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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 24/11/2015, 10:42 
Boom di ritiri di oro da forzieri JP Morgan. Panico da corsa agli sportelli

ROMA (WSI) – Fibrillazione sul mercato dell’oro, esattamente sul Comex, la piattaforma dove vengono scambiati i futures sul bene rifugio per eccellenza e dove in alcuni casi si richiede anche la consegna fisica dei metalli preziosi . Nelle ultime ore è stato ritirato ben il 24% dell’oro (eligible, ovvero ammissibile) presente nel forziere gestito da JP Morgan.

La banca americana, infatti, insieme ad altre – come HSBC, Scotia Mocatta – ha il compito di gestire i suddetti forzieri, veri e propri magazzini, di proprietà del Comex.

In primis, bisogna capire cosa è l’oro ammissibile. L’oro fisico stoccato nei magazzini del Comex può essere infatti sia ammissibile, che registrato. Ammissibile (eligible) significa che il metallo è in linea con alcuni requisiti richiesti dalla piattaforma. Il Comex pretende infatti determinate caratteristiche di purezza, di dimensione dei lingotti e anche di provenienza. Oro e argento, per esempio, devono essere stati prodotti da società di raffinazione approvate dal Comex stesso. Per oro e argento ammissibili, insomma, si intendono quelle quantità fisiche presenti nei magazzini del Comex e conformi agli standard di mercato. Si tratta poi, elemento fondamentale, di metalli fisici che sono presenti nei forzieri per conto di terzi, ma che non sono disponibili per le eventuali consegne che possono venire richieste nei contratti a termine . Quando invece i metalli sono “registratri”, vuol dire che le scorte possono essere ritirate.

Nel caso dell’oro ammissibile, in definitiva, si intende quella particolare situazione in cui un investitore decide di mettere al sicuro determinate quantità che ha ricevuto presso il Comex, come in una cassetta di sicurezza. A tal proposito, il Comex stesso offre grandi sconti rispetto alle tariffe di mercato a quegli investitori che decidono di convogliare le loro quantità di oro dentro i suoi forzieri.

Perchè dunque ritirare una quantità così enorme di oro, nel caso del magazzino gestito da JP Morgan, se il motivo era assicurarsi la salvaguardia del metallo? La quantità rimossa è stata poco superiore alle 4 tonnellate. Le ipotesi sono due: o un grande investitore possessore di quell’oro ha deciso di poter sentirsi al sicuro anche depositando l’oro in un magazzino che non fosse necessariamente quello del Comex; oppure, un’altra possibilità è che l’oro sia stato ipotecato e che dunque i lingotti inviati in Svizzera, dove verranno raffinati in lingotti che possono essere utilizzati sul Shanghai Gold Exchange.

Quanto è impressionante è la velocità del ritiro. Basti pensare che quando la Germania chiese di riavere l’oro depositato presso la Fed, dovette aspettare cinque anni per vedersi consegnata una quantità di 5 tonnellate.

In più, stando a quanto riportano fonti , la quantità di oro che è stata rimossa dal forziere gestito da JP Morgan è superiore di qualsiasi ammontare di oro presente in tutti gli altri magazzini del Comex, che sono classificati come registrati, e che dunque sono disponibili per la consegna.

Il mistero non è stato svelato. Ma si inizia a temere che la bolla che si è formata sul Comex quest’anno – e che ha per oggetto il paper gold – possa aver indotto chi tiene al proprio oro e chi vuole essere certo che sia al sicuro a fuggire dalla piattaforma, temendo di non vedersi consegnare i propri lingotti al momento di una sua eventuale richiesta.

Come nel caso, insomma, del correntista che decide di ritirare i soldi dalla banca, perchè teme che facciano una brutta fine.

http://www.wallstreetitalia.com/boom-di ... sportelli/



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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 30/12/2015, 12:40 
Cita:
Banca Etruria, più grande magazzino di oro dopo Bankitalia. I caveau segreti

ROMA (WSI) – E ora si scopre che Banca Etruria – una delle quattro banche salvate per il rotto della cuffia con il decreto salva banche del governo Renzi – è anche il magazzino d’oro più grande dopo Bankitalia. E’ quanto riporta un articolo del Corriere della Sera, da cui emerge che:

