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Grigio
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MessaggioInviato: 04/10/2009, 19:11 
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Thethirdeye ha scritto:
Che hai "visto" Sognatore?
A me non lo hai mai raccontato? [V]


No...mai raccontato



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Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli Arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh! Uomo conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei (Oracolo di Delfi)
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MessaggioInviato: 04/10/2009, 19:15 
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Sognatore ha scritto:
No...mai raccontato


E.... non hai intenzione di farlo? [:)] [;)]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 07/10/2009, 08:05 
fonte: http://news.kataweb.it/iran-61-degli-am ... ran-510751

Gli americano sostengono l'opzione di negoziati diretti con Teheran per fermare le ambizioni nucleari della Repubblica islamica ma allo stesso tempo sono convinti che falliranno. Per questo il 61% pur di impedire all'Iran di dotarsi della bomba atomica sono a favore di un attacco preventivo. E' quanto emerge da un sondaggio del Pew Research Center, condotto dopo la rivelazione dell'esistenza del sito segreto per l'arricchimento dell'uranio a Qom. Solo il 24% e' contrario a qualsiasi azione militare anche se questo dovesse consentire all'iran di avere la'atomica. Il 15% e' indeciso. Il 61% dei sostenitori del bombardamento dei siti nucleari iraniani non e' politicamente omogeneo: sono favorevoli all'opzione armata sette repubblicani su dieci e due terzi degli indipendenti. Prevedibilmente meno i democratici, ma pur sempre un 51%. Solo tre democratici su dieci sono convinti che sia piu' importante evitare un conflitto militare con l'Iran. Ancora piu' alta, il 78%, la percentuale di americani a favore di una nuova tornata di sanzioni (la quarta) contro l'Iran. Il 56% si e' detto convinto che un'inasprimento delle misure punitive potrebbe non servire a nulla.


[:(]


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Marziano
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MessaggioInviato: 13/11/2009, 12:05 
se iniziano queste danze.....http://www.ilgiornale.it/interni/coree_ ... comments=1

Coree, venti di guerra: Pyongyang schiera i militari alle frontiere
di Redazione

La Corea del Nord farà ricorso a "mezzi militari" per difendere la sua frontiera marittima nel Mar Giallo, teatro questa settimana di un incidente navale con la Corea del sud, il primo degli ultimi sette anni. Lo ha indicato l’agenzia ufficiale del regime nordcoreano, KCNA. Il presidente americano Barack Obama andrà in visita a Seoul, capitale della Corea del Sud, quarta tappa di un viaggio in Estremo oriente.

Pyongyang a Seoul: "Pagherete caro" "La Corea del sud sarà considerata responsabile delle azioni volte a minacciare la riconciliazione nazionale e ad ostacolare la pace e l’unità. Pagherà molto caro tutto ciò", aggiunge il comunicato dell’agenzia. Martedì scorso ha avuto luogo uno scontro a fuoco tra una motovedetta di Pyongyang e una nave di Seul nel Mar Giallo. L’incidente si è verificato dopo che la motovedetta nordcoreana ha attraversato il contestato confine marittimo occidentale. Seul, che riferisce di avere risposto a una provocazione, "ha aperto il fuoco obbligando gli avversari ad invertire la rotta". Nessuna vittima accertata, ma la nave di Pyongyang è rimasta fortemente danneggiata. La Corea del Nord ha chiesto le scuse ufficiali di Seul.



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MessaggioInviato: 13/11/2009, 13:01 
http://www.corriere.it/esteri/09_novemb ... 2aabc.shtm

Gli Usa mettono i sigilli a quattro moschee
«Finanziano il nucleare iraniano»

Nel mirino dell'Fbi anche un grattacielo di 36 piani sulla Quinta Strada a New York
L'Fbi ha messo i sigilli a centri islamici – scuole o moschee – nel Maryland, a New York, in California e in Texas. Si tratta di entità che sono riconducibili, secondo le autorità, alla Alavi. Questa la ricostruzione. La fondazione ha gestito il grattacielo e gli altri edifici per conto del governo iraniano usando la società di copertura “Assa”. Il ricavato degli affitti è stato poi riversato sui conti della Bank Melli (sempre iraniana) accusata dagli investigatori di sostenere le ricerche sull’atomica.

