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bleffort ha scritto:

Quello che hai detto è quello che propongo io,un Comunismo nel quale potranno esistere i liberi professionisti,però con un tetto limite del loro guadagno,il più andrebbe allo Stato Sociale.


si certo, il libero professionista è un filantropo. Guadagna mille solo grazie ai suoi meriti e per la sua capacità di fare impresa, ma può tenere per sè solo 100. Tanto vale lavorare per ottenere 100 e non dare una mazza allo stato sociale (=furto di stato).

Anzi, visto che ci pensa mamma (anzi papà) stato a mantenerci tutti quanti, non vale neanche la pena assumersi il rischio d'impresa. Tutti dipendenti ma nessuno che crei impresa e lavoro.

Ma dai ...


Ultima modifica di rmnd il 10/12/2012, 17:42, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/12/2012, 20:08 
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rmnd ha scritto:

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bleffort ha scritto:

Quello che hai detto è quello che propongo io,un Comunismo nel quale potranno esistere i liberi professionisti,però con un tetto limite del loro guadagno,il più andrebbe allo Stato Sociale.


si certo, il libero professionista è un filantropo. Guadagna mille solo grazie ai suoi meriti e per la sua capacità di fare impresa, ma può tenere per sè solo 100. Tanto vale lavorare per ottenere 100 e non dare una mazza allo stato sociale (=furto di stato).

Anzi, visto che ci pensa mamma (anzi papà) stato a mantenerci tutti quanti, non vale neanche la pena assumersi il rischio d'impresa. Tutti dipendenti ma nessuno che crei impresa e lavoro.

Ma dai ...


Un operaio dell'Italsider,di un cantiere edile,o qualunque operaio che lavora 8 ore al giorno e con i turni,non ha meriti?.
Per quale motivo il libero professionista per essere tale deve per forza avere 5 appartamenti ,la barca di lusso,diverse Ferrari,dieci amanti,e qualche milione di Euro di conto in qualche paradiso fiscale ecc...,non li può bastare avere una sola anche lussuosa abitazione,due sole auto,un discreto conto in Banca che non supera cifre stratosferiche!!. [8]
Per quale motivo il primo si rompe le ossa dalla mattina alla sera deve stringere la cinghia per poter sopravvivere e il secondo deve vivere da Dio??,per caso il suo lavoro non è utile alla società.?? [:(]
Poi le Industrie devono essere di proprietà dello Stato,semmai,si potrebbero dare in gestione hai privati sotto il controllo sempre dello stesso e i guadagni escludendo la quota Statale sarebbero divisi tra i dirigenti egli operai,in questo modo sarebbero ugualmente invogliati alle innovazioni e alla ricerca. [;)]


Ultima modifica di bleffort il 10/12/2012, 20:16, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 10/12/2012, 21:32 
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bleffort ha scritto:

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rmnd ha scritto:

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bleffort ha scritto:

Quello che hai detto è quello che propongo io,un Comunismo nel quale potranno esistere i liberi professionisti,però con un tetto limite del loro guadagno,il più andrebbe allo Stato Sociale.


si certo, il libero professionista è un filantropo. Guadagna mille solo grazie ai suoi meriti e per la sua capacità di fare impresa, ma può tenere per sè solo 100. Tanto vale lavorare per ottenere 100 e non dare una mazza allo stato sociale (=furto di stato).

Anzi, visto che ci pensa mamma (anzi papà) stato a mantenerci tutti quanti, non vale neanche la pena assumersi il rischio d'impresa. Tutti dipendenti ma nessuno che crei impresa e lavoro.

Ma dai ...


Un operaio dell'Italsider,di un cantiere edile,o qualunque operaio che lavora 8 ore al giorno e con i turni,non ha meriti?.
Per quale motivo il libero professionista per essere tale deve per forza avere 5 appartamenti ,la barca di lusso,diverse Ferrari,dieci amanti,e qualche milione di Euro di conto in qualche paradiso fiscale ecc...,non li può bastare avere una sola anche lussuosa abitazione,due sole auto,un discreto conto in Banca che non supera cifre stratosferiche!!. [8]
Per quale motivo il primo si rompe le ossa dalla mattina alla sera deve stringere la cinghia per poter sopravvivere e il secondo deve vivere da Dio??,per caso il suo lavoro non è utile alla società.?? [:(]
Poi le Industrie devono essere di proprietà dello Stato,semmai,si potrebbero dare in gestione hai privati sotto il controllo sempre dello stesso e i guadagni escludendo la quota Statale sarebbero divisi tra i dirigenti egli operai,in questo modo sarebbero ugualmente invogliati alle innovazioni e alla ricerca. [;)]


guarda, francamente penso che Monti abbia sintetizzato bene il tutto come puoi leggere dalla mia firma...

«All’Italia è mancata una riforma protestante e una sana borghesia calvinista»

il problema è tutto lì, un problema vecchio ormai di secoli, con implicazioni sociali, di costume e di malgoverno. Un problema via via sempre più accentuato col diminuire della latitudine perchè sempre più lontani dal circolo virtuoso della mittel e del nord Europa.