“la Etruria è una piccola Fort Knox con il suo carico protetto in vari caveau, tanto da meritarsi il soprannome di «Banca dell’oro». L’istituto possiede anche al 100% un banco metalli, la Oro Italia trading. Tra lingotti dei clienti per circa 3,5 tonnellate (oltre 10 mila pezzi), lingotti di proprietà della stessa banca che ha una giacenza media giornaliera sulle due tonnellate e impieghi per il distretto industriale orafo di Arezzo, altre 4 tonnellate, il conto totale è di 9 tonnellate e mezzo. Si tratta per buona parte di oro puro che viene distribuito in vari caveau segreti, di cui almeno uno è in località Arezzo anche se non segnato sulle mappe di Google, per ovvi motivi. Il controvalore di mercato fa una certa impressione: stiamo parlando di un tesoro da 310 milioni di euro. Sebbene a distanza siderale è la più grande concentrazione di oro in Italia dopo quella di Bankitalia. (….) Il pezzo che andava di più era quello da 250 grammi, seguito dal «lingottone classico» da un chilogrammo (31 mila euro). Esiste anche un identikit: il cliente tipo dell’istituto risulta avere circa 200 mila euro depositati, di cui il 10 per cento circa in oro fisico. Poi in banca, oltre ai privati, ci sono anche clienti istituzionali che hanno depositato lingotti per milioni di euro”.

Il quotidiano ricorda come proprio Luigi D’Angelo, il pensionato suicida correntista di Banca Etruria, avesse investito tramite l’istituto sull’oro. Esattamente, D’Angelo era in possesso di un

“lingotto d’oro di 100 grammi puro al 999 per mille con il timbro dalla London Good Delivery, una delle raffinerie più accreditate al mondo. Valore di mercato a ieri: 3.131 euro”.

Nelle ultime ore è emersa la possibilità che per la banca si prospetterebbero anche i reati di falso in bilancio e bancarotta (oltre che per conflitto di interesse, ostacolo alla vigilanza, truffa e false fatturazioni). Lo ha reso noto un articolo de La Stampa, facendo notare che, nel caso di bancarotta accertata, le condanne potrebbero essere da sei mesi a due anni – in caso di bancarotta semplice – e da tre a sei anni – in caso di bancarotta fraudolenta.

Ieri si è conclusa l’audizione presso la Prima commissione del Csm del procuratore di Arezzo Roberto Rossi, che sta indagando su Banca Etruria. Il presidente della Prima commissione, Renato Balduzzi, ha affermato:

“Allo stato non ci sono gli estremi per l’apertura di una pratica per incompatibilità ambientale o funzionale: abbiamo ascoltato un magistrato sereno che dà prova di imparzialità” e che dunque “Non c’è un caso Rossi”, in riferimento al fatto che il Pm indaga su Banca Etruria e allo stesso tempo è consulente giuridico della presidenza del Consiglio.

Ancora, Balduzzi ha definito l’intervento di Rossi nel corso dell’audizione “lineare e convincente”. Rossi dunque sarebbe a suo avviso un “magistrato indipendente e imparziale in un ambito giudiziario comunque relativo a una città di provincia” per questo l’orientamento della commissione è quello di “non aprire una pratica per incompatibilità ambientale e funzionale”. Il PM di Arezzo ha risposto “in modo convincente ed esauriente” a tutte le domande, “manifestando la disponibilità a chiarire tutti gli aspetti sia sull’incarico di consulenza sia sulle indagini in essere. Ed anche manifestando serenità, imparzialità ed indipendenza rispetto ai procedimenti di cui si occupa”.

Sempre ieri un gruppo di risparmiatori che hanno perso tutto puntando sulle obbligazioni subordinate di Banca Etruria si è radunato di fronte alla sede di Arezzo, cercando anche di entrare nella sede dell’istituto, e sferrando anche pugni contro i vetri. Momenti di tensione, le forze dell’ordine sono intervenute ma non c’è stato alcuno scontro. Il presidio è stato organizzato dal comitato ‘Vittime del salva-banche’


http://www.wallstreetitalia.com/banca-e ... ancarotta/


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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 29/02/2016, 00:48 
Cita:
MA DOV'È FINITO L'ORO?

