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Astronave
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 Oggetto del messaggio: Ricerca staminali, no da Corte Usa
MessaggioInviato: 24/08/2010, 12:53 
Queste non sono di certo buone notizie..

Cita:
Ricerca staminali, no da Corte Usa
Bloccati finanziamenti decisi da Obama

Una Corte distrettuale americana ha emanato un'ingiunzione preliminare che blocca i finanziamenti pubblici per gli studi sulle cellule staminali embrionali. Questo perché prevedono la distruzione di embrioni umani. I giudici hanno accolto un ricorso depositato in giugno da un ricercatore contrario al via libera concesso dal presidente Barack Obama.
Ricerca staminali, no da Corte Usa

Secondo il giudice Royce Lamberth quella sulle staminali "è chiaramente una ricerca dove un embrione è distrutto". L'azione legale è stata intentata contro il National Institute of Health ed è appoggiata da alcuni gruppi cristiani contrari alla ricerca sugli embrioni.

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/arti ... 9215.shtml



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MessaggioInviato: 24/08/2010, 14:26 
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Marziano
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MessaggioInviato: 24/08/2010, 16:51 
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U.F.O.
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MessaggioInviato: 24/08/2010, 18:57 
Il povero Christopher Reeve si starà rivoltando nella tomba, quanto a lottato perchè la ricerca sulle staminali non venisse bloccata!!!


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Grigio
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MessaggioInviato: 11/09/2013, 20:54 
Metodo Stamina bocciato dal Comitato. “Non ha consistenza scientifica”

Il gruppo di esperti ha consegnato al Ministero il proprio responso, che contiene valutazioni negative sul procedimento che utilizza cellule staminali elaborato da Davide Vannoni. Il parere non è comunque vincolante ma rappresenta uno strumento di approfondimento a disposizione del ministro. Vannoni: "Me l'aspettavo, comitato non imparziale"

Il Comitato scientifico ha bocciato il tanto discusso “metodo Stamina“. Il Comitato, chiamato a pronunciarsi sulla materia dal Ministero, ha consegnato oggi il suo parere sul procedimento che utilizza le cellule staminali. E il verdetto è una sostanziale bocciatura del metodo, che non avrebbe consistenza scientifica.

Il parere, con valutazioni critiche rispetto alle basi del metodo messo a punto dal presidente della Stamina Foundation, Davide Vannoni, sarà vagliato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che, secondo quanto si apprende, non lo ha ancora esaminato. Il parere del comitato non è comunque vincolante, ma è uno strumento di approfondimento scientifico che viene messo a disposizione del ministro della Salute.

Nelle scorse settimane contro il metodo Stamina si era pronunciata, a più riprese, già la prestigiosa rivista scientifica Nature. E un parere negativo sulla stessa linea di quello fornito oggi dal Comitato scientifico del Ministero (ossia della mancanza di prove scientifiche sufficienti) era arrivato anche dal premio Nobel per la Medicina 2012, Shinya Yamanaka.

Immediatamente è arrivato il commento di Vannoni: ”Non mi aspettavo niente di diverso dal Comitato scientifico. Credo che non sia comunque un comitato imparziale, visto che il 70% dei suoi membri si era espresso contro il metodo Stamina prima ancora di essere nominato all’interno del comitato”. ”E’ stata una scelta del ministero nominare questi componenti, ed ora sarà il ministero a decidere cosa fare”. “Se così stanno le cose – anticipa il presidente – Stamina Foundation farà ricorso al Tar in merito alla nomina di precise personalità, non imparziali, all’interno del comitato scientifico”.

“Con questo metodo – ha ricordato Vannoni, “sono curate in questo momento a Brescia 40 persone, senza effetti collaterali e con risultato evidenti che mostreremo al Tar il prossimo 7 ottobre”. Partendo da questi “dati reali – ha detto – una bocciatura sulla carta vale poco rispetto a quello che è già in corso all’interno di un ospedale pubblico italiano”. Ad ogni modo, ha tenuto a precisare, “aspetto di vedere le motivazioni del parere”. Nel frattempo – conclude – “andiamo avanti con le terapie“.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09 ... ca/709006/


