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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 27/06/2016, 17:07 
zakmck ha scritto:

I tecnici cercheranno di calcolare la velocità di caduta del corpo studiando il video registrato dalle telecamere di sorveglianza sul vicolo: 7 frame al secondo. Ma per farlo servirebbe la bobina originale sequestrata il mattino dopo la morte in versione digitale ARV mentre quelle consegnate dai magistrati alle parti sono in AVI, un formato accelerato. Bobina che è repertata agli atti ma che sembra sparita dalla procura. E senza la registrazione originale sarà impossibile calcolare la velocità di caduta del corpo e, quindi, impossibile stabilire da quale altezza è caduto e da quale finestra.


Maledetti bastardi........



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 27/06/2016, 18:45 
..gente veramente capace a far dei calcoli.altrochè!..e magari qualcuno pensa che sia tutto un caso o che nn sanno quel che fanno


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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 08/07/2016, 17:49 
ancora soldi pubblici alle banche..
senza nessuna condizone..
esodati e poveracci invece..
equitalia e tagli !!

quando vogliono i soldi va bene
sono lì col piatto in mano a frignare e querulare
quando si vogliono regolamentare le banche
x evitare situazioni del genere,
"e no! bisogna rispettare la legge del mercato!!"

hanno sempre ragione loro..
basta che paghiamo noi..


http://www.corriere.it/economia/16_lugl ... 7368.shtml

Visco: alta incertezza sulle banche, non escluso un intervento pubblico
Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, all’Abi: l’intervento pubblico non può essere escluso, in particolare negli aumenti di capitale dopo il fallimento in uno stress test. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: sfruttare tutta la flessibilità delle norme Ue sugli aiuti di Stato. Il presidente Abi, Antonio Patuelli: le norme sul «bail in» violano la Costituzione. Visco: Le sofferenze bancarie sono coperte dalle garanzie



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 09/07/2016, 12:40 
#MPS: bail in o bail out, questo è il dilemma


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"La storia di Mps sta per giungere al capolinea dopo più di 500 anni. Non succede per caso, i responsabili di questo disastro hanno nomi e cognomi con precise responsabilità. Il MoVimento 5 Stelle da anni avverte sulle proporzioni di questo sfacelo, il Pd ha fatto finta di nulla. A gennaio 2016 Renzi suggeriva in diretta tv di acquistare azioni MPS perchè era una banca sana. Da allora ad oggi le azioni MPS hanno perso circa il 60% del loro valore. Porta sfiga, è un pessimo analista o era in mala fede? Oggi non c'è più tempo. Bail in o bail out, questo è il dilemma. L'unica cosa certa è che a a pagare il prezzo più alto anche questa volta saranno i cittadini. Ma non finisce qui, il MoVimento 5 Stelle anche grazie alla Commissione d'inchiesta che presiede in Toscana farà luce sui responsabili e farà in modo che chi ha sbagliato paghi." MoVimento 5 Stelle Parlamento

di Giacomo Giannarelli, consigliere M5S Toscana, presidente della Commissione d'inchiesta regionale su MPS

¯
Come annunciato in campagna elettorale appena entrati nel Consiglio Regionale della Toscana abbiamo fatto avviare una Commissione d'inchiesta sullo scandalo Monte dei Paschi di Siena, del quale il Movimento 5 Stelle, nella mia persona, è Presidente. Stiamo ultimando la relazione finale frutto di 10 mesi di lavoro passato tra lettura di documentazione, spesso molto tecnica, articoli di giornale e soprattutto la raccolta di molte testimonianze. Un lavoro forse tardivo per una realtà che di fatto col suo dissesto sta mettendo sotto scacco non solo l'economia toscana intera ma il sistema bancario nazionale ed europeo. Il MoVimento 5 Stelle è entrato in Consiglio Regionale solo un anno fa e i partiti di maggioranza e minoranza presenti prima hanno avuto tutti o quasi la loro fetta di responsabilità di quello che ad oggi è il più grande scandalo finanziario della storia europea, secondo nel mondo solo a Lehmann Brothers.