Per 36 anni il palazzo con i suoi affitti ha rappresentato un'importante fonte di reddito per la "Alavi": solo nel 2007 hanno incassato 4,5 milioni di dollari.


l`ideologia e la propaganda portano al ridicolo..

fateci caso :
"..finanziano il nucleare iraniano"
suona come
"..finanziano il terrorismo.."
ma finanziare il nucleare iraniano NON e` reato..
e` come dire finanziano l`industria metallurgica,
finanziano il settore edile,
ecc. ecc.

senza contare che l`industria iraniana del nucleare
e` finanziata dallo STATO,
non certo dall`AFFITTO di 4 palazzi negli USA..

questi sono degli IDIOTI..
non so e volontariamente o no..

-> OBAMA e` come Bush..
solo piu` fotogenico..


Ultima modifica di mik.300 il 13/11/2009, 13:09, modificato 1 volta in totale.


_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 13/11/2009, 13:31 
[quote]l`ideologia e la propaganda portano al ridicolo..

fateci caso :
"..finanziano il nucleare iraniano"
suona come
"..finanziano il terrorismo.."
ma finanziare il nucleare iraniano NON e` reato..
e` come dire finanziano l`industria metallurgica,
finanziano il settore edile,
ecc. ecc.

senza contare che l`industria iraniana del nucleare
e` finanziata dallo STATO,
non certo dall`AFFITTO di 4 palazzi negli USA..

questi sono degli IDIOTI..
non so e volontariamente o no..

-> OBAMA e` come Bush..
solo piu` fotogenico..[quote/]

concordo sono dei buffoni e guerrafondai stanno cercando la scusa
per una guerra contro l'iran...

è tutto legato all'economia l'america ha bisogno di rimanere a galla
l'iran è un opportunità per garantire il petrodollaro.
Fate caso l'irak è stato attaccato quando saddam aveva in previsione di vendere il suo petrolio in Euro...

incredibile ma VERO anche l'iran vuole sganciare il prezzo del petrolio dal dollaro e agganciarsi all'Euro o ad un paniere di monete, quindi cosa fà l'america prepara la guerra.

il Nobel per la pace avrà delle belle gatte da pelare
come fà a coesistere un tale premio con un capo supremo delle forze
armate?

Non è che il premio glielo abbiano dato apposta?

Non vi sembra strano che nessuno voglia che l'IRAN abbia la possibilità di arrichire l'uranio per le sue centrali e nessuno sappia quante bombe atomiche ha israele o perchè stati come il pakistan abbiano la Bomba atomica?

Credo che alla fine invaderanno anche l'IRAn con il benestare della Cina (grande creditore degli USA )e della Russia la quale otterrà di avere il rublo tra le monete di riferimento dopo la definitiva caduta del dollaro.

I grandi poteri quelli veri avranno vinto di nuovo alla faccia nostra e di tutti quelli che creperanno

Con tanta sfiducia in questo mondo di ....

Estraterrestre



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"Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare." Albert Einstein
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MessaggioInviato: 14/11/2009, 09:49 
http://www.repubblica.it/2009/11/sezion ... vista.html

Dottor El Baradei, non crede che l'Iran possa nascondere altri siti segreti?
"Le nostre informazioni sono soltanto confidenziali. Non possiamo basarci su delle congetture ma su dati concreti e questi ci dicono che non esiste altro impianto segreto".

Diverse intelligence straniere ci hanno fornito documenti su cosa accade in Iran. Si tratta di piani di studio sugli armamenti nucleari; ma dimostrano che tali studi non sono stati sviluppati. Le conclusioni, però, sono differenti. I servizi segreti statunitensi ritengono che l'Iran stia continuando la corsa alla bomba nucleare. Dopo un lavoro accurato di screening l'Agenzia sospetta invece che parte dei documenti sia falsa".