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Marziano
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MessaggioInviato: 11/09/2013, 21:43 
Stamina inizia a fare paura alle multinazionali deve essere bloccata prima
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Stellare
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MessaggioInviato: 28/11/2013, 22:12 
Roma, Manifestazione Pro-Stamina: ecco cosa è successo VIDEO

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=c9OKqrsBBIA[/BBvideo]

Questo è uno dei migliori video in circolazione sulla manifestazione del 25 Novembre a Roma in favore delle staminali. I malati che avrebbero immensi benefici dalle cure a base di Stamina ed i loro familiari, esasperati dai rifiuti e dall'indifferenza del governo - mentre chi aspetta continua a morire - sono scesi in piazza inferociti, sedati dalle forze dell'ordine, che hanno faticato a mantenere il controlle della situazione, quando alcuni manifestanti volevano entrare nel palazzo.

Nel video si vede anche una discussione tra un operatore TV ed i Carabinieri, che pare abbiano chiesto la cancellazione di quanto videoripreso. Le Iene hanno comunque fatto un servizio, ma forse non hanno potuto fare vedere alcune scene...?!?

[align=right]Source: nocensura.com: Roma, Manifesta...a: ecco cosa è successo VIDEO [/align]


Ultima modifica di Wolframio il 28/11/2013, 22:19, modificato 1 volta in totale.


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Ufetto
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MessaggioInviato: 29/11/2013, 08:10 
Massima solidarieta' ai malati e a chi sta manifestando in questio giorni, ma il sibilino e sfuggente Vannoni continua a non ispirarmi fiducia per niente. Ne' tanto meno il suo metodo (ne' tanto meno comitati scientifici governativi, naturalmente).
Un paio di articoli che provano a fare un po' di luce sul Vannoni, quello delle infusioni nei centri estetici. Infusioni pagate a suon di decine di migliaia di euro.

http://www.lastampa.it/2013/07/08/itali ... agina.html

I soldi e gli interessi internazionali sul metodo Vannoni
valentina arcovio
milano

Mister Stamina non è solo. Dietro le quinte della battaglia intrapresa da Davide Vannoni e la sua Stamina Foundation si celano strutture e persone che nelle cellule mesenchimali hanno visto un proficuo business, prima di una potenziale terapia salva-vita ancora da accertare. Il primo tassello di questa intricata tela si chiama Medestea, una multinazionale farmaceutica che commercializza, tra le altre cose, prodotti cosmetici e integratori.



Il collegamento tra Medestea e Stamina è ormai pacifico. Lo stesso Vannoni, infatti, ha ammesso che la multinazionale farmaceutica si è impegnata a finanziare le attività della Fondazione Stamina. «Medestea doveva finanziare parte della nostra attività con due milioni di euro – dichiara Vannoni - ma è in crisi di liquidità, per cui ce ne ha dati solo 450mila. Speriamo che ci siano altri versamenti». Medestea, il cui presidente è l’industriale Gianfranco Merizzi, è una società che in passato ha già avuto a che fare con le autorità. Precisamente 14 anni fa, quando il pm torinese Raffaele Guariniello, ora impegnato a indagare su Stamina, ha messo sotto inchiesta il Cellulase, un prodotto anti-cellulite commercializzato da Medestea.



«Il coinvolgimento di una multinazionale con Stamina dimostra quindi che c’è un evidente interesse economico sul metodo di Vannoni», dice Elena Cattaneo docente all’Università di Milano e direttrice del centro di ricerca sulle cellule staminali UniStem. Interesse che avrebbe lo scopo di arrivare ad una vera e propria deregulation dell’uso delle cellule mesenchimali facendone passare l’utilizzo non come un farmaco, ma come un trapianto, come espressamente auspicato da Stamina e Medestea. In questo modo infatti l’uso delle staminali seguirebbe iter meno rigidi, eliminando alcune delle fasi della sperimentazione che sono invece necessarie per approvare un farmaco e per definirne la sicurezza ed efficacia. Anche il dibattito svolto in Parlamento per la conversione in legge del decreto Balduzzi - che avvia la sperimentazione a spese del pubblico (3 milioni di euro) ha risentito di questa azione.