VIDEO Renzi suggerisce di comprare azioni MPS

NON MI È POSSIBILE RIPORTARE IL VIDEO SUL FORUM


Polverizzati tra i 55 e gli 80 miliardi di euro
Benché la cronaca recente racconti la vicenda MPS come un fatto quasi "inatteso", il lavoro della Commissione d'Inchiesta regionale si è concentrato sul comprendere come abbia fatto questo patrimonio della comunità senese e in esteso italiana a polverizzare tra i 55 e gli 80 miliardi di euro in meno di vent'anni. Per cogliere la portata di quanto è accaduto basti pensare che quando Monte dei Paschi di Siena fu privatizzata, creando da un lato la banca e dall'altra una Fondazione tra le più patrimonializzate d'Europa, valeva di fatto un importo che se attualizzato è pari a 30 miliardi di euro. Oggi la banca vale in borsa 700 milioni e la Fondazione ha un patrimonio di circa 550 milioni.


La condanna della BCE
Monte dei Paschi di Siena è tornata alla cronache in questi giorni dopo la divulgazione della lettera inoltrata dalla Banca Centrale Europea all'istituto senese il 22 giugno scorso. BCE richiede a MPS un taglio di 9,6 miliardi delle sofferenze, in tre anni, e un complessivo contenimento di 14,3 miliardi dei suoi crediti deteriorati entro il 2018. Per una banca valutata oggi dal mercato 700 milioni questa richiesta equivale ad una condanna. Si ipotizza un nuovo aumento di capitale - dopo che la banca ne ha di fatto azzerati gli ultimi due, per 8 miliardi, in due anni - e iniziano a paventarsi le soluzioni più estreme: il bail out, ovvero il salvataggio dello Stato esprimibile in varie forme, o il bail in sposato dalla normativa italiana in anticipo grazie al governo Renzi. Il bail in di Monte dei Paschi di Siena sarebbe di fatto molto più drammatico di quello vissuto da Banca Etruria se si considera che l'Istituto senese ha circa la metà delle sue obbligazioni subordinate - quelle azzerabili con il bail in - in mano a persone comuni e stiamo parlando dai 2,5 ai 3 miliardi di euro che potrebbero sparire dalle loro tasche.


I crediti deteriorati
Il nodo principale del contendere sono i cosiddetti "crediti deteriorati" o "non performing loans". In parole molto semplici ed esemplificative, un credito diventa deteriorato quando chi ha preso i soldi dalla banca non riesce a restituirli nell'importo o nei tempi indicati dal contratto di concessione. Mentre per i cittadini e imprenditori comuni avere credito dalle banche è molto complicato e quando si sgarra persino una rata scattano immediatamente telefonate di pressione per attenersi al contratto, in Monte dei Paschi di Siena si è avuta una "manica larga" notevole, nonostante sia i sistemi di controllo interni, sia il monitoraggio in tempo reale del credito offerta da Banca d'Italia.


La Banca del Pd
Ma la particolarità di questa "generosità irresponsabile" dei vertici MPS è che la grande maggioranza dei crediti deteriorati dell'istituto senese non sono stati concessi a persone comuni - che con Monte dei Paschi di Siena hanno perso soprattutto i propri risparmi nel crollo del titolo e cercando di sostenere gli ultimi aumenti di capitale - ma ad "amici" sponsorizzati dai partiti di maggioranza e minoranza (soprattutto uno: i DS prima oggi PD) o a società partecipate pubbliche, quasi sempre gestite in modo pessimo. Ad esempio tra i crediti deteriorati di MPS ci sono anche gli 8 milioni dati alla AAMPS spa, partecipata del Comune di Livorno, nel periodo della mala gestione PD che difficilmente potranno essere restituiti nella loro totalità durante la procedura di concordato preventivo di continuità.


Il caso Sorgenia
Uno dei casi più eclatanti ed esemplificativi di come funzionava il sistema che ha portato il gruppo MPS ad avere oggi 24 miliardi di euro di crediti deteriorati netti (Fonte: trimestrale 2016), 18 dei quali dati ormai per difficilmente recuperabili o irrecuperabili, è il caso Sorgenia. La società del gruppo De Benedetti (conosciuto come "tessera n.1 del PD") era indebitata per 1,8 miliardi di euro con un pool di banche, principalmente Monte dei Paschi di Siena, con il suo finanziamento da 600 milioni. Al momento del salvataggio, Monte dei Paschi di Siena si dimenticò del suo bisogno assoluto di liquidità - che chiederà agli azionisti e al mercato con 8 miliardi di aumento di capitale in due anni - e si accordò per convertire 200 milioni di finanziamento in azioni Sorgenia e rinviare la restituzione degli altri 400 milioni alle "calende greche".


