La parola FILOSOFIA significa amore per la sapienza.
Mentre la parola amore è ,tutto sommato,chiara,sapienza non lo è altrettanto.
Può significare ,in termini generali,una sorta di saggezza conoscitiva relativa all'uomo e al mondo,come pure una conoscenza meno..saggia e più improntata dalla scienza,ecc...
Io preferisco la prima definizione,dato che mi sembra più consona alla persona del filosofo e al suo pensiero originale e creativo.
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IL MIO FILOSOFO PREFERITO però...
è,come molti già sanno, Feyerabend,allievo prediletto di Karl Popper:
UN FILOSOFO DELLA SCIENZA , dunque
Come mai questa apparente discrepanza?
Prima di tutto ,Feyerabend è un pensatore libero sul serio , anarchicamente orientato ma non nel senso classico bakuniniano.
Il suo pensiero si è sviluppato nel corso della sua vita creativamente e senza peli sulla lingua,affrontando,di volta in volta,tematiche calde della filosofia della scienza (fds)
Dal discutere il metodo scientifico al concetto di "verità" e di " conoscenza" , Feyerabend ha tracciato un percorso intellettuale che ha incontrato favori e critiche,consensi e dissensi,lasciando cmq un buon segno nel mondo filosofico e scientifico moderno.
Quello che mi piace in lui , è ,inoltre ,la coerenza tra la persona,il ruolo e la prassi.
Anarchico esistenzialmente,psicologicamente,culturalmente,professionalmente , ma sempre coerente e sensato nell'insieme , con momenti di analisi acuti quanto spietati e altri ironici,passaggi leggeri e teorizzazioni molto chiare e complesse.
Feyerabend vi illumina la mente,anche se non foste convinti delle sue idee,perfino se foste contrari ad esse.
Infatti,vi obbliga a pensare,riflettere e criticare,o controcriticare,le sue argomentazioni.
Il farlo,è sempre piacevole e stimolante,arricchente e spesso sorprendente.
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a)sul metodo scientifico
F è stato ed è tuttora il critico più acuto ,non della necessità di un metodo nella scienza,ma,piuttosto dell'idea che questi sia il solo ed unico garante di una conoscenza esatta e quindi di verità.
Come già sosteneva Popper,anche se una ipotesi viene totalmente verificata e provata,anche con prove in genativo volte a falsificarla,ESSA RESTA CMQ UNA VERITA PARZIALE E LIMTATA,suscettibile di modifiche successive e perfino,in molti casi,di una possibile smentita.
Così è anche per le TEORIE SCIENTIFICHE,quindi anche Popper,considerato uno dei massimi fds , resta cmq un pensatore relativistico e probabilistico,lontano da ogni dogma e dogmatismo.
Feyerabend,ha raccolto questa eredità intellettuale popperiana, sviluppando una radicalità caratteristicamente sua.
Riguardo al metodo scientifico, ritiene che questi sia utile e necessario,ma non sempre indipensabile per la ricerca scientifica.
Portando prove a questa sua affermazione, dimostra che,molte scoperte scientifiche importanti sono state fatte in momenti di crisi e di stasi della ricerca metodologica ortodossa,attraverso meccanismi intuitivi, casuali anche e,in un certo senso,quantistici.
Intuizione e casualità sappiamo,grosso modo ,che cosa sono e come funzionano nell'insieme dell'esperienza.
Uso la parola "quantistici" , che lui non ha usato quasi mai , in questi termini,per significare l'emergere di una conoscenza dal lavoro contemporaneo di più scienziati in parti diverse del mondo.
Scienziati che,talvolta senza saperlo,sono in una posizione che la quantistica chiama di "simpatia"...
Questa posizione,simile,come status alla casualità ma diversa da essa,sembra poter comunicare istantaneamente e contemporaneamente ,attraverso l'intuizione folgorante,ad esempio,conoscenze,dati,informazioni a più persone che lavorano su uno stesso oggetto di studio.