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C’era una volta un tempo in cui l’oro circolava regolarmente come moneta: poi, nel 1933, vent’anni dopo la privatizzazione della FED (la banca centrale americana) avvenuta nel 1913, il cosiddetto New Deal di Roosevelt dichiarò illegale la circolazione delle monete auree, con la sola eccezione di quelle da collezione e dei gioielli.
In compenso la quantità di moneta-debito che veniva emessa per la collettività restava ancora vincolata al mattone giallo.
Quarant’anni dopo si andò oltre: il Presidente Nixon decise che tale copertura non era più fattibile, e da quel momento si cominciò a stampare letteralmente… della carta straccia, che però aveva valore poiché la comunità mondiale – pressoché disinformata dello storico cambiamento – continuava indisturbata le sue transazioni.
Da allora, pian piano, l’oro delle nazioni – e dunque dei cittadini – fu concentrato e trattenuto nelle cosiddette bullion banks – banche del lingotto – tra cui Fort Knox, nel Kentucky (USA) e soprattutto la FED, considerata tutt’oggi la cassetta di sicurezza del Pianeta.
Si stima che Fort Knox oggi possegga più di 4.000 tonnellate di oro, mentre la FED più di 10.000.
La differenza tra i due forzieri è che il primo contiene l’oro americano (almeno in prevalenza) mentre il secondo l’oro di tre quarti del Pianeta, soprattutto delle nazioni che hanno perso le guerre mondiali e i vari conflitti successivi con gli Stati Uniti.
Sappiamo per certo, dunque, che anni addietro le banche centrali di molte nazioni furono costrette ad affidare il loro oro agli Stati Uniti, cosa che, a detta di molti insider, viene oggi venduto e rivenduto… dichiarando molto di più di ciò che si possiede (in sostanza la FED rilascia pezzi di carta, tanto nessuno controlla l’effettiva quantità dei metalli, visti i sistemi di sicurezza e il grande alone di mistero e segretezza sull’oro “statale “ e/o di “proprietà” degli americani).
Qualcuno potrà chiedersi come sia possibile che ciò accada: be’, cosa vi aspettate da un sistema economico folle, che genera denaro dal nulla e indebita fintamente tutto il mondo generando crisi e giochi di fame? Onestà? Trasparenza, forse?
Fort Knox, dal canto suo, rimane una struttura chiusa, presidiata solo da forze militari e, stando alle parole di un funzionario rimasto anonimo, è dal 1974 che nessun politico americano vi mette piede.
Presso la banca centrale, invece, si organizzano visite guidate nei caveau per ciascuna nazione: il punto è che il personale della FED sposta i lingotti da un posto all’altro, e ciascuno stato depositario può contare e verificare solo quelli di propria pertinenza.
Un’altra certezza è che oggi molti di questi lingotti sono fatti di tungsteno, alias un metallo simile all’oro ma dal valore notevolmente inferiore.

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Una strana coincidenza – purtroppo – proviene dal casato dei Rothschild: questi hanno dominato il mercato mondiale dell’oro dal 1919 al 2014, stabilendone ogni giorno il valore nei loro uffici londinesi. Poi, improvvisamente, si sono ritirati: che l’oro – quello vero – sia ormai un miraggio?
Non mi stupirei di nulla, dico davvero!
Proprio nel 2014, la Germania ha chiesto un censimento del metallo prezioso agli Stati Uniti: la corte dei conti tedesca, infatti, ha ordinato alla banca federale, la Deutsche Bundesbank, di verificare le riserve auree del paese, che ammontano a circa 3.400 tonnellate, e sono le seconde più grandi del mondo.
Come la Germania, anche il Venezuela ha chiesto la ricognizione del proprio oro, mentre la Svizzera ha mostrato molta agitazione in proposito, forse perché si sta comprendendo – vista la crisi pilotata dall’alto – che l’oro non è più dove deve essere (o almeno non è lo stesso).
In sostanza i lingotti sarebbero solo coperti d’oro, ma il substrato – appunto – sarebbe tungsteno.
In questo momento l’oro è gestito in modo molto strano a livello planetario, con indecifrabili e ingiustificate ripartizioni tra Banca d’Inghilterra (una banca privata) Banca di Francia (idem) e FED (idem).
Ma il punto nodale è che l’esistenza del metallo prezioso ormai è un problema irrilevante, nel senso che l’unica cosa che conta è la contabilità: se la FED dichiara che la Bundesbank possiede 3.400 tonnellate di oro, la banca centrale tedesca agirà proprio come se le possedesse.
Insomma anche se la corte dei conti tedesca non dovesse accettare certi meccanismi, poco importa: l’ispezione fatta da banchieri… nei confronti di altri banchieri porterà sempre alla “positività”, mentre la totale restituzione resterà ovviamente un miraggio.
Sono convinto che quando sarà scoperto lo scandalo dei finti lingotti e della sostanziale inesistenza dell’oro a livello mondiale, l’attuale sistema economico affonderà completamente, dato che l’ultimo pilastro di fiducia dei cittadini è proprio il metallo aurifero.
Tutto ciò, forse, accadrà a tempo debito, quando i mondialisti saranno pronti a sferrare il loro famigerato “Governo Mondiale”.
Mi spiace per loro, però: sempre più persone ormai hanno capito il gioco delle tre carte dell’economia mondiale, e fossi in loro, mi procurerei sulserio e a breve… una bella astronave!