Ma sono state proprio le Nazioni unite a legittimare la guerra in Iraq.
"L'Iraq è stato invaso perché si sosteneva che nascondesse delle armi di distruzione di massa. Ma siamo stati raggirati e ingannati con falsi documenti. La decisione di dichiarare la guerra dipendeva dalla nostra verifica sui luoghi. Avevamo chiesto ancora di due mesi per completare i nostri controlli. Ma non ci sono stati concessi. Poi abbiamo scoperto che la decisione di dichiarare la guerra era stata già presa almeno un anno prima della nostra verifica".

Baradei non vuole fare la stessa fine di Blix,
(ve lo ricordate..?)

stupisce come la storia si ripete paro paro,
NONOSTANTE TUTTO..
NONOSTANTE IL PASSATO RECENTISSIMO..
la memoria dov'è ?
tutto resettato ?



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 23/02/2010, 22:47 
Nucleare Iran, ultimatum da Casa Bianca
Portavoce Gibbs: ''Il tempo e la pazienza stanno terminando''

(ANSA) - WASHINGTON, 23 FEB - 'Il tempo e la pazienza stanno terminando'. Lo dice il portavoce della Casa Bianca, Gibbs, tornado sul tema del nucleare iraniano. 'Ormai e' chiaro. Gli annunci del governo iraniano, aggiunge Gibbs, dimostrano che non ha alcun interesse a creare una fiducia internazionale che il loro programma nucleare abbia scopi pacifici'. Il processo per rispondere alle sfide di questo regime, continua Gibbs 'e' partito'.

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 62747.html


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MessaggioInviato: 23/02/2010, 22:57 
Cita:
kaltony ha scritto:

Nucleare Iran, ultimatum da Casa Bianca
Portavoce Gibbs: ''Il tempo e la pazienza stanno terminando''

(ANSA) - WASHINGTON, 23 FEB - 'Il tempo e la pazienza stanno terminando'. Lo dice il portavoce della Casa Bianca, Gibbs, tornado sul tema del nucleare iraniano. 'Ormai e' chiaro. Gli annunci del governo iraniano, aggiunge Gibbs, dimostrano che non ha alcun interesse a creare una fiducia internazionale che il loro programma nucleare abbia scopi pacifici'. Il processo per rispondere alle sfide di questo regime, continua Gibbs 'e' partito'.

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 62747.html


Nucleare iraniano come armi chimiche iraqene. Direi estremamente coerente e conseguente.

A breve, mi aspetto il ritorno in tv del ciccione Ferrara per terrorizzare chiunque oserà anche solo mettere in dubbio la santa causa amerikana ... rotfl (mica rido per la guerra, eh! No, rido per quelli che si fanno terrorizzare dal ciccione Ferrara [:o)])



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MessaggioInviato: 23/02/2010, 23:17 
Penso che l'Elefantino Ferrara sia ormai in disuso.... già si è dato la zappa sui piedi cercando di mettere su un partito che avesse come unico scopo di esistenza la lotta alla legge sull'aborto.
Ora probabilmente il medico gli avrà detto che fa bene a piantarla di scalmanarsi tanto, o gli viene un infarto.... speriamo che non si faccia mai più vedere in pubblico..... lui e le sue scenate isteriche....


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MessaggioInviato: 24/02/2010, 00:46 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Penso che l'Elefantino Ferrara sia ormai in disuso.... già si è dato la zappa sui piedi cercando di mettere su un partito che avesse come unico scopo di esistenza la lotta alla legge sull'aborto.
Ora probabilmente il medico gli avrà detto che fa bene a piantarla di scalmanarsi tanto, o gli viene un infarto.... speriamo che non si faccia mai più vedere in pubblico..... lui e le sue scenate isteriche....


