Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 103 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6, 7  Prossimo
Autore Messaggio

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 10/01/2013, 13:10 
Evade le tasse perchè l'Asl non paga Il giudice assolve imprenditore
Il mancato pagamento dell'Iva considerato un vero "caso di forza maggiore". Il titolare dovrà comunque corrispondere l'imposta
notizia su libero news
a volte pure in italia il buon senso riesce a prendere il sopravvento [;)]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 23/01/2013, 23:49 
Bankitalia: Mps ci ha nascosto dei documenti - Brividi in Borsa (-8%) e caos derivati

Ci muoveremo per "tutelare il valore patrimoniale della banca". Lo ha detto il presidente di Mps, Alessandro Profumo. "Stiamo facendo tutte le analisi per capire chi ha fatto che cosa", ha aggiunto. Intanto la Banca d'Italia attacca e parla di documenti nascosti: "La vera natura di alcune operazioni è emersa solo di recente, dopo il rinvenimento di documenti tenuti celati all'Autorità di Vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps".

E' questo l'aspetto più inquietante emerso all'indomani delle dimissioni di Giuseppe Mussari dal vertice dell'Abi, responsabile insieme all'ex dg Antonio Vigni, tra il 2008 e il 2009, delle operazioni di finanza strutturata realizzate dal Monte dei Paschi di Siena. Contratti "tossici" che adesso costringeranno l'istituto a sottoscrivere ben 3,9 miliardi di Monti bond e a segnare in bilancio una perdita che potrebbe superare i 700 milioni di euro.

La banca ha comunque detto di essere in grado di assorbire le conseguenze delle operazioni sui derivati. Il tutto mentre in Borsa il titolo è stato protagonista di un'altra giornata da brivido: ha perso l'8,43% (a 0,25 euro) con quasi il 6% del capitale scambiato.

La conferma dell'omissione è arrivata in simultanea da due fronti. Dall'amministratore delegato, Fabrizio Viola e dalla Banca d'Italia stessa. Come noto infatti Palazzo Koch era impegnata da metà 2011 a metà 2012 in un'ispezione a Siena, mentre la Consob aveva chiesto proprio nei mesi scorsi di estendere l'ispezione anche alle operazione su prodotti strutturati. "Le operazioni di Mps sono ora all'attenzione sia della Vigilanza sia dell'Autorità giudiziaria", spiega Via Nazionale e sviluppi su quel fronte potrebbero così arrivare prossimamente.

A questo aspetto si aggiungono poi le parole del nuovo amministratore delegato del Montepaschi, Viola, secondo cui né bankitalia né la Consob erano state informate dell'esistenza di questi contratti. "Bisogna sottolineare - ha spiegato il banchiere - che si tratta di operazioni complesse caratterizzate da strutture contrattuale altrettanto complesse. Chiaramente la possibilità da parte delle Autorità di vigilanza di conoscere queste operazioni in modo compiuto dipende dalla corretta contabilizzazione delle medesime e soprattutto dalla corretta gestione della documentazione. Diciamo che in queste situazioni sono mancate entrambe le condizioni".

Adesso, quindi, si prospetta la strada dell'azione di responsabilità ai danni dei precedenti amministratori. Un'idea su cui stanno ragionando sia il primo azionista della banca, la Fondazione Mps, che il presidente Alessandro Profumo. Proprio quest'ultimo, ha detto al Tg1: "Nella misura in cui ci saranno gli estremi per tutelare il valore patrimoniale della banca certamente noi ci muoveremo. Ad oggi stiamo facendo tutte le analisi per capire chi ha fatto che cosa".

Intanto, sullo sfondo si muove anche la Consob che a breve convocherà le parti in causa, dal collegio sindacale ai revisori dei conti, sia attuali che quelli della passata gestione (Kpmg ed Ernst&Young). Inoltre, si è appreso da fonti vicine alla Commissione, è stata una giornata di continui contatti con il presidente Profumo che fanno seguito ai ripetuti incontri di questi giorni con i vertici della società, l'ultimo dei quali con Viola.

In parallelo Consob ha collaborato con la Procura di Siena alla quale ha fatto diverse segnalazioni con possibili rilievi penali. Proprio Viola, impegnato al fianco di Profumo a fare pulizia nei conti della banca, ha illustrato i dettagli dei Monti-bond, che serviranno a tamponare l'emorragia conti e che hanno suscitato un vespaio di polemiche e attacchi dalle forze politiche. "La banca - ha detto - si impegna al rimborso fino all'ultimo euro" di queste obbligazioni, e un eventuale ingresso dello Stato nell'azionariato della banca ad oggi "non è in agenda" mentre non si temono scalate.

D'altro canto Profumo ha avuto di precisare che non si tratta di "operazioni derivate", ma di "pronti contro termine" che hanno "una rilevante onerosità" per la banca. Da segnalare che a breve il vertice dell'istituto si riunirà nel primo pomeriggio. All'ordine del giorno non è prevista la questione portafoglio titoli e derivati che sarà presa in esame a inizio febbraio.

Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/economia ... -borsa-(-8)-e-caos-derivati.shtml

Peccato che l'articolo dimentichi di citare che per salvare MPS il governo Monti ha girato 4 miliardi di euro raccolti con l'IMU all'istituto bancario coinvolto nello scandalo... PRATICAMENTE 4 MILIARDI DI EURO BUTTATI.

Credo che chiunque si trovi d'accordo nel pensare che quei 4 miliardi di euro avrebbero potuto essere utilizzati in modo nettamente migliore.

Votatelo ancora mi raccomando, così lo autorizzerete a saccheggiare nuovamente il paese per salvare ancora la prossima MPS... [:(!]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 23/01/2013, 23:51, modificato 1 volta in totale.


_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5539
Iscritto il: 11/09/2009, 10:39
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 24/01/2013, 10:57 
Le tasse italiane servono solo per far fuggire gli imprenditori all'estero

http://www.lindipendenza.com/fuggire-in-carinzia-ecco-le-istruzioni-per-farlo/

Cita:
[color=blue]Fuggire in carinzia: ecco le istruzioni per farlo

Troppo stato, troppe tasse, troppa burocrazia. E troppa retorica: la politica è in ritardo, troppo in ritardo. Così i nuovi emigranti, come i padri pellegrini, partono per un nuovo mondo: libero, prospero e molto più accogliente del vecchio West. Questo mondo si chiama Carinzia e raggiungerlo, con le proprie idee e la propria impresa, è un gioco da ragazzi.

