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Quella esercitazione degli Usa che ha “spento” il segnale Gps
Tra il 6 ed il 10 febbraio scorsi un’esercitazione della Us Navy ha disturbato il segnale Gps (Global Positioning System) in una vasta area degli Stati Uniti orientali e del prospiciente tratto di Oceano Atlantico.
Il raggio di interferenza del segnale satellitare che regola la navigazione aerea e marittima è stato enorme come si può vedere dall’avviso Notam (Notice to Airmen) emanato dalla Faa, la Federal Aviation Administration: dal sud della Pennsylvania al nord di Cuba, dal Mississippi al pieno Oceano Atlantico.
A condurre l’esercitazione è stato il Carrier Strike Group 4 composto dalla portaerei Abraham Lincoln (Cvn 72) e dalla sua scorta impegnati nell’addestramento denominato Computex (Composite Training Unit Exercise).
L’esercitazione Computex è il passaggio che ogni Carrier Strike Group effettua prima del suo dispiegamento operativo e prevede un intenso programma di operazioni congiunte con le altre unità navali della sua scorta ed il suo gruppo di volo per amalgamare le capacità operative durante un periodo che va dalle due alle tre settimane. Al termine di tale periodo il Csg ottiene la certificazione ad operare autonomamente in mare.
In cosa consiste il Computex della Lincoln
Il comandante della portaerei Lincoln, capitano Putnam Browne, riferisce che il Csg 4 può ora affrontare scenari marittimi contro avversari virtuali che la portaerei vedrà in zona di combattimento ma che non sono effettivamente in mare. In questo senso è stato simulato il passaggio in uno stretto il giorno sette febbraio.
Il passaggio di una portaerei in un piccolo braccio di mare come può essere quello di uno stretto (ad esempio quello di Hormuz) rappresenta uno scenario particolarmente pericoloso che pone il Csg in un approccio altamente difensivo, da qui la necessità di disturbare il segnale Gps.
Durante l’esercitazione sono state anche simulate diverse minacce come velivoli attaccanti a bassa quota, attacchi di piccoli natanti di superficie, presenza di sottomarini ostili e attività di contromisure mine.
Perché disturbare il segnale Gps?
Il sistema di posizionamento satellitare globale è diventato sempre più importante nella vita di tutti i giorni: basti pensare alla geolocalizzazione dei nostri telefoni cellulari, al tracciamento della posizione sulle mappe, ma anche ai sistemi bancari, finanziari ed alle griglie energetiche che sono tutti allacciati al network Gps per la sincronizzazione dei propri orologi.
Qualsiasi computer, segnale televisivo o radio digitale è infatti dipendente dal sistema Gps, e allo stesso modo lo sono i sistemi elettronici militari.
Ricordiamo, ad esempio, che i sistemi di guida dei missili, delle bombe guidate, così come quelli di navigazione dei velivoli o delle navi, calcolano la propria posizione proprio tramite la costellazione dei satelliti Gps, quindi in un ambiente operativo la capacità di disturbo di tale segnale rappresenta un fondamentale strumento di difesa o di minaccia.
Per questo motivo la Forze Armate americane effettuano, ogni anno, circa 50 esercitazioni che prevedono scenari di disturbo, come avvenuto, ad esempio, a giugno del 2016 quando un’esercitazione presso il poligono di China Lake, in California, ha “spento” il segnale Gps in un raggio di circa 500 miglia.
La Guerra Elettronica è fondamentale
Come anche riportato da The Aviationist, non sappiamo quale tipo di sistema ha causato il disturbo del segnale, ma, come detto, è sicuramente imbarcato.
Quello che sappiamo è che non servono grandi potenze per disturbarlo. Un’antenna ricevitore Gps lavora a basse potenze, inferiori a quella di una lampadina ad incandescenza da 100 W ad esempio, pertanto un emettitore di disturbo non necessita di una grande potenza per interromperne o distorcerne localmente il segnale.
Pertanto è altamente probabile che, se nel caso specifico in esame, dato il vasto raggio d’azione del disturbo, il sistema possa essere stato quello montato sulla portaerei Lincoln, non è da escludere che qualcosa di simile possa essere montato anche su unità minori oltre a equipaggiare velivoli o veicoli di ogni tipo.
Sul campo di battaglia, come già detto, diventa fondamentale avere capacità di disturbare il segnale Gps per mettere in sicurezza i propri asset da possibili attacchi con bombe o missili ma soprattutto è vitale riuscire a condurre attacchi efficaci in un ambiente elettronico ostile.
La Russia in questo senso sembra essere molto più progredita rispetto agli Stati Uniti e all’Occidente. Storicamente, sin dai tempi dell’Unione Sovietica, il meccanismo militare russo ha posto particolare attenzione all’EW, Electronic Warfare, creando tutta una serie di sistemi, fissi e mobili, che vengono integrati nei reggimenti con apposite compagnie espressamente ed unicamente dedite alla guerra elettronica.
Nella recente riforma militare russa, inoltre, è stato anche creato uno specifico comando per la componente EW e sono state costituite ben cinque brigate da guerra elettronica che forniscono il supporto ad ogni comando regionale interforze organizzato su quattro battaglioni.
Tra i vari sistemi russi si ricordano, a solo titolo di esempio, il Borisoglebsk-2, un sistema mobile composto da un posto comando e controllo e otto disturbatori su veicoli cingolati in grado di ingaggiare sino a 30 sorgenti elettroniche simultaneamente comprese quelle satellitari, o il famoso Krasukha-4S, anch’esso mobile ed in grado di oscurare radar e satelliti con un raggio di 300 chilometri che è stato schierato nella bolla A2/AD in Siria e che molto probabilmente ha “spento” il sistema di guida dei missili Tomahawk nell’ultimo attacco della Coalizione Usa. Da ricordare anche lo Zhitel: una stazione mobile per la scoperta e disturbo dei segnali Inmarsat, Iridium e Navstar con portata di 15 chilometri contro emissioni terrestri e di 200 contro quelle aeree.
Nella guerra moderna quindi è fondamentale, per avere il dominio del campo di battaglia, non solo conquistare la supremazia aerea come da classico manuale militare, bensì avere le capacità di contrastare i sistemi EW e Cyber dell’avversario ed esercitarsi a condurre operazioni in un ambiente elettronico ostile in cui, ad esempio, i sistemi di posizionamento satellitare sono inutili.
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