Quanto ti quoto? [:D]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 07/06/2010, 22:16 
Mezzaluna rossa Iran, manderemo 3 navi a Gaza
I battelli partiranno alla fine della settimana, trasporteranno aiuti alimentari, medicinali di prima necessità e volontari

TEHERAN - La Mezzaluna rossa iraniana ha annunciato oggi l'intenzione di inviare tre navi per portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, sfidando il blocco imposto da Israele. Due navi, che trasporteranno cibo, rifornimenti di medicinali e personale medico, partiranno nei prossimi giorni, secondo quanto ha annunciato il responsabile dell'organizzazione, Abdolrauf Adibzadeh.
"L'Iran - ha aggiunto Adibzadeh - sta anche preparando l'invio di una nave ospedale che avrà a bordo medici, infermieri e tutta l'attrezzatura medica necessaria per operazioni e procedure d'urgenza". La Mezzaluna rossa iraniana intende fare arrivare "entro questa settimana" i primi aiuti attraverso il valico di Rafah, fra l'Egitto e la Striscia di Gaza, secondo quanto ha precisato Adibzadeh. Quello di Rafah è l'unico valico di frontiera che il territorio palestinese non ha in comune con Israele. Ieri Ali Shirazi, il rappresentante in seno ai Guardiani della rivoluzione della Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha detto che i Pasdaran sono pronti a scortare "con tutta la loro potenza e la loro capacità" navi che portino aiuti a Gaza, se solo lo stesso Khamenei darà quest'ordine. "E' dovere dell'Iran difendere l'innocente popolazione di Gaza", ha aggiunto Shirazi. Negli ultimi giorni il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha avuto colloqui telefonici con i suoi omologhi siriano, Bashar al Assad, e venezuelano, Hugo Chavez, anch'essi su posizioni duramente anti-israeliane, sulle azioni da adottare in reazione all'attacco delle forze speciali israeliane di lunedì scorso contro una flottiglia internazionale che portava aiuti a Gaza.

ISRAELE, DA IRAN ENNESIMA PROVOCAZIONE - Israele non crede che l'Iran sia davvero pronto a inviare navi verso la Striscia di Gaza, l'enclave palestinese controllata dagli integralisti di Hamas, ma giudica ugualmente grave, alla stregua di una "provocazione", l'annuncio rimbalzato oggi al riguardo da Teheran. Lo ha dichiarato all'ANSA da Gerusalemme il portavoce del ministero degli Esteri, Yigal Palmor.

FRATTINI, CON INVIO NAVI IRAN VUOLE CONTROLLO GAZA - L'ipotesi che l'Iran accompagni le navi umanitarie a Gaza e' ''un chiaro segnale alla comunita' internazionale che Teheran vuole prendere il controllo di Gaza. E' prima di tutto contro Hamas''. E' quanto ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini nel corso della conferenza stampa con il capo del Foreign Office William Hague.

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 29702.html


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Essere Interdimensionale
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MessaggioInviato: 27/06/2010, 18:17 
Preparativi per la guerra contro l'Iran nel Golfo Persico

