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MessaggioInviato: 16/05/2009, 18:41 
Girovagando sul net ho trovato questa notizia. Qualcuno ne era a conoscenza? Sapete darmi qualche altra informazione a riguardo? Grazie.


Spazio, lanci falliti prima di Gagarin Captati rantoli di astronauta morente


Lo rivelano a Focus i fratelli Achille e Giambattista Judica Cordiglia, che a Torino approntarono una stazione di radio-ascolto spaziale: nel '60 captarono l'appello "Sos a tutto il mondo", nel '61 il rantolo e il battito cardiaco di un cosmonauta.



Roma, 26 settembre 2007 - Il cosmonauta sovietico Jurij Gagarin potrebbe non essere stato il primo uomo a compiere un volo nello spazio, ma forse solo il primo a tornare vivo a Terra da una missione Urss. Il suo primato, insomma, potrebbe essere una versione ufficiale «di comodo» che nasconde una verità molto diversa.
Così, proprio mentre si celebrano i cinquant'anni dal lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik 1, «Focus Storia» rivela, nel numero domani in edicola, una inquietante verità che getta nuova luce sulla storia dell'esplorazione umana dello spazio.
Ad avanzare il sospetto che l'ex-Urss abbia tenuto nascoste alcune tragiche missioni spaziali ben prima dell'impresa di Gagarin dell'aprile 1961, sono i fratelli Achille e Giambattista Judica Cordiglia, che in quegli anni misero in piedi a Torino una stazione di radio-ascolto spaziale e captarono tutte le trasmissioni radio provenienti dallo spazio, comprese quelle legate alle missioni «non ufficiali», divenendo di fatto, in quegli anni, unica fonte di informazione per i media italiani.
«La prima missione è del 28 novembre 1960», afferma al bimestrale diretto da Sandro Boeri, Giambattista Judica Cordiglia. Il messaggio captato in codice Morse era un appello agghiacciante: «Sos a tutto il mondo» ripetuto in modo ossessivo.
«Il segnale proveniva da un punto fisso del cielo e diventava sempre più debole. Alla fine ci convincemmo che una navicella spaziale si stava perdendo nello spazio con il suo occupante».
Ma non è tutto. «Un secondo volo -prosegue Judica Cordiglia- lo rilevammo il 2 febbraio del 1961: nella registrazione si coglie distintamente il rantolo di un cosmonauta morente e il suo battito cardiaco. Due giorni dopo dall'Urss giunse l'annuncio del lancio dello Sputnik 7, un veicolo da 6,5 tonnellate: praticamente le stesse caratteristiche di una navicella Vostok, come quella che userà Gagarin».
«Insieme al lancio, - dice ancora - Mosca ne comunicò anche la disintegrazione al rientro sulla terra. Nessun cenno al destino del cosmonauta che avevamo captato, ma Achille Mario Dogliotti, uno dei maggiori cardiochirurghi italiani, studiò le nostre registrazioni e confermò che si trattava di un battito cardiaco umano».
In quegli anni il regime sovietico manteneva uno stretto riserbo sulle proprie missioni spaziali, ma neppure successivamente, in tempi di glasnost, è emerso un solo documento a conferma delle ipotesi dei fratelli Judica Cordiglia, le cui teorie all'epoca ottennero un certo credito anche da parte della Bbc, anche se negli anni successivi sono state messe in discussione dagli storici dell'astronautica.


fonte: http://quotidianonet.ilsole24ore.com/20 ... arin.shtml



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MessaggioInviato: 16/05/2009, 18:59 
Ho trovato questo sito, molto interessante http://www.lostcosmonauts.com/index.htm



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MessaggioInviato: 16/05/2009, 19:06 
Eroi senza volto o forse pedine sacrificabili. Chissà qunti ne sono morti tra uomini e animali per "il progresso" ed è assurdo che non si sappia niente di loro. Che tristezza !!!! [:(]



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MessaggioInviato: 16/05/2009, 19:12 
Cioè.. agghiacciante... [8)]

In Florida, i 7 astronauti "Mercury" si stavano preparando per il lancio della prima capsula con uomini a bordo che avrebbe dovuto compiere un breve volo suborbitale per verificare la funzionalita' della navicella Mercury. Alcuni scimpanze' erano stati lanciati e recuperati con successo ed il missile Redstone, creatura dello scienziato Wernher von Braun, era uno dei piu' affidabili vettori dell'arsenale statunitense.

