24/11/2015, 10:42
30/12/2015, 12:40
Banca Etruria, più grande magazzino di oro dopo Bankitalia. I caveau segreti
ROMA (WSI) – E ora si scopre che Banca Etruria – una delle quattro banche salvate per il rotto della cuffia con il decreto salva banche del governo Renzi – è anche il magazzino d’oro più grande dopo Bankitalia. E’ quanto riporta un articolo del Corriere della Sera, da cui emerge che:
“la Etruria è una piccola Fort Knox con il suo carico protetto in vari caveau, tanto da meritarsi il soprannome di «Banca dell’oro». L’istituto possiede anche al 100% un banco metalli, la Oro Italia trading. Tra lingotti dei clienti per circa 3,5 tonnellate (oltre 10 mila pezzi), lingotti di proprietà della stessa banca che ha una giacenza media giornaliera sulle due tonnellate e impieghi per il distretto industriale orafo di Arezzo, altre 4 tonnellate, il conto totale è di 9 tonnellate e mezzo. Si tratta per buona parte di oro puro che viene distribuito in vari caveau segreti, di cui almeno uno è in località Arezzo anche se non segnato sulle mappe di Google, per ovvi motivi. Il controvalore di mercato fa una certa impressione: stiamo parlando di un tesoro da 310 milioni di euro. Sebbene a distanza siderale è la più grande concentrazione di oro in Italia dopo quella di Bankitalia. (….) Il pezzo che andava di più era quello da 250 grammi, seguito dal «lingottone classico» da un chilogrammo (31 mila euro). Esiste anche un identikit: il cliente tipo dell’istituto risulta avere circa 200 mila euro depositati, di cui il 10 per cento circa in oro fisico. Poi in banca, oltre ai privati, ci sono anche clienti istituzionali che hanno depositato lingotti per milioni di euro”.
Il quotidiano ricorda come proprio Luigi D’Angelo, il pensionato suicida correntista di Banca Etruria, avesse investito tramite l’istituto sull’oro. Esattamente, D’Angelo era in possesso di un
“lingotto d’oro di 100 grammi puro al 999 per mille con il timbro dalla London Good Delivery, una delle raffinerie più accreditate al mondo. Valore di mercato a ieri: 3.131 euro”.
Nelle ultime ore è emersa la possibilità che per la banca si prospetterebbero anche i reati di falso in bilancio e bancarotta (oltre che per conflitto di interesse, ostacolo alla vigilanza, truffa e false fatturazioni). Lo ha reso noto un articolo de La Stampa, facendo notare che, nel caso di bancarotta accertata, le condanne potrebbero essere da sei mesi a due anni – in caso di bancarotta semplice – e da tre a sei anni – in caso di bancarotta fraudolenta.
Ieri si è conclusa l’audizione presso la Prima commissione del Csm del procuratore di Arezzo Roberto Rossi, che sta indagando su Banca Etruria. Il presidente della Prima commissione, Renato Balduzzi, ha affermato:
“Allo stato non ci sono gli estremi per l’apertura di una pratica per incompatibilità ambientale o funzionale: abbiamo ascoltato un magistrato sereno che dà prova di imparzialità” e che dunque “Non c’è un caso Rossi”, in riferimento al fatto che il Pm indaga su Banca Etruria e allo stesso tempo è consulente giuridico della presidenza del Consiglio.
Ancora, Balduzzi ha definito l’intervento di Rossi nel corso dell’audizione “lineare e convincente”. Rossi dunque sarebbe a suo avviso un “magistrato indipendente e imparziale in un ambito giudiziario comunque relativo a una città di provincia” per questo l’orientamento della commissione è quello di “non aprire una pratica per incompatibilità ambientale e funzionale”. Il PM di Arezzo ha risposto “in modo convincente ed esauriente” a tutte le domande, “manifestando la disponibilità a chiarire tutti gli aspetti sia sull’incarico di consulenza sia sulle indagini in essere. Ed anche manifestando serenità, imparzialità ed indipendenza rispetto ai procedimenti di cui si occupa”.