Ultima modifica di rmnd il 10/12/2012, 21:39, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/12/2012, 21:54 
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bleffort ha scritto:

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bleffort ha scritto:

Quello che hai detto è quello che propongo io,un Comunismo nel quale potranno esistere i liberi professionisti,però con un tetto limite del loro guadagno,il più andrebbe allo Stato Sociale.


si certo, il libero professionista è un filantropo. Guadagna mille solo grazie ai suoi meriti e per la sua capacità di fare impresa, ma può tenere per sè solo 100. Tanto vale lavorare per ottenere 100 e non dare una mazza allo stato sociale (=furto di stato).

Anzi, visto che ci pensa mamma (anzi papà) stato a mantenerci tutti quanti, non vale neanche la pena assumersi il rischio d'impresa. Tutti dipendenti ma nessuno che crei impresa e lavoro.

Ma dai ...


Un operaio dell'Italsider,di un cantiere edile,o qualunque operaio che lavora 8 ore al giorno e con i turni,non ha meriti?.
Per quale motivo il libero professionista per essere tale deve per forza avere 5 appartamenti ,la barca di lusso,diverse Ferrari,dieci amanti,e qualche milione di Euro di conto in qualche paradiso fiscale ecc...,non li può bastare avere una sola anche lussuosa abitazione,due sole auto,un discreto conto in Banca che non supera cifre stratosferiche!!. [8]
Per quale motivo il primo si rompe le ossa dalla mattina alla sera deve stringere la cinghia per poter sopravvivere e il secondo deve vivere da Dio??,per caso il suo lavoro non è utile alla società.?? [:(]
Poi le Industrie devono essere di proprietà dello Stato,semmai,si potrebbero dare in gestione hai privati sotto il controllo sempre dello stesso e i guadagni escludendo la quota Statale sarebbero divisi tra i dirigenti egli operai,in questo modo sarebbero ugualmente invogliati alle innovazioni e alla ricerca. [;)]




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MessaggioInviato: 11/12/2012, 00:11 
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rmnd ha scritto:

[quote]bleffort ha scritto:

Quello che hai detto è quello che propongo io,un Comunismo nel quale potranno esistere i liberi professionisti,però con un tetto limite del loro guadagno,il più andrebbe allo Stato Sociale.


si certo, il libero professionista è un filantropo. Guadagna mille solo grazie ai suoi meriti e per la sua capacità di fare impresa, ma può tenere per sè solo 100. Tanto vale lavorare per ottenere 100 e non dare una mazza allo stato sociale (=furto di stato).

Anzi, visto che ci pensa mamma (anzi papà) stato a mantenerci tutti quanti, non vale neanche la pena assumersi il rischio d'impresa. Tutti dipendenti ma nessuno che crei impresa e lavoro.

Ma dai ...


Un operaio dell'Italsider,di un cantiere edile,o qualunque operaio che lavora 8 ore al giorno e con i turni,non ha meriti?.
Per quale motivo il libero professionista per essere tale deve per forza avere 5 appartamenti ,la barca di lusso,diverse Ferrari,dieci amanti,e qualche milione di Euro di conto in qualche paradiso fiscale ecc...,non li può bastare avere una sola anche lussuosa abitazione,due sole auto,un discreto conto in Banca che non supera cifre stratosferiche!!. [8]
Per quale motivo il primo si rompe le ossa dalla mattina alla sera deve stringere la cinghia per poter sopravvivere e il secondo deve vivere da Dio??,per caso il suo lavoro non è utile alla società.?? [:(]
Poi le Industrie devono essere di proprietà dello Stato,semmai,si potrebbero dare in gestione hai privati sotto il controllo sempre dello stesso e i guadagni escludendo la quota Statale sarebbero divisi tra i dirigenti egli operai,in questo modo sarebbero ugualmente invogliati alle innovazioni e alla ricerca. [;)]


guarda, francamente penso che Monti abbia sintetizzato bene il tutto come puoi leggere dalla mia firma...

«All’Italia è mancata una riforma protestante e una sana borghesia calvinista»

il problema è tutto lì, un problema vecchio ormai di secoli, con implicazioni sociali, di costume e di malgoverno. Un problema via via sempre più accentuato col diminuire della latitudine perchè sempre più lontani dal circolo virtuoso della mittel e del nord Europa.


[/quote]
Ed è proprio st'à Mink...a di Mitteleuropa che ci stà mangiando vivi,ma non hai visto che la Borghesia Italiana ha sempre remato contro il popolo Italiano fregandosene sempre allo scopo di riempire le loro tasche??. [8]
Loro sono stati tutti da sempre escluso qualcuno,dei Gattopardi!!. [:(]
Un popolo non si identifica solo per la sua borghesia!!. [;)]
E tu ritorni sempre con il problema del Sud!!!,ma non capisci che il Nord si è ingrassato con la carne del Sud???. [:0]
Rileggi la mia firma se non l'hai capito bene vah.....


