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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 15/07/2018, 19:53 
Ufologo 555 ha scritto:
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Così come l’11 settembre del 2001, la guerra in Iraq del 2003 e la crisi economico finanziaria del 2008 hanno assestato un duro colpo all’ordine internazionale post 1989, l’attuale guerra commerciale, iniziata formalmente lo scorso 6 luglio tra Stati Uniti e Cina, sta rappresentando la più grande guerra commerciale nella storia dell’economia e dell’umanità, dalle cui conseguenze lo stesso commercio globale potrebbe esser travolto. Venerdì 6 luglio, gli Stati Uniti hanno iniziato a imporre tasse punitive del 25% su un totale di 34 miliardi di dollari di merci importate dalla Cina. In risposta, lo stesso giorno, la Cina ha annunciato l’imposizione di tariffe su 34 miliardi di prodotti statunitensi. In merito, il Ministero del Commercio cinese ha rilevato che la Cina è stata costretta ad agire in questo modo per difendere gli interessi fondamentali del paese e della popolazione.

Sebbene i mercati continuino a sperare in successivi accordi per fermare l’escalation, disinnescare quella che Pechino ritiene la più grande guerra commerciale della storia potrebbe richiedere passi più urgenti, rispetto a quanto fatto sino ad oggi da parte di Unione Europea, Giappone, Canada e altri paesi. La guerra dei dazi non solo sembra destinata a far calare i commerci e a deprimere la crescita, ma rischia di compromettere in modo irreversibile il sistema economico internazionale in vigore dalla seconda guerra mondiale. In una guerra commerciale non vi sono infatti vincitori ed è quindi inevitabile che nel combattere la guerra commerciale delle più grandi dimensioni della storia dell’umanità, sia Stati Uniti che Cina dovranno pagare un prezzo e sopportare le perdite

Per gli USA, i danni maggiori si riscontreranno nei seguenti settori: perdita dell’ampio spazio di cooperazione futura tra Cina e Usa; entrambe le parti saranno danneggiate dalla perdita dei grandi vantaggi portati dalla suddivisione della catena industriale a livello globale; il mondo perderà l’importante opportunità storica della ripresa economica. Inoltre, se le tensioni commerciali tra Cina e Usa non saranno risolte in modo appropriato, si assisterà ad un crollo del 40% del commercio mondiale, l’ordine e i regolamenti internazionali creati in molti anni di lavoro perderanno efficacia con un conseguente stato di caos dell’economia mondiale e, l’aspetto più importante, gli Usa perderanno la possibilità di enormi guadagni sul mercato cinese.

Anche la Cina dovrà pagare un prezzo elevato nella contrapposizione commerciale con gli Usa, ma proprio l’enorme mercato di consumo fatto da circa 1,4 miliardi di persone può consentirle, anche nei momenti più difficili, di attuare una circolazione interna. Al contempo, il 91% della crescita economica cinese deriva dalla domanda interna e il 60% della domanda interna è guidato dal consumo. La domanda di consumo è in costante aggiornamento e il mercato è pieno di vitalità. Ancora più importante, il numero delle aziende innovative in Cina è al secondo posto al mondo e lo sviluppo guidato dall’innovazione ha reso l’economia cinese più resistente. Inoltre, la Cina ha ampliato costantemente la propria apertura in base a una strategia consolidata, il che ha rafforzato notevolmente la fiducia del mondo esterno. La lotta contro la guerra commerciale degli Usa è per la Cina una “lotta di destino nazionale”. Nel far fronte a questa “lotta di destino nazionale”, i cinesi sono disposti a sopportare perdite temporanee nella vita personale, condividere un momento difficile con un governo responsabile, unirsi in uno sforzo concertato e mantenere la situazione generale a lungo termine di sviluppo economico sostenuto e di ringiovanimento nazionale.

Il peso di questa guerra commerciale non ricade, tuttavia, soltanto su sulla Cina e sugli Stati Uniti, tanto che gli altri paesi non possono considerarsi “passanti o “spettatori”, ma protagonisti. Secondo le statistiche, fino all’8 luglio, le misure adottate dai vari paesi nei confronti degli Stati Uniti hanno interessato 75 miliardi di dollari di prodotti statunitensi. Di questi, 34 miliardi di dollari sono riconducibili alle contromisure applicate dalla Cina. È un po’ come se fosse una “guerra tra due paesi”. Tuttavia, un rapporto di ricerca della Syracuse University mostra che l’87% dei computer e dei prodotti elettronici “made in China” soggetti alle tariffe degli Stati Uniti sono prodotti da società multinazionali che operano in Cina, soltanto il 13% è riconducibile ad aziende cinesi. Eppure prima della Cina, diversi Paesi interessati avevano già attuato contromisure: il Canada aveva imposto tariffe su prodotti d’importazione statunitensi per un valore di circa 12 miliardi e 600 milioni di dollari e il Messico aveva lanciato un secondo giro di contrattacchi, imponendo dazi doganali su 3 miliardi di merci Usa.