Nel 1957 l'Unione Sovietica aveva gia' battuto gli Stati Uniti nel lanciare il primo satellite artificiale senza uomini a bordo, lo Sputnik1. In totale segretezza, nel centro spaziale di Baikonur, fervevano i preparativi per il lancio della prima missione con uomini a bordo. L'URSS doveva dimostrare al mondo la propria supremazia scientifica lanciando il primo uomo nello spazio.

Presentiamo ora un eccezionale documento che dimostra inequivocabilmente che il 2 febbraio 1961, nove settimane prima di Yuri Gagarin, un altro cosmonauta russo volo' nello spazio. La missione si concluse tragicamente con la morte del pilota prima del suo rientro sulla Terra. L'intera tragedia venne nascosta al mondo per ovvie ragioni di propaganda politica.

Il RealAudio che pubblichiamo testimonia gli ultimi momenti di vita di questo eroe. E' possibile ascoltare il suo affaticato battito cardiaco cosi' come venne registrato dai fratelli Judica-Cordiglia. Un eminente cardiologo del tempo, il Prof. Achille Mario Dogliotti, confermo' che i battiti del cuore erano riconducibili a quelli di un essere umano in stato agonizzante. Il respiro è quello di un uomo, un cosmonauta, ormai privo di sensi e prossimo alla morte.

http://www.lostcosmonauts.com/manit.htm

I file per essere ascoltati necessiano di RealPlayer


Ultima modifica di shantaram il 16/05/2009, 19:13, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/05/2009, 19:15 
E il bello, è che noi dobbiamo sorbirci la loro retorica. Morti per conquistare la Luna per poi essere scacciati dal nostro satellite.



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MessaggioInviato: 16/05/2009, 19:27 
In quest'altro sito (La Stampa) viene scritto:

[...]«La prima missione è del 28 novembre 1960», afferma al bimestrale Gruner+Jahr/Mondadori, diretto da Sandro Boeri, Giambattista Judica Cordiglia. Il messaggio captato in codice Morse era un appello agghiacciante: «Sos a tutto il mondo» ripetuto in modo ossessivo. «Il segnale proveniva da un punto fisso del cielo e diventava sempre più debole. Alla fine ci convincemmo che una navicella spaziale si stava perdendo nello spazio con il suo occupante».

Ma non è tutto. «Un secondo volo - prosegue Judica Cordiglia - lo rilevammo il 2 febbraio del 1961: nella registrazione si coglie distintamente il rantolo di un cosmonauta morente e il suo battito cardiaco. Due giorni dopo dall’Urss giunse l’annuncio del lancio dello Sputnik 7, un veicolo da 6,5 tonnellate: praticamente le stesse caratteristiche di una navicella Vostok, come quella che userà Gagarin».

«Insieme al lancio, -dice ancora- Mosca ne comunicò anche la disintegrazione al rientro sulla terra. Nessun cenno al destino del cosmonauta che avevamo captato, ma Achille Mario Dogliotti, uno dei maggiori cardiochirurghi italiani, studiò le nostre registrazioni e confermò che si trattava di un battito cardiaco umano».[...]

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplr ... zione=News

Cioè, se nn ho capito male (ma spero tanto di sbagliarmi) quell'astronauta è rimasto "in orbita per 3 mesi" e nessuna notizia è mai trapelata??? [8)] [8)]


Ultima modifica di shantaram il 16/05/2009, 19:27, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/05/2009, 19:36 
Ho trovato anche questo:

Il 28 novembre 1960, 135 giorni prima del lancio ufficiale del primo uomo nello spazio, i fratelli Judica Cordiglia in Italia e l'osservatorio di Bochum captarono e documentarono un messaggio dallo spazio in alfabeto MORSE: un SOS A TUTTO IL MONDO, ripetuto in continuazione. L'analisi scientifica del messaggio mostrò che non poteva trattarsi di un satellite in orbita attorno alla Terra, ma che si trattava di un veicolo spaziale in allontanamento della Terra. In effetti, in quel periodo molti sospettavano di un imminente lancio sovietico con un uomo a bordo, e probabilmente si trattò del primo uomo andato nello spazio, ma che per qualche errore o guasto finì in rotta di allontanamento dalla Terra, condannando così il pilota ad una morte inesorabile. L'URSS cercò di coprire la faccenda dichiarando goffamente che si trattava di un veicolo senza persone a bordo.

fonte: http://mysteryplanet.splinder.com/tag/p ... o+domenico



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MessaggioInviato: 16/05/2009, 19:42 
http://it.wrs.yahoo.com/_ylt=A1f4bVfN.g ... morti.html



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MessaggioInviato: 17/05/2009, 01:35 
Pazzesco....sono morte talmente tante persone di cui non conosciamo neanche l'esistenza....abbandonate nello spazio,che morte orrenda!!!


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MessaggioInviato: 17/05/2009, 15:23 
Sapevo di questi astronauti dimenticati...questa è l'onta più grande di cui si è macchiata l'unione sovietica: dimenticarli.

Perchè sono morti si, ma sapevano benissimo ciò cui andavano incontro, non credo siano stati costretti. Se la loro missione fosse finita nel migliore dei modi noi avremmo avuto eroi antecedenti Gagarin...Gagarin stesso poteva essere uno di loro...morto e dimenticato.

Purtroppo il progresso è anche questo. Ma ognuno di quegli astronauti sarebbe potuto diventare leggenda...invece li conosciamo così, per puro caso, grazie al radioascolto dei fratelli Judica-Cordiglia... Lo ripeto, la vera vergogna è stata quella di non averli fatti esistere...ufficialmente...ma c'erano in ballo situazioni politiche molto molto grandi...in guerra si è nascosta anche molta più morte in altre occasioni...


Ultima modifica di Manny il 17/05/2009, 15:23, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/05/2009, 15:30 
Intervista ai fratelli Cordiglia:

Cita:
Abbiamo attraversato la guerra fredda con l'incoscienza dell'età. Eravamo giovani, entusiasti. Oggi, probabilmente, ci fermerebbe la paura di quanto andavamo scoprendo e che il mondo non sempre ha saputo». Giovanni Battista Judica Cordiglia ha 68 anni, è perito al tribunale di Torino. Suo fratello Achille, classe 1933, è un cardiologo allievo del professor Dogliotti. Due professionisti la cui notorietà è velata dal tempo. Ma per vent'anni, dalla fine degli Anni 50, i giornali li citavano a ogni missione spaziale come testimoni della lotta che russi e americani avevano ingaggiato per impadronirsi del cosmo. Dal loro punto di ascolto, prima nel centro di Torino, in via Accademia Albertina, poi in un bunker tedesco affittato per due lire in collina, infine nell'ala di una casa di cura del Canavese, acchiapparono i segreti, divulgarono i successi e le tragedie, registrarono i suoni e le voci di missioni in cui avevano messo il naso non perchè fossero spioni di mestiere ma perchè erano entrati in un gioco più grande di loro, e lo giocavano benissimo. Diventarono «i ragazzi di Torre Bert». Ancora oggi sembra impossibile che due radioamatori dilettanti abbiano potuto scoprire così tanto del più complesso conflitto tra le due superpotenze, e uscire indenni dalle trame di quegli anni. IL BIP BIP «Da bambini - raccontano i fratelli Judica - avevamo la passione per la radio, il più bel giocattolo del mondo, e la curiosità di andare sempre oltre nell'ascolto ci spinse ad allestire in casa una piccola stazione, fatta di materiale recuperato dai depositi di guerra e di antenne che progettavamo noi. La nostra Bibbia era una rivista che si chiamava ''Arrangiatore''. Quello fu l'inizio del gioco. Poi nel '57 i russi mandarono in orbita il primo Sputnik e ne captammo il bip bip. Per noi cominciò la caccia ai segnali dallo spazio, una fantastica malattia». Oggi li chiameremmo hacker. Arrivarono con la fantasia e l'entusiasmo dove altri non potevano. O, se potevano, tacevano. Due rompiscatole cosmici. Guardati con incredulità dalla Nasa, dove andarono nel '64 dopo aver vinto alla Fiera dei Sogni, uno dei programmi-cult di Mike Bongiorno; controllati dai sovietici per i quali erano gangster dello spazio. «Nel settembre '63 abitavamo a Torino, avevamo le antenne sistemate sul terrazzo. Venne un certo Anatoli Krassikov, ufficialmente era il corrispondente della Tass da Roma, in realtà era un uomo del Kgb. Voleva vedere la stazione, ci propose di collaborare tecnicamente con Mosca. Dieci minuti dopo che se n'era andato arrivò il nostro controspionaggio. Da quel momento sapevamo di essere controllati». Paura? «Quando trasferimmo il centro di ascolto, che chiamammo Torre Bert, nel bunker isolato in collina, ci passavamo le notti: avrebbe potuto venire chiunque anche soltanto per rubarci l'attrezzatura. E quando lo lasciammo perchè trovammo le bandiere rosse sul tetto e capimmo che era un segnale pericoloso, scoprimmo che qualcuno aveva messo di nascosto le mani sulle bobine cosparse di grafite. Qualche spia, di sicuro. Però non ci pensavamo o forse erano altri tempi. Eravamo eccitati dalla gara spaziale: ci appagava la conferma di qualcosa che non avremmo dovuto sapere, anche se talvolta ciò che ci nascondevano era la tragedia, la morte di un uomo». O di una donna. «LE VITTIME SONO 14». Il libro e il documentario riapriranno le polemiche sulle morti mai ammesse. Secondo i due fratelli in quel periodo almeno 14 cosmonauti sovietici si sono persi nello spazio per una manovra sbagliata, o sono morti al rientro nell'atmosfera. «Gli americani - spiegano - comunicavano tutto e si esponevano alle brutte figure, a Mosca invece mantenevano il silenzio sulle operazioni finchè non avevano avuto successo. Ma le nostre antenne ricostruivano quanto stava accadendo. Torino era un luogo privilegiato, il primo punto dove le astronavi sovietiche riprendevano contatto con le basi in Russia, dopo il black out imposto dal sorvolo degli Usa e dell'oceano. Così riversavano tutti i dati. Cogliemmo la voce di Gagarin e annunciammo la presenza del primo uomo nello spazio qualche minuto prima che lo ufficializzasse la Tass. Prima di lui, però, ci sono stati tentativi di cui non si è saputo niente. Nel novembre '60, sei mesi prima di Gagarin, sentimmo l'Sos nitido di un veicolo che si allontanava dalla Terra, senza possibilità di tornarci. Nel maggio '61 registrammo la morte in diretta di un equipaggio: due uomini e una donna». Il messaggio della donna è un pugno nello stomaco. I due colleghi probabilmente sono già morti, la cosmonauta cerca aiuto alla base: la manovra di rientro è fuori controllo. La voce ripete ossessivamente dei numeri e «ho caldo, ho caldo, ho caldo». «Questo il mondo non lo saprà», è la sua frase che dà il nome al libro. NIENTE POLITICA «Un'altra volta - aggiungono i fratelli Judica - captammo il battito cardiaco e il respiro affannoso di un essere cui evidentemente mancava l'aria. Facemmo ascoltare il nastro al professor Dogliotti. Lo analizzò e non ebbe dubbi. I sovietici però non ammettevano le tragedie, ci accusavano di inventarci persino i nomi degli astronauti, dimenticando che li prendevamo dalle loro riviste e che con noi, all'ascolto, c'erano sempre giornalisti e tv di tutto il mondo. Emilio Fede, alla Rai, ci conosceva bene. Non ci spingeva l'ideologia, non eravamo anticomunisti, nè al soldo degli americani. Solo c'indispettiva che si negasse la realtà. E gli astronauti erano volontari consapevoli del rischio di morire». Nel villino a Ciriè i vecchi strumenti parlano di un'epoca lontana, centinaia di nastri conservano le voci e i ricordi. Oggi i fratelli hanno smesso di ascoltare il cielo. «La fine la decretammo nel '75 con la missione congiunta tra l'Apollo e la Soyuz, russi e americani che si danno la mano in orbita». Di Torre Bert resta l'antenna gigantesca, in giardino. Marco Ansaldo per ''La Stampa''