Dopo l’invio alla base militare di Diego Garcia, nell’Oceano Indiano, di 387 bombe ad alto potenziale di cui AsiaNews aveva dato notizia lo scorso 14 aprile (vedi Venti di guerra e crisi economica dietro gli attacchi al Papa), altre 12 navi da guerra americane hanno attraversato il canale di Suez, unitamente ad una corvetta israeliana. Lo afferma il quotidiano egiziano Al-Quds-al-Arabi. La notizia è confermata dai quotidiani Jerusalem Post e Haaretz. Anche l’agenzia d’informazione internet Debka, che solitamente appare ben connessa con il Mossad, i servizi segreti israeliani, ha confermato un incremento dell’attività nel Golfo Persico. Secondo la Debka vi sarebbe anche la presenza in quelle acque di tre sottomarini israeliani dotati di missili con teste nucleari. I sommergibili israeliani sono stati costruiti in Germania e sono considerati tecnologicamente molto avanzati. Tra le navi da guerra transitate da Suez, secondo fonti di agenzia, ci sarebbe anche la portaerei Harry Truman, che finora era stazionata nel Mediterraneo. Lo afferma un articolo pubblicato su zerohedge (vedi 12-american-warships-including-one-aircraft-carrier-and-one-israeli-corvette-cross-suez-canal). Salgono perciò a tre le squadre navali d’attacco aereo operative in zona, che si aggiungono alle forze aeree di stanza sull’isola di Diego Garcia. Si completa così un dispositivo pronto al bombardamento dei siti in cui gli iraniani, secondo gli USA ed Israele, starebbero per approntare la propria prima bomba nucleare. Si può ipotizzare che a rischio di conflitto sia il periodo a cavallo tra fine luglio ed i primi di agosto.

Gli iraniani hanno sempre sostenuto che le installazioni di arricchimento dell’uranio servono per gli impianti nucleari ad usi civili per la produzione di energia. Nel corso degli ultimi anni hanno permesso a diversi gruppi d’ispezione della Aiea (l’Agenzia Onu per l’energia atomica), di ispezionare le proprie installazioni per verificarne che non vi fossero impianti per usi militari. Inoltre di recente, lo scorso 16 maggio, l’Iran ha aderito ad una proposta messa a punto dal Brasile e dalla Turchia (vedi Teheran-accetta-un-accordo-sull’uranio-arricchito-con-Turchia-e-Brasile) che prevedeva che il processo di arricchimento dell’uranio venisse completato fuori dai propri confini nazionali, in Turchia, in modo da garantire che tale processo non avesse alcuna finalità militare. Questa iniziativa non è stata accolta favorevolmente da Israele.

Ad una minaccia corrisponde una controminaccia

Da parte sua, infatti, l’agenzia iraniana Press TV, lo scorso 9 giugno ha pubblicato in inglese il monito di un membro della famiglia reale saudita, il principe Turki bin Abdul Aziz Al Saud (vedi Prince warns S. Arabia of Apocalypse). Il testo era stato tratto da quanto riportato in arabo da un’agenzia del Cairo, la Wagze news agency. Il principe, che vive da anni in Egitto perché da tempo in disaccordo con la famiglia regnante, secondo quanto riportato, avrebbe affermato che i membri della dinastia sarebbero a rischio perché essa è ormai molto invisa alla popolazione e perché un golpe militare potrebbe presto spodestarla. A rischio sarebbe la vita stessa dei componenti della famiglia reale saudita. Il principe perciò avrebbe invitato il resto della famiglia a mettersi al più presto in salvo all’estero, “prima che ci taglino la testa per le strade” ha aggiunto con toni drammatici. La gran parte dei giacimenti di greggio saudita si trova in zone del paese abitate da popolazioni di religione mussulmana sciita, come in Iran. Come è noto, si tratta di una confessione religiosa in forte contrasto con l’islam sunnita di orientamento wahabita sostenuto dalla dinastia saudita. La pubblicazione di questo monito pare indicare quale sia la strategia iraniana in caso di bombardamento: provocare il caos nel vicino regno saudita e metterne così a rischio le esportazioni di petrolio. In tal caso gli effetti sul prezzo mondiale del greggio sarebbero enormi perché l’Arabia Saudita è il maggiore paese esportatore di petrolio al mondo. Non è comunque chiaro quanto reale sia questa minaccia iraniana di sovvertire la dinastia saudita.

