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MessaggioInviato: 28/12/2013, 13:49 
Mai più vittime del sistema. Possiamo essere guida e motore
di GIORGIO BARGNA

Molto spesso mi capita di sentire parlare amici, conoscenti o perfetti sconosciuti di politica, economia o altri argomenti riguardanti la vita comune o sociale che dir si voglia.

Per la maggiore vanno frasi del tipo: “il sistema decide le nostre sorti e noi non possiamo farci niente”, “siamo vittime del sistema”, “tanto fanno sempre quello che vogliono”.

Ad ascoltare queste voci sembra quasi che il famoso “sistema” sia qualcosa di inalterabile dall’intervento dei più, un “oggetto misterioso” impalpabile, non tangibile e irraggiungibile ad un “comune mortale”.

Sfugge evidentemente un piccolo particolare, il “sistema” vive di noi, noi gli forniamo ciò che gli serve per sopravvivere, anzi, quel senso di rassegnazione, che per qualche motivo vive in noi, fa si che evitiamo accuratamente che esso collassi.

Il “sistema” è un po’ come la natura, composto da migliaia di elementi, ognuno recita il proprio ruolo, ognuno agisce e la conseguenza delle azioni muta o lascia stabile il corso della natura. La vita quotidiana, le azioni, le scelte di cibo, indumenti, media, mezzi di trasporto, già ci consentono di essere parte integrante e propellente dell’ingranaggio; non siamo succubi del “sistema”, siamo il sistema, noi, consapevolmente o inconsapevolmente che sia, lo veicoliamo.

Ma non dobbiamo pensare che possiamo incidere sull’andamento del “sistema” solo come ingranaggi del motore, noi siamo anche in grado di stabilire, concordare, consigliare la rotta.

Noi non dobbiamo pensare che pochi eletti, che gestiscono la comunicazione e veicolano i pensieri, che producono e distribuiscono il denaro, che spingono ad omologarci e a rinchiuderci nella nostra casa, unico luogo che ci fanno credere sicuro, siano gli unici a poter veicolare il “mezzo”.

Oggi più che mai con l’avvento delle tecnologie, della rete siamo tutti ancor più competenti che in passato, in grado di fornire le nostre esperienze ad altri, vicini a noi o che vivono a centinaia di Km, e viceversa, uno sciame non uniforme che conosce sempre meglio il problema, che diffonde la propria conoscenza e riesce a studiare le soluzioni. L’avere padronanza in varie competenze, la conoscenza di mille e mille cose, ci concede la possibilità di muoverci da esseri autonomi, di conseguenza, liberi, in grado di ponderare delle scelte sapendone le possibili conseguenze.

Forti del nostro essere non dobbiamo avere paura di scendere in campo anche nella pubblica amministrazione e nella politica, possiamo scegliere tra partire “dal basso” tramite liste civiche o colonizzare le sezioni di partiti… non ha importanza questo, l’importante è proporsi e partecipare, proporre e decidere, perché, da uomini liberi ed autonomi, del sistema noi siamo la guida ed il motore, non le vittime.

http://www.lindipendenza.com/mai-piu-vi ... -e-motore/



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MessaggioInviato: 03/01/2014, 23:08 
L’evento FB che sta spopolando: denunciare il governo per istigazione al suicidio

Sembrerebbe che gli italiani abbiano capito che occorre fare qualcosa.

Ormai nessuno crede più ai politici che parlano di ripresa, nessuno si tranquillizza perché nel 2015 è previsto un aumento dello 0,1% del PIL, tanti hanno iniziato a capire che la crisi può solo peggiorare se a governarci saranno i soliti camerieri dei banchieri.

La manifestazione iniziata il 9 dicembre ha avuto il merito di far attivare migliaia di italiani. E mentre alcuni presidi vanno avanti ad oltranza, da quasi un mese, e altri si organizzano senza Coordinatori Nazionali per iniziative sempre più mirate (oggi si sono riuniti a Milano, davanti Equitalia, otto presidi: Rho, Loreto, Melegnano, Bergamo, Varese, Gallarate, Como e Monza), alcuni cittadini hanno lanciato l’evento Facebook che sta ottenendo un grosso successo, a dimostrazione del fatto che è in corso un’interessante presa di coscienza.