Sempre ieri un gruppo di risparmiatori che hanno perso tutto puntando sulle obbligazioni subordinate di Banca Etruria si è radunato di fronte alla sede di Arezzo, cercando anche di entrare nella sede dell’istituto, e sferrando anche pugni contro i vetri. Momenti di tensione, le forze dell’ordine sono intervenute ma non c’è stato alcuno scontro. Il presidio è stato organizzato dal comitato ‘Vittime del salva-banche’
29/02/2016, 00:48
MA DOV'È FINITO L'ORO?
C’era una volta un tempo in cui l’oro circolava regolarmente come moneta: poi, nel 1933, vent’anni dopo la privatizzazione della FED (la banca centrale americana) avvenuta nel 1913, il cosiddetto New Deal di Roosevelt dichiarò illegale la circolazione delle monete auree, con la sola eccezione di quelle da collezione e dei gioielli.
In compenso la quantità di moneta-debito che veniva emessa per la collettività restava ancora vincolata al mattone giallo.
Quarant’anni dopo si andò oltre: il Presidente Nixon decise che tale copertura non era più fattibile, e da quel momento si cominciò a stampare letteralmente… della carta straccia, che però aveva valore poiché la comunità mondiale – pressoché disinformata dello storico cambiamento – continuava indisturbata le sue transazioni.
Da allora, pian piano, l’oro delle nazioni – e dunque dei cittadini – fu concentrato e trattenuto nelle cosiddette bullion banks – banche del lingotto – tra cui Fort Knox, nel Kentucky (USA) e soprattutto la FED, considerata tutt’oggi la cassetta di sicurezza del Pianeta.
Si stima che Fort Knox oggi possegga più di 4.000 tonnellate di oro, mentre la FED più di 10.000.
La differenza tra i due forzieri è che il primo contiene l’oro americano (almeno in prevalenza) mentre il secondo l’oro di tre quarti del Pianeta, soprattutto delle nazioni che hanno perso le guerre mondiali e i vari conflitti successivi con gli Stati Uniti.
Sappiamo per certo, dunque, che anni addietro le banche centrali di molte nazioni furono costrette ad affidare il loro oro agli Stati Uniti, cosa che, a detta di molti insider, viene oggi venduto e rivenduto… dichiarando molto di più di ciò che si possiede (in sostanza la FED rilascia pezzi di carta, tanto nessuno controlla l’effettiva quantità dei metalli, visti i sistemi di sicurezza e il grande alone di mistero e segretezza sull’oro “statale “ e/o di “proprietà” degli americani).
Qualcuno potrà chiedersi come sia possibile che ciò accada: be’, cosa vi aspettate da un sistema economico folle, che genera denaro dal nulla e indebita fintamente tutto il mondo generando crisi e giochi di fame? Onestà? Trasparenza, forse?
Fort Knox, dal canto suo, rimane una struttura chiusa, presidiata solo da forze militari e, stando alle parole di un funzionario rimasto anonimo, è dal 1974 che nessun politico americano vi mette piede.
Presso la banca centrale, invece, si organizzano visite guidate nei caveau per ciascuna nazione: il punto è che il personale della FED sposta i lingotti da un posto all’altro, e ciascuno stato depositario può contare e verificare solo quelli di propria pertinenza.
Un’altra certezza è che oggi molti di questi lingotti sono fatti di tungsteno, alias un metallo simile all’oro ma dal valore notevolmente inferiore.
Una strana coincidenza – purtroppo – proviene dal casato dei Rothschild: questi hanno dominato il mercato mondiale dell’oro dal 1919 al 2014, stabilendone ogni giorno il valore nei loro uffici londinesi. Poi, improvvisamente, si sono ritirati: che l’oro – quello vero – sia ormai un miraggio?
Non mi stupirei di nulla, dico davvero!