...hanno pure ricevuto velate (ma non troppo) minacce da spie russe...bandiere rosse sulle loro antenne trovate al mattino, messe di nascosto durante la notte...[:0]


Ultima modifica di Manny il 17/05/2009, 15:34, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/05/2009, 17:18 
trovo in questo link (http://alieniemisteri.altervista.org/as ... mparsi.htm) un contributo molto interessante che merita davvero di essere letto. Povera gente gli astronauti che dovettero dare la propria vita per le mire egemoniche e politiche delle due potenze.

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Cita:
Nella storia dei viaggi spaziali mancano all'appello numerosi astronauti morti in missioni spaziali, dei quali non vi è traccia nella storia ufficiale perché le autorità non hanno mai ammesso la loro morte, spesso negando l'evidenza. Infatti, le autorità hanno provveduto a negare la missione spaziale o a dichiarare che si trattasse di un veicolo senza persone a bordo, mentre gli astronauti scomparsi sono stati dichiarati morti in seguito ad incidenti non collegati a missioni spaziali. La negazione di tutte queste morti nello spazio non è legato solo a missioni spaziali top-secret, ma anche a non rovinare l'immagine di superpotenze durante la corsa nello spazio.
Le superpotenze hanno da sempre ufficialmente un doppio programma spaziale, uno con scopi scientifici ed un altro con scopo militare.
Di quello militare, è impossibile avere qualsiasi informazione perché è coperto dal più alto grado di top secret, anche se è sicuro che sono stati mandati nello spazio tantissimi satelliti militari ed un considerevole numero di persone. Sapere quindi dettagli concreti in merito è impossibile.
Il programma spaziale scientifico, poiché è stato reso quasi interamente pubblico, permette di ricostruire gran parte degli eventi che sono stati tenuti nascosti al pubblico.
Di notevole importanza sono le numerosi morti di astronauti russi avvenute quando l'unione sovietica primeggiava nella corsa per lo spazio, che non sono mai state rese ufficiali ma su cui esiste un'ampia documentazione. In particolare, hanno contribuito in modo decisivo i fratelli Judica Cordiglia, due persone appassionate dei viaggi spaziali che erano altamente esperti nel campo della telecomunicazioni e della radio. Essi negli anni'50 e '60 intercettarono numerosi segnali telemetrici e di comunicazione in fonia tra la Terra e lo Spazio durante missioni sia sovietiche che americane grazie ad apparecchi autoprogettati. Le intercettazioni furono documentate scientificamente ed alla presenza di molti testimoni, e diedero molta notorietà ai due fratelli in quanto furono i primi a captare l'audio di importanti missioni spaziali e soprattutto captarono l'audio relativo a missioni spaziali sovietiche sconosciute in cui persero la vita degli astronauti.
I sovietici diramavano scarse informazioni sulle loro missioni spaziali ed annunciavano i loro lanci solo quando già avvenuti: questo permetteva di diffondere solo le missioni spaziali andate in modo perfetto.