Durante una conferenza stampa congiunta tenuta con il ministro degli Esteri austriaco il 5 luglio, il ministro degli Esteri cinese, nonché membro del Consiglio di Stato, Wang Yi, ha affermato che la Cina si oppone al protezionismo commerciale non solo per salvaguardare i propri interessi legittimi, ma anche per salvaguardare gli interessi comuni del resto del mondo, ivi compresa l’Unione europea. La Cina è ora in prima fila nella lotta contro l’unilateralismo, il protezionismo commerciale e auspica che nessuno la colpisca a tradimento. Preoccupazioni sono state lanciate anche dalla Vice Presidente di Confindustria, Licia Mattioli, che, intervistata da Radio Cina Internazionale, ha osservato che le politiche protezionistiche adottate da Trump rappresentano un’azione in controtendenza al processo di globalizzazione economica e che avranno un enorme impatto sulle imprese italiane.

Una guerra commerciale danneggerebbe quindi tutto il mondo, non solo Cina e Stati Uniti. Se si vorranno realmente risolvere questi problemi, gli Stati Uniti dovrebbero cambiare metodo per risolvere gli attriti commerciali. Cina e Usa potrebbero lavorare ad un accordo per promuovere insieme l’economia digitale, accelerare i negoziati sul Bilateral Investment Treaty (BIT), rafforzare la cooperazione nel quadro dell’iniziativa One Belt One Road e nei settori degli investimenti e delle infrastrutture, sviluppandosi insieme su mercati terzi sempre nell’ambito di questo progetto e promuovere il Free Trade Agreement (FTA) tra Cina e Usa. La possibilità di un FTA tra i due Paesi non è ancora stata discussa e, nel caso dell’avvio di un accordo bilaterale, secondo quanto affermato dell’Istituto Peterson, Cina e Stati Uniti potrebbero aumentare di 500 miliardi di dollari il volume dei loro scambi.

Tanti esperti e studiosi, funzionari e media si sono espressi su quanto accaduto, condannando la politica commerciale portata avanti dall’amministrazione Trump, esprimendo la propria preoccupazione per le conseguenze che questa potrà avere e ritenendo che la politica dell’America First propugnata da Trump, non avrà successo.

In un’intervista rilasciata al China Media Group, il direttore del Centro di ricerca spagnolo sulla politica cinese, Xulio Rios, ha affermato che l’obiettivo finale della guerra commerciale lanciata dagli Stati Uniti è la massimizzazione dei propri interessi nazionali e la salvaguardia della propria posizione egemonica, per far fronte alla ripresa della Cina. Xulio Rios ha sottolineato che l’impatto globale di questa guerra commerciale è paragonabile a quello della crisi finanziaria globale del 2008 provocata dalla crisi dei mutui subprime negli Usa. Infine, secondo l’inviato a New York del quotidiano La Stampa, Paolo Mastrolilli, dietro alle motivazione della guerra dei dazi vi sarebbero la preoccupazioni statunitensi per la crescita della Cina nel settore della robotica, dell’intelligenza artificiale e dell’hi-tech, che starebbe mettendo in discussione la leadership mondiale americana nella produzione di tecnologica

http://www.occhidellaguerra.it/la-guerr ... o-globale/

Cosa ci potevamo aspettare da un "CAFON MAN!" [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 15/07/2018, 20:02 
AMERICA FIRST!



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 15/07/2018, 20:04 
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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 15/07/2018, 20:05 
Beh la Ue non è solo nemica degli USA, è pure nemica nostra. Loro almeno lo hanno capito... Mentre qua ancora ancora NON ENTRA nelle cucuzze!



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 15/07/2018, 20:10 
.. fin quando esisteranno le teste DEM ... Tiferanno per l'Unione Europea Sovietica [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 15/07/2018, 20:29 
Ma DEM sta per DEMMER...?? :D



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 16/07/2018, 16:42 
... Come da rituale: la politica di "chi ce l'ha più lungo" [:304]

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La Cina invierà i bombardieri strategici Xian H-6 a svolgere esercitazioni militari congiunte in Russia.Vanto dell’aeronautica militare cinese, i bombardieri di Pechino consegnano un importante messaggio ai suoi diretti concorrenti nel Pacifico. Sono infatti gli stessi mezzi utilizzati per pattugliare il Mar Cinese Meridionale e lo Stretto di Taiwan.

