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MATTEO
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Pagina 356 di 371

Autore:  mik.300 [ 14/09/2018, 10:15 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

se ne sono accorti anche al corriere..
alleluja..

https://www.corriere.it/politica/18_set ... 6a7c.shtml

L’eterno ritorno di Renzi. Invettive e nomi storpiati rottamano l’autocritica
Nelle sue invettive irride gli avversari e le colpe sono sempre di qualcun altro. Non si è mai chiesto le ragioni profonde dell’apocalisse del 4 marzo. Lui non voleva conquistare, voleva annientare

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di pierluigi battista

quando c'era il bomba, fascistello di bassa levatura,
allora però non c'erano "piccoli mussolini" in italia..


Vincere è asfaltare

La parabola del renzismo sta tutta nella rapidità traumatica con cui gli elementi caratteriali che ne avevano decretato la rapida apoteosi del 40 per cento, ne hanno determinato la caduta rovinosa, altrettanto rapida. Per questo Renzi spera in un terzo tempo, se le cose cambiano radicalmente e così in fretta. Era simpatico, guascone, temerario, irridente, disinvolto, all’inizio. Quella battuta cinica «Enrico, stai sereno» che preparava la pugnalata di Letta, dapprima sembrò come il simbolo di un’affascinante spregiudicatezza giovanile in un mondo mummificato dall’anagrafe e della mancanza di un ricambio vitale. Poi si rovesciò nel suo opposto: ci si può fidare di uno che dà di gomito con «Enrico, stai sereno» senza rispetto, senza regole, senza fair play, senza onorare la parola data (una delle tante) di entrare a Palazzo Chigi solo dopo un’investitura elettorale? Entrato a Palazzo Chigi restò guascone, irridente, temerario. Ma non più simpatico: diventò antipatico.

Ma lui non voleva conquistare, voleva annientare. Una delle sue espressioni favorite è quella che gli risulterà fatale: «Io a quelli li asfalto». Per lui vincere è asfaltare. È sempre esageratamente sopra le righe, perché le vittore non bastano, occorre schiacciare il vinto, umiliarlo alla Leopolda tra i seguaci in delirio mentre offre dello sconfitto un’immagine caricaturale, uno che vorrebbe mettere un gettone telefonico nello smartphone.

Promesse mirabolanti

Dopo il successo del 40 per cento cominciò il declino perché Renzi si convinse che gli italiani lo avevano scelto perché adoravano le sue guasconate e non perché aveva distribuito gli 80 euro che voleva subito, immediatamente, senza esitare, in busta paga proprio alla vigilia delle elezioni. Chi dubitava diventava ipso facto «rosicone», «gufo», «professorone» (?), addirittura «commentatore dei giornali» (?). Chi obiettava veniva accusato di riportare il Pd al 25 per cento (magari) dalla vetta luminosa del 40 tutta renziana. Partito con l’esibizione di promesse mirabolanti, ha cominciato a insultare chi raccontava che quelle promesse non erano state mantenute:

Si inventò le meraviglie del «cronoprogramma»: poi, quando si è accorto che il programma non era stato attuato nei cento giorni, ripiegò sui #millegiorni, sempre con hashtag, perché l’hashtag è il marchio del nuovismo.

La voglia di menare le mani

Hanno detto che Renzi assomigliava a Berlusconi. Ma non è vero, almeno sul piano caratteriale. Berlusconi era inclusivo, soffice, coinvolgente, camaleonte che indossava i berretti portati dai suoi interlocutori del momento. Diceva: bisogna essere convessi con i concavi e concavi con i convessi. Ed era naturalmente simpatico, odiato casomai per il suo ruolo di strapotente tycoon. Renzi è tutto il contrario: ha sempre voglia di menare le mani, non è inclusivo, è l’opposto, vuole azzerare. Rottamare: e infatti la sua fama si lega indissolubilmente al termine «rottamazione», ma in politica l’alleanza dei rottamati è micidiale e quindi Renzi ha commesso un errore politico nel non averlo capito. Qualche sera fa Barbara Palombelli gli ha chiesto quale sia stato il suo errore più grave in questi anni. Lui ha risposto, con il sorrisetto d’ordinanza: «Non ho portato la rottamazione fino in fondo».