L'ammissione del trucco dei bilanci
Se i crediti deteriorati sono di certo l'attuale bubbone più visibile di un istituto in dissesto, Monte dei Paschi di Siena negli ultimi vent'anni è riuscita ad arrivare dove nessuna altra banca: ha di fatto ammesso il 16 dicembre 2015 di aver "truccato i bilanci" quantomeno dal 2011, contabilizzando miliardi di derivati come titoli di Stato e lo avrebbe scoperto perché glielo ha spiegato la Procura di Milano. Non Consob, non Banca d'Italia, ma la Procura di Milano. Ma non finisce qui: Monte dei Paschi di Siena era infatti l'unico istituto palesemente controllato dalla politica tramite l'azionista di maggioranza Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Una governance al contrario talmente forte che il Presidente di MPS arrivò a chiedere a Banca d'Italia un rinvio dell'aumento di capitale necessario perché "a Siena ci sono le elezioni". Un legame talmente diretto che nel 2012 il Sindaco PD Franco Ceccuzzi decadde ad un anno dalla sua elezione perché la parte ex Margherita del suo gruppo consiliare in Comune lo mise in minoranza sul Rendiconto 2011 - un atto dovuto se si sono approvati gli atti precedenti - perché i leader di tale corrente (su tutti Alberto Monaci, ex Presidente del Consiglio Regionale della Toscana) presero molto male l'estromissione dal nuovo CDA della Banca MPS dei "loro uomini", tra i quali proprio il fratello di Monaci.


Gli interessi dei partiti
Gli ultimi vent'anni di storia di questa gloriosa banca nata nel 1472 sono un incredibile spaccato di un'Italia ammalata dai partiti, sempre avidi nel coltivare il culto delle nomine - quasi sempre estranee ad ogni meritocrazia e incapaci di collocare al posto giusto persone capaci di gestire almeno i fondamentali del loro ruolo - e il piacere di sentirsi controllori e padroni del destino di imprese, famiglie e qui addirittura della terza banca italiana. Partiti capaci solo di coltivare propri interessi, slegati da termini tempi e modi dell'economia reale.


Nazionalizzazione di MPS
Il 30 luglio la Commissione d'Inchiesta terminerà i suoi lavori e pubblicherà la sua Relazione finale. Non possiamo svelare altro. Ma appena mi sarà possibile vi racconteremo i punti più salienti di questa avvilente storia italiana dalla quale auspichiamo di ripartire con una necessaria nazionalizzazione, fatta secondo termini tempi e modi da M5S.
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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 09/07/2016, 15:17 
Ma un presidente del consiglio, che "consiglia" a privati cittadini di acquistare azioni di un azienda privata in stato fallimentare, stato di cui tra l'altro il suddetto idiota è a completa conoscenza essendo lui segretario del patto che di fatto la controlla, non commette un reato penale?

Davvero non esiste una fattispecie di reato del genere?

Ma questi non erano quelli che si stracciavano le vesti per il conflitto di interesse?

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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 10/07/2016, 12:52 
Già male ma, al peggio...


MPS e la nuova crisi finanziaria globale



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¯
Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo, potrebbe scatenare una nuova crisi finanziaria globale trascinandosi dietro non solo le altre banche italiane, ma anche colossi esteri come Deutsche Bank.


La risposta del Governo e dell'Unione Europea è ancora una volta inadeguata, proprio perchè sono Trattati e direttive europee come il bail-in a togliere qualsiasi margine di manovra agli Stati gettandoli in pasto alla schizofrenia dei mercati. Ad ogni crisi di borsa, quindi, si perdono lunghissime settimane in trattative tra governi e istituzioni europee per mediare tra i folli trattati e la dura realtà. Intanto gli azionisti vedono precipitare il valore dei loro titoli e le banche vengono sottoposte a stress sempre più difficili da sopportare.