In questo monito c’è, però, un altro elemento. “Non contate – dice rivolto al folto clan della famiglia reale saudita –su USA, Gran Bretagna ed Israele, perché non sopravviveranno alla perdita (in ing. “because they will not survive the loss”), avrebbe ancora proseguito il principe. Questa parte è un po’ oscura perché non si capisce a che cosa si riferisce: il termine potrebbe essere inteso sia come perdita economica che come sconfitta militare. Forse, tuttavia, questo oscuro monito attribuito al principe dalla fonte iraniana potrebbe essere messo in relazione con un possibile appello da parte del regime di Teheran allo “Jihad”. Si tratterebbe in pratica di una sorta di chiamata alla “guerra santa”, vale a dire alla sollevazione delle masse popolari nei paesi a maggioranza mussulmana e di un segnale rivolto alle cellule islamiste presenti in tutto il mondo perché si attivino per azioni terroristiche. Anche qui non è comunque chiaro se un ipotetico appello iraniano alla solidarietà islamica in caso di attacco e ad una controffensiva terroristica possano concretizzarsi.

Secondo nostre valutazioni, tra minacce e controminacce, a rischio di conflitto è il periodo a cavallo tra fine luglio ed i primi di agosto, per varie ragioni.

In primo luogo perché il dispiegamento del dispositivo militare americano-israeliano di attacco dovrebbe completarsi per tale periodo.

In secondo luogo, perché il prossimo G8 / G20 di fine giugno di Toronto dovrebbe permettere una serie di consultazioni di alto livello e questo è un passaggio preliminare necessario per un evento politico militare di questo tipo. Per parte sua l’Iran deve, invece, attendere l’innesco della provocazione necessaria ad innalzare il livello di tensione: l’arrivo della flottiglia che deve forzare il blocco marittimo di Gaza per portare aiuti “umanitari”.

Il peso del debito americano

I principali fattori che determinano i tempi di questa crisi politico militari sono però di tipo economico.

Il primo elemento è che a metà settembre dovrebbero essere resi ufficialmente noti i dati del preconsuntivo del bilancio USA del 2010. Di solito, però, già in agosto iniziano a trapelare voci ed indiscrezioni. Quest’anno non occorre, tuttavia, attendere il propagarsi di tali voci. È già chiaro che lo “stimolo economico” deciso da Obama su suggerimento degli economisti keynesiani come Paul Krugman non solo non ha incrementato l’occupazione negli USA ma, dilatando a dismisura le spese statali, ha aperto un buco senza precedenti nel deficit federale americano, di certo superiore al 10 % del PIL. Per mascherare questo fallimento economico e sociale (la disoccupazione reale ha toccato il 22 % della popolazione attiva) occorre perciò che la minaccia esterna, l’emergenza militare e politica, prenda forma prima che i dati del bilancio fiscale e dell’occupazione debbano, per un minimo di credibilità, essere riportati anche dai grandi organi d’informazione.

Un secondo elemento, spesso trascurato nelle analisi, è che oltre al problema del debito pubblico esiste in America (e non solo) quello del debito privato, cioè di imprese e famiglie.

Il debito privato in USA è di circa 50'000 miliardi di dollari (in ing. 50 trillions)., circa il 330 % del PIL USA. Chiaramente non è sostenibile e dovrà ridursi in termini reali o per via della deflazione o dell’iperinflazione. Ne consegue che dovrà essere ridotta la leva finanziaria, cioè il settore privato dovrà liquidare i beni patrimoniali acquisiti in toto o parzialmente a debito. Molto probabilmente si ripeterà cioè quanto si è già verificato nel settembre 2007 con la crisi dei mutui “subprime”. La differenza è che mentre allora si resero insolventi i debitori “subprime”, cioè non primari, questa volta verranno ad essere colpiti quei debitori privati considerati di solito maggiormente solvibili. In scadenza per gli inizi di quest’autunno, di nuovo a metà settembre, sono perciò i mutui su un’enorme massa di mutui commerciali e debiti di buona qualità, che troveranno difficoltà ad essere rinnovati. Anche in questo caso una minaccia esterna deve prendere forma prima che si produca il crollo del valore reale di immobili, azioni ed obbligazioni e che possa così coagularsi una reale minaccia politica interna alla tradizionale struttura bipartitica del sistema di potere negli USA.