=cioè non è riuscito ad ammazzare tutti,
qualcuno è sopravvissuto alla soluzione finale..

il suo sistema è quello,
non vince conquistando gli elettori,
vince ammazzando tutti gli altri candidati,
finchè non resta solo lui..
così i votanti sono liberi di votare lui o non votare affatto..

questa è la sua idea di democrazia..


concordo..
alemno berlusca era ladro, ma (apparentemente) simpatico,
(se gli nuocevi magari ti mandava il picciotto a farti la festa,
ma almeno in pubblico sorrisi e abbracci..)
faceva battute (che funzionavano)
capiva quando doveva parlare e quando doveva sparire..
questo no..
rompe il kaz.zo ad oltranza..


ignobile pagliaccio e cialtrone..

Autore:  MaxpoweR [ 14/09/2018, 14:33 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

Stanno capendo che la pacchia è finita, non gli basterà più leccare il culo e campare di rendita con i rimborsi statali. Il buon vito Crimi sta cominciando a muoversi e a questa melma non resta che cominciare a RACCONTARE I FATTI e non più ad inventarseli o a commentarli. I giornalisti fanno cronaca, RACCONTANO cosa accade poi le conclusioni le traggono i lettori, così si informa. Questo manipolo di smidollati altro non sono che megafoni della propaganda che per anni hanno SPIEGATO la realtà del PD (alternativa alla realtà degli italiani) alla gente. La gente che è fatta per lo piùà di bovini rincoglioniti per un pò se l'è bevuta, ma poi come tutti i buoni bovini a furia di prendersi pungolate elettriche nelle palle si è svegliata.

Autore:  sottovento [ 14/09/2018, 15:31 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

Cita:
Renzi: "Basta con questa classe politica cialtrona"

L'ex segretario del Pd: sarò in piazza il 30 settembre: "Basta rassegnazione". E attacca il governo: "Hanno fatto promesse con assegni a vuoto"

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 75408.html

Autore:  ArTisAll [ 16/09/2018, 14:29 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

Pd, ora lo dice anche il presidente Orfini: “Cambiare nome non basta, il partito non funziona. Sciogliamolo e rifondiamolo”


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Il presidente dem propone di "stracciare lo Statuto e ricostruire con chi vuole fare davvero opposizione". Prima di lui furono Cacciari, Calenda e poi Prodi. Boccia: "Ci sono solo macerie. Andare oltre il renzismo". Contrario il pretendente Zingaretti: "Scusa per rinviare il congresso. Che va fatto prima delle Europee. Basta Truman Show"
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“Stracciamo lo statuto del Pd, sciogliamolo e rifondiamolo“. Parola del presidente del Pd, Matteo Orfini. Alla sesta edizione della festa di Left Wing Orfini ha parlato in streaming ma usando parole che più chiare non potevano essere. “Non serve cambiare nome. Mettiamo insieme un pezzo di paese che non condivide le politiche di questo governo: dobbiamo costruire una risposta dopo la sconfitta che sia all’altezza della sfida. Il partito com’è oggi non funziona. Mi rivolgo a tutti, basta questa distinzione con la società civile, decidiamo insieme la linea politica e la leadership”. Non ci sta Nicola Zingaretti, il governatore del Lazio che ha già annunciato la sua corsa alla guida del partito: per lui il congresso si deve tenere prima delle Europee e cambiare nome e simbolo sarebbe solo “una scusa” per rinviarlo. Proposta da bocciare, dunque.


Formato file: mp4



Le parole di Orfini si annodano e ingarbugliano al filo del discorso tenuto dal segretario-reggente Maurizio Martina non più tardi di venerdì, alla Festa dell’Unità di Torino, quando ha detto che “a dieci anni dalla nascita del Pd il problema non è cambiare nome, ma ridare attualità alla sfida democratica”. All’esterno, ha avvertito, come all’interno del partito. “Il congresso, quindi, dovrà comunque concludersi entro le Europee avrà i tempi giusti”.