MPS ha perso solo lunedì 4 luglio il 13,9% del suo valore azionario, e dal 22 gennaio, quando il Bomba dichiarava a Porta a Porta che la banca senese era ormai risanata e meritava fiducia, il tracollo si aggira intorno al 60%. Un'azione MPS vale circa 0,27 euro, mentre ne valeva 14 solo cinque anni fa. Le autorità politiche, nazionali e internazionali, hanno guardato morire sotto i loro occhi decine di banche, intervenendo di volta in volta per comprare tempo, ma senza risolvere mai la crisi economica e finanziaria dalle sue fondamenta. Oggi MPS ha una capitalizzazione inferiore a 1 miliardo di euro, un patrimonio netto vicino ai 10 miliardi di euro e 24 miliardi di euro di sofferenze nette, ossia di crediti che non riuscirà a recuperare perchè il debitore spesso è fallito. E stiamo parlando di decine di migliaia di famiglie e imprese. Appena la Bce ha chiesto a Mps di ridurre le sofferenze nette da 24 a 14 miliardi entro il 2018 il titolo è crollato. Le sofferenze sono quindi il problema di Mps e delle banche italiane e bisogna capire come affrontarlo.


Da una parte il Governo italiano e l'Unione Europea stanno cercando un'altra soluzione per comprare tempo e rinviare il crack del nostro sistema creditizio, dall'altra continuano a praticare politiche di austerità che fanno aumentare le sofferenze bancarie strozzando famiglie e imprese. La creazione di un altro fondo Atlante (stavolta chiamato Giasone) per comprare una parte dei crediti in sofferenza di MPS non risolverà il problema, ma farà respirare le borse per qualche mese prima di un nuovo tracollo. Più passa il tempo, più il crack sarà devastante. L'unico modo per evitarlo, riportando l'economia italiana ed europea su un sentiero di crescita sostenibile, è agire sulla fonte delle sofferenze bancarie, ovvero la crisi senza fine di famiglie e imprese. Servono come l'ossigeno investimenti nell'economia reale, con conseguente aumento della domanda interna e dei profitti delle imprese e creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro in settori tradizionali e innovativi (su tutti quello delle rinnovabili).


Gli investimenti sono però impossibili nella camicia di forza dell'euro e dei trattati europei, su tutti il Fiscal Compact. Questo Governo non ha né la forza né l'intenzione di liberarsene e tutto quello che può fare è trattare per un bail-in diluito. Perchè sia chiaro che la soluzione per salvare MPS coinvolgerà anche gli obbligazionisti subordinati, che già hanno pagato con il fallimento delle quattro banche popolari. 5 miliardi arriveranno dal fondo pubblico Giasone per comprare i crediti deteriorati e ricapitalizzare, e almeno 2 miliardi saranno sfilati ai risparmiatori. Un altro bagno di sangue.


Le banche tornino a servire l'economia reale e i mercati siano disciplinati dallo Stato, con l'aiuto essenziale di Banca d'Italia. È successo per molti decenni, garantendo una stabilità di sistema intaccata solo negli anni '90, quando non a caso si è tornati al modello liberista della banca universale e si è lasciato campo libero alle privatizzazioni. È ora di dire basta ai giochini delle oligarchie finanziarie e riprenderci indietro benessere e democrazia.
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E la prosima boiata che il Bomba “sfornerà” a Porta a Porta quale sarà?



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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 11/07/2016, 12:16 
ma salvare i correntisti
e mandare al macero il resto,
no?
invece soldi pubblici ad azionisti e compagnia..
ma roba da pazzi..
di regolamentazioni e condizioni
manco se ne parla..


vogliono dare 3 miliardi a mps..
quanti sono i depositi dei correntisti?
io coi miliardi coprirei quelli,
il resto obbligazionisti e azionisti
andassero pure a ramengo..


http://www.corriere.it/economia/16_lugl ... b946.shtml

Banche, sulla sospensione
del bail-in le riserve di Schäuble
Il fronte europeo è diviso

Ogni soluzione in grado di rafforzare Matteo Renzi in Italia indebolisce Angela Merkel in Germania, e viceversa; ogni aggiramento delle regole più rigide nell’area euro per il salvataggio pubblico delle banche finisce nella colonna dei profitti per il primo e delle perdite per la seconda. Questo è uno dei fattori che complica la trattativa in cui l’Italia a Bruxelles chiede di evitare qualunque penalizzazione sui creditori di Mps

merkel non vuole salvare nessuno (bail in),
renzi vuole salvare gli azionisti (coi nostri soldi),
la mia via è salvare SOLO i correntisti..
(che non c'entrano un ka.zzo..)
troppo complicato?

comunque io capisco i tedeschi..
se si cominciano a fare eccezioni..
tutto è eccezione..
tutto è emergenza..
perchè mps si e le altre banche no??