Le intercettazioni

Gli esperti fratelli Judica Cordiglia si dotarono di una potente stazione ricevente, e con la loro bravura riuscirono a captare molti messaggi dei cosmonauti sovietici. Ciò fu sopratutto possibile in quanto tali astronauti utilizzavano particolari frequenze rintracciabili quando nell'orbita si avvicinavano al territorio sovietico, ed i due fratelli, trovandosi nel nord italia, erano in una posizione ideale per tali intercettazioni. Anche i segnali dei veicoli spaziali americani furono captati.
Dal 1957 i fratelli Judica Cordiglia riuscirono a captare i segnali, le conversazioni e persino le immagini dei principali voli spaziali dell'epoca, dal primo satellite in orbita, lo Sputnik, al primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin.
Nel 1961, alcuni centri di ascolto nel mondo, tra cui quello degli Judica Cordiglia, captarono un segnale di un satellite sulle frequenze sovietiche, non annunciato da Radio Mosca. Due mesi dopo, l’annuncio che una nuova nave spaziale era in orbita con a bordo il cosmonauta Gherman Titov. Molti affermarono che la missione fosse già stata effettuata due mesi prima, in giugno, e che la voce di Titov fosse stata registrata e poi ritrasmessa successivamente.
Ma i fratelli Judica Cordiglia documentarono anche l'esistenza di astronauti sovietici morti durante le missioni spaziali. I due registrarono 14 voli sovietici con equipaggio umano non ufficialmente annunciati che si sono conclusi tragicamente. Di alcuni di questi casi è stata prodotta ampia documentazione, attrassero molto l'attenzione dei media di tutto il mondo, nonché dei servizi segreti, e saranno qui di seguito esposti.
È bene precisare che gli USA conoscevano i fallimenti russi, ma in un situazione vicino ad una terza guerra mondiale gli USA cercavano di provocare il meno possibile l'URSS, e quindi evitarono ufficialmente di fare dichiarazioni relativi ai fallimenti sovietici non resi ufficiali.

SOS A TUTTO IL MONDO dal vero primo uomo nello spazio

Il 28 novembre 1960, 135 giorni prima del lancio ufficiale del primo uomo nello spazio, i fratelli Judica Cordiglia in Italia e l'osservatorio di Bochum captarono e documentarono un messaggio dallo spazio in alfabeto MORSE: un SOS A TUTTO IL MONDO, ripetuto in continuazione. L'analisi scientifica del messaggio mostrò che non poteva trattarsi di un satellite in orbita attorno alla Terra, ma che si trattava di un veicolo spaziale in allontanamento della Terra. In effetti, in quel periodo molti sospettavano di un imminente lancio sovietico con un uomo a bordo, e probabilmente si trattò del primo uomo andato nello spazio, ma che per qualche errore o guasto finì in rotta di allontanamento dalla Terra, condannando così il pilota ad una morte inesorabile. L'URSS cercò di coprire la faccenda dichiarando goffamente che si trattava di un veicolo senza persone a bordo.

Un uomo in agonia nello spazio prima di Gagarin

Il 2 febbraio 1961, 69 giorni prima del lancio ufficiale del primo uomo nello spazio, i fratelli Judica Cordiglia, sintonizzati sulle frequenze sovietiche, documentarono dapprima strani suoni provenire da un oggetto che ruotava intorno alla Terra e successivamente furono registrati dei battiti cardiaci ed il respiro di un uomo in agonia. L'analisi scientifica di queste intercettazioni portarono all'inevitabile conclusione che i sovietici avessero mandato un uomo nello spazio ma la missione era andata male e l'astronauta stava morendo per asfissia. Anche qui, l'URSS cercò di coprire la faccenda dichiarando goffamente che si trattava di un veicolo senza persone a bordo.

