzo quando li deridevamo per la costruzione di queste città fantasma? L’occidente è semplicemente stupido vendendogli tutto l’oro o è stato ingannato?
Per concludere vorrei sottolineare l’ovvio. Se la Cina ha accumulato 20000-25000 tonnellate di oro o anche di più, cosa significa? Significa che l’occidente è finanziariamente in bancarotta dato che nel processo di eliminazione, gran parte di tale oro proverrebbe dalle casseforti occidentali! Ciò significa che il denaro e il potere sono andati in Oriente sotto i nostri occhi. Ciò significa che la Cina può valutare l’oro a qualsiasi prezzo desiderato… e in qualsiasi valuta voglia. Significa che vivremo in un mondo Cina-centrico dove le “regole sono fatte da chi ha l’oro”. Significa che gli Stati Uniti (e gran parte dell’occidente) diverranno immediatamente terzo mondo. Il pericolo, naturalmente, oggi, se davvero c’è stato un errore di calcolo dell’occidente, è che un gioco assai grave possa finire con una brutta guerra. Non credo che aspetteremo a lungo per sapere se la Cina ha giocato in modo sornione, mentre Alisdair Macleod scopriva le carte! Come ho detto all’inizio, ciò potrebbe essere la maggiore rivelazione finanziaria in oltre 40 anni!

ImmagineCopyright © 2014 Global Research

[align=right]Source: L’oro cinese manda in bancarotta l’occidente? | Aurora [/align]



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In Italia hanno chiuso il 60% dei Compro oro

Che l'Italia sia impantanata in una recessione da cui non si vede via d'uscita è un fatto che solo un capo di governo schiavo dei poteri forti come Matteo Renzi può negare visto che cosi come stanno le cose solo un folle può parlare di una ripresa economica che dovrebbe iniziare in primavera.

E a tale proposito c'è una notizia piuttosto interessante che la stampa di regime ha censurato perché dimostrerebbe che il peggio potrebbe ancora arrivare.

Infatti nell’ultimo anno ha chiuso il 60% dei locali Compro oro in parte per via del ribasso delle quotazioni dell’oro ma soprattutto a causa dell’esaurimento da parte delle famiglie dei beni da scambiare in denaro.

Le famiglie hanno smesso di rivolgersi ai Compro Oro, ormai non c’è più niente da dare via e anche le ultime risorse extra per far quadrare i conti sono terminate dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc e per questo motivo , oltre che per il ribasso del valore dell’oro, che ha chiuso il 60% dei locali Compro Oro in un anno dopo il boom degli ultimi cinque anni.

Certo queste chiusure dimostrano che i consumatori hanno imparato a non rivolgersi più a questa tipologia di attività dato che le truffe sono spesso dietro l’angolo e molti preferiscono rivolgersi ai banchi dei pegni, più affidabili, legati al circuito bancario ma la crisi dei Compro Oro è anche un ulteriore segno che si sia oramai toccato il fondo visto che molte famiglie non hanno più niente da ipotecare e la cosa è piuttosto preoccupante visto che non sono rari i casi di famiglie che ipotecano gli ori di famiglia per arrivare a fine mese e pagare le bollette.

E di fatti lo stesso Santini sostiene che sia urgentissimo intervenire a sostegno delle famiglie, prevedendo forti detrazioni e defiscalizzazioni, in modo da incentivare i consumi, il risparmio e gli investimenti visto che lee famiglie sono veramente allo stremo, senza futuro e con un presente pieno di problemi.

D'altra parte come sottolineato anche dall’indagine Svimez resa nota alcuni giorni fa i consumi sono crollati del 13% in cinque anni, il 40% delle famiglie al sud sono in condizioni di povertà e molti hanno rinunciato a fare figli.

Questo è un importante campanello d'allarme che la nostra classe politica sta ignorando a suo rischio e pericolo e il rischio di una guerra civile potrebbe non essere poi così infondato.



http://www.ecplanet.com/node/4434


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vimana131 ha scritto:

Cita:
In Italia hanno chiuso il 60% dei Compro oro

Che l'Italia sia impantanata in una recessione da cui non si vede via d'uscita è un fatto che solo un capo di governo schiavo dei poteri forti come Matteo Renzi può negare visto che cosi come stanno le cose solo un folle può parlare di una ripresa economica che dovrebbe iniziare in primavera.

E a tale proposito c'è una notizia piuttosto interessante che la stampa di regime ha censurato perché dimostrerebbe che il peggio potrebbe ancora arrivare.

Infatti nell’ultimo anno ha chiuso il 60% dei locali Compro oro in parte per via del ribasso delle quotazioni dell’oro ma soprattutto a causa dell’esaurimento da parte delle famiglie dei beni da scambiare in denaro.

Le famiglie hanno smesso di rivolgersi ai Compro Oro, ormai non c’è più niente da dare via e anche le ultime risorse extra per far quadrare i conti sono terminate dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc e per questo motivo , oltre che per il ribasso del valore dell’oro, che ha chiuso il 60% dei locali Compro Oro in un anno dopo il boom degli ultimi cinque anni.

Certo queste chiusure dimostrano che i consumatori hanno imparato a non rivolgersi più a questa tipologia di attività dato che le truffe sono spesso dietro l’angolo e molti preferiscono rivolgersi ai banchi dei pegni, più affidabili, legati al circuito bancario ma la crisi dei Compro Oro è anche un ulteriore segno che si sia oramai toccato il fondo visto che molte famiglie non hanno più niente da ipotecare e la cosa è piuttosto preoccupante visto che non sono rari i casi di famiglie che ipotecano gli ori di famiglia per arrivare a fine mese e pagare le bollette.

E di fatti lo stesso Santini sostiene che sia urgentissimo intervenire a sostegno delle famiglie, prevedendo forti detrazioni e defiscalizzazioni, in modo da incentivare i consumi, il risparmio e gli investimenti visto che lee famiglie sono veramente allo stremo, senza futuro e con un presente pieno di problemi.

D'altra parte come sottolineato anche dall’indagine Svimez resa nota alcuni giorni fa i consumi sono crollati del 13% in cinque anni, il 40% delle famiglie al sud sono in condizioni di povertà e molti hanno rinunciato a fare figli.

Questo è un importante campanello d'allarme che la nostra classe politica sta ignorando a suo rischio e pericolo e il rischio di una guerra civile potrebbe non essere poi così infondato.



http://www.ecplanet.com/node/4434


Speriamo che le chiusure non siano dovute al fatto che troppe famiglie abbiano esaurito quel poco oro a loro disposizione riducendo di fatto la raccolta di oro da parte dei "compro oro" e determinandone la loro chiusura...

[:(]



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