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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 13/07/2016, 14:25 
#RisparmiatoreStaiSereno


Immagine



VIDEO



di Alessandro Di Battista

¯
"I correntisti di Mps possono dormire tranquilli, è una questione che risale ad una gestione molto discutibile del passato, ma ora i correntisti dormano tranquilli, magari qualche banchiere un po' meno". Lo assicura il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5. Correntista, stai sereno. E' una gestione molto discutibile (targata DS e poi PD di cui Renzi è segretario) del passato, adesso va tutto bene. Di che ti preoccupi correntista? E i piccoli risparmiatori che hanno investito nei prodotti finanziari MPS, magari dopo il suggerimento del premier non eletto che aveva assicurato che la banca era risanata, possono stare sereni anche loro? Come quelli di Banca Etruria, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza?
#RisparmiatoreStaiSereno.
Vi sentite sereni?
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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 13/07/2016, 15:40 
ArTisAll ha scritto:
#RisparmiatoreStaiSereno


Immagine



VIDEO



di Alessandro Di Battista

¯
"I correntisti di Mps possono dormire tranquilli, è una questione che risale ad una gestione molto discutibile del passato, ma ora i correntisti dormano tranquilli, magari qualche banchiere un po' meno". Lo assicura il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5. Correntista, stai sereno. E' una gestione molto discutibile (targata DS e poi PD di cui Renzi è segretario) del passato, adesso va tutto bene. Di che ti preoccupi correntista? E i piccoli risparmiatori che hanno investito nei prodotti finanziari MPS, magari dopo il suggerimento del premier non eletto che aveva assicurato che la banca era risanata, possono stare sereni anche loro? Come quelli di Banca Etruria, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza?
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anche padoan dice lo stesso
"tutto ok, tutto va bene, nessun pericolo.."
ecc. ecc.
e allora perchè i soldi pubblici?



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 27/07/2016, 12:05 
Mi rivolgo alle centinaia di migliaia di professionisti che ogni anno versano migliaia di euro per la previdenza sociale.
Avvocati, ingegneri, infermieri, geometri, biologi, medici e tanti altri.

Sapevate che vogliono usare i soldi della vostra pensione per salvare le banche?
Il vostro ordine professionale vi ha mai chiesto l'autorizzazione?

Consiglio di informarvi. È una vergogna.

Era l’11 maggio 2016 quando a Strasburgo, durante una conferenza il M5S chiedeva, al Ministro Padoan, di chiarire quali soldi stavano andando al fondo Atlante, per aiutare i banchieri. Già allora denunciammo l’ipotesi che si stessero utilizzando i soldi dei pensionati per salvare le banche.

Ieri, 26 luglio 2016, questa notizia è, purtroppo, diventata realtà! (Luigi di Maio)

VIDEO: https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/vi ... 919361720/


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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 27/07/2016, 16:33 
Ecco la prova “inconfutabile” che la nuova
Costituzione è stata voluta dalla Banca JP Morgan


banca-JP-Morgan.jpg



Scritto il maggio 23, 2016 by Debora Ranzetti

Molti oggi si chiedono chi ha scritto e perché le riforme di Renzi.
Ve lo spieghiamo in questo articolo e con documenti alla mano.


http://fattieavvenimenti.altervista.org ... jp-morgan/



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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 27/07/2016, 16:53 
questi di jp morgan
andrebbero messi al gabbio..
"meno democrazia x risolvere la crisi del debito.."
e chi ha causato la crisi del debito?
le fot.tute banche..
e chi deve pagare?
noi..