Proprio nel 2014, la Germania ha chiesto un censimento del metallo prezioso agli Stati Uniti: la corte dei conti tedesca, infatti, ha ordinato alla banca federale, la Deutsche Bundesbank, di verificare le riserve auree del paese, che ammontano a circa 3.400 tonnellate, e sono le seconde più grandi del mondo.
Come la Germania, anche il Venezuela ha chiesto la ricognizione del proprio oro, mentre la Svizzera ha mostrato molta agitazione in proposito, forse perché si sta comprendendo – vista la crisi pilotata dall’alto – che l’oro non è più dove deve essere (o almeno non è lo stesso).
In sostanza i lingotti sarebbero solo coperti d’oro, ma il substrato – appunto – sarebbe tungsteno.
In questo momento l’oro è gestito in modo molto strano a livello planetario, con indecifrabili e ingiustificate ripartizioni tra Banca d’Inghilterra (una banca privata) Banca di Francia (idem) e FED (idem).
Ma il punto nodale è che l’esistenza del metallo prezioso ormai è un problema irrilevante, nel senso che l’unica cosa che conta è la contabilità: se la FED dichiara che la Bundesbank possiede 3.400 tonnellate di oro, la banca centrale tedesca agirà proprio come se le possedesse.
Insomma anche se la corte dei conti tedesca non dovesse accettare certi meccanismi, poco importa: l’ispezione fatta da banchieri… nei confronti di altri banchieri porterà sempre alla “positività”, mentre la totale restituzione resterà ovviamente un miraggio.
Sono convinto che quando sarà scoperto lo scandalo dei finti lingotti e della sostanziale inesistenza dell’oro a livello mondiale, l’attuale sistema economico affonderà completamente, dato che l’ultimo pilastro di fiducia dei cittadini è proprio il metallo aurifero.
Tutto ciò, forse, accadrà a tempo debito, quando i mondialisti saranno pronti a sferrare il loro famigerato “Governo Mondiale”.
Mi spiace per loro, però: sempre più persone ormai hanno capito il gioco delle tre carte dell’economia mondiale, e fossi in loro, mi procurerei sulserio e a breve… una bella astronave!
29/02/2016, 02:08
04/03/2016, 12:25
Oro: le manovre misteriose di questa banca centrale
ROMA (WSI) – Obiettivo: trasferire quasi 200 tonnellate di oro in nuovi caveau dalla propria sede ufficiale. E’ quanto ha reso noto la stessa Dutch Central Bank, la banca centrale dell’Olanda.
Secondo la versione ufficiale, l’istituto deve rinnovare i propri caveu, in base a un piano concepito da diverso tempo. Tuttavia, sorprende il fatto che la decisione del trasferimento sia avvenuta dopo che una gran parte di riserve d’oro è stata rimpatriata dalla banca centrale meno di 18 mesi fa. Visto che non c’era spazio nella sede della banca, causa l’imminente ristrutturazione dell’edificio, perchè tutta questa fretta di rimpatriare l’oro ?
Lo stesso Vossen.info scrive:
“La domanda di oro fisico sta registrando un vero boom, ed è una coincidenza davvero grande che la banca centrale stia considerando di trasferire di nuovo il proprio oro, in questi tempi così volatili. Dopo tutto, non possiamo credere che la banca riuscirà a trovare un sito adatto dove immagazzinare quasi 200 tonnellate di oro entro i prossimi trimestri o anni; di conseguenza, se il rinnovamento della banca è così necessario, dove pensate che la DNB dovrà nuovamente trasferire il proprio oro? Di fatto, nei caveau di un’altra banca centrale straniera“.
E’ anche possibile tra l’istituto stia agendo, secondo Vossen.info, per conto di altri operatori di mercato, permettendo che grandi quantità di oro fisico vengano rese disponibili a fronte di transazioni che avvengono sul mercato dei futures: il boom di domanda di oro, d’altronde, è tale che è possibile che l’oro rappresentato da determinati contratti futures non sia fisicamente disponibile.