Senza prendere la macchina, basta cliccare sul sito di ABA, l’agenzia di investimenti che offre un servizio di consulenza completamente gratuito per le aziende che vogliano espandere il proprio business oltre cortina ovvero impiantare una nuova impresa in Carinzia. Dalla ricerca di dati di mercato, a una consulenza legale e fiscale, ad un aiuto nella scelta dell’immobile adeguato, fino alla completa assistenza per quanto concerne il disbrigo delle (poche) pratiche burocratiche del caso. Roba che in Italia non fanno neanche le associazioni di categoria, se non stancamente e in cambio di preziose sottoscrizioni.

I tempi per impiantare su bottega in Carinzia sono da cinema di fantascienza. Come spiega Marion Bibier, direttrice del settore IT di Aba per l’Italia, in almeno un’occasione è addirittura capito di sbrigare tutte le pratiche legali, nonché di scelta dell’immobile, in sole 24 ore. E in vantaggi non finiscono qui: nel Land che fu governato da Haider, il contesto economico-produttivo è molto simile a quello italiano, con aziende che si occupano di alimentare e tecnologia, il tutto a vantaggio di chi voglia insediarsi, inserendo la propria azienda all’interno di una filiera già nota.

27 dipendenti in team che lavorano per l’impresa. Gratis. Com’è possibile?Semplice, ABA è un ufficio di consulenza del Governo Federale, quindi statale, che però funziona, tanto da essere stato premiato nel 2012 dal gruppo World Bank, come una delle migliori agenzie per la promozione degli investimenti esteri del mondo. Un Governo che rassicura, per bocca del ministro dell’Economia, gli “amici italiani”, con poca retorica e tanti dati. Eccone alcuni: in Austria c’è un’eccezionale stabilità politica e istituzionale, con uno dei più bassi indici di conflitto sindacale del mondo (0,8 giorni di sciopero per ogni 1.000 addetti). In termini di sicurezza degli approvvigionamenti energetici, l’Austria è al terzo posto a livello europeo, con interruzioni impreviste di forniture elettriche annuale di soli 30 minuti.

Veniamo alle dimensioni d’azienda: molto simili alle realtà nordestine, e lontanissime dai pachidermi che il capitalismo relazionale italiano ha creato, le imprese austriache sono flessibili, integrate, innovative e di dimensioni ridotte: il 92% ha meno di 9 dipendenti. Dipendenti che hanno frequentato da uno dei migliori sistemi di formazione del mondo. Un sistema “duale”, basato sulla combinazione tra insegnamento e scuola professionale. In sintonia con il mondo dell’impresa, le scuole garantiscono che preparazione e domanda di lavoro possano trovare un corretto equilibrio.

Per finire, la nota gaudente: le aziende sono soggette solo a un’imposta sul reddito d’impresa ad aliquota unica del 25%. Gravami fiscali come ad esempio l’imposta sulle attività produttive o l’imposta patrimoniale, comunemente applicate in altri paesi, in Austria non esistono. Nell’UE a 15 solo l’Irlanda offre condizioni più vantaggiose. E poi chi fa ricerca paga di meno. Questo principio riguarda tutte le imprese in Austria. Per le spese di R&S, anche in caso di ricerca a contratto, è previsto il cosiddetto “premio di ricerca” nella misura del 10 percento, liquidato in contanti e in tempi prestabiliti. Il tutto mentre di qua dal confine c’è gente che si ammazza perché ha lavorato per la PA e non è stato liquidato. Ma non ditelo a Fassina.

VEDI ANCHE:
Carinzia promessa: la “fuga” degli imprenditori veneti continua
400 IMPRENDITORI IN FUGA: DAL VENETO ALLA CARINZIA
CARINZIA, LO STATO E’ AMICO DELL’IMPRESA

[/color]


Ultima modifica di rmnd il 24/01/2013, 10:59, modificato 1 volta in totale.


_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5539
Iscritto il: 11/09/2009, 10:39
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/01/2013, 13:05 
http://www.forzaevasori.org/pentalogo/



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 8132
Iscritto il: 24/01/2011, 14:04
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/01/2013, 15:11 
Cita:


Sicuramente un programma fuori dal coro. Non si puo' negare.



_________________
"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

"People willing to trade their freedom for temporary security deserve neither and will lose both" - Benjamin Franklin
"Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin

"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

Immagine
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 29/03/2013, 23:14 
Le tasse, la recessione e la diseguaglianza

Negli ultimi anni il grado di progressività delle imposte si è significativamente ridotto. Ne hanno beneficiato imprese e contribuenti con redditi elevati, ma non il sistema economico nel suo complesso. È venuto il momento di promuovere una riduzione dell’onere fiscale a beneficio dei redditi più bassi per rilanciare i consumi e la crescita.

Nel corso del 2012, la pressione fiscale in Italia ha raggiunto il suo massimo storico, ed è fisiologico il fatto che pressoché tutti i partiti politici dichiarino di volerla ridurre. Si tratta di una congerie di proposte che spesso si basano esclusivamente su ragioni di equità distributiva, a fronte del fatto che la distribuzione dei carichi fiscali ha effetti rilevanti sulla crescita economica. Sebbene implicitamente, esse sono formulate sotto il vincolo del tendenziale pareggio del bilancio pubblico, così che la detassazione di alcuni gruppi sociali non può che implicare l’aumento della pressione fiscale su altri soggetti. E soprattutto si tratta di proposte che non si sa quando e sotto quale forma saranno tradotte in leggi, a fronte del fatto che, nell’immediato, per effetto delle ultime decisioni assunte dal Governo in carica, i contribuenti italiani saranno ulteriormente gravati da tasse (l’incremento dell’IVA e dell’IMU, in primo luogo), per un importo stimato di circa 15 miliardi di euro.

Sulla questione, si confrontano schematicamente due orientamenti.