http://www.nexusedizioni.it/it/CT/ma-do ... -loro-5011


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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 29/02/2016, 02:08 
Se lo sono venuti a prendere nel 2012 ^_^



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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 04/03/2016, 12:25 
Cita:
Oro: le manovre misteriose di questa banca centrale


ROMA (WSI) – Obiettivo: trasferire quasi 200 tonnellate di oro in nuovi caveau dalla propria sede ufficiale. E’ quanto ha reso noto la stessa Dutch Central Bank, la banca centrale dell’Olanda.

Secondo la versione ufficiale, l’istituto deve rinnovare i propri caveu, in base a un piano concepito da diverso tempo. Tuttavia, sorprende il fatto che la decisione del trasferimento sia avvenuta dopo che una gran parte di riserve d’oro è stata rimpatriata dalla banca centrale meno di 18 mesi fa. Visto che non c’era spazio nella sede della banca, causa l’imminente ristrutturazione dell’edificio, perchè tutta questa fretta di rimpatriare l’oro ?

Lo stesso Vossen.info scrive:

“La domanda di oro fisico sta registrando un vero boom, ed è una coincidenza davvero grande che la banca centrale stia considerando di trasferire di nuovo il proprio oro, in questi tempi così volatili. Dopo tutto, non possiamo credere che la banca riuscirà a trovare un sito adatto dove immagazzinare quasi 200 tonnellate di oro entro i prossimi trimestri o anni; di conseguenza, se il rinnovamento della banca è così necessario, dove pensate che la DNB dovrà nuovamente trasferire il proprio oro? Di fatto, nei caveau di un’altra banca centrale straniera“.

E’ anche possibile tra l’istituto stia agendo, secondo Vossen.info, per conto di altri operatori di mercato, permettendo che grandi quantità di oro fisico vengano rese disponibili a fronte di transazioni che avvengono sul mercato dei futures: il boom di domanda di oro, d’altronde, è tale che è possibile che l’oro rappresentato da determinati contratti futures non sia fisicamente disponibile.

“Basta guardare ai dati della Zecca Usa, da cui emerge che le vendite di oro sono più che raddoppiate su base annua. Nelle prime sette settimane di quest’anno, l’ammontare totale di American Eagles coniate e vendute è stato di quasi 200.000 once. La Cina rimane il princile acquirente di oro, se si considera che a dicembre ha acquistato 128 tonnellate del metallo (per un equivalente di 4,1 milioni di once) soltanto a dicembre e gennaio. Ciò significa che l’ammontare totale di oro fisico, disponibile per le altre controparti del mercato, è molto basso. Noi crediamo a tal proposito che, nel 2015, la Cina abbia ricevuto oro per un valore equivalente al 40% della produzione mondiale, su base annua. L’India ha poi importato 1.000 tonnellate di oro.

Di conseguenza, la domanda complessiva di oro fisico da parte di India e Cina è superiore al 70% della produzione mondiale di oro: e tutto ciò sta avvenendo mentre ABN Amro, che è stata sempre estremamente ribassista sui prezzi dell’oro, prevede che entro la fine del 2016 le quotazioni balzeranno a $1.300.

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http://www.wallstreetitalia.com/oro-le- ... -centrale/


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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 04/03/2016, 12:27 
Cita:
Durden: E' ufficiale, il Canada ha ora ZERO riserve auree

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http://argentofisico.blogspot.it/2016/0 ... -zero.html

http://www.zerohedge.com/news/2016-03-0 ... erves-left


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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 04/03/2016, 12:39 
Semplice... ci si prepara al cambio di testimone alle redini del NWO e al vertice della piramide.

E ovviamente non sarà la carta straccia euro-dollaro o altri strumenti finanziari come futures e derivati a determinare chi sarà il protagonista della nuova era precessionale.

Da sempre nella storia del mondo è chi detiene la maggiore quantità di oro (un tempo era il bestiame) a rappresentare il vertice della piramide.



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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 04/03/2016, 14:40 
Atlanticus81 ha scritto:
Semplice... ci si prepara al cambio di testimone alle redini del NWO e al vertice della piramide.