Esiste un fenomeno analogo nel mondo dell'arte:
in un dato periodo storico,un gruppo di artisti che non si conoscono e non conoscono il lavoro l'uno dell'altro,sviluppano una corrente nuova e creativa,contemporaneamente e in luoghi differenti della Terra.
Questo è facilmente verificabile,storicamente provato e caratteristico della cultura artistica.
Nella scienza , succede lo stesso ,non sempre , ma in momenti particolari della ricerca e,spesso,in questo modo , emergono risultati decisivi nel lavoro teorico e/o pratico.
b)il problema della conoscenza..."vera" ...
secondo Feyerabend , è conseguente al suo discorso sul metodo e , anche,alla sua idea di conoscenza in termini generali e di conoscenza scientifica , in particolare.
F pensa che CONOSCERE sia un processo o un insieme di processi esperienziali che riguardano la totalità dell'uomo e del mondo.
Quindi...intuizioni...ragione...logica...ma anche caso e...quantistica...fanno parte di questa processualità.
Di conseguenza,la scienza è UNA forma di conoscenza che fornisce verità modificabili,ma precise,spesso anche esatte,MA NON è L'UNICA!
Per lui,altre forme di conoscenza sono altrettanto valide e forniscono verità altettanto importanti e consistenti di quelle scientifiche.
Ve lo spiego con un esempio :
le neuroscienze attuali stanno studiando molto bene i meccanismi percettivi e le leggi che li reggono.
Ora,i ricercatori di questo ambito,fanno notare come LE VERITA CHE LORO HANNO SCOPERTO SCIENTIFICAMENTE ERANO NOTE SIN DA TEMPI MOLTO ANTICHI,AD ESEMPIO AI GRANDI PITTORI.
Questi le sapevano usare magistralmente sia nella progettazione che nell'esecuzione di un'opera d' arte,ma non le conoscevano razionalmente.
Perciò ne avevano una conoscenza reale e scientificamente corretta pur non avendole mai studiate.
Il corollario di questa deduzione logica,è ,sempre a detta di quei ricercatori e non solo di Feyerabend,che L'INTUIZIONE E L'ESPERIENZA NON SCIENTIFICAMENTE ELABORATA POSSONO FORNIRE CONOSCENZE E SCOPRIRE CONOSCENZE,PERFINO USARLE AD HOC.
Perciò,e qui torniamo su un tasto delicato e contrastato,dibattuto e mai risolto,anche la filosofia generale,l'intuizione,perfino l'esperienza spirituale,ecc... sono altrettanto valide come modalità di conoscenza , di quelle scientifiche ortodosse.
Feyerabend ,qui , è semplicemente geniale e,a quanto sembra , dai dati della ricerca ortodossa che vi ho appena portato,anche la scienza inizia a dargli ragione.
c)la libertà di pensiero...
per lui è fondamentale.
Un fds,un filosofo in generale,ma anche qualsiasi ricercatore appartenente o meno all'ambito scientifico, può e deve pensare sempre,in ultima analisi, con la sua testa senza autocertificarsi con la...mente altrui e soprattutto,senza darsi imprimatur di veritiero riferendoli alla presunta superiorità cognitiva del proprio ambito di lavoro.
Questa libertà è la migliore garante del progresso intellettuale,di una sistemica cultura aperta ed evolutiva e di un dibattito sempre vivo e mutevole tra ricercatori.
Per F sono molto più importanti i CAMBIAMENTI di quanto lo sia l'ACCREDITATO,anche nel mondo scientifico.
IL CAMBIAMENTO infatti,non solo sviluppa gradualmente teoriche e pratiche,ma le modifica,le migliora, a volte le supera,altre volte le scopre,almeno in parte,errate .
Quindi il VERO RICERCATORE INTELLETTUALE è,per definizione,uno...SPIRITO...anarchico,libertario,liberale.
ciau
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