L’evento, dal titolo DENUNCIAMO IL GOVERNO PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO ART.COD.PENALE 580, conta già settemila partecipanti e centoventimila invitati.

http://www.facebook.com/events/1403273216585206/

È interessante che tre studi legali abbiano già aderito, come si legge nella descrizione dell’evento, che riporto:

Studio Legale Calò. Via Rossini 30. 20831 Seregno (Monza e Brianza) tel. 0362237706 fax 0362239550
Avvocato Paolo Sannino & Associati sede in Potenza alla via Isca del Pioppo,144/a,tel.0971 601313- 471570 @mail:studiosannno@katamail.com
Studio Legale Avv. Grazia Antonio Romano – Patrocinato in Cassazione – Via F. Baracca 16 Telefax : 0971473210

Qualsiasi link con riferimenti a movimenti politici, pagine, gruppi, eventi, a prescindere dal contenuto saranno rimossi.

L’articolo 580 del Codice Penale, recita:

Chiunque determina altri al suicidio o rafforzal’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima.

Ricordiamo che già il professore di Giurisprudenza dell’Università di Teramo, Giacinto Auriti, aveva denunciato negli anni ’90 i governatori della Banca d’Italia, Ciampi e Fazio, per istigazione al suicidio.
Speriamo che altri avvocati aderiranno all’iniziativa. Noi, da parte nostra, aiutiamo la diffusione della notizia.

http://www.losai.eu/denunciare-governo-suicidi/



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MessaggioInviato: 04/01/2014, 16:16 
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MessaggioInviato: 06/01/2014, 16:50 
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MessaggioInviato: 08/01/2014, 10:07 
Anche queste, se vogliamo, sono vittime del sistema... ancora prima di nascere. (attenzione, nulla a che vedere con il tema spinoso dell'aborto)

Odissea per partorire muore uno dei gemellini
Non ce l'ha fatta la piccola Aurora, nata prematura con il fratellino Cristian dopo che la mamma aveva viaggiato da Domodossola ad Alessandria per darli alla luce

Aveva viaggiato per sette ore attraverso il Piemonte per trovare un ospedale dove dare alla luce due gemelli prematuri. Uno dei piccoli, Aurora, non ce l'ha fatta: è morta ad Alessandria. La mamma era stata trasferita lì in ambulanza da Domodossola: un viaggio di 170 chilometri, complicato dall'assenza della Stam, il mezzo del servizio trasporto assistito materno. Era stata portata ad Alessandria per l'impossibilità di altri ospedali a riceverla. Sta invece meglio il gemello Cristian.

Era accaduto domenica, protagonista una giovane mamma della Val d' Ossola. Dopo la visita e la diagnosi - parto gemellare prematuro di sei mesi - era cominciata la ricerca di un'ambulanza medicalizzata. Il centro di Domodossola non poteva intervenire nel caso di parti prematuri: solo un ospedale di terzo livello (Cuneo, Alessandria, Novara o Torino) poteva affrontare il caso. Si era dovuto attendere l'arrivo di due ambulanze (una delle quali attrezzata con due incubatrici) per trasferire la donna ad Alessandria, dove sarebbe poi stato praticato un taglio cesareo, dopo l'indisponibilità dell'ospedale di Novara.

Dati alla luce i piccoli, la puerpera è apparsa in buone condizioni. I bimbi, invece, erano "prematuri estremi". "Solo fra 72 ore saremo in grado di sapere qualcosa di più. Per il momento non è possibile pronunciarsi su eventuali correlazioni fra il ritardo del trasporto della mamma e le condizioni dei bimbi", aveva chiarito Diego Gazzolo, primario della neonatologia e terapia intensiva dell'Arrigo di Alessandria. La piccola Aurora non è sopravvissuta. Intanto divampano le polemiche.

L'assessore regionale alla Sanità, Ugo Cavallera, riferirà sul caso dopodomani in commissione. Lo rendenoto il consigliere regionale della Lega Nord, Michele Marinello, autore di un'interrogazione urgente. "Quel che è successo è inaccettabile e sconvolgente - dice Marinello - c'è la necessità di avere in tempi rapidissimi risposte sul funzionamento dei protocolli per la gestione delle emergenze legate ai parti e sul perché al Dea di Domodossola non fosse presente un'ambulanza Stam, necessaria per il trasporto di partorienti in situazioni critiche".

http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... f=HREC1-14


Ultima modifica di Atlanticus81 il 08/01/2014, 10:10, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 11/01/2014, 18:21 
Farmacista si uccide gettandosi sotto il treno

Titolare di una piccola farmacia a Castiglione delle Stiviere, lamentava problemi economici. Ne aveva parlato con l’ordine dei farmacisti, ma alla fine ha deciso di farla finita. A Desenzano, il farmacista, padre di cinque figli, si è gettato sotto il treno. E’ morto sul colpo.