Ultima modifica di bleffort il 11/12/2012, 00:18, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 11/12/2012, 13:18 
Io non penso che la "lotta di classe" che sembra essere emersa nel corso della discussione non sia più da intendere tra operaio e libero professionista o tra operaio e imprenditore.

Ogni figura professionale, ogni funzione è necessaria al buon funzionamento della macchina economica di una nazione...

Ovviamente deve esistere il dovuto equilibrio tra le ricchezze di entrambi di modo che uno non faccia la fame e l'altro abbia 15 appartamenti.

E difatti la funzione di redistribuzione della ricchezza è uno dei compiti principali del sistema fiscale all'interno di un paese, anche se oggi questo principio viene dimenticato, essendo prioritario contenere il rapporto deficit/PIL o rispondere alle esigenze dei mercati internazionali, snaturando di fatto la funzione sociale della tassazione.

La "lotta di classe" oggi dovrebbe configurarsi tra "cittadini" e "politici" dove i primi rivendichino i loro giusti diritti verso una classe politica lontana come non mai dal perseguimento del bene comune e asservita a entità non del proprio paese.

Quante volte abbiamo sentito frasi del tipo:
"dobbiamo salvare l'euro" (e non i cittadini d'europa)
"dobbiamo rispettare gli impegni presi con i nostri partner internazionali" (e non con i cittadini del proprio paese)

Questa non è politica... è servitù.



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MessaggioInviato: 11/12/2012, 13:48 
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Atlanticus81 ha scritto:

Io non penso che la "lotta di classe" che sembra essere emersa nel corso della discussione non sia più da intendere tra operaio e libero professionista o tra operaio e imprenditore.

Ogni figura professionale, ogni funzione è necessaria al buon funzionamento della macchina economica di una nazione...

Ovviamente deve esistere il dovuto equilibrio tra le ricchezze di entrambi di modo che uno non faccia la fame e l'altro abbia 15 appartamenti.

E difatti la funzione di redistribuzione della ricchezza è uno dei compiti principali del sistema fiscale all'interno di un paese, anche se oggi questo principio viene dimenticato, essendo prioritario contenere il rapporto deficit/PIL o rispondere alle esigenze dei mercati internazionali, snaturando di fatto la funzione sociale della tassazione.

La "lotta di classe" oggi dovrebbe configurarsi tra "cittadini" e "politici" dove i primi rivendichino i loro giusti diritti verso una classe politica lontana come non mai dal perseguimento del bene comune e asservita a entità non del proprio paese.

Quante volte abbiamo sentito frasi del tipo:
"dobbiamo salvare l'euro" (e non i cittadini d'europa)
"dobbiamo rispettare gli impegni presi con i nostri partner internazionali" (e non con i cittadini del proprio paese)

Questa non è politica... è servitù.




D'accordo sul non fare la fame, ma non capisco perchè uno non possa avere 15 appartamenti se quelli sono il frutto del proprio lavoro d'imprenditore.
La differenza tra imprenditore e dipendente sta anche lì.

L'imprenditore crea occupazione, mette del suo, rischia. Giusto che il dipendente sia pagato dignitosamente e non con una paga da fame. Ma è anche giusto lasciar arricchire l'imprenditore. Non si vede perchè dovrebbe spartire a pari merito la torta con i suoi dipendenti.

Se fosse così facile e redditizio fare l'imprenditore allora lo potremmo fare tutti. Ma non lo è , quindi è giusto che l'imprenditore possa guadagnare infinitamente di più dei suoi dipendenti. Perchè di dipendenti qualificati se ne trovano a migliaia. Imprenditori capaci che creano ricchezza e occupazione , soltanto pochi esemplari .

E parlo da dipendente, quindi contro il mio interesse, ma è giusto riconoscere la differenza tra chi fa impresa e chi ha un lavoro grazie a un'impresa messa in piedi da qualcun'altro.


Ultima modifica di rmnd il 11/12/2012, 13:49, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 11/12/2012, 14:14 
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rmnd ha scritto:
D'accordo sul non fare la fame, ma non capisco perchè uno non possa avere 15 appartamenti se quelli sono il frutto del proprio lavoro d'imprenditore.


Guarda... io credo che più o meno diciamo la stessa cosa.

Uno ha tutto il diritto di avere 15 appartamenti, anche 30 se ottenuti con il frutto del proprio lavoro e nel rispetto dei doveri che un imprenditore ha nei confronti della collettività.

Già, poichè proprio per la sua funzione economica di creazione di lavoro, occupazione e quindi ricchezza, l'imprenditore ha, dal mio punto di vista, anche dei doveri morali nei confronti dei propri dipendenti.

Un esempio su tutti? Evitare di dislocare all'estero la propria produzione

Oppure evitare di acqusire imprese già esistenti per smembrarle.