La strada indicata da Orfini (e non solo, prima di lui furono Cacciari, Calenda e poi Prodi) nasce come una scorciatoia ma rischia di interferire pesantemente con il rebus del confronto interno su temi e leadership, sul Congresso e la segreteria. Tanto che si fanno insistenti anche le richieste di posticipare (o anticipare) gli appuntamenti a dopo il voto europeo, verosimilmente per non offrire ancora l’immagine di un partito dilaniato e strozzare così, sul nascere, quel lavoro di ricucitura che (a parole) è indicato da tutti come l’obiettivo per continuare a esistere dopo sondaggi di gradimento al 17%.

Per Zingaretti al contrario “bisogna fare opposizione e creare un’alternativa che non c’è”, ha scandito a margine della festa nazionale dell’Udc a Fiuggi. “Il lavoro di riaggregazione di un popolo è già ricominciato fuori dall’enclave del Truman Show. Io dico al mio partito: meno Truman Show e più società”. Come dire, cambiamo, evolviamo, non azzeriamo tutto perché “abbiamo beccato il canale giusto per riaccendere una curiosità e una voglia di combattere”. E dunque: “Ributtiamoci piuttosto con umiltà nella pancia dell’Italia per indicare una strada. Ricostruire un pensiero democratico che unisce due obiettivi strategici: crescita ed equità. Sembra facile, ma è la missione per recuperare i delusi”. Per tutta risposta Orfini lo ha pungolato così: “Le sue parole sui notabili del Pd sono apprezzabili. Però nella sua regione ha candidato Bruno Astorre, che come campione anti notabilato non mi sembra credibilissimo”.

Il discorso però non potrà che giare attorno al cerchio che ancora ruota attorno a Matteo Renzi, dispensatore di carte con la candidatura seminascosta di Graziano del Rio e nuovamente lanciato tra Feste dell’Unità e appelli alla lotta: “Dopo una sconfitta è obbligatorio fare l’analisi del voto, è come giusto mi sono dimesso. Ma dopo sei mesi di terapia di gruppo e autoflagellazione ora possiamo cominciare a farci sentire? A fare opposizione?”, aveva detto alla festa dell’Unità di Torino. “Io ho ricominciato a girare come un matto perché dobbiamo contrastare questi che ne combinano di tutti i colori – aggiunge -. Mi sembra di sentire un po’ di timidezza”.

In serata arrivano altre pietre dal deputato Francesco Boccia, che dice: “Ci sono solo macerie. Che piaccia o no questa è la condizione in cui siamo nel PD e nel centrosinistra. Chi prova a negarlo o è in malafede o pensa ancora di salvarsi facendo il figurante. Ma questa fase non ammette né i figuranti né gli ignavi. Serve andare oltre il renzismo. Abbiamo bisogno di una discussione forte e netta nei circoli e nelle piazze. E poi potremo riprenderci i nostri elettori che hanno ancora tanta voglia di votare un grande partito riformista. Ben vengano più candidati e soprattutto nuovi iscritti. Ma niente scherzi o rinvii sul congresso: va fatto immediatamente”
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Fonte



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Autore:  MaxpoweR [ 16/09/2018, 21:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

Dal video mi par di vedere il solito pienone...

Autore:  ArTisAll [ 17/09/2018, 14:07 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

MaxpoweR ha scritto:
Dal video mi par di vedere il solito pienone...



Eh si.
Probabilmente sempre gli stessi pochi amici degl'amici (gl'intimi che il 30 settembre andranno a Roma per la manifestazione PiDDì).
Sempre la stessa famiglia:

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'mazza che belli. [:o)]
Ammucchiata tetra (lugubre). [:D]

Autore:  sottovento [ 17/09/2018, 15:15 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

Cita:
Pericolosi fascisti e democratici antifascisti in azione: eloquente confronto!

