28/08/2015, 19:54
Polonia, ministero della Cultura conferma ritrovamento del treno d’oro dei nazisti
300 tonnellate di preziosi, questo il tesoro del terzo reich al centro di uno storico ritrovamento, ormai dato per ufficiale. Si pensa che il convoglio possa trovarsi in una delle grandi gallerie segrete scavate dai nazisti nei monti polacchi
Se non ci fosse conferma del viceministro alla Cultura della Polonia, Piotr Zuchowski, si potrebbe pensare ad una colossale messinscena per propagandare l’ultima fatica holliwoodiana. E invece pare sia tutto vero: due uomini, un polacco e un tedesco, avrebbero individuato il treno d’oro dei nazisti. Uno dei tanti tesori del terzo reich di cui si erano perse le tracce sul finire della seconda guerra mondiale, in un’Europa moribonda e ferita. Così, quel carico di 300 tonnellate d’oro e preziosi trafugati nell’ansia della sopravvivenza di un regime ormai sconfitto, ha presto perso concretezza sfumando nella leggenda. Fino a due giorni fa, quando i due novelli Indiana Jones hanno dichiarato di aver ritrovato il leggendario convoglio. Notizia che oggi ha trovato la (quasi) conferma del ministero della cultura polacco: “È sicuro al 99%” anche se “Non sappiamo cosa ci sia davvero a bordo”.
Gli scopritori, attraverso un notaio avrebbero avanzato la richiesta alle autorità locali di Walbrzych, in Polonia, di un compenso pari al 10% del valore della loro scoperta, in cambio delle informazioni sulla località in cui si troverebbe il treno. La notizia è stata divulgata dall’emittente locale di Breslavia, Radio Wroclaw, secondo la quale si potrebbe trattare di un treno di diversi vagoni che sarebbe partito da Breslavia durante il regime nazista, nel maggio 1945, verso una destinazione finora rimasta ignota. Secondo alcuni esperti, il convoglio era lungo 150 metri, dovrebbe essere corazzato e munito di cannoni automatici, e forse conteneva un tesoro di 300 tonnellate. “Nessuno ha mai visto però un solo documento sulla sua esistenza” ha replicato alla stampa Joanna Lamparska, una ricercatrice. D’altra parte si sa che proprio nella zona di Walbrzych, i tedeschi, sfruttando il lavoro dei prigionieri, hanno costruito in gran segreto sotto le montagne diversi chilometri di tunnel larghi e lunghi al punto di potervi nascondere interi treni. Uno di questi si trova sotto il monte Sobisz, un altro sotto il castello di Ksiaz. Le ricerche sui tunnel segreti sono ancora in corso e fino a oggi nemmeno agli storici è chiaro quali progetti avessero i tedeschi a riguardo. Si sa soltanto che tutto ciò fu abbandonato in gran fretta, sotto la pressione dei russi.
28/08/2015, 21:03
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29/08/2015, 13:55
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Aztlan ha scritto:Ricordo male o era proprio JP Morgan la banca che secondo Fulford stava per essere "Lehmanizzata" ossia demolita come la Lehman Brothers?
16/09/2015, 20:51
Atlanticus81 ha scritto:Il risultato è che ora la banca americana si trova con il 45% in meno di lingotti registrati pari a solo 335 chilogrammi di oro, ovvero meno di 27 lingotti di oro.
In teoria basterebbe la richiesta di prelievo da parte di un solo cliente per prosciugare le riserve di JP Morgan.
http://www.wallstreetitalia.com/article ... l-oro.aspx
Atlanticus81 ha scritto:Aztlan ha scritto:Ricordo male o era proprio JP Morgan la banca che secondo Fulford stava per essere "Lehmanizzata" ossia demolita come la Lehman Brothers?
Mi sa che ricordi bene...JP Morgan and other Western mega-banks have already begun stealing depositors’ money, according to sources at the Asian Development Bank and an American millionaire who reported his own funds were stolen. The development bank source said a man who had $4 million on deposit with JP Morgan contacted him to say the bank had refused to allow him to withdraw his money. Instead the man was offered a “365 day bank guarantee.”
http://hipknowsys.blogspot.it/2015/08/b ... -more.html
22/10/2015, 01:01
Al via a Cosenza le ricerche della tomba di Alarico e del suo tesoro
Indiana Jones lascia gli studi di Hollywood e si trasferisce a Cosenza per almeno sei mesi. Dureranno tanto infatti i lavori preliminari per la ricerca della tomba e del tesoro di Alarico, il re dei Goti morto proprio nel capoluogo calabrese intorno al 410 d.C. e lì sepolto, stando alle fonti storiche del tedesco Jordanes che riprese quanto scritto da Cassiodoro tra il 450 e il 470 d.C. L'avvio della campagna di ricerca e degli eventuali successivi scavi è stata presentata oggi alla Camera dei Deputati dal sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto: "Ci stiamo impegnando per la prima volta in modo concreto nella ricerca di questo importantissimo tesoro grazie alle moderne tecnologie che ci consentono di intervenire con risorse contenute".