Ovvio che non è facile. Ovvio che il guadagno dell'imprenditore deve essere commisurato a questi aspetti.

Ovvio anche che la ricchezza da lui ottenuta con il suo lavoro debba essere in qualche modo equamente redistribuita tra i ceti più poveri della popolazione.

Si chiama solidarietà sociale. O sussidiarietà.

Per cui un imprenditore può avere anche 30 appartamenti, ma solo se i ceti più poveri hanno garantito un reddito idoneo al soddisfacimento dei loro bisogni primari oltre che accesso a sanità, istruzione, servizi, etc.etc.

In caso contrario può accontentarsi di 20 appartamenti, non credi?!

Ovvio che se con le tasse gliene tiri via 29, quello l'imprenditore non lo fa più!!!

Che poi la storia insegna che se gli operai stanno bene e spendono, anche gli imprenditori guadagnano di più [;)]

Ecco perchè è necessario un sistema fiscale equo. Bello ciò che hai detto citando l'esempio tedesco, dove quasi sono contenti di pagare le tasse.



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MessaggioInviato: 14/12/2012, 12:13 
Record storico del debito italiano. Oltre 2mila miliardi di euro

Il debito pubblico italiano sfonda quota 2.000 miliardi e a ottobre si attesta a 2.014 miliardi, in valore assoluto il livello più alto di sempre. È quanto emerge dal supplemento «Finanza pubblica» al bollettino statistico della Banca d'Italia. Il debito pubblico è cresciuto nei primi dieci mesi del 2012 di 71,238 miliardi di euro, ovvero il 3,66%.

LE ENTRATE - Il dato al netto di aumento delle entrate tributarie, che nei primi 10 mesi dell'anno segnano un incremento del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2011.

http://www.corriere.it/economia/12_dice ... 61e6.shtml

Con il PIL in negativo come in Italia, l'aumento delle entrate fiscali è risultato solo dell'aumento della pressione fiscale.

Nonostante ciò (e sappiamo quanto male ci ha fatto), la spesa pubblica non si è fermata, anzi, sembrerebbe essere aumentata considerato l'aumento del debito pubblico complessivo.

Ma allora quali voci di uscita del Bilancio dello Stato sono aumentate?

Rispondere a questa domanda sarebbe oltremodo interessante per capire...

"A cosa servono le nostre Tasse?"



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MessaggioInviato: 14/12/2012, 12:47 
ANZICHE' A COSA SERVONO LE TASSE SI POTREBBE DIRE A COSA SERVE ANDARE AL VOTO DATO CHE CI HANNO IMPOSTO NUOVAMENTE IL FALLIMONTI X UNA NUOVA MUNGITURA,E DI TUTTO CIO' DOBBIAMO RINGRAZIARE I NS POLITICI I...TI [:(!] [}:)]


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MessaggioInviato: 18/12/2012, 16:24 
E' ufficiale... siamo una colonia...

I soldi dell'Imu? All'Europa. Ecco perché sostiene Monti
La stangata sull’abitazione serve a versare la nostra quota per il fondo anti-spread voluto dalla Germania. Così si spiega l’appoggio al premier dai leader stranieri

La tassa sul macinato, imposta dal regno d’Italia per raggiungere l’agognato pareggio di bilancio e recuperare credito in giro per l’Europa, fornì a Riccardo Bacchelli e a Giovanni Verga materia per i loro capolavori, il «Mulino del Po» e «I Malavoglia». Chissà se l’Imu ci regalerà, a mo’ di consolazione, una qualche opera letteraria, un film o un «corto» su YouTube in grado di trasmettere ai nipoti i sentimenti provati in questi giorni da milioni di contribuenti che si sono visti sfilare di tasca la tredicesima (quando ne hanno una) per pagare la madre di tutte le tasse.

Nell’attesa, gli italiani hanno già offerto una grande prova di disciplina fiscale: il gettito dell’Imu supererà l’asticella dei 23 miliardi di euro, a fronte di una spesa media per famiglia di 1.216 euro. Oltre le previsioni, per la gioia del ministro dell’Economia Vittorio Grilli che giudica la prospettiva «salutare» per i conti pubblici. Almeno quanto è indigesta per i conti privati degli italiani, che associano l’Imu a una sensazione di impoverimento generale. Di qui la tentazione di Silvio Berlusconi, rilanciata via tv, di inserire l’abolizione dell’Imu tra i temi forti della campagna elettorale. Come spiega Ugo Bertone su Libero di martedì 18 dicembre, i soldi dell'Imu vanno all'Europa. Ecco svelato il mistero: è questo il motivo per chi le autorità del Vecchio Continente spingono e sostengono Mario Monti.

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... Monti.html

Ecco, OGGI, a cosa servono le nostre tasse.


Ultima modifica di Atlanticus81 il 18/12/2012, 16:27, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 19/12/2012, 09:20 
Tassare il 75% dei redditi sopra il milione di euro?
Ma fosse anche sopra 10, 100 milioni di euro. Una tassa sui redditi del 75% è una follia.