La drammatica morte della prima donna nello spazio

Nel maggio 1961 circolavano voci di un imminente ed importante nuovo lancio spaziale sovietico con persone a bordo, di conseguenza iniziarono i monitoraggi dei fratelli Judica Cordiglia delle frequenze sovietiche e riuscirono ben presto a registrare e documentare delle comunicazioni tra una base di lancio sovietica e tre persone nello spazio, di cui 2 uomini ed una donna (la prima nello spazio). I discorsi, col passare del tempo, si facevano sempre più concitati e rapidi, ed evidenziavano difficoltà tecniche per gli astronauti. Di particolare effetto una delle frasi pronunciate dalla donna “…Già, tanto questo il mondo non lo saprà”. Ben presto la situazione dei cosmonauti sovietici precipitò diventando drammatica: i dialoghi evidenziavano la mancanza la mancanza di ossigeno e di forze, la noncorrispondenza dei dati ottenuti dalle macchine. Le trasmissioni durarono per 7 giorni, finchè,dopo la mattina del 23, le voci maschili scomparvero. Al transito successivo, si sentì solo la voce femminile che diceva di sentire caldo, di non avere ossigeno e continuamente chiedeva se sarebbe rientrata, se sarebbe precipitata. Infine, la donna prese a urlare per il caldo finché dopo averlo urlato un’ultima volta, indicando che vedeva una fiamma, il segnale si interruppe, sostituito da un fruscio.
L'analisi scientifica di tali intercettazioni evidenziarono la presenza di una missione spaziale sovietica andata male, il cui scopo era compiere il maggior numero di rivoluzioni fino ad allora e portare una donna per la prima vola nello spazio. Ma evidenti problemi hanno impedito il ritorno sulla Terra finché, essendo quasi terminato l'ossigeno, si tentò il rientro ed il veicolo spaziale finì bruciato nell'atmosfera.

Un'astronave che si perse nello spazio

Il 14 ottobre 1961 i fratelli Judica Cordiglia captarono una conversazione tra una voce maschile russa proveniente dallo spazio e una base sovietica a Terra, al transito successivo si riuscirono a captare solo poche parole e a quello successivo solo segnali telemetrici, dopo il quale scomparve e non diede segni di rientro sulla Terra. L'analisi delle intercettazioni era compatibile con quanto affermato da un giornale americano e da alcuni ricercatori di altri zone del mondo, secondo cui l’URSS avrebbe lanciato e perduto nello spazio un enorme satellite con tre astronauti a bordo, il lancio sarebbe avvenuto il 14 ottobre, e segnali trasmessi dalla nave cosmica sono stati captati a Tokio, Dakar, Sidney e Bochum. L’istituto giapponese di ricerche sulle onde radio hanno calcolato che l’astronave era stata collocata su un’orbita situata tra i 400 e i 480 km, cioè la più alta che sia mai stata tentata. Gli scienziati pensarono che l’orbita fosse troppo alta e che la nave cosmica si sia persa nello spazio.

Altri voli spaziali senza ritorno

Tra il settembre ed il novembre 1962 i fratelli Judica Cordiglia captano una serie di segnali provenienti da voli spaziali sovietici molto ravvicinati tra loro, tutti non dichiarati da Mosca e quindi probabilmente tutti finiti in fallimenti.
Il segnale del primo di questi fu intercettato il 6 settembre dai due fratelli ed anche da una stazione di ascolto svedese. Il 17, 18 e 19 ottobre fu intercettato dallo spazio un altro segnale ed anche una voce di un uomo. La situazione si ripeté nei giorni dall’8 al 12 novembre dello stesso anno. Tutte queste intercettazioni furono confermate anche dagli americani.

L'ultima intercettazione di un volo spaziale senza ritorno

Il 13 aprile 1964 i fratelli Judica Cordiglia intercettarono comunicazioni relative a esperimenti spaziali che cominciarono a Terra e finirono nello spazio il 25 aprile. Le registrazione è frammentaria, ma contiene più voci umane, tra cui una femminile, e nelle ultime battute si conclude con la voce femminile che chiama inutilmente la base di Terra, la quale non risponde più.

Le accuse russe

L'Unione Sovietica era apertamente adirata contro i fratelli Judica Cordiglia e nel 1965 diramò un comunicato contro di loro dove li si definiva imbroglioni. Tuttavia, i due fratelli replicarono dimostrando che le informazioni diffuse erano tutte documentate scientificamente ed ottenute con metodi altrettanti scientifici, tra l'altro le ricezioni erano avvenute in presenza di testimoni, e dimostrarono che erano realmente esistiti gli astronauti scomparsi nelle tragedie e che l'URSS definiva inesistenti.