Nel tavolo tecnico organizzato da Balduzzi, la stragrande maggioranza dei rappresentanti scientifici non ha nascosto le profonde perplessità verso Vannoni e il metodo Stamina. L’unica voce fuori dal coro, secondo chi ha partecipato ai lavori, sarebbe stata quella di Camillo Ricordi, docente all’Università di Miami, Florida, dove dirige il celebre Diabetes Research Institute (Dri) e la divisione del Centro Trapianti. «Nel suo intervento - riferisce Michele De Luca, direttore del Centro di Medicina Rigenerativa Stefano Ferrari dell’Università di Modena e Reggio Emilia - Ricordi ha spiegato perché a suo avviso le terapie a base di cellule staminali, quindi anche quelle di Vannoni, dovessero essere regolate come i trapianti e quindi non sottoposte alle fasi II e III della sperimentazione prima del loro ufficiale impiego. Inoltre ha sottoposto alla nostra attenzione un documento che, secondo lui, avrebbe dimostrato che la politica di Usa e Giappone sulle staminali stesse andando verso una deregolamentazione. In realtà, in quei documenti abbiamo letto solo una proposta che un certo Arnold Caplan voleva fare agli enti regolatori americani».



Arnold Caplan è presidente della Osiris Therapeutics, società americana che come Medestea è interessata alle staminali. Ricordi e Caplan avrebbero avuto rapporti, almeno stando a un post pubblicato su Facebook da Merizzi, in cui viene annunciata l’uscita di un articolo su Cell R4, in cui Caplan e Ricordi avrebbero sostenuto la deregulation delle terapie rigenerative. L’articolo è stato pubblicato, ma con la sola firma Ricordi, che qualche settimana prima aveva dichiarato di esser disponibile a testare le cellule di Stamina negli Usa. Solo due giorni fa la marcia indietro di Ricordi, che precisa: «non sono un collaboratore di Davide Vannoni, né un suo sostenitore». Al di là dei rapporti dei vari attori, c’è un dato di fatto che ha lasciato perplessa la comunità scientifica italiana. Una volta passato al Senato, nel decreto Balduzzi è apparso un emendamento in cui in pratica si stabiliva che le colture di cellule mesenchimali sarebbero state regolate dalla legge i trapianti. «Un emendamento che per fortuna è stato cancellato dalla legge approvata», dice De Luca. Ora però gli scienziati chiedono al governo di bloccare la sperimentazione. «Il caso Stamina – dice Paolo Bianco dell’Università Sapienza di Roma - è un problema di ordine pubblico, nel quale la politica ha avuto le sue responsabilità ed è venuto il momento che la politica se le assuma seriamente».

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http://www.lastampa.it/2013/07/06/itali ... agina.html


“Così Stamina mi ha rovinato la vita”

Il primo centro è stato aperto circa dieci anni fa a via Giolitti a Torino: ci lavoravano due medici ucraini

È andata così, anche se fa male crederci. «Mi hanno prenotato l’impianto delle cellule staminali in un centro estetico di San Marino. All’ingresso la prima cosa che ho notato è stata la pubblicità di un trattamento dimagrante. C’erano i dottori Ferro e Fungi, una bellissima infermiera di Alba. Il ragazzo che stava facendo le pulizie, a un certo punto si è messo il camice ed è entrato con noi in una stanza. Li ho visti trafficare con un siringone pieno di un liquido biancastro. Mi hanno fatto sedere su un tavolo. Il ragazzo delle pulizie mi ha abbracciato con un cuscino e mi ha tenuto le gambe, mentre loro iniettavano nel midollo spinale».



Nelle carte dell’inchiesta di Torino, lui è la vittima numero 52. Una di quelle ritenute più significative per capire cosa sia veramente l’associazione «Stamina Foundation» di Davide Vannoni. Si chiama Carmine Vona, 54 anni, commerciante ambulante, abita in un paese tranquillo fra i campi di mais. Dal 3 aprile 2008 ha la parte sinistra del corpo semi paralizzata per colpa di un ictus. Il trapianto di cellule staminali non l’ha fatto guarire, come promesso da Vannoni in persona. Neppure migliorare. Ma è soprattutto quello che è successo dopo il trattamento ad averlo convinto a sporgere denuncia. «Mi avevano prenotato una stanza all’hotel Passepartout di San Marino. Mi avevano assicurato che sarei stato tenuto sotto osservazione nelle ventiquattro ore successive all’intervento. Stavo guardando un film western alla televisione, quando mi sono sentito male. Ho avuto una crisi epilettica: la prima della mia vita. Schiumavo dalla bocca. Stavo per morire. Mi ha salvato un amico che mi ha accompagnato nel viaggio della speranza».