Immagine

MANTOVA. Un uomo mite, leale, onesto. Un lavoratore instancabile che aveva scommesso sulla sua farmacia di via Donatori di sangue a Castiglione delle Stiviere. Si è lanciato sui binari, all’ultimo, e il macchinista non ha potuto nulla per rallentare la corsa del treno. Erasmo Pigato lunedì mattina si è tolto la vita nella stazione ferroviaria di Desenzano. Lascia la moglie e cinque figli. Poco meno di cinque anni fa aveva chiuso la sua farmacia nel Vicentino per trasferirsi a Castiglione, attratto dalla possibilità di lavorare nella città aloisiana. «Aveva inseguito il suo sogno di crescere professionalmente» ha spiegato ieri sera Giuseppe Fornasa, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Mantova. Ben presto però, complice, anche un pasticcio burocratico che gli ha negato un’indennità economica dovuta a chi, come Pigato, lascia una farmacia per aprirne un’altra, il 55enne vicentino si era ritrovato a dover risolvere seri problemi economici che lo hanno sopraffatto.

http://piovegovernoladro.altervista.org ... -il-treno/

Istituzioni che abbandonano i propri cittadini non sono degne di fregiarsi del titolo di rappresentanti dello Stato...

[:49]



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MessaggioInviato: 12/01/2014, 17:19 
E' ufficiale: gli italiani in massa querelano il governo
Di Giuseppe Iudici

I cittadini, dopo il coordinamento del 9 dicembre che, nonostante la sua spaccatura ai vertici, continua con presidi , affilano le armi con un "Esposto-Querela" di massa. L'iniziativa parte da pochi cittadini che creano un evento sui social network e dai 200.000 invitati in pochi giorni piu' di 10.000 partecipano.

Persone comuni come Antonio Corcione, Aladino Lorin, Lino Ricchiuti, gli avvocati Antonio Grazia Romano e Paolo Sabbioni creano e concretizzano la querela che viene pubblicata su internet. Lunedi 13 gennaio gli italiani potranno presentarsi alle stazioni dei carabinieri depositando la denuncia.

Gli avvocati che per ora hanno aderito sono:

- Avvocato Grazia Antonio Romano - Via F. Baracca 16 - 85100 - Potenza

- Avvocato Paolo Sannino & Associati - via Isca del Pioppo,144/a, 85100 - Potenza

- Studio legale Tiziana Molendi - Via F.Federigi n. 1262 - 55047 Querceta di Seravezza (LU)

- Studio Legale Prof. Carlo Taormina Via Cesi Federico, 21 - 00193 Roma (RM)

- Studio legale Irmici Giuseppe in San Severo (FG) al Viale Castellana 8/H - 71016 SAN SEVERO

La disperazione e i suicidi (ricordo che da inizio anno sono 30 gli italiani morti) comincia a smuovere la coscienza e la poca forza rimasta a persone che davvero sono stanche di vedere ricchezza nei palazzi della politica e italiani che si suicidano nella indifferenza di chi deve tutelarli in un periodo di crisi mai riscontrata nella nostra storia.

Italiani pronti ad uscire dal mondo virtuale che gridano "giustizia" persone allo stremo che chiedono solo un lavoro o di non perderlo.

L'evento inizialmente creato da questi cittadini e' stato spostato perche' il contatore dei partecipanti si e' bloccato, ecco il link attuale

http://www.facebook.com/events/18705246 ... /?source=1

e questo era il primo, dove 200.000 persone sono state invitate

http://www.facebook.com/events/14032732 ... /?source=1

Istigazione al suicidio in riferimento all'articolo codice penale 580, queste le accuse degli italiani ai nostri governanti: non aver fatto il possibile per i cittadini, non aver istituito numeri e istituzioni locali in grado di aiutare le famiglie in crisi, e questo esposto a parere mio deve andare oltre il fatto che vogliono denunciare e magari metterli in penitenziario i politici, ma evidenzia la voglia in qualche modo di non stare piu' in silenzio, evidenzia la rabbia e disperazione che copre le nostre citta', evidenzia il fatto che qualcosa sta cambiando nei italiani e presumo che non sara' ne la prima e ne l'ultima iniziativa partita da semplici italiani, penso che il 2014 sara' l'anno in cui sara' il popolo italiano a cambiare il sistema , bastera' unirli nella loro disperazione e nessuno potra' fermarli
, la barca e' in mare e pare che stiano remando per una meta ben precisa, far cadere il governo e ripartire con persone nuove, e forse una uscita dall'euro potra' essere la loro prima mossa.