1) Si ritiene, come si è ritenuto negli ultimi venti anni, che la riduzione delle imposte a beneficio dei lavoratori autonomi, delle imprese e, più in generale, dei redditi elevati generi incrementi di produzione derivanti dal fatto che questi individui reagirebbero (in quanto possono farlo) a una minore tassazione lavorando di più e, per quanto riguarda le imprese, investendo di più. Di fatto, seguendo questa linea, si è prodotta, negli ultimi anni, una condizione nella quale il grado di progressività delle imposte si è significativamente ridotto, ovvero – in termini percentuali – le famiglie con redditi bassi pagano più (o comunque non pagano meno) di quelle con redditi elevati. Al di là di considerazioni che attengono all’equità, va rilevato che queste politiche non hanno prodotto i risultati sperati: il tasso di crescita non è aumentato, e anzi si è ridotto, anche negli anni precedenti lo scoppio della crisi. Si è anche ritenuto che la detassazione dei redditi elevati possa disincentivare l’evasione fiscale. Ma anche questo nesso non ha funzionato: l’evasione fiscale è costantemente aumentata nel corso degli ultimi venti anni, pure a fronte del fatto che l’onere fiscale sugli individui più ricchi si è costantemente e significativamente ridotto. Evidentemente la detassazione non ha alcun effetto sulla “moralità fiscale” dei contribuenti. A ciò occorre aggiungere che l’Italia è arrivata solo nel 2012 all’adozione di provvedimenti di tassazione sulle rendite finanziarie in linea con quelli previsti negli ordinamenti dei maggiori Paesi OCSE.

E’ utile osservare che, stando alle ultime rilevazioni ISTAT, l’incidenza delle imposte sul reddito per tipologia e classe di reddito è stabilmente superiore per i redditi da lavoro dipendente rispetto al lavoro autonomo. Anche sulla base di questa evidenza, si può sostenere che – al di là della legittimazione ‘scientifica’ di politiche di detassazione delle imprese – la scelta in ordine alla distribuzione del carico fiscale non è affatto neutra, e risente dei rapporti di forza degli attori coinvolti e della loro rappresentanza politica. In altri termini, la ripartizione del carico fiscale sembra essere più il risultato di una contrattazione politica che prescinde da considerazioni relative agli effetti macroeconomici, che non l’esito di una scelta finalizzata a generare maggiore crescita economica. Lo si può affermare tenendo conto di una duplice considerazione. In primo luogo, l’aumento della tassazione sugli utili d’impresa (con particolare riferimento alle imprese di grandi dimensioni) può determinare la loro delocalizzazione, così che può essere sufficiente la sola minaccia di delocalizzazione per spingere il Governo a evitare l’adozione di queste misure. In secondo luogo, l’aumento della tassazione su imprese e banche può avere l’effetto di traslare il maggior carico fiscale su prezzi e tassi di interesse, soprattutto in una condizione nella quale queste operano in forme di mercato con bassa intensità competitiva. A ciò si può aggiungere che, per il solo obiettivo di “fare cassa”, è conveniente tassare maggiormente i lavoratori dipendenti, ai quali è sostanzialmente preclusa la possibilità di evadere.

2) Una visione alternativa fa riferimento al fatto che la riduzione dell’onere fiscale a beneficio dei percettori di redditi più bassi genera effetti espansivi, per l’operare di due meccanismi. In primo luogo, poiché che le famiglie con redditi bassi tendono proporzionalmente a consumare più di quanto consumino le famiglie con redditi elevati, la detassazione dei redditi più bassi genera effetti moltiplicativi sul reddito maggiori di quelli derivanti dalla detassazione dei redditi elevati. In secondo luogo, maggiori salari al netto delle imposte sono, di norma, associati a una maggiore produttività del lavoro. In secondo luogo, a fronte di un aumento dei salari, le imprese tendono a reagire innovando, per ripristinare i margini di profitto temporaneamente erosi dall’aumento dei costi. Anche per questa via, vi è da attendersi una maggiore produttività del lavoro e un maggiore tasso di crescita. In tal senso, l’equità distributiva non è un fine in sé, ma un presupposto necessario per ottenere maggiori tassi di crescita.

A riguardo, occorre ricordare che la produttività del lavoro in Italia ha raggiunto i suoi livelli massimi negli anni settanta, in una fase contrassegnata da una forte presenza dello Stato in economia e da una rilevante conflittualità sociale associata a una forte capacità di mobilitazione del sindacato. L’evidenza empirica mostra, almeno con riferimento al caso italiano, che la caduta dei salari è associata alla riduzione della produttività e del tasso di crescita. Innanzitutto, come attestato nell’ultimo Rapporto ISTAT, i lavoratori italiani percepiscono, in media, un salario inferiore di circa 15 punti percentuali rispetto ai loro colleghi tedeschi. In più, è stato calcolato che posta uguale a 100 la quota dei salari sul PIL nel 1980, questa si è costantemente ridotta in tutti i Paesi OCSE nel corso degli ultimi trenta anni, con la minima accelerazione in Giappone (circa 4 punti percentuali) e la massima accelerazione in Italia (circa 12 punti percentuali).

Come certificato nell’ultimo Rapporto OCSE, la dinamica della produttività del lavoro è, in Italia, ad oggi, fra le più basse nell’ambito dei Paesi industrializzati e, nel corso dell’ultimo ventennio, è costantemente declinata. Si consideri anche che, soprattutto per effetto delle politiche di deregolamentazione del mercato del lavoro, gli italiani lavorano, in media, molto più dei loro colleghi dei principali Paesi OCSE. E si consideri anche che, come attestato dai principali Istituti di ricerca, l’Italia è, fra i Paesi OCSE, quello con maggiore disuguaglianza distributiva e maggiore immobilità sociale. L’aumento della pressione fiscale, in particolare, sui ceti più deboli ha largamente contribuito a questi esiti. Sarebbe auspicabile prendere atto degli errori compiuti.