Il signor Vona si risveglia all’ospedale civile di San Marino. Cerca i medici che lo avevano operato al centro estetico, per capire cosa fosse successo, ma erano già in viaggio all’altezza di Bologna. Li convince a tornare indietro: «Erano imbarazzatissimi - ricorda - hanno negato di avermi fatto un trapianto di cellule staminali».



La storia della vittima numero 52 ha molti punti di contatto con le altre. Partono tutte da un sogno di guarigione. Un miraggio che all’improvviso sembra a portata di mano. «La prima volta che ho telefonato a Vannoni, mi ha assicurato che sarei guarito, subito, al cento per cento». Subito. Senza dubbi né sfumature.



Ecco la trafila. Visita di cinque minuti dal neurologo Leonardo Scarsella con studio a Moncalieri. Successivo appuntamento nello studio della «Stamina Foundation», uno scantinato in via Giolitti, nel centro di Torino. «C’erano una scrivania e un computer. Chiamavo Vannoni dottore, perché pensavo che lo fosse. Solo più tardi ho saputo che, in realtà, è un professore di psicologia. In effetti parlava bene, in maniera molto convincente. Ci ha fatto vedere due video impressionanti sul suo computer. Un ballerino quasi paralizzato, che dopo le staminali tornava a danzare alla grande. Un signore anziano in sedia a rotelle, che ricominciava a camminare. Il primo prezzo per il trattamento era di 27 mila euro. Visto che io e mia moglie eravamo titubanti, Vannoni ci ha proposto uno sconto fino a 21.600 euro».



Silvia e Carmine Vona, tenendosi per mano, accettano: «In quei momenti sei fragile, faresti qualsiasi cosa per guarire». E così, prima del viaggio a San Marino, la vittima numero 52 si sottopone al prelievo: «Sono andato nella clinica privata Lisa di Carmagnola. Mi hanno preso un pezzo di osso con un carotaggio. Ricordo il medico, un ragazzo alto di Torino, che alla fine, con una valigetta in mano, mi fa: “Vado subito a coltivare le sue cellule”. Mi hanno chiamato dieci giorni dopo». Era il 2009.



Carmine Vona, difeso dagli avvocati Stefano Castrale e Luisa Scotta, ancora aspetta, soffre e si indigna: «Ogni volta che vedo Vannoni in televisione mi arrabbio moltissimo. Fa affari sulla pelle dei malati».

Le vittime del metodo Stamina solo a Torino, secondo il procuratore Raffaele Guariniello e i carabinieri del Nas, sono 62. L’inchiesta è alle fasi finali. Si va verso un rinvio a giudizio per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla somministrazione di farmaci pericolosi per la salute. Sarebbero dieci le persone coinvolte, fra cui due ricercatori ucraini. Carmine Vona aspetta di poter dare il nome esatto al trattamento ricevuto. «Ho cercato tante volte Vannoni al telefono, ma non mi ha più risposto». Se ne va zoppicando: «La cosa peggiore è che quando sono stato male, proprio Vannoni ha cercato in tutti i modi di convincermi a firmare una liberatoria. Voleva che mi assumessi io la responsabilità. Insisteva. Ho capito che erano arrabbiati con me, perché avevo parlato troppo».



Il fatto è che certe volte i miracoli non riescono. Proprio di questo parla l’inchiesta della procura di Torino. Anche la signora Font ha pagato 27 mila euro: «Mio padre aveva il Parkinson, non riusciva più a camminare, avremmo voluto aiutarlo in tutti i modi. Ma dopo l’iniezione stava malissimo, delirava. Quando abbiamo cercato spiegazioni, ci hanno sbattuto il telefono in faccia. Questa è la cosa che mi tormenta ancora. Che mio padre si sia sentito preso in giro poco prima di morire».


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