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http://www.trentinolibero.it/magazine/t ... ronto.html

Autore:  ArTisAll [ 18/09/2018, 02:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

Pd, Calenda annulla la cena con Gentiloni, Renzi e Minniti: “Troppe polemiche, sarebbe stata inutile e dannosa”


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Nell'arco di neanche 48 ore, il caminetto da cui sarebbe dovuto ripartire il futuro del Partito democratico (o di una sua parte consistente) è sfumato. Tutto via social, sempre su Twitter. Dove l'ex ministro dello Sviluppo economico ha apparecchiato e sparecchiato la tavola a cui si sarebbe dovuto sedere con gli altri pezzi da novanta dei dem, che avevano accettato il suo invito, seppur tra mille distinguo
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La cena a casa Calenda non si farà: il padrone di casa la ha annullata. Il motivo? Troppe polemiche: l’appuntamento rischiava di diventare un boomerang. E così, nell’arco di neanche 48 ore, il caminetto da cui sarebbe dovuto ripartire il futuro del Pd (o di una sua parte consistente) è sfumato. Tutto via social, sempre su Twitter. Dove l’ex ministro dello Sviluppo economico ha apparecchiato e sparecchiato la tavola a cui si sarebbe dovuto sedere con Renzi, Gentiloni e Minniti, che avevano accettato il suo invito, seppur tra mille distinguo. Resta fissato, invece, l’appuntamento per la contro-cena organizzata da Nicola Zingaretti: non in una lussuosa casa dell’alta borghesia romana, bensì in una trattoria, con al tavolo gli esponenti della società civile. Una sorta di risposta all’idea di cena (ma anche di partito) presentata da Carlo Calenda, che per spiegare la sua retromarcia si è affidato ai soliti 140 caratteri: “Dopo 24 ore di polemiche interne e amenità varie, a partire dalla disfida delle cene, ho cancellato l’incontro – ha scritto l’ex titolare del Mise – Lo spirito era quello di riprendere un dialogo tra persone che hanno lavorato insieme per il paese e aiutare il Pd. In questo contesto è inutile e dannoso”. Fine, la cena è saltata e, al momento, non sembra esserci spazio nemmeno per un aperitivo riparatore.

Nelle ultime ore, del resto, i segnali sulla bontà dell’iniziativa di Calenda erano contrastanti. Gentiloni, ad esempio, aveva messo le mani avanti: aveva sì accettato l’invito, ma si era subito preoccupare di far sapere a tutti che non era quello il luogo e l’occasione per risolvere i problemi dei democratici. Matteo Renzi, invece, è in Cina e ha fatto sapere che anche la settimana prossima sarà all’estero. Negli ultimi giorni, del resto, ha ripetuto più volte che è concentrato contro il governo e non nelle dispute interne al Pd. Sembra invece destinata a maggiore successo la cena in trattoria organizzata per la prossima settimana da Nicola Zingaretti, da alcuni già battezzata la ‘controcena’. Tra gli invitati ci sono un imprenditore del Sud, un operaio, una studentessa, un professore, un amministratore impegnato nella legalità, un giovane professionista e l’esponente di un’associazione solidale. L’iniziativa rientra nell’idea di Zingaretti di un congresso “diverso, aperto e partecipato”. Ai convitati, il governatore del Lazio chiederà che cosa il Pd deve fare per riprendere “a lottare e a vincere”. Ma quello che salta agli occhi è il tempismo dell’unico candidato alla segreteria Dem nel pubblicizzare l’invito a ventiquattr’ore da quello dell’ex ministro: quasi una sfida tra due visioni, una in apparenza più elitaria e l’altra ‘di popolo’. Un assist alla sua corsa alla segreteria, che Renzi proprio non vuole dargli. Mentre tutti parlano di “cene e tattica”, l’entourage di Martina ha sottolineato come domenica sera il segretario sia stato a cena con gli sfollati di Genova, lunedì a Reggio Emilia al quartiere Santa Croce dove il governo ha tagliato le risorse del bando periferie, poi ai cancelli di Amazon a incontrare lavoratori. Insomma, un terzo modo di fare politica all’interno del Pd: ‘fianco a fianco’, per dirla con Martina, per strada con la gente.
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Fonte



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Notare lo spino (di cicoria?) nel posacenere davanti a Maurizio.