Come riportato dal South China Morning Post, è la prima volta che i bombardieri strategici parteciperanno a queste esercitazioni. Ed è un segnale importante dell’interesse di Pechino di utilizzare questi velivoli in coordinamento con la altre aviazioni alleate.

I bombardieri, nella versione H-6K, sono entrati ufficialmente in servizio nell’ottobre del 2009, durante le celebrazioni del 60esimo anniversario della Repubblica popolare cinese. La loro capacità nucleare rende la Cina il quarto Paese a possedere bombardieri strategici dopo Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti. Con un raggio di combattimento di 3.500 chilometri e missili con una portata di 1.600 chilometri, l’aereo rappresenta l’ultima versione dei bombardieri cinesi.

Una versione moderna, assolutamente diversa dalle precedenti, e che ha già messo in allerta il Pentagono. Quando questi aerei hanno condotto esercitazioni di decollo e di atterraggio nell’area del Mar Cinese Meridionale a maggio, dai vertici militarti americani è risuonato l’allarme.

Secondo la Difesa Usa, i pattugliamenti avevano “sollevato tensioni e destabilizzato la regione“. Tensione cui però contribuirono prima gli stessi statunitensi, con un pattugliamento di B-52 a fine aprile nella stessa area, che destò l’ira delle forze armate cinesi.
Gli International Army Games in Russia

Gli aerei da guerra cinesi, fra cui vi saranno anche i caccia Chengdu J-10, lo Xian JH-7 e l’aereo da trasporto Ilyushin Il-76, saranno inviati nell’ambito dei giochi di guerra International Army Games. La Russia li organizza ogni anno e, nonostante l’invito rivolto anche ai membri della Nato, sono giochi in cui partecipano le nazioni appartenenti al blocco che fa capo a Mosca e Pechino.

A parte la tradizionale presenza di Azerbaigian, Bielorussia, Cina, Kazakistan, Iran e Armenia, che partecipano in qualità di partner e organizzatori dell’evento, quest’anno ci saranno anche sei nuovi Paesi a partecipare ai Giochi. Algeria, Vietnam, Myanmar, Pakistan, Sudan e Filippine si uniranno infatti ad altri 26 Stati, portando il totale a 32. Un numero importante, esaltato dallo stesso ministro Sergei Shoigu in un’intervista all’agenzia russa Tass.

Come spiegato da Newsweek, i giochi annuali, che quest’anno consisteranno in 26 competizioni diverse, sono stati lanciati dal ministero della Difesa russo nel 2015. Si svolgeranno in varie strutture di militari russe all’interno del Paese e in varie basi militari all’estero.
Il messaggio della Cina al mondo

L’invio dei bombardieri strategici da parte della Cina è un segnale molto importante. Pechino no aveva mai inviato questi velivoli al di fuori del proprio spazio aereo. Oltre alle missioni sul Mar Cinese Meridionale e sullo Stretto di Taiwan, gli H-6K sono volati vicino all’isola di di Guam, nel Pacifico occidentale. Ma non avevano mai partecipato ufficialmente a esercitazioni congiunte all’estero.

Come riportato dal quotidiano di Hong Kong, c’è in questo anche il desiderio di mostrare le proprie capacità strategiche al mondo. Come affermato da Collin Koh, esperto presso la Nanyang Technological University di Singapore, “C’è anche un evidente desiderio di mostrare le capacità strategiche della People Liberation Army Air Force attraverso la forza del bombardiere”.

C’è quindi anche tanta diplomazia militare nell’arrivo di questi bombardieri in Russia per il prossimo 28 luglio. Le tensioni fra Taiwan e il Mar Cinese Meridionale aumentano. E per quanto riguarda la Corea, ci sono ancora forti perplessità sul percorso di dialogo intrapreso fra Donald Trump e Kim Jong-un.

In questa fase di tensioni, l’invio di questi bombardieri nucleari serve a due scopi: rafforzare il blocco eurasiatico e mostrare i muscoli nei confronti degli Stati Uniti. Obiettivi essenziali nell’agenda politica cinese per il Pacifico.

http://www.occhidellaguerra.it/cina-bombardieri-russia/



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 16/07/2018, 17:40 
Vale sempre la solita considerazione: per una delle 3 superpotenze attuali, cioè Usa, Russia e Cina, vale la pena lanciarsi in una guerra nucleare che vedrebbe il pianeta Terra raso al suolo e inabitabile per i prossimi 500 anni??? A Trump va riconosciuto il pregio di aver evitato la guerra in Nordcorea e di aver di contempo migliorato le relazioni con Russia e Cina. Lasciate poi che facciano le solite marachelle tra dazi, merci, petrolio e via dicendo unitamente a qualche sparata militare tipo qualche bombardiere, qualche tensione qua e la etc. Del resto sono queste cose il sale per i mercati azionari e per l'industria bellica, due cose che smuovono miliardate di soldi.