Fonte: Micromega

http://www.sinistrainrete.info/politica ... ianza.html



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 05/04/2013, 20:57 
Uil: "Nuova tassa sui rifiuti è peggio dell'Imu" - Ennesima batosta fiscale. "La Tares nel 2013 peserà in media 305 euro, 80 in più rispetto al 2012"

Altra batosta fiscale in arrivo per i contribuenti italiani. A lanciare l'allarme è la Uil, che sottolinea come nel 2013 la nuova tassa sui rifiuti (Tares) peserà più dell'Imu. Il prelievo medio nazionale è stimato intorno ai 305 euro, a fronte dei 225 dell'imposta sugli immobili. Rispetto al 2012, quando era in vigore la vecchia Tarsu, il rincaro sarà di circa 80 euro.
Anche il presidente dell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Graziano Delrio, si è scagliato contro la nuova imposta: "La Tares doveva essere una tassa per pagare i rifiuti e invece viene prelevata dallo Stato. "Almeno, a differenza dell'Imu, molti cittadini avranno chiaro a dicembre che stanno pagando una nuova mini-patrimoniale", ha detto alla trasmissione di Canale 5 La Telefonata.

Il pagamento della Tares inizierà da maggio, ma i 30 centesimi in più a metro quadro previsti verranno applicati solo da dicembre. La maggiorazione andrà direttamente allo Stato.

http://www.tgcom24.mediaset.it/economia ... limu.shtml

Aggiungo io...

"... E dallo Stato direttamente nelle casse del MES, o in qualche banca da salvare tipo MPS..."

[:(!]



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/05/2013, 11:56 
Via tutte le tasse, ecco perchè si può
di Alessandro De Angelis

Da sempre, la cultura è stata monopolio esclusivo dei detentori del potere e quest'ultimo è stato spesso utilizzato dalla classe dominante per discriminare i popoli, assoggettandoli tramite manipolazioni strumentali che passeranno sempre e comunque attraverso inganni che riescono a estrinsecarsi grazie all'ignoranza dei popoli.

Così l'economia, da sempre vista con osticità dalle masse per la sua incomprensibilità, è da secoli stata lo strumento più efficace al fine di coercizzare i popoli. Ben vengano, quindi, economisti e scrittori che cercano di svelare i meccanismi ingannevoli con cui gli economisti e le banche centrali hanno schiavizzato gran parte della popolazione mondiale, togliendo la dignità della vita e fomentando guerre tra poveri, al fine di trarne vantaggi personali.

In realtà l'economia, al di fuori dell'osticità delle parole, è molto semplice, così come i meccanismi di truffa – e quindi l'inesigibilità del debito pubblico, creato attraverso queste frodi – che le possono essere intrinsecamente annessi. Se si provasse a chiedere, a persone di medio livello culturale, il motivo per cui si debbono pagare le tasse, la maggior parte di esse darebbe una risposta perlomeno scontata: «le tasse servono per pagare gli impiegati statali e tutti coloro che lavorano per lo stato, per costruire infrastrutture, per la scuola, la sanità, per finanziare la ricerca e per gli ammortizzatori sociali». Se avete mai sentito una risposta del genere, sappiate che ciò non corrisponde a verità. Partiamo da un presupposto semplice: i produttori di beni e servizi siamo noi. Per scambiare ciò che produciamo, nell'antichità veniva usato il sistema del baratto; successivamente, venne introdotta la moneta, al fine di attuare la semplificazione degli scambi.

I beni e i servizi che vengono prodotti da uno stato vengono valutati in PIL (Prodotto Interno Lordo, in inglese gross domestic product o GDP): se la quantità di denaro che si stampa è superiore al PIL si genera inflazione, con conseguente abbassamento del potere d'acquisto delle persone, se esso è inferiore si genera una rarefazione monetaria (fenomeno cui siamo oggi soggetti) con conseguente recessione, perdita di posti di lavoro, aumento degli ammortizzatori sociali e via dicendo. Pertanto è essenziale che, da parte degli stati, si emetta una quantità di moneta pari al PIL prodotto. È ovvio che la moneta, essendo lo strumento utilizzato per scambiare ciò che viene da noi prodotto e realizzato, dovrebbe essere prodotta esclusivamente dallo stato attraverso la propria zecca tipografica, di diritto pubblico.

Se essa viene stampata da qualsiasi ente che non sia puramente statale, e che per giunta addebita la moneta agli stati – anziché accreditarla –, comportandosi come una semplice tipografia, si corre il rischio di cadere sotto un regime dittatoriale in cui i titolari della moneta si appropriano di tutti i beni e servizi prodotti dal popolo e dunque dallo stato. Questo è quanto succede sotto l'egida della BCE (Banca Centrale Europea) in Europa e sotto la FED (Federal Reserve System) in America. Difatti, il debito pubblico è addirittura maggiore di tutta la moneta circolante e ciò trova spiegazione nel fatto che, oltre ad addebitare la moneta agli stati, vengono applicati anche interessi sui titoli di debito pubblico che gli stati stampano come contropartita del denaro che ci viene prestato. È quindi chiaro che uno stato che non abbia la propria sovranità monetaria perda la propria autonomia, relegandosi di fatto sotto la dittatura dell'oligarchia bancaria, dove la banche centrali, invece di essere enti di proprietà pubblica, sono invece proprie delle S.p.A. private.

Proviamo per un momento a immaginare che, dopo aver lavorato per un intero mese, qualcuno venga a sottrarvi il vostro stipendio, ponendovi peraltro degli interessi su di esso. Dopo un certo periodo di tempo, essi si approprieranno anche della vostra casa o di altri vostri possedimenti, così come allo stesso modo le banche centrali si appropriano dei beni dello stato – e quindi dei nostri –, come autostrade, fonti energetiche, poste, telecomunicazioni ecc. Se questo succedesse a voi direttamente, vi ribellereste immediatamente, denunciando e mandando in galera il ladro che vi ha depauperato. L'amara morale della vicenda è che, trasportata su piano nazionale, essa risulta drasticamente appropriata per descrivere l'attuale stato di cose nonché la presente situazione politica americana ed europea. Tornando dunque alla domanda iniziale, a cosa servono le tasse, se uno stato avesse una propria sovranità monetaria?