E ovviamente non sarà la carta straccia euro-dollaro o altri strumenti finanziari come futures e derivati a determinare chi sarà il protagonista della nuova era precessionale.

Da sempre nella storia del mondo è chi detiene la maggiore quantità di oro (un tempo era il bestiame) a rappresentare il vertice della piramide.


Io aggiungere anche questo alla discussione:

https://research.stlouisfed.org/fred2/series/MULT

Che ne pensi Paolo?



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"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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MessaggioInviato: 04/03/2016, 16:20 
Facciamo un passo indietro e illustriamo cosa sia l'indicatore M1

Il moltiplicatore monetario è il rapporto tra l'offerta di moneta e la base monetaria esistenti in un determinato momento nel sistema economico.

L'effetto moltiplicativo trova la sua spiegazione nel processo circolare che si innesca tra banche e loro clienti: questi ultimi depositano la liquidità in eccesso, rispetto a quella che desiderano detenere, presso le banche, le quali, a loro volta, la ridistribuiscono al pubblico sotto forma di prestiti o acquisto di titoli; il pubblico, però, trattiene solo una parte della liquidità così ricevuta, depositando nuovamente il resto presso le banche, sicché il processo continua a ripetersi, creando ad ogni passaggio nuovi depositi che, andandosi a sommare a quelli già esistenti, aumentano l'offerta complessiva di moneta.

Dal grafico si evince che tale rapporto si sia ridotto da un rapporto di 3 a <1 dal 1985 a oggi

Il che rispecchia la crisi di liquidità che sta caratterizzando il sistema a partire dal 2008. E il grafico è sufficientemente esplicativo in tal senso.

Le banche, in via prudenziale, non concedendo prestiti, riducono la quantità circolante di moneta fittizia abbassando l'offerta (mantenendo costante la base)

Nel momento in cui anche la base monetaria (ovvero il totale depositi bancari risultanti dalla sommatoria di c/c e quant'altro) dovesse subire un drastico crollo... beh.... quello è il momento in cui rifugiarsi in un bunker.

Tale analisi non può non integrarsi con quanto segue anche se, e lo sottolineo poiché spesso è causa di fraintendimenti, il totale del valore dell'intero "Sistema" finanziario non è da confondersi con l'offerta di moneta di cui al valore di M1 in quanto i derivati non facenti parte del 'paniere'

http://www.ticinolive.ch/2013/09/18/la- ... -mondiale/



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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 04/03/2016, 16:52 
Atlanticus81 ha scritto:
Facciamo un passo indietro e illustriamo cosa sia l'indicatore M1

Il moltiplicatore monetario è il rapporto tra l'offerta di moneta e la base monetaria esistenti in un determinato momento nel sistema economico.

L'effetto moltiplicativo trova la sua spiegazione nel processo circolare che si innesca tra banche e loro clienti: questi ultimi depositano la liquidità in eccesso, rispetto a quella che desiderano detenere, presso le banche, le quali, a loro volta, la ridistribuiscono al pubblico sotto forma di prestiti o acquisto di titoli; il pubblico, però, trattiene solo una parte della liquidità così ricevuta, depositando nuovamente il resto presso le banche, sicché il processo continua a ripetersi, creando ad ogni passaggio nuovi depositi che, andandosi a sommare a quelli già esistenti, aumentano l'offerta complessiva di moneta.

Dal grafico si evince che tale rapporto si sia ridotto da un rapporto di 3 a <1 dal 1985 a oggi

Il che rispecchia la crisi di liquidità che sta caratterizzando il sistema a partire dal 2008. E il grafico è sufficientemente esplicativo in tal senso.

Le banche, in via prudenziale, non concedendo prestiti, riducono la quantità circolante di moneta fittizia abbassando l'offerta (mantenendo costante la base)

Nel momento in cui anche la base monetaria (ovvero il totale depositi bancari risultanti dalla sommatoria di c/c e quant'altro) dovesse subire un drastico crollo... beh.... quello è il momento in cui rifugiarsi in un bunker.

Tale analisi non può non integrarsi con quanto segue anche se, e lo sottolineo poiché spesso è causa di fraintendimenti, il totale del valore dell'intero "Sistema" finanziario non è da confondersi con l'offerta di moneta di cui al valore di M1 in quanto i derivati non facenti parte del 'paniere'

http://www.ticinolive.ch/2013/09/18/la- ... -mondiale/


si basa tutto sulla fiducia..
nessuna banca ha in pancia il 100% dei depositi..
se tutti andassero a ritirarli nello stesso momento..
VERREBBE GIU' TUTTO..
qualunque banca fosse..
verrebbe giu' quella e poi a ruota tutte le altre..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 04/03/2016, 17:06 
Certo mik, sulla fiducia e sul meccanismo di riserva frazionaria.