Risorse che, secondo il primo cittadino e presidente della Provincia di Cosenza, "si limitano a poche decine di migliaia di euro, interamente coperte dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Calabria e della Lucania, ma contiamo di trovare altri fondi". Grazie a queste prime risorse si potrà finalmente capire se quel tesoro, del quale si narra da secoli, esiste davvero.
Lo storico Jordanes - che riprende i dodici volumi scritti sui goti da Cassiodoro, celebre 'magister officiorum' (segretario) di Teodorico, a breve distanza dai fatti - individua la sepoltura del re dei goti nell'alveo del fiume Busento. Alarico, secondo quanto riferisce Jordanes, sarebbe stato seppellito con il suo cavallo e "con molte ricchezze", quantificabili in 25 tonnellate d'oro e 150 d'argento, oltre a monili, camei e gioielli, frutto del sacco di Roma avvenuto tra il 408 e il 410.
Si tratta del più grande tesoro della storia dell’umanità, visto che Roma, all’epoca 'Caput mundi', possedeva i frutti di otto secoli di invasioni e saccheggi (la Capitale dell'Impero dominava indiscussa dal IV secolo a.C. fino al sacco dei Goti). Tra questi si racconta che ci sarebbe la famosa Menorah, il candelabro a sette bracci simbolo della religione ebraica, 70 chili d'oro e d'argento trafugati dall'imperatore Tito nel 70 dopo Cristo e finiti in mano di Alarico durante il sacco di Roma.
Tesori che, secondo la tradizione funeraria dei Goti, sarebbero sepolti insieme al loro re Alarico, inumato non a caso in un luogo inaccessibile: il letto del fiume Busento. Per scavare la sepoltura, sempre secondo Jordanes, vennero scelti dei prigionieri che deviarono temporaneamente il letto del fiume, scavarono la grande tomba, seppellirono il re, e dopo avere ripristinato il deflusso delle acque, vennero uccisi perché il punto non fosse riconosciuto da qualcuno.
Se il tesoro di Alarico tornasse alla luce, si calcola che il suo valore materiale sarebbe pari al 15-20% del Pil italiano, ma la sua importanza culturale, sottolinea il giornalista e sinologo Francesco Sisci, "sarebbe incalcolabile perché rappresenterebbe le radici della civiltà occidentale. Per questo è fondamentale la ricerca della tomba del re dei Goti, già avviata nelle sue fasi preliminari". Non a caso alla ricerca del re dei Goti giunse a Cosenza perfino il capo delle SS naziste, Heinrich Himmler, inviato lì su spinta di Hitler sulle tracce di Alarico, antenato degli ariani.
"Il progetto di ricerca del sito si articola in quattro parti su altrettanti ambiti territoriali - spiega il geologo Giuseppe Rota, impegnato nei lavori - che coinvolgono i comuni di Cosenza, Carolei e Mendicino, nell'area che corrisponde alla confluenza dei fiumi Crati e Caronte nel Busento. La prima fase è quella della indagini storiche e della rilevazione aerea, cui seguono le analisi delle immagini e le indagini di superficie, per poi passare alla ricognizione geofisica del terreno, con microonde, elettricità e sondaggi geomagnetici".
"I goti - spiega il geologo - avevano scavato una fossa profonda 15 o 20 metri, poi hanno fatto le palificazioni e hanno scavato ancora per seppellire il loro re con il cavallo e parte del tesoro. Dalle prime rilevazioni fatte ci sono elementi che ci spingono ad andare avanti" su un'area che al momento "è di poco più di un ettaro", conclude Rota.
Cosenza quindi potrebbe diventare il Klondike italiano, anche se scavi rudimentali alla ricerca del prezioso tesoro di Alarico sono stati fatti fin dal '700, per lo più da tombaroli e cittadini. E proprio ai tombaroli si deve la scoperta della Grotta contenente le rune gotiche, una delle quali, secondo gli esperti, farebbe proprio riferimento alla Menorah e al suo seppellimento insieme al re dei Goti. Il mistero dello sterminato tesoro si infittisce, e la leggenda potrebbe rivelarsi cronaca del tempo. Toccherà quindi a un team di novelli Indiana Jones ristabilire la verità dei fatti.
22/10/2015, 10:43
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