La redistribuzione del reddito non la si fa rubando ai ricchi per mantenere i poveri. La redistribuzione del reddito la si fa creando e favorendo l'impresa. Ma in questo modo gli imprenditori scappano e fanno benissimo.
Che serve lavorare per poi dare il 75% dei propri guadagni a uno stato ladro e parassita che in cambio non ti da nulla perche, essendo ricco non hai diritto a nessun servizio?



http://www.ilgiornale.it/news/interni/866811.html

Cita:
[color=blue]Il fisco mi perseguita ma pago l'85% di tasse"
Lettera aperta dell’attore Gérard Depardieu a Jean-Marc Ayrault, il primo mi­nistro francese che l’ave­va definito "miserabile"

Pubblichiamo la lettera aperta inviata dall’attore Gérard Depardieu a Jean-Marc Ayrault- il primo mi­nistro francese che l’ave­va definito «miserabile» ­e apparsa sul Journal du Dimanche.

Miserabile, lei ha detto «miserabile»? Com'è miserabile. Sono nato nel 1948, ho cominciato a lavorare quando avevo 14 anni come tipografo, come magazziniere e poi come artista drammatico. Ho sempre pagato le tasse e le imposte, di qualsiasi aliquota e di qualsiasi governo. In nessun momento non ho ottemperato ai miei doveri.
I film storici che ho interpretato, sono la testimonianza del mio amore per la Francia e per la sua storia. Personaggi più illustri di me sono stati esiliati o hanno abbandonato il nostro Paese. Sfortunatamente non ho più nulla da fare qui, ma continuerò ad amare i francesi e il pubblico con cui ho condiviso molte emozioni!
Parto, perché considerate che il successo, la creazione, i talenti, in pratica la differenza, debbano essere sanzionati. Non chiedo approvazione, ma potreste almeno rispettarmi. Tutti coloro che hanno lasciato la Francia, non sono stati insultati come il sottoscritto. Non devo giustificare le ragioni della mia scelta, che sono tante e intime.
Parto dopo aver pagato, nel 2012, l'85% di imposte sul reddito. Ma voglio conservare lo spirito di questa Francia, che era bella e che spero lo resterà. Vi restituisco il mio passaporto e la mia tessera della mutua, di cui non mi sono mai servito. Non abbiamo più la stessa patria, io sono un vero europeo, un cittadino del mondo, come mi ha sempre inculcato mio padre.
Trovo miserabile l'accanimento della giustizia nei confronti di mio figlio Guillaume, giudicato da giudici che l'hanno condannato, quando era ancora un ragazzo, a 3 anni di prigione per 2 grammi di eroina, quando molti altri venivano risparmiati per reati ben più gravi. Non condanno tutti quelli che hanno il colesterolo alto, la pressione alta, il diabete, quelli che bevono troppo alcol o che si addormentano sul loro motorino: sono uno di loro, come i vostri cari media amano sempre ripetere. Non ho mai ammazzato nessuno, non penso di avere dei demeriti, ho pagato 145 milioni di euro di imposte in 45 anni, ho dato lavoro ad 80 persone nelle aziende che sono state create per loro e gestite da loro.
Non sono qui per lamentarmi, né per vantarmi, ma rifiuto il termine «miserabile». Chi siete voi per giudicarmi così, glielo chiedo signor Ayrault, primo ministro del signor Hollande, vi chiedo, chi siete voi? Malgrado i miei eccessi, il mio appetito, il mio amore per la vita, sono un essere libero, signore, e non voglio essere maleducato.[/color]



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rmnd ha scritto:

http://www.ilgiornale.it/news/interni/866811.html

Cita:
[color=blue]Il fisco mi perseguita ma pago l'85% di tasse"
Lettera aperta dell’attore Gérard Depardieu a Jean-Marc Ayrault, il primo mi­nistro francese che l’ave­va definito "miserabile"

Pubblichiamo la lettera aperta inviata dall’attore Gérard Depardieu a Jean-Marc Ayrault- il primo mi­nistro francese che l’ave­va definito «miserabile» ­e apparsa sul Journal du Dimanche.