Sono proprio questi i presupposti su cui si basa il principio di moltiplicazione dell'offerta di moneta rappresentata dall'M1

E, tornando al tema dell'oro e alle mosse portate avanti da Cina e India, è come se queste si preparassero al crollo inevitabile dell'attuale sistema finanziario.

Solitamente prima che il vaso di pandora venga svelato si scatena una guerra.



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MessaggioInviato: 04/03/2016, 18:11 
bè l'oro è merce-moneta,
è un valore in sè..
la banconota ha solo valore legale-convenzionale..
cioè una banconota da 100 euro vale 100 euro
perchè si stabilisce che vale 100 euro,
di per sè non avrebbe nessun valore..
è un pezzo di carta stampato..
che poi è tutto l'inghippo da cui
parte la gabola del signoraggio..

valore nominale contro valore reale..

l'oro invece vale da sè stesso
senza nessun bisogno di omologazione governativa..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 04/03/2016, 18:16 
Beh se ci pensi è lo stesso discorso dell'oro. L'oro vale perchè si è deciso che vale. In se l'oro avrebbe solo valore dal punto di vista prettamente tecnologico viste le sue proprietà fisiche e dal punto di vista medico; altri valori intrinsechi non ne ha (e qui un altro esempio di reminiscenza antica di cui si è perso il vero significato).

Dal mio punto di vista un bene che ha valore intrinseco è l'acqua, il cibo,il bestiame, la terra beni deperibili di cui si ha necessità primaria. L'oro ha valore nel momento in cui lo si accetta come UNITA' MISURA del valore di un bene ed è quindi in tutto e per tutto equiparabile al ruolo che dovrebbe avere la moneta. Nel momento in cui la moneta cessa di essere unità di misura e diventa essa stessa UN BENE ecco la necessità di MISURARNE il valore e non potendolo fare con altra moneta di utilizza l'oro. E' un cane che si morde la coda ma di fatto MONETA ed ORO sono la stessa cosa sotto diversa forma.

Dal '21 di è fato un ulteriore passo avanti nell'idiozia ideologica slegando la moneta dal riferimento aurifero (cioè togliendo la possibilità di confrontare il valore IDEALE con un riferimento quanto meno REALE e concreto) e quindi di fatto ad oggi la moneta E' CARTA alla quale si è tutti d'accordo di assegnare valore ha quindi perso qualunque contatto con la realtà ed è l'origine della finanza e dei mali dell'economia.



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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 04/03/2016, 20:20 
MaxpoweR ha scritto:
E' un cane che si morde la coda ma di fatto MONETA ed ORO sono la stessa cosa sotto diversa forma.


Sì e no MaxpoweR, in quanto l'oro essendo un bene materiale (a differenza della 'moneta' a valore nominale) si configura come moneta (ovvero mezzo di scambio), ma secondo il principio della moneta-merce.

Infatti proprio in virtù di questo si è abbandonato il gold-standard, di modo da potere produrre all'infinito coriandoli di carta svincolati da qualsiasi tipo di tangibilità, fosse questa rappresentata dall'oro o da conchiglie.

Resta il fatto che la raccolta di asset come l'oro rappresenta il presupposto per controllare l'economia un domani quando il "Sistema" finanziario così come lo conosciamo collasserà.



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 Oggetto del messaggio: Re: La corsa all'oro
MessaggioInviato: 21/03/2016, 11:14 
A Francoforte sono state consegnate 366 tonnellate di oro per un valore complessivo di circa 11,5 miliardi di euro nell'ambito della nuova concezione adottata dal governo tedesco sulla conservazione delle riserve auree nazionali.

La Banca Centrale tedesca ("Bundesbank") sta riportando a ritmo record le riserve auree della Germania dai depositi stranieri, ha dichiarato oggi il governatore della "Bundesbank" Jens Weidmann.

Secondo il banchiere, tutto questo rientra nel lavoro adottato dal governo tedesco sulla conservazione delle riserve auree nazionali: in particolare entro il 2020 a Francoforte deve essere consegnata la metà del totale dell'oro tedesco

Leggi tutto: http://it.sputniknews.com/economia/2016 ... z43WzPbIqc



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