Se lo stato è in grado di stampare moneta pari al valore sommario del PIL, che senso avrebbe far tornare indietro nelle sue casse parte dei soldi che ha stampato, quando potrebbe stamparne altri senza generare inflazione? Sin dall'antichità, l'unico scopo della tassazione da parte degli stati, o degli imperi, era unicamente quello di far sì che la ricca classe aristocratica o senatoria non riuscisse ad accumulare grandi quantità di denaro – e quindi di potere – con un presunto fine di arrivare a compiere un golpe di stato. Basterebbe, quindi, una patrimoniale che venga applicata sopra un certo reddito per evitare questa infausta situazione. La principale questione, essenziale da espletare per il risanamento del debito, è la perdita della nostra sovranità monetaria, che esercitiamo unicamente sulle monete metalliche, e l'iniquo addebito del denaro stampato – o creato elettronicamente dal nulla – dalle banche centrali, anziché un più corretto accredito, compiendo un usura del il 200%, nonostante il denaro non abbia più una convertibilità in oro.

Tutto questo sta facendo in modo che gli stati e i popoli siano stati resi schiavi di una élite di banchieri, grazie anche alla compiacenza del tradimento dei politici, precludendo il nostro presente e il futuro dei nostri figli, nonché la dignità di noi tutti. Personalmente, auspico che se un giorno riusciremo ad abbattere questa dittatura si faccia di tutto affinché, corrotti e corruttori, subiscano le giuste conseguenze delle loro azioni e vengano espropriati di tutti i beni illecitamente – e a nostre spese! – accumulati.

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.8528



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13684
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/05/2013, 12:45 
Perdonatemi, oggi mi sento spiritoso. Le tasse servono a soddisfare i bisogni sessuali dei tassi. [:o)]
Che PIRLA.......... [:o)]



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 10377
Iscritto il: 01/11/2011, 19:28
Località: Astana
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/05/2013, 12:59 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

Perdonatemi, oggi mi sento spiritoso. Le tasse servono a soddisfare i bisogni sessuali dei tassi. [:o)]
Che PIRLA.......... [:o)]


Pirla pure io [:p]

Ma allora, vuoi dire che i Tassi pagano le Tasse?


Ultima modifica di Wolframio il 04/05/2013, 13:04, modificato 1 volta in totale.


_________________
“El saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!”
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13684
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/05/2013, 13:13 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Cita:
greenwarrior ha scritto:

Perdonatemi, oggi mi sento spiritoso. Le tasse servono a soddisfare i bisogni sessuali dei tassi. [:o)]
Che PIRLA.......... [:o)]


Pirla pure io [:p]

Ma allora, vuoi dire che i Tassi pagano le Tasse?


No !!!! Gliela danno gratis. [:o)].
Tornando a discorsi seri, stamane sono andato dal meccanico a cambiare olio e filtro e mi sono sorbito il suo sfogo su un vicino che fà lo stesso lavoro in modo straabusivo. Non paga tasse, guadagna tutto in nero e smaltisce chissà dove gli scarti. Gli ho consigliato di rivolgersi alle autorità o a Striscia la notizia, ma a quanto pare ha timore di ritorsioni.
Adesso ditemi perchè una persona onesta deve pagare le tasse, quando c' è gente che fà quello che vuole e senza pudore '
Le tasse servono a far incazzare gli onesti e poi ci si lamenta del governo. Siamo in parte come loro.



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/06/2013, 14:10 
Tasse, nel triennio 2013-2015 stangata fiscale da quasi 15 miliardi di euro

Nel triennio 2013-2015 i contribuenti italiani dovranno sopportare una stangata fiscale da 15 miliardi di euro. E’ quanto risulta da un’analisi del Centro studi Unimpresa su dati Banca d’Italia e ministero dell’Economia e delle Finanze. Ai 4,5 miliardi di maggiori entrate tributarie previste per quest’anno si aggiungono i 5,4 del 2014 e i 4,9 dell’anno successivo. La voce maggiore di questo gettito aggiuntivo, secondo l’indagine di Unimpresa, è rappresentata dall’imposta di bollo sulle transazioni finanziarie, in totale 3,4 miliardi nel triennio, e dalle accise sui carburanti, che frutteranno 3,3 miliardi in più.

Vale 1,3 miliardi, poi, l’inasprimento sulle assicurazioni (acconti su riserve tecniche). Le riduzioni delle agevolazioni fiscali per le auto aziendali garantiranno un gettito aggiuntivo di 1,4 miliardi. Ulteriori 1,4 miliardi sono assicurati dal mancato differimento di alcune imposte sostitutive. I restanti 3,8 miliardi sono derivanti da altri interventi su diversi balzelli e tributi. In totale, dunque, entro il 2015 le famiglie e le imprese devono fare i conti con un giro di vite sulle tasse da 14,957 miliardi di euro.

“Con questi dati vogliamo lanciare un appello al governo: basta agire sulla pressione fiscale, che va assolutamente abbassata a non può essere ulteriormente aumentata. La nostra analisi non tiene conto dell’imminente inasprimento dell’Iva che tra 30 giorni, salvo miracoli, salirà dal 21% al 22 per cento. Noi diciamo basta. Alle imprese e alle famiglie serve un segnale forte e questo segnale deve arrivare proprio dall’approvazione di un piano serio per la riduzione del carico tributario. Se ne parla tanto, ma per ora mancano i fatti”, commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.

Intanto, sempre sul fronte fiscale, è in dirittura d’arrivo il nuovo redditometro, dopo una revisione e una “semplificazione”. Le semplificazioni riguarderanno in primo luogo l’utilizzo delle contestate medie Istat sulle voci di spesa non conosciute all’amministrazione finanziaria che serviranno solo in un secondo step di controlli, ovvero nella seconda fase del contraddittorio con il fisco. Nella prima fase i contribuenti da sottoporre ai controlli saranno selezionati prendendo infatti in considerazione solo le voci di spesa già note al fisco come i mutui, l’acquisto di auto o di pacchetti vacanze. Se l’amministrazione dovesse riscontrare uno scostamento tra reddito dichiarato e reddito ricostruito superiore al 20%, si passerà al contraddittorio con il contribuente che potrà in quella sede portare le sue giustificazioni (eredità, regalo dei genitori dimostrato da un bonifico, vincita al lotto o quant’altro).