Leggevo in questo evento i commenti e credetemi non ho mai visto in questi ultimi anni tanta determinazione da parte di migliaia di persone, e ben vengano finche' si rimane nel civile e rispettosi della legge italiana.

Ecco quindi l'esposto pubblicato che da lunedi in poi gli italiani depositeranno alle stazioni dei carabinieri:

https://docs.google.com/document/d/1tdx ... edit?pli=1

Istigazione al suicidio e' l'accusa e giustizia chiedono ma in tanti pensano che se nulla verra' fatto per loro c'e' sempre quella divina.

Io? io sono con i cittadini.

http://www.affaritaliani.it/sociale/ita ... 20114.html


Ultima modifica di Atlanticus81 il 12/01/2014, 17:22, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 12/01/2014, 20:51 
"Ucciso dalla disoccupazione" - L'amaro sfogo del padre di Gabriele, perito elettronico da dieci anni alla vana ricerca di un posto di lavoro

Immagine
Gabriele Cipolla col suo amato basso (Redazione)

Gavirate - "Gabriele si vedeva sbattere la porta in faccia in tutte le ditte in cui andava a bussare. Perito elettronico diplomato al Cobianchi di Intra dieci anni fa, un impiego non l’ha mai trovato". E’ un dolore composto e dignitoso, quello di papà Giuseppe Cipolla, pensionato dopo una vita alla Sirti telefonia. Racconta suo figlio che non c’è più, accanto alla moglie Anna e all’altro figlio, Luca: il giovane, 29 anni, s’è tolto la vita giovedì 7 strangolandosi con una fascetta da elettricista a bordo dell'auto di famiglia. Una fine terribile, dopo un calvario durato dieci anni, un tentativo infruttuoso all'università (Ingegneria) e l'inesauribile trafila dei colloqui e dei tentativi di trovare un impiego. Unica valvola di sfogo la musica (suonava il basso in un gruppo), una passione coltivata con amore ma non certo in grado di garantire la sopravvivenza.

http://www.prealpina.it/notizie/laghi/2 ... 812749/55/

Magari il reddito di cittadinanza avrebbe potuto aiutarlo...

ASSASSINI!

[B)]



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MessaggioInviato: 13/01/2014, 10:33 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

E' ufficiale: gli italiani in massa querelano il governo
Di Giuseppe Iudici

...

http://www.affaritaliani.it/sociale/ita ... 20114.html



Anche Libero oggi rilancia l'iniziativa riportata da affaritaliani.it e lo fa con il seguente articolo:

La class-action contro il governo per "istigazione al suicidio"
L'iniziativa parte su facebook dove centinaia di cittadini hanno chiesto aiuto ad alcuni studi legali per sporgere denuncia contro l'esecutivo.

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... idio-.html

Contemporaneamente...

Crisi, tre suicidi in un giorno
Torino, un grossista si spara. Nel pesarese una donna si getta in mare. All'Isola dei Liri un diosccupato si impicca

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... iorno.html

[B)]

Se i "Rettiliani" volevano le nostre anime e la nostra energia vitale... stanno vincendo...

[B)] [B)] [B)]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 13/01/2014, 10:35, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/01/2014, 14:49 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

E' ufficiale: gli italiani in massa querelano il governo
Di Giuseppe Iudici

http://www.affaritaliani.it/sociale/ita ... 20114.html


Questa sì che è una MERAVIGLIOSA notizia....

Ma allora siamo ancora vivi?



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Sì TTE... Siamo ancora vivi! Player B è ancora vivo!

[:D]

E più agguerrito di prima!