Miserabile, lei ha detto «miserabile»? Com'è miserabile. Sono nato nel 1948, ho cominciato a lavorare quando avevo 14 anni come tipografo, come magazziniere e poi come artista drammatico. Ho sempre pagato le tasse e le imposte, di qualsiasi aliquota e di qualsiasi governo. In nessun momento non ho ottemperato ai miei doveri.
I film storici che ho interpretato, sono la testimonianza del mio amore per la Francia e per la sua storia. Personaggi più illustri di me sono stati esiliati o hanno abbandonato il nostro Paese. Sfortunatamente non ho più nulla da fare qui, ma continuerò ad amare i francesi e il pubblico con cui ho condiviso molte emozioni!
Parto, perché considerate che il successo, la creazione, i talenti, in pratica la differenza, debbano essere sanzionati. Non chiedo approvazione, ma potreste almeno rispettarmi. Tutti coloro che hanno lasciato la Francia, non sono stati insultati come il sottoscritto. Non devo giustificare le ragioni della mia scelta, che sono tante e intime.
Parto dopo aver pagato, nel 2012, l'85% di imposte sul reddito. Ma voglio conservare lo spirito di questa Francia, che era bella e che spero lo resterà. Vi restituisco il mio passaporto e la mia tessera della mutua, di cui non mi sono mai servito. Non abbiamo più la stessa patria, io sono un vero europeo, un cittadino del mondo, come mi ha sempre inculcato mio padre.
Trovo miserabile l'accanimento della giustizia nei confronti di mio figlio Guillaume, giudicato da giudici che l'hanno condannato, quando era ancora un ragazzo, a 3 anni di prigione per 2 grammi di eroina, quando molti altri venivano risparmiati per reati ben più gravi. Non condanno tutti quelli che hanno il colesterolo alto, la pressione alta, il diabete, quelli che bevono troppo alcol o che si addormentano sul loro motorino: sono uno di loro, come i vostri cari media amano sempre ripetere. Non ho mai ammazzato nessuno, non penso di avere dei demeriti, ho pagato 145 milioni di euro di imposte in 45 anni, ho dato lavoro ad 80 persone nelle aziende che sono state create per loro e gestite da loro.
Non sono qui per lamentarmi, né per vantarmi, ma rifiuto il termine «miserabile». Chi siete voi per giudicarmi così, glielo chiedo signor Ayrault, primo ministro del signor Hollande, vi chiedo, chi siete voi? Malgrado i miei eccessi, il mio appetito, il mio amore per la vita, sono un essere libero, signore, e non voglio essere maleducato.[/color]




Andarsene? Per il momento e' ancora una scelta. Temo purtroppo che tra non molto non ci saranno piu' posti in cui potersene andare.



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"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

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MessaggioInviato: 28/12/2012, 14:59 
La ricerca contro il cancro costretta a pagare l'Imu
Garattini, direttore del Mario Negri: «Stato ingrato, da anni ci deve 10 milioni di Iva, ora paghiamo 360 mila euro di Imu»

http://www.corriere.it/salute/sportello ... d4ca.shtml

Dall'articolo sopra citato scopriamo che oltre ai 360mila del Negri altri 90mila euro vengono strappati alla ricerca scientifica, sempre per pagare la rata del MES, salvare il Monte dei Paschi di Siena e fare contenti i burocrati di Bruxelles.

http://ilmondodilena.tgcom24.it/2012/12 ... leucemici/

Il Monte dei Paschi di Siena è, quindi, per il governo più importante dei malati di leucemia e dei malati di cancro.

Questo ci consente di aprire il triste capitolo del rapporto spesa pubblica/ricerca in Italia.

Ogni 1.000 occupati, nel settore pubblico e privato insieme, i ricercatori sono 17 in Finlandia e in Islanda, 12,6 in Danimarca, 12,4 in Nuova Zelanda, 11,1 in Corea, 9,5 negli Stati Uniti, 9,1 in Francia, 8,5 in Germania, 6,3 in Russia e 4,3 da noi.

Vale a dire che, sprofondati al 33º posto, arranchiamo poco sopra la metà della media (7,0) dell'Europa a 27 e ci spezza le reni, per dirla mussolinianamente, perfino la Grecia.

Ancora più sotto, al 36º posto, inaccettabile per un Paese che si vanta di essere (sia pure ammaccato) tra i primi al mondo, stiamo nella classifica degli stanziamenti rispetto al prodotto interno lordo.

Investe nella ricerca il 3,5% del suo pil Israele, il 2,8% la Corea del sud, il 2,7% la Finlandia e giù giù a scendere troviamo all'1,9% la Germania, all'1,6% la media dei paesi Ocse, all'1,4% la Francia, all'1,2 la media europea. Noi siamo allo 0,7%. Appena davanti alla Nuova Zelanda, al Sud Africa e alla Turchia.

Ma invece di finanziare questo tipo di attività i miliardi raccolti con l'IMU servono per pagare il fondo salva-stati e salvare il Monte dei Paschi di Siena...

E questo non è forse l'esatto contrario di ciò che la tassazione dovrebbe rappresentare in un paese sovrano, ma soprattutto civile?

Difatti l'Italia non è sovrana, ma colonia... e purtroppo non è più nemmeno un paese civile essendo rappresentato e governato da forze così lontane dalla società.

[:(] [:(!] [:(]

Mi domando cosa serve agli italiani per aprire gli occhi... ma forse gli antichi Romani avevano già capito tutto: panem et circensem

[:(]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 28/12/2012, 15:08, modificato 1 volta in totale.