Solo in un ulteriore approfondimento, se cioè la difesa non sarà ritenuta convincente, entreranno in gioco le medie Istat volte a misurare quelle ulteriori voci spesa, come gli alimentari o l’abbigliamento, che il Fisco non contempla. Anche in questo caso il contribuente potrà presentare altre giustificazioni o prove, cercando così di evitare l’accertamento vero e proprio. Le argomentazioni potranno in questo caso essere anche non documentate. Per esempio – hanno spiegato in passato le Entrate – se una persona non spende per alimentari perchè va a mangiare tutti i giorni dalla madre che abita nello stesso pianerottolo potrà portare questa motivazione. Da tempo, di fronte alle polemiche di categorie e associazioni dei consumatori, l’Agenzia aveva peraltro precisato che i valori Istat da soli non avrebbero mai determinato un accertamento.

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... i-di-euro/

La domanda (retorica) rimane: a cosa servono le nostre tasse?

A finanziare i servizi pubblici: scuola, sanità, infrastrutture utili, ... ?
A sostenere lo stato sociale: disoccupazione, pensioni, ... ?
A finanziare investimenti destinati a fare ripartire l'economia ?

Niente di tutto questo.

Servono a:
- salvare le banche
- ripagare la proprietà privata del debito pubblico
- effettuare una forma occulta di trasferimento ricchezza dal paese a un organismo sovranazionale per mezzo del Fondo salva stati

Quindi quale % del gettito fiscale complessivo rimane sostanzialmente "gestibile" dallo Stato italiano per le voci del precedente paragrafo (servizi pubblici, stato sociale, investimenti)?



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 10377
Iscritto il: 01/11/2011, 19:28
Località: Astana
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/06/2013, 22:00 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Tasse, nel triennio 2013-2015 stangata fiscale da quasi 15 miliardi di

Quindi quale % del gettito fiscale complessivo rimane sostanzialmente "gestibile" dallo Stato italiano per le voci del precedente paragrafo (servizi pubblici, stato sociale, investimenti)?


Ottima domanda [:)]

ImmagineImmagine


Verso la Bancarotta: Ci Siamo, Esplode il Fabbisogno,
Lo Stato Non Riesce Più ad Avere Abbastanza Tasse (e Non può Farci Nulla)


4 giugno 2013

([b]Domenca 28 Aprile 2013, Nasce il Governo Letta-Berlusconi-Monti… a futura memoria
)

Il Diario della Bancarotta Italiana (Articolo introduttivo : Monti – Secondo articolo introduttivo: Letta-Berlusconi-Monti)

Come vi avevamo preannunciato alla fine è arrivato Laffer. Facciamo un ripassino veloce “for dummies”:

Laffer era (è?) un economista di buon senso il quale fa notare come ci sia una relazione fra la pressione fiscale e la ricchezza prodotta (dunque tassabile) di un paese. Il sig. Laffer affermava che (interpretazione rozza di fk the teacher):

Esiste un certo livello di pressione fiscale ottimale per le casse dello stato. Se tale livello viene superato le entrate totali scendono per l’effetto depressivo delle imposte stesse. [/f]

Quello qui sopra enunciato è un concetto di banale buon senso. Più lo stato rapina…ooops volevo dire, tassa il frutto del lavoro e dell’ingegno di imprese e cittadini meno queste produrranno. Per la distorta logica dello Stato, è necessario dunque trovare un punto ottimale fra imposizione fiscale in modo da massimizzare le entrate dello stato tenendo conto degli effetti depressivi delle tasse.

Con un grafico possiamo vedere cosa accade in Italia:

Immagine


Sull’asse verticale abbiamo il totale delle entrate fiscali (T maiuscolo), sull’asse orizzontale il livello di pressione fiscale (t minuscolo). Con una freccia ho evidenziato dove siamo noi.

La pressione fiscale è così alta in italia per cui ad ogni variazione positiva del livello di tassazione si ottengono effetti talmente depressivi sulla base imponibile da ottenere meno entrate fiscali.

Ok… avete capito.

Bene.

In questo post avevamo annunciato le campane a morto per lo Stato Italiano, o meglio il segnale inequivocabile di apertura dell’ultimo terribile tratto di starda che ci condurrà verso la bancarotta ovvero l’incapacità dello Stato di ottenere nuove entrate fiscali da singoli cittadini e imprese. Avevamo infatti fatto notare che:

[wbf]Ma lo Stato a Marzo 2013 ha ottenuto dai suoi sudditi 26.043 mld di Euro ovvero circa 180mln in meno rispetto a Marzo 2012 (26.237). E il trend è destinato a continuare.
Da oggi per quanto lo Stato Italiano tenti di fare con la repressione fiscale ,esso otterrà solamente un calo delle entrate dovuto ad una diminuzione dei redditi prodotti, una diminuzione dei consumi e all’esplosione del mercato nero. [/f]

Non che lo Stato non ci provi, la pressione fiscale aumenta continuamente ma:
  • redditi e consumi crollano ad un ritmo maggiore della pressione fiscale
  • i patrimoni si assottigliano o fuggono
  • aumenta a dismisura l’evasione fiscale e il mercato nero per “necessità” cioè per sopravvivere
In pratica allo Stato rimangono due strade:
  • aumentare il deficit e dunque il debito fino a dove europa e mercati ce lo permetteranno
  • tagliare un parte consistente di spesa pubblica
Incidentalmente l’ultimo punto è contrario alla ragione sociale delle consorterie politiche ed economiche che guidano l’Italia e dunque non verrà attuato in condizioni di solvibilità. Il taglio feroce e selvaggio della spesa si attuerà da solo con la bancarotta.

Ebbene ieri sono usciti i dati sul fabbisogno per Maggio 2012del Ministero dell’economia e delle finanze (per gli amici MEF):

[wbf]Nel mese di maggio 2013 si è realizzato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 8.800 milioni, che si confronta con i 4.329 milioni del mese di maggio 2012.
Il fabbisogno del mese di maggio 2013, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, sconta il pagamento di maggiori interessi per circa 2.200 milioni, dovuti ad una diversa calendarizzazione delle scadenze e maggiori prelievi per 1.200 milioni da parte degli enti soggetti al regime di tesoreria, i cui effetti sono già considerati nelle stime annue.
Fra le altre poste che hanno determinato tale risultato, si segnalano maggiori rimborsi fiscali e l’anticipo di alcuni pagamenti minori.