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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 30/07/2016, 08:02 
Ferrari e case con i soldi di Etruria, due arresti per la bancarotta della Privilege Yard

Immagine
Il cantiere nel porto di Civitavecchia per la costruzione del maxi yacht mai finito


Civitavecchia, sviluppi nell'inchiesta sulla società che doveva costruire il maxi yacht. Al cardinale Bertone 700mila euro per beneficenze, consulenza da 500mila euro per l'ex senatore Baldassarri


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ROMA - Se mai qualcuno avrà il coraggio di varare quella carcassa di yacht arrugginito, adagiato nel cantiere abbandonato della Privilege Yard al porto di Civitavecchia, un azzeccato nome di battesimo potrebbe essere "Mangiatoia". Quel progetto, infatti, nato col preciso obiettivo di succhiare denaro a un pool di banche (Etruria, Banca Marche, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bpm e Mps) ha sfamato l'appetito di tanti: dell'ex segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, degli ex parlamentari Mario Baldassarri e Vincenzo Scotti, del presidente dell'Autorità portuale Pasqualino Monti. E naturalmente quelli dell'imprenditore 76enne Mario La Via. L'uomo che diceva di voler costruire uno yacht, e invece regalava soldi non suoi.


Mario La Via, amministratore delegato della Privilege Yard fallita nel 2015, e Antonio Battista, componente del cda e unico delegato a operare sui conti bancari della società, sono finiti agli arresti domiciliari su ordine della procura di Civitavecchia, per i reati ipotizzati di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, reati tributari e violazione della normativa antimafia. Con il denaro prestato dagli istituti bancari, per dire, avevano acquistato una Maserati e una Ferrari Coupé da 320mila euro. L'indagine del Nucleo tributario della finanza ricostruisce tutte le distrazioni patrimoniali attorno allo yacht mai varato. Rendendolo un corpo di reato lungo 127 metri.


Il maxi finanziamento concesso alla Privilege dal consorzio di banche (Etruria era la capofila) ammonta a 190 milioni di euro, di cui circa 125 milioni effettivamente erogati. Un progetto che non stava in piedi fin dall'inizio ma che ebbe sponsor di alto livello e coperture. Risulta agli atti una lettera di garanzia da parte della Barclays, ottenuta "ricorrendo a pressioni di organi amministrativi e politici". Non solo.


L'ex ministro Vincenzo Scotti della Privilege era presidente onorario. Lui e l'ex parlamentare Fli Mario Baldassarri andarono di persona a una riunione con esponenti di Banca Etruria per perorare la causa di La Via. Lo ha raccontato ai finanzieri Carlo Maggiore, il responsabile della Direzione Corporate Finance di Etruria. E che c'entra Baldassarri? È il rappresentante legale della Economia Reale srl, società che ottiene da Privilege un paio di consulenze, "per attività svolta presso Unicredit e Intesa al fine di concretizzare la loro partecipazione al pool bancario". Il compenso era di 500mila euro.


Quando i finanzieri vanno a perquisire la mega villa di Mario La Via a Roma in zona Quarto Annunziata - una sobria dimora di 4 piani con sala cinema, discoteca, palestra, 3 saloni di rappresentanza, parco, campo da tennis, piscina e spogliatoi, ristrutturata con 4 milioni di euro stornati dalle casse della Privilege e fatta passare come la foresteria della società - scoprono un dettaglio minimo, ma che racconta molto. "Sono stati rinvenuti segnaposti per cene eleganti con personaggi di prestigio e la corrispondenza con il cardinale Bertone". Ecco che viene fuori quanto ricostruito da Repubblica e Libero nelle settimane scorse: 700mila euro di bonifici erogati a favore di associazioni italiane ed estere "su richiesta, indicazione e sollecitazione di Tarcisio Bertone, tra il febbraio 2008 e il novembre 2012". Privilege Yard pagava anche l'affitto della casa di Pasqualino Monti, il presidente dell'autorità portuale di Civitavecchia che ha concesso l'area del cantiere, per una somma complessiva di 43.200 euro, "a circa il triplo dei valori medi di mercato per gli anni 2011 e 2012". Ma per Mario La Via i soldi non erano un problema.