In conclusione

Successivamente si verificarono ancora altri disastri legati alle missioni spaziali, ma l'Unione Sovietica decise di renderli pubblici almeno in parte, come l'incidente della Soyuz 1 del 1967 e l'incidente della Soyuz 11 del 1971. Da notare che ci furono anche 7 cosmonauti sovietici scomparsi nel nulla o espulsi misteriosamente dal corpo degli astronauti, ed inoltre alla fine degli anni'50 ci sono forti indizi che dei cosmonauti russi morirono durante dei voli suborbitali.
Probabilmente avevano capito che era impossibile nascondere certe cose con tutti i centri di ascolto situati nel mondo.

Per approfondimenti:

http://www.lostcosmonauts.com/index.htm

I Fratelli Judica Cordiglia

C'è anche quest'interessante documentario diviso in quattro parti:
http://it.youtube.com/watch?v=HhraF3fNHzk
http://it.youtube.com/watch?v=9ikOkbSt__s
http://it.youtube.com/watch?v=b-izVtW9dkw
http://it.youtube.com/watch?v=44QHzyq8Y9Q

Le intercettazioni di segnali dallo spazio da parte di appassionati continuano tutt'ora; ecco le registrazioni dei segnali fatti da questi appassionati:
http://www.dd1us.de/historical sounds from space.html
http://www.svengrahn.pp.se/sounds/sounds.htm
E qui è possibile trovare le frequenze di ascolto:
http://www.shortwaveaudio.com/satellite-frequency-list/


Pasquariello Domenico


http://alieniemisteri.altervista.org



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MessaggioInviato: 17/05/2009, 17:48 
Cita:
Arturo ha scritto:
Nella storia dei viaggi spaziali mancano all'appello numerosi astronauti morti in missioni spaziali, dei quali non vi è traccia nella storia ufficiale perché le autorità non hanno mai ammesso la loro morte, spesso negando l'evidenza. Infatti, le autorità hanno provveduto a negare la missione spaziale o a dichiarare che si trattasse di un veicolo senza persone a bordo, mentre gli astronauti scomparsi sono stati dichiarati morti in seguito ad incidenti non collegati a missioni spaziali. La negazione di tutte queste morti nello spazio non è legato solo a missioni spaziali top-secret, ma anche a non rovinare l'immagine di superpotenze durante la corsa nello spazio. Le superpotenze hanno da sempre ufficialmente un doppio programma spaziale, uno con scopi scientifici ed un altro con scopo militare. Di quello militare, è impossibile avere qualsiasi informazione perché è coperto dal più alto grado di top secret, anche se è sicuro che sono stati mandati nello spazio tantissimi satelliti militari ed un considerevole numero di persone. Sapere quindi dettagli concreti in merito è impossibile. Il programma spaziale scientifico, poiché è stato reso quasi interamente pubblico, permette di ricostruire gran parte degli eventi che sono stati tenuti nascosti al pubblico.


E poi dicono che il coverup è tutta fuffa....



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Ho letto ora il topic aperto da Shantaram; posso confermare tutto...Nel senso che queste notizie le sentivo alla radio e qualche quotidiano le riportava allora. Ma la gente...dimentica; poi dicevano che erano falsità perché riguardava la parte avversa... Invece è tutto vero. I fratelli Judica Cordiglia erano conosciutissimi in quegli anni e più di una voltaalla radio fecero scoltare, durante i Tg (radio ovviamente) le voci degli astronauti russi che chiedevano aiuto... Mi vengono ancora i brividi!



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Ufologo 555 ha scritto:

Ho letto ora il topic aperto da Shantaram; posso confermare tutto...Nel senso che queste notizie le sentivo alla radio e qualche quotidiano le riportava allora. Ma la gente...dimentica; poi dicevano che erano falsità perché riguardava la parte avversa... Invece è tutto vero. I fratelli Judica Cordiglia erano conosciutissimi in quegli anni e più di una voltaalla radio fecero scoltare, durante i Tg (radio ovviamente) le voci degli astronauti russi che chiedevano aiuto... Mi vengono ancora i brividi!


[8)]

Qualcuno sa se anche dalla controparte (USA) ci sono stati casi simili? Sinceramente il dubbio mi viene.. [:(]


Ultima modifica di shantaram il 17/05/2009, 18:32, modificato 1 volta in totale.


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