L’evoluzione nel mese delle entrate fiscali risulta in linea con le previsioni annuali.



In linea????

In linea per che cosa per fare dal 4% al 5% di deficit questo anno e per portare il debito pubblico dal 127% del 2012 al 135%???

Ridicolo semplicemente ridicolo e fatemi dire anche preoccupante. La negazione di un gravissimo e urgente problema da parte del principale organo istituzionale che vigila sui conti pubblici svela la totale incapacità a trovare una soluzione.

Questa ridicola velina del MEF è stata costruita solo per essere trasmessa ai cittadini che devono rimanere ignoranti. Siamo sicuri che i media-sussidiati (dai contributi pubblici) faranno un buon lavoro.

Ad ogni modo come fa notare GPG Imperatrice, nei primi 5 mesi dell’anno il fabbisogno dello Stato:



A maggio il fabbisogno, cioè l’andamento di cassa di entrate ed uscite dello Stato centrale, raddoppiano il rosso: da 4,3 miliardi dello scorso anno a 8,8 miliardi di quest’anno. Dall’inizio dell’anno il peggioramento è di 20,7 miliardi visto che il dato cumulato dei primi cinque mesi è di 56,250 miliardi contro i 35,490 dello scorso anno.


Ora dobbiamo solo aspettare la certificazione del disastro da parte di Banca d’Italia la quale a metà del mese di Giugno ci darà i dati sulle entrate fiscali di Aprile 2012, sempre più giù lungo la curva di Laffer sempre più dritti verso la Bancarotta.

p.s. ci vuole un fisico bestiale

Source: Verso la Bancarotta: Ci Siamo,...rci Nulla) | Rischio Calcolato


Ultima modifica di Wolframio il 04/06/2013, 22:45, modificato 1 volta in totale.


_________________
“El saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!”
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/08/2013, 10:49 
Euro-Tasse Illegali

Da storica piaga sociale a gesto virtuoso? E’ addirittura: “patriottismo”, se serve a far circolare soldi, incentivando la ripresa. Ecco spiegata l’evasione fiscale modello 2013, secondo Paolo Barnard e la “teoria della moneta moderna”: se le autorità europee strangolano lo Stato, costretto a taglieggiare le aziende per recuperare da qualche parte il denaro che la Bce eroga col contagocce, e solo attraverso il costoso sistema bancario privato, persino un fenomeno come l’elusione fiscale – storicamente denunciato come vizio italiano particolarmente odioso, perché penalizza i contribuenti fedeli a vantaggio dei “furbi” – oggi può essere interpretato come un’uscita di sicurezza “obbligatoria” per evitare la morte economica.

Evadere le tasse delle austerità dettate dall’Eurozona, sostiene Barnard, è «una necessità di sopravvivenza», di fronte all’attuale regime di iper-tassazione. Ed è anche un atto “patriottico”, dal momento che il gettito fiscale finisce per intero nella voragine del pareggio di bilancio, il sommo vincolo-capestro che di fatto azzera lo Stato e quindi la comunità nazionale.

Evadere per sopravvivere? Vale «per decine di migliaia di piccole e medie attività e imprese», scrive Barnard nel suo blog. «Oggi in Italia la tassazione media sulla persona fisica è la seconda più alta in Europa col 45% di media, con punte sulle aziende del 62%, fino al 70%. Significa costringere milioni di italiani a licenziare, e a vivere solo per pagare tasse, ridotti alla disperazione». Rivolta tributaria “patriottica”, «perché questo prelievo fiscale indicibile è tutto destinato a soddisfare l’assurdità del pareggio di bilancio: cioè, lo Stato ci dà 100 soldi e ci tassa gli stessi 100 soldi, lasciandoci zero». Tutto questo, per obbedire ai diktat della Troika formata da Bce, Commissione Europea e Fmi, che «mirano a distruggere la base industriale italiana per conto della Germania: è la terza guerra mondiale, iniziata dai tedeschi contro di noi dopo il fallimento di due guerre e dello Sme degli anni ‘70-’80». Evadere queste tasse, insiste Barnard, «è un dovere civico di ogni italiano fedele alla Costituzione, violata dai trattati dell’Eurozona “tedesca” in 15 articoli». In queste condizioni non è più evasione, «è legittima difesa».

Nel processo di demolizione progressiva dell’autonomia finanziaria del paese, progettata a tavolino dai super-poteri che dominano Bruxelles, il colpo di grazia è arrivato dal tecnocrate Mario Monti, emissario della Goldman Sachs nonché della casta mondiale, quella che le grandi decisioni le impone agli Stati dopo averle elaborate al riparo di sedi internazionali inaccessibili, dal Bilderberg al Wto, dalla Trilaterale alle onnipotenti lobby che proteggono le grandi multinazionali. «Con la mano destra – scrive Barnard – Monti ha aumentato le tasse a livelli impossibili, mentre con l’altra mano distruggeva l’economia italiana e la sicurezza del lavoro». Questo significa che «ha di fatto costretto milioni di italiani ad evadere sempre più, poiché lo Stato ha sottratto alla società i mezzi finanziari per pagare le tasse, pretendendo poi che esse siano comunque pagate». Conseguenza: «Gli accertamenti fiscali della Guardia di Finanza sono oggi vessazioni illegali, poiché i cittadini e le aziende non sono responsabili delle condotte sopraccitate del governo Monti, che nessun italiano ha mai eletto».