La replica. Pasqualino Monti precisa quanto segue: "Il sottoscritto è stato nominato Presidente dell'Autorità Portuale di Civitavecchia solamente a giugno 2011, quindi non ero in carica ai tempi dei fatti riportati. Inoltre l'appartamento di cui si parla è stato affittato a tecnici della Privilege come foresteria a prezzi di mercato".
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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 01/10/2016, 16:40 
Prelievo sui conti confermato: il salvabanche è a carico nostro

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http://www.informarexresistere.fr/2016/ ... co-nostro/

Già spesi 3,6 miliardi per il default di Etruria & Co. Aumentano le gabelle e risorge pure l’anatocismo

Banche sempre più care per i correntisti che si trovano a pagare il conto salato della crisi, dei salvataggi portati a termine e di quelli futuri oltre che di un contesto competitivo particolarmente complesso da affrontare.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, il rischio stangata è nell’aria, mentre aumentano le gabole più o meno nascoste all’interno di chilometrici contratti di conto corrente e le altrettanto sibilline proposte di modifiche unilaterali dei contratti in essere. A tutto vantaggio della banca, ovviamente. Il sistema ha persino decretato al risurrezione della pratica dell’anatocismo, ovvero la pratica di far pagare gli interessi sugli interessi ,data per morto anni fa. Dal primo ottobre infatti, secondo le disposizioni del decreto legge 18/2016, i correntisti avranno due mesi di tempo per decidere se permettere o meno l’addebito in conto degli interessi passivi maturati nell’anno. In questo caso gli interesse diventeranno capitale, producendo ulteriori interessi. Manca solo la richiesta di pagamento sui depostiti che altri Paesi hanno già introdotto. Ma potrebbe non mancare molto.

Proprio in questi giorni è emerso che al Banco Popolare e Ubi, hanno riversato sui propri clienti i costi del salvataggio di Banca Etruria, CariChieti, Banca Marche e CariFerrara chiedendo rispettivamente una contributo di 25 e di 12 euro.

Il salvataggio, a carico del Fondo Nazionale di Risoluzione delle crisi bancarie, istituito da Bankitalia e partecipato dai 208 istituti di credito aderenti, è finorma costato al sistema, 3,6 miliardi. Di questi miliardi solo una parte, in futuro, potranno essere verosimilmente recuperate con la vendita, ad esempio, delle nuove banche al miglior offerente, di cui si sta parlando proprio in questi giorni e, quindi, la retrocessione dei ricavi della vendita al Fondo di Risoluzione. Per ora tuttavia quel che è certo è che il salvataggio delle quattro banche si è rivelato un salasso per gli istituti chiamati a concorrervi che, direttamente o indirettamente potrebbero riversare l’esborso sostenuto sui rispettivi clienti. Intesa Sanpaolo, secondo quanto riportato da fonti interne, nel 2015 ha versato 550 milioni, Banco Popolare 152 milioni, Ubi 60 milioni, Carige e Cariparma Credit Agricole 42 milioni, Banca Popolare di Milano 52,9 milioni (a cui si sono aggiunti altri 14,4 milioni nel primo semestre) e Monte dei Paschi di Siena 71 milioni.

Altri istituti come Unicredit, hanno deciso di aumentare di due euro al mese sui costi di diverse formule di abbonamento di conto corrente, motivando la decisioni, tra l’altro, con «l’accordo in sede UE per la costituzione di un fondo per la risoluzione delle crisi bancarie (il cosiddetto Single Resolution Fund)». Il fondo è in vigore dal primo gennaio ed è chiamato a intervenire per limitare il rischio di bancarotte bancarie a livello europeo, attraverso la concessione di prestiti o il rilascio di garanzie, qualora risulti necessario assorbire, ad esempio, perdite al posto dei creditori esclusi, riducendo l’ammontare del bail in. Oggi, con le due principali banche tedesche alla deriva, anche il mantenimento di un simile fondo rischia di risultare decisamente costoso per il nostro sistema bancario e, in un ultimo, per i correntisti sui cui saranno riversati i maggiori costi.

Gli altri principali istituti di credito presenti sul territorio italiano, per ora, hanno negato di avere effettuato aumenti dei costi dei conti corrente per recuperare gli esborsi sostenuti per i salvataggi bancari o, comunque, di avere allo studio manovre, dirette o meno, per far ricadere sui correntisti i costi crescenti della crisi del credito. A tirarsene fuori sono: Intesa Sanpaolo, Carige, Banca Popolare di Milano, Cariparma Credit Agricole e Monte dei Paschi di Siena.

Di Cinzia Meoni



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 Oggetto del messaggio: Re: ITALIAN BANKSTER
MessaggioInviato: 01/10/2016, 17:15 
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