[}:)]

Questo è il link del modulo di querela scaricato dalla pagina facebook di questa iniziativa

http://docs.google.com/document/d/1tdxd ... 1&sle=true

E questa è la pagina facebook

http://www.facebook.com/events/1403273216585206/

Dove gli organizzatori dichiarano di essere stati invitati anche da Paragone per partecipare alla trasmissione televisiva "La Gabbia"... attendiamo sviluppi in quanto purtroppo le "Vittime della Crisi" di cui al titolo del thread aumentano ogni giorno di più...

[B)]

Immagine

http://www.progettoatlanticus.net/2014/ ... nnero.html


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cari amici,
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ECCO CIò CHE HAI ACCETTATO FINORA



DAhttp://www.iconicon.it/blog/2014/01/e ... to-finora/

ciao
mauro



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Un altro modo per essere... "Vittima del Sistema"

[:(]

Terra dei Fuochi, morto il vigile che lottava contro i veleni della Camorra
Era l’unico addetto della sezione ecologica di Acerra. L’ultima intervista a La Stampa: “Se tornassi indietro non so se rifarei quello che ho fatto”

“Non potevo far finta di nulla, ora rischio la morte”

È morto stamani alle 6:43 Michele Liguori, l’unico vigile di Acerra che non si era arreso alla camorra, denunciando per anni la situazione nella Terra dei Fuochi. Questa l’ultima intervista a La Stampa, registrata venerdì 17 gennaio e pubblicata sull’edizione domenicale del giornale e nel videoreportage qui a fianco.

I camorristi l’avevano soprannominato in modo sprezzante: «O’ vigile chiatto co à barb». Era l’unico fuori dal giro. L’unico che non serviva per fare affari con i rifiuti tossici. «Lui non ha mai offerto coperture» ha dichiarato il pentito Pasquale Di Fiore, a proposito di Michele Liguori. Ma adesso il vigile grasso con la barba, al centro esatto della Terra dei Fuochi, sta smagrendo in maniera spaventosa.

Ha due tumori che gli divorano la pancia. Colpa della diossina, PCB 118 e PCB 126. Gli stessi agenti patogeni che avevano avvelenato le greggi ormai dodici anni fa.

Da allora nulla è cambiato. Si continua a morire ogni giorno. Non esiste un registro tumori della Regione Campania. I fusti sono ancora interrati in località Calabricito. I cavolfiori e le fragole vengono coltivati in questa stessa terra, davanti alle recinzioni. Ogni notte, la ciminiera dell’ex Montefibre sputa fiammate da cui ricadono lapilli e cenere nera, che si deposita ovunque. Un pentito ha raccontato che l’impresa edile dei fratelli Pellini, dal 1998 al 2005, è stata costruita usando cemento impastato con amianto. Non solo le verdure, la frutta, le bestie, i contadini, ci sono anche sette anni di edilizia tossica da considerare. Ma ancora nessuno ha aperto un’inchiesta per capire quali palazzi siano pericolosi per la salute pubblica.

«Il mio lavoro non è servito», dice il vigile urbano Michele Liguori con un filo di voce scura. Il suo letto è imbottito di coperte. Ha un ciondolo con un crocifisso appeso alla flebo. La moglie Maria, sempre al suo fianco. Per sette anni, è andato a vedere ogni fuoco e ogni sversamento. «Un giorno è tornato con le suole che si squagliavano sul pavimento della cucina - racconta la signora Liguori - non so dove avesse camminato, ma le scarpe erano letteralmente in decomposizione. Un’altra volta ha perso la voce all’improvviso. Certe notti lo annusavo sconcertata, trasudava odore chimico, puzzava di pneumatici bruciati». Il vigile Liguori scattava fotografie, stendeva rapporti. Denunciava. Chiedeva aiuto. Nell’epicentro del disastro, lui era l’unico agente della sezione ambientale di Acerra, il che rende l’idea. Ma per due anni è stato addirittura spostato ad aprire la porta del castello del paese, perché era considerato «troppo zelante».

Alla fine, è tornato sul campo di battaglia, a respirare veleni per altri due anni, dal 2011 al 2013. In perfetta solitudine. «A maggio si fece giallo di colpo - racconta Maria Liguori - prima si pensava fosse la colecisti, poi scoprimmo i tumori». E’ una donna con un sorriso dolce e disperato. «Sappiamo che in paese molti sono felici di questa nostra tragedia, abbiamo provato a scappare. Ma ai concorsi, Michele arrivava sempre secondo». Il vigile Liguori si rigira a fatica, ha un lampo di rabbia negli occhi lenti: «Questa è la terra di mio padre e di mio figlio - dice - non potevo far finta di non vedere. A me i vigliacchi non sono mai piaciuti». Per lui nessuna indennità, ovviamente. Neppure una telefonata di ringraziamento. E se volete verificare da vicino perché l’Italia è un Paese perduto, venite qui con in mano le sentenza del Tribunale di Napoli, Sesta sezione penale, sul caso Acerra.