Prima ancora di Monti, il piano anti-italiano progettato tra Berlino, Parigi e Bruxelles è stato metodicamente applicato dai governi «cosiddetti tecnici» degli anni ’90, poi puntualmente imitati dai governi successivi, anche formalmente “prigionieri” dell’Eurozona. Governi che «hanno ridotto il risparmio privato delle famiglie italiane»: il nostro nel ’92 era il secondo risparmio più alto al mondo dopo quello del Giappone, dato che gli italiani riuscivano a risparmiare in media il 20,3% del loro reddito. Nel 2010 invece siamo precipitati al 6%. «Questo significa, di fatto, che per sopravvivere al livello di vita medio le famiglia italiane si sono dovute auto-tassare di un ulteriore 70%», attingendo direttamente ai propri risparmi dal 1990 al 2010, oltre naturalmente a pagare le tasse ordinarie. «Questa è una colossale tassazioneocculta di cui nessuno parla, e che abbiamo sofferto».

«E’ l’Eurozona – sostiene Barnard – che ha trasformato il prelievo fiscale da mezzo per regolare l’economia, quando avevamo la lira, a necessità per finanziare lo Stato, che oggi infatti insegue queste tasse devastanti e illegali come un lupo affamato: questo è un regime dittatoriale che ci sta uccidendo». Unica alternativa, secondo Barnard, l’adesione alla “Modern Money Theory” di Warren Mosler: sovranità monetaria, per consentire allo Stato – emettendo moneta sovrana – di riattivare immediatamente il circuito economico messo in crisi dall’euro. «Evadere oggi – conclude Barnard – è richiesto anche al primario, all’avvocato zeppo di soldi, a patto che s’impegnino poi a spendere il contante risparmiato per creare domanda, cioè vendite, cioè posti di lavoro, in un’Italia che l’Eurozona vuole invece povera, deflazionata e disoccupata».

http://freeondarevolution.blogspot.it/2 ... .html#more

Ogni colonia ottiene la propria libertà attraverso due mosse:
- rivolta o protesta fiscale
- conio della propria moneta

E noi siamo una colonia...

[^]



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 12044
Iscritto il: 05/02/2012, 12:22
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/08/2013, 19:09 
Pensioni d’oro, una sorpresa da 90mila euro al mese - Sono oltre centomila e costano allo Stato più di 13 miliardi l’anno: primo Sentinelli, ex manager Telecom, inventore della "Ricaricabile"

La pensione più alta erogata dall’Inps ammonta a 91 mila 337,18 euro lordi mensili. Corrisponde al profilo di Mauro Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecom, che percepisce qualcosa come 3.008 euro al giorno, cui si sommano ai gettoni di presenza che prende come membro del consiglio di amministrazione di Telecom e presidente del consiglio d’amministrazione di Enertel Servizi Srl. Non poche medaglie al suo petto: è stato l’ideatore del «servizio prepagato Tim Card», una miniera di profitti per la sua azienda. Scorrendo la «top ten» previdenziale fornita dal sottosegretario, c’è un salto fra il primo e il secondo posto, che si «ferma» a 66.436,88 euro. Il titolare in questo caso non è noto, mentre al terzo posto con circa 51.781 euro, dovrebbe esserci Mauro Gambaro, ex direttore generale di Interbanca e di Inter Football Club, oggi advisor specializzato nel corporate finance e presidente del cda di Mittel management srl.

A seguire, Alberto De Petris, ex di Infostrada e Telecom, che porta a casa circa 51 mila euro, mentre a un’incollatura c’è probabilmente Germano Fanelli, fondatore della Octotelematics, che nel 2010 accumulava dieci incarichi differenti. Dal quinto a decimo posto della classica si resta nella fascia dei 40 mila euro, esattamente da 47.934,61 a 41.707,54 euro.In questo ambito dovrebbero ritrovarsi manager come Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i, oppure Alberto Giordano, ex Cassa di Roma e Federico Imbert, ex JP Morgan. «Questi numeri - ha commentato Bergamini - dimostrano tutta la portata distorsiva di quel criterio retributivo dal quale ci stiamo fortunatamente allontanando grazie alle riforme pensionistiche degli ultimi anni. Benché gli interventi in materia siano particolarmente delicati, anche sul fronte della costituzionalità, e avendo cura di evitare qualsiasi colpevolizzazione verso i beneficiari di questi trattamenti, che li hanno maturati secondo le regole vigenti, è evidente che il tema coinvolge una questione di equità e di coesione sociale non più trascurabile dalle istituzioni, specialmente in un momento di grave crisi economica e di pesanti sacrifici per tutti».

E in effetti sono ancora troppe le pensioni da migliaia e migliaia di euro al mese pagate in Italia che non hanno alcun nesso economico con i versamenti effettuati. La deputata Giorgia Meloni (FdI) propone da tempo di fissare un tetto all’importo delle «pensioni d’oro», oltre il quale andare solo se nel tempo si sono pagati contributi che giustifichino tale importo. In questo modo si potrebbero risparmiare molti miliardi di euro. Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha già risposto alla sollecitazione appena assunto l’incarico, osservando che il tema è giusto ma che i governi che in passato hanno provato a intervenire, anche fissando un semplice contributo di solidarietà, si sono scontrati con la Corte Costituzionale e col principio dei diritti acquisiti. Si può cambiare la Costituzione?

http://www.corriere.it/economia/13_agos ... c794.shtml

Ma non erano diritti acquisiti anche quelli di coloro che stavano andando in pensione a cui la Fornero ha soffiato la possibilità di farlo con annesse lacrime di coccodrillo?!?!

Un po' di matematica... 13 miliardi di euro all'anno diviso 100.000 privilegiati fa una media di pensioni lorde di 130.000 euro annue (circa 10.000 euro lordi al mese)

Per cui mi state dicendo che colpendo (senza neanche fare troppo male) solo questi 100.000 privilegiati semplicemente dimezzando loro queste pensioni d'oro lo Stato otterrebbe un risparmio di 6 miliardi di euro all'anno, e magari con qualche sforzo in più da parte loro si potrebbe arrivare a 8 miliardi all'anno di risparmio?

Però dobbiamo reintrodurre l'IMU sulla prima casa perché non sappiamo dove recuperare 2,5 miliardi?

E quanto abbiamo speso per gli F35 o per salvare la MPS?!?! Senza contare le decine di miliardi erogate a favore di MES e balle varie...

Per favore spiegatemelo come se fossi un bambino di 5 anni perché onestamente faccio fatica a capire...

[xx(]



_________________
Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 103 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6, 7  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
cron
Oggi è 19/04/2024, 22:55
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org