se ne sono accorti anche al corriere..
alleluja..
https://www.corriere.it/politica/18_set ... 6a7c.shtmlL’eterno ritorno di Renzi. Invettive e nomi storpiati rottamano l’autocriticaNelle sue invettive irride gli avversari e le colpe sono sempre di qualcun altro. Non si è mai chiesto le ragioni profonde dell’apocalisse del 4 marzo. Lui non voleva conquistare, voleva annientare
di
pierluigi battistaquando c'era il bomba, fascistello di bassa levatura,
allora però non c'erano "piccoli mussolini" in italia..Vincere è asfaltareLa parabola del renzismo sta tutta nella rapidità traumatica con cui gli elementi caratteriali che ne avevano decretato la rapida apoteosi del 40 per cento, ne hanno determinato la caduta rovinosa, altrettanto rapida. Per questo Renzi spera in un terzo tempo, se le cose cambiano radicalmente e così in fretta. Era simpatico, guascone, temerario, irridente, disinvolto, all’inizio. Quella battuta cinica
«Enrico, stai sereno» che preparava la pugnalata di Letta, dapprima sembrò come il simbolo di un’affascinante spregiudicatezza giovanile in un mondo mummificato dall’anagrafe e della mancanza di un ricambio vitale. Poi si rovesciò nel suo opposto: ci si può fidare di uno che dà di gomito con «Enrico, stai sereno» senza rispetto, senza regole, senza fair play, senza onorare la parola data (una delle tante) di entrare a Palazzo Chigi solo dopo un’investitura elettorale? Entrato a Palazzo Chigi restò guascone, irridente, temerario. Ma
non più simpatico: diventò antipatico.Ma lui non voleva conquistare, voleva annientare. Una delle sue espressioni favorite è quella che gli risulterà fatale:
«Io a quelli li asfalto». Per lui vincere è asfaltare. È sempre esageratamente sopra le righe, perché le vittore non bastano, occorre schiacciare il vinto, umiliarlo alla Leopolda tra i seguaci in delirio mentre offre dello sconfitto un’immagine caricaturale, uno che vorrebbe mettere un gettone telefonico nello smartphone.
Promesse mirabolanti
Dopo il successo del 40 per cento cominciò il declino perché Renzi si convinse che gli italiani lo avevano scelto perché adoravano le sue guasconate e non
perché aveva distribuito gli 80 euro che voleva subito, immediatamente, senza esitare, in busta paga proprio alla vigilia delle elezioni.
Chi dubitava diventava ipso facto «rosicone», «gufo», «professorone» (?), addirittura «commentatore dei giornali» (?). Chi obiettava veniva accusato di riportare il Pd al 25 per cento (magari) dalla vetta luminosa del 40 tutta renziana. Partito con l’esibizione di promesse mirabolanti, ha cominciato a insultare chi raccontava che quelle promesse non erano state mantenute:
Si inventò le meraviglie del «cronoprogramma»: poi,
quando si è accorto che il programma non era stato attuato nei cento giorni, ripiegò sui #millegiorni, sempre con hashtag, perché l’hashtag è il marchio del nuovismo.
La voglia di menare le maniHanno detto che Renzi assomigliava a Berlusconi. Ma non è vero, almeno sul piano caratteriale.
Berlusconi era inclusivo, soffice, coinvolgente, camaleonte che indossava i berretti portati dai suoi interlocutori del momento. Diceva: bisogna essere convessi con i concavi e concavi con i convessi. Ed era naturalmente simpatico, odiato casomai per il suo ruolo di strapotente tycoon.
Renzi è tutto il contrario: ha sempre voglia di menare le mani, non è inclusivo, è l’opposto, vuole azzerare. Rottamare: e infatti la sua fama si lega indissolubilmente al termine «rottamazione», ma in politica l’alleanza dei rottamati è micidiale e quindi Renzi ha commesso un errore politico nel non averlo capito. Qualche sera fa
Barbara Palombelli gli ha chiesto quale sia stato il suo errore più grave in questi anni. Lui ha risposto, con il sorrisetto d’ordinanza: «Non ho portato la rottamazione fino in fondo». =cioè non è riuscito ad ammazzare tutti,
qualcuno è sopravvissuto alla soluzione finale..
il suo sistema è quello,
non vince conquistando gli elettori,
vince ammazzando tutti gli altri candidati,
finchè non resta solo lui..
così i votanti sono liberi di votare lui o non votare affatto..
questa è la sua idea di democrazia..concordo..
alemno berlusca era ladro, ma (apparentemente) simpatico,
(se gli nuocevi magari ti mandava il picciotto a farti la festa,
ma almeno in pubblico sorrisi e abbracci..)
faceva battute (che funzionavano)
capiva quando doveva parlare e quando doveva sparire..
questo no..
rompe il kaz.zo ad oltranza..ignobile pagliaccio e cialtrone..