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Se le nostre tasse servono a questo invece che finanziare lo stato sociale e ridistribuire la ricchezza mi permetto di esprimere il mio personale dissenso, considerato anche che a breve inizieranno a fare le pulci in tasca agli italiani con il nuovo REDDITOMETRO.

http://www.corriere.it/economia/13_genn ... 516b.shtml

PERCHE' TUTTE QUESTE ARMI? ci stiamo preparando ad una sanguinosa guerra?
DOPO AVER ACQUISTATO I NUOVI CANNONI SEMOVENTI ED I JET F35 L'AMMIRAGLIO MONTI COMPRA DUE SOMMERGIBILI DA 2 MILIARDI DI EURO DI FABBRICAZIONE TEDESCA. LA MERKEL RINGRAZIA...
Daniele Martini per "Il Fatto Quotidiano"

Pensioni, ospedali e scuole sì. Cacciabombardieri, sommergibili e siluri no. Chissà perché in Italia da un po' di tempo a questa parte si può tagliare di tutto, senza esitare a mettere per strada centinaia di migliaia di esodati, per esempio, o fino al punto da indurre i direttori amministrativi degli ospedali a "suggerire" ai medici di prescrivere ai malati le cure meno care e non le più efficaci. Ma quando si arriva di fronte alle armi i governi come d'incanto smettono la faccia feroce e diventano accondiscendenti e rispettosi come indù al cospetto di vacche sacre e i quattrini gira e rigira riescono sempre a trovarli.

L'ultimo caso lo ha sollevato quasi per caso lunedì sera, durante Piazzapulita su La7, l'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, il quale ha ricordato che tra le spese militari pesanti dell'Italia in questo momento non ci sono solo i 900 milioni di euro per rifinanziare le missioni all'estero, a cominciare da quella in Afghanistan, o i discussi e sofisticatissimi F-35, i cacciabombardieri più costosi di tutta la storia dell'aeronautica militare. Ci sono anche due sommergibili di "ultima generazione" della classe U 212, detta anche classe Todaro.

Due battelli, come dicono in gergo, che costano quasi 1 miliardo di euro, che sommato all'altro miliardo già speso per altre 2 unità già entrate in esercizio e con base a Taranto, fanno 2 miliardi. Tanto per avere un ordine di grandezza, è una somma pari a circa la metà di quanto gli italiani hanno dovuto pagare di Imu sulla prima e in moltissimi casi unica casa di proprietà. E una tranche da 168 milioni è stata inserita nella legge di stabilità, varata sotto Natale.

Il programma degli U 212 va avanti da quasi vent'anni e quindi tutti i governi della Seconda Repubblica, di centrodestra, centrosinistra e tecnici, ci hanno messo lo zampino, compreso quelli in cui Tremonti era ministro e non escluso l'esecutivo di Mario Monti con l'ammiraglio Giampaolo Di Paola alla Difesa, che non hanno mosso ciglio di fronte alla conferma delle ingenti spese. Il primo sommergibile battezzato Salvatore Todaro fu consegnato alla Marina militare il 29 marzo 2006, il secondo un anno dopo, mentre nel 2009 è stato dato il via alla fase 2 del piano, cioè la costruzione di altri 2 sommergibili, frutto di una collaborazione italo-tedesca.

Gli italiani partecipano con gli stabilimenti Fincantieri di Muggiano alla periferia di La Spezia e i tedeschi con il consorzio Arge in cui spiccano i produttori di acciaio Thyssen Krupp, tristemente famosi per il rogo nella fabbrica di Torino in cui morirono sette operai e per il quale è stato condannato l'amministratore dello stabilimento. Il 9 dicembre 2009 nei cantieri spezzini, alla presenza di "autorità, civili, militari e religiose" è stata celebrata la cerimonia del "taglio della prima lamiera" del battello che porterà la matricola S 528.

Secondo informazioni della Difesa, fino a 6 mesi fa era stato costruito meno della metà di quel primo sommergibile (il 43 per cento, per l'esattezza), mentre non era stata avviata l'impostazione e tagliata mezza lamiera del secondo il cui termine ultimo di consegna, compreso un anno di prove in mare, è fissato addirittura per il 2017. Al ministero della Difesa sostengono che qualsiasi cambio di indirizzo in corsa sarebbe intempestivo e inopportuno perché i contratti sono siglati.

Volendo, però, e ammesso che da qualche parte qualcuno abbia la volontà politica di farlo, si potrebbe anche fermare in extremis la costruzione dell'ultimo sottomarino della serie, con un risparmio di circa mezzo miliardo di euro, in considerazione del fatto che da quando fu decisa la sua realizzazione a oggi di cose ne sono cambiate parecchie, e non in meglio per quanto riguarda le condizioni dei conti pubblici e degli italiani in generale a cui continuano ad essere richiesti sacrifici feroci.

In altri paesi dimostrano atteggiamenti molto più "laici" nei confronti delle spese militari, non esitando a metterle in discussione, a ridurle o a tagliarle del tutto quando lo considerano opportuno e di fronte ad altre esigenze ritenute più importanti. Caso emblematico di questo approccio pragmatico è quello del governo conservatore canadese che ha deciso di porre un freno al programma dei cacciabombardieri F-35 considerando fosse necessaria una fase di ripensamento visti i costi crescenti e molto elevati dell'operazione e constatati i difetti dell'aereo emersi in fase di realizzazione e di prova.