“Basta guardare ai dati della Zecca Usa, da cui emerge che le vendite di oro sono più che raddoppiate su base annua. Nelle prime sette settimane di quest’anno, l’ammontare totale di American Eagles coniate e vendute è stato di quasi 200.000 once. La Cina rimane il princile acquirente di oro, se si considera che a dicembre ha acquistato 128 tonnellate del metallo (per un equivalente di 4,1 milioni di once) soltanto a dicembre e gennaio. Ciò significa che l’ammontare totale di oro fisico, disponibile per le altre controparti del mercato, è molto basso. Noi crediamo a tal proposito che, nel 2015, la Cina abbia ricevuto oro per un valore equivalente al 40% della produzione mondiale, su base annua. L’India ha poi importato 1.000 tonnellate di oro.
Di conseguenza, la domanda complessiva di oro fisico da parte di India e Cina è superiore al 70% della produzione mondiale di oro: e tutto ciò sta avvenendo mentre ABN Amro, che è stata sempre estremamente ribassista sui prezzi dell’oro, prevede che entro la fine del 2016 le quotazioni balzeranno a $1.300.
04/03/2016, 12:27
Durden: E' ufficiale, il Canada ha ora ZERO riserve auree
04/03/2016, 12:39
04/03/2016, 14:40
Atlanticus81 ha scritto:Semplice... ci si prepara al cambio di testimone alle redini del NWO e al vertice della piramide.
E ovviamente non sarà la carta straccia euro-dollaro o altri strumenti finanziari come futures e derivati a determinare chi sarà il protagonista della nuova era precessionale.
Da sempre nella storia del mondo è chi detiene la maggiore quantità di oro (un tempo era il bestiame) a rappresentare il vertice della piramide.
04/03/2016, 16:20
04/03/2016, 16:52
Atlanticus81 ha scritto:Facciamo un passo indietro e illustriamo cosa sia l'indicatore M1
Il moltiplicatore monetario è il rapporto tra l'offerta di moneta e la base monetaria esistenti in un determinato momento nel sistema economico.
L'effetto moltiplicativo trova la sua spiegazione nel processo circolare che si innesca tra banche e loro clienti: questi ultimi depositano la liquidità in eccesso, rispetto a quella che desiderano detenere, presso le banche, le quali, a loro volta, la ridistribuiscono al pubblico sotto forma di prestiti o acquisto di titoli; il pubblico, però, trattiene solo una parte della liquidità così ricevuta, depositando nuovamente il resto presso le banche, sicché il processo continua a ripetersi, creando ad ogni passaggio nuovi depositi che, andandosi a sommare a quelli già esistenti, aumentano l'offerta complessiva di moneta.
Dal grafico si evince che tale rapporto si sia ridotto da un rapporto di 3 a <1 dal 1985 a oggi
Il che rispecchia la crisi di liquidità che sta caratterizzando il sistema a partire dal 2008. E il grafico è sufficientemente esplicativo in tal senso.
Le banche, in via prudenziale, non concedendo prestiti, riducono la quantità circolante di moneta fittizia abbassando l'offerta (mantenendo costante la base)
Nel momento in cui anche la base monetaria (ovvero il totale depositi bancari risultanti dalla sommatoria di c/c e quant'altro) dovesse subire un drastico crollo... beh.... quello è il momento in cui rifugiarsi in un bunker.
Tale analisi non può non integrarsi con quanto segue anche se, e lo sottolineo poiché spesso è causa di fraintendimenti, il totale del valore dell'intero "Sistema" finanziario non è da confondersi con l'offerta di moneta di cui al valore di M1 in quanto i derivati non facenti parte del 'paniere'
http://www.ticinolive.ch/2013/09/18/la- ... -mondiale/
04/03/2016, 17:06
04/03/2016, 18:11
04/03/2016, 18:16
04/03/2016, 20:20
MaxpoweR ha scritto:E' un cane che si morde la coda ma di fatto MONETA ed ORO sono la stessa cosa sotto diversa forma.
21/03/2016, 11:14