Ps: credete che la pace sia così difficile da ottenere? La verità è che la pace non crea gli stessi introiti delle guerre!



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 16/07/2018, 17:43 
sottovento ha scritto:
Vale sempre la solita considerazione: per una delle 3 superpotenze attuali, cioè Usa, Russia e Cina, vale la pena lanciarsi in una guerra nucleare che vedrebbe il pianeta Terra raso al suolo e inabitabile per i prossimi 500 anni??? A Trump va riconosciuto il pregio di aver evitato la guerra in Nordcorea e di aver di contempo migliorato le relazioni con Russia e Cina. Lasciate poi che facciano le solite marachelle tra dazi, merci, petrolio e via dicendo unitamente a qualche sparata militare tipo qualche bombardiere, qualche tensione qua e la etc. Del resto sono queste cose il sale per i mercati azionari e per l'industria bellica, due cose che smuovono miliardate di soldi.

Ps: credete che la pace sia così difficile da ottenere? La verità è che la pace non crea gli stessi introiti delle guerre!

Domanda e risposta, esaustiva nella stessa riga.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 16/07/2018, 18:25 
Mah, non capisco a che cosa serve tutte questa ferraglia, ormai le guerre si fanno con i pc, con la valuta virtuale, con le agenzie di rating...



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 16/07/2018, 18:30 
TheApologist ha scritto:
Mah, non capisco a che cosa serve tutte questa ferraglia, ormai le guerre si fanno con i pc, con la valuta virtuale, con le agenzie di rating...

Beh, la minaccia di una guerra tiene tutti sulla corda e fa salire il prezzo del petrolio o dei derivati del grano etc. oltre a smuovere l'industria bellica. Un esempio al volo: la guerra contro la Corea del Nord non c'è stata (per fortuna!!!), ma gli Usa hanno piazzato ai sud coreani il sistema Thaad così come moltissimi missili venduti ai giapponesi per difendersi da eventuali rappresaglie di Kim, ergo un giro di milioni di dollari (o forse miliardi!), il tutto senza una sola azione militare.

In borsa c'è un vecchio detto che è emblematico: compra sulla voce, vendi sulla notizia. Anche in altri ambiti una voce (pensiamo alle ipotesi di un ministro euroscettico all'economia), scatena subito lo spread e di conseguenza crea un effetto leva sui mercati, dopo a notizia smentita eccoti puntuali le ricoperture e il conseguente rimbalzo delle principali borse.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 16/07/2018, 18:31 
TheApologist ha scritto:
Mah, non capisco a che cosa serve tutte questa ferraglia, ormai le guerre si fanno con i pc, con la valuta virtuale, con le agenzie di rating...

E con gli uteri. [:292] [:292] [:292]



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 16/07/2018, 19:13 
sottovento ha scritto:

In borsa c'è un vecchio detto che è emblematico: compra sulla voce, vendi sulla notizia. Anche in altri ambiti una voce (pensiamo alle ipotesi di un ministro euroscettico all'economia), scatena subito lo spread e di conseguenza crea un effetto leva sui mercati, dopo a notizia smentita eccoti puntuali le ricoperture e il conseguente rimbalzo delle principali borse.

Purtroppo è tutta paccottiglia virtuale che poi si ripercuote sull'economia reale, in cui NOI siamo immersi.
Trump comunque ha il pregio di agire come uno "vecchio stampo" (perché lo è), cercando in tutti i modi di tutelare l'economia reale (e quindi le vite di milioni di lavoratori americani). E di proteggerli dal gioco sleale dei cinesi e degli europei (tedeschi in particolar modo, ma siamo un'unione purtroppo) , che in questi anni hanno letteralmente drogato l'economia globale.
Sarà per questo che sta sui ******** a tutti...

Diciamo che agli USA ormai converrebbe allearsi con la Russia in funzione anti-Cina, e nel contempo prendere a martellate l'unione Europea fino a fracassarla del tutto. :)



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MessaggioInviato: 16/07/2018, 19:38 
Condordo. [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 16/07/2018, 22:22 
Non vedo clamore di notizia.La Cina non può inviare i propri aerei sull'invito di una nazione sovrana,alleata e confinate?


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