2 - ARMAMENTI E TAGLI MANCATI, IL GOVERNO HA INDOSSATO L'ELMETTO
Thomas Mackinson per il "Fatto quotidiano"

C'è un settore della spesa pubblica che va a gonfie vele e purtroppo non è la scuola, non è la sanità. In contro-tendenza con tutti gli altri comparti, quello della Difesa nel 2012 ha subito meno tagli e ha ricevuto più fondi, forte di un doppio trattamento di favore che è proseguito fino all'ultimo, con una serie di colpi di coda che fanno discutere. L'ultimo si è consumato il 28 dicembre scorso con la proroga - quasi in sordina e a governo ormai dimissionato - delle missioni internazionali.

Un provvedimento di solito accompagnato da forti tensioni e polemiche ma passato stavolta sotto silenzio, nonostante si portasse in pancia un vero e proprio giallo sui numeri. A prima vista il decreto sembra infatti ridurre la spesa rispetto al passato. Il budget messo sul tavolo dal governo è stato infatti pari a 935 milioni, inferiore di mezzo miliardo rispetto a quello del 2012. Il testo pubblicato in Gazzetta, però, indica che la copertura finanziaria alle operazioni militari è relativa soltanto ai primi nove mesi dell'anno, cioè fino al 30 settembre 2013.
Insomma, alla fine dei conti il risparmio potrebbe essere solo sulla carta, un taglio col trucco. Un epilogo molto simile a quello dei tagli generali alla spesa strutturata del comparto difesa, anch'essi oggetto di fortissime polemiche, sia in Parlamento che fuori. Quelli di Tremonti prima e la spending review poi, si sa, sono stati "congelati" temporaneamente in vista della riforma dell'intero comparto. Quella che il generale Di Paola ha scritto per un anno e la Camera ha votato (distrattamente) il 12 dicembre, mentre fuori da Montecitorio le associazioni per il disarmo e i radicali protestavano inascoltati.

Contestavano al governo metodo e merito: gli eventuali risparmi che si otterranno da questa operazione, sbandierata come una rivoluzione epocale, non torneranno affatto alle casse dello Stato, non contribuiranno per nulla al risanamento del debito pubblico o a garantire più servizi ai cittadini. Quelle risorse, a differenza dei tagli degli altri settori, resteranno a disposizione della Difesa e saranno impiegate per finanziare l'acquisto di nuovi sistemi d'arma, compresi i contestatissimi F35 che costeranno 15 miliardi di euro.
La loro riduzione, urlata a gran voce e da più parti, si è fermata a 41 esemplari. Di novanta, a quanto pare, non si poteva proprio fare a meno. Dunque anche a questo servirà la riduzione di 43mila unità, il 25% del personale civile e militare attualmente impiegato nella difesa. Idem per i frutti, molto incerti, del fantomatico piano di vendita del 30% delle caserme che dovrebbe andare a compimento in cinque anni. Quello che si profila, stanti questi fondamentali, è un'escalation di investimenti nell'industria bellica nei prossimi 10-15 anni. Sulla cui assoluta necessità per il nostro Paese si dibatte da tempo.

Qualcuno, e non è la prima volta, sta mettendo in dubbio anche le reali "performance" delle nostre industrie. Le associazioni pacifiste, ad esempio, hanno confrontato i dati sull'export dichiarati nella relazione al Parlamento e quelli contenuti nel Rapporto annuale dell'Unione Europea. E hanno scoperto una curiosa incoerenza tra i numeri: nel 2011 l'Italia avrebbe esportato armi e sistemi di difesa per 2,6 miliardi, per la Ue "appena" uno.

Delle due l'una, o i dati sono ampiamente inattendibili o i ritorni degli investimenti militari non sono poi così certi, come ostentato da un governo che ha continuato a indossare l'elmetto. Materia di riflessione per la nuova legislatura. E infine ecco un altro colpo di coda, stavolta assestato dalla casta con le stellette: l'ausiliaria per generali e ammiragli in congedo, una sorta di indennità di chiamata, nel 2013 salirà del 21%, con un costo aggiuntivo per i contribuenti civili di 74 milioni di euro.

http://www.nocensura.com/2013/01/dopo-c ... .html#more

---

In estrema sintesi possiamo dire che il prelievo fiscale oggi risponde ai seguenti scopi:
- pagare gli interessi sul debito pubblico
- partecipare ai meccanismi di stabilità imposti dalla UE (MES, Fiscal Compact)
- finanziare spese belliche
- salvare le banche (vedi MPS)
- foraggiare la "casta"

e solo con le briciole di ciò che rimane rispondere a principi di redistribuzione della ricchezza e giustizia sociale.

IO NON CI STO! [:(!]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 09/01/2013, 12:20, modificato 1 volta in totale.


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