bleffort ha scritto:
Quoto,chi cresce con le "vaccinazioni" della natura cresce più forte e immune.
Sarebbe la famosa selezione naturale. Chi non ce la fa schiatta.
Tutto bene finche' non si e' quello che schiatta.
Il problema delle vaccinazioni non e' nella pratica vaccinale in se (almeno in parte), ma nel mercimonio che si e' creato su tale questione oltre alle schifezze varie che vengono usate per la preparazione dei vaccini.
Come tutte le pratiche mediche, ci sono sempre dei rischi e degli effetti collaterali, solo bisogna valutare il fattore di rischio.
Ad esempio, i tassi di mortalita' delle infantili piu' diffuse sono:
morbillo 1%
pertosse 3%
che se uniti alle complicanze salgono in modo molto significativo. Percentuali di rischio molto superiori a quelle dei relativi vaccini. Ecco quindi che in questo caso la pratica vaccinale costituisce un rischio inferiore seppur non nullo.
In altri casi, come ad esempio la varicella, il rischio di morte in eta' infantile e' assai minore (0,03%), tuttavia la vaccinazione ha dei risvolti positivi per l'eta' adulta, eta' nella quale il rischio di morte sale in modo repentino (circa 4%) oltre che preservare anche dal dannosissimo herpes zoster.
Questo per quanto concerne il fattore di rischio morte.
Altro discorso invece sarebbe quello relativo alla reale capacita' umana di agire su queste dinamiche con cognizione di causa. Cioe' con questo intendo: l'uomo e' realmente in grado di intervenire su queste dinamiche?
Su questo punto ho molti dubbi.
Io credo che l'attuale capacita' umana di intervento in questo senso sia assai limitata, nel senso che stiamo mettendo le mani su cose che conosciamo poco e male, preoccupandoci del breve periodo senza lungimiranza alcuna.
Infatti alcune pratiche vaccinali, come ad esempio quella della pertosse, dopo lungo periodo stanno rivelando dei risvolti assolutamente inaspettati. Ad la' delle insufficiente copertura, sul quale si potrebbe anche sorvolare, ci sono aspetti assai preoccupanti, come ad esempio una differente risposta immunitaria tra i soggetti vaccinati e non, tanto che le mutazioni genetiche del batterio hanno selezionato ceppi che prediligono esclusivamente i soggetti vaccinati.
Questo e' il rischio di voler giocare al dottore senza esserne realmente in grado.
Io credo quindi che bisognerebbe essere assai piu' cauti nell'intervenire in questo genere di dinamiche, soprattutto se su scale cosi ampie, distinguendo pesantemente le malattie ad alta mortalita' (dove il rischio vaccinale viene assolutamente in secondo piano) da quelle invece a basso o bassissimo rischio.
Chiudo infine dicendo che qui siamo in deciso OT e inviterei tutti a proseguire sul topic dedicato:
viewtopic.php?f=8&t=17312&start=60&hilit=vacci%2A