Vi si racconta del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Curcio, comandante della «locale stazione». Scriveva i verbali al posto degli avvelenatori, per non scomodarli inutilmente. Avvisava di ogni controllo, insabbiava le denunce dei cittadini onesti. Sono stati sversati rifiuti tossici persino nel parco archeologico. Hanno rimpinzato le fosse comuni dei guerrieri sanniti con scarti di fonderia. Piombo e denaro. Tonnellate di banconote della zecca, destinate al macero, sono state seppellite qui. Con amianto, materiali gassosi che innescavano fiammate improvvise, vecchi telefoni a rotelle della Sip, liquami delle industrie del Nord. Nelle intercettazioni li senti dire: «Questa roba puzza troppo. Scegli tu, dammi due o tre codici diversi». Scrivevano quello che volevano sulle certificazioni, tanto avevano contro soltanto il vigile grasso.

«Dal 1999 nulla è stato fatto per bonificare», dice l’oncologo Antonio Marfella. Lavora all’Istituto Tumori di Napoli. E’ stato il primo a far analizzare in Canada, a sue spese, il sangue del pastore Cannavacciulo, morto di tumore a maggio del 2007: «Perché gli ottocento laboratori pubblici della Regione Campania non erano attrezzati». I canadesi, invece, hanno risposto a stretto giro di posta. «Nel sangue del pastore, così come in quello delle sue pecore, c’era un livello di diossina 400 volte superiore al consentito». I livelli sono ancora alti. «Ma in questi anni lo Stato ha trattato peggio gli uomini delle bestie - dice il dottor Marfella - per comprendere cosa stia succedendo a una popolazione di 3 milioni di abitanti, a fronte di 12 milioni di tonnellate di rifiuti tossici accertati, hanno campionato 84 casi». Quando la famiglia Cannavacciulo si era rivolta a lui, l’oncologo Marfella non conosceva questa storia: «Pensavo bastasse un richiamo alle istituzioni, ritenevo che fossero distratte o molto impegnate. Ma ora, dopo sei anni di immobilismo, ho capito: erano colluse».

Acerra è un perfetto laboratorio italiano. Per i fratelli Pellini il reato di disastro ambientale è stato prescritto. E anche la condanna in primo grado per traffico di rifiuti illeciti rischia di cadere in prescrizione in appello. Il maresciallo Curcio, seppur condannato, gira per il paese a testa alta. Mentre gli unici due operai dell’impresa di smaltimento fanghi, che avevano avuto il coraggio di raccontare con quali sostanze preparassero il cemento, non vivono più. «Sono stato massacrato di botte - ci racconta uno di loro - ho il cancro. Ho paura per me e per i miei figli. Voi giornalisti del Nord dovete lasciarci stare».

All’Asl Napoli2 le «esenzioni ticket per soggetti affetti da patologie neoplastiche maligne» sono aumentate del 34,1 per cento in tre anni. Ad Acerra erano 427 nel 2009, sono diventate 774 nel 2012 (+81,2%). Il sindaco Lettieri ripete a tutti la stessa litania: «Mancano i soldi per la bonifica». Anche se la ditta incaricata di smaltire almeno i fusti interrati in località Calabricito ha già preso i soldi, senza mai eseguire il lavoro.

In pochi posti al mondo si può soffrire di solitudine come in questo pezzo di Italia-Europa. «E’ andata così - dice Liguori - la gente vede quello che succede, ma non vuole impicciarsi. Non capisce che per colpa dei veleni moriranno anche i nostri figli». La flebile luce del tramonto filtra nella camera dell’agonia. Le persiane sono ricoperte di una patina nera collosa. I limoni in giardino non danno più frutti. Alle cinque del pomeriggio, gli occhi del «vigile zelante» si chiudono per la fatica. «Tornassi indietro, non lo so. Non lo so se lo rifarei»

http://www.lastampa.it/2014/01/19/itali ... agina.html



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