Autore:  bleffort [ 18/09/2018, 10:03 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

Gira e rigira ma le Teste sono sempre quelle, è inutile che cercano di darsi una svolta. [:246]

Se si interroga un PD..idioto chissà cosa ne pensa del Comunismo o del vero Socialismo quello che da aiuto a far vivere le persone con il solo lavoro e non le Banche,loro che si dicono di Sinistra!. [:296]

Autore:  mik.300 [ 18/09/2018, 11:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

quello, calenda (il BUFFONE N.3), pensa di fare il macron italiano..
infatti il bomba (il BUFFONE N.2) l'ha capito e ha sabotato la cena..
(x non dargli visibilità)

quindi poi calenda ha dovuto annullare tutto..

che avevate capito??

Autore:  ORSOGRIGIO [ 18/09/2018, 11:35 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

mik.300 ha scritto:
quello, calenda (il BUFFONE N.3), pensa di fare il macron italiano..
infatti il bomba (il BUFFONE N.2) l'ha capito e ha sabotato la cena..
(x non dargli visibilità)

quindi poi calenda ha dovuto annullare tutto..

che avevate capito??

Io ho capito che, pur non andando allo spettacolo di questi buffoni, il biglietto, anzi l'abbonamento lo debbo pagare sempre ed a caro prezzo.

Autore:  mik.300 [ 18/09/2018, 18:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

mik.300 ha scritto:
quello, calenda (il BUFFONE N.3), pensa di fare il macron italiano..
infatti il bomba (il BUFFONE N.2) l'ha capito e ha sabotato la cena..
(x non dargli visibilità)

quindi poi calenda ha dovuto annullare tutto..

che avevate capito??

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... a/4633031/

Pd, Calenda: “Partito merita l’estinzione? Non deve esserci alle europee. Il segretario deve farlo uno psichiatra”

La cena per ripartire è saltata. E il suo organizzatore l'ha presa malissimo. Per l'ex ministro dello Sviluppo Economico ai dirigenti dem "non importerà" di perdere le prossime elezioni europee e regionali. "Quello che importa a loro è il congresso. Nel partito c'è un’entità, che si chiama Renzi, che non si capisce cosa voglia fare e che va avanti per conto suo. Il quadro è drammatico, ed è drammatico perché nessuno parla con nessuno, non ci si fida di nessuno. L'unica cosa che vogliono fare è una resa dei conti fra renziani e antirenziani"

L’ex titolare dello Sviluppo Economico rilancia dunque il suo progetto di nuovo partito. “Serve un fronte repubblicano, progressista, che recuperi la parte di classe dirigente locale e nazionale capace, ma che spazzi via un partito che ha come unico obiettivo quello di spartirsi una torta sempre più piccola tra dirigenti che sono usurati, che pensano solo a questo dalla mattina alla sera”, dice Calenda. Che ieri sera ha annullato con un post su twitter l’invito a cena a Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Marco Minniti: troppe polemiche e troppe le condizioni avanzate dai convitati.

il leader di questo nuovo soggetto politico
sarebbe lui, off course..
se è riuscito a macron..

il bue dà del cornuto al somaro..

ma di là ce n'è uno normale??

Autore:  MaxpoweR [ 18/09/2018, 21:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

Speriamo continuino così a lungo :)

Autore:  sottovento [ 18/09/2018, 21:11 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

E da quando sono nato che quelli di sinistra litigano su ogni cosa, per cui la cosa non mi meraviglia.

Autore:  ORSOGRIGIO [ 18/09/2018, 21:43 ]
Oggetto del messaggio:  Re: MATTEO

sottovento ha scritto:
E da quando sono nato che quelli di sinistra litigano su ogni cosa, per cui la cosa non mi meraviglia.

Il litigare, il poter litigare e discutere è segno di democrazia, contrariamente allo stile destro.
Però da 40 anni, la sinistra ha usato le liti, per non fare un caxxo, anzi..... danni.
Ovviamente per noi, mica per loro.
Il problema è che oggi, avendo fallito gli sx, i destri rischiano di dover dimostrare di saper fare.
E non hanno il copyright su Salvini.
Salvini non è SX, verissimo, ma non è fascista.
Garantisco io, lombardo doc, di origini montanare camune.

Pagina 356 di 371 Time zone: Europe/Rome
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