Anche il regime iraniano ha necessità al più presto di una minaccia esterna per mantenere saldo il controllo del potere all’interno. Monta, infatti, la pressione delle nuove generazioni che vedono con insofferenza sia la corruzione del regime che l’arretratezza tecnologica del Paese. A pesare soprattutto sui giovani è l’incapacità di trovare sbocchi occupazionali e la chiusura al mondo esterno. Non hanno partecipato alla rivoluzione islamica contro lo scià, intesa anche e forse soprattutto come sollevazione contro l’imperialismo economico e culturale americano. Non sanno bene perciò che cosa sia l’antiamericanismo e quindi considerano quindi quella del “grande satana” americano come una stanca retorica, utile solo ai fini del potere interno. Per questo il regime ritiene opportuno non abbassare i toni, ma anzi mantenere alta la minaccia ed il livello di guardia con elementi concreti.

La logica prevalente in entrambi i fronti sembra essere quella già osservata in occasione della guerra delle Falklands/Malvinas, con i generali argentini, assillati dalla bancarotta economica e l’establishment britannico alle prese con una difficile ristrutturazione economica interna per gli strascichi di lungo periodo della decolonizzazione.

Montare una minaccia esterna, un conflitto per coagulare il fronte interno è una tecnica antica e ben collaudata. Il problema è che oggi l’instabilità sociale, politica ed economica ha una dimensione globale. È difficile ipotizzare un’operazione “chirurgica”, che rimanga cioè confinata in un ambito ristretto. Se tale ambito è quello del Golfo Persico, gettarvi un cerino significa accendere un fuoco che facilmente potrebbe diffondersi e provocare lo scoppio di tutta la polveriera mondiale.

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La Cia: "Iran ha uranio per due bombe atomiche"
Lo ha detto il capo della Cia Leon Panetta alla Abc

27 giugno, 18:15

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NEW YORK - L'Iran ha abbastanza uranio per fabbricare due bombe atomiche: lo ha detto il capo della Cia Leon Panetta alla Abc. Secondo Panetta l'Iran potrebbe mettere a punto un'arma atomica in due anni. Il capo della Cia ha stimato con la Abc che l'Iran "potrebbe impiegare un anno a fabbricare la bomba e un altro anno per sviluppare un sistema operativo per utilizzare questa arma".

Il capo della Cia Leon Panetta ha detto che l'Iran "ha incontrato problemi tecnici nell'arricchimento dell'uraniò, ma non ha voluto rispondere all'intervistatore della Abc che gli chiedeva se questi problemi tecnici possano esser stati provocati da operazioni di sabotaggio. "Noi continuiamo a spingerli verso l'uso pacifico del nucleare. E se lo fanno - ha detto Panetta - non avrebbero questi problemi perché la comunità internazionale si farebbe in quattro per aiutarli, anziché lasciare che li risolvano da loro".

Emergono divergenze tra Stati Uniti e Israele sulle intenzioni nucleari dell'Iran: "Israele è più convinto di noi che Teheran ha deciso di procedere con la bomba atomica", ha detto il capo della Cia Leon Panetta alla Abc. Ma alla richiesta della rete tv di giudicare la probabilità di un attacco israeliano contro gli impianti nucleari iraniani nei prossimi due anni, Panetta ha risposto che Israele è disposto a dare agli Stati Uniti il tempo di esplorare l'opzione diplomatica. "Sanno che le sanzioni avranno un impatto, sanno che se continuiamo a spingere l'Iran dal punto diplomatico avremo un impatto e ci vogliono lasciare il tempo di cambiare l'Iran diplomaticamente, culturalmente e politicamente anziché cambiarlo militarmente", ha detto Panetta.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 28/06/2010, 08:07 
Aspettiamo solo che il ciccione Ferrara torni in tv ad occuparsi direttamente della propaganda.

Essì, film già visto. Ma scommetti che funzionerà ancora?



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